Auriga2
2008-12-29 10:07:38 UTC
Questo è un post per chi si lascia intimidire *dal catalogo dei nomi e
delle parole tecniche* che gli snobboni esibiscono per giustificare i
loro giudizi.
Il valore di un'opera d'arte è *direttamente proporzionale alla quantità
di parole impiegate per giustificarne il valore*
L'evidenza non ha parole. E'.
Premesso che non ho mai sentito Allevi, fino a ieri , spinto dalla
curiosità, mi preme sottolineare che aldilà di tutte le chiacchiere che
si possono fare , l'unico giudice attendibile in materia d'arte e nella
fattispecie nella musica è , mi si passi il termine,*l'orecchio
temporale* e non lo snobismo da quattro soldi di certi critici che
sperano di distinguersi perchè ascoltano difficile.
Si distinguono sì: come FALSI a prescindere.
Chi lo accusa di semplicità o di facile ascolto è un leggendario è * in
malafede* : se fosse per questo allora anche i massimi musicisti
dovrebbero essere bollati come commerciali, visto che le loro opere sono
accessibili a chiunque. Mozart, Verdi, Rossini, Beethoven, Vivaldi, ecc
tutti ASCOLTABILI da chiunque, a parte qualche lavoro , tipo gli ultimi
quartetti per Beethoven che ovviamente *gli snobboni,per mascherare la
loro incapacità di vivere l'opera d'arte* citano come capolavoro
assoluto dell'artista, per potersi distinguere.
Chi sente veramente l'opera d'arte *non potrebbe mai disprezzare i suoi
simili ma solo sperare di coinvolgerli*
Tanto meno conta la perizia tecnica di qualche *mero esecutore* da
quattro soldi, nel giudicare un'opera d'arte.
Una cosa è il talento esecutivo,e cosa completamente diversa è il
*talento compositivo*. Non c'è proprio paragone.L'esecutore senza
compositore si attacca al tram. Il compositore un esecutore lo trova
sempre.La composizione *non si rivolge agli esecutori*, che sono solo UN
MEZZO.Un mezzo come mezzo sono i critici.
IL FINE E' L'UOMO , TUTTI GLI UOMINI. GLi ASCOLTATORI.
Il valore dei dischi di Allevi non lo può stabilire NESSUN CRITICO. Lo
stabilisce , come sempre * il sentire delle persone, di tutte le persone*
Se il sentire *si prolunga nel tempo* e coinvolge sempre nuove persone
allora *siamo di fronte all'opera d'arte* , in barba a tutti gli snobismi.
Se invece dura una sola estate allora siamo di fronte all'effimero.
Per inciso, le composizioni di Uto Ughi non sono durate nemmeno
un'estate. Alzi la mano chi se ne ricorda una, ammesso che ci siano.
Quindi prima di giudicare 'sto Allevi, e prima di dare credito ai
professionisti dell'invidia, occorre sempre lasciare fare al tempo.
delle parole tecniche* che gli snobboni esibiscono per giustificare i
loro giudizi.
Il valore di un'opera d'arte è *direttamente proporzionale alla quantità
di parole impiegate per giustificarne il valore*
L'evidenza non ha parole. E'.
Premesso che non ho mai sentito Allevi, fino a ieri , spinto dalla
curiosità, mi preme sottolineare che aldilà di tutte le chiacchiere che
si possono fare , l'unico giudice attendibile in materia d'arte e nella
fattispecie nella musica è , mi si passi il termine,*l'orecchio
temporale* e non lo snobismo da quattro soldi di certi critici che
sperano di distinguersi perchè ascoltano difficile.
Si distinguono sì: come FALSI a prescindere.
Chi lo accusa di semplicità o di facile ascolto è un leggendario è * in
malafede* : se fosse per questo allora anche i massimi musicisti
dovrebbero essere bollati come commerciali, visto che le loro opere sono
accessibili a chiunque. Mozart, Verdi, Rossini, Beethoven, Vivaldi, ecc
tutti ASCOLTABILI da chiunque, a parte qualche lavoro , tipo gli ultimi
quartetti per Beethoven che ovviamente *gli snobboni,per mascherare la
loro incapacità di vivere l'opera d'arte* citano come capolavoro
assoluto dell'artista, per potersi distinguere.
Chi sente veramente l'opera d'arte *non potrebbe mai disprezzare i suoi
simili ma solo sperare di coinvolgerli*
Tanto meno conta la perizia tecnica di qualche *mero esecutore* da
quattro soldi, nel giudicare un'opera d'arte.
Una cosa è il talento esecutivo,e cosa completamente diversa è il
*talento compositivo*. Non c'è proprio paragone.L'esecutore senza
compositore si attacca al tram. Il compositore un esecutore lo trova
sempre.La composizione *non si rivolge agli esecutori*, che sono solo UN
MEZZO.Un mezzo come mezzo sono i critici.
IL FINE E' L'UOMO , TUTTI GLI UOMINI. GLi ASCOLTATORI.
Il valore dei dischi di Allevi non lo può stabilire NESSUN CRITICO. Lo
stabilisce , come sempre * il sentire delle persone, di tutte le persone*
Se il sentire *si prolunga nel tempo* e coinvolge sempre nuove persone
allora *siamo di fronte all'opera d'arte* , in barba a tutti gli snobismi.
Se invece dura una sola estate allora siamo di fronte all'effimero.
Per inciso, le composizioni di Uto Ughi non sono durate nemmeno
un'estate. Alzi la mano chi se ne ricorda una, ammesso che ci siano.
Quindi prima di giudicare 'sto Allevi, e prima di dare credito ai
professionisti dell'invidia, occorre sempre lasciare fare al tempo.