Post by Roberto RosoniA parte, o maestrina, che le parole straniere non si portano mai al
plurale (o questa settimana hai visto due "films"?)
Volevo solo farti notare che pure una napoletana (che sovente usa termini
dialettali) può conoscere il tedesco e pensa un po'... pure il francese e
l'inglese.
Anche se devo dire che, non esercitandolo, oramai il parlato l'ho perso.
Post by Roberto Rosonihai fatto un
mirabile esempio di incapacità logica: hai implicitamente ruotato una
freccia d'implicazione lasciando inalterati i termini. Nessuno nega (non
io, almeno) che i dialetti siano specchio delle Weltanschauung, bensì
che non è necessario usare i dialetti per esprimerle.
Perfetto, allora devo comunicarti che sei molto infelice nell'esprimerti:
fino a ieri affermavi che non esiste alcun "humus culturale" e nessuna
Weltanschauung nell'espressione linguistica.
E però sono pure costretta a comunicarti che mi annoiano gli inerlocutori
che pretendono di aver ragione facendo capriole sulle parole.
Post by Roberto RosoniQuesta e solo
questa era ed è la mia affermazione. I Napoletani, i Milanesi, e tutti
gli altri mantengono i loro rispettivi caratteri anche esprimendosi con
la lingua nazionale, ovviamente "contaminata" (qualunque cosa si voglia
significare) da modi locali.
Evvabbè, questa è la seconda capriola: fino a ieri questo lo dicevo io e tu
dicevi che non era vero.
Post by Roberto RosoniDa questo ad eleggere un dialetto a lingua ufficiale di una
Weltanschauung, ce ne corre. e non è un salto logico, né lecito.
Un salto "leghista" (si legga: "imbecille"), indipendentemente dalla
latitudine presso la quale viene proposto.
Purtroppo io non sento tutta questa necessità di tracciare linee di
demarcazione tra qualcosa che sta all'interno e va bene e qualcosa che al di
fuori della linea e va male, almeno non nell'espressione linguistica, che
per me è sempre e comunque *espressione culturale* sia che si tratti di una
cultura "culta" e sia che si tratti di cultura "popolare".
Post by Roberto RosoniPost by BradamanteGuarda che nell'affermazione di Warhol non c'è alcunché si
"scientifico",
Post by Roberto RosoniLo so. Sei *tu* che hai voluto dargli valore di verità e non di
opinione. E la verità (nel senso di corrispondenza con la realtà) è
valore scientifico, checché blaterino le religioni.
Lo sarà per te.
Ti informo che le verità più importanti per la creatura uomo sono di tipo
NON conoscibile con il procedimento scientifico.
Ma forse tu non sei umano.
Post by Roberto RosoniPost by Bradamantesicuramente c'è una logica, una logica filosofica.
Logica filosofica? Ma dopo la Beffa di Sokal, davvero qualcuno ha ancora
il coraggio (si legga: impudenza) di parlare di "logica filosofica"?!?
Io alludo a quella logica che è teoria dell'inferenza valida, cioè la stessa
che ha permesso ai filosofi greci di misurare il diametro e la circonferenza
del nostro pianeta con esattezza assoluta senza l'ausilio di alcun satellite
o astronave e più o meno 3000 anni prima dell'avvento del "metodo
scientifico".
Ma se a te risulta che questa logica non esiste...
Post by Roberto RosoniPost by BradamanteE nella scienza non può esserci arte (tranne nell'unico e isolato momento
dell'intuizione, ma finisce lì)
"Finisce lì". Sei fantastica... Il momento cruciale, spesso imprevisto,
che è cardine della creazione scientifica diventa un trascurabile
incidente di percorso.
Sei brava con le parole, forse anche più di me, e sei colta, sicuramente
più di me, ma purtroppo poi dedichi queste tue notevoli abilità allo
sport più sciocco: le parole in libertà.
Sei tu che leggi solo parole, in realtà io sto esprimendo concetti: uno di
questi è la differenza tra l'induzione e la deduzione, ad esempio.
Post by Roberto RosoniPost by Bradamanteirripetibile (non a caso Leonardo lo sa fare solo Leonardo, mentre i
transistors li fanno tutti, volendo).
Mentre per te, figlio della nebbia, un frigorifero è arte.
Sei davvero la rappresentante di uno dei mondi delle "Due Culture" di
Snow, e sotto-sotto la ragione principe del fallimento della società
italiana: il mondo umanistico che crede di poter forgiare (o anche solo
capire) il mondo reale senza necessità della scienza, relegata a cultura
di serie B.
Il frigorifero, cara la mia analfabeta scientifica, è solo una macchina,
ma il Ciclo di Carnot, e i Principi della Termodinamica, su cui il
frigorifero si basa, sono stati scritti partendo da atti di creatività
assoluta.
Leggi sopra.
Post by Roberto RosoniPurtroppo sei convinta che il Leonardo della Monna Lisa non sia lo
stesso delle Macchine che disegnò, a volte senza mai realizzarle.
Appunto, non le realizzò MAI: questo lo porta totalmente fuori dal "metodo
scientifico".
Post by Roberto RosoniIl
primo per te è il Genio, il secondo il meccanico. Quanta ignoranza in
una che si crede così globalmente colta.
Eh, ci vuole pazienza.
Post by Roberto RosoniPost by BradamantePost by Roberto RosoniInsomma, se dalle tue parti si vuole mantenere vivo il dialetto è
"salvaguardia della propria identità culturale", se lo si fa qui è
"troglodismo forcaiolo".
Mai detta una panzana simile.
L'hai ampiamente sottintesa. E siccome sai scrivere, e io so leggere,
lasciamo il "sono stato frainteso" a chi-sappiamo, ok?
Io non ho sontinteso proprio niente: tieni al guinzaglio i tuoi pregiudizi
quando mi leggi, please.
Post by Roberto RosoniPost by BradamanteQuindi possiamo in un sol colpo rinchiudere in un bel lager tutti i
sordomuti del pianeta.
Chiunque, figuriamoci tu, era in grado di capire che mi riferivo alla
capacità mentale, non a quella meccanico-organica.
Un autentico scartiloffio intellettuale.
Ok, allora farai dei lager per chi nasce con un handicap mentale. ;-)
O se neanche stavolta ci ho preso, per favore specifica meglio *chi* non ha
il diritto di esprimersi.
Post by Roberto RosoniSe nel tuo cervello il tuo pensiero è "unga-bunga", e mi dici "unga
bunga", io non ti passo l'intervista coi sottotitoli "io non volere
brutto sporco inceneritore perché io preferire che mia munnezza andare
buttata in casa di altro".
Ecco qui un'altra distorsione indotta dal tuo pregiudizio: l'intervista di
Santoro riguardava l'incendio del campo nomadi a Ponticelli (periferia
napoletana che si potrebbe paragonare alle borgate romane, pertanto
l'intervistato era un "borgataro") e NON alla questione della spazzatura.
Cosa dicevi prima sulla "capacità mentale"? ;-P
Post by Roberto RosoniImpara l'italiano base-base-base, come previsto dalla legge italiana, e
ripresentati. Oppure taci. Oppure parla pure, ma io non t'ascolto.
Peggio per te: è proprio con chi è diverso che il confronto è interessante.
Altrimenti puoi sempre chiuderti in casa e circondarti di specchi.
Post by Roberto RosoniNo. Mi sento altamente superiore a chi parla *solo* dialetto.
Mi fa piacere per te: dev'essere una bella sensazione, e mi fa piacere la
tua onestà nell'ammetterlo.
Post by Roberto RosoniA chi lo parla in un microfono sapendo benissimo che le sue parole
saranno ascoltate su un'area di circa 300.000 km2.
Perché se non sa l'italiano base-base-base (non mi sentirai mai
stigmatizzare un poco-colto per qualche sgrammaticatura) è un animale.
Se invece lo sa, ma non ha voglia di parlarlo, non ha rispetto per
chiunque abiti a più di 50 km da lui, e forse nemmeno del dirimpettaio
del "basso".
In ogni caso, la sua opinione non m'interessa.
Posso solo limitarmi a supporre che il disinteresse sia reciproco.
E' il tuo modo di vedere le cose e sta bene così, seppure non lo condivida.
Post by Roberto RosoniPost by BradamanteNo, non siete dei barbari, usate forme linguistiche più semplici perche
*pensate* in un modo più semplice, tutto qui.
Ah, ecco. Certo che il vostro modo "complesso" vi sta portando avanti
bene...
Ci ha portati ad essere immortali come gli dèi, scusa se è poco.
La sostanziale e vera differenza tra Nord e Sud è che al Sud non è mai nata
una vera classe borghese, MAI da noi è esistita ed esisterà la borghesia:
noi siamo rimasti "aristocratici" e ancora oggi esiste il Sud degli stracci
ed esiste il Sud dei "signori" e non ci sono vie di mezzo, e siccome i
"signori" non amano la visibilità ciò che è visibile dall'esterno e da
lontano è il solo Sud degli stracci: l'appariscenza, l'ostentata opulenza,
la superbia di esserci e manifestarsi sono piccinerie borghesi infatti,
nulla hanno a che fare con l'aristocrazia.
Con questo intendo dire che da noi la mentalità della piccola e media
borghesia NON è quella borghese, ma fa riferimento ad idealità di tradizione
aristocratica ed è per questo che la vera "classe borghese" non potrà mai
esistere.
Ed è per questo che esiste pure la differenza tra università del Nord e del
Sud: da noi la conoscenza è rimasta "alta", è rimasta culta, è rimasta la
concezione élitaria della consocenza in quanto si continua ad attribuirle
l'esigenza intrinseca di autoselezionare le menti capaci di coglierne i
"voli" alti e non i suoi utilitarismi borghesi.
Mai da noi la conoscenza è stata inquinata dalle piccinerie del pensiero
utilitaristico borghese.
Ed è infatti per questo che noi VI sopravviveremo.
Perché l'avvento della borghesia è stato l'evento più nefasto mai capitato
nelle società umane: la borghesia uccide tutto quello che tocca perché lo
svuota del suo proprio valore e gliene restituisce uno falso e molto più
povero. Il borghese è colui che non-esiste se non come il fantasma di se
stesso imprigionato in un ideale illusorio che mai sarà vero, perché per
continuare ad alimentarsi ha bisogno di fagocitare se stesso, il pensiero
borghese è il portatore sano di un morbo mortale che ammala tutto ciò che
tocca riducendolo a guscio vuoto.
E la borghesia si è sviluppata in tutta la sua mortifera potenza nel Nord,
ed è questo che ha fatto diventare povere le vostre parole, che ha portato
la morte nel vostro pensiero e nei vostri libri; ed è ancora la cancrena del
pensiero borghese che vi fa diventare sempre più vuoti e terrorizzati.
Esattamente come Mazzarò nella novella di Verga (toh, guarda che caso, un
altro siciliano! ;-) grida "Roba mia, vientene con me!", infatti anche voi
gridate "via i rumeni che ci tolgono il lavoro!... via i meridionali che ci
tolgono le cultura!... via i Rom che ci insudiciano le nostre città!... via
chi parla il dialetto perché ci toglie la nostra lingua!... noi manteniamo
l'Italia che è "robba" nostra!... Roma ci ruba la nostra "robba!".
Occhio che queste sono grida da *moribondi*, sono le grida di chi sa che gli
è rimasta solo la morte oltre la "robba", di chi sa che è rimasto da solo
con la morte che gli ha portato proprio la sua "robba", esattamente come
Mazzarò, la "robba", sempre la "robba", tutto ciò che concepisce il pensiero
borghese diventa "robba", e tutto ciò che voi vedete infatti è sempre e solo
"robba": gli esseri umani sono "robba", una laurea non è cultura ma è
"robba", il valore di una lingua non dipende più dall'affezione alle proprie
origini ma solo in quanto utile a portare "robba" e il dialetto "robba" non
ne porta, solo l'italiano affettato e ruffiano del mercante che cerca la
speculazione porta "robba", e così fioriscono quegli insulsi intercalari che
usate *tutti* in massa come tante capre belanti al pascolo: c'è stato il
periodo di "piuttosto che..." e tutti voi belavate "piuttosto che...", c'è
stata la moda della coniugazione dei participi passati e chiunque scrivesse
una cacatina di libro e abitasse al di sopra della Toscana si metteva giù a
testa china a declinare participi passati a iosa... errore grammaticale
gravissimo tra l'altro, ma andava di moda e pertanto era fichissimo:
bisognava adeguarsi, era la "robba" che lo imponeva, il mercato di quella
"robba" che sono i libri e per la quale "robba" le speculazioni si chiamano
fiere e comparsate televisive ottenute leccando il culo all'editore.
E non ti accorgi che solo un siciliano come Verga, solo un meridionale
*aristocraticamente immune* al morbo pestilenziale del pensiero borghese,
avrebbe potuto puntare ieraticamente il dito sul nuovo mostro nascente
irridendolo e guardandolo con sufficienza e già rappresentandolo in qualcosa
destinato solamente a morire nonostante fosse appena nato all'epoca in cui
scriveva Verga, e destinato a morire senza lasciare altra rappresentazione
di sé se non la propria disperazione.
Mentre noi, immuni al morbo borghese, siamo eterni come gli dèi, voi
soccomberete con la vostra "robba".
E chiaramente questa "immunità" al morbo borghese ci costa un prezzo, ma
nulla può avere valore quanto l'immortalità.
C'è un episodio che racconto spesso, avevo pochi anni (forse neanche tre ma
ho un ricordo molto vivido di questo episodio) e ci trasferimmo in Sicilia e
nessuno dei miei genitori è siciliano, ci andammo per motivi di lavoro di
mio padre. Andammo ad abitare in un palazzo antico con una grande corte
interna dove i bambini al pomeriggio potevano giocare. Ci eravamo appena
trasferiti lì ed arrivò la festa dei morti: in Sicilia i morti portano doni
ai bambini, esattamente come Babbo Natale per intenderci. Così, la nostra
vicina di casa appena conosciuta, bussò alla nostra porta stringendo con una
mano due pacchetti nei quali c'erano una bambola per me e un gioco per mio
fratello, ci sorrise e ci disse che quei giochi li avevano portati i morti
per noi.
In sostanza, questa vicina aveva pensato che nei giorni seguenti ci saremmo
potuti trovare a giocare giù in cortile con gli altri bambini che, essendo
siciliani, avrebbero esibito tutti un giocattolo nuovo e noi nel confronto
con loro ci saremmo sentiti "diversi".
Questo "pensare/sentire", caro il mio Rosoni, non è un semplice cordiale
rapporto di vicinato: questa è *sapienza*, è la sapienza contenuta proprio
in quell'"humus culturale" millenario che ha insegnato a quella "incolta" ma
sapientissima donna che solo ciò che veramente ti appartiene si può donare e
pertanto è solo nel momento del dono che ciò che dài è veramente tuo (altro
che morbo borghese per la "robba"), e che solo nel *condividere* riesci ad
esprimere, anzi *essere*, pienamente te stesso e allontanare ogni paura di
perderti in qualcosa che non conosci, e che solo offrendole in dono riesci
ad ottenere il rispetto, anzi, a propagare l'amore che hai per le tue
tradizioni e quindi l'amore e il rispetto per ciò che tu *sei*.
Altro che "via i rumeni! via i meridionali! via i Rom! via i musulmani! via
chi parla il dialetto!".
Per questo voi siete destinati a soccombere, mentre noi siamo immortali e lo
siamo tutti indistintamente perché quell'"humus" che ha permesso a Verga di
irridere il mostro borghese già alla sua nascita è lo stesso che ha permesso
alla mia vicina di casa di non avere paura di perdere se stessa né la
"robba" rapportandosi con dei nuovi vicini "diversi", ed è per questo che
nonostante tutto quello che ci costa il prezzo dell'immortalità, possiamo
pure toglierci il gusto di ridere di voi guardandovi con distacco dall'alto
del nostro Olimpo. ;-)
E detto questo, credo anche di aver risposto sul perché e sul come è
avvenuto il rinnegamento di Beccaria da parte di alcuni dei suoi figli
lombardi.
Post by Roberto RosoniPost by BradamantePer quanto riguarda gli altri da te citati: hai mai provato a leggere
Shakespeare in inglese e poi in italiano? ;-)
No, il mio è un inglese "pratico" che non mi permette di affrontare i
classici. Però la leggibilità e chiarezza di un articolo scientifico in
inglese scritto da un inglese è migliore di quella di molti articoli
italiani scritti da italiani.
Certo, sono solo parole, non c'è nient'altro. :-)
Ad ogni modo l'inglese di Shakespeare non è molto diverso, è proprio questa
la tragedia.
Post by Roberto RosoniPost by BradamanteHo solo detto una verità: se tu conoscessi la complessità della grammatica
del dialetto napoletano sapresti che è vero.
Non ho ragioni per negarlo. Nego però che sia utile. Anzi, credo che i
dialetti siano solo un ostacolo allo sviluppo di un Paese,
Riecco la "robba". ;-)
Post by Roberto Rosonianche
culturale, perché isola le varie anime, invece di fonderle in un
organismo più complesso e sofisticato. In altre parole il dialetto è un
tremendo ostacolo evolutivo.
Ci sono involuzioni che di primo acchitto appaiono come evoluzioni, è solo
negli anni che si nota la differenza.