Roberto Deboni
2010-09-17 03:31:09 UTC
Mentre gli scienziati e tecnici europei “istituzionali” stanno giocando
con la fusione, non mi e' chiaro se perche' cosi' hanno un posto
assicurato per i prossimi decenni oppure perche' tanto amici dei vari
Ehrlich-Lovins-Rifkin (signori che si dichiarano troppo preoccupati che
l'umanita' abbia energia in abbondanza) e quindi stanno prendendo tempo,
gli Stati Uniti, quieti-quieti stanno preparando l'energia del futuro.
Niente di misterioso come la fusione fredda, o di faraonico (e pare
praticamente irraggiungibile in tempi generazionali) come la fusione in
“salsa” Tokamak.
Bensi' una vera fissione di quarta generazione, che promette energia a
basso costo, indipendente dal Sole, e con una produzione di rifiuti per
kwh di energia prodotta, minore del fotovoltaico (la cui produzione
anche inquina l'ambiente).
Ricordiamo alcuni problemi che gli anti-nuclearisti sventolano contro
l'energia da fissione nucleare:
a) la seccatura dello stoccaggio del combustibile esausto (non e' un
grosso problema, si parla di volume di al massimo di pochi migliaia di
metricubi, niente di paragonabile del problema delle discariche di RSU)
b) una presunta carenza di sostanza fissile (alcuni dicono solo 30 anni
di produzione elettrica con gli attuali reattori)
c) la cura e cautela con cui occorre gestire un reattore a
fissione di prima-terza generazione per evitare una possibile fuga della
reazione. I reattori di terza generazione prevedono una molteplicita' di
sistemi di prevenzione e “spegnimento” di una ipotetica fuga, anzi,
prevedono anche il totale contenimento degli effetti (niente di simile a
Chernobyl potrebbe succedere con un reattore di 3 generazione) ma resta
il fatto che tutte queste sicurezze rendono i reattori molto costosi e
quindi al problema “sicurezza” abbiamo sostituito un problema
“economico” (seppure meno costosto del fotovoltaico).
Partiamo dal punto c)
Il dott.Rubbia aveva proposto un reattore in cui la produzione di
neutroni necessari per mantenere in fissione il “combustibile” nucleare
era prodotto NON dal combustibile stesso (come e' anche nei reattori di
terza generazione) e quindi con tutti i problemi di evitare una
retroazione attiva (ovvero una intensificazione della reazione che
produca piu' neutroni che produce piu' reazione e piu' neutroni fino al
collasso termico del nucleo). Bensi', i neutroni erano prodotti
esternamente con un acceleratore lineare e “sparati” sul “combustibile”
nucleare. Con questa soluzione tecnica, un eventuale guasto avrebbe come
effetto piu' probabile semplicemente lo spegnimento della reazione, e
nel caso in cui cosi' non avvenga, e' sufficiente “staccare la spina”
perche' il tutto si fermi nel giro di pochi minuti.
Esiste pero' il problema di come costruire un acceleratore lineare che
produca un fascio di neutroni sufficientemente intenso per sostenere una
reazione nucleare. E che produca questo fascio senza consumare troppa
energia (ovvero che sia altamente efficiente) altrimenti ricadiamo nello
stesso vicolo cieco in cui si trova attualmente la fusione versione
Tokamak, ovvero tutto il “marchingegno” per produrre la fusione consuma
molta, ma molta piu' energia di quanta si produca nella fusione stessa
(e per ora pare che restera' cosi' per molto tempo, a meno di non
riuscire ad inventare materiali esotici che conducano l'energia
elettrica senza alcuna resistenza anche a temperature elevate, oppure
materiali che resistano a temperature come quelle sulla superficie del
Sole, insomma vera e proprio fantascienza tipo Star Trek).
Alla prossima (uno di tre se seguite il follow-up)
con la fusione, non mi e' chiaro se perche' cosi' hanno un posto
assicurato per i prossimi decenni oppure perche' tanto amici dei vari
Ehrlich-Lovins-Rifkin (signori che si dichiarano troppo preoccupati che
l'umanita' abbia energia in abbondanza) e quindi stanno prendendo tempo,
gli Stati Uniti, quieti-quieti stanno preparando l'energia del futuro.
Niente di misterioso come la fusione fredda, o di faraonico (e pare
praticamente irraggiungibile in tempi generazionali) come la fusione in
“salsa” Tokamak.
Bensi' una vera fissione di quarta generazione, che promette energia a
basso costo, indipendente dal Sole, e con una produzione di rifiuti per
kwh di energia prodotta, minore del fotovoltaico (la cui produzione
anche inquina l'ambiente).
Ricordiamo alcuni problemi che gli anti-nuclearisti sventolano contro
l'energia da fissione nucleare:
a) la seccatura dello stoccaggio del combustibile esausto (non e' un
grosso problema, si parla di volume di al massimo di pochi migliaia di
metricubi, niente di paragonabile del problema delle discariche di RSU)
b) una presunta carenza di sostanza fissile (alcuni dicono solo 30 anni
di produzione elettrica con gli attuali reattori)
c) la cura e cautela con cui occorre gestire un reattore a
fissione di prima-terza generazione per evitare una possibile fuga della
reazione. I reattori di terza generazione prevedono una molteplicita' di
sistemi di prevenzione e “spegnimento” di una ipotetica fuga, anzi,
prevedono anche il totale contenimento degli effetti (niente di simile a
Chernobyl potrebbe succedere con un reattore di 3 generazione) ma resta
il fatto che tutte queste sicurezze rendono i reattori molto costosi e
quindi al problema “sicurezza” abbiamo sostituito un problema
“economico” (seppure meno costosto del fotovoltaico).
Partiamo dal punto c)
Il dott.Rubbia aveva proposto un reattore in cui la produzione di
neutroni necessari per mantenere in fissione il “combustibile” nucleare
era prodotto NON dal combustibile stesso (come e' anche nei reattori di
terza generazione) e quindi con tutti i problemi di evitare una
retroazione attiva (ovvero una intensificazione della reazione che
produca piu' neutroni che produce piu' reazione e piu' neutroni fino al
collasso termico del nucleo). Bensi', i neutroni erano prodotti
esternamente con un acceleratore lineare e “sparati” sul “combustibile”
nucleare. Con questa soluzione tecnica, un eventuale guasto avrebbe come
effetto piu' probabile semplicemente lo spegnimento della reazione, e
nel caso in cui cosi' non avvenga, e' sufficiente “staccare la spina”
perche' il tutto si fermi nel giro di pochi minuti.
Esiste pero' il problema di come costruire un acceleratore lineare che
produca un fascio di neutroni sufficientemente intenso per sostenere una
reazione nucleare. E che produca questo fascio senza consumare troppa
energia (ovvero che sia altamente efficiente) altrimenti ricadiamo nello
stesso vicolo cieco in cui si trova attualmente la fusione versione
Tokamak, ovvero tutto il “marchingegno” per produrre la fusione consuma
molta, ma molta piu' energia di quanta si produca nella fusione stessa
(e per ora pare che restera' cosi' per molto tempo, a meno di non
riuscire ad inventare materiali esotici che conducano l'energia
elettrica senza alcuna resistenza anche a temperature elevate, oppure
materiali che resistano a temperature come quelle sulla superficie del
Sole, insomma vera e proprio fantascienza tipo Star Trek).
Alla prossima (uno di tre se seguite il follow-up)
--
Roberto Deboni
[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Roberto Deboni
[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]