Il 03/10/2016 10.16, sabutai ha scritto:
C’è secondo voi qualche errore di conteggio?
Argomento sempre affascinante, se parli inglese ti consiglio i siti e i
forum di storia alternativa come alternatehistory.com.
Non so se ci siano errori di conteggio, perchè sull'argomento si son
viste le cifre più disparate, e non ho mai approfondito più di tanto per
il motivo che ha citato Luca Morandini. Il punto non è il prezzo
effettivamente pagato. Il costo teorico di un bossolo tedesco in cui ci
fosse del nickel nel 1944 non aveva infatti nulla a che fare con il
fatto che l'unica fonte di nickel che i Tedeschi potevano usare,
Petsamo, non era più disponibile.
Inoltre, anche ammesso che i prezzi siano esatti e che tutto possa
essere comprato a quei prezzi, non hai considerato il costo reale, non
per la produzione di un sistema d'arma, ma per la sua messa in campo
come sistema pronto al combattimento.
Prendiamo gli uomini, per esempio. Quanti uomini in più, rispetto agli
equipaggi della Bismarck e della Tirpitz, ci vorrebbero per fare gli
equipaggi di tutti quei sommergibili? E quanto maggiormente addestrati
dovevano essere rispetto ad un addetto alle munizioni o alle macchine
nel ventre della Bismarck? E quanti più ufficiali ci volevano per gli
U-Boote? Non solo, le statistiche indicano che come per gli aerei da
caccia, anche per gli U-Boote c'erano degli "assi": comandanti
particolarmente bravi. I sommergibili erano un'arma scelta, e per
definizione, più è grande un servizio meno d'elite diventa. Tu lo
vorresti, nel 1939, quanto, 15 volte più grande?
L'addestramento di 10-15 volte più uomini richiederà l'espansione delle
basi navali nel Baltico, così come dei servizi ausiliari.
Poi, il prezzo per il sistema d'arma presuppone, evidentemente, la
costruzione dello stesso nelle codizioni reali del momento. Hai pensato
che per mettere in campo tutti quei sommergibili, i Tedeschi avrebbero
dovuto per prima cosa costruire 20 volte tante batterie? Cioè che con
ogni probabilità avrebbero dovuto per prima cosa investire nella
costruzione di nuove fabbriche e nell'addestramento di nuovo personale?
Hai calcolato quanto tempo ci sarebbe voluto per costruire quei
sommergibili nei bacini di carenaggio esistenti? Se il tempo è
insufficiente, allora dovresti considerare il costo per la costruzione
di nuovi bacini di carenaggio. Eccetera.
Luca Morandini ha citato il primo dei materiali di consumo, il
carburante. Quello dei sottomarini non era di tipo particolarmente
critico. Ma un altro sono i proiettili. Quelli delle corazzate (o meglio
dei loro massimi calibri) costavano uno sproposito, ma ne vennero
prodotti pochissimi, anche visto il loro ridottissimo uso reale. Ma i
siluri costano parecchio pure loro, e al tuo progetto ne occorrerebbero
almeno 10 volte tanti di quelli che i Tedeschi avevano - ed erano pochi
per le necessità - nel 1939.
Non solo, come sappiamo le spolette tedesche del 1939 erano egregiamente
inefficaci. I Tedeschi dovettero modificarle. Qui stiamo parlando di un
programma di modifica 10 volte più grande.
Potrei continuare sul tema dei "sunk costs" e degli investimenti
iniziali, ma penso che il punto sia chiaro.
Un altro aspetto è un grande classico dei forum di storia
controfattuale, ed è: e i Britannici stanno a guardare? Ricorderai i
patti navali del 1936. Un programma di costruzioni come quello di cui
parli, perdipiù da compiersi in tre anni, tra il 1936 e il 1939, sarebbe
una cosa erculea, impossibile da svolgere in segreto. Violerebbe inoltre
i tonnellaggi pattuiti. Il Times titolerebbe, al più tardi nel 1937: "I
sommergibili tedeschi spazzeranno i mari - La Royal Navy cosa farà?".
Arrivati alla crisi dei Sudeti, come niente l'effetto di questo
programma sarebbe che nella mente di Chamberlain, invece dell'idea di:
"liti tra stranieri lontani di cui sappiamo poco", si formerebbe quella
di: "cogliamo l'occasione per fermare Hitler prima che i suoi 1000
sommergibili siano pronti a strangolarci".