Post by Porco Rossovoglio dire: lasciamo per un secondo fuori i gay. Il fatto è che la
famiglia è una cosa su cui lo stato investe molto ok? Se crei una
famiglia hai tutta una serie di diritti fiscali ed economici. Dato che
la base della società è la famiglia ed i figli, lo stato giustamente ti
da una mano nel momento in cui ti sposi, perchè sposandoti tu in qualche
modo dimostri che "fai sul serio". Dai una specie di garanzia alla
collettività che farai figli e che essa (la collettività) può investire
su di te serenamente. Ho descritto il meccanismo ideale ovviamente.
Inoltre il matrimonio è ormai svincolato dall'aspetto religioso, esiste
la possibilità di contrarlo in Comune o addirittura su un aereo o su una
nave. Quindi anche io che sono agnostico posso fare una cerimonia
sobria, senza pagare il dazio ai preti e senza fare ridicole promesse ad
un triangolo con l'occhio dentro.
Allora tra me e me dico: ma che bisogno c'è di estendere dei diritti (e
quindi cacciare direttamente o indirettamente soldi) a delle persone che
non si vogliono prendere nessuna responsabilità? Perchè, guardiamoci
negli occhi: chi convive lo fa al 99% perchè "non se la sente di sposarsi".
Allora la mia idea è che si possono dare dei diritti ai conviventi in
campo civile, tipo assistenza ospedaliera al compagno malato,
possibilità di ereditare etc etc. Ma non privilegi fiscali o economici
(tipo la pensione di reversibilità). Queste persone (tra cui ci sono
anch'io che vivo con una compagna ma non sono sposato) non forniscono
nessuna garanzia alla collettività che si impegneranno e faranno figli,
non hanno nessun dovere verso il "coniuge" ma vogliono godere di tutti i
diritti di chi invece fa il grande passo. Non mi pare equo.
Per quanto riguarda i gay, estenderei anche a loro i diritti che ho
elencato per i conviventi, naturalmente. Ma anche a loro direi no sul
piano economico. Perchè è evidente che la loro famiglia eventuale non
sarebbe tesa alla procreazione. So che può sembrare cinico, però lo
stato deve spendere soldi per chi fa figli, perchè sono quelli il motore
di una società.
Credo che a livello ideale il discorso regga. Ma magari ho trascurato
alcuni aspetti pratici che lo fanno crollare (tipo con l'aborto, che è
una cosa orrenda filosoficamente ma non legalizzarla la rende ancora più
orrenda praticamente).
Capisco la tua posizione, ma non concordo del tutto. Allora le coppie
che scoprono di essere sterili che facciamo, li "divorziamo"
fiscalmente a forza? (Era una stronzata, ovvio)
Non ci sono solo i figli naturali per i quali uno stato deve
preoccuparsi; tra l'altro ci sarebbero anche le adozioni che, se fatte
bene come da noi non sono, risolverebbero i problemi di altri
cittadini: i figli adottati appunto; e il discrimine non dovrebbe
essere etero-omo (ho conosciuto coppie gay serissime e che farebbero
crescere un figlio secondo me ottimamente, e coppie etero sposate alle
quali non affiderei neanche un pesce rosso, altro che l'educazione di
un figlio) ma un controllo serio delle condizioni familiari
Una coppia che convive comunque è (dovrebbe essere) un affare per lo
stato come economia: riduce i consumi (esempi scemi tagliati con
l'accetta, in inverno devi riscaldare solo una casa e non due; e
vivendo da single purtroppo vedo che la spazzatura che produco non è
certo solo la metà di quella che produce una coppia...)
Quindi anche questa componente andrebbe riconosciuta e in un certo
senso favorita, anche se probabilmente l'ho messa giù un po' troppo
semplice. (e come single mi darei la zappa sui piedi ma a me basta che
non rimettano la tassa sul celibato ^___^ )
Tra l'altro, se gli si riconoscessero i famosi diritti chiamiamoli
così "di morte" come assistenza ospedaliera, eredità ecc. non vedo
perché dovresti escludere la pensione reversibile. Questa proprio non
l'ho capita.
Sergej