Roberto Deboni DMIsr
2018-10-20 00:23:35 UTC
Dunque, il divario tra i tassi delle obbligazioni di stato
italiane rispetto alle obbligazioni di stato tedesche e'
salito a 3.28 (che significa all'atto pratico, visto che
quelli tedeschi viaggiano intorno alla zero, che i titoli
italiani pagano un interesse intorno al 3,3%).
Se guardiamo l'andamento storico, siamo ad un "massimo"
(o un "picco" se volete) rispetto agli ultimi 5 anni.
Perche' usare il termine "massimo" ? Perche' questo
parametro ha una storia pluridecennale, e questo e'
solo uno dei tanti massimi storici del parametro.
Poi sentiamo un primo telegiornale: *record* dello spread e
quasi distrattamente l'aggiunta: degli ultimi 5 anni. Ed ecco
l'evidenza di un uso blasfemo della lingua italiana, che ci fa
subito riconoscere la manina della propaganda canaglia.
Il "record" ovvero in italiano, il "primato", e' un sostantivo
usato per indicare il valore massimo, il risultato "primo",
un valore "superiore ad ogni altro" (lo scrive cosi' qualsiasi
dizionario come anche il Treccani on-line). Non esiste il
concetto di un "record" limitato ad un breve periodo, come
5 anni. Esiste invece il concetto di un "massimo" se il
periodo di tempo osservato e' arbitrariamente ridotto ad una
finestra, come quello citato de' "gli ultimi 5 anni".
La manipolazione linguistica e' eclatante, ma purtroppo temo
faccia presa in molte menti deboli (quanto ignoranti della
lingua di cui magari spesso sono pronti a pavoneggiarsi della
loro conoscenza dell'ortografia, come se l'ortografia fosse
la parte importante della lingua, e non l'informazione trasmessa).
E ripeto, e' un classico della propaganda canaglia storpiare
i significati delle parole, perche' cosi' faccendo si muove
il primo passo verso il cambiamento della realta' (o meglio
della percezione della realta'). L'idea, ovviamente e' quello
di dare l'impressione di una catastrofe imminente (un "record"
di un parametro critico, quando troppo alto, per la
sostenibilita' degli interessi abnormi del debito pubblico e
quindi della sostenibilita' dello stesso bilancio statale).
E passi, per coincidenza il primo dove l'ho ascoltato e' stato
su Mediaset: dopotutto il sig.Berlusconi pare prendere le parti
di tutti quelli che gli elettori del governo giallo-verde (che
messi insieme sono una maggioranza consistente di cittadini)
ormai detestano. E quindi pare ovvio che Mediaset voglia
spaventarli, onde ridurli a piu' miti consigli.
Ma poi lo ascolto anche su La7. E pari-pari anche sulla RAI.
Pare insomma una velina passata pari-pari a tutte le reti
televisive nazionali. Il che pone una domanda: ma chi controlla
il sistema televisivo in Italia ? Il governo non di certo ?
E neanche, suppongo, il Presidente della Repubblica.
Per decenni e' stato sventagliato il rischio di un Presidente
del Consiglio che controllava le televisioni nazionali (quando
c'erano solo Mediaset e RAI, ovviamente mi riferisco al sig.
Berlusconi). Il rischio allora era paventato, piu' teorico che
reale. Oggi pero' siamo davanti all'evidenza di un controllo
unico delle reti televisive nazionali, peggio ancora, senza
sapere chi le sta controllando! Ebbene, tutti i filosofi e
studiosi, etc. che si sono stracciati le vesti quando il sig.
Berlusconi venne nominato per la prima volta PdC, oggi dove sono ?
La prima manipolazione della realta' parte dalla manipolazione
delle parole: chi non lo capisce o non ci fa caso, non merita
la liberta' e la perdera'.
italiane rispetto alle obbligazioni di stato tedesche e'
salito a 3.28 (che significa all'atto pratico, visto che
quelli tedeschi viaggiano intorno alla zero, che i titoli
italiani pagano un interesse intorno al 3,3%).
Se guardiamo l'andamento storico, siamo ad un "massimo"
(o un "picco" se volete) rispetto agli ultimi 5 anni.
Perche' usare il termine "massimo" ? Perche' questo
parametro ha una storia pluridecennale, e questo e'
solo uno dei tanti massimi storici del parametro.
Poi sentiamo un primo telegiornale: *record* dello spread e
quasi distrattamente l'aggiunta: degli ultimi 5 anni. Ed ecco
l'evidenza di un uso blasfemo della lingua italiana, che ci fa
subito riconoscere la manina della propaganda canaglia.
Il "record" ovvero in italiano, il "primato", e' un sostantivo
usato per indicare il valore massimo, il risultato "primo",
un valore "superiore ad ogni altro" (lo scrive cosi' qualsiasi
dizionario come anche il Treccani on-line). Non esiste il
concetto di un "record" limitato ad un breve periodo, come
5 anni. Esiste invece il concetto di un "massimo" se il
periodo di tempo osservato e' arbitrariamente ridotto ad una
finestra, come quello citato de' "gli ultimi 5 anni".
La manipolazione linguistica e' eclatante, ma purtroppo temo
faccia presa in molte menti deboli (quanto ignoranti della
lingua di cui magari spesso sono pronti a pavoneggiarsi della
loro conoscenza dell'ortografia, come se l'ortografia fosse
la parte importante della lingua, e non l'informazione trasmessa).
E ripeto, e' un classico della propaganda canaglia storpiare
i significati delle parole, perche' cosi' faccendo si muove
il primo passo verso il cambiamento della realta' (o meglio
della percezione della realta'). L'idea, ovviamente e' quello
di dare l'impressione di una catastrofe imminente (un "record"
di un parametro critico, quando troppo alto, per la
sostenibilita' degli interessi abnormi del debito pubblico e
quindi della sostenibilita' dello stesso bilancio statale).
E passi, per coincidenza il primo dove l'ho ascoltato e' stato
su Mediaset: dopotutto il sig.Berlusconi pare prendere le parti
di tutti quelli che gli elettori del governo giallo-verde (che
messi insieme sono una maggioranza consistente di cittadini)
ormai detestano. E quindi pare ovvio che Mediaset voglia
spaventarli, onde ridurli a piu' miti consigli.
Ma poi lo ascolto anche su La7. E pari-pari anche sulla RAI.
Pare insomma una velina passata pari-pari a tutte le reti
televisive nazionali. Il che pone una domanda: ma chi controlla
il sistema televisivo in Italia ? Il governo non di certo ?
E neanche, suppongo, il Presidente della Repubblica.
Per decenni e' stato sventagliato il rischio di un Presidente
del Consiglio che controllava le televisioni nazionali (quando
c'erano solo Mediaset e RAI, ovviamente mi riferisco al sig.
Berlusconi). Il rischio allora era paventato, piu' teorico che
reale. Oggi pero' siamo davanti all'evidenza di un controllo
unico delle reti televisive nazionali, peggio ancora, senza
sapere chi le sta controllando! Ebbene, tutti i filosofi e
studiosi, etc. che si sono stracciati le vesti quando il sig.
Berlusconi venne nominato per la prima volta PdC, oggi dove sono ?
La prima manipolazione della realta' parte dalla manipolazione
delle parole: chi non lo capisce o non ci fa caso, non merita
la liberta' e la perdera'.