Post by albertoIn Germania sei costretto, come immigrato, ad imparare la lingua ed i
fondamenti delle leggi sia costituenti che civili. Poi, dopo un esame,
ti viene concessa la cittadinanza ma guai se sgarri. Alla prima ti
rimandano al mittente. Il rispetto spesso va anche incoraggiato con la
disciplina.
Vivendo in Germania conosco abb bene la situazione.
Si puo far domanda di cittadinanza dopo 8 anni che si vive ininterrottamente
nel Paese e si lavora regolarmente. Non so come sia per coloro che si
fermano qua dopo gli studi (e son in tanti, specie quelli che fanno poi il
dottorato).
EŽ previsto un esame di lingua, una basilare conoscenza delle leggi
(costituzione etc.) nonche dichiararsi dŽaccordo con i principi della
societa tedesca (diritti e doveri dei cittadini, uguaglianza etc.)
Non é vero che alla prima che fai, dopo che hai preso la cittadinanza, ti
rimandano al mittente. Prima si, ovvio.
(in Italia ti danno il foglio di via ed hai due settimane di tempo
per...andar in un altra citta e continuare a delinquere come prima...)
Ho letto un libro che raccoglieva le lettere di carcerati italiani detenuti
in Germania, per la maggior parte per reati come associazione a delinquere,
spaccio, traffico di armi etc.
Ebbene, ci sono italiani che sono nati in Germania, di basso livello di
istruzione, che parlano solo italiano o manco quello (ho conosciuto gente
capace di esprimersi solo in dialetto!) i quali non si son mai preoccupati
di prender la cittadinanza tedesca, pur vivendo da sempre e pur avendo il
centro della propria vita liŽ.
Ci sono stati casi di espulsioni di italiani (specie dal Baden W.) i quali
di italiano avevano solo il nome. Son stati "rimandati" in Italia dove non
avevano che lontani parenti nonche nessuna conoscenza.
Si son trovati "estranei" in quella che é la loro terra dŽorigine solo sulla
carta.
Sara lapalissiano, quasi ingenuo ma cmq per molti é difficile da capire che
si vive meglio in un paese dove le regole ci sono e vengono rispettate e
fatte rispettare da tutti.
I paesi del nord Europa hanno tanto da insegnarci e chi ha viaggiato un poŽ
sa di cosa si tratta.
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