Nel mentre mi gingillavo, scorazzando per NG, « francy » ha scritto
Post by francyPost by BismarkNon è pessimismo il nostro, ma paura del futuro e noi che cominciamo
a diventare " troppo grandi " e ci rendiamo conto, che l'entusiasmo
e lo vigoria giovanile è agli sgoccioli, abbiamo bisogno di certezze
che ci rendino sicuri il futuro, ma non le troviamo, ed entriamo in
agitazione e ci preoccupiamo perché ci rendiamo conto che abbiamo
ancora poco tempo
Forse è proprio questo il punto o forse semplicemente la nascita di un
figlio porta a vedere il mondo sotto un'ottica diversa.
A me è successo questo, alle mie paure per quello che mi circonda si
uniscono quelle per il futuro di mia figlia e pensarla così piccola mi
spaventa.
Un figlio ci fa crescere e pensare con più ponderatezza ed effetivamente si
guarda in un ottica diversa, ma non è il solo motivo, ma sopratutto crescendo
con l'età e opratutto l'esperienza si diventa più cauti e meno creativi, cioe
i accetta meno il rischio si cerca e si da sicurezza.
Un esempio, duro, ma chiaro per tutti
Alle Scuole di Management, le tanto decantate Business School, che io, per
disgrazia o fortuna ho frequentato, insegnano un concetto importante, quanto
si fa Scienza del Personale:
L'Uomo più efficciente e creativo, che pertanto da di più all'Azienda ed è il
momento in cui bisogna spremerlo, va dai 20 ai 35 anni, massimo, ma solo per
situazioni particolari, prima dei 40.
Perché dopo, la sua creatività e uguale a Zero "non serve più"
Ora rifletti, perché i Cercatori di Teste fanno inserzioni per le aziende,
massimo 35 anni!!! ;-)
Post by francyProbabilmente Bismark mi capisce di + proprio perchè padre e
sicuramente se fossi nei panni di Nicchahcjajh avrei scritto le sue
stesse cose.
Giustissimo Nicxzsawq è in quell'età meravigliosa in cui bisogna battere il
ferro fino a quanto è ancora caldo e mi ricorda moltissimo me stesso a
quell'eta ... ritmi sfrenatii, sempre perennemente fuori casa, io e solo io
(anche se ero convinto del contrario), la vita sembrava tutta in discesa, non
c'erano difficoltà che mi spaventavano, tutto era azzurro, se cadevo nemmeno
me ne accorgevo, mi rialzavo subito e le non mi leccavo le ferite.
Riconosco mio malgrado che crescere i figli alle diverse età, si, è stato
bello, ma se al grande, 23 anni, non ho negato nulla e non nego nulla, lo ho
cresciuto con un grande amore.
Al piccolo che ha 13 anni lo ho cresciuto più con il cuore ... e devo dire che
sono stato più papà al piccolo che al grande, con lui ero lontano dal cuore e
quella involontaria lontanaza, gliela pensavo, di compensare dandogli ogni
desiderio
Bismark ;-)