Post by Mauro Colorione sai di più? a me risultava fossero uguali dalle presentazioni che
trovi in giro :(
Non proprio. Mancano diversi plugin (p.es. update manager e IIRC con
SRM) e hanno problemi con programmi di terze parti. E' comunque una
scelta percorribile in tutte le installazioni medio-piccole.
Post by Mauro Colorioil costo di licenze non si esaurisce solo nel loro acquisto ma anche
nella loro gestione,
in generale costi di gestione complessiva di una macchina windows che
trovo suicida.
Anche per me (le imprecazioni ogni volta che devo usare Windows si
sprecano), ma ciò non toglie che spesso e volentieri sia una scelta
obbligata dettata da altri vincoli.
Post by Mauro ColorioNon installarei un service pack a cuor leggero su un vcenter windows! :)
Tanto per restare in tema: qualcuno se ne intende di licenze di
windows utilizzate per pc virtualizzati?
Dipende da cosa vuoi sapere :-)
Post by Mauro Coloriobeh dipende se cominci a maneggiare un po con script ed appliance come VMA
per automizzare alcune procedure di sicuro le mani in una shell ce le
metti (vedi ghettovcb ecc)
Ma ghettoVCB non lo usa quasi nessuno dato che quasi sempre ci sono tool
migliori, da VDR a BackupExec e compagnia. Chi lo usa probabilmente
farebbe meglio a passare a proxmox che è 100 volte più versatile da
questo punto di vista.
Post by Mauro ColorioComunque il discorso non era affatto "vmware vs kvm" ma semplicemente
il fatto che ora è possibile
realizzare un'infrastruttura con vmware saltando finalmente windows
sia lato client che lato server,
scusate se è poco, per me non lo è! :)
Personalmente se non devo impiegare Windows, o se Windows è in netta
minoranza rispetto a Linux e non si tratta di infrastrutture grandi (>3
host) preferisco di gran lunga passare a Proxmox.
Post by Mauro ColorioCredo inoltre di non sbagliarmi dicendo che questo sia possibile
grazie alle pressioni fatte dai clienti verso vmware
e perchè no anche dalla concorrenza di kvm.
Secondo me invece non è per questioni di pressioni ma per questioni di
performance e versatilità.
vCenter su Windows ha parecchi limiti di performance e non riesce a
scalare oltre certi livelli (chi ha delle installazioni con qualche
centinaia di vm sa di cosa parlo), inoltre per la gestione dell'alta
disponibilità richiede di implementare un cluster MS SQL che comporta
(questo sì) costi ingenti in termini di licenze (va per processori
fisici) e aumenta considerevolmente la complessità dell'infrastruttura.
A questo si aggiunge la necessità di un server dedicato e di una licenza
nelle installazioni piccole e di test, e la gestione di una macchina
Windows che comporta sempre un onere considerevole.
Tutto questo viene mitigato dall'uso di una macchina Linux che consente
di gestire in modo nettamente migliore le risorse disponibili, non ha
costi di licenza ed è personalizzabile al massimo per le proprie
esigenze, cosa che abbassa anche i costi di gestione ed inoltre rende la
macchina vCenter gestibile come una Virtual Appliance, abbassando anche
i costi indiretti legati al supporto (ad oggi a VMware vengono riportati
molti problemi del vCenter causati in realtà da Windows).
IMHO l'introduzione di vCenter su Linux nella versione 4 era rivolta
alla ricerca dell'infrastruttura e dei prodotti ottimali da sviluppare
in vista della 5; nella versione 5 è stata introdotta sul mercato per
valutarne l'accettazione, iniziare a farla usare dai partner e per
affinarla e nella 6 probabilmente diverrà la scelta di default, un po'
come è stato il passaggio da VMware ESX a ESXi che oggi è rimasta
l'unica scelta disponibile (con un abbassamento dei costi per VMware
ingentissimo).
--
Flavio Visentin
A computer is like an air conditioner,
it stops working when you open Windows
--
Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO
"subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request-***@public.gmane.org