Post by KlaramNon solo, ma, da sempre e ancor oggi, per il cliente era un
vanto essere cliente, mentre la prostitua era disprezzata e il "lavoro"
considerato infamante e vergognoso, fatte poche eccezioni.
In realtà la considerazione della prostituzione (e dei diversi tipi di
prostitute), anche in passato, direi sia stata un po' più articolata di
così.
Come nell'antica Grecia le etere erano ben diversamente considerate dalla
pornai, così anche a Roma le amicae non facevano parte del mondo
dell'infamia. E quante matrone romane, in epoca ancora repubblicana,
s'iscrissero al registro delle "pubbliche concubine", pur non
esercitando, per evitare poi pesantissime conseguenze legali qualora
fossero state sorprese dal marito coll'amante!
E mica bisogna andare così indietro nel tempo. Nanà faceva sfracelli,
nella gran società dell'Ottocento francese. ;)
Post by KlaramPer questi motivi storici e sociali (e per altri miei personali),
Non è che non mi renda conto del peso del passato, ma la vita è una sola.
Possiamo mica scontare noi tutte le colpe del genere umano da Adamo ed
Eva a oggi!
E il matrimonio, allora? Il matrimonio che cos'è stato nei secoli? Come
sono state trattate abitualmente le mogli? Cazzo, aboliamolo
immediatamente 'sto strumento di tortura! E invece no: il quadro
normativo è cambiato, la gente si sposa con piacere, e oggi, pur con
tutti i casi di maltrattamenti che ancora ci sono, le abitudini sono un
po' migliorate, e spero ancora miglioreranno.
Post by Klarampur
condividendo le tue ragioni razionali, considero il vendere il proprio
corpo di donna degradante per la dignità propria e sopprattutto
dell'intero genere femminile.
Mah, sia tu che altri insistete in questa cosa della vendita del corpo.
Usate sempre questa precisa espressione, intendo, che secondo me è invece
fuorviante. Come se la prostituta non dovesse mantenere il controllo
della situazione! Faccio fatica seguirvi, perché io non riesco a vedere
una netta separazione con altri casi.
Se io, giovane e bella, mi faccio mantenere da un vecchio ricco che non
mi piace affatto, allora però non vendo il mio corpo per avere a mia
disposizione tanti soldi, belle macchine, belle case? Ma com'è che in
società sono indubitabilmente meglio considerata? Solo perché è uno, e
non sono cento o mille? Come! Non sono solo più ipocrita? E se
addirittura riesco a sposarlo, non solo solo ancor più brava? Più
diritti, più soldi, più garanzie... e posso pure farmi venire i mal di
capo quando voglio, senza che mi si dia il benservito! ;)
Eh, ma allora questo non ci dice niente? Messa così, sembra che la
questione non sia vendere o meno, ma a *quanti* si vende o si forniscono
servizi!
E invece io trovo che una "prostituta dichiarata" sia più sincera e
quindi più rispettabile (perché l'ipocrisia, invece, quella tendo a non
rispettarla granché): fa quel che fa, recita solo a tempo e, quando
l'incontro finisce, torna a ad essere sé stessa. Non si porta addosso una
maschera 24/7.
Post by KlaramE' ovvio che questo coinvolge anche il compratore, anzi soprattutto lui!
Perché considero l'acquisto di un corpo a fini sessuali, come fosse una
merce, un atto paragonabile (fatte le debite differenze) all'acquisto
con denaro di una persona, cioè all'istituto della schiavitù.
Ma se io ho una schiava, posso farne quel che voglio. Ho su di lei potere
di vita e morte. Invece una semplice lavoratrice dipendente, che è per
contratto gerarchicamente subordinata, certamente prende degli ordini: ma
solo nell'ambito delle leggi e delle mansioni contrattualmente
concordate. E ciò è socialmente accettato, ovviamente. Coi prestatori
d'opera - il cui caso sarebbe poi quello in questione - addirittura manca
il vincolo di subordinazione, cioè nemmeno puoi imporre loro di far
specifiche cose...
Post by KlaramPerché non si può nemmeno pensare di legalizzare la schiavitù (di
maggiorenni consenzienti!), mentre pochissimi si scandalizzano delle
proposte di legalizzazione della prostituzione?
Beh, la prostituzione in Italia è già legale e lo è sempre stata, eh. :)
Post by KlaramAh, dimenticavo le emozioni. Queste entrano in gioco, come si è visto,
quando le situazioni ci toccano da vicino: mogli, figle ecc. allora
entrano in gioco potenti emozioni e sentimenti, come ad esempio, la
gelosia, e allora la razionalità vacilla.
Molti strutture sociali all'avanguardia, come le "comuni" degli anni
sessanta/settanta, sono fallite per queste emozioni.
Ma io lo ammetto. Tuttavia, se avessi una figlia che accoppa qualcuno,
non so se la denuncerei, pur pensando tutto il male di quel gesto. In
moltissimi casi sicuramente non lo farei. Se vedessi un'estranea, di cui
non sapessi nulla, lo farei sempre e senza esitazione. Non è che, quando
sono in gioco i sentimenti, l'etica del proprio comportamento ci guadagni
per forza: direi che anzi è in genere il contrario.
Va beh! A me la differenza di opinioni e il confronto civile piacciono
molto. Grazie della disponibilità che hai avuto a parlare con me.
--
Bye, Lem
Ceterum censeo ISLAM esse delendum
_________________________________________________________________
Non sprecare i cicli idle della tua CPU, né quelli della tua GPU.
http://www.worldcommunitygrid.org/index.jsp
http://www.rnaworld.de/rnaworld/ http://home.edges-grid.eu/home/
http://www.gpugrid.net/