oVoSanto
2009-01-20 07:52:08 UTC
Davvero non me l'aspettavo....
Fiat e Chrysler hanno trovato un accordo di principio in base al quale la
casa torinese acquisirà una quota del 35% nella più piccola delle tre 'big'
usa dell'auto più un'opzione per comprare in futuro la maggioranza del
capitale, senza alcun esborso per la casa torinese. Lo scrive il 'Financial
Times' nell'edizione online, citando fonti vicine ai negoziati. L'intesa,
continuano le indiscrezioni, prevede la creazione di una joint venture
attraverso la quale Chrysler avvierebbe la produzione e la vendita di
modelli Fiat, soprattutto quelli più piccoli come la 500, nel nordamerica.
In cambio della quota, il gruppo torinese si impegnerebbe a ristrutturare
alcuni siti produttivi di Chrysler per la produzione di modelli e componenti
Fiat e darebbe alla casa americana accesso alla propria tecnologia.
Da parte di Fiat non ci sarebbe alcun esborso in contanti. Secondo le stesse
fonti, le due parti hanno sottoscritto un memorandum di intesa che sarà reso
noto nei prossimi giorni.
Già oggi, alcune indiscrezioni hanno parlato di in una "partnership
strategica" per velocizzare il lancio di alcuni modelli e che -
addirittura - potrebbe anche portare Fiat nel capitale del gruppo
statunitense. Non è un segreto infatti che tutti i big di Detroit, e quindi
anche GM e Ford, stiano cercando contatti con altre marche europee per
lanciare sul mercato in tempi brevi auto piccole dai bassi consumi e
accelerare così i piani di rilancio già annunciati. In questo scenario Ford
sarebbe la marca più avvantaggiata perché attraverso la sua filiale tedesca
ha già in gamma diversi motori e molti pianali di auto piccole, grazie
anche - ancora una volta - all'accordo con Fiat per costruire insieme la 500
e la Ka in Polonia.
Ma torniamo alla trattativa Fiat-Chrysler: il gioiello a cui punta il
colosso Usa è la vasta gamma di auto piccole di cui Fiat dispone, compresi
ovviamente motori e trasmissioni. Macchine che potrebbero così nascere a
tempo record nelle fabbriche Fiat in Europa ed essere sul mercato entro un
paio di anni. Il tutto con costi molto ridotti: quello del contenimento
della spesa per il colosso di Detroit è ormai un pallino fisso. Basti dire
che dal luglio del 2007 a oggi alla Chrysler sono riusciti a ridurre la
produzione di 1,2 milioni di auto, i costi fissi di 2,4 miliardi di dollari
e i posti di lavoro di 32 mila unità.
L'azienda italiana invece potrebbe avere enormi benefici dal fatto di poter
alzare a dismisura il ritmo produttivo dei propri stabilimenti e dal
possibile sbarco di alcuni suoi modelli (dall'Alfa alla Lancia) sul ricco
mercato americano dove Chrysler ha qualcosa come 3300 punti vendita.
Fantapolitica? Non tanto: con la crisi che incombe si impongo scelte
drastiche e, soprattutto, veloci.
(19 gennaio 2009)
da:
http://www.repubblica.it/2009/01/motori/motori-gennaio09-2/chrysler-fiat-2009/chrysler-fiat-2009.html
--
oVoo o o
ICQ:8621929
Fiat e Chrysler hanno trovato un accordo di principio in base al quale la
casa torinese acquisirà una quota del 35% nella più piccola delle tre 'big'
usa dell'auto più un'opzione per comprare in futuro la maggioranza del
capitale, senza alcun esborso per la casa torinese. Lo scrive il 'Financial
Times' nell'edizione online, citando fonti vicine ai negoziati. L'intesa,
continuano le indiscrezioni, prevede la creazione di una joint venture
attraverso la quale Chrysler avvierebbe la produzione e la vendita di
modelli Fiat, soprattutto quelli più piccoli come la 500, nel nordamerica.
In cambio della quota, il gruppo torinese si impegnerebbe a ristrutturare
alcuni siti produttivi di Chrysler per la produzione di modelli e componenti
Fiat e darebbe alla casa americana accesso alla propria tecnologia.
Da parte di Fiat non ci sarebbe alcun esborso in contanti. Secondo le stesse
fonti, le due parti hanno sottoscritto un memorandum di intesa che sarà reso
noto nei prossimi giorni.
Già oggi, alcune indiscrezioni hanno parlato di in una "partnership
strategica" per velocizzare il lancio di alcuni modelli e che -
addirittura - potrebbe anche portare Fiat nel capitale del gruppo
statunitense. Non è un segreto infatti che tutti i big di Detroit, e quindi
anche GM e Ford, stiano cercando contatti con altre marche europee per
lanciare sul mercato in tempi brevi auto piccole dai bassi consumi e
accelerare così i piani di rilancio già annunciati. In questo scenario Ford
sarebbe la marca più avvantaggiata perché attraverso la sua filiale tedesca
ha già in gamma diversi motori e molti pianali di auto piccole, grazie
anche - ancora una volta - all'accordo con Fiat per costruire insieme la 500
e la Ka in Polonia.
Ma torniamo alla trattativa Fiat-Chrysler: il gioiello a cui punta il
colosso Usa è la vasta gamma di auto piccole di cui Fiat dispone, compresi
ovviamente motori e trasmissioni. Macchine che potrebbero così nascere a
tempo record nelle fabbriche Fiat in Europa ed essere sul mercato entro un
paio di anni. Il tutto con costi molto ridotti: quello del contenimento
della spesa per il colosso di Detroit è ormai un pallino fisso. Basti dire
che dal luglio del 2007 a oggi alla Chrysler sono riusciti a ridurre la
produzione di 1,2 milioni di auto, i costi fissi di 2,4 miliardi di dollari
e i posti di lavoro di 32 mila unità.
L'azienda italiana invece potrebbe avere enormi benefici dal fatto di poter
alzare a dismisura il ritmo produttivo dei propri stabilimenti e dal
possibile sbarco di alcuni suoi modelli (dall'Alfa alla Lancia) sul ricco
mercato americano dove Chrysler ha qualcosa come 3300 punti vendita.
Fantapolitica? Non tanto: con la crisi che incombe si impongo scelte
drastiche e, soprattutto, veloci.
(19 gennaio 2009)
da:
http://www.repubblica.it/2009/01/motori/motori-gennaio09-2/chrysler-fiat-2009/chrysler-fiat-2009.html
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ICQ:8621929