Discussione:
Come si fa a fermare il nucleare negli USA
(troppo vecchio per rispondere)
Roberto Deboni DMIsr
2012-09-26 23:32:37 UTC
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Ogni tanto salta fuori la teoria che gli USA stiano rinunciando
al nucleare. In realta' la volonta' di continuare con il nucleare
c'e', l'opposizione non e' economica ne' da parte degli organismi
di controllo della sicurezza.
Ma ad esempio, per motivi di pura politica nazionalistica:

http://articles.baltimoresun.com/2012-08-31/features/bs-gr-calvert-cliffs-license-20120831_1_unistar-nuclear-energy-calvert-cliffs-nuclear-reactor

Il vero motivo per cui EDF non riesce ad aprire il cantiere per
un ERP negli Stati Uniti e' una norma che impedisce ad una
azienda straniera di essere proprietaria di una centrale
nucleare negli Stati Uniti.

Tutto e' nato con EDF che si era associata a Constellation Energy,
una azienda elettrica americana. Constellation Energy ha pero'
avuto problemi a causa dei "derivati", che tante vittime hanno
fatto financo alle banche italiane. Insomma, alla fine e'
quasi fallita, si e' percio ritirata dall'investimento ed
alla fine e' stata acquistata da Exelon, un'altra azienda elettrica.
A questo punto, UniStar Nuclear, la proprietaria del progetto del
reattore EPR e' rimasta da sola. Ma UniStar e' ora totalmente di
proprieta' di EDF, che e' una azienda francese (ovvero straniera).

EDF ha intenzione di continuare ugualmente, anche da sola, ma
l'agenzia atomica e di sicurezza americana ha sospeso la concessione
della licenza di costruzione, in Agosto 2012, avvisando che se entro
60 giorni (quindi entro Ottobre) EDF non indichera' il nome di
un partner americano, la licenza sara' REVOCATA.

Come e' nato tutto il pasticcio ? Un intervento autonomo della
burocrazia americana. Niente affatto:

"Michael Mariotte, executive director of Nuclear Information and
Resource Service (NIRS), first filed the contention on foreign
ownership in November 2008 and has been the pro se intervenor on
the issue ever since."

NIRS e' una associazione anti-nuclearista che dichiara:

"Marylanders need not fear another dangerous nuclear reactor in our
state, nor the accumulation of still more lethal radioactive waste
on the shores of the Chesapeake Bay."

Chiaramente si tratta di fanatici, sentite la logica del Mariotte:

Mariotte: “But this is also a blow to the so-called ‘nuclear
renaissance.’ In the summer of 2007, Calvert Cliffs-3 became the first
new reactor project to submit even a partial application in
about 30 years. It was the flagship of the nuclear renaissance and
now it is a symbol of the deservedly failed revival of nuclear power
in the U.S.!"

Prego ? Mariotte afferma che la prova della fine del rinascimento
nucleare e' provato dalla sua abilita' di azzeccagarbugli nel
trovare un cavillo burocratico per fare saltare la concessione
della licenza ?

Datemi pizzicotti, perche' non riesco a capire la logica.

L'unica cosa che capisco e' questa e' gentaglia con le tasche
molto profonde, in grado di spendere centinaia e centinaia di
migliaia di dollari in parcelle legali e consulenze.
Non riesco a vedere nulla di ambientalistico in questo, anzi,
puzza del peggiore capitalismo.
--
Roberto Deboni

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fuzzy
2012-09-27 10:22:19 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
Prego ? Mariotte afferma che la prova della fine del rinascimento
nucleare e' provato dalla sua abilita' di azzeccagarbugli nel
trovare un cavillo burocratico per fare saltare la concessione
della licenza ?
Datemi pizzicotti, perche' non riesco a capire la logica.
Roberto Deboni
si puo' usare quest'altra logica, ma il risultato non cambia

RIPOSTO
articolo apparso lunedì 17 settembre su European Energy Review
mi pare contenga un elemento interessante sulla fine del nucleare:
l'incertezza dell'investimento

“Finalmente, la settimana scorsa, da Tokyo è arrivata una buona
notizia per Gazprom e il Presidente Putin. L’importante decisione del
Giappone di eliminare gradualmente il nucleare rafforzeranno la
domanda di gas (e petrolio e carbone) a lungo. Perfetto per Gazprom –
che ha sicuramente bisogno di qualche buone notizie. Su questo mi
dilungherò fra un attimo. Prima prendiamo in considerazione
l’annuncio da parte del governo di Tokyo che vuole eliminare il
nucleare del tutto entro il 2040.
Sicuramente questo è un colpo incredibile per l’industria nucleare
giapponese così come per quella globale. Infatti, la decisione
potrebbe rivelarsi uno dei grandi punti di svolta nella storia
dell’energia.
È vero, 2040 è ancora lontano. Il prossimo governo giapponese
potrebbe
ribaltare la decisione. Ma non è questo il punto. Il punto è
piuttosto
che il governo dopo il prossimo protrebbe a sua volta ricambiare
idea.
Anche la Germania dopotutto attraversa il suo secondo phase-out. In
altre parole, il segnale che si coglie è che il settore nucleare non
può più contare su un clima d’investimento stabile neppure in
Giappone. Per un settore ad alta intensità di capitale, che ragiona
su
tempi lunghi questo è un colpo mortale.
Neppure le ripercussioni di questa decisione sono limitate al
Giappone. Nel settore nucleare, il Giappone pesa per molto di più
della Germania. Nel 2010, il Giappone aveva 54 centrali nucleari
connesse alla rete che rappresentavano quasi il 30% della produzione
di elettricità. La Germania aveva 17 impianti equivalente al 23% del
suo mix elettrico. Ancora più significativo, a differenza della
Germania, il Giappone aveva piani ambiziosi di espansione della
propria produzione nucleare fino al 50% della produzione totale di
elettricità. E a differenza della Germania, il Sol Levante è un forte
esportatore di tecnologia nucleare. Per dirla diversamente: la
Germania è sempre stato un paese anti-nuclearista, il Giappone è
stato
storicamente una nazione pro-nucleare.
Ma vi è da considerare un messaggio più profondo. Il fatto è che
l’energia nucleare non può più contare su un clima di investimenti
stabile in un paese democratico. La stessa cosa accaduta in Germania
e
in Giappone, può accadere negli Stati Uniti, Regno Unito e anche in
Francia. Chiaramente questo tipo di “incertezza normativa” avrà un
impatto fortemente negativo sugli investitori, ingegneri, decisori
politici, strateghi dei piani energetici. Soprattutto invierà ai
giovani il messaggio che l’energia nucleare non è l’onda del futuro.
Questo è un settore in declino. Questo può facilmente portare
all’autoavverarsi della profezia negativa.
In un simile contesto, l’unico futuro che l’energia nucleare ha è
nelle economie pianificate, in cui i leader politici non sono tenuti
a
prendere in considerazione l’opinione pubblica, almeno non
direttamente. Che tipo di futuro è mai questo?”
fuzzy
Roberto Deboni DMIsr
2012-09-27 19:27:08 UTC
Permalink
Post by fuzzy
Post by Roberto Deboni DMIsr
Prego ? Mariotte afferma che la prova della fine del rinascimento
nucleare e' provato dalla sua abilita' di azzeccagarbugli nel trovare
un cavillo burocratico per fare saltare la concessione della licenza ?
Datemi pizzicotti, perche' non riesco a capire la logica.
si puo' usare quest'altra logica, ma il risultato non cambia
???
Post by fuzzy
articolo apparso lunedì 17 settembre su European Energy Review mi pare
contenga un elemento interessante sulla fine del nucleare: l'incertezza
dell'investimento
Ribadisco, non c'e' alcuna fine del nucleare.
La sollecitudine con cui gli anti-nuclearisti si danno da fare per
aiutare le grandi aziende nucleari a non fallire, non fa tenerezza,
ma disgusto, perche' non ha senso ed evidentemente e guidata da
motivi inconfessabili.

Il nucleare e' sempre stato un grosso investimento e quindi ha sempre
portato con l'incertezza. Nel giro di 10 anni possono accadere tante cose,
non prevedibili.

E' dagli anni '80 che continuo a sentire questa manfrina del nucleare
che non conviene, che e' rischioso (come investimento), che non rende,
che e' un gioco d'azzardo.

Eppure, la maggior parte delle aziende che si sono impegnate nel
nucleare ha avuto successo. Anzi, direi, che statisticamente, le
aziende nucleari hanno minore tendenza a fallire di quella non
nucleari.
Post by fuzzy
“Finalmente, la settimana scorsa, da Tokyo è arrivata una buona notizia
per Gazprom e il Presidente Putin.
Date per favore. Perche' la buona notizia si e' rilevata una semplice
dichiarazione d'intenti, ma poi seguita da "azioni" opposte.
Post by fuzzy
L’importante decisione del Giappone
di eliminare gradualmente il nucleare rafforzeranno la domanda di gas (e
petrolio e carbone) a lungo.
In ogni caso, intenti o non intenti, questo non e' quello che hanno
detto i giapponesi. I giapponesi hanno detto che si prendono cosi'
tanto tempo per potere effettuare la sostituzione con le energia
rinnovabili (che come tutti sanno, su ampia scala richiedeno piu'
anni del nucleare ad essere implementate).
Post by fuzzy
Perfetto per Gazprom – che ha sicuramente
bisogno di qualche buone notizie.
Perche' avrebbe "bisogno" ?
Sta per fallire ?
Post by fuzzy
Su questo mi dilungherò fra un
attimo. Prima prendiamo in considerazione l’annuncio da parte del
governo di Tokyo che vuole eliminare il nucleare del tutto entro il
2040.
Annuncio ... vuoto.
Post by fuzzy
Sicuramente questo è un colpo incredibile per l’industria nucleare
giapponese così come per quella globale.
"colpo incredibile" di fortuna o sfortuna ?
Post by fuzzy
Infatti, la decisione potrebbe
rivelarsi uno dei grandi punti di svolta nella storia dell’energia.
È vero, 2040 è ancora lontano. Il prossimo governo giapponese potrebbe
ribaltare la decisione. Ma non è questo il punto. Il punto è piuttosto
che il governo dopo il prossimo protrebbe a sua volta ricambiare idea.
Anche la Germania dopotutto attraversa il suo secondo phase-out. In
altre parole, il segnale che si coglie è che il settore nucleare non può
più contare su un clima d’investimento stabile neppure in Giappone.
Si faccia un'esempio di quando c'e' stato un clima d'investimento
stabile favorevole al nucleare.
Post by fuzzy
Per
un settore ad alta intensità di capitale, che ragiona su
tempi lunghi questo è un colpo mortale.
E' stato affermato cosi' tante volte per decenni, che ormai e' una
noia leggere quel "mortale".

In ogni caso, ancora una volta insisto a chiedere (sempre senza
risposta, come la domanda: chi ha voluto il fotovoltaico ...):

"Come dovrebbe evidenziarsi questo colpo mortale in futuro ?
Drastico calo della produzione ? Scomparsa della maggioranza
delle aziende nucleari (tipo come e' accaduto per i produttori
di celle fotovoltaiche) ?

Insomma, come sarebbe questo scenario, in modo che noi essere di
poco intuito possiamo vederlo, capirne l'entrata in essere ?

...snip...
--
Roberto Deboni

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fuzzy
2012-09-29 20:16:52 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
E' dagli anni '80 che continuo a sentire questa manfrina del nucleare
che non conviene, che e' rischioso (come investimento), che non rende,
che e' un gioco d'azzardo.
Eppure, la maggior parte delle aziende che si sono impegnate nel
nucleare ha avuto successo.
le aziende pubbliche? semmai le banche d'affari.
Post by Roberto Deboni DMIsr
...snip...
--
Roberto Deboni
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fuzzy
giorjen
2012-09-27 11:46:24 UTC
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in questa frenesia nuclearista stai perdendo di vista la realtà

http://www.technologyreview.com/news/428737/a-glut-of-natural-gas-leaves-nuclear-power/

g
AleTV
2012-09-27 13:22:01 UTC
Permalink
Post by giorjen
in questa frenesia nuclearista stai perdendo di vista la realtà
http://www.technologyreview.com/news/428737/a-glut-of-natural-gas-leaves-nuclear-power/
Insomma.
Voler accettare il fraking (o come si chiama lui) per tagliare il nucleare,
da parte degli ambientalisti mi pare l'ennesima dimostrazione della loro
ignoranza e grossa ideologia.
giorjen
2012-10-09 13:17:17 UTC
Permalink
non voglio considerarmi un ambientalista perchè non sono convinto che
sia un complimento.
piuttosto mi considero farevole al nucleare, purchè sia conveniente,
cosa che evidentemente non è (se lo dice persino chi è pagato per dire
il contrario)
g
Roberto Deboni DMIsr
2012-09-27 19:12:54 UTC
Permalink
Post by giorjen
in questa frenesia nuclearista stai perdendo di vista la realtà
http://www.technologyreview.com/news/428737/a-glut-of-natural-gas-leaves-nuclear-power/
Potrebbe avere ragione chi afferma che il nucleare non conviene,
ma secondo alcune grandi aziende, non e' cosi', e vogliono
costruire reattori nucleari, ritenendolo un'ottimo investimento
(altrimenti non lo farebbero).

Ebbene, la questione e' che un, per ipotesi, lei, che afferma
"bah! il nucleare non e' conveniente, non lo facciamo ..."
di fronte ad uno testardo che invece insiste, si prende il costo
di un'avvocato per cercare cavilli e garbugli e fare causa affinche
costui non possa neanche avere l'autorizzazione per fare il suo
impianto nucleare.

Ripeto: non ha logica che lei spenda soldi di avvocato e consulenti,
a meno che dietro non si qualcosa altro ...
Insomma, se siete cosi' convinti che il nucleare non conviene,
lasciate che EDF si cuocia nel suo brodo e che eventualmente
fallisca, cosi' festeggiate! O no ?
--
Roberto Deboni

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giorjen
2012-10-09 13:15:25 UTC
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su questo perfettamente daccordo.
ma basta con questo vittimismo-complottismo che sostiene che tutto
rema ingiustamente contro il nucleare, quando l'unica cosa che rema
contro il nucleare sono ragioni oggetive tipo il fatto che il gas è ai
minimi storici, ancora più conveniente del nucleare.

è un dato di fatto che in america gli investimenti saranno fermi
ancora per un po' per via dei costi, e la tendenza sarà sempre più
globale

questo con il nucleare di oggi, se si parla del nucleare futuristico
(o di quarta gen) non mi esprimo
g
Roberto Deboni DMIsr
2012-10-09 23:02:31 UTC
Permalink
Post by giorjen
su questo perfettamente daccordo.
ma basta con questo vittimismo-complottismo che sostiene che tutto rema
ingiustamente contro il nucleare, quando l'unica cosa che rema contro il
nucleare sono ragioni oggetive tipo il fatto che il gas è ai minimi
storici, ancora più conveniente del nucleare.
è un dato di fatto che in america gli investimenti saranno fermi ancora
per un po' per via dei costi, e la tendenza sarà sempre più globale
Gli investimenti sono fermi, perche' le autorizzazioni, a seguito di
Fukushima, arrivano con il contagocce. L'ente di controllo nucleare,
praticamente in tutti i paesi industrializzati, e' anche un ente
politicizzato (nel bene o nel male - vedi Giappone pre-Fukushima).
Oggi, pochi politici vogliono prendersi la responsabilita' di far
partire nuovi cantieri nucleari (o per problemi di posizione critica
sul nucleare nel loro bacino elettorale, o per interessi personal,
o per scambio di favori), e quindi, il gia' difficile processo di
autorizzazione, e' diventato un percorso di guerra. Ma ci sono
svariate aziende statiunitensi che hanno presentato la richiesta
per l'autorizzazione finale all'apertura del cantiere.

Insisto, se oggi ci sono solo due cantieri per nuovi reattori
negli USA non e' per problemi di soldi, ma proprio perche' non
arriva il permesso.

Trovo scorretto che poi, proprio coloro, che con il loro attivismo
piu' fanatico, creano le condizioni per bloccare i cantieri, poi
dicono: "vedete che non si aprono i cantieri, significa che le
aziende non vogliono piu' il nucleare".

Ancora una volta, e' un perfetto e classico esempio di propaganda
all'opera:

"Propaganda often presents facts selectively (thus possibly lying by
omission) to encourage a particular synthesis, or uses loaded
messages to produce an emotional rather than rational response to
the information presented."

Ovvero, ogni volta che la verita' e' gettata ai pesci, non occorre
essere paranoici per sospettare una attivita' propagandistica.
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
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Raffaele Castagno
2012-10-10 00:10:45 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
Insisto, se oggi ci sono solo due cantieri per nuovi reattori
negli USA non e' per problemi di soldi, ma proprio perche' non
arriva il permesso.
Per la precisione:
http://www.nrc.gov/reactors/new-reactors/col.html

stando a quanto riportato qui, le richieste di licenza sono per 28 reattori su 18 diversi siti.

A questo si aggiungono 14 richieste pendenti per l'uprate di altrettanti reattori, per un totale di circa 800MWe, equivalente ad una centrale di medie dimensioni.

Raffaele
fuzzy
2012-10-10 18:02:02 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by giorjen
su questo perfettamente daccordo.
ma basta con questo vittimismo-complottismo che sostiene che tutto rema
ingiustamente contro il nucleare, quando l'unica cosa che rema contro il
nucleare sono ragioni oggetive tipo il fatto che il gas è ai minimi
storici, ancora più conveniente del nucleare.
è un dato di fatto che in america gli investimenti saranno fermi ancora
per un po' per via dei costi, e la tendenza sarà sempre più globale
Gli investimenti sono fermi, perche' le autorizzazioni, a seguito di
Fukushima, arrivano con il contagocce. L'ente di controllo nucleare,
praticamente in tutti i paesi industrializzati, e' anche un ente
politicizzato (nel bene o nel male - vedi Giappone pre-Fukushima).
non è un ente "politicizzato" è uno strumento politico. Ed è giusto
che sia cosi.

LE autorizzazioni arrivano col contagoccie, si, ma ... Perchè?
perchè è un ente politicizzato e la politica valuta anche le
convenienze economiche oltre che tecniche.
Quindi si torna alla risposta di giorjen: il gas costa meno, ecco
perchè non arrivano le autorizzaizioni.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Insisto, se oggi ci sono solo due cantieri per nuovi reattori
negli USA non e' per problemi di soldi, ma proprio perche' non
arriva il permesso.
e il permesso perchè non arriva?
Post by Roberto Deboni DMIsr
Ovvero, ogni volta che la verita' e' gettata ai pesci, non occorre
essere paranoici per sospettare una attivita' propagandistica.
no basta dare delle risposte come le tue che non rispondono alla
questione.
Post by Roberto Deboni DMIsr
--
Roberto Deboni
fuzzy

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