Father McKenzie, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces
como las huellas de las gaviotas en las playas
Post by Father McKenzieLa Bonino ha scritto di recente un articolo che sfata moltissimi pregiudizi
http://www.radicali.it/view.php?id=40073
La Sharia nella Costituzione irachena? Ho due tipi di reazioni: da una
parte ricordo con forza che l'Islam differisce assai dall'unica
interpretazione che alcuni ne danno, quella di una religione sempre e
comunque "talebana" e oscurantista. Dall'altra condivido la preoccupazione
di molti: la Sharia nella Costituzione irachena può essere utilizzata per
una manipolazione dell'Islam che potrebbe rallentare il processo
democratico e limitare i diritti civili del popolo iracheno, innanzitutto
quelli delle donne".
Dal Cairo e prima di volare a Kabul (in Afghanistan guiderà gli osservatori
della Ue che controlleranno le elezioni afgane) Emma Bonino risponde alle
domande sulla possibilità che la Costituzione irachena riconosca la legge
islamica come sua fonte unica di diritto.
"Insisto, è molto importante che anche l'opinione pubblica abbia ben chiara
questa distinzione: l'Islam è molte cose, ma quasi tutte sono sinonimo di
tolleranza. Quasi tutti gli Stati a maggioranza islamica includono nelle
loro Costituzioni riferimenti all'Islam. E in Marocco, dove il re discende
da Maometto e dove l'Islam è nella legge, da due anni è stato approvato uno
statuto sulla cittadinanza rispettoso delle donne, che garantisce una serie
di diritti che neppure le femministe marocchine si aspettavano di vedersi
riconosciuti. Così è nella stragrande maggioranza degli altri stati
islamici, in cui la presenza dell'Islam nella legislazione non comprime i
diritti civili".
Ma oggi in Iraq si gioca una partita assai incerta per la creazione di
nuovo Stato. Una "manipolazione" dell'Islam può servire a rafforzare la
propria parte politica o etnica, a imporre la "propria" legge.
"L'Iraq non ha trovato ancora una sua stabilità politica e istituzionale, e
dietro lo scontro per l'Islam nella Costituzione c'è tutto il resto della
partita per il potere di questi mesi. Certo oggi la "manipolazione", l'uso
anche strumentale dell'Islam può far comodo a qualcuna delle parti in
campo. Le aree di contrasto tra l'altro sono in relazione tra di loro:
legge islamica, federalismo, posti al vertice dello stato, controllo delle
risorse economiche e del petrolio"
Iniziamo dalla sharia.
"Khomeini rovesciando la storia precedente costruì in Iran con la
rivoluzione un ruolo forte per la gerarchia, che poi ha preso il potere. Ma
io sono ancora convinta che questo non sia l'obiettivo di Sistani, degli
sciiti iracheni: loro non hanno mai sposato il modello della teocrazia
khomeinista. Per cui secondo me il braccio di ferro sulla sharia è da
mettere in relazione agli altri punti di contrasto".
Per esempio il federalismo.
"Che è il capitolo dentro cui si include la possibilità dei curdi di
avvicinarsi sempre di più all'indipendenza. Contrastata proprio dagli
sciiti e dai sunniti. Attenzione: questo è il capitolo che provoca più
allarme in tutta la regione, in tutto il Medio Oriente. Qui più o meno
tutti gli Stati hanno etnie diverse, grosse minoranze che nei decenni sono
state compresse, con cui i conflitti spesso sono diventati conflitti
armati. Veder nascere in Iraq una forma di federalismo è un fenomeno che
viene seguito con interesse ma anche preoccupazione da governi e regimi
della regione. Stati autoritari, dittatoriali o post-dittatoriali pensano
con terrore che il federalismo sia una maniera per parlare di secessione,
di indipendenza. E dal canto loro le minoranze sciite nella regione nel
Golfo, in Bahrein, in Arabia saudita, sono molto interessate al dibattito
in corso tra curdi, sunniti e sciiti in Iraq"
In Iraq parlare di federalismo è anche il modo per parlare di dollari, di
petrolio.
"Una delle questioni più delicate in discussione è la gestione delle
risorse economiche. Se verranno affidate ai consigli locali, i curdi
gestiranno i soldi che derivano dallo sfruttamento dei pozzi nel loro
territorio. E gli sciiti fasranno altrettanto al Sud. Per questo è
importante anche l'articolo della Costituzione che prevede che entro un
certo periodo i curdi che vennero espulsi da Saddam Hussein possano
ritornare a Kirkuk. Per questo è importante che Kirkuk sia assegnata o meno
alla regione curda, e per questo ieri gli arabi di Kirkuk hanno protestato
contro il federalismo".
Torniamo alla sharia: non crede che ci sia un rischio, che George Bush
abbia combattuto una guerra per spodestare Saddam Hussein e creando una
nuova repubblica islamica?
"Io mi sono battuta per l'esilio di Saddam, non per la guerra. Adesso che
la guerra è stata combattuta, sarebbe irresponsabile lasciare il paese,
anche per questo. Per favorire una democratizzazione dell'Iraq, per
favorire un Islam democratico. E attenzione secondo me non serve imporre,
trapiantare la democrazia: a volte basterebbe semplicemente favorirla,
sostenere con forza i movimenti democratici, le parti che rispettano la
democrazia e i diritti umani. Anche in Iraq questo può essere il percorso
da seguire, noi europei con gli americani".
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Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
30/10/2005 19.31.55