Post by ArduinoPost by Jinxe poi chi ce li portava gli ebrei in Israele? il problema non era la
sovranità britannica o tedesca le terre in Palestina le avevano già
comprate i banchieri sionisti. Il problema era costringere milioni di
ebrei a trasferirvisi e fondare Israele che oggi con 9 milioni di
abitanti ebrei allora ne contava appena 300mila. Gli effetti della
politica nazista hanno dato come risultato la fondazione dello stato
d'Israele e il trasferimento la di milioni di profughi ebrei nel
dopoguerre: questi sono i fatti storici innegabili. Per quanto riguarda
i campi di concentramento nazisti in cui furono rinchiusi gli ebrei (in
attesa del loro trasferimento in Israele, bloccato dagli inglesi)
somigliano fortemente ai kibbutz israeliani già fondati dall'inizio del
novecento, per cui in realtà erano campi di addestramento per futuri
cittadini israeliani, se poi ci sono morti milioni di ebrei la colpa è
stata la fame l'epidemie di tifo e i bombardamenti .
Dal 1939, alla vittoria sugli arabi nel 1949, non ci furono arrivi di ebrei
europei in Israele, causa il libro bianco e il blocco navale albionico. La
guerra di liberazione l'hanno combattuta unicamente gli ebreo-palestinesi e gli
immigrati dei decenni precedenti il 1939.
Va aggiunto che gli ebrei russi poterono immigrare solo dopo gli anni novanta.
Quanto alla tua domanda, una volta conquistato Israele, poteva prendere gli
ebrei francesi, tedeschi e polacchi, e portarceli.
resta il fatto che c'erano milioni di ebrei in Europa orientale che,
nonostante ci fossero in Palestina terre e case a loro disposizione sin
dagli inizi del novecento, nessuno si presentava . Gli ebrei aschenzisti
se costretti dalle circostanze delle guerre, preferivano migrare prima
nei paesi dell'Europa occidentale con la Germania in prima tappa, poi
verso la Francia e Londra, e oltre oceano verso la nascente città
ebraica di New York. Vorrai ammettere che in queste circostanze
storiche, se il flusso migratoria dei aschenazisti fosse stato lasciato
fare, solo in pochi idealisti sionisti avrebbero deciso di trasferirsi
in palestina. Il miracolo 'iavista' della nascita dello stato d'Israele
sarebbe dovuto dunque ad un trucco satanico dei sionisti, con il
messiah, l'uomo mandato da dio, impersonato da Hitler.
E poi Hitler era davvero un antisemita? lui stesso aveva un nonno ebreo
e si considerava da giovane un mezzosangue, i suoi amici e conoscenti in
giovinezza erano tutti ebrei, i suoi mercanti d'arte a cui vendeva i
suoi quadri erano ebrei, persino dopo che assunse il ruolo di fuhrer
aveva ancora un medico personale ebreo e la sua amante Eva Braun era una
ebrea.
Psicologicamente la figura di Hitler è ben inquadrabile con il classico
mezzosangue integrato che si comportata da razzista nei confronti degli
appartenenti della sua razza che invece non vogliono integrarsi. Nel suo
libro 'Mein Kampf' Hitler descrive l'anno e l'episodio in cui per la
prima volta nella sua vita sentì un sentimento di odio nei confronti di
un ebreo. Come l'evento decisivo della sua trasformazione in antisemita,
Hitler menziona - nel 1924 precisamente, in Mein Kampf - un incontro con
un ebreo orientale. L'apparizione in un ebreo orientale in caftano nero
e capelli neri gli faceva pensare: "è un ebreo? è stato il mio primo
pensiero". E: "è un tedesco?" Ancora una volta, dice, questa esperienza
lo spinse a leggere sull'argomento: "per alcuni talleri comprai i primi
opuscoli antisemiti della mia vita". Quello che successe poi, continua,
era quella che può essere definita l'ossessione tipica dell'antisemita
radicale: "da quando avevo cominciato a occuparmi di questa domanda e a
prendere coscienza degli ebrei, Vienna mi apparve in una luce diversa
rispetto a prima. Ovunque andassi, cominciai a vedere gli ebrei, e più
vedevo, più acutamente si distinguevano nei miei occhi dal resto
dell'umanità". Il risultato di questo drammatico sviluppo, afferma
Hitler, fu la presa di coscienza del carattere ebraico della
socialdemocrazia: "quando riconobbi l'ebreo come leader della
socialdemocrazia, le scaglie caddero dai miei occhi. Una lunga lotta per
l'anima era giunta alla sua conclusione".