"<°\)\)\)>
2011-08-17 13:17:54 UTC
Romano Prodi, intervistato a Radio 24 dopo il varo della manovra economica
d'emergenza degli scorsi giorni da parte del governo Berlusconi,
traccia un quadro severo di questo esecutivo,
"In questa maggioranza ognuno ha la sua tesi e ognuno ha un'opinione
diversa, ognuno mette un pezzo di veto e quel che ci rimane
è un pezzettino di decisione che non può risanare un Paese".
Poi guai a fare un parallelo tra l'eurotassa applicata dal primo
governo Prodi per centrare l'obiettivo della moneta unica e l'attuale
contributo di solidarietà che colpirà i redditi della classe
media italiana.
"La nostra di allora era una gara per la promozione,
per entrare nel club dell'euro", e il governo "lavorava insieme
in modo collettivo.
Ricordo lunghe discussioni con Ciampi, Napolitano, Andreatta.
Facevamo simulazioni con i funzionari. Qui ognuno ha una sua tesi
e le sue opinioni".
"L'ipotesi di un governissimo? Irrealizzabile, non reggerebbe neppure
"La moneta unica è una garanzia. Le dichiarazione della Germania
su una paventata uscita sono un modo per rafforzarla"
Per Prodi insomma il problema italiano è tutto politico e si annida
nella crisi di questo esecutivo.
La ragione principale dell'attacco all'Italia sta nella spaccatura nel
governo, nella lotta continua tra Berlusconi e i suoi.
I mercati, secondo il professore bolognese, sono sensibili alla politica
debole, all'insicurezza dei governi. "L'elemento scatenante per la crisi
è stato quello di avere dei dissidi nel governo. Magari la crisi sarebbe
arrivata due mesi dopo, ma la speculazione spara sulla Croce rossa".
Per Prodi insomma il problema italiano è tutto politico e si annida
nella crisi di questo esecutivo.
La ragione principale dell'attacco all'Italia sta nella spaccatura nel
governo, nella lotta continua tra Berlusconi e i suoi. I mercati,
secondo il professore bolognese, sono sensibili alla politica debole,
all'insicurezza dei governi.
"L'elemento scatenante per la crisi è stato quello di avere dei dissidi
nel governo.
Magari la crisi sarebbe arrivata due mesi dopo,
ma la speculazione spara sulla Croce Rossa e l'Italia è molto debole,
anche perché non ha una politica europea completa".
"Per un periodo aveva una propria autorità, ma nelle ultime settimane
si è indebolita ed è lì che le agenzie di rating hanno iniziato
a sparare sulla Croce rossa".
Ma non è solo la maggioranza a soffrire. Del resto nelle scorse
settimane l'ex presidente della Commissione europea aveva parlato
"Ho sostenuto da mesi che forse bisognava toccare il fondo per risorgere.
Ci siamo arrivati".
Quale la soluzione? Qualche tempo fa Prodi aveva fatto capire che ipotesi
di "unità nazionale" non erano praticabili: "Non si può cambiare
un governo durante una crisi come quella attuale se non c'è una chiara
alternativa. Un eventuale governissimo durerebbe un giorno".
Un concetto che Prodi, nonostante l'avversione a Berlusconi, aveva
ripetuto tanto da mandare il suo ex ministro Giulio Santagata a dire
che "andare al voto adesso sarebbe demenziale.
Ogni vuoto sarebbe pericolosissimo.
Piuttosto bisogna creare un'alternativa forte, non d'emergenza".
Ma il problema più grande per Prodi è quello della evasione fiscale.
"Non possiamo andare avanti in questo modo, il Paese andrà alla rovina.
Obbligare a tenere bene la contabilità non è comunista",
ha detto ancora all'emittente radiofonica Radio 24.
Anche perché, secondo l'ex presidente, "se non si colpisce l'evasione
fra tre anni siamo daccapo".
Un'ultima frecciata dall'appenino reggiano Prodi la riserva proprio
"Sono come Qui Quo Qua, vanno d'accordo tra loro.
Sono tutte americane e si mettono d'accordo. Non c'è niente da fare,
istintivamente rispondono a stimoli politici.
Ci vogliono agenzie europee, cinesi, indiane".....
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/16/prodi-toccato-il-fondo-il-paese-
va-in-rovina/151797/
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
d'emergenza degli scorsi giorni da parte del governo Berlusconi,
traccia un quadro severo di questo esecutivo,
"In questa maggioranza ognuno ha la sua tesi e ognuno ha un'opinione
diversa, ognuno mette un pezzo di veto e quel che ci rimane
è un pezzettino di decisione che non può risanare un Paese".
Poi guai a fare un parallelo tra l'eurotassa applicata dal primo
governo Prodi per centrare l'obiettivo della moneta unica e l'attuale
contributo di solidarietà che colpirà i redditi della classe
media italiana.
"La nostra di allora era una gara per la promozione,
per entrare nel club dell'euro", e il governo "lavorava insieme
in modo collettivo.
Ricordo lunghe discussioni con Ciampi, Napolitano, Andreatta.
Facevamo simulazioni con i funzionari. Qui ognuno ha una sua tesi
e le sue opinioni".
"L'ipotesi di un governissimo? Irrealizzabile, non reggerebbe neppure
"La moneta unica è una garanzia. Le dichiarazione della Germania
su una paventata uscita sono un modo per rafforzarla"
Per Prodi insomma il problema italiano è tutto politico e si annida
nella crisi di questo esecutivo.
La ragione principale dell'attacco all'Italia sta nella spaccatura nel
governo, nella lotta continua tra Berlusconi e i suoi.
I mercati, secondo il professore bolognese, sono sensibili alla politica
debole, all'insicurezza dei governi. "L'elemento scatenante per la crisi
è stato quello di avere dei dissidi nel governo. Magari la crisi sarebbe
arrivata due mesi dopo, ma la speculazione spara sulla Croce rossa".
Per Prodi insomma il problema italiano è tutto politico e si annida
nella crisi di questo esecutivo.
La ragione principale dell'attacco all'Italia sta nella spaccatura nel
governo, nella lotta continua tra Berlusconi e i suoi. I mercati,
secondo il professore bolognese, sono sensibili alla politica debole,
all'insicurezza dei governi.
"L'elemento scatenante per la crisi è stato quello di avere dei dissidi
nel governo.
Magari la crisi sarebbe arrivata due mesi dopo,
ma la speculazione spara sulla Croce Rossa e l'Italia è molto debole,
anche perché non ha una politica europea completa".
"Per un periodo aveva una propria autorità, ma nelle ultime settimane
si è indebolita ed è lì che le agenzie di rating hanno iniziato
a sparare sulla Croce rossa".
Ma non è solo la maggioranza a soffrire. Del resto nelle scorse
settimane l'ex presidente della Commissione europea aveva parlato
"Ho sostenuto da mesi che forse bisognava toccare il fondo per risorgere.
Ci siamo arrivati".
Quale la soluzione? Qualche tempo fa Prodi aveva fatto capire che ipotesi
di "unità nazionale" non erano praticabili: "Non si può cambiare
un governo durante una crisi come quella attuale se non c'è una chiara
alternativa. Un eventuale governissimo durerebbe un giorno".
Un concetto che Prodi, nonostante l'avversione a Berlusconi, aveva
ripetuto tanto da mandare il suo ex ministro Giulio Santagata a dire
che "andare al voto adesso sarebbe demenziale.
Ogni vuoto sarebbe pericolosissimo.
Piuttosto bisogna creare un'alternativa forte, non d'emergenza".
Ma il problema più grande per Prodi è quello della evasione fiscale.
"Non possiamo andare avanti in questo modo, il Paese andrà alla rovina.
Obbligare a tenere bene la contabilità non è comunista",
ha detto ancora all'emittente radiofonica Radio 24.
Anche perché, secondo l'ex presidente, "se non si colpisce l'evasione
fra tre anni siamo daccapo".
Un'ultima frecciata dall'appenino reggiano Prodi la riserva proprio
"Sono come Qui Quo Qua, vanno d'accordo tra loro.
Sono tutte americane e si mettono d'accordo. Non c'è niente da fare,
istintivamente rispondono a stimoli politici.
Ci vogliono agenzie europee, cinesi, indiane".....
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/16/prodi-toccato-il-fondo-il-paese-
va-in-rovina/151797/
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito