Discussione:
Doppiaggi italioti e altre castronerie varie
(troppo vecchio per rispondere)
ilMusso
2021-04-11 16:21:17 UTC
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In questo topic inserirò un po’ alla volta le castronate italiane nel
settore dei doppiaggi dei film nella nostra lingua, nonché, quando
capiterà, altre cose simili in cui noi italiani risultiamo degli
autentici specialisti.

In molti dei casi (che nel tempo e quando ne avrò voglia riporterò)
si potranno notare cose che non solo denotano una grandissima,
ingiustificata, ignoranza, ma anche una mancanza assoluta di logica
lì dove sarebbe bastato un minimo, davvero un minimo, di tale logica
e un minimo di raziocinio.

In questi giorni in questo newsgroup si è un po’ discusso sulla
recente notizia riguardante il decreto firmato da Dario Franceschini,
in veste di Ministro della cultura, con cui è stata istituita una
commissione per la classificazione delle opere cinematografiche
(e al riguardo, detto en passant, qualcuno - ribattendo a coloro
che hanno subito parlato di abolizione della censura - ha fatto
osservare che forse ci sarà una forma di censura superiore a quella
di prima). Bene, faccio una battuta. Io più che un decreto di questo
tipo, giusto o sbagliato che esso sia, avrei fatto una bella legge
per individuare e colpire severamente gli autori delle castronerie
varie oggetto di questo topic! Eccheccazzo!

Okay, cominciamo.

Ah, preciso che ho scritto “cominciamo” semplicemente come modo di
dire. Rassicuro infatti che non faccio parte di coloro che all’interno
di una discussione ridicolmente si rispondono da soli mediante vari
altri loro account.


PRIMA PARTE

Dunque, ieri pomeriggio stavo guardando “Il grande sentiero”, un
epic western americano del 1964 diretto da John Ford, il cui titolo
originale è “Cheyenne Autumn” e il cui racconto è ispirato al romanzo
del 1941 “The Last Frontier” di Howard Fast. La storia, basata
su un fatto realmente accaduto, è incentrata sul lungo e difficoltoso
esodo degli indiani Nothern Cheyenne - una delle varie tribù dei
c.d. ‘nativi americani’ - avvenuto a cavallo tra il 1878 e il 1879; un
esodo deciso per cercare di riportarsi sulle proprie terre d’origine,
al Nord, dopo che le autorità governative statunitensi li avevano
confinati in minuscole riserve (il tutto a seguito della famosa
Battaglia del Little Bighorn del 1877) e per di più non avevano poi
mantenuto le promesse fatte.

Intorno al minuto 18 (con frame rate originale, di 23.98 fps) del
film c’è un dialogo tra Deborah e i due figli del vecchio capo
indiano. La scena è quella in cui dopo che l’intera tribù si è
portata al campo militare per incontrare, come d’accordo, i
rappresentanti dello Stato, e dopo avere aspettato per molte
ore - in piedi e sotto il sole - questi ultimi invano, gli indiani
decidono di rimettersi in cammino per rientrare alla loro riserva
e comunicano che non manderanno più i loro figli alla scuola
dei bianchi (poiché, a loro dire, da questi ultimi i bambini
imparerebbero a conti fatti più che altro a essere falsi).

In tale contesto, a un certo punto Deborah, che si occupa anche
di fare la maestra e che vuole bene ai bambini indiani (molti dei
quali orfani), ribatte così a uno dei due suddetti figli del capo
indiano: “parlando come gli uomini bianchi sei diventato bugiardo?”.

L’indiano in questione aveva appena spiegato la decisione di non
mandare più i bambini scuola dicendo: “Le parole dei bianchi sono
false, quindi è meglio che i nostri figli non le imparino”.

A questo punto, dopo l’intervento di Deborah di cui sopra,
L’ALTRO indiano dice: “HO imparato le vostre parole in
passato, quando qualche uomo bianco era ancora sincero”.

Così nel doppiaggio in italiano.

Mm, qualcosa non mi quadrava, dato che a mio parere - o a mia
sensazione - quel “(tu) sei” detto da Deborah non stava granché
in piedi in quanto Deborah parlava in senso ampio a entrambi e in
quanto, con riferimento a quell' “ho imparato”, i suoi interlocutori
rispondevano al plurale (“ABBIAMO imparato”) in nome di tutti.

Mannaggia.

Stoppo allora la visione del film e vado a controllare lo script
originale in inglese, e trovo che l’esatto scambio di frasi era in
realtà il seguente:

(Deborah
“Oh, no, please don't do that to the children.”)

Primo indiano
“The white man's words are lies! It is better that our children not
learn them.”

Deborah
“It is not the words, but who speaks them. Has speaking white men's
words made YOU a liar?”

Secondo indiano
“Our words were learned long ago. When some white men still spoke
truth.”

Si può subito capire che quel “you” va inteso al plurale; “voi”,
non “tu”; non ci vuole certo una scienza per capirlo.

E, in ogni caso, il dubbio dovrebbe essere tolto dalla frase del secondo
indiano.

Il testo in inglese ha senso, la traduzione italiana invece non ce
l’ha (e, sinceramente, faccio un po' di fatica a capire come si possa
averla concepita).

Tuttalpiù, la traduzione della frase "has speaking white men's words
made you a liar?" di Deborah avrebbe potuto essere tradotta
efficacemente con qualcosa tipo: "Parlare la lingua dei bianchi ti
rende un bugiardo?" (nel senso, generico, di "(…) ti rende forse
[oppure "fa forse di te"] necessariamente [oppure "automaticamente"]
un bugiardo?")... che forse era la cosa migliore.

Io capisco che il doppiaggio comporti anche il dover tradurre una
frase stando negli stessi secondi e decimi di secondo in cui essa è
stata detta, e capisco che si debba cercare di far possibilmente
combaciare il più possibile suoni assonanti (mi riferisco ai movimenti
delle labbra) tra la lingua originale del film e la lingua in cui si sta
traducendo, ma, diamine, ciò a mio avviso non dovrebbe IN ALCUN
MODO andare a scapito di una normale e lineare fruizione di quanto
deve (dovrebbe) stare a monte, ossia il senso logico!

Invece si prende in giro il povero, ignaro spettatore, lasciandolo
sovente sbigottito, o quantomeno scettico, di fronte e certe storture.

Tanto... chi se ne frega, n'est pas? Tanto... saranno ben pochi gli
imbecilli che andranno a controllare e verificare le cose. Giusto?

Ma c'è pure di peggio, e più in là porterò degli esempi al riguardo.


[CONTINUA]
James T.Kirk
2021-04-13 11:55:13 UTC
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Post by ilMusso
In questo topic inserirò un po’ alla volta le castronate italiane nel
settore dei doppiaggi dei film nella nostra lingua, nonché, quando
capiterà, altre cose simili in cui noi italiani risultiamo degli
autentici specialisti.
Solo il doppiaggio? E la traduzione dei titoli? ;-) :-)
1%
2021-04-24 18:33:01 UTC
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Post by James T.Kirk
Solo il doppiaggio? E la traduzione dei titoli? ;-) :-)
Quoto.

Due casi di traduzioni strampalate di titoli di film che ho visto
recentemente:

Il primo è "The Dig" (Simon Stone, 2021) che si sarebbe potuto
semplicemente tradurre con "Lo Scavo", e sarebbe andato bene visto che
narra la vicenda di una possidente terriera che a Sutton Hoo nel 1938
incaricò un archeologo di scoprire cosa si celesse sotto alcuni grossi
cumuli di terra sparsi sui suoi terreni.

Non credo occorra intenderse molto di archeologia per immaginare che il
momento più bello in uno scavo archeologico sia quando vengono portati
alla luce i primi reperti, e quindi il bravo titolista italiano cosa fa?
Nega allo spettatore il piacere della sorpresa - che tra l'altro nella
realtà cambiò la visione storica dell'alto medioevo inglese che si aveva
fino a quel momento - immettendo già nel titolo del film che cosa si
rinvenne.

Il secondo titolo è "The Power of Few" (Leone Marucci, 2013) dove Few è
una ragazzina afroamericana che scorrazza in un quartiere degradato di
New Orleans interagendo con le vicende separate, ma interconnesse fra
loro alla maniera di "Pulp Fiction" (Quentin Tarantino, 1994), di
cospiratori religiosi, Servizi deviati, barboni ed altri personaggi con
intenti più o meno criminali.

Visto che "few" si può tradurre dall'inglese in "pochi", il bravo
titolista italiano, che evidentemente non si è neppure premurato di dare
un'occhiata al film, che fa? Traduce il titolo in "Il potere dei pochi".

Ma si può? LOL
WinterMute
2021-04-24 18:46:11 UTC
Permalink
il Sat, 24 Apr 2021 20:33:01 +0200
1% <***@dont-email.me> ha scritto:

| [...]
|
| Ma si può? LOL

vogliamo parlare del brillante adattamento di "eternal sunshine of the spotless
mind"?
mi rendo conto che non era facile trovare un titolo adatto ma quello che sono
riusciti a "partorire" è a metà strada tra il demenziale e l'agghiacciante.

imho s'intende.

***
◈ [WinterMute] @ [debian «---» bullseye / testing] ◈
***
1%
2021-04-24 19:16:15 UTC
Permalink
Post by WinterMute
vogliamo parlare del brillante adattamento di "eternal sunshine of the
spotless mind"?
mi rendo conto che non era facile trovare un titolo adatto ma quello che sono
riusciti a "partorire" è a metà strada tra il demenziale e l'agghiacciante.
Il traduttore online mi traduce "Eternal Sunshine of the Spotless Mind"
in "Luce sempiterna della mente pura" e leggo su Wikipedia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Se_mi_lasci_ti_cancello

«Il titolo originale, Eternal Sunshine of the Spotless Mind, è stato
ripreso da un verso dell'opera Eloisa to Abelard (1717) del poeta
inglese Alexander Pope (già citata in un altro film di Kaufman, Essere
John Malkovich).»

Alle volte ci saranno pure frasi fatte, gergali, doppi sensi, difficili
se non impossibili da tradurre letteralmente, ma a mio avviso nella
maggioranza dei casi cambiare il titolo dei film a proprio piacimento e
senza una necessità incontrovertibile è solo una vera e propria mancanza
di rispetto verso l'opera altrui.
Piergiorgio Sartor
2021-04-24 19:00:49 UTC
Permalink
On 24/04/2021 20.33, 1% wrote:
[...]
Post by 1%
Il secondo titolo è "The Power of Few" (Leone Marucci, 2013) dove Few è
una ragazzina afroamericana che scorrazza in un quartiere degradato di
New Orleans interagendo con le vicende separate, ma interconnesse fra
loro alla maniera di "Pulp Fiction" (Quentin Tarantino, 1994), di
cospiratori religiosi, Servizi deviati, barboni ed altri personaggi con
intenti più o meno criminali.
Visto che "few" si può tradurre dall'inglese in "pochi", il bravo
titolista italiano, che evidentemente non si è neppure premurato di dare
un'occhiata al film, che fa? Traduce il titolo in "Il potere dei pochi".
Ma si può? LOL
Si, ma questo secondo e` un po' un problema.

Perche` sicuramente e` un gioco di parole in
Inglese, come lo avresti tradotto tu?

"Il potere di Few"?

Anche questo non va bene, perche` non rende
il doppio senso.

L'unica era lasciare in lingua originale, ma
forse anche questo non sarebbe andato bene...

bye,
--
piergiorgio
1%
2021-04-24 19:22:15 UTC
Permalink
Post by Piergiorgio Sartor
Si, ma questo secondo e` un po' un problema.
Perche` sicuramente e` un gioco di parole in
Inglese, come lo avresti tradotto tu?
"Il potere di Few"?
Anche questo non va bene, perche` non rende
il doppio senso.
Boh, dove vedi questo doppio senso nella trama del film?
Piergiorgio Sartor
2021-04-24 19:40:45 UTC
Permalink
On 24/04/2021 21.22, 1% wrote:
[...]
Post by 1%
Post by Piergiorgio Sartor
Si, ma questo secondo e` un po' un problema.
Perche` sicuramente e` un gioco di parole in
Inglese, come lo avresti tradotto tu?
"Il potere di Few"?
Anche questo non va bene, perche` non rende
il doppio senso.
Boh, dove vedi questo doppio senso nella trama del film?
Nel titolo, non nella trama.

D'altro canto, perche` chiamare un
personaggio "Few"?
Cosi`, non avevano altri nomi?
Ovviamente e` fatto apposta per il
doppio senso.

Ad ogni modo, per chi considerasse
il "traduttore traditore", consiglio
di leggere l'introduzione di Marcello
Marchesi ad "Asterix ed i Goti".
Dove spiega, lui traduttore dal Francese,
come vengano fuori, in Italiano, frasi
tipo: "I Goti che combattono i Goti, che
_goturia_!".

bye,
--
piergiorgio
1%
2021-04-24 20:47:23 UTC
Permalink
Post by Piergiorgio Sartor
Nel titolo, non nella trama.
D'altro canto, perche` chiamare un
personaggio "Few"?
Cosi`, non avevano altri nomi?
Ovviamente e` fatto apposta per il
doppio senso.
Può essere ma in qualunque caso visto che tradotto "Il potere dei pochi"
ha veramente poco senso rispetto alla trama del film, e visto che nel
titolo originale Few è scritto con la f maiuscola ed è il nome di una
delle protagoniste, avrebbe avuto più senso scrivere "Il potere di Few"
dato che nel film la capacità di modificare gli eventi ce l'ha appunto
solo lei e non altri.

Il caso mi ricorda "La signora del blues" (Sidney J. Furie, 1972) il cui
titolo originale è "Lady Sings the Blues" e che a parer mio per
rispettare l'autore andava tradotto esattamente "Lady canta il blues", e
neppure "La signora canta il blues", visto che "Lady" era il soprannome
di Billie Holiday, cioè, IMHO, i soprannomi, così come i nomi di
persona, nei titoli dei film non si dovrebbero tradurre e occorrerebbe
lasciare ai recensori che conoscono la lingua originale il compito di
scoprirne gli eventuali reconditi doppi sensi o i giochi di parole,
magari pure impossibili da tradurre esattamente.
Piergiorgio Sartor
2021-04-24 21:02:35 UTC
Permalink
Post by 1%
Post by Piergiorgio Sartor
Nel titolo, non nella trama.
D'altro canto, perche` chiamare un
personaggio "Few"?
Cosi`, non avevano altri nomi?
Ovviamente e` fatto apposta per il
doppio senso.
Può essere ma in qualunque caso visto che tradotto "Il potere dei pochi"
ha veramente poco senso rispetto alla trama del film, e visto che nel
titolo originale Few è scritto con la f maiuscola ed è il nome di una
delle protagoniste, avrebbe avuto più senso scrivere "Il potere di Few"
dato che nel film la capacità di modificare gli eventi ce l'ha appunto
solo lei e non altri.
Il punto e` che c'e` un gioco di parole
innegabilmente.

Quindi "Il potere dei pochi" od "Il potere
di Few" sono giusti e sbagliati entrambi.

La trama non c'entra niente, dato che chi
ha scritto il titolo originale poteva
anche benissimo essersene fregato.
Post by 1%
Il caso mi ricorda "La signora del blues" (Sidney J. Furie, 1972) il cui
titolo originale è "Lady Sings the Blues" e che a parer mio per
rispettare l'autore andava tradotto esattamente "Lady canta il blues", e
neppure "La signora canta il blues", visto che "Lady" era il soprannome
di Billie Holiday, cioè, IMHO, i soprannomi, così come i nomi di
persona, nei titoli dei film non si dovrebbero tradurre e occorrerebbe
lasciare ai recensori che conoscono la lingua originale il compito di
scoprirne gli eventuali reconditi doppi sensi o i giochi di parole,
magari pure impossibili da tradurre esattamente.
In questo caso la traduzione e` perfetta.
Proprio perche` "La signora del blues" era
Billie Holiday...

Il senso della traduzione non e` dato dalla
traduzione "letterale", bensi` dal senso
portato nella lingua verso cui si traduce.

Cos'e` adesso, "in quattro e quatr'otto"
lo traduciamo "in four and four-eight"?
Non credo proprio...

Come scritto prima, documentarsi con "Asterix".

bye,
--
piergiorgio
1%
2021-04-25 09:21:39 UTC
Permalink
Post by Piergiorgio Sartor
Post by 1%
Il caso mi ricorda "La signora del blues" (Sidney J. Furie, 1972) il cui
titolo originale è "Lady Sings the Blues" e che a parer mio per
rispettare l'autore andava tradotto esattamente "Lady canta il blues", e
neppure "La signora canta il blues", visto che "Lady" era il soprannome
di Billie Holiday, cioè, IMHO, i soprannomi, così come i nomi di
persona, nei titoli dei film non si dovrebbero tradurre e occorrerebbe
lasciare ai recensori che conoscono la lingua originale il compito di
scoprirne gli eventuali reconditi doppi sensi o i giochi di parole,
magari pure impossibili da tradurre esattamente.
In questo caso la traduzione e` perfetta.
Proprio perche` "La signora del blues" era
Billie Holiday...
Ho proseguito sino alla fine la lettura del tuo post ma avrei potuto
fermarmi a questo punto, in quanto avendolo unito idealmente a tue
precedenti affermazioni avevo già capito qual'è esattamente la tua
posizione riguardo le traduzioni dei titoli dei film stranieri.
Mi dispiace se com'è probabile ti ho tediato con le mie differenti
opinioni, anche inutilmente lunghe, e mi sento di poterti assicurare che
in futuro sarà ben difficile che accada ancora.
Post by Piergiorgio Sartor
bye,
bye bye.
ilMusso
2021-04-25 10:30:30 UTC
Permalink
Post by 1%
Post by Piergiorgio Sartor
Post by 1%
Il caso mi ricorda "La signora del blues" (Sidney J. Furie, 1972) il cui
titolo originale è "Lady Sings the Blues" e che a parer mio per
rispettare l'autore andava tradotto esattamente "Lady canta il blues", e
neppure "La signora canta il blues", visto che "Lady" era il soprannome
di Billie Holiday, cioè, IMHO, i soprannomi, così come i nomi di
persona, nei titoli dei film non si dovrebbero tradurre e occorrerebbe
lasciare ai recensori che conoscono la lingua originale il compito di
scoprirne gli eventuali reconditi doppi sensi o i giochi di parole,
magari pure impossibili da tradurre esattamente.
In questo caso la traduzione e` perfetta.
Proprio perche` "La signora del blues" era
Billie Holiday...
Ho proseguito sino alla fine la lettura del tuo post ma avrei potuto
fermarmi a questo punto, in quanto avendolo unito idealmente a tue
precedenti affermazioni avevo già capito qual'è esattamente la tua
posizione riguardo le traduzioni dei titoli dei film stranieri.
Mi dispiace se com'è probabile ti ho tediato con le mie differenti
opinioni, anche inutilmente lunghe, e mi sento di poterti assicurare che
in futuro sarà ben difficile che accada ancora.
Post by Piergiorgio Sartor
bye,
bye bye.
Sì, okay, ma il fatto è che ha ragione lui. Che poi, magari (faccio
per dire), tu possa essermi in generale piuttosto simpatico e lui
in generale abbastanza antipatichino è un altro discorso. Qui ha
ragione lui, soprattutto - e a mio avviso pienamente - su tutta
l'ultima questione (su cui, tra l'altro, volevo intervenire già io).

[Sartor:
'''In questo caso la traduzione e` perfetta.
Proprio perche` "La signora del blues" era
Billie Holiday...
Il senso della traduzione non e` dato dalla
traduzione "letterale", bensi` dal senso
portato nella lingua verso cui si traduce.
Cos'e` adesso, "in quattro e quatr'otto"
lo traduciamo "in four and four-eight"?
Non credo proprio...''']
1%
2021-04-26 19:32:43 UTC
Permalink
Post by ilMusso
Sì, okay, ma il fatto è che ha ragione lui.
e che me lo dici a fare? io sono il fottuto 1%, Eh! :-D

che poi cmq ci starei attento - che non mi pare cosa facile -
dall'esprimere pareri in termine di ragione e torto assoluto in merito a
qualunque opinione uno abbia sulle traduzioni dei titoli dei film.

Ad esempio solo qualche anno (pre covid) fa ho partecipato ad un corso
di aggiornamento che prevedeva anche delle lezioni di Inglese "avanzato"
['avanzato' solo nel senso che per accedervi era richiesto un diploma o
una laurea, ma con mia grande sorpresa, benché a differenza di me la
maggior parte dei corsisti fosse freschissima di studi scolastici, il
livello di padronanza dell'inglese nella classe era bassissimo :-( ed io
anzi risultavo fra i migliori, cosa sconfortante se penso al mondo
scolastico, visto che in realtà sono scarsissimo in inglese e sono anni
ormai che a volte lo leggo un po' ma che cmq non lo parlo proprio
mai...] e l'insegnante, di madrelingua inglese, era un fautore della
NON-traduzione, visto che per lui la traduzione, letterale o no, era
comunque una falsità.

Io penso che se per lavoro ci si occupa di tradurre i titoli di film, il
primo comandamento dovrebbe essere quello di non tradire l'autore ed
avere rispetto per l'idea che sta dietro alla sua scelta per quel
titolo.
È emblematico in questo senso l'esempio portato da WinterMute per il
film "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (Michel Gondry, 2004), che
in italiano è stato intitolato "Se mi lasci ti cancello". Qui,
indubbiamente (cit.), non si tratta di una traduzione più o meno
letterale o interpretativa ma di aver scelto proprio un titolo
completamente diverso.

È pur vero che un film è un'opera corale e può pure essere che in
origine il titolo venga scelto da un titolista di professione - magari
pure un imbecille - ma, specie se il titolo è il frutto del pensiero
dello sceneggiatore e/o del regista, a me pare che cambiarlo totalmente
sia in linea di principio scorretto.

Lo dico dal punto di vista etico, a livello di rispetto della proprietà
intellettuale dell'autore, che poi magari un diverso titolo più
azzeccato per un certo pubblico di un dato Paese attira più spettatori
al botteghino, ed il Cinema è anche un mercato ...

Comunque anche volendo fare una traduzione corretta restano a volte
molti scogli ed interrogativi.
Specie in inglese, capita che lo stesso termine possa assumere decine e
decine di significati diversi. Un esempio: la parola "turn" la puoi
tradurre "girare, voltare, ansa, tornante, turno, giro, piega, colpo,
atteggiamento, taglio, problemi di salute, scherzo, compravendita,
inacidirsi, sconvolgere, ....".
Spesso fortunatamente è il contesto della frase stessa a suggerirci il
significato corretto da attribuire.

Alle volte poi succede che sia adoperata un'espressione non traducibile
alla lettera, pena perderne il senso e significato, è il caso ad es. di
"quattro e quattr'otto", oppure capita invece che il titolo giochi su un
doppio senso e quindi sia difficilmente riproducibile per entrambi gli
aspetti con una traduzione esatta del termine.

C'è poi il caso dei soprannomi delle persone. Tu li tradurresti o no?

Emh! "Lady Sings the Blues" (1972) anziché "Lady canta il blues"
diverrebbe "La signora canta il blues", okay, se pare a te, ma mi chiedo
perché mai poi spingersi ancora oltre con "La signora del blues" (il
titolo effettivo del film in italiano) cioè senza il "canta"?

Tutte le opere scaturite dall'ingegno umano sono perfettibili ed è certo
più facile una modifica atta a migliorare che inventare qualcosa
completamente ex novo, e, tranne che per il primo che ha inventato la
ruota, ogni nuova invenzione in qualche modo ed in parte poggia su
(altrui) scoperte precedenti, ma se io comunque detengo legittimamente
una specie di copyright su un qualcosa a cui ho dato anche un nome il
cui significato rimanda ad una idea ben precisa, nell'eventuale
traduzione di quel nome è giusto cambiarlo? Io in linea di massima direi
di no.

Fossi stato tu il titolista italiano, "Bird" (Clint Eastwood, 1988) lo
avresti tradotto "Uccello"?

Che poi anche a voler tradurre in italiano il soprannome di Charlie
Parker sarebbe allora stato più indicato "Pollo", visto che 'bird' è
solo la contrazione di 'yardbird' (volatile da cortile), il soprannome
che in origine gli fu appioppato dopo che lui, già noto per essere un
'estimatore' di alette di pollo arrostite, fu visto una sera portarsi a
casa, per cucinarselo, il pollo che incidentalmente aveva poco prima
investito con la macchina. :-)

Secondo me, torno a ripetere, i soprannomi sarebbe meglio non tradurli e
così nei tiloli "Bird" rappresenta C. Parker, "Lady" B. Holiday, e "Few"
è Few, un personaggio di "The Power of Few - Il potere dei pochi" (Leone
Marucci, 2013).

In quest'ultimo caso si è giocato sul doppio senso nel titolo fra "Few",
soprannome, e "pochi", il suo significato letterale, solo che nella
traduzione in italiano a mio avviso si è sbagliato nella sostanza,
perché in quel modo il titolo svia da ciò che in realtà il soprannome in
quel caso suggerisce, cioè quel 'Few' non sta ad indicare così come il
titolo italiano tende a fare, che un esiguo numero di persone avrà nel
film una capacità particolare (il potere dei pochi), ma che esiste una
sola ed unica persona che ha un particolare potere in quel contesto, Few
appunto, e proprio nessun altro, altro che pochi ...

Cioè nel ghetto il soprannome "Few" rimanda a qualcosa come "Al mondo
Pochi come lei potrebbero ..." quindi ad una esclusiva peculiarità nel
suo quartiere, visto che anche se Few è una ragazzina afroamericana come
tante perfettamente inserita nel contesto in cui vive



<SPOILER>

«
Shamu, seduto al volante dell'auto con accanto Junkshow con una
mitraglietta simil-Skorpio in mano: - Ok ascolta Few, quello che farai
ora è di scendere subito dalla macchina, andare a casa e non parlare a
nessuno di questa storia! Okay!? -

Few, sul sedile posteriore, dove prima si era nascosta per scroccare un
passaggio: - 'Parlare' di cosa? -
»

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ed ovviamente è grassa e continua ad ingozzarsi di schifezze di
continuo, frequenta delinquenti della peggior specie e ruba, ha in più,
e a differenza di tutti gli altri suoi concittadini, una particolare
conoscenza del karma e della legge di causalità, che le permette,
modificando solo un singolo evento, di cambiare totalmente l'esito delle
vicende, apparentemente separate fra loro, che nel film avevamo visto
vivere dagli altri personaggi.

</SPOILER>

Io il titolo l'avrei tradotto semplicemente "Il potere di Few" ma
dovendolo, così come si è fatto, allungare "all'italiana" per inserire
il doppio senso, cioè con
"The Power of Few - Il potere dei pochi"
l'avrei preferito modificato in un
"Il potere di Few - Una capacità che pochi hanno" o forse meglio ancora
'Un potere che pochi hanno'.
1%
2021-04-26 20:16:28 UTC
Permalink
Post by 1%
Shamu, seduto al volante dell'auto con accanto Junkshow con una
simil-Skorpion
1%
2021-04-26 20:52:43 UTC
Permalink
Post by 1%
Shamu, seduto al volante dell'auto con accanto Junkshow con una
Shamu
sham: finzione, falso, impostore, ciarlatano
shame: vergogna, disonore, indecenza

Jankshow
junk: scarto, rifiuto, rottame, avanzo
junky: drogato, dopato
Piergiorgio Sartor
2021-04-27 19:28:43 UTC
Permalink
On 25/04/2021 12.30, ilMusso wrote:
[...]
Post by ilMusso
Sì, okay, ma il fatto è che ha ragione lui. Che poi, magari (faccio
per dire), tu possa essermi in generale piuttosto simpatico e lui
in generale abbastanza antipatichino è un altro discorso. Qui ha
ragione lui, soprattutto - e a mio avviso pienamente - su tutta
l'ultima questione (su cui, tra l'altro, volevo intervenire già io).
Grazie per l'onesta` intellettuale.
Non e` facile dar ragione a qualcuno
che sta antipatico.

Tanto di cappello!

bye,
--
piergiorgio
ilMusso
2021-04-27 19:52:55 UTC
Permalink
Post by Piergiorgio Sartor
Post by ilMusso
[...]
Sì, okay, ma il fatto è che ha ragione lui. Che poi, magari (faccio
per dire), tu possa essermi in generale piuttosto simpatico e lui
in generale abbastanza antipatichino è un altro discorso. Qui ha
ragione lui, soprattutto - e a mio avviso pienamente - su tutta
l'ultima questione (su cui, tra l'altro, volevo intervenire già io).
Grazie per l'onesta` intellettuale.
Non e` facile dar ragione a qualcuno
che sta antipatico.
Tanto di cappello!
Ti ringrazio a mia volta.

P.S. Mi sarei comportato nello stesso modo in ogni caso, ma non è
che tu mi sia poi così antipatico eh.
Piergiorgio Sartor
2021-04-27 19:50:50 UTC
Permalink
On 25/04/2021 11.21, 1% wrote:
[...]
Post by 1%
Ho proseguito sino alla fine la lettura del tuo post ma avrei potuto
fermarmi a questo punto, in quanto avendolo unito idealmente a tue
precedenti affermazioni avevo già capito qual'è esattamente la tua
posizione riguardo le traduzioni dei titoli dei film stranieri.
Che sarebbe, secondo te?
Post by 1%
Mi dispiace se com'è probabile ti ho tediato con le mie differenti
opinioni, anche inutilmente lunghe, e mi sento di poterti assicurare che
in futuro sarà ben difficile che accada ancora.
Non mi hai tediato affatto, altrimenti
non ti avrei risposto.

Per tornare in tema, di titoli tradotti
male o malamente ve ne sono parecchi.

Altri, pero`, pur essendo tradotti,
diciamo "liberamente", non vengono
mai contestati sotto questo aspetto.

Ad esempio, "Lo squalo", titolo originale
"Jaws", traduzione corretta "Mascelle".
Qui non hanno tradotto il titolo, lo hanno
rimpiazzato con qualcosa che aveva senso.

Corretto o sbagliato?

Un altro. "Alien". Questo non lo hanno
tradotto affatto, ma, ed e` un problema,
per molti che non conoscono le terminologie
di quel paese potrebbe essere sfuggito
che tale termine non indica uno "xenomorfo",
neologismo introdotto successivamente,
probabilmente per dissociarsi da "alien",
bensi` indica "straniero", "non residente",
"immigrato".
Per ulteriori chiarimenti basta ascoltare
"Englishman in New York" di Sting:

"I'm an alien, I'm a legal alien
I'm an Englishman in New York"

E voglio vedere come non-tradurranno
la serie TV "Resident Alien", che
significa proprio "alieno non alieno",
ovvero "residente non residente"...

Quindi, in lingua originale, il titolo
"Alien" assume un senso molto particolare.

E` corretto o no mantenere il titolo originale?

Ancora, "Le strege di Eastwick", titolo
originale "The witches of Eastwick".
Traduzione perfetta, peccato si perda
lo scioglilingua...
Meglio "Le strege di Estragora"... :-)

Tutto questo per sottolineare che e`
difficile tradurre, che di titoli
tradotti discutibilmente ve ne sono
tanti, che il giudizio sulla qualita`
di tali traduzioni non e` facile.

Sia ben chiaro, di traduzioni completamente
errate ve ne sono sacchi e sporte, eh!

bye,
--
piergiorgio
ilMusso
2021-04-27 09:02:27 UTC
Permalink
In una delle primissime scene di “Alien” (la prima con dialoghi) i
due tecnici Parker e Brett intavolano una discussione in cui si
lamentano del fatto di guadagnare meno degli altri membri
dell’equipaggio (lamentela che non ha senso, dati i diversi ruoli
dei medesimi, ma lasciamo perdere questo poiché non ha a che
vedere con gli errori del film).

Risposte e controrisposte varie, e ad un certo punto Brett, NEL
DOPPIAGGIO ITALIANO, dice: “Sì, ma gli altri PREZZANO più di noi”.

Roba da fare un salto dalla poltrona!

Ora non fate caso alle parole attorno alla parola “prezzano”, non le
ricordo esattamente; ricordo però perfettamente quel “prezzano”.

E’ evidente che tale parola sta - o meglio, vorrebbe stare - per
“guadagnano”, ma il problema è che viene usata in modo sbagliato.

Il verbo “prezzare” (transitivo) ha altri significati; tra questi, c’è quello
di assegnare/mettere un prezzo; certamente non c’è invece quello di
“guadagnare”, né quello (in forma passiva) di essere prezzati.

A margine, faccio presente che la frase originale è - correttamente -
“Everybody else gets more than us”.

Già che ci sono, aggiungo che due-tre minuti dopo c’è una scena nel
“bridge” in cui NEL DOPPIAGGIO IN ITALIANO è stato commesso un
errore (a mio personale avviso dovuto con molta probabilità a banale
sbadataggine/stupidità).

Adesso non ricordo con precisione, comunque si tratta di una scena
in cui Kane attribuisce - solo nel doppiaggio in italiano - una certa
cosa a Lambert anziché a Ripley (e per due volte).

In inglese tale errore non c’è in quanto, semplicemente, il dialogo è
diverso rispetto a come è stato reso in italiano.

P.S. Scusate se in questa circostanza non riesco a essere maggiormente
preciso, ma all'occorrenza sarò in grado di indicare tutti gli elementi
in dettaglio.
ilMusso
2022-04-22 14:22:34 UTC
Permalink
Cura "i" zelandesi non e' male!

... nei primi minuti del film olandese "La battaglia dimenticata"
(2020), nella versione doppiata in italiano.

Santo cielo...

Barone>CicaIa
2021-04-26 21:38:41 UTC
Permalink
On 11.04.2021 18:21:17 +02:00, ilMusso wrote:


Io ricordo un
"i can't change his mind"
tradotto con
"non posso cambiargli la mente"
1%
2021-04-26 22:48:10 UTC
Permalink
Post by Barone>CicaIa
Io ricordo un
"i can't change his mind"
tradotto con
"non posso cambiargli la mente"
Errore che credo potrebbe risultare di tipo piuttosto comune a coloro
che come me sono costretti ad avvalersi anche dei sottotitoli per poter
comprendere appieno il parlato originale nei film non doppiati in
italiano, e che si accontenta a volte del lavoro di un volontario che ha
tradotto i sottotitoli originali, copiati forse da DVD, utilizzando
Google Translator, che, per quanto dicano che utilizzi l'intelligenza
artificiale, molto spesso errori del genere purtroppo ne commette,
eccome ... :-( Però a dire il vero non mi scandalizzo più di tanto
giacché in Italia ad esempio ci sono ancora quelli che dicono "scendi il
cane che lo piscio" ... :-D

--
«Un partigiano 100 nazisti 1000 briganti neri»
Fuga in Francia (Mario Soldati, 1948)
Barone>CicaIa
2021-04-26 22:59:17 UTC
Permalink
Post by 1%
Errore che credo potrebbe risultare di tipo piuttosto comune a coloro
che come me sono costretti ad avvalersi anche dei sottotitoli per poter
comprendere appieno il parlato originale nei film non doppiati in
italiano, e che si accontenta a volte del lavoro di un volontario che ha
tradotto i sottotitoli originali, copiati forse da DVD, utilizzando
Google Translator,
La tristezza e' che google translator lo traduce giusto..e si trattava del
doppiaggio italiano di un film blockbuster
Loading Image...

Che poi crishto ' "non posso cambiare la mente" non ha neanche senso in
italiano...
1%
2021-04-26 23:28:24 UTC
Permalink
Post by Barone>CicaIa
La tristezza e' che google translator lo traduce giusto..
Da me "I can't change his mind" lo traduce in un modo che mi pare non
del tutto giusto: "Non posso cambiare idea", mentre, credo, che la
traduzione corretta dovrebbe essere "Non posso fargli cambiare idea".
Post by Barone>CicaIa
e si trattava del
doppiaggio italiano di un film blockbuster
Eh! immaginavo ... ;-)
Post by Barone>CicaIa
https://i.vgy.me/RM7G7Q.jpg
http://youtu.be/a1F2NV-p7Do
«azz!, ho trovato qui uno che si premura di specificare nell'URL il
momento da cui partire per osservare una specifica scena! Raro ...»
Post by Barone>CicaIa
Che poi crishto ' "non posso cambiare la mente" non ha neanche senso in
italiano...
Cribbio! (cit.) Per la serie "Romolo e Remolo". LOL
1%
2021-04-26 23:56:19 UTC
Permalink
Post by Barone>CicaIa
https://i.vgy.me/RM7G7Q.jpg
Da me una strana differenza usando Firefox oppure Chrome.

Con Chrome la traduzione è corretta ed uguale alla tua,
da Firefox invece no:

https://ibb.co/D7BKLsD
tonto
2021-04-28 16:36:35 UTC
Permalink
Post by Barone>CicaIa
Che poi crishto ' "non posso cambiare la mente" non ha neanche senso in
italiano...
"Cambiargli la testa" si usa anche in italiano.
In quel caso la traduzione più corretta e più banale sarebbe stata "fargli
cambiare idea".
Barone>CicaIa
2021-04-28 16:44:12 UTC
Permalink
Post by tonto
"Cambiargli la testa" si usa anche in italiano.
Si, ma non "cambiargli la mente"...
Non si dice, non vuol dire una mazza, anzi, visto il contesto del film
sembra un'altra cosa.
Post by tonto
In quel caso la traduzione più corretta e più banale sarebbe stata "fargli
cambiare idea".
Guarda si puo' tranquillamente capire che tradurlo "fargli cambiare idea"
non ci stava con la lunghezza del labiale, ma c'erano tanti altri modi
parafrasando tipo "non posso convincerlo" o "non posso dissuaderlo" che
mantenevano comunque il significato corretto nel contesto e comunque
soluzioni migliori che inventarsi una frase che in italiano non esiste e
comunque sembra avere un altro senso.
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