Post by pabloLa differenza tra i due strumenti è che il vecchio aveva entrambe le uscite,
il nuovo offre solo la rca e come ci insegna la pubblicità "ciù gust is
megl che uan".
Scrivi che il problema non è questo......
Non capisco quale "bonus" possa essere avere una doppia uscita nello stesso
formato con connessioni diverse.
Post by pabloPossiamo andare avanti all'infinito o possiamo fermarci qui, tanto chi
voleva capire ha già capito da un pezzo.
Questa frase si ripete spesso nei tuoi messaggi.....
Chi deve capire cosa?
Stiamo "vendendo" qualcosa o cercando di passare per "credibili" agli occhi
del prossimo?
E' un NG e si discute.... Stop.
Almeno, questo è il mio pensiero sulla questione.....
Post by pabloTi assicuro che ho letto tutte le tue precisazioni che in alcuni casi mi
sono sembrate un po una "difesa d'ufficio", mentre in altri casi le ho
trovate molto interessanti.
Difesa d'ufficio?
ma scherzi?
Ho già precisato che non è mia intenzione farla cambiare.
Se puntualizzo su alcuni punti che tu purtroppo tagli è solo per offrire
qualche precisazione tecnica che, a quanto pare, ti "sfugge" quando esprimi
il giudizio.
Vuoi passare ad altro?
va bene....
Post by pabloDetto questo, mi interesserebbe molto di più sentire il tuo parere
soggettivo e personale sul confronto MP4/CP33
Basandosi esclusivamente sul gusto riguardo al timbro e "saltando" le
caratteristiche, l'MP4 è bello "corposo".... incisivo ma "rotondo" e, nel
Concert Grand, il lavoro fatto da Kawai è molto buono e già si può scoprire
sul più "piccolo" Home CL20/30 nonostante le limitazioni e i "salti" tra un
campione e l'altro lungo l'estensione della tastiera percepibili.....
Se l'AHA III come meccanica mi ha stupito in precedenza, la generazione IV è
un ulteriore passo in più ed è un buon compromesso per chi "sbava" davanti
alla meccanica di MP8, ma non può permettersela.
Un utilizzo personale messo in pratica?
Non fosse per il peso e il budget che non lo consente al momento, l'amico
pianista lo prendeva per le sue serate di Pianobar.... il timbro "corposo"
ben si sposa ad accompagnare una voce.
CP33 per il fattore peso è risultato più gradito (qui si esula però).
Il timbro principale di Yamaha non è tra i miei preferiti, troppo metallico
a valori elevati di Velocity ed è fattore che si può percepire più o meno
nettamente, secondo il sistema di diffusione utilizzato.
(ecco perchè ritengo l'EQ a 5 bande presente sul P250 e CP300, il
"coltellino svizzero" per risolvere il problema quando si presenta....).
Il Brilliance è comunque parametro, in questi casi, da tenere in
considerazione.
(IMHO) comunque meglio il Mellow, più morbido e meno metallico che ho
utilizzato con profitto su alcune Cover "casalinghe".
Il Mono Piano offerto come novità non va sottovalutato, specie se suoni in
gruppo.
Da solo, dice nulla..... in un Mix affollato e piuttosto "tirato" come
genere, emerge bene.
Un plauso per il DX Piano.... c'è tutto... (in breve).
Post by pabloe anche sul confronto
timbrico tra il vecchio P80/90/120 e il nuovo CP33
Se dobbiamo andare tanto indietro e divagare rimanendo sulla personalità
timbrica.... con un budget "risicato" oggi pigli il modulo P-50m che offrirà
solo 2 Layer, ma il timbro stereo c'è volendo.... la polifonia è al minimo
sindacale, ma c'è un piccolo Eq a 3 bande che (come avrai compreso) non
guasta.
E c'è pure una serie di timbri di CP80 che, a volte, rimpiango.
Come scrivevo in precedenza.... passare da P80 fino ad arrivare a CP33, si
può cogliere tutte le "sfumature" introdotte nel tempo da Yamaha sui
pianoforti digitali della serie, mantenendo una certa "Impronta" sul
timbro.... (ovvero: mantenendo inalterata l'origine del campionamento....
una spiegazione sul tema l'ha già offerta Paolo Tramannoni poco tempo fa).
Crescono le articolazioni al variare della velocity per esempio (P90) e il
sistema che permette il passaggio tra i vari Layer senza avvertire "salti"
udibili (DSS inserito su P90) migliora con il passare del tempo (P120/140).
A Key-Off, risonanza simpatetica e Sustain con con funzione mezzo pedale, si
inserisce anche il DSP per l'inserimento della porzione di ambiente (natural
Soundboard) presente sul P250 e sui CP.
Morale: personalmente suonerei anche un semplice P70 se cerco il timbro
Yamaha di Grand Piano, accettando pure i compromessi imposti... (ho scritto
che comprerei oggi l'expander di dieci anni fa!)
Come può esserci chi ritiene il suo "amato" P80 imbattibile e non ritiene di
dover "Upgradare" perchè quanto offerto, basta e avanza come "sfumature"
offerte.... (un amico jazzista è l'esempio....)
In ambito casalingo per esempio, (e l'ho già scritto) sono molto critico
sulla scelta di contenere il generatore sonoro del CLP230 (con prezzo vicino
ai mille euro) per offrire molto di più sul modello successivo, senza altre
variazioni di rilievo a parte un leggero rincaro del prezzo.
A queste cifre effettivamente si può fare modello unico..... ma quanti
appassionati sanno di questa "piccola" differenza a favore di un modello?
E quanti investiranno su quello superiore solo per avere più articolazioni
sul timbro?
Se premi, per assurdo, la stessa nota sui due modelli..... di primo acchito
sembrano identici, sempre per il discorso "base di partenza".....
Un pregio di Yamaha (e di Roland, ma si esula) è la cura nell'omogeneità del
multisample: non si percepiscono "sbalzi" udibili anche rimanendo in fascia
"low Budget".... può essere meno articolato e il filtro interviene sulla
dinamica.... o il riverbero "colora" un po' di più il timbro... ma
l'omogeneità rimane.
Tornando a P80 ha, dalla sua, il fatto che ha "aperto una strada".... un
prodotto azzeccato in poche parole: dopo di lui la gara a proporre lo Stage
piano in "miniatura" (inteso come trasportabilità e anche come prezzo) si è
aperta.
Gli altri si sono "scatenati" proponendo "cloni" (il Privia a stare a
vedere.... adotta identica filosofia... parlavamo delle connessioni laterali
per esempio....) o alternative sul tema, fatto sta che oggi l'utente mette
al primo posto trasportabilità e peso tra le sue esigenze primarie.
Prima di P80 ti lamentavi del peso, ma sceglievi anche "mostri" da 30 e
passa chili pur di avere la meccanica e il timbro tanto "agognato".....
Un difetto?
Nonostante le critiche sollevate riguardo alla meccanica "poco affidabile"
su un certo numero di pezzi (partita difettosa? Mah....) e il tempo che
passa.... rimane uno di quegli strumenti che, causa un po' di "nomea",
mantiene una valutazione elevata sull'usato rispetto anche ad altri prodotti
più recenti della casa.
Questo è un tipo di andamento del mercato che, credimi, non capirò mai.....
Kawai ha una filosofia diversa di approccio all'argomento e quando propone
un prodotto, "spara grosse cartucce" senza badare alla fascia d'utenza
(IMHO).....l'esempio è lo "stracitato" qua dentro MP9500, che per diverso
tempo all'uscita rimase "nel cuore" di diversi frequentatori di questo NG
perchè non c'era niente di simile come meccanica.... e se stiamo a vedere,
nemmeno oggi con il più recente MP8.....
Oppure ES4.... che offre un accessorio come la diffusione composta da ben 6
altoparlanti, oppure l'MP4 di cui ti sei appassionato......
La nuova serie CP, prova ad "attirare" una fascia d'utenza destinata
prevalentemente al "palco" (già la denominazione "storica" ripresa spinge su
questo punto).... se poi dobbiamo "bada' al capello"... tra un P250 ed un
CP300, oltre alle timbriche "riviste" come spiegato in precedenza, aumentano
le funzionalità come "piccola" MIDI Master Keyboard" (il discorso dei Layer
e dei punti di Split andrebbe però chiarito....) ed il CP33 è, come ben sai,
la variante "low Budget"......
Ribadisco la critica che non puoi chiamare "CP" un prodotto, senza offrire
almeno una categoria dedicata a questo "storico" pianoforte elettrico tra i
timbri.....
Questa, per me, è una bella lacuna.....
Tralascio le altre categorie timbriche, perchè esulano dall'aspetto
pianoforte..... altrimenti sarei "poco tenero" con Yamaha (Organi, Choir o
Strings per esempio...)...... mentre Kawai offre qualcosa di più
utilizzabile.....
--
saluti
peu
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