Joe Silver <***@NOSPAMiaciners.org> ha scritto:
: Facci caso ma questo concetto di religione distorto è molto molto
: diffuso. E non si limita alla cosiddetta religiosità popolare, quella
: dei padri pii e delle madonne che fanno le grazie, aspetti "distorti"
: ma che non vengono certo ostacolati (per non dire che vengono
: incentivati dai preti, magari correndo anche il rischio che le redini
: scappino di mano, vedi Medjugorie).
E' molto diffuso, ma e' "cattiva" religione. Sicuramente non e' la religione
dottrinale moderna (penso alla religione di stato italiana). Non troverai
nessun prete, teologo, uomo di istituzione ecclesiastica che lasci intendere
come ortodossa una tale dinamica.
Assieme alla religione professata c'e' tutto l'universo culturale moderno
che agisce, l'universo dominato dal "do ut des" che e' ideologia ancora piu'
profonda di quella religiosa.
I vari pellegrinaggi ai luoghi miracolati sono si' organizzati spesso dalle
comunita' locali e dai sacerdoti, ma lo scopo non e' andarsi a prendersi una
indulgenza, quanto quella di rafforzare le fede del tale rito o figura
mistica.
Le religioni, soprattutto quelle piu' potenti, sono abituate a modificarsi
storicamente per mantenere un legame coerente con la societa' in cui si
ritrovano ad operare. E gli eventuali ritardi di questo adattamento non
denotano la natura di quella religione.
:: Il religioso standard prega Dio, in condizioni limite, per
:: rafforzare il suo legame con la fede, messa a dura prova dalla
:: condizione limite. Il desiderio di vedersi esaudita la soluzione, in
:: questi casi, e' del tutto analogo al desiderio di un ateo, che
:: ripone la speranza, ad esempio, sul caso (o la fortuna).
:
: Susanna, mi sa che ti sbagli, cioè esiste *anche* la funzione
: rafforzatrice della fede, ma si prega *anche*, esplicitamente, per
: influenzare il corso degli eventi tramite l'intercessione divina. E lo
: fanno anche i cosiddetti religiosi "buoni".
:
: La preghiera è più dell'espressione di una speranza, si basa sulla
: convinzione di una reale efficacia, concreta, di influenzare il corso
: degli eventi. Del resto questo è quanto aveva insegnato a fare il
: palestinese giustiziato, se vogliamo dare credito ai vangeli.
:
: E i religiosi "cattivi", in questo senso, sono molti di più di quelli
: "buoni", che pregano solo per rafforzare la fede.
:
: E non per questo hanno "qualche problema".
Non sono d'accordo.
Pregare per ottenere e' e rimane una condotta religiosa distorta, che non si
confa' con la dottrina (di una qualsiasi religione moderna). Pregare per
ottenere e' solo l'indice di un comportamento "non religioso" che usa la
religione come userebbe qualsiasi altra forma di potere. Un buon religioso
prega "per ottenere" solo in stato di profondissima crisi, paragonabile ad
un problema psichico.
Una delle ragioni per cui l'attuale papa rintraccia una crisi religiosa nel
mondo moderno e' appunto la riduzione della religione a meccanismo sociale,
a strumento. La forza dell'ideologia primaria, che e' l'ideologia del
capitale, tende a insidiare l'ideologia religiosa.
Un uomo religioso che prega per ottenere, in altre parole, non e' religioso,
stiamo parlando di un'altra cosa.
:: Il fatto che una cosa non abbia una diretta e apparente ricaduta
:: negativa non significa che non ci sia.
:: Questo 'affidarsi' all'entita' trascendente di cui parli ha diverse
:: implicazioni indirette e poco apparenti, tra cui quella di
:: rafforzare, assieme alla propria singola e individuale fede
:: religiosa, la religione in quanto sistema ideologico (e quindi
:: sistema sociale). In ogni caso il successo dell'intera operazione
:: (il figlio guarisce) rafforza a livello sociale un sistema
:: ideologico, mentre in caso di insuccesso non succede nulla (grande
:: qualita' delle religioni). Nei casi peggiori quell'affidamento
:: diventa perfino deleterio (es. non si praticano le cure ufficiali)
:: e, di nuovo, non solo il sistema ideologico religioso non subisce
:: alcuno scacco, ma inibisce il sistema ideologico laico.
:
: Ovviamente sono del tutto d'accordo su questo, ma chiariamoci, io non
: sto dicendo che la religione sia innocua, stavo solo rispondendo a
: Giglio che sembrava legarla a "qualche problema" psichico. Tutto qui.
: Forse ho interpretato male le sue parole, ma non è che ci sia stato
: un grande sforzo per sciogliere l'equivoco.
Il problema psichico c'e'. Magari non intendiamo la stessa cosa o la stessa
gravita' con "problema psichico", ma il problema c'e'.
Se la questione del rito religioso non e' compresa nella sua dimensione
allegorica, ad esempio, c'e' problema psichico. Se la questione della norma
religiosa non e' storicizzata (o contestualizzata), c'e' problema psichico.
Ti faccio due esempi. Se la pia donna quando prende la comunione e'
veramente convinta di mangiare un pezzo di cristo, c'e' problema psichico.
Il mussulmano in occidente che costringe le figliolette ad andare a scuola
con l'asciugamano, ha un problema psichico (non per l'asciugamano in se',
quanto per la discriminazione sessuale).
Si tratta di problemi psichici, magari non gravi, ma solo e soltanto
psichici, cioe' dovuti a una tara mentale dell'osservante, non alla sua
ideologia o alla sua cultura privata.
In entrambi i casi non esiste alcuna esigenza sociale per l'osservanza,
cioe' quel comportamento non reca alcun beneficio sociale all'osservante (a
differenza dello stesso atto compiuto, nel primo caso, 300 anni fa, nel
secondo caso nello sperduto paesino afgano).
Rimane solo il problema psichico.
: Ma dimmi una cosa: l'indiano che fa la danza della pioggia secondo te
: ha un problema psichico? O piuttosto è stato abituato a pensare che
: esistono spiriti e forze della natura che richiedono di essere
: invocate per far piovere?
Dipende dal luogo, dal momento e, soprattutto, dalla ragione per cui lo fa.
Tralascio le prime due, passiamo direttamente alla ragione.
Oggi, se la ragione e' rinforzare e ribadire *nelle forme* una determinata
ideologia religiosa, non ha problema psichico.
Se fa la danza per ottenere la pioggia, ha problema psichico, come chiunque
che si ostini a fare una cosa con uno scopo senza mai aver soddisfatto
quello scopo.
L'indiano che fa la danza nel villaggio remoto del Wisconsin (oppure
l'indiano di 200 anni fa), invece, pur non ottenendo lo scopo dichiarato,
ottiene lo scopo sociale, ovvero quello di essere coerente con la sua
religione nel tempo in cui si determina come l'unico gruppo sociale a lui
noto.
Cioe' usa la religione come ideologia per essere un individuo sociale. In
questo caso, che ci creda o meno (alla venuta della pioggia) non e'
particolarmente indicativo.
: Ti posso concedere che un indottrinamento religioso (così come tanti
: altri fattori) possa provocare uno stato patologico; esistono
: sicuramente malattie mentali connesse a un certo tipo di educazione
: religiosa.
Ogni educazione religiosa 'distorta', nei termini in cui ne abbiamo parlato,
tende a procurare disagio psichico.
: Ma alla fin fine si tratta semplicemente di nozioni fasulle che
: vengono inculcate: pensare che lo spirito della pioggia si senta
: gratificato dalla tua danza o che il padre che è nei cieli si faccia
: convincere dalle tue suppliche, non è automaticamente sintomo di
: malattia mentale.
No, entro i limiti di cui parlavo. Fuori da quei limiti e' problema mentale.
: Ci sono nozioni vere (o più vere) e altre meno vere (per non dire
: balorde) circa il funzionamento del mondo. Chi compie cose stupide
: perché ha ricevuto nozioni balorde non è detto che sia stupido di per
: sé.
No, pero' fuori da quei limiti esiste il problema mentale.
Forse non abbiamo chiaro quanto l'aspetto ritualistico delle religioni sia
sempre stato (non solo ora), sentito e vissuto come espressione piu' che
come contenuto. Forse abbiamo il serio convincimento che l'indiano che fa la
danza della pioggia stia veramente credendo di ottenere la pioggia, mentre
invece e' ben cosciente di realizzare una pratica sociale a lui vantaggiosa.
Dico dell'aspetto ritualistico in quanto aspetto piu' evidente di certe
aberrazioni del comportamento religioso.
: Guarda, non mi ripeto. Vada per la "mancanza di lucidità".
: L'ateo che cade in ginocchio perché il figlio ha i leucociti troppo
: alti lo fa proprio perché ha perso lucidità. Perché da lucido sa
: benissimo che non c'è dio che tenga. E la religione si pasce della
: mancanza di lucidità.
Un conto e' una situazione 'limite'. Un altro e' una condizione cronica.
Una mancanza di lucidita' cronica non e' credibile, deve essere ascritta ad
altre ragioni.
: Ovvio che la risposta non è cablata. Altrimenti avremmo tutti la
: stessa fede. Ma la religione trova un terreno fertile su cui
: attecchire e precisamente la predisposizione a cercare delle finalità
: e degli scopi ultimi, e la difficoltà di accettare la nostra
: finitezza e la nostra precarietà.
La religione risponde ad un bisogno cablato (quella famosa contraddizione),
pertanto, tra le pratiche sociali e' prioritaria in quanto risponde ad una
condizione prioritaria.
Ma verra' un giorno in cui a quella stessa contraddizione l'ideologia
dominante sapra' dare risposte altrettanto efficaci, e anche la religione
perdera' priorita'.
La progressiva perdita' di priorita' della religione negli stati occidentali
e' dovuta al fatto che le risposte a quella "logica cablata" sono
differenziate e potenziate rispetto al passato e a diverse condizioni
sociali.
: Certo che è così. Ma non ti viene il sospetto che la risposta
: trascendente abbia una marcia in più, che sia cioè favorita da una
: predisposizione innata, anche se non inaggirabile?
Rispetto a tante altre, si'. Ma dipende dalla causa, non dall'effetto.
La religione e' un effetto.
susanna