werner
2007-02-09 14:40:42 UTC
Prendo in prestito lo slogan da un frequentatore del Plusnetwork (anche
se dovreste vedere l'avatar in orbace per coglierlo appieno) per
avvisare tutti che questo post sarà uno sproloquio a ruota libera e
abbastanza gratuito, dove mi libero di un po' di pensieri che da tempo
minacciavo di mettere per iscritto. Siete avvisati.
E' da un po' di tempo che mi chiedo perchè quando si parla di anime,
quanto più uno si appassiona, tanto più sembra sentirsi in dovere di
sparare a zero almeno una volta ogni tanto su qualcosa; tanto che
facendo la somma delle sparate in breve tempo sembrerebbe non restare
nulla che meriti di essere discusso su questo gruppo.
Come ormai hanno capito anche quelli del TGCOM, in principio (cioè negli
anni '70) c'erano le orfanelle e i robottoni. E per cosa erano stati
fatti i robottoni degli anni '70? Ma è ovvio: per vendere i giocattoli.
Sì, certamente. Molti di quelli che li hanno visti, però, di giocattoli
ne hanno avuti ben pochi (o nessuno) epperò se li sono guardati lo
stesso. Altri hanno ricominciato a guardarli e/o a comprarli in DVD
quando il tempo dei giocattoli era passato da molto. Lo fanno per
nostalgia? No, quelli sono i girellari, ed essere girellari è male. Credo.
Poi hanno fatto Gundam, e l'hanno clonato più o meno bene mille volte. E
da lì in poi non era più per vendere i giocattoli; per cosa lo facevano
allora? Per vendere i modellini agli otaku. Perchè alla fine, se scavi
abbastanza, da allora *tutta* l'animazione è fatta per gli otaku. Perchè
quelli che sceglievano l'animazione per avere un mezzo espressivo
vergine erano quelli della generazione prima. (Ma non era quella in cui
si faceva tutto per i giocattoli?) Ma allora noi siamo otaku? Ma
assolutamente no! Però i modellini li facciamo. Alcuni di noi. Io per
ora no, anche se un AV-0 o un VF-19 prima o poi magari me li compro. E
anche in Giappone immagino che non siano poi tanto pochi quelli che si
registrano la serie o si comprano i DVD e poi i gunpla non li fanno, o
ne fanno solo uno e dopo si rompono.
Tra parentesi, Gundam l'ha fatto Tomino: e sia sempre lode a Tomino, che
è un figo perchè spara ca**ate ad ogni intervista, ce l'ha a morte con
gli otaku e dice "Dai kirai robotto anime". Anche se poi più che
"robotto anime" quasi non ha fatto, e non da ancora mostra di voler
smettere. Anche se per fare i suoi coraggiosi colpi di testa e
introdurre alcuni dei più famosi elementi del suo stile ha massacrato
altre cose che magari sarebbero state interessanti e piacevoli (il
termine "massacrato" si adatta particolarmente bene ad un certo Tomino.)
E gli otaku affamati di fanservice vanno giustamente derisi, però poi
Kore ga Watashi no Goshujinsama lo guardiamo perchè fa ridere. E gli OAV
sono solo fanservice per definizione. Ed Evangelion pure è soltanto
fanservice, anzi no, è la risposta a tutte le domande, anzi no, non è
nessuna delle due cose, manco in Gainax sanno cosa sia però dopo 10 anni
stiamo ancora a discuterne.
E chi ne capisce di cartoni sa che la storia è sempre più importante
della grafica, anche quando pesca a piene mani dai soliti 4-5 archetipi
(per quanto ben messi in scena) mentre nei disegni qualcosina di
innovativo magari c'è. E i mecha devono essere realistici, ma non
_troppo_ realistici sennò non va più bene, tanto la cosa più importante
è che siano "fighi". Gli autori e i lettori della vecchia sci-fi la
pensavano diversamente, però. Potrei quasi tirare in ballo anche Giulio
Verne, che pure fra il pubblico "bampa" mi sembra goda di buona fama.
E l'autoreferenzialità è male, quando la usano alcuni, mentre quando la
usano altri va benissimo. (Sieg Keron). E i cartoni hanno una dignità
che va difesa dai MOIGEnitori e dai Costanzi vari; però con una
frequenza che trovo stranamente elevata sentiamo il bisogno di ripeterci
che "alla fine sono solo cartoni". Embè? Anche i libri sono solo libri.
Anche la Terra di Mezzo all'inizio era solo nelle storielle che Tolkien
raccontava a Cristopher e agli altri figli prima della nanna, ma lui ha
comunque voluto passare anni della sua vita a pensarla: e secondo me si
è divertito un mondo.
Insomma, ho la vaga impressione che alla fine, se continuiamo in questa
smania di ironizzare su tutto e tutti (però che NESSUNO tocchi Noriko
Takaya. O Edward Elric. O qualcun'altro ancora) e di dividere con lunghi
discorsi ciò che è "da otaku" da cio che non lo è, per poi applicare
alla classificazione più deroghe che al decreto Pisanu sugli stadi, vuol
dire che nemmeno noi siamo tanto sicuri che i cartoni si possano
guardare semplicemente per quello che sono, come un pezzo di arte
grafica (intendendo "arte" in senso lato) che comunica o meno qualcosa.
Sembra quasi che ci sentiamo comunque in dovere di giustificarci... ma
per cosa?
.....
se dovreste vedere l'avatar in orbace per coglierlo appieno) per
avvisare tutti che questo post sarà uno sproloquio a ruota libera e
abbastanza gratuito, dove mi libero di un po' di pensieri che da tempo
minacciavo di mettere per iscritto. Siete avvisati.
E' da un po' di tempo che mi chiedo perchè quando si parla di anime,
quanto più uno si appassiona, tanto più sembra sentirsi in dovere di
sparare a zero almeno una volta ogni tanto su qualcosa; tanto che
facendo la somma delle sparate in breve tempo sembrerebbe non restare
nulla che meriti di essere discusso su questo gruppo.
Come ormai hanno capito anche quelli del TGCOM, in principio (cioè negli
anni '70) c'erano le orfanelle e i robottoni. E per cosa erano stati
fatti i robottoni degli anni '70? Ma è ovvio: per vendere i giocattoli.
Sì, certamente. Molti di quelli che li hanno visti, però, di giocattoli
ne hanno avuti ben pochi (o nessuno) epperò se li sono guardati lo
stesso. Altri hanno ricominciato a guardarli e/o a comprarli in DVD
quando il tempo dei giocattoli era passato da molto. Lo fanno per
nostalgia? No, quelli sono i girellari, ed essere girellari è male. Credo.
Poi hanno fatto Gundam, e l'hanno clonato più o meno bene mille volte. E
da lì in poi non era più per vendere i giocattoli; per cosa lo facevano
allora? Per vendere i modellini agli otaku. Perchè alla fine, se scavi
abbastanza, da allora *tutta* l'animazione è fatta per gli otaku. Perchè
quelli che sceglievano l'animazione per avere un mezzo espressivo
vergine erano quelli della generazione prima. (Ma non era quella in cui
si faceva tutto per i giocattoli?) Ma allora noi siamo otaku? Ma
assolutamente no! Però i modellini li facciamo. Alcuni di noi. Io per
ora no, anche se un AV-0 o un VF-19 prima o poi magari me li compro. E
anche in Giappone immagino che non siano poi tanto pochi quelli che si
registrano la serie o si comprano i DVD e poi i gunpla non li fanno, o
ne fanno solo uno e dopo si rompono.
Tra parentesi, Gundam l'ha fatto Tomino: e sia sempre lode a Tomino, che
è un figo perchè spara ca**ate ad ogni intervista, ce l'ha a morte con
gli otaku e dice "Dai kirai robotto anime". Anche se poi più che
"robotto anime" quasi non ha fatto, e non da ancora mostra di voler
smettere. Anche se per fare i suoi coraggiosi colpi di testa e
introdurre alcuni dei più famosi elementi del suo stile ha massacrato
altre cose che magari sarebbero state interessanti e piacevoli (il
termine "massacrato" si adatta particolarmente bene ad un certo Tomino.)
E gli otaku affamati di fanservice vanno giustamente derisi, però poi
Kore ga Watashi no Goshujinsama lo guardiamo perchè fa ridere. E gli OAV
sono solo fanservice per definizione. Ed Evangelion pure è soltanto
fanservice, anzi no, è la risposta a tutte le domande, anzi no, non è
nessuna delle due cose, manco in Gainax sanno cosa sia però dopo 10 anni
stiamo ancora a discuterne.
E chi ne capisce di cartoni sa che la storia è sempre più importante
della grafica, anche quando pesca a piene mani dai soliti 4-5 archetipi
(per quanto ben messi in scena) mentre nei disegni qualcosina di
innovativo magari c'è. E i mecha devono essere realistici, ma non
_troppo_ realistici sennò non va più bene, tanto la cosa più importante
è che siano "fighi". Gli autori e i lettori della vecchia sci-fi la
pensavano diversamente, però. Potrei quasi tirare in ballo anche Giulio
Verne, che pure fra il pubblico "bampa" mi sembra goda di buona fama.
E l'autoreferenzialità è male, quando la usano alcuni, mentre quando la
usano altri va benissimo. (Sieg Keron). E i cartoni hanno una dignità
che va difesa dai MOIGEnitori e dai Costanzi vari; però con una
frequenza che trovo stranamente elevata sentiamo il bisogno di ripeterci
che "alla fine sono solo cartoni". Embè? Anche i libri sono solo libri.
Anche la Terra di Mezzo all'inizio era solo nelle storielle che Tolkien
raccontava a Cristopher e agli altri figli prima della nanna, ma lui ha
comunque voluto passare anni della sua vita a pensarla: e secondo me si
è divertito un mondo.
Insomma, ho la vaga impressione che alla fine, se continuiamo in questa
smania di ironizzare su tutto e tutti (però che NESSUNO tocchi Noriko
Takaya. O Edward Elric. O qualcun'altro ancora) e di dividere con lunghi
discorsi ciò che è "da otaku" da cio che non lo è, per poi applicare
alla classificazione più deroghe che al decreto Pisanu sugli stadi, vuol
dire che nemmeno noi siamo tanto sicuri che i cartoni si possano
guardare semplicemente per quello che sono, come un pezzo di arte
grafica (intendendo "arte" in senso lato) che comunica o meno qualcosa.
Sembra quasi che ci sentiamo comunque in dovere di giustificarci... ma
per cosa?
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