Post by rootkit..
se anche i non credenti si mettono a fare gli intolleranti religiosi,
IMVHO uno dei problemi è quello che la situazione in cui molti paesi
si trovano ora, cioè quella in cui c'è una religione dominante per
singolo Stato, è una situazione molto ma molto negativa, che comporta
problemi in tutto e per tutto analoga a quella dei monopoli.
È un lascito della storia, un'eredità del passato medioevale, che mal
si adatta alle moderne società liberali a cui dovremmo idealmente
tutti aspirare.
Gli stessi motivi che spingono gli stati liberali a distruggere i
monopoli e penalizzano gli oligopoli, favorendo invece la competizione
tra tanti competitori, alcuni grandi, altri più piccoli, dovrebbe
spingere a fare altrettanto con le religioni. Purtroppo per svariati
motivi questo incontra incredibili resistenze, i governi liberali
(quando ci sono) sono ovviamente abbastanza ritrosi a fare leggi del
tipo sei cattolico, la maggioranza degli elettori in questo paese è
cattolica, allora paghi il 10% di imposte in più finchè non ti
converti ad altra religione minoritaria o abbandoni completamente
queste credenze, ovviamente è di difficile applicazione, e poi
bisognerebbe farsi rieleggere dagli stessi elettori, insomma, la
soluzione della secolarizzazione, e della separazione totale tra Stati
e religioni, è banalmente molto più attuabile e anche moralmente
giustificabile.
Sempre IMVHO, a meno di non ricadere in nuovi medio evi, cioè se
invece continueremo a progredire, in futuro le nostre civiltà
tenderanno per forza di cose, oltre che ad una completa
secolarizzazione, anche ad una distribuzione più sensata tra le
religioni eventualmente professate dalle popolazioni (meglio ancora se
da parti minoritarie delle popolazioni) degli Stati più progrediti.
Quello che persone come Steve (probabilmente) e me (che tra l'altro mi
dichiaro Epicureo, non sono non ateo nè credente nè non credente, in
generale ritengo che non debba essere l'esistenza o meno di una
divinità a dovermi costringere a migliorarmi e a cercare di essere un
buon essere vivente) notano è che le religioni esercitano da sempre un
effetto negativo sulla qualità della vita di molti esseri umani che
non controbilancia l'effetto positivo che sembra avere sulla qualità
della vita di altri.
Da mio punto di vista le religioni sono come i TI protetti
dall'articolo 18 in un universo che non li può sostenere. Le religioni
ti fanno contratti a vita e non ti licenziano mai (in alcuni casi
anche peggio, non ti puoi nemmeno licenziare nemmeno se volessi, pensa
al povero F.C. Julianus), ed in cambio di questo tu paghi ricevendo
meno dalla vita di quanto avresti in realtà potuto guadagnare, un vero
e proprio pre-pensionamento del pensiero critico e dell'intelligenza
degli esseri umani.
Recentemente ho visto un bel documentario sui buchi neri, ed uno dei
temi proposti era l'intervista ad un (giovane) scienziato del MIT,
Shepherd Doeleman, che lavora ad un programma per investigare il buco
nero al centro della nostra galassia raccogliendo i dati osservati da
tutta una serie di telescopi sparsi su tutto il continente. A parte
l'aspetto tecnologico (la quantità di dati che analizzano è
spaventosa) quando mi sono reso conto di quello che stanno cercando di
fare, ho pensato subito che gli altri 6-7 miliardi di persone che
vivono in questo momento in realtà potrebbero benissimo giustificare
la propria esistenza come la necessaria sovrastruttura necessaria al
che un essere umano possa concepire e addirittura provare a realizzare
questo singolo esperimento. Shep non lo dice, forse nemmeno lo pensa,
ma in realtà tra le domande a cui stanno cercando di rispondere c'è
cosa c'era prima, e Shep alla fin fine cerca Dio (o gli Dei), solo che
invece di cercarlo tra i crocifissi delle aule e nelle bandiere o
dentro un meteorite cascato in un deserto, o nelle chiese, nelle
moschee, nelle sinagoghe, Shep lo sta cercando dove e come va
cercato.
Con la scienza, con la ragione, con la tecnologia, con l'intelligenza.
Se poi alla fine non lo trova, pazienza, in certi viaggi il viaggio in
sé è importante almeno quanto la meta.
--
ale
http://ale.riolo.co.uk