Post by drago[CUT]
Secondo il testo universitario di C. Tagliavini ("Le origini delle lingue
neolatine"), le vocali "turbate" (cioè ö come molte volte la "eu" francese
ed ü come sempre la "u" francese) sono testimonianze del sostrato celtico.
In che lingue le troviamo?
(Be', le troviamo in mezzo mondo, ma immagino sia sottinteso "fra le
lingue neolatine".)
Che io sappia, le vocali turbate le troviamo in: francese, occitano
(credo), romancio, ladino dolomitico, piemontese, ligure, lombardo (sia
occidentale sia orientale), emiliano e romagnolo.
È questo è decisamente un indizio favorevole della teoria celtica. Però io
vedo anche diversi indizi contrari.
Innanzi tutto, NON troviamo vocali turbate in castigliano, catalano,
veneto, friulano (credo) e lombardo di Sicilia. Ora: ammettiamo pure che
castigliano e veneto possano essere fuori dall'area di influenza celtica,
ma come si spiega l'assenza di queste vocali nelle altre lingue elencate?
Mi pare soprattutto singolare il caso dei dialetti lombardo-siculi (o
"galloitalici"), parlati dagli antenati di lombardi (o piemontesi)
trasferitisi in Sicilia. Se il lombardo di Lombardia ha le vocali turbate,
perché il suo cugino di Sicilia non le ha? Io vedo due possibili
spiegazioni: (1) perché il lombardo di Sicilia è stato influenzato dalla
fonetica del siciliano al punto di perderle, oppure (2) perché queste
vocali si sono formate in Lombardia *dopo* l'emigrazione dei galloitalici
di Sicilia. La prima spiegazione è compatibile con l'origine celtica di
questi fonemi, ma la seconda la escluderebbe per ragioni cronologiche.
D'altra parte, queste vocali si trovano in moltissime lingue germaniche
(anticamente, anche inglese e yiddish avevano /ü/, sebbene poi l'abbiano
perso) ma non mi risulta che esistano in nessuna delle lingue celtiche
parlate nelle isole britanniche. Esistono in bretone (lingua anch'essa
d'origine britannica, precisamente gallese), ma potrebbero essere una
tarda influenza del francese.
Infine, le testimonianze scritte, soprattutto francesi, paiono indicare
che queste vocali si siano evolute da vocali "pure" (/ü/ < /u/) o da
dittonghi (/ö/ < /we/ < /wo/) nel primo Medio Evo. Come si spiega
un'influenza gallica che si è esplicitata *molti* secoli dopo la morte
dell'ultimo parlante gallico?
Intanto, è corretto il quadro che ho tracciato sopra? E, se sì, il
Tagliavini come tratta questi indizi apparentemente contrari all'ipotesi
di un'origine celtica?
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Cingar
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