Discussione:
[OT] Una vittoria per la libertà e la dignità umana
(troppo vecchio per rispondere)
Vitaliano_Caccia
2009-01-17 14:02:38 UTC
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Come qualsiasi militante rivoluzionario potrebbe spiegarvi, il mondo è
dominato da una setta
gnostico-templare-massonico-giudaico-bolscevico-capitalista il cui
obbiettivo minimo è la lotta contro Dio, la Patria e la Famiglia e quello
massimo la pura e semplice distruzione della razza umana.
A questo dominio si oppongono, con metodi diversi, la Chiesa Cattolica e i
fondamentalisti islamici.
Recentemente la setta, forte delle sue immense ricchezze rubate ai
lavoratori, aveva affittate le fiancate di due autobus a Genova con
l'intenzione di mostrarvi una scritta atea:
'La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai
bisogno'.
Il pericolo era evidente: dei minori avrebbero potuto essere esposti a
malsane teorie che ne avrebbero fatto dei criminali assetati di sangue: a
Genova sarebbe diventato impossibile uscire per strada liberamente. Si era
sull'orlo dell'abisso.
Le masse di persone perbene si sono mobilitate scrivendo un mucchio di
lettere al Secolo XIX, con grave rischio per la propria incolumità: la setta
può distruggere vite a suo piacimento.
Ma Dio (che esiste) ha dato la vittoria ai bravi cristiani: l'agenzia che
raccoglie la pubblicità per l'Amt ha deciso di soprassedere.
(e se no ci avrebbe pensato qualche mussulmano senza nulla da perdere...)


Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1

(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Vitaliano_Caccia
2009-01-17 14:04:59 UTC
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Il 17 Gen 2009, 15:02, ***@libero.it (Vitaliano_Caccia) ha scritto:

Dimenticavo: nello stesso giorno la clinica friulana che doveva accogliere
Eluana Englaro e farla morire ha rinunciato perchè altrimenti il goveno
l'avrebbe fatta chiudere.
Due vittorie per la libertà e la dignità umana nello stesso giorno !

Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
frick
2009-01-17 14:14:42 UTC
Permalink
Post by Vitaliano_Caccia
Dimenticavo: nello stesso giorno la clinica friulana che doveva accogliere
Eluana Englaro e farla morire ha rinunciato perchè altrimenti il goveno
l'avrebbe fatta chiudere.
Due vittorie per la libertà e la dignità umana nello stesso giorno !
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.2918160901

la roccella commenta che la denuncia dei radicali è "assolutamente infondata,
paradossale e deprimente", *deprimente*
RedWiz
2009-01-17 14:15:39 UTC
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Post by Vitaliano_Caccia
Ma Dio (che esiste) ha dato la vittoria ai bravi cristiani: l'agenzia che
raccoglie la pubblicità per l'Amt ha deciso di soprassedere.
(e se no ci avrebbe pensato qualche mussulmano senza nulla da perdere...)
lasciamo perdere va
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
preferisco nettamente quella italiana, molto piu' schietta e coraggiosa.

ho detto!
Il raccattapalle
2009-01-17 14:29:41 UTC
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Post by RedWiz
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
preferisco nettamente quella italiana, molto piu' schietta e coraggiosa.
Quella inglese è vera e dà un sano consiglio per vivere meglio.
Quella italiana è falsa: anche se Dio non esistesse (e io infatti
credo che non esista), comunque c'è chi ne ha bisogno.

Ciao!
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-19 08:57:18 UTC
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Post by Il raccattapalle
Post by RedWiz
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
preferisco nettamente quella italiana, molto piu' schietta e coraggiosa.
Quella inglese è vera e dà un sano consiglio per vivere meglio.
Quella italiana è falsa: anche se Dio non esistesse (e io infatti
credo che non esista), comunque c'è chi ne ha bisogno.
Certo che chi ha bisogno di una cosa che non esiste qualche problema ce l'ha.
--
Daniele Giglio Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
email in ROT13 http://boinc.berkeley.edu/
***@vby.vg
--------------------
"Si', pero' stai prendendo l'universo fuori dal suo contesto."
Joe Silver
2009-01-19 12:44:54 UTC
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Post by giglio robbo' d'acciaio
Certo che chi ha bisogno di una cosa che non esiste qualche problema ce l'ha.
Dici? Boh, dipende da quanto nettamente vogliamo tracciare il confine tra
"avere bisogno" e "desiderare".
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-19 18:12:00 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Post by giglio robbo' d'acciaio
Certo che chi ha bisogno di una cosa che non esiste qualche problema ce l'ha.
Dici? Boh, dipende da quanto nettamente vogliamo tracciare il confine tra
"avere bisogno" e "desiderare".
Si tratta sempre di affidarsi a qualcosa la cui esistenza non è certa. Un
bell'azzardo.
--
Daniele Giglio Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
email in ROT13 http://boinc.berkeley.edu/
***@vby.vg
--------------------
Il plagio e' la copia da una fonte.
La ricerca e' la copia da due o piu' fonti.
Joe Silver
2009-01-20 09:54:56 UTC
Permalink
Post by giglio robbo' d'acciaio
Post by Joe Silver
Post by giglio robbo' d'acciaio
Certo che chi ha bisogno di una cosa che non esiste qualche problema ce l'ha.
Dici? Boh, dipende da quanto nettamente vogliamo tracciare il confine
tra "avere bisogno" e "desiderare".
Si tratta sempre di affidarsi a qualcosa la cui esistenza non è certa.
Un bell'azzardo.
"Avere bisogno", "desiderare" e "affidarsi".

Mi rifaccio a quanto ieri da Aramesh, consideriamo tre frasi:

Io desidererei che qualcuno salvasse mio figlio dalla sua malattia
incurabile.
Sono uno che "ha qualche problema"?

Io ho bisogno di qualcuno in grado di salvare mio figlio dalla sua
malattia incurabile.
Sono uno che "ha qualche problema"?

Io mio affido all'unica persona, Dio, che potrebbe salvare mio figlio
dalla sua malattia incurabile.
Sono uno che "ha qualche problema"?


Tu riconduci tutti i casi sopraesposti a un "qualche problema" psichico?
Oppure solo l'ultimo? E perché?
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-21 09:05:58 UTC
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Post by Joe Silver
"Avere bisogno", "desiderare" e "affidarsi".
Io desidererei che qualcuno salvasse mio figlio dalla sua malattia
incurabile.
Sono uno che "ha qualche problema"?
Io ho bisogno di qualcuno in grado di salvare mio figlio dalla sua
malattia incurabile.
Sono uno che "ha qualche problema"?
Io mio affido all'unica persona, Dio, che potrebbe salvare mio figlio
dalla sua malattia incurabile.
Sono uno che "ha qualche problema"?
Tu riconduci tutti i casi sopraesposti a un "qualche problema" psichico?
Oppure solo l'ultimo? E perché?
Se cominciamo a concentrarci sui casi estremi dimmelo subito che ti
pianto qui.
--
Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
http://boinc.berkeley.edu/
--------------------
Assioma di McGowan della Madison Avenue:
Se un articolo e' esposto come "a meno di 50$", puoi scommettere
che non e' 19.95$.
Joe Silver
2009-01-21 09:25:20 UTC
Permalink
Post by giglio robbo' d'acciaio
Post by Joe Silver
Tu riconduci tutti i casi sopraesposti a un "qualche problema"
psichico? Oppure solo l'ultimo? E perché?
Se cominciamo a concentrarci sui casi estremi dimmelo subito che ti
pianto qui.
Boh, allora spiega meglio la tua frase.
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
susanna
2009-01-22 01:06:15 UTC
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Joe Silver <***@NOSPAMiaciners.org> ha scritto:

: "Avere bisogno", "desiderare" e "affidarsi".
: Mi rifaccio a quanto ieri da Aramesh, consideriamo tre frasi:
:
: Io desidererei che qualcuno salvasse mio figlio dalla sua malattia
: incurabile.
: Sono uno che "ha qualche problema"?

No.


: Io ho bisogno di qualcuno in grado di salvare mio figlio dalla sua
: malattia incurabile.
: Sono uno che "ha qualche problema"?

No.


: Io mio affido all'unica persona, Dio, che potrebbe salvare mio figlio
: dalla sua malattia incurabile.
: Sono uno che "ha qualche problema"?

Si'.


A. Dio, qualunque interpretazione se ne dia, non e' una persona.
B. Nessun Dio, a quanto mi risulta, salva persone da malattie incurabili.
C. Se B., per quanto improbabile, dovesse risultare falsa, dimostrerebbe che
si tratta di una entita' cretina, dato che non si capisce perche' non ha
salvato chi dico io. E chiunque si affidi a un cretino per una cosa cosi'
importante ha piu' di un "qualche problema".



susanna
Joe Silver
2009-01-22 09:42:01 UTC
Permalink
Post by susanna
A. Dio, qualunque interpretazione se ne dia, non e' una persona.
B. Nessun Dio, a quanto mi risulta, salva persone da malattie
incurabili.
C. Se B., per quanto improbabile, dovesse risultare falsa, dimostrerebbe
che si tratta di una entita' cretina, dato che non si capisce perche'
non ha salvato chi dico io. E chiunque si affidi a un cretino per una
cosa cosi' importante ha piu' di un "qualche problema".
Ma susanna, quello che stavo cercando di dire è che non c'è nessuna
differenza sostanziale tra avere bisogno, desiderare e affidarsi, *in
questa situazione*. E ribadisco *in questa situazione*, quella cioè di
malattia incurabile, per la quale non si conosca al momento alcuna cura
possibile.

E allora "affidarsi" non significa riporre la propria fiducia in una
persona capace di fare qualcosa che, allo stato attuale delle nostre
conoscenze, nessuno è capace di fare, cioè una persona che non esiste.

Ma, in questo caso particolare, "affidarsi" e "desiderare" significano
esattamente la stessa cosa, perché se è vero che pregare Dio di salvare
il proprio figlio ha efficacia nulla, è anche vero che nella totale
assenza di soluzioni quell'affidarsi a Dio non ha alcuna influenza
negativa, non ti distoglie da azioni ben più concrete ed efficaci che
potresti fare.

E allora dove sarebbe il "problema psichico", nel rifiuto di accettare la
realtà dei fatti, cioè che non esiste nessun dio che stia lì ad esaudire
i tuoi desideri? Io non sono uno psichiatra ma mi sento di dire che è
molto riduttivo catalogare come puramente patologica l'illusione
religiosa. E dirò di più, non solo nel caso estremo del figlio che muore.

Altrimenti dovremmo concludere che la maggioranza degli abitanti di
questa terra ha dei gravi problemi psichici e che in passato ne aveva la
quasi totalità.

In realtà è praticamente certo che il pensiero religioso si insinui in
uno schema di interpretazione del mondo che ha una base innata, uno
schema cablato nel nostro cervello (non in senso letterale, ovviamente).

E qui rispondo anche ad Aramesh, che diceva "Quindi insistere su certi
temi, tipo che quel bisogno è tipico delle società arretrate e che la
religione ha i millenni contati, sembra fuori luogo", sottintendendo che
non c'è alcuna riflessione sui meccanismi della religione, da parte dei
non credenti, e che questi riducano il fenomeno religioso a una cosa da
pazzi o da società arretrate.

Non è così. C'è tutta una letteratura che indaga il fenomeno religioso
dal punto di vista storico-critico (analisi dei testi "sacri"),
sociologico, psicologico, evoluzionistico, persino neurologico. Ovvio che
il credente innamorato della sua fede, a questi tentativi di smontaggio
del suo giocattolo, oppone un muro di gomma.

E tuttavia, pur essendoci molto probabilmente un sostrato fisiologico,
innato, su cui si innestano le varie interpretazioni religiose della
realtà, questo non significa che ne siamo necessariamente schiavi.

Ecco perché, ancora rispondendo ad Aramesh, prescindendo dal caso
specifico dello slogan, se tutti continuiamo a ripeterci e a convincerci
che della religione si ha bisogno, che la fede è di per sé cosa buona
ecc. non facciamo che rafforzare questo pregiudizio ed è su questo
pregiudizio alimentato che si fondano le religioni. Le quali tra l'altro,
non a caso, hanno bisogno di "lavorarsi" le menti fin da quando sono
tenere e malleabili.

E vorrei chiedere a Giglio se pensa che i milioni di musulmani che
mettono la loro fede al centro della loro vita siano afflitti da una
qualche malattia psichica. Cosa vuol farmi credere, che esiste
un'epidemia localizzata in alcuni paesi (quelli in cui a più forte
religiosità) e da cui sono immuni i paesi occidentali più secolarizzati?
O non si tratta forse semplicemente di ideologie che, nel corso della
storia, hanno saputo perpetuarsi e mantenere la loro forza mediante il
controllo dell'educazione, la costituzione di un ordine sociale, la
capacità di esprimere un sistema etico che dia fondamento a quell'ordine?
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
SAP
2009-01-22 09:57:52 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
In realtà è praticamente certo che il pensiero religioso si insinui in
uno schema di interpretazione del mondo che ha una base innata, uno
schema cablato nel nostro cervello
Nonnego che possa esserci un bisogno psicologico, ma per la spiegazione
innata secondo me sei fuori strada.

Altrimenti tutti gli atei del mondo non sarebbero che scherzi della
natura.

Non esiste nessun gene della religiosita' o della spiritualita'.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
http://www.posarelli.net/
Joe Silver
2009-01-22 10:18:49 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
In realtà è praticamente certo che il pensiero religioso si insinui in
uno schema di interpretazione del mondo che ha una base innata, uno
schema cablato nel nostro cervello
Non nego che possa esserci un bisogno psicologico, ma per la spiegazione
innata secondo me sei fuori strada.
Altrimenti tutti gli atei del mondo non sarebbero che scherzi della
natura.
Non esiste nessun gene della religiosita' o della spiritualita'.
Andiamo, nessuno pensa che esista "IL gene" della religiosità. Nemmeno
Dawkins.

Io ho parlato di meccanismi, di schemi di pensiero, che sarebbero innati
in tutti. Compresi gli atei.

Mi riferisco a teorie come queste:

<http://codiceedizioni.it/catalogo/pubblicazioni/sei-cose-impossibili-
prima-di-colazione>

<http://codiceedizioni.it/catalogo/pubblicazioni/nati-credere>

secondo le quali sia portati per natura ad attribuire intenzioni,
volontà, progettualità consapevoli ai fenomeni naturali. Questa è la base
delle religioni animiste.

Ma i monoteismi sono solo un livello un po' più complesso.

Oppure questo, consigliato qualche tempo fa dal Mor... Vitaliano

<http://www.ibs.it/code/9788860300973/dennett-daniel-c/rompere-l-
incantesimo-la-religione.html>
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
SAP
2009-01-22 10:22:25 UTC
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Post by Joe Silver
Andiamo, nessuno pensa che esista "IL gene" della religiosità. Nemmeno
Dawkins.
Io ho parlato di meccanismi, di schemi di pensiero, che sarebbero innati
in tutti. Compresi gli atei.
Meccanismi innati, dove ne sarebbe la sede?
Dove risiedono questi pattern?
Innati nel senso che fanno parte del patrimonio di..cosa, se non quello
genetico?

La religione e' un fattore sociale e culturale.

Altrimenti mi dovete dimostrare il contrario, non solamente enunciarlo.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
http://www.posarelli.net/
Joe Silver
2009-01-22 11:05:36 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Andiamo, nessuno pensa che esista "IL gene" della religiosità. Nemmeno
Dawkins.
Io ho parlato di meccanismi, di schemi di pensiero, che sarebbero
innati in tutti. Compresi gli atei.
Meccanismi innati, dove ne sarebbe la sede? Dove risiedono questi
pattern?
Innati nel senso che fanno parte del patrimonio di..cosa, se non quello
genetico?
Certo che fanno parte del patrimonio genetico, in ultima analisi. Ma del
patrimonio genetico comune, non che ci sia il "gene della credulità": ON/
OFF ce l'hai o non ce l'hai.
La religione e' un fattore sociale e culturale.
Mica ho detto che non lo sia. Ho detto che farebbe leva su meccanismi
cognitivi innati.

Pure le strutture famigliari, il matrimonio, il modo di allevare ed
educare i figli, il modo di vivere le relazioni amorose e la sessualità
sono fattori sociali e culturali.

Ma l'attrazione e il desiderio sessuale, la tendenza a legarsi
affettivamente, il bisogno di protezione dei bambini, il bisogno di
fiducia, l'istinto di protezione parentale... hanno un fondamento
biologico o no? O pensi che siamo hardware capace di far girare con la
stessa facilità qualsiasi "software culturale"?
Altrimenti mi dovete dimostrare il contrario, non solamente enunciarlo.
Guarda, se dai un'occhiata alle prime pagine dei due libri, scaricabili
in pdf, o anche solo di "Nati per credere", può farti un'idea di cosa
intendevo quando parlavo di cablatura. E' solo la parte iniziale,
introduttiva, ma chiarisce meglio di come potrei fare io e se non altro
spazza via quest'idea balzana del gene della religiosità, che è una
semplificazione oltremodo ridicola.

Vabbe' va, riporto un pezzetto dell'introduzione di Nati per credere
(occhio che non lo sto prendendo per oro colato):


« [...]Il biologo inglese Richard Dawkins, tra il serio e il faceto, ha
osservato in un’occasione che il nostro cervello sembra «specificamente
progettato per fraintendere il darwinismo». Probabilmente soltanto
un’altra ipotesi scientifica incontra una simile difficoltà di accetta-
zione tra le persone comuni: quella che la nostra attività mentale sia
il risultato dei processi fisici che si svolgono nel cervello. L’idea che
verrà esplorata in questo libro è che ci sia più che un’analogia tra
queste due difficoltà e che in realtà entrambe derivino dal modo in
cui il nostro cervello è stato foggiato dalla selezione naturale. I dati
convergenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia
evoluzionistica, dell’antropologia e delle neuroscienze suggeriscono una
programmazione biologica delle nostre menti per distinguere naturalmente
le entità inerti (gli oggetti fisici) e quelle di natura psicologica
(gli agenti animati), per l’attribuzione e, incidentalmente,
l’iperattribuzione di scopi e intenzioni agli oggetti animati e
inanimati. Ciò spiegherebbe l’inclinazione naturale a trovare
psicologicamente soddisfacenti le spiegazioni animistiche o quelle basate
sul “disegno”, intelligente o divino che dir si voglia, delle nostre
origini. Sembra esserci una programmazione biologica anche per
quell’inclinazione a comportarci in modo benevolo verso gli altri che
spesso viene attribuita all’acquisizione di credenze sovrannaturalistiche
e, in particolare, religiose.»

[...]

«Ritenere che un agente intenzionale, dotato di progetti e di scopi,
sia nascosto dietro la complessità dei fenomeni naturali potrebbe es-
sere un’abitudine fortemente radicata nelle nostre specializzazioni
adattative. Gli esseri umani amano le spiegazioni basate sulle
intenzioni, come se avessero un sensore sempre acceso per captare la
presenza di propri simili o per prevedere le mosse di nemici esterni.
Questi sistemi cognitivi si sono evoluti successivamente per assolvere
funzioni nuove. Posti di fronte a fenomeni incomprensibili o molto
dolorosi che ci sovrastavano, come la morte di un familiare o di un
compagno, abbiamo cercato di spiegarli attraverso storie e agenti
invisibili. In tal modo, usando, sfruttando e potenziando le competenze
cognitive che avevamo a disposizione, siamo finiti per diventare del-
le autentiche “macchine di credenze”. La soddisfazione di bisogni
psicologici, sociali e di comprensione del mondo è stata così forte da
tramutarsi in quel senso comune che la scienza talvolta si trova a dover
scalfire, magari senza successo. Darwin lo scrive con una punta di
amarezza in una lettera a Thomas H. Huxley del 21 settembre 1871:
«Sarà una lunga battaglia, anche dopo che saremo morti e sepolti...
grande è il potere del fraintendimento».»

Ovvio che il fenomeno religioso non si riduce a questo, credere che il
fulmine sia scagliato da un signore incazzato seduto lì tra le nuvole.

Ed è chiaro che, nel momento in cui si riesce a sospettare di essere
condizionati da questi schemi di pensiero e a concepire teorie
scientifiche (come quella dell'evoluzione o della mente umana come
epifenomeno di processi fisici) che aggirano questi meccanismi "cablati",
implicitamente si ammette la possibilità di liberarsene.

Ed è per questo che dicevo che ammettere l'esistenza del bisogno non
significhi considerarlo ineluttabile. Io penso che il "bisogno" religioso
sia qualcosa che abbia dei fondamenti biologici e che venga cooptato da
fattori sociali e culturali.

Chiaro?
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
susanna
2009-01-23 00:28:22 UTC
Permalink
Joe Silver <***@NOSPAMiaciners.org> ha scritto:

<omissis>


: Ed è per questo che dicevo che ammettere l'esistenza del bisogno non
: significhi considerarlo ineluttabile. Io penso che il "bisogno"
: religioso sia qualcosa che abbia dei fondamenti biologici e che venga
: cooptato da fattori sociali e culturali.
:
: Chiaro?


In parte.
Non esiste un bisogno religioso, perche' la religione e' un fatto
*totalmente* sociale.
Esiste una contraddizione che e' connaturata all'uomo, cioe' il fatto di
avere la coscienza di se' e quindi la coscienza della propria terminazione.
Px l'ha chiamata, sottovoce, timore ancestrale della morte, e va bene anche
cosi'.

La religione e' una risposta sociale a quella contraddizione, non un bisogno
umano. Semmai il bisogno e' quello di risolvere la contraddizione.
Le parole del tizio sono sommamente ambigue. Quanda parla di inclinazioni
naturali a trovare psicologicamente soddisfacenti le spiegazioni religiose o
trascendenti (compreso il disegno intelligente) dimentica del tutto che
allorquando lo schema culturale e sociale cambia, ad esempio nella
modernita', la risposta a quella contraddizione cambia e si sposta, dalla
religione, al molto banale ateismo. Spostamento del tutto impensabile in
altre epoche storiche o in differenti realta' economico-sociali anche
odierne.





susanna
SAP
2009-01-23 08:58:33 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Certo che fanno parte del patrimonio genetico, in ultima analisi. Ma del
patrimonio genetico comune, non che ci sia il "gene della credulità": ON/
OFF ce l'hai o non ce l'hai.
Vedo che piu' avanti hai chiarito che si tratta di meccanismi innati a
cui la religione si adatta.
Io la penso come Susanna: la religione e' un fatto puramente sociale e
culturale, l'unica contraddizione che l'uomo incontra nella sua vita e'
la cosienza del se' che trovala sua finitezza e quindi l'idea della
morte come fine di se' stesso.

A questa contraddizione puoi dar e un miliardo di risposte diverse a
seconda che tu nasca nel posto e luogo giusti.

Personalmente nego che ci sia un rapporto di causa-effetto tra questa
contraddizione e la risposta religiosa.
La risposta religiosa e' quella piu' conveniente per la maggior parte
delle persone perche' risponde meglio ai rapporti di forza dati e al
controllo sociale effettuato.
Post by Joe Silver
Ma l'attrazione e il desiderio sessuale, la tendenza a legarsi
affettivamente, il bisogno di protezione dei bambini, il bisogno di
fiducia, l'istinto di protezione parentale... hanno un fondamento
biologico o no?
Queste cose non implicano l'esistenza di una religione.
Post by Joe Silver
Post by SAP
Altrimenti mi dovete dimostrare il contrario, non solamente enunciarlo.
Guarda, se dai un'occhiata alle prime pagine dei due libri, scaricabili
in pdf, o anche solo di "Nati per credere", può farti un'idea di cosa
intendevo quando parlavo di cablatura.
Snippo le tue citazioni che ho letto e ti dico che l'ipotesi secondo me
falla grandemente quando prende in considerazione i fattori evolutivi in
relazione alla modellazione attuale dei modelli psicologici.

Falla duplicemente per me:

1 - Sarebbe da dimostrare l'esistenza "codici psicologici" che sono
innati ed e' una ipotesi del tutto da dimostrare dato che tutto cambia a
seconda di quello che avviene DOPO la nascita e dai condizionamenti
subiti in eta' evolutiva.
Il fatto che esistano dei PATTERN abbastanza omogenei (ti ribalto il
ragionamento) significa solo che c'e' abbastanza omogeneita' in varie
parti del mondo nel modo di organizzarsi.
Il che invece di riflettere una innata predisposizione umana, per me
riflette una precipua organizzazione del potere economico.
Come vedi la prospettiva cambia e di molto.
All'interno poi dei pattern umani condivisi, ti posso assicurare che
cambia molto nascere a Mumbai, piuttosto che a Monaco o nel Congo...

2 - Se sono modalita' innate devono risiedere per forza nel DNA, ma
spostamenti di questo genere avvengono lentamente, per adattamento
ambientale (non psicologico) e dopo centinaia di migliaia di anni.
L'uomo Fisicamente e' cosi', da quanto esattamente?
Non riesco a credere che si possa scrivere seriamente che l'adattamento
a dei modelli che sono sociali (e quindi arrivano dopo) possono produrre
cambiamenti di natura innata.
Lo trovo fortemente contraddittorio e basato esclusivamente su
congetture.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
http://www.posarelli.net/
Nicola de Angeli
2009-01-22 20:57:05 UTC
Permalink
Post by SAP
Post by Joe Silver
Andiamo, nessuno pensa che esista "IL gene" della religiosità. Nemmeno
Dawkins.
Io ho parlato di meccanismi, di schemi di pensiero, che sarebbero innati
in tutti. Compresi gli atei.
Meccanismi innati, dove ne sarebbe la sede?
Dove risiedono questi pattern?
Innati nel senso che fanno parte del patrimonio di..cosa, se non quello
genetico?
"Istinto di sopravvivenza".

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
Px
2009-01-22 10:15:45 UTC
Permalink
On Thu, 22 Jan 2009 09:42:01 +0000 (UTC), Joe Silver
Post by Joe Silver
In realtà è praticamente certo che il pensiero religioso si insinui in
uno schema di interpretazione del mondo che ha una base innata, uno
schema cablato nel nostro cervello (non in senso letterale, ovviamente).
un post da brividi... quello che tu chiami "schema cablato" è puro e
semplice timore ancestrale della morte.

--
"Hey, hai dato degli stronzi ai miei figli del cazzo,
mi spieghi che cazzo c'entrano adesso i miei figli del cazzo?"
Aramesh
2009-01-22 12:20:38 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Ma, in questo caso particolare, "affidarsi" e "desiderare" significano
esattamente la stessa cosa, perché se è vero che pregare Dio di salvare
il proprio figlio ha efficacia nulla, è anche vero che nella totale
assenza di soluzioni quell'affidarsi a Dio non ha alcuna influenza
negativa, non ti distoglie da azioni ben più concrete ed efficaci che
potresti fare.
Il passaggio da indagare non è questo, che alla fine è un problema
individuale, quanto la trasformazione del desiderio in fatto etico o anche
di più in piattaforma politica. E' religione anche solo il "desiderio",
oppure lo è la sua trasformazione in fatto sociale?

Il passaggio da desiderio individuale a sociale è necessario? Oppure non è
necessario nel senso che non avviene sempre, ma quando avviene riesce a
"sbarazzarsi della concorrenza" in modo efficacissimo e dunque *diventa*
storicamente necessario (anche solo in chiave antitetica) per la
sopravvivenza del gruppo in quanto culturalmente autonomo?

Perché la risposta è determinante per definire l'approccio da adottare verso
il fenomeno.
Post by Joe Silver
E qui rispondo anche ad Aramesh, che diceva "Quindi insistere su certi
temi, tipo che quel bisogno è tipico delle società arretrate e che la
religione ha i millenni contati, sembra fuori luogo", sottintendendo che
non c'è alcuna riflessione sui meccanismi della religione, da parte dei
non credenti, e che questi riducano il fenomeno religioso a una cosa da
pazzi o da società arretrate.
Non è così. C'è tutta una letteratura che indaga il fenomeno religioso
dal punto di vista storico-critico (analisi dei testi "sacri"),
sociologico, psicologico, evoluzionistico, persino neurologico. Ovvio che
il credente innamorato della sua fede, a questi tentativi di smontaggio
del suo giocattolo, oppone un muro di gomma.
A me quelle analisi piacciono anche molto. Mi interessa molto di più però il
passaggio alla fase applicativa. Dalle mie parti dicono che uno che sa e non
agisce è utile quanto un'ape che non produce miele... Insomma all'analisi
dovrebbe seguire il cosa fare, non fare, dire, pensare, agire o omettere
delle/con le religioni, e tutto ciò andrebbe detto e non sottinteso. Perché
è su quel terreno, quello pratico, che ci si valuta. Non sei d'accordo?
Post by Joe Silver
Ecco perché, ancora rispondendo ad Aramesh, prescindendo dal caso
specifico dello slogan, se tutti continuiamo a ripeterci e a convincerci
che della religione si ha bisogno, che la fede è di per sé cosa buona
ecc. non facciamo che rafforzare questo pregiudizio ed è su questo
pregiudizio alimentato che si fondano le religioni. Le quali tra l'altro,
non a caso, hanno bisogno di "lavorarsi" le menti fin da quando sono
tenere e malleabili.
Sto proprio ora formando due menti tenere e malleabili in quella direzione.
Ma non sento di averne "bisogno", nel senso che lo faccio con la stessa
naturalezza con la quale li nutro, li vesto, gli faccio il solletico e gli
mordo le guance.

No, il punto che sottolineavo io non è se la fede di per sé cosa buona. La
fede purchessia non è niente. Il punto è se la fede sia di per sé cosa
cattiva, e stabilito, ciò cosa farne in concreto.
--
Aramesh
Joe Silver
2009-01-22 14:30:12 UTC
Permalink
Post by Aramesh
A me quelle analisi piacciono anche molto. Mi interessa molto di più
però il passaggio alla fase applicativa. Dalle mie parti dicono che uno
che sa e non agisce è utile quanto un'ape che non produce miele...
Insomma all'analisi dovrebbe seguire il cosa fare, non fare, dire,
pensare, agire o omettere delle/con le religioni, e tutto ciò andrebbe
detto e non sottinteso. Perché è su quel terreno, quello pratico, che ci
si valuta. Non sei d'accordo?
Sono d'accordo. Ovviamente siamo d'accordo anche sul fatto che nessuno è
così stupido da pensare che basti uno slogan su un bus.

Quello serve semmai a farsi conoscere, a dire ehi, siamo qui! E benché
apparentemente parli ai credenti ("la cattiva notizia", "non ne hai
bisogno") è evidente che è rivolto ai "convertiti". Anche perché i non-
credenti, un po' perché l'ateismo di per sé è un collante debolissimo,
nel senso che avere in comune il non credere in Dio significa non avere
in comune niente, un po' perché sono spocchiosetti e preoccupati di
sporcare la loro immagine di pensatori liberi, fanno un po' fatica a fare
comunella. E in ogni caso non hanno un progetto politico ampio che vada
al di là delle questioni "spicciole". Insomma il massimo a cui aspirano è
la laicizzazione della società e, di conseguenza, quella dei partiti.
Post by Aramesh
Sto proprio ora formando due menti tenere e malleabili in quella
direzione. Ma non sento di averne "bisogno", nel senso che lo faccio con
la stessa naturalezza con la quale li nutro, li vesto, gli faccio il
solletico e gli mordo le guance.
:)
Post by Aramesh
No, il punto che sottolineavo io non è se la fede di per sé cosa buona.
La fede purchessia non è niente. Il punto è se la fede sia di per sé
cosa cattiva, e stabilito, ciò cosa farne in concreto.
Si tratta di fare una battaglia culturale, niente di più niente di meno.
Non si tratta nemmeno di eliminare la religione in sé, quanto la sua
morsa sullo stato.

Tu hai fatto un esempio calzante quando hai detto che il fatto che il
clero islamico in Iran sia ricorso alla coercizione è sintomatico di una
perdita di influenza sulle coscienze. Allo stesso modo la Chiesa
Cattolica a parole proclama il primato della coscienza e del libero
arbitrio (e si vanta di aver inventato queste due belle cose) salvo poi
operarsi perché le leggi dello stato si informino sui suoi precetti.

Io sono molto disilluso al riguardo. Non è che ai "cleri" interessi solo
la salvezza delle anime, interessa soprattutto il potere. Però magari se
islamici e cattolici si comportassero davvero secondo i nobili principi
(dichiarati) delle loro religioni e rompessero di meno il cazzo, forse
staremmo tutti meglio.

Ma la religione, essendo un fatto sociale, non può fare a meno di
istituzionalizzarsi e di imporsi, per cui non ci spero più di tanto.

P.S.:
Non sto dicendo che l'ideologia religiosa - e solo quella - sia la causa
di tutti i mali, eh. Prima che si deragli...
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
Aramesh
2009-01-23 02:30:35 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Post by Aramesh
No, il punto che sottolineavo io non è se la fede di per sé cosa buona.
La fede purchessia non è niente. Il punto è s: la fede sia di per sé
cosa cattiva, e stabilito, ciò cosa farne in concreto.
Si tratta di fare una battaglia culturale, niente di più niente di meno.
Non si tratta nemmeno di eliminare la religione in sé, quanto la sua
morsa sullo stato.
Da questo punto di vista la mia fede, a questo punto parlo di
organizzazione della fede, ha qualche particolarità curiosa.

Al bahà'ì è fatto obbligo di rispettare in tutto e per tutto la sovranità e
le leggi dello stato in cui vive. Contemporaneamente gli è fatto obbligo di
violare quella sovranità in *un solo* caso: il caso in cui lo stato gli
chieda di dichiararsi non bahà'ì. No can do.

E' probabile che il concetto stesso di "stato" sia di tanto in tanto da
aggironare seguendone l'evoluzione formale. Ma non parliamo di questo per
il momento.

Tanto per fare esempi: Italia anni sessanta. Una coppia bahà'ì non poteva
divorziare seguendo la prassi del divorzio prescritta dai testi della fede,
perché lo stato proibiva il divorzio.

Non si pretendeva che la parola dell'assemblea nazionale o i testi della
fede dovessero avere la preminenza sul diritto dello stato: i due sposi non
potevano proprio separarsi nemmeno secondo il canone bahà'ì, perché lo
stato (non la chiesa eh) non consentiva il divorzio.

Potevano separarsi andando a vivere in case diverse se volevano, ma senza
la ratifica amministrativa dell'Assemblea. Dunque non potevaano nemmeno
risposarsi, perché nella fede bahà'ì non esiste il matrimonio unicamente
liturgico: se non sei sposato di fronte allo stato non puoi esserlo nemmeno
come bahà'ì. Tieni presente che negli stessi anni i cattolici divorziavano
presso la sacra rota, con la scusa patetica della riserva mentale
documentabile...

Contemporaneamente, però, un bahà'ì non avrebbe mai ammesso
l'indissolubilità sacra del matrimonio perché tale ammissione sarebbe
andata contro le sue convinzioni.

Altro esempio un bel po' più pesante per quel che sono i principi bahà'ì:
Sud Africa durante l'Apartheid. Bianchi e neri non potevano frequentarsi
per legge, dunque l'Assemblea Nazionale si riuniva in due case separate e i
membri bianchi e neri comunicavano tra di loro telefonicamente.

Anche le convenzioni elettorali nazionali avvenivano seguendo la stessa
prassi: voti per corrispondenza, telefono, lettere. Erano tenuti a
rispettare le leggi dell'apartheid, e nel contempo erano tenuti a
testimoniare pubblicamente la loro convinzione che si trattava di una delle
fesserie più sgradite a Dio in assoluto.

Ti ho voluto fare due esempi di leggi statali in pesante contraddizione con
i principi della fede per esporti il comportameento storico dei bahà'ì in
quelle occasioni. Te ne potrei fare altre decine.

Molto spesso una delle occupazioni più impegnative delle assemblee
nazionali è quella di identificare delle prassi che rispettino la sovranità
degli stati in cui risiedono, e contemporaneamente non tolgano uno "iota"
dalla testimonianza, divulgazione e proclamazione dei principi di fede. La
cosa è molto più difficile di quanto non sembri a prima vista.

La domanda è: un comportamento simile è rispettoso della laicità dello
stato? Hmm. Forse è più corretto dire che è rispettoso dello stato punto.

La ragione ci porta al discorso che si faceva sull'autorità: se sei una
religione tra i cui principi c'è il cacciare l'Apartheid nel gabinetto e
tirare lo sciacquone, allora educhi delle persone che tra di loro non la
applicano, crei cioè una collettività che non la pratica e ne coltivi la
coerenza. Non pretendi che sia uno stato ad imporre in tuoi principi.
--
Aramesh
susanna
2009-01-24 02:05:44 UTC
Permalink
Aramesh <***@gmail.com> ha scritto:



<omissis>


: Al bahà'ì è fatto obbligo di rispettare in tutto e per tutto la
: sovranità e le leggi dello stato in cui vive. Contemporaneamente gli
: è fatto obbligo di violare quella sovranità in *un solo* caso: il
: caso in cui lo stato gli chieda di dichiararsi non bahà'ì. No can do.



Entro di striscio: nella Germania nazista un bahà'ì (uso il copia incolla,
cazzo) *avrebbe dovuto* rispettare le leggi razziali?



susanna
Aramesh
2009-01-24 10:14:06 UTC
Permalink
Post by susanna
Entro di striscio: nella Germania nazista un bahà'ì (uso il copia incolla,
cazzo) *avrebbe dovuto* rispettare le leggi razziali?
Nel caso specifico: il bahaismo venne proscritto nella Germania naziasta e
coloro che si dichiaravano bahà'ì venivano trattati come tutti gli altri
"nemici oggettivi" del nazionalsocialismo.

Questo ovviamente cambia il discorso, perché se c'è una cosa che il bahà'ì
*deve* fare è il dichiararsi bahà'ì e spiegare onestamente cosa significa.
E' evidente che se la semplice professione di fede lo pone nella condizione
di nemico oggettivo allora il problema del rispetto delle leggi smette di
porsi in modo drammatico.

Ma non voglio eludere la riflessione con questo.

Inanto io e te sappiamo entrambi che un regime opera spesso in un clima di
formale illegalità nonostante esso controlli l'intero paese: semplicemente
sparisci e la polizia non cerca il colpevole. Cioè la critica all'apparato
repressivo di un regime spesso può avvenire nel rispetto della legislazione
*vigente formale e pubblica* di quello stesso paese. Esempio: quasi tutte
le cose che il regime fa ai bahà'ì iraniani sono illegali secondo le leggi
della Repubblica Islamica stessa.

Quando si parla del principio generale di sovranità dello stato e del
rispetto delle sue leggi, la distinzione tra legge formale e illegalità
sostanziale va fatta. Perché se ci fermassimo alla definizione
(scientificamente condivisibile) che "la legge è ciò che si fa rispettare
con la forza" allora il bahà'ì finirebbe a dover obbedire anche alla
"legge" di Cosanostra.

Più in generale è valido il doppio principio del rispetto delle leggi dello
stato da un lato, e dall'altro l'astensione dall'iscrizione a partiti e
organizzazioni politiche e dalla partecipazione attiva alla competizione
politica nel paese (come candidato o attivista ad esempio).

C'è poi l'applicazione di questo principio, sul campo, ai singoli casi
concreti. Questo normalmente è compito delle istituzioni, cioè delle
assemblee locali, nazionali, e quella mondiale, ciascuno col proprio ambito
di competenza e in reciproca consultazione.

Infine va fatta una distinzione tra l'agire individuale e quello
collettivo. Altrimenti si cadrebbe nel ridicolo sostenendo che i bahà'ì non
parcheggiano mai in doppia fila.

Il punto fondamentale perciò è questo: la comunità bahà'ì e le sue
istituzioni non diranno mai "i bahà'ì devono violare le leggi razziali del
Reich". Diranno invece, senza fare un solo passo indietro, che le leggi
razziali sono roba da abbelinati e che l'obiettivo del bahaismo è una
società libera da quelle leggi.

Il singolo bahà'ì poi interpreterà liberamente la propria coerenza con i
principi della fede nelle situazioni di fronte alle quali si troverà.
--
Aramesh
Vitaliano_Caccia
2009-01-24 10:58:48 UTC
Permalink
Post by Aramesh
Il singolo bahà'ì poi interpreterà liberamente la propria coerenza con i
principi della fede nelle situazioni di fronte alle quali si troverà.
Appunto, tutto è sempre una scelta etica individuale.

Del resto, come si sono comportati i Bahai americani verso la guerra in
Irak, considerato che negli Usa non c'è il problema della leva obbligatoria?
Hanno detto che la pace è meglio della guerra, come il Papa, poi ognuno s'è
regolato come meglio credeva e nessuno è stato scomunicato o espulso per
aver appoggiato o opposto la guerra.
Come s'è sempre fatto dappertutto, in fondo.


Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
susanna
2009-01-24 14:18:29 UTC
Permalink
Aramesh <***@gmail.com> ha scritto:



<omissis>


: Più in generale è valido il doppio principio del rispetto delle leggi
: dello stato da un lato, e dall'altro l'astensione dall'iscrizione a
: partiti e organizzazioni politiche e dalla partecipazione attiva alla
: competizione politica nel paese (come candidato o attivista ad
: esempio).


Cio' significa che la frase "Al bahà'ì è fatto obbligo di rispettare in
tutto e per tutto la sovranità e le leggi dello stato in cui vive." si
riduce, di fatto, nella "Al bahà'ì è fatto obbligo di rispettare in tutto e
per tutto la sovranità e le leggi dello stato in cui vive tranne i casi in
cui quelle leggi contravvengano all'ideologia bahaista" ?
Insomma, in Israele un bahà'ì si sposa con un altro bahà'ì o deve emigrare?

Quello che voglio dire e' che le ideologie, di qualunque razza siano, sono
in conflitto, anche se si tratta di ideologie religiose e ideologie
politiche. Ed e' il modo di amministrare questo conflitto che distingue le
religioni e il loro successo nel rispondere alla contraddizione ontologica
di base (la morte).




susanna
Vitaliano_Caccia
2009-01-22 19:40:36 UTC
Permalink
Post by Aramesh
A me quelle analisi piacciono anche molto.
Non hai la più pallida idea di cosa siano.
Post by Aramesh
Sto proprio ora formando due menti tenere e malleabili in quella direzione.
Ma non sento di averne "bisogno", nel senso che lo faccio con la stessa
naturalezza con la quale li nutro, li vesto, gli faccio il solletico e gli
mordo le guance.
E con la stessa naturalezza e paterna sollecitudine il tuo alter ego di
Teheran porta le sue due menti tenere e malleabile all'impiccagione del
bahai al lampione in piazza perchè capiscano bene cosa succede agli
infedeli, specie a quelli che muoiono convinti di avere in tasca il
biglietto vincente alla lotteria della storia...

Non sto cercando di essere gratuitamente offensivo (o meglio non solo) ma
cerco di farti notare una inevitabile conseguenza del tuo modo tradizionale
di considerare la religione, cioè di una prova di forza in cui Dio sta dalla
parte di chi uccide di più.

Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
susanna
2009-01-23 00:14:13 UTC
Permalink
Vitaliano_Caccia <***@libero.it> ha scritto:


:: Sto proprio ora formando due menti tenere e malleabili in quella
:: direzione. Ma non sento di averne "bisogno", nel senso che lo faccio
:: con la stessa naturalezza con la quale li nutro, li vesto, gli
:: faccio il solletico e gli mordo le guance.
::
: E con la stessa naturalezza e paterna sollecitudine il tuo alter ego
: di Teheran porta le sue due menti tenere e malleabile
: all'impiccagione del bahai al lampione in piazza perchè capiscano
: bene cosa succede agli infedeli, specie a quelli che muoiono convinti
: di avere in tasca il biglietto vincente alla lotteria della storia...
:
: Non sto cercando di essere gratuitamente offensivo (o meglio non
: solo) ma cerco di farti notare una inevitabile conseguenza del tuo
: modo tradizionale di considerare la religione, cioè di una prova di
: forza in cui Dio sta dalla parte di chi uccide di più.



Che sia dio o una qualsiasi altra forma ideologica piu' o meno
transunstanziata, il passaggio tragico e' difficilmente evitabile, Moritz.
Anche per un ateo piu' o meno motivato o un laico rispettoso dei diritti
umani. Di fronte al dilemma dell'educazione, filiale o semplicemente
sociale, non ci si puo' dare per assenti.
Una limpida e laica educazione liberale, lontana da qualsiasi forma di
ideologismo o di integralismo o di religiosita' si riduce ad allevare un
altrettanto limpido e laico borghese che quegli impiccati li genera per
procura, magari manifestando contro la guerra in Irak da grande o, piu'
semplicemente, autoaffrancondosi nell'illusione democratica del presente.

Una decisione va presa, e sara' una decisione ideologica con le sue belle
ricadute tragiche.





susanna
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-22 12:21:08 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
E allora dove sarebbe il "problema psichico",
Questo dei spiegarlo tu a me. Io ho parlato di un problema generico,
sei tu che mi fai dire che avrei dato del demente a tutti i credenti
indistintamente.
--
Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
http://boinc.berkeley.edu/
--------------------
L'eternita' comincia di Lunedi'.
-- Eliseo Diego
Joe Silver
2009-01-22 14:03:31 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
E allora dove sarebbe il "problema psichico",
Questo dei spiegarlo tu a me. Io ho parlato di un problema generico, sei
tu che mi fai dire che avrei dato del demente a tutti i credenti
indistintamente.
Ok, allora diciamo che hanno un qualche problema di indottrinamento.
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
susanna
2009-01-22 12:41:35 UTC
Permalink
Joe Silver <***@NOSPAMiaciners.org> ha scritto:


: Ma susanna, quello che stavo cercando di dire è che non c'è nessuna
: differenza sostanziale tra avere bisogno, desiderare e affidarsi, *in
: questa situazione*. E ribadisco *in questa situazione*, quella cioè di
: malattia incurabile, per la quale non si conosca al momento alcuna
: cura possibile.
:
: E allora "affidarsi" non significa riporre la propria fiducia in una
: persona capace di fare qualcosa che, allo stato attuale delle nostre
: conoscenze, nessuno è capace di fare, cioè una persona che non esiste.

Nessun buon religioso si affida a Dio per ottenere un risultato pratico o
materiale.
Stop.
Chiunque lo faccia NON e' un buon religioso, nel senso che ha un concetto di
religione distorto, spesso anche a causa di problemi psichici, magari
momentanei o contestuali (es., nel caso limite che citi e' abbastanza
comprensibile che venga a mancare la normale lucidita' usata in assenza di
condizioni limite).

Il religioso standard prega Dio, in condizioni limite, per rafforzare il suo
legame con la fede, messa a dura prova dalla condizione limite. Il desiderio
di vedersi esaudita la soluzione, in questi casi, e' del tutto analogo al
desiderio di un ateo, che ripone la speranza, ad esempio, sul caso (o la
fortuna).



: Ma, in questo caso particolare, "affidarsi" e "desiderare" significano
: esattamente la stessa cosa, perché se è vero che pregare Dio di
: salvare il proprio figlio ha efficacia nulla, è anche vero che nella
: totale assenza di soluzioni quell'affidarsi a Dio non ha alcuna
: influenza negativa, non ti distoglie da azioni ben più concrete ed
: efficaci che potresti fare.

Il fatto che una cosa non abbia una diretta e apparente ricaduta negativa
non significa che non ci sia.
Questo 'affidarsi' all'entita' trascendente di cui parli ha diverse
implicazioni indirette e poco apparenti, tra cui quella di rafforzare,
assieme alla propria singola e individuale fede religiosa, la religione in
quanto sistema ideologico (e quindi sistema sociale).
In ogni caso il successo dell'intera operazione (il figlio guarisce)
rafforza a livello sociale un sistema ideologico, mentre in caso di
insuccesso non succede nulla (grande qualita' delle religioni).
Nei casi peggiori quell'affidamento diventa perfino deleterio (es. non si
praticano le cure ufficiali) e, di nuovo, non solo il sistema ideologico
religioso non subisce alcuno scacco, ma inibisce il sistema ideologico
laico.



: E allora dove sarebbe il "problema psichico", nel rifiuto di
: accettare la realtà dei fatti, cioè che non esiste nessun dio che
: stia lì ad esaudire i tuoi desideri? Io non sono uno psichiatra ma mi
: sento di dire che è molto riduttivo catalogare come puramente
: patologica l'illusione religiosa. E dirò di più, non solo nel caso
: estremo del figlio che muore.
:
: Altrimenti dovremmo concludere che la maggioranza degli abitanti di
: questa terra ha dei gravi problemi psichici e che in passato ne aveva
: la quasi totalità.


Pero' stai trattando la questione individuale alla stessa stregua della
questione sociale.
Tu poni una questione individuale (le tre opzioni di un individuo di fronte
al caso del figlio), e io ti dico che quella posizione individuale NON e'
data come pura azione individuale, ma ha *sempre* una ricaduta sociale.

Quindi, a livello individuale, ti rispondo che si', in molti casi
l'affidarsi alle cure di una entita' trascendente e' segnale di problema
psichico. In condizioni limite e' normale che possano insorgere problemi
psichici, non e' una pandemia sociale, e' un dato comportamentale, possiamo
pure considerarlo normalita' sociale senza alcun allarme epidemiologico.

La domanda e': perche' in condizioni limite ci si affida ad una certa
ideologia sociale e non ad altre?
L'ateo non si comporta in modo molto differente, a livello individuale:
assegna le sue chanches al caso, non e' che ci mette una pietra sopra. La
speranza non e' un atteggiamento sociale, e' lo standard umano. E' il
rivestimento di quella speranza che diventa immediatamente sociale, e che ha
ricadute sociali.

Infine, l'illusione religiosa non e' patologica, e' il segno di una adesione
ideologica. Il comportamento sconcertante di chi affida le cure dei propri
cari ad una entita' trascendente e' segnale di problema psichico, anche in
assenza di ogni altra possibilita' razionale.




: In realtà è praticamente certo che il pensiero religioso si insinui in
: uno schema di interpretazione del mondo che ha una base innata, uno
: schema cablato nel nostro cervello (non in senso letterale,
: ovviamente).
:
: E qui rispondo anche ad Aramesh, che diceva "Quindi insistere su certi
: temi, tipo che quel bisogno è tipico delle società arretrate e che la
: religione ha i millenni contati, sembra fuori luogo", sottintendendo
: che non c'è alcuna riflessione sui meccanismi della religione, da
: parte dei non credenti, e che questi riducano il fenomeno religioso a
: una cosa da pazzi o da società arretrate.
:
: Non è così. C'è tutta una letteratura che indaga il fenomeno religioso
: dal punto di vista storico-critico (analisi dei testi "sacri"),
: sociologico, psicologico, evoluzionistico, persino neurologico. Ovvio
: che il credente innamorato della sua fede, a questi tentativi di
: smontaggio del suo giocattolo, oppone un muro di gomma.
:
: E tuttavia, pur essendoci molto probabilmente un sostrato fisiologico,
: innato, su cui si innestano le varie interpretazioni religiose della
: realtà, questo non significa che ne siamo necessariamente schiavi.


Il pensiero religioso non e' la diretta conseguenza di una cablatura. Sposti
solo la questione, ma il risultato e' lo stesso: se uno schema e' cablato e
dici che la risposta religiosa a quello schema e' scontata, stai dicendo che
e' cablato il pensiero religioso.

Capisco cosa intendi per cablato, e lo accetto: la contraddizione della
morte e' sicuramente cablata nell'essere umano (a differenza degli animali),
ma non e' cablata la risposta che se ne da'. La religione (o le risposte
trascendenti) sono *una* delle risposte, cosi' come l'ateismo o la semplice
presa d'atto di una contraddizione irrisolvibile.

Il fatto e' che la risposta trascendente e' una risposta privilegiata a
livello sociale (e quindi piu' diffusa), dato che ammette esplicitamente,
una ideologia sociale al suo interno. E non una ideologia sociale tra le
tante, ma una ideologia sociale normalmente dominante.



: Ecco perché, ancora rispondendo ad Aramesh, prescindendo dal caso
: specifico dello slogan, se tutti continuiamo a ripeterci e a
: convincerci che della religione si ha bisogno, che la fede è di per
: sé cosa buona ecc. non facciamo che rafforzare questo pregiudizio ed
: è su questo pregiudizio alimentato che si fondano le religioni. Le
: quali tra l'altro, non a caso, hanno bisogno di "lavorarsi" le menti
: fin da quando sono tenere e malleabili.


Be', si tratta del ragionamento, leggermente piu' rozzo, che stavo tentando
di fare piu' sopra. Dov'e' che non ci capiamo?

Attenzione, pero': una fede, in senso lato, e' indivisibile dall'uomo (e'
cablata). Magari intimamente non riconosciuta, ma mai assente. E' il senso
di se' che obbliga l'individuo ad aderire ad una 'fede' (in senso lato).
Come al solito, si tratta di capire *quale* fede e *quale* effetto sociale
implica.
In altre parole, il pensiero antireligioso non puo' che essere un pensiero
storico-politico, anche a livello individuale. Cosi' come l'ateismo non puo'
che essere un pensiero politico prima di un pensiero individuale.
L'illusione di darsi come semplici atei impolitici, o semplici atei
razionalisti, o pretendere un primato dell'ateismo nei confronti
dell'essenza religiosa rimane pura illusione.


: E vorrei chiedere a Giglio se pensa che i milioni di musulmani che
: mettono la loro fede al centro della loro vita siano afflitti da una
: qualche malattia psichica. Cosa vuol farmi credere, che esiste
: un'epidemia localizzata in alcuni paesi (quelli in cui a più forte
: religiosità) e da cui sono immuni i paesi occidentali più
: secolarizzati? O non si tratta forse semplicemente di ideologie che,
: nel corso della storia, hanno saputo perpetuarsi e mantenere la loro
: forza mediante il controllo dell'educazione, la costituzione di un
: ordine sociale, la capacità di esprimere un sistema etico che dia
: fondamento a quell'ordine?

Giglio dovrebbe rispondere che i milioni di mussulmani (cosi' come i milioni
di cattolici etc) non sono afflitti da problemi psichici, se non nei casi
limite sopra esposti.


susanna
Joe Silver
2009-01-22 14:02:14 UTC
Permalink
Post by susanna
Nessun buon religioso si affida a Dio per ottenere un risultato pratico
o materiale.
Stop.
Chiunque lo faccia NON e' un buon religioso, nel senso che ha un
concetto di religione distorto, spesso anche a causa di problemi
psichici, magari momentanei o contestuali (es., nel caso limite che citi
e' abbastanza comprensibile che venga a mancare la normale lucidita'
usata in assenza di condizioni limite).
Facci caso ma questo concetto di religione distorto è molto molto
diffuso. E non si limita alla cosiddetta religiosità popolare, quella dei
padri pii e delle madonne che fanno le grazie, aspetti "distorti" ma che
non vengono certo ostacolati (per non dire che vengono incentivati dai
preti, magari correndo anche il rischio che le redini scappino di mano,
vedi Medjugorie).
Post by susanna
Il religioso standard prega Dio, in condizioni limite, per rafforzare il
suo legame con la fede, messa a dura prova dalla condizione limite. Il
desiderio di vedersi esaudita la soluzione, in questi casi, e' del tutto
analogo al desiderio di un ateo, che ripone la speranza, ad esempio, sul
caso (o la fortuna).
Susanna, mi sa che ti sbagli, cioè esiste *anche* la funzione
rafforzatrice della fede, ma si prega *anche*, esplicitamente, per
influenzare il corso degli eventi tramite l'intercessione divina. E lo
fanno anche i cosiddetti religiosi "buoni".

La preghiera è più dell'espressione di una speranza, si basa sulla
convinzione di una reale efficacia, concreta, di influenzare il corso
degli eventi. Del resto questo è quanto aveva insegnato a fare il
palestinese giustiziato, se vogliamo dare credito ai vangeli.

E i religiosi "cattivi", in questo senso, sono molti di più di quelli
"buoni", che pregano solo per rafforzare la fede.

E non per questo hanno "qualche problema".
Post by susanna
Il fatto che una cosa non abbia una diretta e apparente ricaduta
negativa non significa che non ci sia.
Questo 'affidarsi' all'entita' trascendente di cui parli ha diverse
implicazioni indirette e poco apparenti, tra cui quella di rafforzare,
assieme alla propria singola e individuale fede religiosa, la religione
in quanto sistema ideologico (e quindi sistema sociale). In ogni caso il
successo dell'intera operazione (il figlio guarisce) rafforza a livello
sociale un sistema ideologico, mentre in caso di insuccesso non succede
nulla (grande qualita' delle religioni). Nei casi peggiori
quell'affidamento diventa perfino deleterio (es. non si praticano le
cure ufficiali) e, di nuovo, non solo il sistema ideologico religioso
non subisce alcuno scacco, ma inibisce il sistema ideologico laico.
Ovviamente sono del tutto d'accordo su questo, ma chiariamoci, io non sto
dicendo che la religione sia innocua, stavo solo rispondendo a Giglio che
sembrava legarla a "qualche problema" psichico. Tutto qui. Forse ho
interpretato male le sue parole, ma non è che ci sia stato un grande
sforzo per sciogliere l'equivoco.
Post by susanna
Pero' stai trattando la questione individuale alla stessa stregua della
questione sociale.
Tu poni una questione individuale (le tre opzioni di un individuo di
fronte al caso del figlio), e io ti dico che quella posizione
individuale NON e' data come pura azione individuale, ma ha *sempre* una
ricaduta sociale.
Hai ragione. Ma l'ho tralasciata proprio perché mi interessava confutare
un'altra idea: la religiosità come fatto puramente patologico.

Tanto è vero che più sotto ti meravigli del fatto che ci si trovi
d'accordo.
Post by susanna
Quindi, a livello individuale, ti rispondo che si', in molti casi
l'affidarsi alle cure di una entita' trascendente e' segnale di problema
psichico. In condizioni limite e' normale che possano insorgere problemi
psichici, non e' una pandemia sociale, e' un dato comportamentale,
possiamo pure considerarlo normalita' sociale senza alcun allarme
epidemiologico.
Ma dimmi una cosa: l'indiano che fa la danza della pioggia secondo te ha
un problema psichico? O piuttosto è stato abituato a pensare che esistono
spiriti e forze della natura che richiedono di essere invocate per far
piovere?
Ti posso concedere che un indottrinamento religioso (così come tanti
altri fattori) possa provocare uno stato patologico; esistono sicuramente
malattie mentali connesse a un certo tipo di educazione religiosa.

Ma alla fin fine si tratta semplicemente di nozioni fasulle che vengono
inculcate: pensare che lo spirito della pioggia si senta gratificato
dalla tua danza o che il padre che è nei cieli si faccia convincere dalle
tue suppliche, non è automaticamente sintomo di malattia mentale.

Ci sono nozioni vere (o più vere) e altre meno vere (per non dire
balorde) circa il funzionamento del mondo. Chi compie cose stupide perché
ha ricevuto nozioni balorde non è detto che sia stupido di per sé.
Post by susanna
La domanda e': perche' in condizioni limite ci si affida ad una certa
ideologia sociale e non ad altre?
assegna le sue chanches al caso, non e' che ci mette una pietra sopra.
La speranza non e' un atteggiamento sociale, e' lo standard umano. E' il
rivestimento di quella speranza che diventa immediatamente sociale, e
che ha ricadute sociali.
Infine, l'illusione religiosa non e' patologica, e' il segno di una
adesione ideologica. Il comportamento sconcertante di chi affida le cure
dei propri cari ad una entita' trascendente e' segnale di problema
psichico, anche in assenza di ogni altra possibilita' razionale.
Guarda, non mi ripeto. Vada per la "mancanza di lucidità".
L'ateo che cade in ginocchio perché il figlio ha i leucociti troppo alti
lo fa proprio perché ha perso lucidità. Perché da lucido sa benissimo che
non c'è dio che tenga. E la religione si pasce della mancanza di lucidità.
Post by susanna
Il pensiero religioso non e' la diretta conseguenza di una cablatura.
Sposti solo la questione, ma il risultato e' lo stesso: se uno schema e'
cablato e dici che la risposta religiosa a quello schema e' scontata,
stai dicendo che e' cablato il pensiero religioso.
Capisco cosa intendi per cablato, e lo accetto: la contraddizione della
morte e' sicuramente cablata nell'essere umano (a differenza degli
animali), ma non e' cablata la risposta che se ne da'. La religione (o
le risposte trascendenti) sono *una* delle risposte, cosi' come
l'ateismo o la semplice presa d'atto di una contraddizione
irrisolvibile.
Ovvio che la risposta non è cablata. Altrimenti avremmo tutti la stessa
fede. Ma la religione trova un terreno fertile su cui attecchire e
precisamente la predisposizione a cercare delle finalità e degli scopi
ultimi, e la difficoltà di accettare la nostra finitezza e la nostra
precarietà.
Post by susanna
Il fatto e' che la risposta trascendente e' una risposta privilegiata a
livello sociale (e quindi piu' diffusa), dato che ammette
esplicitamente, una ideologia sociale al suo interno. E non una
ideologia sociale tra le tante, ma una ideologia sociale normalmente
dominante.
Certo che è così. Ma non ti viene il sospetto che la risposta
trascendente abbia una marcia in più, che sia cioè favorita da una
predisposizione innata, anche se non inaggirabile?
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
susanna
2009-01-22 16:45:15 UTC
Permalink
Joe Silver <***@NOSPAMiaciners.org> ha scritto:


: Facci caso ma questo concetto di religione distorto è molto molto
: diffuso. E non si limita alla cosiddetta religiosità popolare, quella
: dei padri pii e delle madonne che fanno le grazie, aspetti "distorti"
: ma che non vengono certo ostacolati (per non dire che vengono
: incentivati dai preti, magari correndo anche il rischio che le redini
: scappino di mano, vedi Medjugorie).


E' molto diffuso, ma e' "cattiva" religione. Sicuramente non e' la religione
dottrinale moderna (penso alla religione di stato italiana). Non troverai
nessun prete, teologo, uomo di istituzione ecclesiastica che lasci intendere
come ortodossa una tale dinamica.
Assieme alla religione professata c'e' tutto l'universo culturale moderno
che agisce, l'universo dominato dal "do ut des" che e' ideologia ancora piu'
profonda di quella religiosa.

I vari pellegrinaggi ai luoghi miracolati sono si' organizzati spesso dalle
comunita' locali e dai sacerdoti, ma lo scopo non e' andarsi a prendersi una
indulgenza, quanto quella di rafforzare le fede del tale rito o figura
mistica.
Le religioni, soprattutto quelle piu' potenti, sono abituate a modificarsi
storicamente per mantenere un legame coerente con la societa' in cui si
ritrovano ad operare. E gli eventuali ritardi di questo adattamento non
denotano la natura di quella religione.





:: Il religioso standard prega Dio, in condizioni limite, per
:: rafforzare il suo legame con la fede, messa a dura prova dalla
:: condizione limite. Il desiderio di vedersi esaudita la soluzione, in
:: questi casi, e' del tutto analogo al desiderio di un ateo, che
:: ripone la speranza, ad esempio, sul caso (o la fortuna).
:
: Susanna, mi sa che ti sbagli, cioè esiste *anche* la funzione
: rafforzatrice della fede, ma si prega *anche*, esplicitamente, per
: influenzare il corso degli eventi tramite l'intercessione divina. E lo
: fanno anche i cosiddetti religiosi "buoni".
:
: La preghiera è più dell'espressione di una speranza, si basa sulla
: convinzione di una reale efficacia, concreta, di influenzare il corso
: degli eventi. Del resto questo è quanto aveva insegnato a fare il
: palestinese giustiziato, se vogliamo dare credito ai vangeli.
:
: E i religiosi "cattivi", in questo senso, sono molti di più di quelli
: "buoni", che pregano solo per rafforzare la fede.
:
: E non per questo hanno "qualche problema".




Non sono d'accordo.
Pregare per ottenere e' e rimane una condotta religiosa distorta, che non si
confa' con la dottrina (di una qualsiasi religione moderna). Pregare per
ottenere e' solo l'indice di un comportamento "non religioso" che usa la
religione come userebbe qualsiasi altra forma di potere. Un buon religioso
prega "per ottenere" solo in stato di profondissima crisi, paragonabile ad
un problema psichico.
Una delle ragioni per cui l'attuale papa rintraccia una crisi religiosa nel
mondo moderno e' appunto la riduzione della religione a meccanismo sociale,
a strumento. La forza dell'ideologia primaria, che e' l'ideologia del
capitale, tende a insidiare l'ideologia religiosa.

Un uomo religioso che prega per ottenere, in altre parole, non e' religioso,
stiamo parlando di un'altra cosa.




:: Il fatto che una cosa non abbia una diretta e apparente ricaduta
:: negativa non significa che non ci sia.
:: Questo 'affidarsi' all'entita' trascendente di cui parli ha diverse
:: implicazioni indirette e poco apparenti, tra cui quella di
:: rafforzare, assieme alla propria singola e individuale fede
:: religiosa, la religione in quanto sistema ideologico (e quindi
:: sistema sociale). In ogni caso il successo dell'intera operazione
:: (il figlio guarisce) rafforza a livello sociale un sistema
:: ideologico, mentre in caso di insuccesso non succede nulla (grande
:: qualita' delle religioni). Nei casi peggiori quell'affidamento
:: diventa perfino deleterio (es. non si praticano le cure ufficiali)
:: e, di nuovo, non solo il sistema ideologico religioso non subisce
:: alcuno scacco, ma inibisce il sistema ideologico laico.
:
: Ovviamente sono del tutto d'accordo su questo, ma chiariamoci, io non
: sto dicendo che la religione sia innocua, stavo solo rispondendo a
: Giglio che sembrava legarla a "qualche problema" psichico. Tutto qui.
: Forse ho interpretato male le sue parole, ma non è che ci sia stato
: un grande sforzo per sciogliere l'equivoco.



Il problema psichico c'e'. Magari non intendiamo la stessa cosa o la stessa
gravita' con "problema psichico", ma il problema c'e'.
Se la questione del rito religioso non e' compresa nella sua dimensione
allegorica, ad esempio, c'e' problema psichico. Se la questione della norma
religiosa non e' storicizzata (o contestualizzata), c'e' problema psichico.
Ti faccio due esempi. Se la pia donna quando prende la comunione e'
veramente convinta di mangiare un pezzo di cristo, c'e' problema psichico.
Il mussulmano in occidente che costringe le figliolette ad andare a scuola
con l'asciugamano, ha un problema psichico (non per l'asciugamano in se',
quanto per la discriminazione sessuale).
Si tratta di problemi psichici, magari non gravi, ma solo e soltanto
psichici, cioe' dovuti a una tara mentale dell'osservante, non alla sua
ideologia o alla sua cultura privata.
In entrambi i casi non esiste alcuna esigenza sociale per l'osservanza,
cioe' quel comportamento non reca alcun beneficio sociale all'osservante (a
differenza dello stesso atto compiuto, nel primo caso, 300 anni fa, nel
secondo caso nello sperduto paesino afgano).
Rimane solo il problema psichico.




: Ma dimmi una cosa: l'indiano che fa la danza della pioggia secondo te
: ha un problema psichico? O piuttosto è stato abituato a pensare che
: esistono spiriti e forze della natura che richiedono di essere
: invocate per far piovere?

Dipende dal luogo, dal momento e, soprattutto, dalla ragione per cui lo fa.
Tralascio le prime due, passiamo direttamente alla ragione.
Oggi, se la ragione e' rinforzare e ribadire *nelle forme* una determinata
ideologia religiosa, non ha problema psichico.
Se fa la danza per ottenere la pioggia, ha problema psichico, come chiunque
che si ostini a fare una cosa con uno scopo senza mai aver soddisfatto
quello scopo.

L'indiano che fa la danza nel villaggio remoto del Wisconsin (oppure
l'indiano di 200 anni fa), invece, pur non ottenendo lo scopo dichiarato,
ottiene lo scopo sociale, ovvero quello di essere coerente con la sua
religione nel tempo in cui si determina come l'unico gruppo sociale a lui
noto.
Cioe' usa la religione come ideologia per essere un individuo sociale. In
questo caso, che ci creda o meno (alla venuta della pioggia) non e'
particolarmente indicativo.




: Ti posso concedere che un indottrinamento religioso (così come tanti
: altri fattori) possa provocare uno stato patologico; esistono
: sicuramente malattie mentali connesse a un certo tipo di educazione
: religiosa.


Ogni educazione religiosa 'distorta', nei termini in cui ne abbiamo parlato,
tende a procurare disagio psichico.



: Ma alla fin fine si tratta semplicemente di nozioni fasulle che
: vengono inculcate: pensare che lo spirito della pioggia si senta
: gratificato dalla tua danza o che il padre che è nei cieli si faccia
: convincere dalle tue suppliche, non è automaticamente sintomo di
: malattia mentale.


No, entro i limiti di cui parlavo. Fuori da quei limiti e' problema mentale.



: Ci sono nozioni vere (o più vere) e altre meno vere (per non dire
: balorde) circa il funzionamento del mondo. Chi compie cose stupide
: perché ha ricevuto nozioni balorde non è detto che sia stupido di per
: sé.


No, pero' fuori da quei limiti esiste il problema mentale.
Forse non abbiamo chiaro quanto l'aspetto ritualistico delle religioni sia
sempre stato (non solo ora), sentito e vissuto come espressione piu' che
come contenuto. Forse abbiamo il serio convincimento che l'indiano che fa la
danza della pioggia stia veramente credendo di ottenere la pioggia, mentre
invece e' ben cosciente di realizzare una pratica sociale a lui vantaggiosa.
Dico dell'aspetto ritualistico in quanto aspetto piu' evidente di certe
aberrazioni del comportamento religioso.



: Guarda, non mi ripeto. Vada per la "mancanza di lucidità".
: L'ateo che cade in ginocchio perché il figlio ha i leucociti troppo
: alti lo fa proprio perché ha perso lucidità. Perché da lucido sa
: benissimo che non c'è dio che tenga. E la religione si pasce della
: mancanza di lucidità.


Un conto e' una situazione 'limite'. Un altro e' una condizione cronica.
Una mancanza di lucidita' cronica non e' credibile, deve essere ascritta ad
altre ragioni.



: Ovvio che la risposta non è cablata. Altrimenti avremmo tutti la
: stessa fede. Ma la religione trova un terreno fertile su cui
: attecchire e precisamente la predisposizione a cercare delle finalità
: e degli scopi ultimi, e la difficoltà di accettare la nostra
: finitezza e la nostra precarietà.


La religione risponde ad un bisogno cablato (quella famosa contraddizione),
pertanto, tra le pratiche sociali e' prioritaria in quanto risponde ad una
condizione prioritaria.
Ma verra' un giorno in cui a quella stessa contraddizione l'ideologia
dominante sapra' dare risposte altrettanto efficaci, e anche la religione
perdera' priorita'.

La progressiva perdita' di priorita' della religione negli stati occidentali
e' dovuta al fatto che le risposte a quella "logica cablata" sono
differenziate e potenziate rispetto al passato e a diverse condizioni
sociali.




: Certo che è così. Ma non ti viene il sospetto che la risposta
: trascendente abbia una marcia in più, che sia cioè favorita da una
: predisposizione innata, anche se non inaggirabile?


Rispetto a tante altre, si'. Ma dipende dalla causa, non dall'effetto.
La religione e' un effetto.





susanna
Vitaliano_Caccia
2009-01-22 19:27:04 UTC
Permalink
Post by susanna
: Facci caso ma questo concetto di religione distorto è molto molto
: diffuso. E non si limita alla cosiddetta religiosità popolare, quella
: dei padri pii e delle madonne che fanno le grazie, aspetti "distorti"
: ma che non vengono certo ostacolati (per non dire che vengono
: incentivati dai preti, magari correndo anche il rischio che le redini
: scappino di mano, vedi Medjugorie).
E' molto diffuso, ma e' "cattiva" religione. Sicuramente non e' la religione
dottrinale moderna (penso alla religione di stato italiana). Non troverai
nessun prete, teologo, uomo di istituzione ecclesiastica che lasci intendere
come ortodossa una tale dinamica.
Assieme alla religione professata c'e' tutto l'universo culturale moderno
che agisce, l'universo dominato dal "do ut des" che e' ideologia ancora piu'
profonda di quella religiosa.
Non sono d''accordo (e mi rivolgo a entrambi).
La religione è un mucchio di cose diverse.
Per esempio cattolicesimo è anche pesce al venerdì, sangue di San Gennaro,
conclave, indipendenza polacca, date delle feste, celibato dei preti e
vestiti castigati nelle chiese. Ed è anche chiedere cose a Dio, ai santi e
alla Madonna.
In teoria queste cose sono secondarie, marginali, contingenti, 'cattive' o
'distorte' ma fanno parte di quel che è una religione. Ogni qual volta si
cerca di riportare una religione qualsiasi alla 'purezza originaria' o ai
fondamenti l'effetto è una perdita di consenso e influenza (per dire, dopo
secoli di rigidità oggi la Chiesa cattolica fa santi cani e porci: più santi
e beati durante il pontificato polacco che nei tre secoli precedenti...).
Il problema delle chiese moderne è che la specializzazione delle società
toglie alla religioni tutte le funzioni accessorie lasciandole solo quelle
'importanti' (i dogmi, la teologia, i riti) che interessano molto meno la
gente: così che le religioni sono costrette a ricorrere a politiche
identitarie che le accomunano a partiti o stati, alla faccia delle tendenze
universalistiche di alcune...

Del resto le funzioni 'importanti' sono incommensurabili fra di loro, così
che rendono improbabili i discorsi innatisti o evoluzionisti. Il Dio
onnipotente e inconoscibile non è la stessa cosa di dei che sono superiori
agli umani ma non radicalmente diversi nel carattere. Il culto degli
antenati non funziona allo stesso modo della credenza in un inferno e
paradiso. Com'è che l'Asia respinge da sempre il monoteismo che pare la
forma base di religione dell'Occidente e dell'Islam?
E anche un discorso evolutivo, di forme religiose successive
progressivamente superiori (come il monoteismo superiore al politeismo),
oltre ad essere intollerabile ad un credente in quanto ammetterebbe in linea
teorica la possibilità del superamento della religione (affina oggi, affina
domani...), è anche negato appunto dal fatto che almeno metà dell'umanità lo
rifiuta: in fondo, qualcuno sa definire la religione dei cinesi d'oggi?
risponde agli stessi bisogni cui risponde il cristianesimo? Forse nelle sue
forme 'distorte' sì, ma se si vuole andare al fondo della faccenda, no, per
niente.

Un dettaglio: avete entrambi fatto l'esempio del malato terminale (o di un
suo parente) che, impotente la medicina, si rivolge all'efficacia, vera o
falsa, della fede.
Ma provate a vedere la cosa dall'altro lato: pensate al credente che è, come
dire, 'normalmente' malato. Mal di denti, artrosi, aritimia cardiaca,
polmonite - cose serie ma curabili. Ebbene, lo sappiamo tutti, in questi
casi il credente va dal medico e la cosa gli pare del tutto normale. Anche
il Papa va dal medico e la cosa non fa alcun effetto. Cioè il credente va
dal medico invece di pregare o di fare un ex voto: questo succede solo se la
medicina è impotente, cioè alla religione, in questo campo, rimane uno
spazio residuale, quello del 'miracolo', che oltretutto di rado ha luogo
veramente (e, come ha fatto giustamente notare Susanna, se va è merito della
fede ma se non va la fede non ne soffre affatto, almeno nei
sopravvissuti...)

E mi verra' in mente qualcos'altro ma in questi giorni sto lavorando molto
più del solito e sono esausto...

Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
susanna
2009-01-22 23:14:23 UTC
Permalink
Vitaliano_Caccia <***@libero.it> ha scritto:



:: E' molto diffuso, ma e' "cattiva" religione. Sicuramente non e' la
:: religione dottrinale moderna (penso alla religione di stato
:: italiana). Non troverai nessun prete, teologo, uomo di istituzione
:: ecclesiastica che lasci intendere come ortodossa una tale dinamica.
:: Assieme alla religione professata c'e' tutto l'universo culturale
:: moderno che agisce, l'universo dominato dal "do ut des" che e'
:: ideologia ancora piu' profonda di quella religiosa.
::
: Non sono d''accordo (e mi rivolgo a entrambi).
: La religione è un mucchio di cose diverse.
: Per esempio cattolicesimo è anche pesce al venerdì, sangue di San
: Gennaro, conclave, indipendenza polacca, date delle feste, celibato
: dei preti e vestiti castigati nelle chiese. Ed è anche chiedere cose
: a Dio, ai santi e alla Madonna.
: In teoria queste cose sono secondarie, marginali, contingenti,
: 'cattive' o 'distorte' ma fanno parte di quel che è una religione.



L'ho chiamata 'cattiva' religione, infatti.
Nel senso che una religione moderna, qual e' quella che abbiamo in Italia
oggi, sa con precisione che san Gennaro, il pesce del venerdi' e chiedere
alla madonna sono solo forme di retaggi di una religione non piu'
proponibile, se vissuti come essenza religiosa e non come elementi di
tradizione.

Onestamente, non vedo una chiara indicazione, nella chiesa cattolica
italiana, alla conservazione o alla promozione di questi aspetti che citi -
una nota a parte riguarda la discriminazione sessuale all'interno della
gerarchia (*).
Conclave, date delle feste, celibato e vestiti castigati, invece, sono
aspetti distintivi di questa religione, sono parte della sua identita', e
percio' rientrano nelle regole del gioco, che vanno accettate, se si parla
di quella religione.




: Ogni qual volta si cerca di riportare una religione qualsiasi alla
: 'purezza originaria' o ai fondamenti l'effetto è una perdita di
: consenso e influenza (per dire, dopo secoli di rigidità oggi la
: Chiesa cattolica fa santi cani e porci: più santi e beati durante il
: pontificato polacco che nei tre secoli precedenti...). Il problema
: delle chiese moderne è che la specializzazione delle società toglie
: alla religioni tutte le funzioni accessorie lasciandole solo quelle
: 'importanti' (i dogmi, la teologia, i riti) che interessano molto
: meno la gente: così che le religioni sono costrette a ricorrere a
: politiche identitarie che le accomunano a partiti o stati, alla
: faccia delle tendenze universalistiche di alcune...



Non volevo fare un discorso sull'ortodossia, anzi. Il mio discorso si basa
proprio sulla capacita' della religione "potente" di storicizzarsi, cioe' di
evolversi in relazione all'ideologia dominante di cui e' letteralmente
schiava. E di notare come la religione "potente" sia invece quella pronta a
rinunciare alla purezza originaria in favore di altre purezze coerenti con
l'ideologia storica dominante.

La religione cattolica e' un caso emblematico, e la sua storia, scandita da
conclavi, encicliche e concilii, lo dimostra. E' chiaro, si tratta di un
processo storico-dialettico, quindi anche contraddittorio, pieno di attriti.
Ma la storia, a questo proposito, e' chiara: le religioni che non si
automodellano, muoiono. Quelle che si modellano prosperano.



: Del resto le funzioni 'importanti' sono incommensurabili fra di loro,
: così che rendono improbabili i discorsi innatisti o evoluzionisti. Il
: Dio onnipotente e inconoscibile non è la stessa cosa di dei che sono
: superiori agli umani ma non radicalmente diversi nel carattere. Il
: culto degli antenati non funziona allo stesso modo della credenza in
: un inferno e paradiso. Com'è che l'Asia respinge da sempre il
: monoteismo che pare la forma base di religione dell'Occidente e
: dell'Islam?
: E anche un discorso evolutivo, di forme religiose successive
: progressivamente superiori (come il monoteismo superiore al
: politeismo), oltre ad essere intollerabile ad un credente in quanto
: ammetterebbe in linea teorica la possibilità del superamento della
: religione (affina oggi, affina domani...), è anche negato appunto dal
: fatto che almeno metà dell'umanità lo rifiuta: in fondo, qualcuno sa
: definire la religione dei cinesi d'oggi? risponde agli stessi bisogni
: cui risponde il cristianesimo? Forse nelle sue forme 'distorte' sì,
: ma se si vuole andare al fondo della faccenda, no, per niente.



A questo dovrebbe rispondere, almeno in parte, Silver.
Anch'io sostengo che l'essenza religiosa sia, in fondo, del tutto
irrilevante (cosi' come e' irrilevante se una religione sia monoteista o
politeista, catafatica o non catafatica). Cio' che conta e' il suo rapporto
con lo schema storico dominante e la sua capacita' di assecondarlo. Fino
alla sua dissoluzione o radicale trasformazione (della religione).




: Un dettaglio: avete entrambi fatto l'esempio del malato terminale (o
: di un suo parente) che, impotente la medicina, si rivolge
: all'efficacia, vera o falsa, della fede.


Diciamo che io ho replicato a quell'esempio.


: Ma provate a vedere la cosa dall'altro lato: pensate al credente che
: è, come dire, 'normalmente' malato. Mal di denti, artrosi, aritimia
: cardiaca, polmonite - cose serie ma curabili. Ebbene, lo sappiamo
: tutti, in questi casi il credente va dal medico e la cosa gli pare
: del tutto normale. Anche il Papa va dal medico e la cosa non fa alcun
: effetto. Cioè il credente va dal medico invece di pregare o di fare
: un ex voto: questo succede solo se la medicina è impotente, cioè alla
: religione, in questo campo, rimane uno spazio residuale, quello del
: 'miracolo', che oltretutto di rado ha luogo veramente (e, come ha
: fatto giustamente notare Susanna, se va è merito della fede ma se non
: va la fede non ne soffre affatto, almeno nei sopravvissuti...)


Ma il miracolo, magari laico, rimane come opzione ultima anche all'ateo.
Dagli il nome che vuoi, ma questo e' normale. E' la forma dell'atteso
miracolo che conta e, di piu', il suo impatto sociale. Se l'attesa del
miracolo e' dipendente da una speciale ideologia, ecco che il miracolo
legittima quell'ideologia e tutto cio' che ne comporta. Se il miracolo e'
scorrelato da qualsiasi ideologia (ovvero inteso come evento casuale o
fortuito), la sua forma di miracolo ha un impatto sociale trascurabile.
E' per questo che contesto Silver laddove spiega che "intanto male non fa".
Fa male si', non il desiderio di sopravvivere, ma l'ideologia che dirige
quel desiderio.



susanna




(*)
La pervicacia con cui la chiesa cattolica continua a negare le cariche
gerarchiche alle donne e' un *chiaro* esempio di malattia mentale. Quanto
grave non sta me dirlo, ma e' una malattia mentale. I testi originari sono,
evidentemente, maschilisti in senso proprio e stretto (anche numericamente:
dio, cristo e lo spirito santo sono maschi); cio' non toglie che a nessun
prete del cazzo verrebbe in mente, oggi, di lapidare una adultera.
Massimo B.
2009-01-23 01:42:16 UTC
Permalink
Post by susanna
L'ho chiamata 'cattiva' religione, infatti.
Nel senso che una religione moderna, qual e' quella che abbiamo in Italia
oggi, sa con precisione che san Gennaro, il pesce del venerdi' e chiedere
alla madonna sono solo forme di retaggi di una religione non piu'
proponibile, se vissuti come essenza religiosa e non come elementi di
tradizione.
Sono sempre proponibili, ne fanno intimamente parte come dice correttamente
Vitaliano, oggi come ieri.
Oggi come ieri le donne pregano dio per partorire dei figli sani, oggi come
ieri i contadini pregano dio per la pioggia.
Due anni fa l'Australia ebbe il suo piu' grande periodo di siccita' e la
gente andava in chiesa a pregare.
Tu scrivi che oggigiorno in Italia la religione non propone la grazia come
elemento chiave della fede quando oggiorno il vaticano ha fatto santo padre
pio appositamente per favorirne la figura di dispensatore di miracoli.
susanna
2009-01-24 01:35:56 UTC
Permalink
Massimo B. <***@hotmail.com> ha scritto:


:: L'ho chiamata 'cattiva' religione, infatti.
:: Nel senso che una religione moderna, qual e' quella che abbiamo in
:: Italia oggi, sa con precisione che san Gennaro, il pesce del
:: venerdi' e chiedere alla madonna sono solo forme di retaggi di una
:: religione non piu' proponibile, se vissuti come essenza religiosa e
:: non come elementi di tradizione.
:
: Sono sempre proponibili, ne fanno intimamente parte come dice
: correttamente Vitaliano, oggi come ieri.


Diciamo che sono presenti, che non e' la stessa cosa.


: Oggi come ieri le donne pregano dio per partorire dei figli sani,
: oggi come ieri i contadini pregano dio per la pioggia.


Donne che pregano per avere figli sani non ne ho conosciute. Le donne
cattoliche, grandemente, si affidano ai medici per partorire figli sani, e
non a dio. Cioe' sanno chiaramente distinguere una pratica animista da una
pratica razionale.
Quindi hanno la banale aspirazione a che i propri figli nascano sani, cosi'
come le donne atee (le quali contano sull'assenza di sfiga, eventualmente).



: Due anni fa l'Australia ebbe il suo piu' grande periodo di siccita' e
: la gente andava in chiesa a pregare.

Questo caso e' equivalente allo stato di profondissima crisi che induce
malattia mentale, seppur temporanea. E infatti si tratta di casi isolati.
In altri termini, quando in Sicilia si presentano periodi di grande
siccita', e non e' raro, le chiese NON si riempiono di fedeli che chiedono
acqua. Mentre appena 50 anni fa succedeva, con la benedizione
dell'arciprete.



: Tu scrivi che oggigiorno in Italia la religione non propone la grazia
: come elemento chiave della fede quando oggiorno il vaticano ha fatto
: santo padre pio appositamente per favorirne la figura di dispensatore
: di miracoli.



Sai meglio di me che la considerazione di padre Pio e' stata alquanto
sofferta, nella storia della chiesa. E proprio per la dialettica a cui
accennavo: una religione moderna DEVE modellarsi, e quindi perdere i suoi
caratteri conservatori allorquando la societa' lo richiede.
Paradossalmente il Vaticano osteggia la figura di padre Pio proprio quando
la sua mitizzazione religiosa raggiunge il vertice massimo, mentre cede
quando la leggitimazione del furfante diventa seria e pressante questione
monetaria.
In altre parole: quando il mito religioso poteva essere gestito dalla Chiesa
come mito religioso favorevole, il Vaticano tentenna. Quando quell'esigenza
comincia a perdere valore ma ne subentra una di carattere decisamente piu'
laico (il potere economico-sociale connesso all'indotto del furfante), il
Vaticano cede.




susanna
SAP
2009-01-23 08:36:59 UTC
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Post by susanna
La pervicacia con cui la chiesa cattolica continua a negare le cariche
gerarchiche alle donne e' un *chiaro* esempio di malattia mentale.
Ho imparato col tempo che il cattolicesimo e' un buon esempio di come
sia efficace ed utile alle convenzioni e ai rapporti di forza dati.

Si puo' mondare ogni peccato nel silenzio del confessionale, quello che
non e' tollerabile e' che la pecora non diventi lupo e rimanga pecora,
mai quindi portare il germe della ribellione.

L'esempio del matrimonio: la sacra rota lavora a pieno ritmo, annulla
spessissimo matrimoni e unioni con figli e di molti anni, insomma viene
incontro in qualche modo ai mutamenti della societa', silenziosamente.
Cio' che none' ammesso e' chiedere a una autorita' esterna di annullare
il vincolo, perche' cio' equivale e rivendicare un diritto non solo
fuori dalla propria autorita' ma anche pubblicamente con il rischio di
dare un esempio.

Vuoi che il padre di Eluana Englaro se avesse voluto, non avrebbe potuto
trovare una mano pietosa in qualche sperduta casa di cura?
Aivoglia.
Cosi' come in passato non ci si pensava due volte a torcere il collo a
figli nati con gravi handicap in casa, bastava dire che nascevano morti,
li battezzavano pure.

Sotto le sacre gonnelle e' permesso tutto, basta farlo col capo chino.

Questa non e' pero' malattia mentale: e' controllo sociale
raffinatissimo.
Ora tutto cio' comincia (come ben dici tu altrove) a sparire perche' il
controllo sociale si ottiene piu' efficacemente in tantissimi altri
modi.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
http://www.posarelli.net/
SAP
2009-01-23 09:53:18 UTC
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quello che non e' tollerabile e' che la pecora non diventi lupo
Mi accorgo che e' una doppia negazione non voluta.

In realta' dovrebbe essere riscritto cosi':

"quello che non e' tollerabile e' che la pecora diventi lupo"

Spero si sia capito il senso lo stesso.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
http://www.posarelli.net/
susanna
2009-01-24 01:49:08 UTC
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SAP <***@gmail.com> ha scritto:

: Vuoi che il padre di Eluana Englaro se avesse voluto, non avrebbe
: potuto trovare una mano pietosa in qualche sperduta casa di cura?
: Aivoglia.
: Cosi' come in passato non ci si pensava due volte a torcere il collo a
: figli nati con gravi handicap in casa, bastava dire che nascevano
: morti, li battezzavano pure.

Non per allargare di nuovo il campo, ma io non condivido tutto questo
biasimo nei confronti della Chiesa quando si esprime contro l'eutanasia. E
nemmeno condivido il ragionamento che vuole la Chiesa non impicciarsi delle
cose dello Stato.
La Chiesa ha pieno diritto ad esprimere le sue posizioni e, ti diro' di
piu', a muovere qualsiasi rotella sociale o politica per difendere i suoi
argomenti. E per ottenere leggi coerenti con il suo magistero. Lasciamo
perdere per un attimo la questione che il Vaticano e' uno stato e che gli
stati non hanno il diritto di questionare sulle vicende interne di altri
stati, che e' una specie di barzelletta.
Lo stato italiano conta, come suoi cittadini, un numero imprecisato ma
cospicuo di clericali, di istituzioni clericali, di forza sociale clericale.
E tutta questa roba ha il normale titolo di dirigere il dibattito politico
(e quindi anche il diritto) nella direzione che ritiene piu' opportuna.

Rimane che se un qualsiasi clericale visitasse in modo disinteressato un
qualsiasi centro oncologico italiano, comincerebbe a porsi seri dubbi sul
concetto di eutanasia.




susanna
SAP
2009-01-24 08:40:52 UTC
Permalink
Post by susanna
Non per allargare di nuovo il campo, ma io non condivido tutto questo
biasimo nei confronti della Chiesa quando si esprime contro l'eutanasia. E
nemmeno condivido il ragionamento che vuole la Chiesa non impicciarsi delle
cose dello Stato.
La mia era una condanna di un certo comportamento largamente ipocrita,
non ho mai detto che la chiesa non debba esprimersi.
Lo fa continuamente e non ci trovo nulla di scandaloso in tutto cio'.
Post by susanna
La Chiesa ha pieno diritto ad esprimere le sue posizioni e, ti diro' di
piu', a muovere qualsiasi rotella sociale o politica per difendere i suoi
argomenti. E per ottenere leggi coerenti con il suo magistero.
Qui pero' vorrei approfondire un concetto: capisco quello che dici e mi
sembra naturale che cerchi di ottenere un corpus giuridico piu'
attinente ai suoi insegnamenti.
Cattolici anche intransigenti pero' interrogati su queste cose dal
sottoscritto, preferirebbero che la Chiesa avesse autorita' morale e
persuasiva maggiore nei confronti dei fedeli senza ricorrere al braccio
temporale.
L'idea che l'ausilio dello stato supplisca a una deficienza di autorita'
morale e spirituale non e' del tutto peregrina.
Post by susanna
Lo stato italiano conta, come suoi cittadini, un numero imprecisato ma
cospicuo di clericali, di istituzioni clericali, di forza sociale clericale.
E tutta questa roba ha il normale titolo di dirigere il dibattito politico
(e quindi anche il diritto) nella direzione che ritiene piu' opportuna.
Certo.
Ma la situazione sta rapidamente cambiando.
Nuove, piu' forti e numerose religioni sono all'orizzonte, la diminuita
potesta' e autorita' della Chiesa riflette questi cambiamenti e il fatto
che il suo controllo sociale in declino non serve piu' per mantenere
certi rapporti di forza.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
http://www.posarelli.net/
Boris
2009-01-24 09:09:38 UTC
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Post by susanna
: Vuoi che il padre di Eluana Englaro se avesse voluto, non avrebbe
: potuto trovare una mano pietosa in qualche sperduta casa di cura?
: Aivoglia.
: Cosi' come in passato non ci si pensava due volte a torcere il collo a
: figli nati con gravi handicap in casa, bastava dire che nascevano
: morti, li battezzavano pure.
Non per allargare di nuovo il campo, ma io non condivido tutto questo
biasimo nei confronti della Chiesa quando si esprime contro l'eutanasia. E
nemmeno condivido il ragionamento che vuole la Chiesa non impicciarsi delle
cose dello Stato.
La Chiesa ha pieno diritto ad esprimere le sue posizioni e, ti diro' di
piu', a muovere qualsiasi rotella sociale o politica per difendere i suoi
argomenti. E per ottenere leggi coerenti con il suo magistero. Lasciamo
perdere per un attimo la questione che il Vaticano e' uno stato e che gli
stati non hanno il diritto di questionare sulle vicende interne di altri
stati, che e' una specie di barzelletta.
Lo stato italiano conta, come suoi cittadini, un numero imprecisato ma
cospicuo di clericali, di istituzioni clericali, di forza sociale clericale.
E tutta questa roba ha il normale titolo di dirigere il dibattito politico
(e quindi anche il diritto) nella direzione che ritiene piu' opportuna.
Semplicemente, no.
O meglio: astrattamente questi diritti ce li avrebbe, come li ha chiunque.
Concretamente, questi diritti non glieli si può concedere proprio per il
suo modo di porsi di fronte alla politica e al soggetto statuale.
Ho scritto "di fronte", ma avrei dovuto scrivere "sopra". Perchè QUESTO è
il problema. Non è ammissibile che l'agire politico, sociale, civico,
amministrativo sia eterodiretto, governato da una normazione "ufficiale" ed
una "ufficiosa" di stampo religioso. La Chiesa si riserva di disconoscere
le leggi dello Stato, affiancando ad una lecita (ancorchè nefasta, sia ben
chiaro) attività politica, come nel caso del referendum sulla fecondazione
assistita, una intollerabile attività di propaganda e pressione psicologica
con la quale chiede, ma potrei dire pretende, che i deputati, funzionari,
soggetti svolgenti pubbliche funzioni, se credenti, debbano disapplicare le
leggi dello Stato medesime. E questo perchè, storicamente e da sempre, la
legge di Dio è sovraordinata a quella del'uomo.

Per me, tutti questi obiettori che si rifiutano di svolgere le funzioni
alle quali sono stati preposti dallo Stato e non dalla Chiesa, devono
dimettersi; se non lo fanno, in galera. Il Papa, se dice che gli ospedali
devono rifiutarsi di applicare le sentenze della suprema corte, sta
istigando all'illecito e ne è corresponsabile. In una repubblica delle
banane come questa la situazione è gravissima, ed è solo qui che la Chiesa
si permette di agire in questa maniera. Chi gioca scorretto senza
rispettare le regole va espulso, altro che concedergli i diritti.

Boris

PS: ancora una volta, i Valdesi, dichiarandosi schifati dall'indegna
gazzarra scatenata dalle gerarchie cattoliche e dai loro crociati
travestiti da parlamentari e membri di governo e favorevoli
all'applicazione della sentenza sul caso Englaro, hanno dimostrato che una
religione umana e civile è possibile. Riplaudo, preparandomi a confermare
loro il mio prossimo 8 per mille.
susanna
2009-01-24 13:32:25 UTC
Permalink
Boris <***@iaciners.org> ha scritto:


: Semplicemente, no.
: O meglio: astrattamente questi diritti ce li avrebbe, come li ha
: chiunque. Concretamente, questi diritti non glieli si può concedere
: proprio per il suo modo di porsi di fronte alla politica e al
: soggetto statuale.
: Ho scritto "di fronte", ma avrei dovuto scrivere "sopra". Perchè
: QUESTO è il problema. Non è ammissibile che l'agire politico,
: sociale, civico, amministrativo sia eterodiretto, governato da una
: normazione "ufficiale" ed una "ufficiosa" di stampo religioso.


Ma si tratta di un problema dell'agire politico, non della Chiesa.
Lo stai dicendo ora.
Al limite e' un problema dello Stato, che non ha la volonta' effettiva di
farsi rispettare come istituzione autonoma. Ma non della Chiesa.
La Chiesa fa quello che *ogni* gruppo sociale significativo ha il diritto di
fare (e fa): cerca di modellare lo Stato sulle proprie posizioni.
Il fatto che ci riesca piu' di altri gruppi sociali, di nuovo, non e' un
problema della Chiesa, ma l'effetto della *significativita'* di quel gruppo
sociale, ovvero la sua posizione dominante *reale* all'interno dello Stato.
E le posizioni sociali dominanti, in una democrazia, hanno automaticamente
piu' titolo di altre ad amministrarlo.



: La Chiesa si riserva di disconoscere le leggi dello Stato, affiancando
: ad una lecita (ancorchè nefasta, sia ben chiaro) attività politica,
: come nel caso del referendum sulla fecondazione assistita, una
: intollerabile attività di propaganda e pressione psicologica con la
: quale chiede, ma potrei dire pretende, che i deputati, funzionari,
: soggetti svolgenti pubbliche funzioni, se credenti, debbano
: disapplicare le leggi dello Stato medesime. E questo perchè,
: storicamente e da sempre, la legge di Dio è sovraordinata a quella
: del'uomo.
:
: Per me, tutti questi obiettori che si rifiutano di svolgere le
: funzioni alle quali sono stati preposti dallo Stato e non dalla
: Chiesa, devono dimettersi; se non lo fanno, in galera.


Di nuovo: se lo Stato non ha la forza di far rispettare le proprie leggi di
fronte alle posizioni integraliste di *uno* dei suoi gruppi sociali, non e'
un problema di quel gruppo sociale, ma dello Stato.
Ma non puoi chiedere ad un gruppo sociale di rinunciare alla sua identita',
e' un controsenso.
Devi chiedere a quell'altro di rispettare la *propria* identita'.
Invece di far questo, ti scagli contro la Chiesa a causa di un problema
dello Stato.



: Il Papa, se dice che gli ospedali devono rifiutarsi di applicare le
sentenze
: della suprema corte, sta istigando all'illecito e ne è
: corresponsabile. In una repubblica delle banane come questa la
: situazione è gravissima, ed è solo qui che la Chiesa si permette di
: agire in questa maniera. Chi gioca scorretto senza rispettare le
: regole va espulso, altro che concedergli i diritti.


Questa non e' una repubblica delle banane, e' la repubblica dove il ministro
del governo eletto da una schiacciante maggioranza di elettori, in un caso
in cui il diritto si presta a piu' di una posizione perche' lo Stato (e non
la Chiesa, e non solo nei momenti in cui lo stato e' stato guidato da
politiche di destra) NON HA MAI voluto affrontare la questione, difende le
posizioni della Chiesa.
Non ti puoi lamentare della Chiesa, Boris, se fa il proprio mestiere.




: Boris
:
: PS: ancora una volta, i Valdesi, dichiarandosi schifati dall'indegna
: gazzarra scatenata dalle gerarchie cattoliche e dai loro crociati
: travestiti da parlamentari e membri di governo e favorevoli
: all'applicazione della sentenza sul caso Englaro, hanno dimostrato
: che una religione umana e civile è possibile. Riplaudo, preparandomi
: a confermare loro il mio prossimo 8 per mille.


Complimenti. Cosi' umana e civile che ha bisogno dello Stato per
sopravvivere.
Alla faccia della laicita' dello Stato.



susanna
Boris
2009-01-24 14:16:24 UTC
Permalink
Post by susanna
: PS: ancora una volta, i Valdesi, dichiarandosi schifati dall'indegna
: gazzarra scatenata dalle gerarchie cattoliche e dai loro crociati
: travestiti da parlamentari e membri di governo e favorevoli
: all'applicazione della sentenza sul caso Englaro, hanno dimostrato
: che una religione umana e civile è possibile. Riplaudo, preparandomi
: a confermare loro il mio prossimo 8 per mille.
Complimenti. Cosi' umana e civile che ha bisogno dello Stato per
sopravvivere.
Alla faccia della laicita' dello Stato.
Informati un minimo sulla storia dei Valdesi, poi vedrai se abbiano mai
avuto bisogno di uno Stato qualsiasi per sopravvivere.

Dopo che ti sarai informata, automaticamente vedrai che non tutte le chiese
sono uguali e che quindi i problemi non sono solo dello Stato.

Saluti.

Boris
susanna
2009-01-24 14:22:05 UTC
Permalink
Boris <***@iaciners.org> ha scritto:


::: PS: ancora una volta, i Valdesi, dichiarandosi schifati dall'indegna
::: gazzarra scatenata dalle gerarchie cattoliche e dai loro crociati
::: travestiti da parlamentari e membri di governo e favorevoli
::: all'applicazione della sentenza sul caso Englaro, hanno dimostrato
::: che una religione umana e civile è possibile. Riplaudo, preparandomi
::: a confermare loro il mio prossimo 8 per mille.
::
::
:: Complimenti. Cosi' umana e civile che ha bisogno dello Stato per
:: sopravvivere.
:: Alla faccia della laicita' dello Stato.
::
: Informati un minimo sulla storia dei Valdesi, poi vedrai se abbiano
: mai avuto bisogno di uno Stato qualsiasi per sopravvivere.
:
: Dopo che ti sarai informata, automaticamente vedrai che non tutte le
: chiese sono uguali e che quindi i problemi non sono solo dello Stato.



Se qualche cazzo di valdese ha deciso di compilare un modulo, un giorno, per
ottenere *elemosina* dallo stato italiano, avra' deciso, quel valdese, che
aveva bisogno dello stato italiano. E l'elemosina si chiede per
sopravvivere, senno' si e' dei cani.
O no?


susanna
Boris
2009-01-24 14:45:17 UTC
Permalink
Post by susanna
::: PS: ancora una volta, i Valdesi, dichiarandosi schifati dall'indegna
::: gazzarra scatenata dalle gerarchie cattoliche e dai loro crociati
::: travestiti da parlamentari e membri di governo e favorevoli
::: all'applicazione della sentenza sul caso Englaro, hanno dimostrato
::: che una religione umana e civile è possibile. Riplaudo, preparandomi
::: a confermare loro il mio prossimo 8 per mille.
:: Complimenti. Cosi' umana e civile che ha bisogno dello Stato per
:: sopravvivere.
:: Alla faccia della laicita' dello Stato.
: Informati un minimo sulla storia dei Valdesi, poi vedrai se abbiano
: mai avuto bisogno di uno Stato qualsiasi per sopravvivere.
: Dopo che ti sarai informata, automaticamente vedrai che non tutte le
: chiese sono uguali e che quindi i problemi non sono solo dello Stato.
Se qualche cazzo di valdese ha deciso di compilare un modulo, un giorno, per
ottenere *elemosina* dallo stato italiano, avra' deciso, quel valdese, che
aveva bisogno dello stato italiano. E l'elemosina si chiede per
sopravvivere, senno' si e' dei cani.
O no?
No. La si chiede per parità di trattamento, ovvio. Forse sarà stata
elemosina per i primi che l'hanno compilata, la domanda, non per gli
ultimi.

Quando leggo discorsi come questi, mi si conferma sempre l'anomalia di
questo paese, non per niente il più simile agli USA sotto questo punto di
vista. Sembra proprio che qua non si possa fare a meno di avere una chiesa
di qualche tipo che ti dica ciò che devi fare, a costo di sostenere
posizioni paradossali.

Boris

Vitaliano_Caccia
2009-01-24 11:17:06 UTC
Permalink
Post by susanna
L'ho chiamata 'cattiva' religione, infatti.
Nel senso che una religione moderna, qual e' quella che abbiamo in Italia
oggi, sa con precisione che san Gennaro, il pesce del venerdi' e chiedere
alla madonna sono solo forme di retaggi di una religione non piu'
proponibile, se vissuti come essenza religiosa e non come elementi di
tradizione.
Onestamente, non vedo una chiara indicazione, nella chiesa cattolica
italiana, alla conservazione o alla promozione di questi aspetti che citi -
una nota a parte riguarda la discriminazione sessuale all'interno della
gerarchia (*).
Conclave, date delle feste, celibato e vestiti castigati, invece, sono
aspetti distintivi di questa religione, sono parte della sua identita', e
percio' rientrano nelle regole del gioco, che vanno accettate, se si parla
di quella religione.
Sono parte della religione ma non ne sono l'essenza, visto che si può essere
cristiani anche senza conclave (come la chiesa fece per molti secoli) o
celibato dei preti, anch'esso sviluppatosi col tempo - e ovviamente
protestanti e ortodossi ne fanno a meno.
Io volevo dire due cose: spesso, nella pratica e influenza religiosa, le
cose secondarie risultano più importanti del nucleo della fede
Secondo, periodicamente il nucleo della fede è un'arma dell'organizzazione
(quando c'è: i pagani non l'avevano) in periodici momenti di 'riforma', cioè
di riasserzione del controllo, impresa che ha vantaggi e rischi.
Post by susanna
: Ogni qual volta si cerca di riportare una religione qualsiasi alla
: 'purezza originaria' o ai fondamenti l'effetto è una perdita di
: consenso e influenza (per dire, dopo secoli di rigidità oggi la
: Chiesa cattolica fa santi cani e porci: più santi e beati durante il
: pontificato polacco che nei tre secoli precedenti...). Il problema
: delle chiese moderne è che la specializzazione delle società toglie
: alla religioni tutte le funzioni accessorie lasciandole solo quelle
: 'importanti' (i dogmi, la teologia, i riti) che interessano molto
: meno la gente: così che le religioni sono costrette a ricorrere a
: politiche identitarie che le accomunano a partiti o stati, alla
: faccia delle tendenze universalistiche di alcune...
Non volevo fare un discorso sull'ortodossia, anzi. Il mio discorso si basa
proprio sulla capacita' della religione "potente" di storicizzarsi, cioe' di
evolversi in relazione all'ideologia dominante di cui e' letteralmente
schiava. E di notare come la religione "potente" sia invece quella pronta a
rinunciare alla purezza originaria in favore di altre purezze coerenti con
l'ideologia storica dominante.
314 d.C - 'il vero cristiano ha il dovere di obbedire in tutto l'Imperatore
che è stato messo al suo posto da Dio' oppure 'siamo tutti uguali in Cristo
ma lo schiavo ha il dovere di obbedire al suo padrone, poichè è stato messo
al suo posto da Dio'...
Post by susanna
La religione cattolica e' un caso emblematico, e la sua storia, scandita da
conclavi, encicliche e concilii, lo dimostra. E' chiaro, si tratta di un
processo storico-dialettico, quindi anche contraddittorio, pieno di attriti.
Ma la storia, a questo proposito, e' chiara: le religioni che non si
automodellano, muoiono. Quelle che si modellano prosperano.
: Del resto le funzioni 'importanti' sono incommensurabili fra di loro,
: così che rendono improbabili i discorsi innatisti o evoluzionisti. Il
: Dio onnipotente e inconoscibile non è la stessa cosa di dei che sono
: superiori agli umani ma non radicalmente diversi nel carattere. Il
: culto degli antenati non funziona allo stesso modo della credenza in
: un inferno e paradiso. Com'è che l'Asia respinge da sempre il
: monoteismo che pare la forma base di religione dell'Occidente e
: dell'Islam?
: E anche un discorso evolutivo, di forme religiose successive
: progressivamente superiori (come il monoteismo superiore al
: politeismo), oltre ad essere intollerabile ad un credente in quanto
: ammetterebbe in linea teorica la possibilità del superamento della
: religione (affina oggi, affina domani...), è anche negato appunto dal
: fatto che almeno metà dell'umanità lo rifiuta: in fondo, qualcuno sa
: definire la religione dei cinesi d'oggi? risponde agli stessi bisogni
: cui risponde il cristianesimo? Forse nelle sue forme 'distorte' sì,
: ma se si vuole andare al fondo della faccenda, no, per niente.
A questo dovrebbe rispondere, almeno in parte, Silver.
Anch'io sostengo che l'essenza religiosa sia, in fondo, del tutto
irrilevante (cosi' come e' irrilevante se una religione sia monoteista o
politeista, catafatica o non catafatica). Cio' che conta e' il suo rapporto
con lo schema storico dominante e la sua capacita' di assecondarlo. Fino
alla sua dissoluzione o radicale trasformazione (della religione).
Qui c'è il problema: ci sono religioni che non si automodellano affatto,
perchè non hanno un'organizzazione centralizzata che possa farlo, eppure,
contrariamente a tutte le previsioni (non solo quelle laiciste ma anche
quelle delle religioni 'forti') non stanno scomparendo e anzi prosperano
insieme alla loro nazione, vedi l'induismo e quale che sia la religione
cinese
Il rapporto fra queste religioni e le loro società ed i loro stati è
strutturalmente diverso da quello delle religioni monoteiste 'avanzate'.
Ogni volta che si parla di religione, invece, si assume quasi scontatamente
lo schema occidentale ebraico-cristiano-islamico.
Post by susanna
: Un dettaglio: avete entrambi fatto l'esempio del malato terminale (o
: di un suo parente) che, impotente la medicina, si rivolge
: all'efficacia, vera o falsa, della fede.
Diciamo che io ho replicato a quell'esempio.
: Ma provate a vedere la cosa dall'altro lato: pensate al credente che
: è, come dire, 'normalmente' malato. Mal di denti, artrosi, aritimia
: cardiaca, polmonite - cose serie ma curabili. Ebbene, lo sappiamo
: tutti, in questi casi il credente va dal medico e la cosa gli pare
: del tutto normale. Anche il Papa va dal medico e la cosa non fa alcun
: effetto. Cioè il credente va dal medico invece di pregare o di fare
: un ex voto: questo succede solo se la medicina è impotente, cioè alla
: religione, in questo campo, rimane uno spazio residuale, quello del
: 'miracolo', che oltretutto di rado ha luogo veramente (e, come ha
: fatto giustamente notare Susanna, se va è merito della fede ma se non
: va la fede non ne soffre affatto, almeno nei sopravvissuti...)
Ma il miracolo, magari laico, rimane come opzione ultima anche all'ateo.
Dagli il nome che vuoi, ma questo e' normale. E' la forma dell'atteso
miracolo che conta e, di piu', il suo impatto sociale. Se l'attesa del
miracolo e' dipendente da una speciale ideologia, ecco che il miracolo
legittima quell'ideologia e tutto cio' che ne comporta. Se il miracolo e'
scorrelato da qualsiasi ideologia (ovvero inteso come evento casuale o
fortuito), la sua forma di miracolo ha un impatto sociale trascurabile.
E' per questo che contesto Silver laddove spiega che "intanto male non fa".
Fa male si', non il desiderio di sopravvivere, ma l'ideologia che dirige
quel desiderio.
Ma il mio esempio voleva dire quanto oggi, anche per il credente più
convinto, la religione abbia un ruolo marginale o residuale.

Piuttosto, che mi dici di questa citazione:

'Gli ebrei, non più degli altri popoli, non avevano atteso i Dieci
Comandamenti per non uccidere e non rubare, ma il decalogo aveva reso per
loro lodevole credere di astenersi dal peccato per obbedienza alla legge
divina. Per farla breve, è il vissuto sociale silenzioso a suscitare o
accettare le verbalizzazioni ideologiche, non l'inverso: un'ideologia
convince solo chi è già convinto'

Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Aramesh
2009-01-22 20:52:39 UTC
Permalink
Post by susanna
Pregare per ottenere e' e rimane una condotta religiosa distorta, che non si
confa' con la dottrina (di una qualsiasi religione moderna). Pregare per
ottenere e' solo l'indice di un comportamento "non religioso" che usa la
religione come userebbe qualsiasi altra forma di potere. Un buon religioso
prega "per ottenere" solo in stato di profondissima crisi, paragonabile ad
un problema psichico.
Esiste in effetti un'unica preghiera realmente concessa ad un buon
religioso, e in italiano è composta da cinque parole: "sia fatta la tua
volontà".

Prima che questa affermazione venga presa per il verso sbagliato, ci vuole
una storiella per chiarire il punto.

Un uomo ha perso la donna amata. Mentre la cerca, si ritrova in disgrazia
presso una folla che lo crede un ladro e lo rincorre per linciarlo.
Scappando inizia a disperarsi e chiedersi cosa cazzo abbia mai fatto per
meritare una simile maledizione. Se la prende con la sorte, con la natura,
con Dio.

Scappando, scavalca un recinto ed entra in un giardino per ripararsi dalla
folla, quando di colpo vede seduta sul prato la donna amata. A quel punto
inizia a benedire la sorte, la natura, Dio e persino i suoi aguzzini.

Il punto è che l'uomo della storiella non è in grado di vedere il quadro
complessivo. E se vogliamo discuterne oggettivamente non lo è nemmeno un
credente, beninteso. Di fronte ad una folla che lo vuole linciare, l'uomo
sarà comunque impotente e comunque fuggirà.

Tuttavia se si fidasse del pittore, o anche il semplice fatto di essere
convinto che sotto c'è un bel quadro *chiunque* ne sia l'artefice, o che un
giorno magari lo vedrà anche nella sua interezza, e che questo giorno
magari guarda caso coincide con il giorno più tragico per la sua
individualità, tutto ciò lo aiuta quanto meno a non maledire la natura, la
sorte, o il pittore stesso. Insomma a non perdere la sua dignità.

Questa è l'essenza della frase "sia fatta la tua volontà". Ed è l'essenza
del sentimento religioso. Sono rari i religiosi che ci riescono davvero,
come non mancano atei che vi riescono.
--
Aramesh
susanna
2009-01-22 23:38:19 UTC
Permalink
Aramesh <***@gmail.com> ha scritto:

:: Pregare per ottenere e' e rimane una condotta religiosa distorta,
:: che non si confa' con la dottrina (di una qualsiasi religione
:: moderna). Pregare per ottenere e' solo l'indice di un comportamento
:: "non religioso" che usa la religione come userebbe qualsiasi altra
:: forma di potere. Un buon religioso prega "per ottenere" solo in
:: stato di profondissima crisi, paragonabile ad un problema psichico.
:
: Esiste in effetti un'unica preghiera realmente concessa ad un buon
: religioso, e in italiano è composta da cinque parole: "sia fatta la
: tua volontà".

<omissis>

: Questa è l'essenza della frase "sia fatta la tua volontà". Ed è
: l'essenza del sentimento religioso. Sono rari i religiosi che ci
: riescono davvero, come non mancano atei che vi riescono.




Si', e' quello che intendevo. E sono anche pronta a credere che molti degli
individui religiosi che hanno comportamenti non ortodossi (sotto questo
punto di vista), si possano ritenere come in cammino verso l'essenza
religiosa cosi' descritta.

Pero', Ara, lo sai, non posso esimermi dal farti notare la componente di
disagio mentale che tendi a esporre quando ti esprimi in senso religioso.
Prendiamo ad esempio questo caspita di quadro complessivo, che e' una figura
molto efficace.
Diamo pure per accettabile che sia effettivamente inconoscibile un quadro
complessivo allorquando un uomo fosse colpito da pura sfiga biologica (es.
una malattia o un incidente).
Ma la folla che rincorre, il ladro, il giardino e il recinto, l'interazione
sociale e la storia, insomma, non mi possono far pensare a un quadro
inconoscibile che possa autorizzare la mia fede in un disegno superiore. Il
fulmine, il cancro, il meteroite sono una cosa. La folla e la donna amata
sono un altro gioco, un altro sport, non ci sono quadri complessivi che
tengano, ci vuole solo una sana malattia mentale per metterli sullo stesso
piano.

E non si tratta solo di applicare delle generiche indicazioni razionali
(elementi di cui qualsiasi buona religione riesce a dotarsi), bisogna
*prima* imporre a se' stessi la presenza arbitraria di un quadro in base al
quale assecondare quelle generiche indicazioni razionali. Ci vuole una buona
dose di malattia mentale, per prefigurarsi una situazione del genere, te lo
dico schiettamente.

Accettare una ipotesi religiosa comporta, ad esempio e in modo palese, la
accettazione di una *qualsiasi* ipotesi religiosa. La tua religione,
infatti, e' proprio tua e quella solo perche' sei casualmente nato in quel
posto e in quel tempo. E' mentalmente normale, dover accettare una
conclusione del genere o darsi una realta' del genere? Quanto ti farebbe
piacere un Aramesh testimone di genova?
Non rispondermi con il quadro complessivo, al quale ho gia' obiettato nel
paragrafo precedente.



susanna
SAP
2009-01-23 08:24:44 UTC
Permalink
Post by Aramesh
Tuttavia se si fidasse del pittore
Se l'uomo dell'esempio si fidasse ciecamente si sarebbe fatto
linciare...
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
http://www.posarelli.net/
Aramesh
2009-01-23 09:51:07 UTC
Permalink
Post by SAP
Post by Aramesh
Tuttavia se si fidasse del pittore
Se l'uomo dell'esempio si fidasse ciecamente si sarebbe fatto
linciare...
No ed è proprio questo il punto che mi pare sollevi anche susanna se non ho
capio molto male.

Se ti è più simpatico in quel modo: il musulmano si fida ciecamente, eppure
si organizza con degli amici dietro ad un angolo e appena appaiono i
linciatori cerca di sfondargli il culo. Ma, lo stesso, accetta l'eventuale
vittoria o sconfitta con la questione del "quadro generale" del pittore.

Semmai il religioso è convinto di *conoscere* porzioni più ampie di quel
quadro generale, cioè di avere una visione complessiva più chiara e
corretta.

Nessun religioso serio ti direbbe che la fiducia nel quadro generale ti
debba condurre all'inazione. E, per inciso, la fuga del mio esempio è
azione a tutti gli effetti.

In una parola: la fiducia è verso il quadro generale, non verso il proprio
destino personale.
--
Aramesh
susanna
2009-01-24 01:18:51 UTC
Permalink
SAP <***@gmail.com> ha scritto:

:: Tuttavia se si fidasse del pittore
:
: Se l'uomo dell'esempio si fidasse ciecamente si sarebbe fatto
: linciare...



Non e' rilevante. L'uomo religioso non e' un uomo imbecille: di fronte alla
caccia, si da' alla fuga. Il piano complessivo, per quanto piu' chiaro in
modo proporzionale alla sua religiosita', rimane comunque non del tutto
conoscibile, dovendo conservare, l'uomo religioso, il libero arbitrio (e,
contemporaneamente, la sua separatezza da dio).
Quindi il comportamento dell'uomo religioso, in base alla metafora del
quadro complessivo, rimane del tutto razionale.



susanna
SAP
2009-01-24 08:40:54 UTC
Permalink
Post by susanna
: Se l'uomo dell'esempio si fidasse ciecamente si sarebbe fatto
: linciare...
Non e' rilevante. L'uomo religioso non e' un uomo imbecille: di fronte alla
caccia, si da' alla fuga.
Ok, tu e Ara mi avete convinto.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
http://www.posarelli.net/
Aramesh
2009-01-19 14:45:05 UTC
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Post by giglio robbo' d'acciaio
Post by Il raccattapalle
Quella inglese è vera e dà un sano consiglio per vivere meglio.
Quella italiana è falsa: anche se Dio non esistesse (e io infatti
credo che non esista), comunque c'è chi ne ha bisogno.
Certo che chi ha bisogno di una cosa che non esiste qualche problema ce l'ha.
Disse egli mentre una massa brulicante fuori preparava il rogo.

--
Aramesh

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-19 18:13:51 UTC
Permalink
Post by Aramesh
Post by giglio robbo' d'acciaio
Post by Il raccattapalle
Quella inglese è vera e dà un sano consiglio per vivere meglio.
Quella italiana è falsa: anche se Dio non esistesse (e io infatti
credo che non esista), comunque c'è chi ne ha bisogno.
Certo che chi ha bisogno di una cosa che non esiste qualche problema ce
l'ha.
Disse egli mentre una massa brulicante fuori preparava il rogo.
"Dio esiste, e un giorno gliela faremo pagare!"
--
Daniele Giglio Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
email in ROT13 http://boinc.berkeley.edu/
***@vby.vg
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Sono un dottore, non un botanico.
-- Bashir, "The Wire" (DS9), data astrale 47849.8
AP
2009-01-17 15:30:21 UTC
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Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
hanno una religione diversa
--
<<Cover what you do best, link to the rest>>
UFV: Diario di uno scandalo - Il cosmo sul comò - L'allenatore nel
pallone 2 - Lissi und der wilde Kaiser - Stop Loss - Slumdog Millionaire -
Gran Torino - W&G A Matter Of Loaf And Death - The Duchess - The Curious
Case of Benjamin Button - Seven Pounds - Appaloosa - OSS 117 Le Caire nid
d'espions - The Day The Earth Stood Still (2008) - Lemon Tree

www.iaciners.org
Nicola de Angeli
2009-01-17 15:53:42 UTC
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Post by AP
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
hanno una religione diversa
Non e' una campagna specificamente anti-cattolica.

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
AP
2009-01-17 17:52:28 UTC
Permalink
Post by Nicola de Angeli
Post by AP
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
hanno una religione diversa
Non e' una campagna specificamente anti-cattolica.
appunto
--
<<Cover what you do best, link to the rest>>
UFV: Diario di uno scandalo - Il cosmo sul comò - L'allenatore nel
pallone 2 - Lissi und der wilde Kaiser - Stop Loss - Slumdog Millionaire -
Gran Torino - W&G A Matter Of Loaf And Death - The Duchess - The Curious
Case of Benjamin Button - Seven Pounds - Appaloosa - OSS 117 Le Caire nid
d'espions - The Day The Earth Stood Still (2008) - Lemon Tree

www.iaciners.org
Nicola de Angeli
2009-01-17 15:52:14 UTC
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Post by Vitaliano_Caccia
Ma Dio (che esiste) ha dato la vittoria ai bravi cristiani: l'agenzia che
raccoglie la pubblicità per l'Amt ha deciso di soprassedere.
(e se no ci avrebbe pensato qualche mussulmano senza nulla da perdere...)
Grazie per la segnalazione.
Quelli della UAAR avranno bisogno di soldi per l'eventuale causa con
l'agenzia di pubblicita': ho appena contribuito, si puo' versare anche
tramite Paypal, e invito chiunque abbia a cuore la questione a fare
altrettanto.
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
Preferisco di gran lunga quella italiana, decisamente piu'
"d'effetto".

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
Aramesh
2009-01-18 00:55:22 UTC
Permalink
Post by Nicola de Angeli
Grazie per la segnalazione.
Quelli della UAAR avranno bisogno di soldi per l'eventuale causa
Inutile.

Paradossalmente potrebbero pure invocare la norma del c.civ. che rende
possibile rescindere un contratto per sopraggiunte condizioni di eccessivo
onere, se presuadessero il giudice del fatto che continuando a pubblicarla
sarebbero finiti poi per chiudere.

Il fatto che ci sia stata una sollevazione contro l'affissione, e che loro
per mestiere devono evitare l'impopolarità, potrebbe confermare questa
linea difensiva.

Se poi la causa è un fatto dimostrativo ci sta anche ma ripeto: non ci
conterei più di tanto. Ad ogni modo:

**Art. 1467 Contratto con prestazioni corrispettive**
Nei contratti a esecuzione continuata o periodica ovvero a esecuzione
differita, se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente
onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, la
parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del contratto,
con gli effetti stabiliti dall'Art. 1458 (att. 168).

(...)

La parte contro la quale è domandata la risoluzione può evitarla offrendo
di modificare equamente le condizioni del contratto.
--
Aramesh
Rufus
2009-01-19 12:47:35 UTC
Permalink
Post by Vitaliano_Caccia
Come qualsiasi militante rivoluzionario potrebbe spiegarvi
(CUT)

Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!

R.
Joe Silver
2009-01-19 13:28:22 UTC
Permalink
Post by Rufus
Post by Vitaliano_Caccia
Come qualsiasi militante rivoluzionario potrebbe spiegarvi
(CUT)
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
In effetti boicottaggio della 194 e sempre più spesso della
contraccezione, impossibilità di avere un testamento biologico decente,
legge punitiva sulla fecondazione assistita, indottrinamento cattolico
nella scuola pubblica, 8x1000 truffaldino, sono tutte civili e sensate.
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-19 18:23:32 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Post by Rufus
Post by Vitaliano_Caccia
Come qualsiasi militante rivoluzionario potrebbe spiegarvi
(CUT)
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
In effetti boicottaggio della 194 e sempre più spesso della
contraccezione, impossibilità di avere un testamento biologico decente,
legge punitiva sulla fecondazione assistita, indottrinamento cattolico
nella scuola pubblica, 8x1000 truffaldino, sono tutte civili e sensate.
Un ministro che nel nome di un'interpretazione del concetto di tutela della
vita contravviene ad una sentenza di un tribunale ed attua un'opera di
intimidazione e ricatto nei confronti di una struttura sanitaria.
--
Daniele Giglio Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
email in ROT13 http://boinc.berkeley.edu/
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Il superfluo si misura dal bisogno degli altri.
-- Giovanni XXIII
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-19 18:33:33 UTC
Permalink
indottrinamento cattolico nella scuola pubblica
L'esclusione degli insegnanti di religione dai tagli che hanno coinvolto la
scuola pubblica...
--
Daniele Giglio Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
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endrix
2009-01-19 14:32:23 UTC
Permalink
"Rufus" <***@tiscali.it> ha scritto nel messaggio news:7c14124a-a779-4ca1-a3f3-***@g1g2000pra.googlegroups.com...

Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!

e perchè mai? propugnare un'idea di civiltà in cui l'individuo sia
finalmente libero dal bisogno di doversi rifugiare sotto le ali protettrici
del trascendente per poter sopportare l'angoscia esistenziale mi pare una
causa più che nobile sulla quale impegnarsi...
--
UFV: Valzer con Bashir / Yes man / Viaggio al centro della terra / Lasciami
entrare / Ti stramo / Sette anime / The spirit / The strangers / Lissy /
Andersen / Davanti agli occhi / Family game / Un giorno perfetto / Le tre
scimmie / Pride and glory / Invincibile
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-19 18:16:52 UTC
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Post by Rufus
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
e perchè mai? propugnare un'idea di civiltà in cui l'individuo sia
finalmente libero dal bisogno di doversi rifugiare sotto le ali protettrici
del trascendente per poter sopportare l'angoscia esistenziale mi pare una
causa più che nobile sulla quale impegnarsi...
Non avrei saputo esprimerlo con parole più efficaci.
E voglio sottolineare il fatto di come l'amministrazione del trascendente sia
troppo spesso appannaggio di organizzazioni fin troppo materialiste.
--
Daniele Giglio Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
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La vita si rimpicciolisce e si ingrandisce in proporzione al proprio
coraggio.
-- Anais Nin
popinga
2009-01-19 23:24:04 UTC
Permalink
Post by Rufus
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
e perchè mai? propugnare un'idea di civiltà in cui l'individuo sia
finalmente libero dal bisogno di doversi rifugiare sotto le ali protettrici
del trascendente per poter sopportare l'angoscia esistenziale mi pare una
causa più che nobile sulla quale impegnarsi...
sono un po' invasati, questo bisogna concederglielo.



--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Nicola de Angeli
2009-01-20 08:28:20 UTC
Permalink
Post by endrix
Post by Rufus
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
e perchè mai? propugnare un'idea di civiltà in cui l'individuo sia
finalmente libero dal bisogno di doversi rifugiare sotto le ali
protettrici
Post by Rufus
del trascendente per poter sopportare l'angoscia esistenziale mi pare una
causa più che nobile sulla quale impegnarsi...
sono un po' invasati, questo bisogna concederglielo.
"Determinati".

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
Aramesh
2009-01-19 16:40:31 UTC
Permalink
Post by Rufus
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
Io non conosco lo UAAR dunque non entro nel merito, ma sottolineo un
problema sul quale vorrei conoscere la tua opinione. Forse ne abbiamo già
parlato, non ricordo.

Secondo te, se non ci fosse mai stato l'originale in modo da "mitizzarlo",
*oggi* sarebbe possibile vedere su Rai 1 in prima serata degli emergenti
attori napoletani che inscenano lo sketch della "Natività", quello di
Troisi-Arena-Decaro? Con Pippo Baudo che applaude tra il pubblico?

Posta la domanda in un altro modo: può un cristiano ridere guardando la
"Natività" della Smorfia? Tu hai riso?

Ecco, questa è la questione sul tavolo.

***
- Decaro/Pilato: "Pilato qua Pilato là, poi mi mannate a chiama' e i veng'
co' spade e bastoni!"

- Troisi/Annunziata: "Ma porta pure coppe e denari Pila', tanto cà ormai è
'na cantina".
***
--
Aramesh
Joe Silver
2009-01-19 19:14:04 UTC
Permalink
Post by Aramesh
Post by Rufus
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
Io non conosco lo UAAR dunque non entro nel merito, ma sottolineo un
problema sul quale vorrei conoscere la tua opinione. Forse ne abbiamo
già parlato, non ricordo.
Secondo te, se non ci fosse mai stato l'originale in modo da
"mitizzarlo", *oggi* sarebbe possibile vedere su Rai 1 in prima serata
degli emergenti attori napoletani che inscenano lo sketch della
"Natività", quello di Troisi-Arena-Decaro? Con Pippo Baudo che applaude
tra il pubblico?
Posta la domanda in un altro modo: può un cristiano ridere guardando la
"Natività" della Smorfia? Tu hai riso?
Mi permetto di intromettermi.

Per ragioni anagrafiche non conosco il contesto culturale in cui nacque
quello sketch, non so se Troisi e compagni ci abbiano infilato un
"sottotesto" di qualche tipo, e non so nemmeno in quale chiave venne
interpretato allora.

Di sicuro oggi viene percepito nel modo in cui intendi tu, ovvero come un
omaggio a un pezzo "mitico", del tutto mancante di qualsiasi velleità
"anticristiana" o "atea". Nessun cristiano si scandalizza, perché *non*
lo considera una "vera" presa in giro del cristianesimo. Del resto le
barzellette su Gesù e su Dio si raccontano anche negli ambienti più pii,
mi pare.

Oggi, forse, le cose sono un po' cambiate. O forse gli esempi che metto
di seguito sono esempi di "vera" satira ("vera" nel senso che contengono
un intento critico nei confronti della Chiesa o del cattolicesimo) al
contrario dello sketch sulla Natività.

Crozza viene gentilmente invitato a non toccare il Papa (ma in realtà non
è una novità che su Gesù si possa scherzare e sul Papa... un po' meno).

Luttazzi viene chiuso dopo un paio di puntate. E' vero che il motivo
ufficiale non è l'offesa del sentimento religioso, ma è chiaro che la sua
satira greve sulla religione è stata percepita in maniera totalmente
diversa rispetto al bonario sketch della Smorfia.

Ci potrei aggiungere anche la freddezza del pubblico ad uno spettacolo
teatrale di Ascanio Celestini a cui ho assistito la settimana scorsa,
quando raccontava storielle sulla resurrezione e soprattutto il quasi
silenzio ad una battuta che, secondo me, può essere considerata offensiva
da un cristiano.
Però magari il pubblico non era proprio da Celestini, magari Celestini
non era 'sto granche', o magari il sinistrorso Celestini che parla in
romanesco in un teatro parrocchiale di Padova non è la combinazione
migliore per una serata esplosiva (sebbene uno si aspetterebbe che chi va
a vederlo sappia più o meno a cosa va incontro).


Tuttavia, credo che tu sia d'accordo, lo slogan pubblicitario di
un'associazione dichiaratamente atea su un bus non può essere paragonato
a uno sketch satirico in televisione o in teatro. E quindi, anche se non
mi garba affatto l'ipersensibilità dei credenti rispetto alla loro fede,
proprio perché so di questa ipersensibilità non mi sorprende che quella
frase (che a me sembra divertente e non cattiva) venga considerata
offensiva.
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
Aramesh
2009-01-19 20:33:23 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Mi permetto di intromettermi.
Per ragioni anagrafiche non conosco il contesto culturale in cui nacque
quello sketch, non so se Troisi e compagni ci abbiano infilato un
"sottotesto" di qualche tipo, e non so nemmeno in quale chiave venne
interpretato allora.
(cut)
Post by Joe Silver
Però magari il pubblico non era proprio da Celestini, magari Celestini
non era 'sto granche', o magari il sinistrorso Celestini che parla in
romanesco in un teatro parrocchiale di Padova non è la combinazione
migliore per una serata esplosiva (sebbene uno si aspetterebbe che chi va
a vederlo sappia più o meno a cosa va incontro).
Rispetto ad allora una cosa è cambiata direi profondamente. Si è creato un
vuoto politico che allora non c'era. In questo vuoto si è inserita l'unica
istituzione pubblica che io conosca con un'agenda politica che va al di là
delle prossime elezioni e che abbraccia secoli e millenni.

In altre parole forse oggi più di allora i cittadini si riconoscono nella
Santa Madre più di quanto non si riconoscano in quei partiti politici che
ogni sei mesi cambiano simbolo.

La chiesa sta occupando uno spazio dove oggi c'è un vuoto da atmosfera
zero, ma che allora non era così vuoto. Ma a questo punto la domanda è
un'altra. Come ha potuto succedere?

C'è sicuramente il riemergere di una religiosità ancche pubblicamente
ostentata che si credeva sorpassata. La Arendt negli anni '50 scriveva un
articolo sulla crisi del concetto di "auctoritas" pubblica dovuta a sua
volta alla crisi irreversibile delle sue "pietre angolari", una delle quali
la religione (le altre mi pare siano famiglia, istruzione e tradizione).
Religione che però oggi a distanza di 50 anni sembra viva e parecchio in
salute.

Insomma le cose non sono andate come si credeva che sarebbero finite per
andare. Quindi insistere su certi temi, tipo che quel bisogno è tipico
delle società arretrate e che la religione ha i millenni contati, sembra
fuori luogo.
Post by Joe Silver
Tuttavia, credo che tu sia d'accordo, lo slogan pubblicitario di
un'associazione dichiaratamente atea su un bus non può essere paragonato
a uno sketch satirico in televisione o in teatro. E quindi, anche se non
mi garba affatto l'ipersensibilità dei credenti rispetto alla loro fede,
proprio perché so di questa ipersensibilità non mi sorprende che quella
frase (che a me sembra divertente e non cattiva) venga considerata
offensiva.
Beh, resta il fatto che uno non si dovrebbe offendere semplicemente perché
l'altro dice di esistere. Quindi c'è qualcos'altro sotto.

Giustamente hai identificato il "bisogno" di Dio con il "desiderio" di Dio.
Nella mia vita ho conosciuto atei, qui o in Iran, cadere sulle ginocchia e
invocare la protezione del Signore una volta venutisi a trovare in certe
condizioni. Magari perché le analisi del sangue del figlio indicavano i
leucociti molto più alti del normale.

Ma quel desiderio di per sé non ha necessariamente le conseguenze di cui si
sta parlando ora. Lì ci vuole dell'altro. Ad esempio la trasformazione di
quel desiderio in piattaforma politica.
--
Aramesh
Joe Silver
2009-01-19 20:58:46 UTC
Permalink
Post by Aramesh
C'è sicuramente il riemergere di una religiosità ancche pubblicamente
ostentata che si credeva sorpassata. La Arendt negli anni '50 scriveva
un articolo sulla crisi del concetto di "auctoritas" pubblica dovuta a
sua volta alla crisi irreversibile delle sue "pietre angolari", una
delle quali la religione (le altre mi pare siano famiglia, istruzione e
tradizione). Religione che però oggi a distanza di 50 anni sembra viva e
parecchio in salute.
Insomma le cose non sono andate come si credeva che sarebbero finite per
andare. Quindi insistere su certi temi, tipo che quel bisogno è tipico
delle società arretrate e che la religione ha i millenni contati, sembra
fuori luogo.
Qui ti riferisci allo slogan? Guarda che quando l'ateo che dice che "non
hai bisogno di Dio" non sta constatando che, magari nelle società
"avanzate", la gente non ha più bisogno di Dio. Non è uno spaccato
sociologico.

E' un messaggio, un suggerimento, un invito a ripensarci.

Sul fatto che possa essere "fuori luogo" nel senso di strategicamente
poco furbo, sospendo il giudizio. Certo che da questo punto di vista
l'ateo è comunque fottuto. Il suo messaggio sostanzialmente è quello.
Post by Aramesh
Ma quel desiderio di per sé non ha necessariamente le conseguenze di cui
si sta parlando ora. Lì ci vuole dell'altro. Ad esempio la
trasformazione di quel desiderio in piattaforma politica.
Che è poi l'unico vero motivo per cui, per quanto possa sembrare poco
importante agli occhi di un credente, esistono associazioni laiche o
"umaniste" (come dicono all'estero).

E tuttavia quello a cui volevo arrivare era questo: può alla fine un ateo
dire qualcosa di ateo senza irritare un credente? Dirlo in pubblico
intendo.
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
Nicola de Angeli
2009-01-19 21:21:53 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
E tuttavia quello a cui volevo arrivare era questo: può alla fine un ateo
dire qualcosa di ateo senza irritare un credente? Dirlo in pubblico
intendo.
Leggevo da qualche parte (Dawkins, credo) di un sondaggio fatto negli
USA per stabilire quale fosse il "sottogruppo" di appartenenza di un
eventuale candidato alle elezioni presidenziali piu' inviso agli
elettori: l'essere ateo aveva nettamente surclassato altre categorie
come esseri neri o donne (profetico...), o anche omosessuali, ebrei e
quant'altro. L'ateo fa paura!

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
Aramesh
2009-01-20 00:08:32 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Qui ti riferisci allo slogan?
No, mi riferisco all'atteggiamento dell'ateo medio.

Giglio non me ne voglia, non ce l'ho con lui, ma quando leggo che chi ha
bisogno di Dio ha qualche problema ho una rezione istintiva: me lo immagino
in cima a un rogo mentre si agita e grida "ma siate ragionevoli, come si fa
a credere in una cosa che non si vede?" :)

Fuori da queste mura c'è un mondo pieno di gente che ha un amico
invisibile. Un sacco di gente, in costante aumento, e ciò che è più
importante con un'influenza crescente sulla quotidianità politica di questo
paese.

Già oggi c'è gente che deve emigrare per farsi impiantare un ovulo. Magari
domani sarà riconosciutra dignità umana all'embione, il che è come
riconoscere la dignità di pino a un pinolo ma quando parla l'amico
invisibile non c'è ragione che tenga.

Ci si dovrebbe chiedere come è potuto succedere o sbaglio? Come mai non
sono arrivati i lumi?
Post by Joe Silver
Post by Aramesh
Ma quel desiderio di per sé non ha necessariamente le conseguenze di cui
si sta parlando ora. Lì ci vuole dell'altro. Ad esempio la
trasformazione di quel desiderio in piattaforma politica.
Che è poi l'unico vero motivo per cui, per quanto possa sembrare poco
importante agli occhi di un credente, esistono associazioni laiche o
"umaniste" (come dicono all'estero).
Non le ritengo poco importanti. Anzi. Ma diciamo che sono pessimista (non è
il termine adatto ma mi va bene).

E' che in passato ho visto associazioni laiche travolte da una furia tale
che mi ha sconvolto la vita per sempre, e l'unica spiegazione che
riuscivano a dare di quella tempesta "c'è l'oscurantismo medievale".

Cioè il male. Cioè una categoria presa in prestito da chi li travolgeva.
Post by Joe Silver
E tuttavia quello a cui volevo arrivare era questo: può alla fine un ateo
dire qualcosa di ateo senza irritare un credente? Dirlo in pubblico
intendo.
Dirò una banalità ma dipende da chi dice, da chi ascolta, e da come si dice
quella cosa. Oggi chi ascolta prende come provocazione qualunque cosa.

Vengo a sapere che la CEI si sta interrogando se fare yoga sia lecito per
un credente... Azzardo: e se il cristianesimo si stesse islamizzando?
--
Aramesh
Massimo B.
2009-01-20 00:42:26 UTC
Permalink
Post by Aramesh
Post by Joe Silver
Qui ti riferisci allo slogan?
No, mi riferisco all'atteggiamento dell'ateo medio.
Giglio non me ne voglia, non ce l'ho con lui, ma quando leggo che chi ha
bisogno di Dio ha qualche problema ho una rezione istintiva: me lo immagino
in cima a un rogo mentre si agita e grida "ma siate ragionevoli, come si fa
a credere in una cosa che non si vede?" :)
L'ateo e' un razionalista per definizione.
I suoi messaggi non vanno interpretati, vanno letti, semplicemente letti.
Il dubbio, il "probabilmente" presente nella campagna inglese, e'
dell'agnostico e non dell'ateo.
Aramesh
2009-01-20 07:06:11 UTC
Permalink
Post by Massimo B.
Post by Aramesh
No, mi riferisco all'atteggiamento dell'ateo medio.
Giglio non me ne voglia, non ce l'ho con lui, ma quando
leggo che chi ha bisogno di Dio ha qualche problema ho
una rezione istintiva: me lo immagino in cima a un rogo
mentre si agita e grida "ma siate ragionevoli, come si
fa a credere in una cosa che non si vede?" :)
L'ateo e' un razionalista per definizione.
I suoi messaggi non vanno interpretati, vanno letti, semplicemente letti.
Sto leggendo proprio ora un vecchio libro in cui mi si dice che qualunque
messaggio va interpretato. E fa degli esempi buffi ma molto interessanti.

Ma se anche fosse così allora sarebbe un messaggio falso, visto che la
maggior parte delle persone anche nella moderna europa ritengono di aver
bisogno di Dio (anche se non necessariamente di una religione).

Perciò visto che il messaggio è falso se applicato alla situazione attuale,
allora il suo fine è quello di rendere *possibile* una situazione futura in
cui si avvera ciò che esso afferma oggi. Non a caso si è ricorso ad una
campagna mediatica.

Quindi il fine del messaggio non è il presentare il mondo come è, come mi
pare che tu affermi, ma quello di convincere il lettore, di "convertirlo".
Cioè il suo fine è ideologico, ed è per questo che entra in conflitto con
un'ideologia contraria.
--
Aramesh
Massimo B.
2009-01-20 16:34:52 UTC
Permalink
"Aramesh" <***@gmail.com> ha scritto nel messaggio >> L'ateo e' un
razionalista per definizione.
Post by Aramesh
Post by Massimo B.
I suoi messaggi non vanno interpretati, vanno letti, semplicemente letti.
Sto leggendo proprio ora un vecchio libro in cui mi si dice che qualunque
messaggio va interpretato. E fa degli esempi buffi ma molto interessanti.
Ma se anche fosse così allora sarebbe un messaggio falso, visto che la
maggior parte delle persone anche nella moderna europa ritengono di aver
bisogno di Dio (anche se non necessariamente di una religione).
Perciò visto che il messaggio è falso se applicato alla situazione attuale,
allora il suo fine è quello di rendere *possibile* una situazione futura in
cui si avvera ciò che esso afferma oggi. Non a caso si è ricorso ad una
campagna mediatica.
Quindi il fine del messaggio non è il presentare il mondo come è, come mi
pare che tu affermi, ma quello di convincere il lettore, di "convertirlo".
Cioè il suo fine è ideologico, ed è per questo che entra in conflitto con
un'ideologia contraria.
Non sono molto d'accordo.
Una campagna mediatica non e' obbligata ad avere come solo ed unico scopo il
convincere i lettori a comprare il prodotto, a convertirli.
Una campagna mediatica puo' avere come obiettivo di far notare ai lettori
l'esistenza del prodotto e lo slogan adottato e' molto piu' funzionale allo
scopo della semplice scritta "Uaar, via tal dei tali, numero...".
Non ci trovo nulla di ideologico. Vedo l'azione di una associazione che
vuole ricordare a tutti che oltre ai cattolici, protestanti, musulmani
eccetera ci sono anche gli atei.
Vitaliano_Caccia
2009-01-20 16:35:43 UTC
Permalink
Post by Aramesh
Post by Joe Silver
Qui ti riferisci allo slogan?
No, mi riferisco all'atteggiamento dell'ateo medio.
Giglio non me ne voglia, non ce l'ho con lui, ma quando leggo che chi ha
bisogno di Dio ha qualche problema ho una rezione istintiva: me lo immagino
in cima a un rogo mentre si agita e grida "ma siate ragionevoli, come si fa
a credere in una cosa che non si vede?" :)
Fuori da queste mura c'è un mondo pieno di gente che ha un amico
invisibile. Un sacco di gente, in costante aumento, e ciò che è più
importante con un'influenza crescente sulla quotidianità politica di questo
paese.
Già oggi c'è gente che deve emigrare per farsi impiantare un ovulo. Magari
domani sarà riconosciutra dignità umana all'embione, il che è come
riconoscere la dignità di pino a un pinolo ma quando parla l'amico
invisibile non c'è ragione che tenga.
Ci si dovrebbe chiedere come è potuto succedere o sbaglio? Come mai non
sono arrivati i lumi?
Mi ricordo che tempo fa, per divertire Persivale e gli altri anti-israeliani
del ng, avevo tirato su una gag divertente sull'ebreo portato alle camere a
gas che continua a dire: 'ma è un errore, un equivoco! i Protocolli di Sion
sono falsi, lo sanno tutti!'

Sulla stessa linea si potrebbe immaginare un mussulmano bombardato dagli
ebrei a Gaza o dai cristiani a Fallujia che dice: 'non potete farlo! la
nostra rivelazione divina è successiva alla vostra, quindi superiore! dovete
convertirvi!'
Per non parlare del bahai che penzola da un lampione di Teheran con una
folla irridente sotto: 'non potete farlo! la nostra rivelazione...'

Insomma, quando voi credenti basato tutto sulla ragione del più forte, sul
fatto che Dio sta dalla parte dei battaglioni più grossi (come disse il
maestro di Marx) correte il rischio di puntare sul cavallo sbagliato. Come
dimostra l'esperienza dell'ultima amministrazione Bush, la realtà non è
totalmente manipolabile dalla forza (cosa che sapresti se avessi mai letto
Hanna Arendt, che ho tentato di farti leggere per anni...)

Del resto, qualche tempo fa il Papa fece un importante discorso in cui
diceva che i mussulmani avevano molte ragioni nel temere l'avanzata di un
Occidente anti-religioso e anti-umanista.
I mussulmani preferirono estrarre una frase dal contesto e dichiarsi offesi,
offesisssimi: ci furono tumulti in tutti i paesi islamici e qualche morto, e
il Papa dovette chiedere profusamente scusa.
Benvenuti nel mondo reale...


Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Vitaliano_Caccia
2009-01-20 18:11:08 UTC
Permalink
Post by Vitaliano_Caccia
Mi ricordo che tempo fa, per divertire Persivale e gli altri
anti-israeliani
Post by Vitaliano_Caccia
del ng, avevo tirato su una gag divertente sull'ebreo portato alle camere a
gas che continua a dire: 'ma è un errore, un equivoco! i Protocolli di Sion
sono falsi, lo sanno tutti!'
"avevo" ?!?!?!
Dio mio, che gaffe.

L'autore della simpatica gag è ovviamente un'altro, quello cui rispondevo:

*** Un po' come uno che continua a ripetere che i Protocolli sono un
falso mentre sta per entrare nelle docce. ***

Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Nicola de Angeli
2009-01-20 19:14:59 UTC
Permalink
Post by Vitaliano_Caccia
è ovviamente un'altro
LO VEDI??!

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
MF
2009-01-20 19:53:10 UTC
Permalink
Post by Nicola de Angeli
Post by Vitaliano_Caccia
è ovviamente un'altro
LO VEDI??!
Cosa?
;-D
Aramesh
2009-01-23 22:52:40 UTC
Permalink
Post by Nicola de Angeli
Post by Vitaliano_Caccia
è ovviamente un'altro
LO VEDI??!
Ti dispiace se uso questa rampa per una replica indiretta? Io da tempo i
post di Moritz li vedo solo nelle vostre repliche ma questo ha attratto la
mia attenzione per caso mentre navigano su Arianna, così sono andato a
leggere.

Il problema del post non è l'apostrofo. Il problema è che la frase che il
povero Stefano mi attribuisce con una certa indignazione non è propriamente
mia, e lui dovrebbe saperlo:

"In altre parole, se una palese falsificazione come 'i protocolli dei savi
di Sion' viene creduta da un numero così alto di persone da diventare la
bibbia di un movimento di massa, occorrerà spiegare come ciò sia possibile,
ma non dimostrare per la centesima volta quel che ormai sanno tutti, che si
tratta di un falso. Storicamente parlando, il fatto della falsificazione è
una circostanza secondaria".
(H.Arendt - Le Origini del Totalitarismo - Libro 1 pagina 9 - ed. Comunità)

Ciò che la Arendt sta dicendo, e che sostanzialmente condivido, è che
persino di fronte a un crimine come il nazismo non puoi permetterti il
lusso di limitarti a provare indignazione: devi *provare a spiegare*.

Il concetto di fondo può essere tranquillamente estrapolato dal suo
contesto originario ed applicato al nostro discorso sulla religione: non
serve a nulla dimostrare per la milionesima volta che l'esistenza di Dio è
indimostrabile e dunque scientificamente irrilevante. Per usare le parole
della Arendt "storicamente parlando, l'esistenza o meno di Dio è una
circostanza secondaria".

I libri - soprattutto i saggi - vanno letti non perché si prova affetto
verso i loro autori, né per limitarsi al piacere estetico, e nemmeno per
una tensione verso l'accumulo concetti come un banchiere accumula
dividendi. Vanno letti perché dicono delle *cose* e queste cose devono
essere assimilate - non solo capite - al di là del contesto contingente in
cui si piazza quel libro.

Esattamente come quando in prima elementare abbiamo imparato l'alfabeto.
Eravamo alfabetizzati non quando riuscivamo a leggere solo quelle certe
frasi sotto quei certi disegni colorati, ma *solo* quando abbiamo
assimilato il concetto che quei simboli grafici potevano essere utilizzati
in qualunque contesto per comunicare dei pensieri.

Ciao Nicola.
--
Aramesh
giglio robbo' d'acciaio
2009-01-19 18:20:55 UTC
Permalink
Post by Aramesh
Secondo te, se non ci fosse mai stato l'originale in modo da "mitizzarlo",
*oggi* sarebbe possibile vedere su Rai 1 in prima serata degli emergenti
attori napoletani che inscenano lo sketch della "Natività", quello di
Troisi-Arena-Decaro? Con Pippo Baudo che applaude tra il pubblico?
Capisco cosa vuoi dire.
Comunque se per *oggi* intendi proprio oggi, comincio ad avere qualche dubbio
che ciò sarebbe possibile, nonostante l'originale.
--
Daniele Giglio Dona i tuoi cicli di clock alla ricerca!
email in ROT13 http://boinc.berkeley.edu/
***@vby.vg
--------------------
Legge di De Regnier:
L'amore e' eterno finche' dura.
Aramesh
2009-01-19 23:45:12 UTC
Permalink
Post by giglio robbo' d'acciaio
Comunque se per *oggi* intendi proprio oggi, comincio ad avere qualche dubbio
che ciò sarebbe possibile, nonostante l'originale.
Il grande successo del trio e soprattutto la morte prematura di Troisi
hanno messo in moto un processo di beatificazione, per cui a loro è
permesso ciò che non sarebbe più permesso ad altri.

E' molto diversa l'Italia di oggi da allora. Ricordo chiaramente tempi in
cui un ragazzo che andava a vedere il papa era un pubblico sfigato. Pensa a
quanto è cambiato il paese solo su questo.
--
Aramesh
Joe Silver
2009-01-20 10:03:30 UTC
Permalink
Post by Aramesh
Post by giglio robbo' d'acciaio
Comunque se per *oggi* intendi proprio oggi, comincio ad avere qualche
dubbio che ciò sarebbe possibile, nonostante l'originale.
Il grande successo del trio e soprattutto la morte prematura di Troisi
hanno messo in moto un processo di beatificazione, per cui a loro è
permesso ciò che non sarebbe più permesso ad altri.
E' molto diversa l'Italia di oggi da allora. Ricordo chiaramente tempi
in cui un ragazzo che andava a vedere il papa era un pubblico sfigato.
Pensa a quanto è cambiato il paese solo su questo.
E tuttavia c'è un sacco di gente pronta a sostenere l'esatto contrario.
Cioè che oggi ci vuole più coraggio a definirsi cattolico praticante che
noncredente. Insomma sia gli uni sia gli altri tendono a sentirsi in
minoranza e "fuori moda"

Forse il motivo sta nel diverso modo in cui viene vissuta la religione a
seconda che si consideri l'aspetto pubblico, dove c'è in effetti una
corsa a ingraziarsi la Chiesa e recuperare i "valori", e l'aspetto
privato, dove i cattolici praticanti mi pare che continuino ad essere in
calo (ma non ne sono sicuro).
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
Joe Silver
2009-01-20 10:07:54 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
E tuttavia c'è un sacco di gente pronta a sostenere l'esatto contrario.
Cioè che oggi ci vuole più coraggio a definirsi cattolico praticante
[...]

*dichiararsi* è la parola giusta, volevo dire *dichiararsi*
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
Aramesh
2009-01-20 20:14:54 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
E tuttavia c'è un sacco di gente pronta a sostenere l'esatto contrario.
Cioè che oggi ci vuole più coraggio a definirsi cattolico praticante che
noncredente. Insomma sia gli uni sia gli altri tendono a sentirsi in
minoranza e "fuori moda"
Però su questo dovremmo trovare un accordo perché altrimenti non è chiaro
di cosa stiamo parlando.

La religione esercita sulla vita pubblica la stessa influenza che
esercitava nel 1974? e quella della pubblicità sui tram genovesi è solo uno
sgradevole episodio? D'accordo, fine del thread. Oppure no, e allora
parliamone.

Ad esempio la volontà di ingraziarsi la chiesa avrebbe dovuto esistere
anche 25 anni fa, ma oggi sembra essere più presente.
Post by Joe Silver
Forse il motivo sta nel diverso modo in cui viene vissuta la religione a
seconda che si consideri l'aspetto pubblico, dove c'è in effetti una
corsa a ingraziarsi la Chiesa e recuperare i "valori", e l'aspetto
privato, dove i cattolici praticanti mi pare che continuino ad essere in
calo (ma non ne sono sicuro).
Questo è un punto da sviluppare.

Se è vero che sul piano individuale ci sono meno cattolici "cum vocatione"
(è anche la mia impressione) mentre nello stesso momento l'influenza della
chiesa sulla vita politica cresce, allora ciò significa solo una cosa: che
una volta raggiunto il grado di istituzione universalmente riconosciuta, la
chiesa di una religione può esistere e prosperare anche senza particolari
effetti spirituali sui suoi fedeli.

In quella fase la chiesa della religione-istituzione si illude di poter
recuperare la crisi di vocazione con un aumento del potere temporale. E'
una fase che potrebbe anche essere duratura, intendiamoci.

Per esempio il clero sciita nel 1974 osserva che ci sono troppe violazioni
della legge islamica, e ottenuto il potere decide che a questo si debba
porre rimedio con la coercizione.

Tuttavia la necessità di una coercizione è la dimostrazione del fallimento
di un'autorità. Come a dire: se avevi davvero le palle quelli l'alcool non
avrebbero dovuto berlo nemmeno quando ti mancava il potere di costringerli.

La chiesa cattolica versa in questa fase.
--
Aramesh
Vitaliano_Caccia
2009-01-19 18:50:30 UTC
Permalink
Post by Rufus
Post by Vitaliano_Caccia
Come qualsiasi militante rivoluzionario potrebbe spiegarvi
(CUT)
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
Sull'UAAR non so, ma certo i credenti genovesi l'hanno vissuta come tale e
ora festeggiano la sconfitta dell'Anticristo.
Il mio post era una parodia delle loro argomentazioni sul forum e la rubrica
della lettere del Secolo XIX.
(la battuta sul militante rivoluzionare era ovviamente rivolta al tuo amico
mediorientale - i credenti genovesi sono più del genere convinto che Allah e
Dio siano cose diverse)

Vitaliano Caccia
Susanna's Groupie # 1

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Nicola de Angeli
2009-01-19 20:01:09 UTC
Permalink
Post by Rufus
Sentite ragazzi, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma che quelle
dell'UAAR siano battaglie di civiltà è un po' dura da digerire, su!
Quello che e' certo, IMHO, e' che la vittoria della censura sia un
atto di incivilta'.
Quelli che l'hanno promossa sono gli stessi che si stracciavano le
vesti perche' sostenevano (fra l'altro a torto) che al Papa fosse
stato impedito di parlare alla Sapienza, non so se il parallelo ti sia
venuto in mente...

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
il cuggino di nico
2009-01-19 15:49:14 UTC
Permalink
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
infatti
non abbiamo le prove dell'esistenza di Dio e nemmeno le prove della non
esistenza, la frase inglese e' logicamente piu' corretta

invece propaganda sull'esistenza di Dio si puo' fare
oggi a Roma ho visto un'affissione murale del tipo "Dio esiste. Una
brutta notizia per gli atei" a cura dei "Cristiano Riformisti" (chi sono?)

N.
Joe Silver
2009-01-19 16:07:11 UTC
Permalink
Post by Il raccattapalle
infatti
non abbiamo le prove dell'esistenza di Dio e nemmeno le prove della non
esistenza, la frase inglese e' logicamente piu' corretta
Curiosità: quale potrebbe essere un esempio di prova di non-esistenza? Di
Dio o di qualcos'altro.
Post by Il raccattapalle
invece propaganda sull'esistenza di Dio si puo' fare oggi a Roma ho
visto un'affissione murale del tipo "Dio esiste. Una brutta notizia per
gli atei"
Non proprio.

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Post by Il raccattapalle
a cura dei "Cristiano Riformisti" (chi sono?)
Gente senza seggio in parlamento, presumo.
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
il cuggino di nico
2009-01-20 19:23:02 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Post by Il raccattapalle
infatti
non abbiamo le prove dell'esistenza di Dio e nemmeno le prove della non
esistenza, la frase inglese e' logicamente piu' corretta
Curiosità: quale potrebbe essere un esempio di prova di non-esistenza? Di
Dio o di qualcos'altro.
la non esistenza di oggetti o persone non si puo' provare
come posso provare che su qualche pianeta non esistono omini verdi con
otto mani?

probabilmente non esistono, ma non posso provarlo


N.
Nicola de Angeli
2009-01-20 19:47:54 UTC
Permalink
Post by il cuggino di nico
Post by Joe Silver
Post by Il raccattapalle
infatti
non abbiamo le prove dell'esistenza di Dio e nemmeno le prove della non
esistenza, la frase inglese e' logicamente piu' corretta
Curiosità: quale potrebbe essere un esempio di prova di non-esistenza? Di
Dio o di qualcos'altro.
la non esistenza di oggetti o persone non si puo' provare
come posso provare che su qualche pianeta non esistono omini verdi con
otto mani?
probabilmente non esistono, ma non posso provarlo
Un drago nel mio garage
di Carl Sagan

«Nel mio garage c’è un drago che sputa fuoco». Supponiamo (sto
seguendo un approccio di terapia di gruppo praticato dallo psicologo
Richard Franklin) che io vi dica seriamente una cosa del genere. Senza
dubbio voi vorreste verificarla, vedere il drago con i vostri occhi.
Nel corso dei secoli ci sono state innumerevoli storie di draghi, ma
nessuna vera prova. Che opportunità fantastica!

«Ce lo mostri», mi dite. Vi conduco nel mio garage. Voi guardate e
vedete una scala, dei barattoli vuoti, un vecchio triciclo, ma nessun
drago. «Dov’è il drago?» chiedete. «Ah, è proprio qui», vi rispondo,
facendo dei cenni vaghi. «Dimenticavo di dirvi che è un drago
invisibile». Voi proponete di spargere della farina sul pavimento del
garage per renderne visibili le orme. «Buona idea», dico io, «ma
questo è un drago che si libra in aria». Allora proponete di usare dei
sensori infrarossi per scoprire il suo fuoco invisibile. «Idea
eccellente, se non fosse che il fuoco invisibile è anche privo di
calore». Voi proponete allora di dipingere il drago con della vernice
spray per renderlo visibile.

«Purtroppo, però, è un drago incorporeo e la vernice non fa presa su
di lui». E così via. A ogni prova fisica che voi proponete, io ribatto
adducendo una speciale spiegazione del perché essa non funzionerà.

Ora, qual è la differenza fra un drago volante invisibile, incorporeo,
che sputa un fuoco privo di calore e un drago inesistente? Che senso
ha la mia asserzione dell’esistenza del drago se non esiste alcun modo
per invalidarla, alcun esperimento concepibile per confutarla? Il
fatto che non si possa dimostrare che la mia ipotesi è falsa non
equivale certo a dimostrare che è vera. Le affermazioni che non
possono essere sottoposte al test dell’esperienza, le asserzioni non
«falsificabili», non hanno alcun valore di verità, per quanto possano
ispirarci o stimolare il nostro senso del meraviglioso. Quello che io
vi chiedo, dicendovi che nel mio garage c’è un drago, è in pratica di
credermi sulla parola, in assenza di alcuna prova.

L’unica cosa che voi avete realmente appreso dalla mia affermazione
che nel mio garage c’è un drago è che c’è qualcosa di strano nella mia
testa. In assenza di alcuna prova fisica, voi vi chiederete che cosa
mi abbia convinto. Penserete certamente alla possibilità che io abbia
fatto un sogno o abbia avuto un’allucinazione. Ma allora, perché sto
prendendo tanto sul serio la mia idea? Forse ho bisogno di aiuto. Come
minimo, può darsi che io abbia gravemente sottovalutato la fallibilità
umana.

Immaginiamo che, benché nessuno dei test dia esito positivo, voi
vogliate rimanere scrupolosamente aperti a qualsiasi possibilità.
Perciò non rifiutate decisamente la nozione che nel mio garage ci sia
un drago che sputa fiamme, ma adottate semplicemente una posizione di
attesa sospendendo il giudizio. Le prove esistenti sono fortemente
contrarie all’ipotesi del drago, ma se ne emergeranno altre voi siete
pronti a esaminarle e a vedere se vi convincono. Senza dubbio non
sarebbe bello se io mi offendessi perché non mi credete; o se vi
criticassi accusandovi di essere noiosi e privi di immaginazione,
semplicemente per avere espresso il giudizio di «non dimostrato».

Immaginiamo che il responso dell’esperienza fosse stato diverso. Il
drago è invisibile, va bene, ma lascia delle impronte sulla farina. Il
rivelatore nell’infrarosso segnala che esso emana calore. La vernice
spray permette di vedere una cresta dentellata che danza in aria. Per
quanto scettici possiate essere stati in precedenza sull’esistenza dei
draghi - per non parlare dei draghi invisibili - ora dovete
riconoscere che qui c’è qualcosa e che ciò che si osserva sembra
conciliarsi con un drago invisibile che sputa fuoco.

Consideriamo ora un altro scenario. Supponiamo che a sostenere la
strana idea dell’esistenza dei draghi non ci sia solo io. Supponiamo
che anche vari altri vostri conoscenti - tra cui persone che non si
conoscono certamente fra loro - vi dicano di avere dei draghi nei loro
garage, ma che in ogni caso le prove siano terribilmente elusive.
Tutti noi ammettiamo che ci dà fastidio dover credere a una
convinzione tanto strana e così mal sostenuta da prove fisiche.
Nessuno di noi è pazzo. Noi ci chiediamo che senso avrebbe se in tutto
il mondo dei draghi invisibili fossero effettivamente nascosti nei
nostri garage, con tutti noi a crederci. Io penso che non sia così. Ma
se tutti quei miti antichi dell’Europa e della Cina, dopo tutto, non
fossero solo dei miti…

Meno male che adesso c’è chi dice di aver visto delle impronte nella
farina. Quelle impronte, però, non si producono mai alla presenza di
persone scettiche. Si presenta allora una spiegazione alternativa: a
un attento esame appare chiaro che le orme potrebbero essere una
contraffazione. Un altro entusiasta dei draghi si presenta con un dito
bruciato e lo attribuisce a una rara manifestazione fisica del respiro
infuocato del drago. Anche questa volta, però, ci sono altre
possibilità. È chiaro che per scottarsi le dita non occorre esporle
all’alito infuocato di un drago invisibile. Tali «prove» - per quanto
importanti possano considerarle i fautori dei draghi - non sono
affatto conclusive. Ancora una volta, l’unico approccio ragionevole
consiste nel rifiutare provvisoriamente l’ipotesi dei draghi,
nell’essere disponibili a valutare futuri dati fisici che dovessero
presentarsi, e nel chiedersi per quale motivo un così gran numero di
persone sobrie e sane di mente condividano la stessa strana illusione.


Da Il mondo infestato dai démoni. La scienza e il nuovo oscurantismo,
Baldini & Castoldi 1997, cap. 10, pp. 216-239

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
Giff
2009-01-21 08:34:47 UTC
Permalink
Meno male che adesso c’è chi dice di aver visto delle impronte nella
farina. Quelle impronte, però, non si producono mai alla presenza di
persone scettiche.
Evidentemente uno scettico, vedendo le orme, cambierebbe opinione,
diventando credente, o pazzo, a seconda delle interpretazioni. Quindi
anche la sua testimonianza sara' come tutte le altre, non determinante.
Joe Silver
2009-01-20 19:50:12 UTC
Permalink
Post by Joe Silver
Curiosità: quale potrebbe essere un esempio di prova di non-esistenza?
Di Dio o di qualcos'altro.
la non esistenza di oggetti o persone non si puo' provare come posso
provare che su qualche pianeta non esistono omini verdi con otto mani?
Benissimo, la non-esistenza non si può provare.

Nemmeno la non-esistenza del Grande Puffo. Ora, se ti dicessero che il
Grande Puffo ha un piano per tutti noi e che devi seguire i comandamenti
che il Grande Puffo ha rivelato ad alcuni miseri mortali, tu che faresti?

Io direi: "prima presentatemi il Grande Puffo e poi forse se ne parla".

E se ti rispondessero che sta a te provare l'inesistenza del Grande Puffo
piuttosto che a loro provare la sua esistenza?

Io li manderei affanculo.
probabilmente non esistono, ma non posso provarlo
Probabilmente non esiste l'alieno a otto mani che domani mattina verrà a
rapirti per sezionarti non appena metterai il naso fuori casa (come mi ha
confidato il Grande Puffo di cui non puoi provare l'inesistenza). Perciò
decidi tu se ti conviene rischiare la vita presumendo che egli non
esista.
--
Joe

«La luna di miele dovrebbe essere finita. Adesso, se la sposa fiata, sono
botte.» (Malvino)
Nicola de Angeli
2009-01-19 19:56:46 UTC
Permalink
Post by Il raccattapalle
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
infatti
non abbiamo le prove dell'esistenza di Dio e nemmeno le prove della non
esistenza, la frase inglese e' logicamente piu' corretta
E' una questione di schiacciante probabilita', pero'.
Conosci la storia della teiera di Russell?

http://it.wikipedia.org/wiki/Teiera_di_Russell
Post by Il raccattapalle
invece propaganda sull'esistenza di Dio si puo' fare
oggi a Roma ho visto un'affissione murale del tipo "Dio esiste. Una
brutta notizia per gli atei" a cura dei "Cristiano Riformisti" (chi sono?)
A rigore, dovrebbe essere una *buona* notizia anche, e soprattutto,
per gli atei, a meno che i CR non postulino l'esistenza di un Dio
vendicativo, sullo stile del Vecchio Testamento. Si sono dati la zappa
sui piedi, IMHO...

Ciao
Nicola

--
"Striving for mediocrity in a world of excellence."
frick
2009-01-19 20:24:04 UTC
Permalink
Post by Nicola de Angeli
Post by Il raccattapalle
Post by Vitaliano_Caccia
(comunque è vero che la frase sui bus inglesi era migliore: 'There's
probably no God. Now stop worrying and enjoy life')
infatti
non abbiamo le prove dell'esistenza di Dio e nemmeno le prove della non
esistenza, la frase inglese e' logicamente piu' corretta
E' una questione di schiacciante probabilita', pero'.
Conosci la storia della teiera di Russell?
la questione non è l'esistenza o meno di dio, riguarda l'esistenza
(sicura) delle religioni, che tendono a negare quello che dovrebbe
essere il vero e unico comandamento: non rompere i coglioni al tuo
prossimo
il cuggino di nico
2009-01-20 19:33:33 UTC
Permalink
Post by Nicola de Angeli
E' una questione di schiacciante probabilita', pero'.
Conosci la storia della teiera di Russell?
http://it.wikipedia.org/wiki/Teiera_di_Russell
c'e' una ragazzina che dice di aver visto il piattino della teiera

N.
Continua a leggere su narkive:
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