truman burbank
2007-03-09 16:31:05 UTC
ecco qui, per i babbani che rispondono al nome di r3m, alessandro il
patriarca, edoardo benedetti, leonardo serni, albione de avalone il
trollone etc.):
1. SENTIAMO COSA DICEVA RUBBIA
Rubbia: «Auto all'idrogeno entro 5 anni»
MILANO - Per il Nobel Carlo Rubbia, commissario-presidente dell'Enea,
la scienza ha già fornito la soluzione al problema dell'inquinamento
che paralizza le città e aggredisce la nostra salute, ed è l' impiego
dell' idrogeno.
Dunque, questa è la via da seguire?
«Per risolvere i problemi bisogna fabbricare veicoli con emissioni
zero, cioè che non inquinano. E lo strumento ideale è la cella a
combustibile ad idrogeno. Ne sono già state costruite e dimostrano di
funzionare egregiamente. Anche meglio del motore a benzina, per quanto
riguarda il rendimento che risulta addirittura tre volte più elevato:
45% per cento la cella, 15% il motore a benzina». Allora come mai non
si cambia, se il vantaggio è così evidente? «Perché oggi viene
costruito in maniera artigianale, mentre bisogna passare ad una
produzione di massa. Ora la generazione di un kw di energia con la
cella costa mille euro mentre con il motore a scoppio soltanto cento
euro perché tecnologicamente non ha più segreti essendo fabbricato da
oltre un secolo».
Gli scienziati non hanno colpe per questi ritardi nell' indicare la
soluzione giusta?
«Tutti abbiamo colpe, ma i ricercatori hanno già risolto da tempo gli
aspetti scientifici. Adesso si devono sviluppare le tecnologie
adeguate per rendere questo motore economicamente accettabile».
Quali sono gli ostacoli ancora da superare?
«Sono tre, e riguardano la distribuzione, il trasporto e la sicurezza.
Usare l' idrogeno liquido non è pratico, quello compresso è difficile,
il metodo migliore che risolve i tre quesiti è la creazione di un
composto chimico di idruri che assimiliamo a dei sali nei quali l'
idrogeno è assorbito come in una spugna. Riscaldandoli opportunamente
si libera quello che serve. La cella a combustibile, poi, lo utilizza
per sviluppare la corrente necessaria a far funzionare il motore
elettrico dell' automobile».
Se oggi si decidesse di far ricorso all' idrogeno, quanti anni
occorrerebbero per vederlo concretamente impiegato nei mezzi di
trasporto?
«In cinque anni l' intero parco dei mezzi pubblici potrebbe essere
riconvertito e disponibile. Per le auto private, basterebbe solo
qualche anno in più. Naturalmente tutto dipende da quanto si investe
nel cambiamento».
C'è chi sostiene che qualche inquinante viene prodotto comunque.
«Se si utilizza l' idrogeno nei tradizionali motori a scoppio come
qualche casa automobilistica sta facendo sperimentalmente, qualche
residuo rimane, ma con la cella a combustibile l' emissione è zero
rilasciando come sottoprodotto soltanto vapore d' acqua. Si genera
invece anidride carbonica quando si produce l' idrogeno, ma questa può
essere liquefatta e immessa nel sottosuolo dove è presente già in
abbondanza».
Da dove si ottiene l' idrogeno, dall' acqua del mare?
«Questa è una via ancora costosa. Più semplice ed economico è estrarlo
dal gas naturale separandolo dall' anidride carbonica». Quindi, non vi
sono altre vie da percorrere? «No, tutte le altre, come il metanolo ad
esempio, sono delle soluzioni temporanee. Bisogna prendere il toro per
le corna se si vuole cambiare. Sono due anni che lo predico. Anche in
Italia abbiamo cervelli in grado di impegnarsi con ottimi risultati.
Bisogna solo decidere politicamente di andare in questa direzione ed
esserne tutti consapevoli. Poi il mercato si crea».
2. IN GERMANIA MOBILI A CASA CON AUTO A IDROGENO (PER I BABBANI CHE
DICONO CHE LE AUTO A IDROGENO SONO UNA CHIMERA)
Nasce in Germania un'interessante iniziativa per diffondere la
conoscenza della mobilità a idrogeno. I dipendenti dell'ipermercato
del mobile IKEA di Berlino consegneranno i mobili alla clientela
utilizzando per il trasporto le Opel HydroGen 3, automobili a idrogeno
liquido basate sulla tecnologia a celle combustibili e dotate di
motore elettrico da 82 cv. La mobilità elettrica a idrogeno ha il
pregio di evitare qualsiasi emissione inquinante, con grande beneficio
sociale nella lotta allo smog urbano. Può considerarsi una vera e
propria soluzione per la "mobilità pulita" su quattro ruote anche se
attualmente la sua portata è soprattutto come evento e come strumento
di comunicazione.
Dal punto di vista marketing l'evento organizzato dalla Opel e
dall'Ikea contribuirà a diffondere la conoscenza della mobilità a
idrogeno, considerata dalle case costruttrici il futuro vettore e
carburante per automobili dei prossimi decenni, e della sua
fattibilità pratica. Da anni il gruppo General Motors, che controlla
il marchio tedesco Opel, investe nella tecnologia a idrogeno. Sono già
all'attivo del bagaglio d'esperienza GM svariati prototipi. Sono stati
realizzati negli Stati Uniti anche diversi esperimenti sul sistema
distributivo con vere e proprie stazioni di servizio a idrogeno.
L'iniziativa Opel-Ikea è realizzata non a caso in Germania, da
considerarsi come il mercato automobilistico europeo più avanti
nell'applicazione e nella ricerca delle tecnologie di mobilità a
idrogeno. Nell'ultimo anno, Berlino e altre città tedesche sono già
state lo sfondo per iniziative simili: autobus a idrogeno, stazioni di
servizio dedicate ecc.
Alla lunga serie di eventi "pro-idrogeno", oggi si aggiunge anche la
consegna a domicilio dei mobili tramite auto a idrogeno e, sicuramente
e, non sarà l'ultima iniziativa in arrivo dalla Germania.
3. OMOLOGAZIONE DELLE AUTO A IDROGENO IN TOSCANA
Si consolida la via toscana all'idrogeno prodotto da fonti
rinnovabili. Nei giorni scorsi, su iniziativa dell'assessore
all'ambiente Marino Artusa, la Regione ha chiesto al ministro dei
trasporti Alessandro Bianchi, che sta lavorando ad un decreto legge
sulla sicurezza su strada dei veicoli, l'omologazione in via
sperimentale della piccola flotta di mezzi a idrogeno già circolanti,
di cui dispone la Toscana.
'L'autorizzazione del ministero - afferma l'assessore Artusa nella
lettera indirizzata al ministro - può dare slancio ai progetti di
sviluppo che si stanno elaborando anche con il contributo della
Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, per dimostrare la loro
effettiva praticabilità e per rimanere competitivi con i concorrenti
europei in questo settore'.
'Da diversi anni - aggiunge Artusa - l'assessorato all'ambiente si è
impegnato nello sviluppo e promozione di una mobilità pubblica e
privata alimentata da idrogeno prodotto da fonti rinnovabili per
migliorare la qualità dell'aria nelle aree urbane e per cercare di
svincolare la nostra economia dall'utilizzo di combustibili fossili.
L'omologazione di tali mezzi può incentivare la moltiplicazione sulla
rete stradale principale e nelle grandi aree urbane degli erogatori di
questo vettore di energia, dando un contributo alla riduzione
dell'inquinamento da traffico'.
Viene in particolare sottolineata la presenza nella nostra regione di
un'esperienza avanzata, come la stazione Multienergy di Collesalvetti
sulla Fi-pi-li, che dispone di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili
(impianti fotovoltaici e minieolici) e di una flotta di quattro
automobili bifuel (Multipla Fiat) trasformate con un piccolo
dispositivo elettronico che consente di utilizzare direttamente e da
subito idrogeno invece di metano.
'Si tratta di una tecnologia avanzata già funzionante - conclude
l'assessore - che rappresenta una 'via toscana' all'idrogeno
immediatamente praticabile, a differenza della 'via californiana' che
ha tempi più lunghi, e molto meno dispendiosa, come è stato
riconosciuto di recente anche in occasione di una iniziativa tenutasi
presso il Parlamento Europeo a Bruxelles. Essa ci indica una strada
concreta rispetto alla sperimentazione delle celle a combustibile che
ancora non hanno un'applicazione industriale diretta'.
4. TRE AUTO A IDROGENO A MANTOVA
La Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell'assessore alle
Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo
Buscemi, ha approvato una delibera che affida in comodato gratuito tre
Fiat Panda Hydrogen al Comune di Mantova, incaricandolo di effettuarne
la sperimentazione su strada per i normali servizi
dell'amministrazione. Si tratta di vetture alimentate a idrogeno, e
quindi a emissione zero, che Regione Lombardia ha ottenuto in base al
progetto Zero Regio dell'Unione europea.
A Mantova (come anche a Francoforte), sempre nell'ambito di Zero
Regio, è prevista la realizzazione di un distributore di idrogeno per
alimentare le vetture. L'assessore Buscemi ricorda che "già dal 2001
Regione Lombardia ha messo in campo iniziative per contribuire allo
sviluppo del vettore idrogeno". Attualmente la Regione partecipa a due
progetti molto significativi: Zero Regio e il progetto Bicocca.
Quest'ultimo ha come obiettivo la realizzazione di una struttura per
la sperimentazione di una vasta gamma di sistemi energetici alimentati
ad idrogeno.
"Quello di Regione Lombardia - aggiunge Buscemi - è uno sforzo per la
mobilità pulita che sarà possibile concretizzare, anche grazie a
questa sperimentazione su strada". Le autovetture sono dotate di un
sistema per la raccolta e trasmissione dati in tempo reale per
controllare con precisione le prestazioni del veicolo, che saranno
monitorate dal Joint Research Centre, organismo scientifico e
tecnologico della Commissione Europea. (Ln)
5. Circolano in Giappone le prime automobili ad idrogeno.
Toyota e Honda, le due principali case automobilistiche giapponesi,
all'avanguardia a livello mondiale per le macchine 'pulite', hanno
consegnato i loro modelli con celle a combustibile ai primi clienti,
dando il via alla commercializzazione di questo tipo di veicoli.
Queste auto, a differenza delle vetture ibride, che alternano
l'utilizzo della benzina all'elettricità, già disponibili sul mercato,
usano unicamente idrogeno, che viene immesso direttamente dai
distributori nel serbatoio e da qui alla cella a combustibile, che
trasforma l'idrogeno in energia elettrica per alimentare il motore. E'
un sistema rivoluzionario perchè esclude totalmente l'utilizzo dei
combustibili convenzionali. Oggi Toyota ha consegnato le sue prime
quattro auto a idrogeno a quattro organismi governativi (l'ufficio del
Primo ministro, il ministero del Commercio, quello dei Trasporti e il
dicastero dell'Ambiente). E' stato sottoscritto un contratto di
affitto, che, per ogni vettura, prevede il pagamento di un milione e
200.000 yen al mese, al cambio attuale quasi 10.000 euro. Il contratto
durerà trenta mesi. Si tratta del modello Fchv (Fuel Cell Hybrid
Vehicle) a cinque posti e che, con un pieno di idrogeno, può
percorrere circa 30 chilometri. Quanto a Honda, ricorrendo a un
contratto di affitto di un anno a 800.000 yen al mese, ha consegnato
una delle sue Fcx (berlina quattro posti) a idrogeno all'ufficio del
Primo ministro. ''La consegna di queste vetture a celle a combustibile
- ha sottolineato oggi il premier Junichiro Koizumi - è un evento
molto significativo per il nostro Paese''. In effetti è la prima volta
nel mondo che arrivano sul mercato, sebbene entro limiti assai
ristretti, vetture di questo tipo. D'altra parte Toyota e Honda hanno
iniziato a consegnare questo tipo di veicoli anche a committenti
statunitensi, come l'Università della California nel caso di Toyota e
la città di Los Angeles in quello di Honda. Toyota già commercializza
dal 1997 un suo modello (Prius) in versione ibrida. Questa riduce fino
al 90% le emissioni di un normale veicolo che usi un carburante
convenzionale. Toyota ha già venduto 105.000 Prius ibride sia in
Giappone che all'estero.
6. L'auto a idrogeno? La noleggio
Rivoluzione Mazda. Da marzo, cioè fra appena un paio di settimane, la
casa nipponica inizierà a dare in noleggio in Giappone un'automobile
con alimentazione ibrida idrogeno-benzina. Il nuovo modello si
chiamerà RX-8 Hydrogen RE e sarà dotato di un motore in grado di
commutare l'alimentazione da benzina a idrogeno (e viceversa) tramite
un pulsante situato sul cruscotto.
Lunga 4,43 metri e larga 1,7, l'autonomia complessiva della vettura
sarà di 649 km, di cui 100 a idrogeno e 549 a benzina. Il motore
RENESIS hydrogen rotary engine si basa sulla tecnologia dual fuel
system, pari ad una potenza in uscita di 80kW a idrogeno e 154kW a
benzina. La doppia alimentazione richiede ovviamente la presenza di un
doppio serbatoio, 61 litri per la benzina e 110L/35Mpa (350 bar) high
pressure per il serbatoio dell'idrogeno.
I primi due veicoli ibridi Mazda RX-8 Hydrogen RE saranno consegnati
in noleggio a due società per l'equivalente di 3.577 dollari al mese
(420,000 yen/mese), ma nel corso del 2006 seguiranno altre consegne.
Una concreta speranza rafforzata dal fatto che attualmente in Giappone
sono attive 13 stazioni di rifornimento di idrogeno.
7. Mercedes Classe A Fuel-Cell
La nuova Mercedes-Benz Classe A "Fuel-Cell" è la prima vettura a
cella combustibile a essere passata da prototipo a una fase di piccola
produzione. I clienti Mercedes negli USA, in Europa, in Giappone ed a
Singapore, avranno l'occasione di testare questi veicoli in condizioni
reali.
Specifiche
All'interno della Mercedes-Benz Classe A "Fuel-Cell", realizzata sulla
versione lunga, l'intero dispositivo di propulsione con celle a
combustibile è alloggiato nella struttura a "sandwich" del pianale. I
serbatoi forniscono idrogeno compresso (350 bar) direttamente
all'impianto fuel-cell. La macchina ha così un'autonomia di circa 150
chilometri, con un consumo di idrogeno equivalente a 4,2 litri di
gasolio per 100 chilometri
Il motore elettrico eroga una potenza di 65 kW; grazie a questa
eccezionale potenza erogata, la vettura ha una straordinaria capacità
di trazione, soprattutto per quanto riguarda la circolazione
all'interno del circuito urbano. Il suo tempo di accelerazione da 0 a
100 km/h è di circa 16 secondi, ed è in grado di raggiungere una
velocità massima di circa 140 km/h.
Queste prestazioni rendono la "Fuel-Cell" adatta agli usi quotidiani
di trasporto senza emettere alcun tipo di sostanze inquinanti. La
nuova Classe A "Fuel-Cell" è silenziosissima.
A bordo del veicolo, le celle a combustibile funzionano come
convertitori di energia elettrochimica, studiate per produrre potenza
dall'idrogeno, ed alimentare un motore elettrico.
8. NUOVA HONDA FCX IDROGENO
Potrebbe arrivare già nel 2008 la vendita della nuova Honda FCX a
idrogeno sui mercati americani e nipponici. La nuova generazione FCX
monta sulla versione hydrogen un motore elettrico della potenza di 100
kW alimentato con tecnologia fuel cell a idrogeno. Come tutte le
automobili a idrogeno rilascia nell'aria soltanto vapore acqueo ed è
silenziosa nei movimenti. Il serbatoio da 170 litri contiene idrogeno
sotto pressione a 350 atmosfere permettendo un'autonomia di viaggio
per circa 430 chilometri con un pieno. Il modello FCX beneficia anche
dell'esperienza fatta dalla casa giapponese sui modelli ibridi negli
ultimi anni e integra in sé un sistema di recupero dell'energia che
altrimenti andrebbe perduta, ad esempio quella delle operazioni di
frenaggio, immagazzinandola in una speciale batteria agli ioni di
litio e quindi riutilizzandola per alimentare la strumentazione di
bordo.
Il nuovo modello FCX mette in pratica i numerosi progressi tecnologici
fatti negli ultimi tempi sul futuro a idrogeno e infonde la speranza
di un'accelerazione verso la sua fase di commercializzazione e di
distribuzione. In occasione della presentazione del nuovo modello la
casa costruttrice giapponese ha anche presentato un sistema "fai da
te" per produrre idrogeno in casa, ricavandolo dal gas per uso
domestico e dall'energia solare.
9. MINI Cooper Hydrogen
MINI Cooper Hydrogen ha al suo interno due innovazioni molto
importanti.
La prima riguarda i quattro cilindri del motore a combustione interna
che possono essere riempiti direttamente con una miscela criogenica
( a bassissima temperatura. per mantenere l'idrogeno allo stato
liquido ). In questo modo i cilindri hanno un riempimento maggiore, un
migliore rendimento e una maggiore potenza.
La seconda innovazione riguarda il serbatoio.
Normalmente finora, per l'idrogeno liquido venivano impiegati solo
serbatoi di forma cilindrica poiché si era visto che erano gli unici a
soddisfare i rigidi standard di sicurezza. Questo comportava numerosi
vincoli al progettista.
Nella MINI è presente, per la prima volta, uno speciale serbatoio
preformato, situato al di sotto dei sedili posteriori, che è stato
studiato appositamente per non sacrificare spazio ai passeggeri ed ai
loro bagagli.
Per vedere la MINI sulle nostre strade bisognerà aspettare che nascano
i primi distributori di idrogeno, previsti da AEM.
10. Hy-wire General Motors
Hy-wire nasce da General Motor, è dotata di fuel-cell a idrogeno. I
designer attorno a questo cuore eco-compatibile hanno avuto la
possibilità di considerare un gran numero di stili per l'interno e per
la carrozzeria. L'auto non ha i pedali del freno e dell'acceleratore.
Manca anche l'asse dello sterzo. Tutto è comandato da due maniglie
ergonomiche che insieme ad un monitor a colori di 5,8 pollici
consentono facilmente al conducente di controllare e far muovere il
veicolo.
La concept car è stata costruita e sviluppata, in base ai disegni di
GM, dallo Studio Stile Bertone di Torino.
11. GM SEQUEL
In occasione del Salone di Ginevra '07 General Motors presenta Sequel,
il prototipo Suv a idrogeno della casa automobilistica americana
basato sulla tecnologia fuel cell, in grado di utilizzare l'idrogeno
in sostituzione dei carburanti tradizionali. Come noto, l'idrogeno
offre lampanti vantaggi dal punto di vista ambientale. Non inquina
durante il moto della vettura e non impatta sull'effetto serra se
viene prodotto tramite le energie rinnovabili o il nucleare.
Non solo idrogeno. GM Sequel integra in sé anche altre tecnologie
avanzate come i freni a controllo elettronico e la struttura leggera
in alluminio. Cresce anche l'autonomia di viaggio, per la prima volta
nel caso di un'automobile a idrogeno un pieno consente di percorrere
fino a 480 km. Non male anche le performance su strada con una
velocità massima su strada di 100 km/h e un'accelerazione da 0 a 100km/
h in dieci secondi. Il design è quello tipico del SUV moderno d'ultima
generazione con ampio spazio a bordo, carrozzeria rialzata per
consentire una guida dall'alto e linea elegante.
12. FORD EDGE A IDROGENO
Il modello Ford Edge nella versione ibrida è il nuovo passo della
sperimentazione sul sentiero della mobilità a idrogeno. La casa
automobilistica americana ha integrato nella sua crossover un motore
elettrico da 130kW, un serbatoio a idrogeno di 4,5 kg e una presa per
la corrente. L'automobile può ricaricare le speciali batterie litio-
ioni nel corso della notte semplicemente "attaccando la spina" alla
rete elettrica domestica.
L'autonomia garantita dalle batterie è di soltanto 40km, non si resta
però a secco. Terminata la carica elettrica entra in funzione
l'alimentazione a idrogeno, l'impianto fuel cell trasforma l'idrogeno
in elettricità conferendo alla Ford Edge ibrida un'ulteriore autonomia
di 320 km. Il prototipo è costato 2 milioni di dollari in ricerca, in
co-partecipazione del governo americano, e non entrerà in produzione.
Almeno per il momento ma, considerato il costo elevato della R&S, si
presume che le case automobilistiche stiano preparandosi sempre più
seriamente all'era dell'idrogeno.
13. PRESENTATA LA BMW H2R A IDROGENO
E' stata presentata al Salone di Detroit e di Parigi l'automobile a
idrogeno più veloce del mondo, parliamo del prototipo Bmw H2R. Nel
circuito di collaudo di Miramas in Francia l'H2R ha superato
facilmente i 300 chilometri all'ora. Il prototipo consente un
abbattimento quasi totale in termini di emissione di CO2, il più
importante dei gas serra che stanno causando il surriscaldamento del
nostro pianeta. Come tutte le automobili a idrogeno emette dal tubo di
scarico soltanto vapore acqueo.
Dal punto di vista tecnologico la BMW H2R ha rinunciato alla cella di
alimentazione, tipica delle altre automobili a idrogeno, per un motore
benzina tratto della 760i ma alimentato completamente a idrogeno. Il
motore di 6 litri e 12 cilindri è capace di sviluppare una potenza
superiore ai 210 kW (285 CV). La principale modifica apportata al
motore riguarda il sistema di iniezione del combustibile adattato alle
caratteristiche della propulsione a idrogeno. La maggiore pressione di
combustione della miscela aria-idrogeno è anche all'origine della
maggiore efficienza. Il Gruppo Bmw ha dimostrato chiaramente come
l'idrogeno possa sostituire efficacemente i combustibili tradizionali
senza dover perdere alcuna performance nell'automobile.
Il solito prototipo? Sembrerebbe proprio di no. Secondo la casa
automobilistica il prototipo H2R non è da considerarsi soltanto come
una vettura sperimentale. Nei prossimi anni il motore a idrogeno sarà
montanto sul modello Bmw Serie 7 con propulsione bivalente a idrogeno
liquido e benzina. La Serie 7 potrebbe pertanto essere la prima
automobile privata a idrogeno ad entrare in commercio. La scelta del
sistema ibrido (bivalente) è quasi obbligata per consentire la
commercializzazione dell'automobile a idrogeno prima ancora che la
rete distributiva si adegui completamente all'idrogeno come
carburante.
Cosi l ammiraglia della Bmw sembra avere le carte in regola per
diventare la prima automobile a idrogeno venduta al pubblico. Un passo
importante poiché da un forte segnale di concretezza e una spinta in
avanti sulla mobilità a idrogeno sia sotto l'aspetto tecnologico sia
anche sotto quello puramente commerciale ed economico.
14. 100 TESTIMONIAL PER LA BMW HYDROGEN 7 (PER IL BABBANO 3M3 CHE DICE
CHE LE AUTO A IDROGENO SONO COSTOSE)
Automobile a idrogeno troppo costosa? Tutt'altro adesso BMW la regala!
Non è uno spot pubblicitario ma l'ultima iniziativa a favore della
mobilità sostenibile ideata dalla casa tedesca per far conoscere la
propria avanguardia tecnologica nel settore dell'idrogeno. Il modello
Hydrogen 7 sarà fra breve tempo disponibile per un noleggio mensile di
3500 euro. Per promuovere il nuovo servizio la Hydrogen 7 sarà
consegnata gratuitamente a 100 vip del mondo dello sport e dello
spettacolo che potranno provarla in anteprima. Non si conosce ancora
quali personaggi famosi saranno prescelti ma, di sicuro, potranno
considerarsi a pieno diritto come i primi testimonial della storia di
un'automobile a idrogeno. La selezione precede il lancio commerciale
previsto per la prima metà del 2007 sui mercati europei e
statunitensi. Per fronteggiare l'attuale mancanza dei distributori
d'idrogeno sarà la stessa casa automobilistica a rifornire i Vip.
15. 100 SUV A IDROGENO DA GENERAL MOTORS
Le case automobilistiche cominciano a parlare sempre più spesso
d'idrogeno. Dopo la notizia della BMW Serie 7 a idrogeno di prossima
commercializzazione adesso è il turno di General Motors rilanciare la
mobilità sostenibile tra i suoi veicoli. Nell'autunno 2007 la storica
marca automobilistica statunitense ha in cantiere la produzione di
oltre 100 SUV e Chevrolet Equinox alimentate da celle a idrogeno. Il
piano della GM mira a realizzare una distribuzione degli eco-veicoli
entro il 2010 per servire i principali mercati di Europa, Asia ed
America. Nell'occasione anche General Motors come BMW si è impegnata a
realizzare in collaborazione con Shell la rete di distribuzione del
nuovo carburante ecologico, aprendo stazioni di servizio abilitate
all'idrogeno a New York, a Washington e in California.
16. Auto a idrogeno, ultima salvezza (ABBIAMO ADDIRITTURA LA DEROGA
PER LE AUTO A IDROGENO)
Torino le inserisce fra i mezzi esentati dai divieti
La notizia è di quelle che non passano inosservate. Domenica 25
febbraio: blocco ai motori in tutte le regioni del Nord, Piemonte
compreso. Nessuna deroga, nemmeno per gli Euro4. In vista
dell'appuntamento il Comune di Torino sta lavorando all'ordinanza di
riferimento. Orario dello stop (9,30-19,30), strade esentate,
categorie derogate con e senza documentazione al seguito... Le solite
cose, insomma. L'impianto delle ordinanze che si succedono da qualche
anno a questa parte è sempre lo stesso, le variabili non sono gran
cosa. Ma attenzione: questa volta, fra i veicoli esentati dal divieto,
fanno la loro comparsa pure quelli alimentati a idrogeno. Alzi la mano
chi ne ha uno.
17. REFORMING
Il processo di "Reforming" si può produrre gas da qualsiasi
combustibile, non solo da prodotti quali carbone o petrolio. In primo
luogo anche da biomasse, tra cui tutti i rifiuti organici nonché tutte
le piante di qualsiasi tipo. I rifiuti organici devono in ogni caso
essere smaltiti, o con i termovalorizzatori o con altri procedimenti,
quali la gassificazione nella quale in una prima fase si produce gas
di sintesi, e in un secondo processo si può ricavare idrogeno e
biossido di carbonio. Il biossido di carbonio può essere rilasciato
nell'atmosfera, ma è un gas serra (prodotto comunque in ogni processo
di combustione di materiale fossile o organico, compreso il carbone e
gli idrocarburi), ma può essere anche immagazzinato per uso
industriale futuro. La gassificazione e la successiva estrazione
dell'idrogeno sono il metodo preferibile perché con le celle
combustibile (fuel cell) che oltre alle macchine possono essere
utilizzate anche in casa, la trasformazione del gas in energia
(elettrica + calore) può avvenire con un rendimento intorno all'85-90%
mentre con la combustione e trasformazione in energia elettrica
tramite motori a scoppio o turbine a vapore si raggiunge, anche
utilizzando il calore residuo un rendimento molto inferiore (35-65%).
In un futuro si potrebbero convertire le terre incolte per produrre
biomassa adatta alla produzione di idrogeno, con rivalutazione
dell'agricoltura e come nuova fonte di reddito per gli agricoltori. La
biomassa prodotta potrebbe essere in grado di
sostituirsi gradualmente al 100% alle fonti energetiche tradizionali
quali petrolio e gas metano. Inoltre, in questo modo non si
produrrebbe biossido di carbonio aggiuntivo, ma quello prodotto
ritornerebbe nel ciclo di crescita delle piante (che hanno appunto
bisogno di biossido di carbonio e rilasciano ossigeno). Le ceneri
prodotte nella produzione del gas costituirebbero inoltre l'unico
fertilizzante necessario per evitare l'impoverimento delle terre
coltivate a biomassa. In un'economia energetica che usa l'idrogeno
come vettore di energia, utilizzando le reti di distribuzione del
metano già esistenti, si potrebbe portare l'idrogeno in ogni casa per
utilizzarlo per la produzione di energia elettrica e di calore,
sostiuendosi completamente all'elettricità. Diverrebbero quindi
superflue le linee elettriche di alta tensione, che oltre a costituire
un grave turbamento del paesaggio sono anche pericolose e cancerogene
(campi elettromagnetici a bassa frequenza).
Infine vorrei ricordare che l'idrogeno è meno pericoloso del gas
metano e della benzina se gli impianti sono a norma.
18. ECCO L'AUTO A IDROGENO
di Giorgio Iacuzzo
Veniamo continuamente bombardati dagli interminabili problemi sulla
circolazione, le benzine e l'inquinamento. Le città vengono chiuse per
gli alti livelli dei gas nocivi, la benzina super sparirà (dall'anno
prossimo hanno detto) e milioni di veicoli rischieranno di diventare
inutilizzabili, ci forzeranno a dotarci di mezzi con marmitte
catalitiche nonostante i dati dimostrino come dalla loro introduzione
vi sia stata un'impennata di numerose patologie gravi. Molto di più
che non la «piombatissima» benzina rossa. Ma chi se ne frega di noi,
l'importante è che i petrolieri e le multinazionali dell'automobile
aumentino i loro profitti con beneplacito dei nostri amministratori
ingenui e compiacenti. Le cose sarebbero potute andare diversamente
anche nel nostro paese se persone come l'ingegner Longo, di cui vi
raccontiamo la storia, avessero trovato un sostegno e un aiuto da chi
ci governa. Infatti, in Italia, fin dagli anni '70 hanno circolato
veicoli di serie modificati per andare a idrogeno, economici, meno
rumorosi ma soprattutto puliti, realmente a impatto zero. Tutte cose
che sono presto finite nella pattumiera del dimenticatoio, ridotte a
poco più che curiosità o reperti da museo della scienza, scavalcate da
una ricerca tecnologica (molto poco ricerca e e ancora meno
tecnologica) che ha fatto imboccare altre strade al progresso
dell'automobile e dei mezzi di locomozione nel mondo.
L'ingegner Massimiliano Longo, oggi un distinto signore che non ama
farsi pubblicità e anzi molto riservato per quanto riguarda la sua
vita privata, è originario del vicentino, ha studiato all'istituto
tecnico di Valdagno e poi è entrato in aeronautica dove ha fatto il
pilota, ma soprattutto il capomeccanico. Era addetto alla manutenzione
degli aeroplani da caccia Reggiane 2000 o Siai Marchetti 205. Dopo
l'8settembre 1943 non è riuscito ad andare a casa e lo hanno aggregato
ad un reparto di base ad Aviano. I tedeschi avevano fornito i
Messerschmitt 109 con l'ultima potente versione del motore DB605C, ma
i caccia alleati erano sempre i più veloci. I tedeschi lo trasferirono
per tre mesi in un laboratorio sotterraneo in Germania dove gli venne
insegnata la tecnica di montaggio di un dispositivo che poteva
aumentare la potenza per una decina di minuti al massimo (poi il
motore avrebbe rischiato di rompersi), agevolando il velivolo nel
disimpegno durante i duelli aerei.
Di cosa si trattava? In apparenza niente di complicato: si trattava
solo di iniettare nel motore una certa percentuale di d'acqua assieme
al carburante. Durante quel periodo Longo conobbe anche Werner Von
Braun e la sua equipe di tecnici che stava sviluppando velivoli e
razzi estremamente innovativi, mezzi che comunque non riuscì mai a
vedere con i propri occhi, anche se per pochi minuti. Al suo ritorno
in patria cominciarono a i caccia del reparto proprio per consentire
l'attivazione di quello spunto in grado di aumentare la velocità di
100 chilometri all'ora, anche se per pochi minuti. Al termine del
conflitto Massimiliano Longo lavorò un paio d'anni con gli americani
come tecnico per selezionare o smantellare gli aerei in base alle loro
condizioni. Approdò nel torinese dove collaborò con diverse ditte
meccaniche nella messa a punto di nuovi veicoli e motori. Nel
frattempo aveva ricominciato a studiare iscrivendosi alla facoltà di
ingegneria dell'Università di Parigi, dove nel 1970 si laureò. Iniziò
poi un dottorato di ricerca presso l'Università del Lussemburgo dove
nel 1973 presentò la tesi finale sull'auto a idrogeno.
Massimiliano Longo non si accontentò di presentare alla commissione
dei docenti esaminatori soltanto una ponderosa relazione ma li mise
davanti ad un sistema perfettamente funzionante: una splendida Alfa
Romeo 1300 GT modificata per il nuovo carburante. L'idrogeno era
immagazzinato in bomboloni nel bagagliaio del veicolo e nel motore
erano state eseguite alcune modifiche, tra le quali:
Il rapporto di compressione diminuito di 2/3, sostituendo i pistoni
Il carburatore sostituito con un miscelatore
I collettori di scarico e la marmitta inox o trattati contro
l'ossidazione
Particolare attenzione riguardava la sicurezza nella distribuzione
delle valvole per evitare ritrni di fiamma
L'idrogeno veniva autoprodotto dall'ingegner Longo in proprio, per
mezzo di una centralina per l'elettrolisi che lo forniva già a 12
atmosfere di pressione, dunque pronto per essere immesso nelle
bombole. Essendo il motore costruito per un carburante diverso, ossia
la benzina, le modifiche che riguardano la compressione ne degradavano
le caratteristiche in modo significativo. Infatti, l'Alfa GT
raggiungeva la velocità di 96 chilometri all'ora invece dei 135
originali. In cambio, però, l'economia dei consumi era notevole, e
l'inquinamento ambientale inesistente.
«Una potenza maggiore si sarebbe potuta ottenere solamente con un
motore dedicato particolarmente alla combustione dell'idrogeno -
racconta oggi l'ingegner Longo - ma questo avrebbe richiesto
l'interesse di una qualche industria nazionale per progettare e
realizzare un propulsore in grado sfruttare totalmente l'energia che
l'idrogeno può rilasciare e che è tre volte quello della benzina.
L'impegno e gli investimenti necessari per un nuovo motore erano
infatti al di fuori delle mie possibilità».
Oltre alla vettura che gli valse la specializzazione, in quegli anni
l'ingegner Longo modificò numerosi altri automezzi e anche dei
natanti. Tutti funzionavano senza problemi. Mise a punto anche il
progetto di un nuovo serbatoio per l'idrogeno alternativo alla bombola
dove il gas veniva concentrato e solidificato in un modulo contenente
determinate terre rare. In questo modo veniva eliminato completamente
ogni rischio di perdita e infiammabilità e il peso del carburante e
del suo contenitore erano estremamente ridotti. Nonostante i premi, i
riconoscimenti di autorità internazionali e l'enorme eco della stampa
in quegli anni per le sue scoperte, le innovazioni tecnologiche
proposte dal progettista vicentino riscossero, purtroppo, soltanto
belle parole dai politici italiani e stranieri e dai costruttori di
veicoli internazionali.
Negli anni seguenti il nostro costruttore si dedicò ad affinare la
tecnica di riduzione dei gas di scarico su mezzi di trasporto
individuale, pubblico, industriale, su treni natanti, elicotteri,
aerei e generatori. Migliorò l'originale soluzione, da quella adottata
sul caccia Messerschmitt 109, interponendo tra il collettore di
alimentazione un sistema di aspirazione di vapore acqueo nebulizzato
da miscelare con il carburante. Questa tecnologia, che ottimizzava
notevolmente la combustione, consentiva di diminuire in modo
impressionante la tossicità dei gas di scarico da una parte e
dall'altra di migliorare le prestazioni del motore incluso il consumo
del carburante. Un particolare momento di successo si ebbe in
occasione del 58° Salone dell'Automobile del 1986 quando l'ingegner
Longo venne inviato dall'amministrazione dell'esposizione motoristica
torinese ad esibire i suoi veicoli e la sua componentistica prodotta.
Ma come sempre succede nel nostro paese anche queste brillanti
innovazioni incontrarono soltanto belle parole tra i pubblici
amministratori e, viceversa, sempre maggiori ostacoli da parte dei
costruttori. Massimiliano Longo continuò comunque la sua professione
di perito tecnico per tribunali e società assicurative; e di
consulente ricercatore delle univesità di Parigi e di Lussemburgo.
Ebbe maggiori soddisfazioni in paesi lontani, come il Sud Africa, il
Brasile, la Costa d'Avorio, dove incontrò governanti e aziende che
adottarono le sue soluzioni. Impegnato in una sacrosanta battaglia per
la salvaguardia dell'ambiente e delle risorse del nostro pianeta,
Longo si dedica da decenni con pazienza e tenacia alla sperimentazione
di sempre nuove soluzioni scientifiche e tecnologiche. Ora le sue
attività spaziano dalle lezioni universitarie agli incontri di
sensibilizzazione ambientale per gli studenti più giovani, alla
continua ricerca di soluzioni che diano alla nostra vita maggior
qualità e sicurezza. Alle persone come l'ingegner Longo dobbiamo esser
tutti grati per il loro impegno e dedizione alla ricerca di vita
migliore per tutta la comunità. Ci auguriamo che al più presto che chi
ci governa sappia riconoscere i meriti di questi cittadini che hanno
dedicato la vita a rendere la nostra esistenza più pulita e che non
continuino, come sempre, a foraggiare che ce la ha resa più inumana
succhiandoci risorse a non finire per alimetare soltanto i propri
profitti.
Come ognuno può vedere le auto a idrogeno esistono, sono circolanti,
non inquinano, permettono di risparmiare, hanno prestazioni
eccezionali, percorrenza ottima, pesi e misure identiche a quelle a
benzina, costi abbordabili.
per le persone serie qui sotto c'è la petizione, per i babbani c'è una
trottata da applausi.
saluti
truman
PETIZIONE URGENTE ED IMPORTANTISSIMA, DA SOTTOSCRIVERE PRIMA, E
DIVULGARE
URGENTEMENTE E CAPILLARMENTE, SUBITO DOPO.
Grazie.
Un cittadino italiano ha finalmente deciso che gli fa troppo male
respirare le polveri sottili e vedere persone a cui vuole bene morire
di cancro intorno a sé per il benessere delle multinazionali
petrolifere e ha chiesto alla commissione europea (dipartimento
dell'ambiente) di creare una legge che obblighi i padroni del
petrolio ad installare accanto ad ogni distributore di benzina almeno
un distributore ad idrogeno e di incominciare a produrlo utilizzando
energie rinnovabili.
In parole povere questa legge favorirà l'introduzione sul mercato
delle automobili ad idrogeno a ***ZERO INQUINAMENTO*** e ad alte
prestazioni!!!
Finalmente potremo respirare a pieni polmoni e anche i figli dei
nostri figli!
L'auto del futuro esiste già ed in vari modelli!
[ http://www.automobileidrogeno.com/mod00.htm ]
Bastano 800.000 firme per far abbassare la testa ai padroni del
petrolio.
Firmate la petizione per voi, i vostri amici e parenti!
Cogliamo questa opportunità e facciamone un'arma, anche per altre
piccole battaglie.
Io l'ho giá fatto!!!
PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCA SUL LINK QUI SOTTO:
http://www.petitiononline.com/idrogeno/petition-sign.html
Tratto da: http://www.automobileidrogeno.com/home.htm
Oggi la situazione è questa...
Benvenuti nel presente! L'automobile a idrogeno già esiste, agiamo
affinché diventi una realtà nel più breve tempo possibile, non
possiamo più aspettare!
I governi di tutti il mondo devono darsi una mossa!
Vogliamo essere i primi al mondo a creare una legge che obblighi i
padroni del petrolio a installare distributori di idrogeno accanto ai
convenzionali distributori di benzina?
Questa strategia aiuterà lo sviluppo immediato di questa tecnologia
che cresce a rilento per mancanza di richiesta da parte dei
consumatori che non avendo punti di distribuzione disponibili di
idrogeno non compreranno mai macchine con tale tecnologia! Il
risultato di questa mossa porterà all'aumento della richiesta e
dell'interesse da parte della gente verso questo tipo di auto,
incrementandosi la richiesta le case automobilistiche si faranno la
guerra per accaparrarsi fette di mercato, riducendo così i costi di
produzione e rendendole accessibili a tutti. Questa legge dovrà anche
obbligare le multinazionali del petrolio a produrre idrogeno in
maniera pulita utilizzando energie alternative al nucleare e ai
combustibili fossili.
patriarca, edoardo benedetti, leonardo serni, albione de avalone il
trollone etc.):
1. SENTIAMO COSA DICEVA RUBBIA
Rubbia: «Auto all'idrogeno entro 5 anni»
MILANO - Per il Nobel Carlo Rubbia, commissario-presidente dell'Enea,
la scienza ha già fornito la soluzione al problema dell'inquinamento
che paralizza le città e aggredisce la nostra salute, ed è l' impiego
dell' idrogeno.
Dunque, questa è la via da seguire?
«Per risolvere i problemi bisogna fabbricare veicoli con emissioni
zero, cioè che non inquinano. E lo strumento ideale è la cella a
combustibile ad idrogeno. Ne sono già state costruite e dimostrano di
funzionare egregiamente. Anche meglio del motore a benzina, per quanto
riguarda il rendimento che risulta addirittura tre volte più elevato:
45% per cento la cella, 15% il motore a benzina». Allora come mai non
si cambia, se il vantaggio è così evidente? «Perché oggi viene
costruito in maniera artigianale, mentre bisogna passare ad una
produzione di massa. Ora la generazione di un kw di energia con la
cella costa mille euro mentre con il motore a scoppio soltanto cento
euro perché tecnologicamente non ha più segreti essendo fabbricato da
oltre un secolo».
Gli scienziati non hanno colpe per questi ritardi nell' indicare la
soluzione giusta?
«Tutti abbiamo colpe, ma i ricercatori hanno già risolto da tempo gli
aspetti scientifici. Adesso si devono sviluppare le tecnologie
adeguate per rendere questo motore economicamente accettabile».
Quali sono gli ostacoli ancora da superare?
«Sono tre, e riguardano la distribuzione, il trasporto e la sicurezza.
Usare l' idrogeno liquido non è pratico, quello compresso è difficile,
il metodo migliore che risolve i tre quesiti è la creazione di un
composto chimico di idruri che assimiliamo a dei sali nei quali l'
idrogeno è assorbito come in una spugna. Riscaldandoli opportunamente
si libera quello che serve. La cella a combustibile, poi, lo utilizza
per sviluppare la corrente necessaria a far funzionare il motore
elettrico dell' automobile».
Se oggi si decidesse di far ricorso all' idrogeno, quanti anni
occorrerebbero per vederlo concretamente impiegato nei mezzi di
trasporto?
«In cinque anni l' intero parco dei mezzi pubblici potrebbe essere
riconvertito e disponibile. Per le auto private, basterebbe solo
qualche anno in più. Naturalmente tutto dipende da quanto si investe
nel cambiamento».
C'è chi sostiene che qualche inquinante viene prodotto comunque.
«Se si utilizza l' idrogeno nei tradizionali motori a scoppio come
qualche casa automobilistica sta facendo sperimentalmente, qualche
residuo rimane, ma con la cella a combustibile l' emissione è zero
rilasciando come sottoprodotto soltanto vapore d' acqua. Si genera
invece anidride carbonica quando si produce l' idrogeno, ma questa può
essere liquefatta e immessa nel sottosuolo dove è presente già in
abbondanza».
Da dove si ottiene l' idrogeno, dall' acqua del mare?
«Questa è una via ancora costosa. Più semplice ed economico è estrarlo
dal gas naturale separandolo dall' anidride carbonica». Quindi, non vi
sono altre vie da percorrere? «No, tutte le altre, come il metanolo ad
esempio, sono delle soluzioni temporanee. Bisogna prendere il toro per
le corna se si vuole cambiare. Sono due anni che lo predico. Anche in
Italia abbiamo cervelli in grado di impegnarsi con ottimi risultati.
Bisogna solo decidere politicamente di andare in questa direzione ed
esserne tutti consapevoli. Poi il mercato si crea».
2. IN GERMANIA MOBILI A CASA CON AUTO A IDROGENO (PER I BABBANI CHE
DICONO CHE LE AUTO A IDROGENO SONO UNA CHIMERA)
Nasce in Germania un'interessante iniziativa per diffondere la
conoscenza della mobilità a idrogeno. I dipendenti dell'ipermercato
del mobile IKEA di Berlino consegneranno i mobili alla clientela
utilizzando per il trasporto le Opel HydroGen 3, automobili a idrogeno
liquido basate sulla tecnologia a celle combustibili e dotate di
motore elettrico da 82 cv. La mobilità elettrica a idrogeno ha il
pregio di evitare qualsiasi emissione inquinante, con grande beneficio
sociale nella lotta allo smog urbano. Può considerarsi una vera e
propria soluzione per la "mobilità pulita" su quattro ruote anche se
attualmente la sua portata è soprattutto come evento e come strumento
di comunicazione.
Dal punto di vista marketing l'evento organizzato dalla Opel e
dall'Ikea contribuirà a diffondere la conoscenza della mobilità a
idrogeno, considerata dalle case costruttrici il futuro vettore e
carburante per automobili dei prossimi decenni, e della sua
fattibilità pratica. Da anni il gruppo General Motors, che controlla
il marchio tedesco Opel, investe nella tecnologia a idrogeno. Sono già
all'attivo del bagaglio d'esperienza GM svariati prototipi. Sono stati
realizzati negli Stati Uniti anche diversi esperimenti sul sistema
distributivo con vere e proprie stazioni di servizio a idrogeno.
L'iniziativa Opel-Ikea è realizzata non a caso in Germania, da
considerarsi come il mercato automobilistico europeo più avanti
nell'applicazione e nella ricerca delle tecnologie di mobilità a
idrogeno. Nell'ultimo anno, Berlino e altre città tedesche sono già
state lo sfondo per iniziative simili: autobus a idrogeno, stazioni di
servizio dedicate ecc.
Alla lunga serie di eventi "pro-idrogeno", oggi si aggiunge anche la
consegna a domicilio dei mobili tramite auto a idrogeno e, sicuramente
e, non sarà l'ultima iniziativa in arrivo dalla Germania.
3. OMOLOGAZIONE DELLE AUTO A IDROGENO IN TOSCANA
Si consolida la via toscana all'idrogeno prodotto da fonti
rinnovabili. Nei giorni scorsi, su iniziativa dell'assessore
all'ambiente Marino Artusa, la Regione ha chiesto al ministro dei
trasporti Alessandro Bianchi, che sta lavorando ad un decreto legge
sulla sicurezza su strada dei veicoli, l'omologazione in via
sperimentale della piccola flotta di mezzi a idrogeno già circolanti,
di cui dispone la Toscana.
'L'autorizzazione del ministero - afferma l'assessore Artusa nella
lettera indirizzata al ministro - può dare slancio ai progetti di
sviluppo che si stanno elaborando anche con il contributo della
Facoltà di Ingegneria dell'Università di Pisa, per dimostrare la loro
effettiva praticabilità e per rimanere competitivi con i concorrenti
europei in questo settore'.
'Da diversi anni - aggiunge Artusa - l'assessorato all'ambiente si è
impegnato nello sviluppo e promozione di una mobilità pubblica e
privata alimentata da idrogeno prodotto da fonti rinnovabili per
migliorare la qualità dell'aria nelle aree urbane e per cercare di
svincolare la nostra economia dall'utilizzo di combustibili fossili.
L'omologazione di tali mezzi può incentivare la moltiplicazione sulla
rete stradale principale e nelle grandi aree urbane degli erogatori di
questo vettore di energia, dando un contributo alla riduzione
dell'inquinamento da traffico'.
Viene in particolare sottolineata la presenza nella nostra regione di
un'esperienza avanzata, come la stazione Multienergy di Collesalvetti
sulla Fi-pi-li, che dispone di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili
(impianti fotovoltaici e minieolici) e di una flotta di quattro
automobili bifuel (Multipla Fiat) trasformate con un piccolo
dispositivo elettronico che consente di utilizzare direttamente e da
subito idrogeno invece di metano.
'Si tratta di una tecnologia avanzata già funzionante - conclude
l'assessore - che rappresenta una 'via toscana' all'idrogeno
immediatamente praticabile, a differenza della 'via californiana' che
ha tempi più lunghi, e molto meno dispendiosa, come è stato
riconosciuto di recente anche in occasione di una iniziativa tenutasi
presso il Parlamento Europeo a Bruxelles. Essa ci indica una strada
concreta rispetto alla sperimentazione delle celle a combustibile che
ancora non hanno un'applicazione industriale diretta'.
4. TRE AUTO A IDROGENO A MANTOVA
La Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell'assessore alle
Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo
Buscemi, ha approvato una delibera che affida in comodato gratuito tre
Fiat Panda Hydrogen al Comune di Mantova, incaricandolo di effettuarne
la sperimentazione su strada per i normali servizi
dell'amministrazione. Si tratta di vetture alimentate a idrogeno, e
quindi a emissione zero, che Regione Lombardia ha ottenuto in base al
progetto Zero Regio dell'Unione europea.
A Mantova (come anche a Francoforte), sempre nell'ambito di Zero
Regio, è prevista la realizzazione di un distributore di idrogeno per
alimentare le vetture. L'assessore Buscemi ricorda che "già dal 2001
Regione Lombardia ha messo in campo iniziative per contribuire allo
sviluppo del vettore idrogeno". Attualmente la Regione partecipa a due
progetti molto significativi: Zero Regio e il progetto Bicocca.
Quest'ultimo ha come obiettivo la realizzazione di una struttura per
la sperimentazione di una vasta gamma di sistemi energetici alimentati
ad idrogeno.
"Quello di Regione Lombardia - aggiunge Buscemi - è uno sforzo per la
mobilità pulita che sarà possibile concretizzare, anche grazie a
questa sperimentazione su strada". Le autovetture sono dotate di un
sistema per la raccolta e trasmissione dati in tempo reale per
controllare con precisione le prestazioni del veicolo, che saranno
monitorate dal Joint Research Centre, organismo scientifico e
tecnologico della Commissione Europea. (Ln)
5. Circolano in Giappone le prime automobili ad idrogeno.
Toyota e Honda, le due principali case automobilistiche giapponesi,
all'avanguardia a livello mondiale per le macchine 'pulite', hanno
consegnato i loro modelli con celle a combustibile ai primi clienti,
dando il via alla commercializzazione di questo tipo di veicoli.
Queste auto, a differenza delle vetture ibride, che alternano
l'utilizzo della benzina all'elettricità, già disponibili sul mercato,
usano unicamente idrogeno, che viene immesso direttamente dai
distributori nel serbatoio e da qui alla cella a combustibile, che
trasforma l'idrogeno in energia elettrica per alimentare il motore. E'
un sistema rivoluzionario perchè esclude totalmente l'utilizzo dei
combustibili convenzionali. Oggi Toyota ha consegnato le sue prime
quattro auto a idrogeno a quattro organismi governativi (l'ufficio del
Primo ministro, il ministero del Commercio, quello dei Trasporti e il
dicastero dell'Ambiente). E' stato sottoscritto un contratto di
affitto, che, per ogni vettura, prevede il pagamento di un milione e
200.000 yen al mese, al cambio attuale quasi 10.000 euro. Il contratto
durerà trenta mesi. Si tratta del modello Fchv (Fuel Cell Hybrid
Vehicle) a cinque posti e che, con un pieno di idrogeno, può
percorrere circa 30 chilometri. Quanto a Honda, ricorrendo a un
contratto di affitto di un anno a 800.000 yen al mese, ha consegnato
una delle sue Fcx (berlina quattro posti) a idrogeno all'ufficio del
Primo ministro. ''La consegna di queste vetture a celle a combustibile
- ha sottolineato oggi il premier Junichiro Koizumi - è un evento
molto significativo per il nostro Paese''. In effetti è la prima volta
nel mondo che arrivano sul mercato, sebbene entro limiti assai
ristretti, vetture di questo tipo. D'altra parte Toyota e Honda hanno
iniziato a consegnare questo tipo di veicoli anche a committenti
statunitensi, come l'Università della California nel caso di Toyota e
la città di Los Angeles in quello di Honda. Toyota già commercializza
dal 1997 un suo modello (Prius) in versione ibrida. Questa riduce fino
al 90% le emissioni di un normale veicolo che usi un carburante
convenzionale. Toyota ha già venduto 105.000 Prius ibride sia in
Giappone che all'estero.
6. L'auto a idrogeno? La noleggio
Rivoluzione Mazda. Da marzo, cioè fra appena un paio di settimane, la
casa nipponica inizierà a dare in noleggio in Giappone un'automobile
con alimentazione ibrida idrogeno-benzina. Il nuovo modello si
chiamerà RX-8 Hydrogen RE e sarà dotato di un motore in grado di
commutare l'alimentazione da benzina a idrogeno (e viceversa) tramite
un pulsante situato sul cruscotto.
Lunga 4,43 metri e larga 1,7, l'autonomia complessiva della vettura
sarà di 649 km, di cui 100 a idrogeno e 549 a benzina. Il motore
RENESIS hydrogen rotary engine si basa sulla tecnologia dual fuel
system, pari ad una potenza in uscita di 80kW a idrogeno e 154kW a
benzina. La doppia alimentazione richiede ovviamente la presenza di un
doppio serbatoio, 61 litri per la benzina e 110L/35Mpa (350 bar) high
pressure per il serbatoio dell'idrogeno.
I primi due veicoli ibridi Mazda RX-8 Hydrogen RE saranno consegnati
in noleggio a due società per l'equivalente di 3.577 dollari al mese
(420,000 yen/mese), ma nel corso del 2006 seguiranno altre consegne.
Una concreta speranza rafforzata dal fatto che attualmente in Giappone
sono attive 13 stazioni di rifornimento di idrogeno.
7. Mercedes Classe A Fuel-Cell
La nuova Mercedes-Benz Classe A "Fuel-Cell" è la prima vettura a
cella combustibile a essere passata da prototipo a una fase di piccola
produzione. I clienti Mercedes negli USA, in Europa, in Giappone ed a
Singapore, avranno l'occasione di testare questi veicoli in condizioni
reali.
Specifiche
All'interno della Mercedes-Benz Classe A "Fuel-Cell", realizzata sulla
versione lunga, l'intero dispositivo di propulsione con celle a
combustibile è alloggiato nella struttura a "sandwich" del pianale. I
serbatoi forniscono idrogeno compresso (350 bar) direttamente
all'impianto fuel-cell. La macchina ha così un'autonomia di circa 150
chilometri, con un consumo di idrogeno equivalente a 4,2 litri di
gasolio per 100 chilometri
Il motore elettrico eroga una potenza di 65 kW; grazie a questa
eccezionale potenza erogata, la vettura ha una straordinaria capacità
di trazione, soprattutto per quanto riguarda la circolazione
all'interno del circuito urbano. Il suo tempo di accelerazione da 0 a
100 km/h è di circa 16 secondi, ed è in grado di raggiungere una
velocità massima di circa 140 km/h.
Queste prestazioni rendono la "Fuel-Cell" adatta agli usi quotidiani
di trasporto senza emettere alcun tipo di sostanze inquinanti. La
nuova Classe A "Fuel-Cell" è silenziosissima.
A bordo del veicolo, le celle a combustibile funzionano come
convertitori di energia elettrochimica, studiate per produrre potenza
dall'idrogeno, ed alimentare un motore elettrico.
8. NUOVA HONDA FCX IDROGENO
Potrebbe arrivare già nel 2008 la vendita della nuova Honda FCX a
idrogeno sui mercati americani e nipponici. La nuova generazione FCX
monta sulla versione hydrogen un motore elettrico della potenza di 100
kW alimentato con tecnologia fuel cell a idrogeno. Come tutte le
automobili a idrogeno rilascia nell'aria soltanto vapore acqueo ed è
silenziosa nei movimenti. Il serbatoio da 170 litri contiene idrogeno
sotto pressione a 350 atmosfere permettendo un'autonomia di viaggio
per circa 430 chilometri con un pieno. Il modello FCX beneficia anche
dell'esperienza fatta dalla casa giapponese sui modelli ibridi negli
ultimi anni e integra in sé un sistema di recupero dell'energia che
altrimenti andrebbe perduta, ad esempio quella delle operazioni di
frenaggio, immagazzinandola in una speciale batteria agli ioni di
litio e quindi riutilizzandola per alimentare la strumentazione di
bordo.
Il nuovo modello FCX mette in pratica i numerosi progressi tecnologici
fatti negli ultimi tempi sul futuro a idrogeno e infonde la speranza
di un'accelerazione verso la sua fase di commercializzazione e di
distribuzione. In occasione della presentazione del nuovo modello la
casa costruttrice giapponese ha anche presentato un sistema "fai da
te" per produrre idrogeno in casa, ricavandolo dal gas per uso
domestico e dall'energia solare.
9. MINI Cooper Hydrogen
MINI Cooper Hydrogen ha al suo interno due innovazioni molto
importanti.
La prima riguarda i quattro cilindri del motore a combustione interna
che possono essere riempiti direttamente con una miscela criogenica
( a bassissima temperatura. per mantenere l'idrogeno allo stato
liquido ). In questo modo i cilindri hanno un riempimento maggiore, un
migliore rendimento e una maggiore potenza.
La seconda innovazione riguarda il serbatoio.
Normalmente finora, per l'idrogeno liquido venivano impiegati solo
serbatoi di forma cilindrica poiché si era visto che erano gli unici a
soddisfare i rigidi standard di sicurezza. Questo comportava numerosi
vincoli al progettista.
Nella MINI è presente, per la prima volta, uno speciale serbatoio
preformato, situato al di sotto dei sedili posteriori, che è stato
studiato appositamente per non sacrificare spazio ai passeggeri ed ai
loro bagagli.
Per vedere la MINI sulle nostre strade bisognerà aspettare che nascano
i primi distributori di idrogeno, previsti da AEM.
10. Hy-wire General Motors
Hy-wire nasce da General Motor, è dotata di fuel-cell a idrogeno. I
designer attorno a questo cuore eco-compatibile hanno avuto la
possibilità di considerare un gran numero di stili per l'interno e per
la carrozzeria. L'auto non ha i pedali del freno e dell'acceleratore.
Manca anche l'asse dello sterzo. Tutto è comandato da due maniglie
ergonomiche che insieme ad un monitor a colori di 5,8 pollici
consentono facilmente al conducente di controllare e far muovere il
veicolo.
La concept car è stata costruita e sviluppata, in base ai disegni di
GM, dallo Studio Stile Bertone di Torino.
11. GM SEQUEL
In occasione del Salone di Ginevra '07 General Motors presenta Sequel,
il prototipo Suv a idrogeno della casa automobilistica americana
basato sulla tecnologia fuel cell, in grado di utilizzare l'idrogeno
in sostituzione dei carburanti tradizionali. Come noto, l'idrogeno
offre lampanti vantaggi dal punto di vista ambientale. Non inquina
durante il moto della vettura e non impatta sull'effetto serra se
viene prodotto tramite le energie rinnovabili o il nucleare.
Non solo idrogeno. GM Sequel integra in sé anche altre tecnologie
avanzate come i freni a controllo elettronico e la struttura leggera
in alluminio. Cresce anche l'autonomia di viaggio, per la prima volta
nel caso di un'automobile a idrogeno un pieno consente di percorrere
fino a 480 km. Non male anche le performance su strada con una
velocità massima su strada di 100 km/h e un'accelerazione da 0 a 100km/
h in dieci secondi. Il design è quello tipico del SUV moderno d'ultima
generazione con ampio spazio a bordo, carrozzeria rialzata per
consentire una guida dall'alto e linea elegante.
12. FORD EDGE A IDROGENO
Il modello Ford Edge nella versione ibrida è il nuovo passo della
sperimentazione sul sentiero della mobilità a idrogeno. La casa
automobilistica americana ha integrato nella sua crossover un motore
elettrico da 130kW, un serbatoio a idrogeno di 4,5 kg e una presa per
la corrente. L'automobile può ricaricare le speciali batterie litio-
ioni nel corso della notte semplicemente "attaccando la spina" alla
rete elettrica domestica.
L'autonomia garantita dalle batterie è di soltanto 40km, non si resta
però a secco. Terminata la carica elettrica entra in funzione
l'alimentazione a idrogeno, l'impianto fuel cell trasforma l'idrogeno
in elettricità conferendo alla Ford Edge ibrida un'ulteriore autonomia
di 320 km. Il prototipo è costato 2 milioni di dollari in ricerca, in
co-partecipazione del governo americano, e non entrerà in produzione.
Almeno per il momento ma, considerato il costo elevato della R&S, si
presume che le case automobilistiche stiano preparandosi sempre più
seriamente all'era dell'idrogeno.
13. PRESENTATA LA BMW H2R A IDROGENO
E' stata presentata al Salone di Detroit e di Parigi l'automobile a
idrogeno più veloce del mondo, parliamo del prototipo Bmw H2R. Nel
circuito di collaudo di Miramas in Francia l'H2R ha superato
facilmente i 300 chilometri all'ora. Il prototipo consente un
abbattimento quasi totale in termini di emissione di CO2, il più
importante dei gas serra che stanno causando il surriscaldamento del
nostro pianeta. Come tutte le automobili a idrogeno emette dal tubo di
scarico soltanto vapore acqueo.
Dal punto di vista tecnologico la BMW H2R ha rinunciato alla cella di
alimentazione, tipica delle altre automobili a idrogeno, per un motore
benzina tratto della 760i ma alimentato completamente a idrogeno. Il
motore di 6 litri e 12 cilindri è capace di sviluppare una potenza
superiore ai 210 kW (285 CV). La principale modifica apportata al
motore riguarda il sistema di iniezione del combustibile adattato alle
caratteristiche della propulsione a idrogeno. La maggiore pressione di
combustione della miscela aria-idrogeno è anche all'origine della
maggiore efficienza. Il Gruppo Bmw ha dimostrato chiaramente come
l'idrogeno possa sostituire efficacemente i combustibili tradizionali
senza dover perdere alcuna performance nell'automobile.
Il solito prototipo? Sembrerebbe proprio di no. Secondo la casa
automobilistica il prototipo H2R non è da considerarsi soltanto come
una vettura sperimentale. Nei prossimi anni il motore a idrogeno sarà
montanto sul modello Bmw Serie 7 con propulsione bivalente a idrogeno
liquido e benzina. La Serie 7 potrebbe pertanto essere la prima
automobile privata a idrogeno ad entrare in commercio. La scelta del
sistema ibrido (bivalente) è quasi obbligata per consentire la
commercializzazione dell'automobile a idrogeno prima ancora che la
rete distributiva si adegui completamente all'idrogeno come
carburante.
Cosi l ammiraglia della Bmw sembra avere le carte in regola per
diventare la prima automobile a idrogeno venduta al pubblico. Un passo
importante poiché da un forte segnale di concretezza e una spinta in
avanti sulla mobilità a idrogeno sia sotto l'aspetto tecnologico sia
anche sotto quello puramente commerciale ed economico.
14. 100 TESTIMONIAL PER LA BMW HYDROGEN 7 (PER IL BABBANO 3M3 CHE DICE
CHE LE AUTO A IDROGENO SONO COSTOSE)
Automobile a idrogeno troppo costosa? Tutt'altro adesso BMW la regala!
Non è uno spot pubblicitario ma l'ultima iniziativa a favore della
mobilità sostenibile ideata dalla casa tedesca per far conoscere la
propria avanguardia tecnologica nel settore dell'idrogeno. Il modello
Hydrogen 7 sarà fra breve tempo disponibile per un noleggio mensile di
3500 euro. Per promuovere il nuovo servizio la Hydrogen 7 sarà
consegnata gratuitamente a 100 vip del mondo dello sport e dello
spettacolo che potranno provarla in anteprima. Non si conosce ancora
quali personaggi famosi saranno prescelti ma, di sicuro, potranno
considerarsi a pieno diritto come i primi testimonial della storia di
un'automobile a idrogeno. La selezione precede il lancio commerciale
previsto per la prima metà del 2007 sui mercati europei e
statunitensi. Per fronteggiare l'attuale mancanza dei distributori
d'idrogeno sarà la stessa casa automobilistica a rifornire i Vip.
15. 100 SUV A IDROGENO DA GENERAL MOTORS
Le case automobilistiche cominciano a parlare sempre più spesso
d'idrogeno. Dopo la notizia della BMW Serie 7 a idrogeno di prossima
commercializzazione adesso è il turno di General Motors rilanciare la
mobilità sostenibile tra i suoi veicoli. Nell'autunno 2007 la storica
marca automobilistica statunitense ha in cantiere la produzione di
oltre 100 SUV e Chevrolet Equinox alimentate da celle a idrogeno. Il
piano della GM mira a realizzare una distribuzione degli eco-veicoli
entro il 2010 per servire i principali mercati di Europa, Asia ed
America. Nell'occasione anche General Motors come BMW si è impegnata a
realizzare in collaborazione con Shell la rete di distribuzione del
nuovo carburante ecologico, aprendo stazioni di servizio abilitate
all'idrogeno a New York, a Washington e in California.
16. Auto a idrogeno, ultima salvezza (ABBIAMO ADDIRITTURA LA DEROGA
PER LE AUTO A IDROGENO)
Torino le inserisce fra i mezzi esentati dai divieti
La notizia è di quelle che non passano inosservate. Domenica 25
febbraio: blocco ai motori in tutte le regioni del Nord, Piemonte
compreso. Nessuna deroga, nemmeno per gli Euro4. In vista
dell'appuntamento il Comune di Torino sta lavorando all'ordinanza di
riferimento. Orario dello stop (9,30-19,30), strade esentate,
categorie derogate con e senza documentazione al seguito... Le solite
cose, insomma. L'impianto delle ordinanze che si succedono da qualche
anno a questa parte è sempre lo stesso, le variabili non sono gran
cosa. Ma attenzione: questa volta, fra i veicoli esentati dal divieto,
fanno la loro comparsa pure quelli alimentati a idrogeno. Alzi la mano
chi ne ha uno.
17. REFORMING
Il processo di "Reforming" si può produrre gas da qualsiasi
combustibile, non solo da prodotti quali carbone o petrolio. In primo
luogo anche da biomasse, tra cui tutti i rifiuti organici nonché tutte
le piante di qualsiasi tipo. I rifiuti organici devono in ogni caso
essere smaltiti, o con i termovalorizzatori o con altri procedimenti,
quali la gassificazione nella quale in una prima fase si produce gas
di sintesi, e in un secondo processo si può ricavare idrogeno e
biossido di carbonio. Il biossido di carbonio può essere rilasciato
nell'atmosfera, ma è un gas serra (prodotto comunque in ogni processo
di combustione di materiale fossile o organico, compreso il carbone e
gli idrocarburi), ma può essere anche immagazzinato per uso
industriale futuro. La gassificazione e la successiva estrazione
dell'idrogeno sono il metodo preferibile perché con le celle
combustibile (fuel cell) che oltre alle macchine possono essere
utilizzate anche in casa, la trasformazione del gas in energia
(elettrica + calore) può avvenire con un rendimento intorno all'85-90%
mentre con la combustione e trasformazione in energia elettrica
tramite motori a scoppio o turbine a vapore si raggiunge, anche
utilizzando il calore residuo un rendimento molto inferiore (35-65%).
In un futuro si potrebbero convertire le terre incolte per produrre
biomassa adatta alla produzione di idrogeno, con rivalutazione
dell'agricoltura e come nuova fonte di reddito per gli agricoltori. La
biomassa prodotta potrebbe essere in grado di
sostituirsi gradualmente al 100% alle fonti energetiche tradizionali
quali petrolio e gas metano. Inoltre, in questo modo non si
produrrebbe biossido di carbonio aggiuntivo, ma quello prodotto
ritornerebbe nel ciclo di crescita delle piante (che hanno appunto
bisogno di biossido di carbonio e rilasciano ossigeno). Le ceneri
prodotte nella produzione del gas costituirebbero inoltre l'unico
fertilizzante necessario per evitare l'impoverimento delle terre
coltivate a biomassa. In un'economia energetica che usa l'idrogeno
come vettore di energia, utilizzando le reti di distribuzione del
metano già esistenti, si potrebbe portare l'idrogeno in ogni casa per
utilizzarlo per la produzione di energia elettrica e di calore,
sostiuendosi completamente all'elettricità. Diverrebbero quindi
superflue le linee elettriche di alta tensione, che oltre a costituire
un grave turbamento del paesaggio sono anche pericolose e cancerogene
(campi elettromagnetici a bassa frequenza).
Infine vorrei ricordare che l'idrogeno è meno pericoloso del gas
metano e della benzina se gli impianti sono a norma.
18. ECCO L'AUTO A IDROGENO
di Giorgio Iacuzzo
Veniamo continuamente bombardati dagli interminabili problemi sulla
circolazione, le benzine e l'inquinamento. Le città vengono chiuse per
gli alti livelli dei gas nocivi, la benzina super sparirà (dall'anno
prossimo hanno detto) e milioni di veicoli rischieranno di diventare
inutilizzabili, ci forzeranno a dotarci di mezzi con marmitte
catalitiche nonostante i dati dimostrino come dalla loro introduzione
vi sia stata un'impennata di numerose patologie gravi. Molto di più
che non la «piombatissima» benzina rossa. Ma chi se ne frega di noi,
l'importante è che i petrolieri e le multinazionali dell'automobile
aumentino i loro profitti con beneplacito dei nostri amministratori
ingenui e compiacenti. Le cose sarebbero potute andare diversamente
anche nel nostro paese se persone come l'ingegner Longo, di cui vi
raccontiamo la storia, avessero trovato un sostegno e un aiuto da chi
ci governa. Infatti, in Italia, fin dagli anni '70 hanno circolato
veicoli di serie modificati per andare a idrogeno, economici, meno
rumorosi ma soprattutto puliti, realmente a impatto zero. Tutte cose
che sono presto finite nella pattumiera del dimenticatoio, ridotte a
poco più che curiosità o reperti da museo della scienza, scavalcate da
una ricerca tecnologica (molto poco ricerca e e ancora meno
tecnologica) che ha fatto imboccare altre strade al progresso
dell'automobile e dei mezzi di locomozione nel mondo.
L'ingegner Massimiliano Longo, oggi un distinto signore che non ama
farsi pubblicità e anzi molto riservato per quanto riguarda la sua
vita privata, è originario del vicentino, ha studiato all'istituto
tecnico di Valdagno e poi è entrato in aeronautica dove ha fatto il
pilota, ma soprattutto il capomeccanico. Era addetto alla manutenzione
degli aeroplani da caccia Reggiane 2000 o Siai Marchetti 205. Dopo
l'8settembre 1943 non è riuscito ad andare a casa e lo hanno aggregato
ad un reparto di base ad Aviano. I tedeschi avevano fornito i
Messerschmitt 109 con l'ultima potente versione del motore DB605C, ma
i caccia alleati erano sempre i più veloci. I tedeschi lo trasferirono
per tre mesi in un laboratorio sotterraneo in Germania dove gli venne
insegnata la tecnica di montaggio di un dispositivo che poteva
aumentare la potenza per una decina di minuti al massimo (poi il
motore avrebbe rischiato di rompersi), agevolando il velivolo nel
disimpegno durante i duelli aerei.
Di cosa si trattava? In apparenza niente di complicato: si trattava
solo di iniettare nel motore una certa percentuale di d'acqua assieme
al carburante. Durante quel periodo Longo conobbe anche Werner Von
Braun e la sua equipe di tecnici che stava sviluppando velivoli e
razzi estremamente innovativi, mezzi che comunque non riuscì mai a
vedere con i propri occhi, anche se per pochi minuti. Al suo ritorno
in patria cominciarono a i caccia del reparto proprio per consentire
l'attivazione di quello spunto in grado di aumentare la velocità di
100 chilometri all'ora, anche se per pochi minuti. Al termine del
conflitto Massimiliano Longo lavorò un paio d'anni con gli americani
come tecnico per selezionare o smantellare gli aerei in base alle loro
condizioni. Approdò nel torinese dove collaborò con diverse ditte
meccaniche nella messa a punto di nuovi veicoli e motori. Nel
frattempo aveva ricominciato a studiare iscrivendosi alla facoltà di
ingegneria dell'Università di Parigi, dove nel 1970 si laureò. Iniziò
poi un dottorato di ricerca presso l'Università del Lussemburgo dove
nel 1973 presentò la tesi finale sull'auto a idrogeno.
Massimiliano Longo non si accontentò di presentare alla commissione
dei docenti esaminatori soltanto una ponderosa relazione ma li mise
davanti ad un sistema perfettamente funzionante: una splendida Alfa
Romeo 1300 GT modificata per il nuovo carburante. L'idrogeno era
immagazzinato in bomboloni nel bagagliaio del veicolo e nel motore
erano state eseguite alcune modifiche, tra le quali:
Il rapporto di compressione diminuito di 2/3, sostituendo i pistoni
Il carburatore sostituito con un miscelatore
I collettori di scarico e la marmitta inox o trattati contro
l'ossidazione
Particolare attenzione riguardava la sicurezza nella distribuzione
delle valvole per evitare ritrni di fiamma
L'idrogeno veniva autoprodotto dall'ingegner Longo in proprio, per
mezzo di una centralina per l'elettrolisi che lo forniva già a 12
atmosfere di pressione, dunque pronto per essere immesso nelle
bombole. Essendo il motore costruito per un carburante diverso, ossia
la benzina, le modifiche che riguardano la compressione ne degradavano
le caratteristiche in modo significativo. Infatti, l'Alfa GT
raggiungeva la velocità di 96 chilometri all'ora invece dei 135
originali. In cambio, però, l'economia dei consumi era notevole, e
l'inquinamento ambientale inesistente.
«Una potenza maggiore si sarebbe potuta ottenere solamente con un
motore dedicato particolarmente alla combustione dell'idrogeno -
racconta oggi l'ingegner Longo - ma questo avrebbe richiesto
l'interesse di una qualche industria nazionale per progettare e
realizzare un propulsore in grado sfruttare totalmente l'energia che
l'idrogeno può rilasciare e che è tre volte quello della benzina.
L'impegno e gli investimenti necessari per un nuovo motore erano
infatti al di fuori delle mie possibilità».
Oltre alla vettura che gli valse la specializzazione, in quegli anni
l'ingegner Longo modificò numerosi altri automezzi e anche dei
natanti. Tutti funzionavano senza problemi. Mise a punto anche il
progetto di un nuovo serbatoio per l'idrogeno alternativo alla bombola
dove il gas veniva concentrato e solidificato in un modulo contenente
determinate terre rare. In questo modo veniva eliminato completamente
ogni rischio di perdita e infiammabilità e il peso del carburante e
del suo contenitore erano estremamente ridotti. Nonostante i premi, i
riconoscimenti di autorità internazionali e l'enorme eco della stampa
in quegli anni per le sue scoperte, le innovazioni tecnologiche
proposte dal progettista vicentino riscossero, purtroppo, soltanto
belle parole dai politici italiani e stranieri e dai costruttori di
veicoli internazionali.
Negli anni seguenti il nostro costruttore si dedicò ad affinare la
tecnica di riduzione dei gas di scarico su mezzi di trasporto
individuale, pubblico, industriale, su treni natanti, elicotteri,
aerei e generatori. Migliorò l'originale soluzione, da quella adottata
sul caccia Messerschmitt 109, interponendo tra il collettore di
alimentazione un sistema di aspirazione di vapore acqueo nebulizzato
da miscelare con il carburante. Questa tecnologia, che ottimizzava
notevolmente la combustione, consentiva di diminuire in modo
impressionante la tossicità dei gas di scarico da una parte e
dall'altra di migliorare le prestazioni del motore incluso il consumo
del carburante. Un particolare momento di successo si ebbe in
occasione del 58° Salone dell'Automobile del 1986 quando l'ingegner
Longo venne inviato dall'amministrazione dell'esposizione motoristica
torinese ad esibire i suoi veicoli e la sua componentistica prodotta.
Ma come sempre succede nel nostro paese anche queste brillanti
innovazioni incontrarono soltanto belle parole tra i pubblici
amministratori e, viceversa, sempre maggiori ostacoli da parte dei
costruttori. Massimiliano Longo continuò comunque la sua professione
di perito tecnico per tribunali e società assicurative; e di
consulente ricercatore delle univesità di Parigi e di Lussemburgo.
Ebbe maggiori soddisfazioni in paesi lontani, come il Sud Africa, il
Brasile, la Costa d'Avorio, dove incontrò governanti e aziende che
adottarono le sue soluzioni. Impegnato in una sacrosanta battaglia per
la salvaguardia dell'ambiente e delle risorse del nostro pianeta,
Longo si dedica da decenni con pazienza e tenacia alla sperimentazione
di sempre nuove soluzioni scientifiche e tecnologiche. Ora le sue
attività spaziano dalle lezioni universitarie agli incontri di
sensibilizzazione ambientale per gli studenti più giovani, alla
continua ricerca di soluzioni che diano alla nostra vita maggior
qualità e sicurezza. Alle persone come l'ingegner Longo dobbiamo esser
tutti grati per il loro impegno e dedizione alla ricerca di vita
migliore per tutta la comunità. Ci auguriamo che al più presto che chi
ci governa sappia riconoscere i meriti di questi cittadini che hanno
dedicato la vita a rendere la nostra esistenza più pulita e che non
continuino, come sempre, a foraggiare che ce la ha resa più inumana
succhiandoci risorse a non finire per alimetare soltanto i propri
profitti.
Come ognuno può vedere le auto a idrogeno esistono, sono circolanti,
non inquinano, permettono di risparmiare, hanno prestazioni
eccezionali, percorrenza ottima, pesi e misure identiche a quelle a
benzina, costi abbordabili.
per le persone serie qui sotto c'è la petizione, per i babbani c'è una
trottata da applausi.
saluti
truman
PETIZIONE URGENTE ED IMPORTANTISSIMA, DA SOTTOSCRIVERE PRIMA, E
DIVULGARE
URGENTEMENTE E CAPILLARMENTE, SUBITO DOPO.
Grazie.
Un cittadino italiano ha finalmente deciso che gli fa troppo male
respirare le polveri sottili e vedere persone a cui vuole bene morire
di cancro intorno a sé per il benessere delle multinazionali
petrolifere e ha chiesto alla commissione europea (dipartimento
dell'ambiente) di creare una legge che obblighi i padroni del
petrolio ad installare accanto ad ogni distributore di benzina almeno
un distributore ad idrogeno e di incominciare a produrlo utilizzando
energie rinnovabili.
In parole povere questa legge favorirà l'introduzione sul mercato
delle automobili ad idrogeno a ***ZERO INQUINAMENTO*** e ad alte
prestazioni!!!
Finalmente potremo respirare a pieni polmoni e anche i figli dei
nostri figli!
L'auto del futuro esiste già ed in vari modelli!
[ http://www.automobileidrogeno.com/mod00.htm ]
Bastano 800.000 firme per far abbassare la testa ai padroni del
petrolio.
Firmate la petizione per voi, i vostri amici e parenti!
Cogliamo questa opportunità e facciamone un'arma, anche per altre
piccole battaglie.
Io l'ho giá fatto!!!
PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCA SUL LINK QUI SOTTO:
http://www.petitiononline.com/idrogeno/petition-sign.html
Tratto da: http://www.automobileidrogeno.com/home.htm
Oggi la situazione è questa...
Benvenuti nel presente! L'automobile a idrogeno già esiste, agiamo
affinché diventi una realtà nel più breve tempo possibile, non
possiamo più aspettare!
I governi di tutti il mondo devono darsi una mossa!
Vogliamo essere i primi al mondo a creare una legge che obblighi i
padroni del petrolio a installare distributori di idrogeno accanto ai
convenzionali distributori di benzina?
Questa strategia aiuterà lo sviluppo immediato di questa tecnologia
che cresce a rilento per mancanza di richiesta da parte dei
consumatori che non avendo punti di distribuzione disponibili di
idrogeno non compreranno mai macchine con tale tecnologia! Il
risultato di questa mossa porterà all'aumento della richiesta e
dell'interesse da parte della gente verso questo tipo di auto,
incrementandosi la richiesta le case automobilistiche si faranno la
guerra per accaparrarsi fette di mercato, riducendo così i costi di
produzione e rendendole accessibili a tutti. Questa legge dovrà anche
obbligare le multinazionali del petrolio a produrre idrogeno in
maniera pulita utilizzando energie alternative al nucleare e ai
combustibili fossili.