r***@gmail.com
2018-10-29 13:44:53 UTC
Sia M un insieme e P(M) il suo insieme delle parti.
sappiamo che un insieme è ben definito quando esiste una procedura
che in un tempo finito mi dice se un certo elemento appartiene all'
insieme oppure no. Un algoritmo insomma.
Ma quando vado a costruire il P(M), se M è infinito francamente
trovo perlomeno problematico credere che ogni elemento di P(M) sia
ben definito : come sappiamo che *ogni* suo elemento disponga di
una procedura tale che bla bla (vedi sopra) ?
sappiamo ad es. (e lo sappiamo per certo) che R ha un botto di
elementi (la maggior parte) i quali non sono descrivibili da alcun
algoritmo. Cosiddetti (se ben ricordo) "reali inconoscibili".
Ovvio che ci sono : discende dal fatto che gli algoritmi finiti
hanno al piu potenza del numerabile. Facile da dimostrare, questo.
Allora come lo definisco l' insieme dei reali inconoscibili ?
Solo dicendo che appunto codesti numeri non hanno un algoritmo
che li descriva ?
Non mi pare basti, anche se non sono in grado di dimostrarvelo.
Lo vedo e basta. Ma posso dire questo :
Se prendete un reale qualsiasi allora l' AVETE PRESO, capite ?
dunque avete GIA l' algoritmo che lo descrive.
Gli inconoscibili non li "prendete" neanche. Ed è giusto allora
dire che li distinguete dagli altri solo perchè ... non potete
"prenderli" ?
Puzza lontano un miglio, ne converrete
Eppure ci vorrebbe una faccia tosta notevole per dire che quello
non è un sottoinsieme di R
E allora come la mettiamo ?
Allora dovremmo parlare di P(M) come i soli sottoinsiemi di M
*ben definiti*. E chi lo sa quanti sono ? E se tolti quelli R mi
diventa numerabile ? Che succederebbe ? Crollerebbe tutta la
costruzione cantoriana, ecco che succederebbe.
Ditemi
sappiamo che un insieme è ben definito quando esiste una procedura
che in un tempo finito mi dice se un certo elemento appartiene all'
insieme oppure no. Un algoritmo insomma.
Ma quando vado a costruire il P(M), se M è infinito francamente
trovo perlomeno problematico credere che ogni elemento di P(M) sia
ben definito : come sappiamo che *ogni* suo elemento disponga di
una procedura tale che bla bla (vedi sopra) ?
sappiamo ad es. (e lo sappiamo per certo) che R ha un botto di
elementi (la maggior parte) i quali non sono descrivibili da alcun
algoritmo. Cosiddetti (se ben ricordo) "reali inconoscibili".
Ovvio che ci sono : discende dal fatto che gli algoritmi finiti
hanno al piu potenza del numerabile. Facile da dimostrare, questo.
Allora come lo definisco l' insieme dei reali inconoscibili ?
Solo dicendo che appunto codesti numeri non hanno un algoritmo
che li descriva ?
Non mi pare basti, anche se non sono in grado di dimostrarvelo.
Lo vedo e basta. Ma posso dire questo :
Se prendete un reale qualsiasi allora l' AVETE PRESO, capite ?
dunque avete GIA l' algoritmo che lo descrive.
Gli inconoscibili non li "prendete" neanche. Ed è giusto allora
dire che li distinguete dagli altri solo perchè ... non potete
"prenderli" ?
Puzza lontano un miglio, ne converrete
Eppure ci vorrebbe una faccia tosta notevole per dire che quello
non è un sottoinsieme di R
E allora come la mettiamo ?
Allora dovremmo parlare di P(M) come i soli sottoinsiemi di M
*ben definiti*. E chi lo sa quanti sono ? E se tolti quelli R mi
diventa numerabile ? Che succederebbe ? Crollerebbe tutta la
costruzione cantoriana, ecco che succederebbe.
Ditemi