Post by Paolo MartiniI soliti demagogici moralisti, dopo aver asserito che sculli avava fatto un
intervento volontario (?) hanno cominciato a lapidare il povero mannini,
colpevole di non essersi accorto che il portiere era a terra (in 10 secondi
netti di un'azione concitata).
E' stato chiesto perchè, una volta accertato il fatto, il brescia non ha
lasciato pareggiare l'udinese: giusta osservazione, ma perchè non utilizzare
lo stesso metro per i simulatori che ottengono rigori indebiti o di tutti
coloro i quali approfittano di una svista arbitrale a proprio vantaggio??
Non se ne può più del falso fair-play dei giocatori. Al posto di Mannini,
col portiere a terra, avrei segnato anch'io. Come spettatore, sono persino
infastidito (e non da oggi)dalla manfrina di chi si rotola a terra,
tarantolato, o si blocca, immobile, come morto.
Lo scopo del gioco è di creare la superiorità numerica per andare in gol.
All'uopo ci si allena più o meno duramente per rinforzarsi ed essere più
competitivi. Se un giocatore si strappa in uno scatto o per un urto cade a
terra, l'avversario che si confronta con lui ha tutto il sacrosanto diritto
(anche morale, intendo) di proseguire la sua azione alla ricerca della
segnatura della propria squadra.
Addirittura, anche se un giocatore fosse veramente infortunato in modo
grave, non sono 20 o trenta secondi di differenza a modificarne le
prospettive di salute. A questa affermazione (che si presta a molte e attese
censure) vi sono senz'altro eccezioni. Se l'azione non si interrompe da sola
entro una trentina di secondi, l'arbitro (che pure non ha visuale a 360°, ma
è coadiuvato da assistenti con strumenti di segnalazione) può decidere di
fermare il gioco.
Introdurrei una nuova regola, che consenta ai soccorsi di entrare in campo
in qualsiasi momento, senza interruzione del gioco (avviene già nel rugby,
mi pare).
In realtà sono gli stessi giocatori che, grazie a queste manfrine, tirano il
fiato e riducono il tempo effettivo di gioco (altra regola che vorrei veder
introdurre), a danno degli spettatori.
EP