Xlater
2004-01-08 16:26:45 UTC
Riprendo un argomento che è stato sfiorato in un altro thread e che
mi sembra invece piuttosto interessante.
Il genistein contenuto nei cibi a base di soia fa bene o no? Tenete
presente che questo "isoflavone" o "fitoestrogeno" (credo che siano
sinonimi, ma non ci metto le mani sul fuoco) è la ragione principale per
cui la soia viene proclamata "cibo salutare".
La prima osservazione che è necessario fare è che il genisatein è
chimicamente molto simile all'ormone femminile estrogeno, e possiede
indiscutibili effetti sia estrogenizzanti che antiestrogenizzanti.
Sembra un paradosso, ma è spiegabilissimo. In una situazione di
carenza di estrogeni, il genistein si comporta da simil-estrogeno.
In una situazione in cui gli estrogeni naturali sono presenti, il
genistein, per la sua struttura chimica simile, entra in competizione
con le molecole di estrogeno naturale nelle reazioni in cui queste
ultime sono coinvolte, ma essendo meno attivo per certi processi (è un
estrogeno di serie B, in un certo senso) inibisce ed ostacola le normali
funzionalità dell'estrogeno endogeno.
Questo significa che può avere effetti estrogenici negli uomini (ossia
si comporta come un'assunzione di ormoni femminili) e anti-estrogenici
nelle donne (inibisce le funzionalità legate all'estrogeno).
L'analogia che viene subito in mente è quella con gli anabolizzanti
steroidei, che sono delle versioni modificate del testosterone.
Hanno effetto mascolinizzante sulle donne che li assumono, mentre
possono avere effetti negativi sulle funzionalità sessuali degli
uomini, visto che entrano in concorrenza con il naturale testosterone
endogeno.
In linea di massima non è buona cosa mettersi in corpo un qualcosa che
ha una comprovata attività ormonale. Sappiamo che il sistema endocrino
si regge su equilibri ben precisi, e sebbene sia piuttosto facile
metterci le mani dall'esterno, è sempre meglio farlo solo se
assolutamente indispensabile, e sotto stretto controllo medico.
Il fatto che la soia avesse effetti ormonali è ben noto da tempo.
C'è chi sostiene che è questo è per la soia un sottile sistema evolutivo
per proteggersi dai predatori: sterilizzandoli.
Gli effetti sono stati riscontrati in numerosi studi di laboratorio
su cavie animali, dai topi agli scimpanzè (nostri lontani cugini).
Già negli anni '40 i pastori australiani avevano notato che
l'infertilità si diffondeva nelle loro greggi quando venivano nutrite
con cibi abase di soia, per effetto dei fitoestrogeni.
I produttori di soia dicono che è questo effetto c'è solo sulle
pecore. Beh, può darsi, perché no?
E' curiosa la storia di un uccello tropicale che, se nutrito con mangime
di soia, il giovane maschio sviluppa i colori delle penne
tipici delle femmine della specie.
Nel frattempo il servizio sanitario federale della confederazione
svizzera nel "Bulletin de office federal de la sonte Division Science
des aliments: Experts on Safety Publique No 28, 20/07/1992"
ha avvertito i consumatori che 100g di proteine di soia corrispondono,
come effetto estrogenico, all'assunzione di una pillola
anticoncezionale.
Di solito, la prima risposta che viene in mente è a proposito dei
cinesi. Loro mangiano un sacco di soia, ma non sembrano aver problemi
riproduttivi. Certo, i cinesi non sono famosi nel mondo per le loro
prestazioni sessuali, in linea di massima. Ma in realtà l'obiezione
è un altra. L'idea che in oriente si faccia questo uso capillare e
massiccio della soia come alimento è un mito del tutto infondato.
I giapponesi maschi consumano in media meno di 10 mg di genistein
al giorno, (Fukutake M, Takahashi M, Ishida K, Kawamura H, Sugimura T,
Wakabayashi K; Food Chem Toxicol 1996, 34:457-61) mentre chi fa della
soia la propria fonte principale di proteine, finisce per consumarne
facilmente fino a 200 mg.
La soia è coltivata dall'antichità, ma come "pianta di rotazione", per
arricchire il terreno dove sono stati coltivati in precedenza altre
specie (p.es. cereali). Dopo una stagione di soia, il suolo torna
chimicamente ricco, e si può riprendere a coltivare specie commestibili.
Gli antichi sapevano che la soia non si mangiava.
Poi in tempi relativamente recenti, si è scoperto che fermentandola
si eliminano la maggior parte (non la totalità) delle tossine, e
si può ricavare un cibo "meglio che niente" per i momenti di più dura
carestia.
Veniamo al discorso legato all'eventuale effetto preventivo nei
riguardi dei tumori. Gli studi epidemiologici suggeriscono che le
popolazioni orientali siano meno soggette al tumore al seno. Questo
ovviamente non dimostra che il merito sia del consumo di soia, che
tra l'altro, come abbiamo detto, è molto più modesto di quanto si pensi.
Studi più specifici danno risultati contrastanti, e come al
solito ognuno enfatizza gli studi che sembrano sostenere le proprie
tesi. Dietro la soia c'è una lobby di industrie alimentari di potenza
infinita. Ma ammettiamo pure che possa esserci un effetto preventivo.
Il grosso limite della medicina oggi è il suo essere parzializzata e
settorializzata. Si studia l'effetto di un cibo (o di un farmaco) su
una certa malattia, e si tende ad ignorare l'effetto sul sistema
complessivo.
Il cancro è una malattia molto particolare, che usa in modo perverso
i meccanismi "sani" del corpo. E' noto che un tumore in una persona
giovane e (per il resto) sana è molto più difficile da arginare che
in un anziano. Questo crea una situazione paradossale per cui in
presenza di un tumore quello che fa male fa bene e viceversa.
I tumori si curano con la chemio: si riempie l'organismo di sostanze
altamente tossiche. Vi sembrerebbe logico che una persona sana si
facesse una chemio, "per prevenire il cancro"?
Anticamente si curava il tumore alla prostata castrando il soggetto.
Che ne direste di una proposta di tagliare i testicoli a tutto i
neonati di sesso maschile? I tumori alla prostata sarebbero debellati.
Ma è ragionevole?
Molte forme di tumori si curano (si cercano di curare) attraverso il
sistema endocrino. Molti ormoni che in un soggetto sano fanno
onestamente il proprio lavoro, diventano pericolosi alleati di certi
tipi di tumore. In questo senso c'è una logica ad assumere faramci che
deprimono la produzione di questo o quell'ormone. Ma ha senso
sostenere che sia salutare deprimere gli stessi ormoni in un soggetto
sano?
Lo stesso vale per il genistein, che infatti viene usato come farmaco
coadiuvante per il suo effetto antiestrogenico in alcune forme tumorali
legate all'apparato endocrino femminile. Ma in dosi ben precise e sotto
stretta sorveglianza medica, in un contesto dove, come con le chemio,
bisogna sconfiggere il tumore anche a costo di danneggiare l'organismo
con pesanti effetti collaterali.
Vi sembra ancora un composto così salutare da mettervi in corpo?
Poi, come tutte le sostanze ormonalmente attive, può avere mille effetti
apparentemente benefici. Anche se mi faccio di Nandrolone mi ritrovo che
mi aumenta la massa muscolare, mi si riduce la massa grassa, corro più
forte, alzo più peso e sento meno la fatica. Wow.
Ma tutto il resto?
Sorvolo sull'effetto che fanno sui neonati le "formule" a base di
soia che sono state propagandate come migliori, o più salutari, del
latte materno, né sull'effetto che si ha sui neonati quando le
mamme in gravidanza sono consumatrici di soia, e di fitoestrogeni.
Che ne pensereste di una donna incinta che assume pillole
contraccettive? O che le fa ingoiare al bambino lattante?
Un rapido cenno invece va ai comprovati effetti del genistein
sull'attività tiroidea. Il genistein inibisce l'attività dell'enzima
TPO (tiroide perossidasi) che presiede alla produzione degli ormoni
tiroidei. [Anti-thyroid isoflavones from soybean: isolation,
characterization, and mechanisms of action.
Divi RL, Chang HC, Doerge DR. Biochem Pharmacol 1997 Nov 15 54:10
1087-96.]
Sembra che negli stessi studi epidemiologici per cui nell'estremo
oriente alcuni tipi di tumore sono meno diffusi, risulta che i tumori
della tiroide sono invece più frequenti che nei paesi occidentali.
Ma è solo un dato epidemiologico.
Ognuno è ovviamente libero di andare a fare le proprie ricerche e
farsi un'opinione per conto suo. L'importante è che tutti sappiano che
il tema esiste e che non sono tutti d'accordo sul fatto che la soia
sia questo cibo dei miracoli. Anche se ci sono pesanti interessi che
spingono a farlo pensare un po' a tutti.
Volevo però far notare che essere pro o contro il consumo di soia non
ha niente a che vedere con le diete low-carb (che secondo alcuni sono
il mio unico cruccio). Al contrario la soia è un cibo a contenuto di
zuccheri relativamente basso e ricco di proteine, e molti "santoni"
delle diete low-carb (Barry Sears per esempio) ne raccomandano l'uso.
Ma non sono abituato a prendere a scatola chiusa il verbo di nessuno,
così come dobbiamo sempre fare tutti, chiunque parli.
L'opinione che mi sono fatto personalmente è che mangiare quella
robaccia insipida, ampiamente processata a livello industriale,
del tutto priva di ogni benficio nutrizionale particolare, che
potrebbe essere l'equivalente di una chemioterapia alle palle, non
mi sembra una scelta particolarmente felice.
Xlater
mi sembra invece piuttosto interessante.
Il genistein contenuto nei cibi a base di soia fa bene o no? Tenete
presente che questo "isoflavone" o "fitoestrogeno" (credo che siano
sinonimi, ma non ci metto le mani sul fuoco) è la ragione principale per
cui la soia viene proclamata "cibo salutare".
La prima osservazione che è necessario fare è che il genisatein è
chimicamente molto simile all'ormone femminile estrogeno, e possiede
indiscutibili effetti sia estrogenizzanti che antiestrogenizzanti.
Sembra un paradosso, ma è spiegabilissimo. In una situazione di
carenza di estrogeni, il genistein si comporta da simil-estrogeno.
In una situazione in cui gli estrogeni naturali sono presenti, il
genistein, per la sua struttura chimica simile, entra in competizione
con le molecole di estrogeno naturale nelle reazioni in cui queste
ultime sono coinvolte, ma essendo meno attivo per certi processi (è un
estrogeno di serie B, in un certo senso) inibisce ed ostacola le normali
funzionalità dell'estrogeno endogeno.
Questo significa che può avere effetti estrogenici negli uomini (ossia
si comporta come un'assunzione di ormoni femminili) e anti-estrogenici
nelle donne (inibisce le funzionalità legate all'estrogeno).
L'analogia che viene subito in mente è quella con gli anabolizzanti
steroidei, che sono delle versioni modificate del testosterone.
Hanno effetto mascolinizzante sulle donne che li assumono, mentre
possono avere effetti negativi sulle funzionalità sessuali degli
uomini, visto che entrano in concorrenza con il naturale testosterone
endogeno.
In linea di massima non è buona cosa mettersi in corpo un qualcosa che
ha una comprovata attività ormonale. Sappiamo che il sistema endocrino
si regge su equilibri ben precisi, e sebbene sia piuttosto facile
metterci le mani dall'esterno, è sempre meglio farlo solo se
assolutamente indispensabile, e sotto stretto controllo medico.
Il fatto che la soia avesse effetti ormonali è ben noto da tempo.
C'è chi sostiene che è questo è per la soia un sottile sistema evolutivo
per proteggersi dai predatori: sterilizzandoli.
Gli effetti sono stati riscontrati in numerosi studi di laboratorio
su cavie animali, dai topi agli scimpanzè (nostri lontani cugini).
Già negli anni '40 i pastori australiani avevano notato che
l'infertilità si diffondeva nelle loro greggi quando venivano nutrite
con cibi abase di soia, per effetto dei fitoestrogeni.
I produttori di soia dicono che è questo effetto c'è solo sulle
pecore. Beh, può darsi, perché no?
E' curiosa la storia di un uccello tropicale che, se nutrito con mangime
di soia, il giovane maschio sviluppa i colori delle penne
tipici delle femmine della specie.
Nel frattempo il servizio sanitario federale della confederazione
svizzera nel "Bulletin de office federal de la sonte Division Science
des aliments: Experts on Safety Publique No 28, 20/07/1992"
ha avvertito i consumatori che 100g di proteine di soia corrispondono,
come effetto estrogenico, all'assunzione di una pillola
anticoncezionale.
Di solito, la prima risposta che viene in mente è a proposito dei
cinesi. Loro mangiano un sacco di soia, ma non sembrano aver problemi
riproduttivi. Certo, i cinesi non sono famosi nel mondo per le loro
prestazioni sessuali, in linea di massima. Ma in realtà l'obiezione
è un altra. L'idea che in oriente si faccia questo uso capillare e
massiccio della soia come alimento è un mito del tutto infondato.
I giapponesi maschi consumano in media meno di 10 mg di genistein
al giorno, (Fukutake M, Takahashi M, Ishida K, Kawamura H, Sugimura T,
Wakabayashi K; Food Chem Toxicol 1996, 34:457-61) mentre chi fa della
soia la propria fonte principale di proteine, finisce per consumarne
facilmente fino a 200 mg.
La soia è coltivata dall'antichità, ma come "pianta di rotazione", per
arricchire il terreno dove sono stati coltivati in precedenza altre
specie (p.es. cereali). Dopo una stagione di soia, il suolo torna
chimicamente ricco, e si può riprendere a coltivare specie commestibili.
Gli antichi sapevano che la soia non si mangiava.
Poi in tempi relativamente recenti, si è scoperto che fermentandola
si eliminano la maggior parte (non la totalità) delle tossine, e
si può ricavare un cibo "meglio che niente" per i momenti di più dura
carestia.
Veniamo al discorso legato all'eventuale effetto preventivo nei
riguardi dei tumori. Gli studi epidemiologici suggeriscono che le
popolazioni orientali siano meno soggette al tumore al seno. Questo
ovviamente non dimostra che il merito sia del consumo di soia, che
tra l'altro, come abbiamo detto, è molto più modesto di quanto si pensi.
Studi più specifici danno risultati contrastanti, e come al
solito ognuno enfatizza gli studi che sembrano sostenere le proprie
tesi. Dietro la soia c'è una lobby di industrie alimentari di potenza
infinita. Ma ammettiamo pure che possa esserci un effetto preventivo.
Il grosso limite della medicina oggi è il suo essere parzializzata e
settorializzata. Si studia l'effetto di un cibo (o di un farmaco) su
una certa malattia, e si tende ad ignorare l'effetto sul sistema
complessivo.
Il cancro è una malattia molto particolare, che usa in modo perverso
i meccanismi "sani" del corpo. E' noto che un tumore in una persona
giovane e (per il resto) sana è molto più difficile da arginare che
in un anziano. Questo crea una situazione paradossale per cui in
presenza di un tumore quello che fa male fa bene e viceversa.
I tumori si curano con la chemio: si riempie l'organismo di sostanze
altamente tossiche. Vi sembrerebbe logico che una persona sana si
facesse una chemio, "per prevenire il cancro"?
Anticamente si curava il tumore alla prostata castrando il soggetto.
Che ne direste di una proposta di tagliare i testicoli a tutto i
neonati di sesso maschile? I tumori alla prostata sarebbero debellati.
Ma è ragionevole?
Molte forme di tumori si curano (si cercano di curare) attraverso il
sistema endocrino. Molti ormoni che in un soggetto sano fanno
onestamente il proprio lavoro, diventano pericolosi alleati di certi
tipi di tumore. In questo senso c'è una logica ad assumere faramci che
deprimono la produzione di questo o quell'ormone. Ma ha senso
sostenere che sia salutare deprimere gli stessi ormoni in un soggetto
sano?
Lo stesso vale per il genistein, che infatti viene usato come farmaco
coadiuvante per il suo effetto antiestrogenico in alcune forme tumorali
legate all'apparato endocrino femminile. Ma in dosi ben precise e sotto
stretta sorveglianza medica, in un contesto dove, come con le chemio,
bisogna sconfiggere il tumore anche a costo di danneggiare l'organismo
con pesanti effetti collaterali.
Vi sembra ancora un composto così salutare da mettervi in corpo?
Poi, come tutte le sostanze ormonalmente attive, può avere mille effetti
apparentemente benefici. Anche se mi faccio di Nandrolone mi ritrovo che
mi aumenta la massa muscolare, mi si riduce la massa grassa, corro più
forte, alzo più peso e sento meno la fatica. Wow.
Ma tutto il resto?
Sorvolo sull'effetto che fanno sui neonati le "formule" a base di
soia che sono state propagandate come migliori, o più salutari, del
latte materno, né sull'effetto che si ha sui neonati quando le
mamme in gravidanza sono consumatrici di soia, e di fitoestrogeni.
Che ne pensereste di una donna incinta che assume pillole
contraccettive? O che le fa ingoiare al bambino lattante?
Un rapido cenno invece va ai comprovati effetti del genistein
sull'attività tiroidea. Il genistein inibisce l'attività dell'enzima
TPO (tiroide perossidasi) che presiede alla produzione degli ormoni
tiroidei. [Anti-thyroid isoflavones from soybean: isolation,
characterization, and mechanisms of action.
Divi RL, Chang HC, Doerge DR. Biochem Pharmacol 1997 Nov 15 54:10
1087-96.]
Sembra che negli stessi studi epidemiologici per cui nell'estremo
oriente alcuni tipi di tumore sono meno diffusi, risulta che i tumori
della tiroide sono invece più frequenti che nei paesi occidentali.
Ma è solo un dato epidemiologico.
Ognuno è ovviamente libero di andare a fare le proprie ricerche e
farsi un'opinione per conto suo. L'importante è che tutti sappiano che
il tema esiste e che non sono tutti d'accordo sul fatto che la soia
sia questo cibo dei miracoli. Anche se ci sono pesanti interessi che
spingono a farlo pensare un po' a tutti.
Volevo però far notare che essere pro o contro il consumo di soia non
ha niente a che vedere con le diete low-carb (che secondo alcuni sono
il mio unico cruccio). Al contrario la soia è un cibo a contenuto di
zuccheri relativamente basso e ricco di proteine, e molti "santoni"
delle diete low-carb (Barry Sears per esempio) ne raccomandano l'uso.
Ma non sono abituato a prendere a scatola chiusa il verbo di nessuno,
così come dobbiamo sempre fare tutti, chiunque parli.
L'opinione che mi sono fatto personalmente è che mangiare quella
robaccia insipida, ampiamente processata a livello industriale,
del tutto priva di ogni benficio nutrizionale particolare, che
potrebbe essere l'equivalente di una chemioterapia alle palle, non
mi sembra una scelta particolarmente felice.
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