Roberto Deboni DMIsr
2015-11-14 08:36:17 UTC
La rete elettrica esistente si puo' equiparare ad un sistema di fornitura
“just-in-time”, una vecchia “denominazione” americana per descrivere la
produzione “al volo”, quando richiesto dal cliente:
https://it.wikipedia.org/wiki/Just_in_time
Oggi, con abilita' da giocoliere, abbiamo una sofistica gestione
(automatizzata, perche' la mente umana non e' in grado di gestire tali
complessi parametri in decimi di secondo) della produzione, in costante
inseguimento della domanda. A proposito, la rete “intelligente” esiste gia',
vogliono solo nasconderne l'essenza, come fatto con l'idroelettrico, per
poi buttarla fuori, dopo X anni dal annuncio e poi erogazione di pesanti
finanziamenti, onde “mostrare” (truffaldinamente) i risultati delle loro
politiche … di spesa. Infatti, farete caso come ieri ed oggi, per indicare
quali sorprendenti risultati nella produzione rinnovabile sono stati
raggiunti, ci sbattono dentro anche il vecchio idroelettrico, che risale
fin da prima dell'ultima guerra mondiale: peccato che la quota del vecchio
idroelettrico e' schiacciante, ovvero le “nuove” aggiunte sono in realta'
ben piu' modeste da come appare nel modo spregevole di esposizione dei dati
dalla propaganda prezzolata degli speculatori delle nuove energie. Probabile
che lo stesso si vuole fare con il concetto della rete intelligente:
scroccare, rapinare pesanti risorse dalle tasche dei cittadini, per poi
mostrare un risultato che, a dir tanto, sara' marginale, ma sara' fatto
apparire “incredibile” raccontando come nuovo cio' che anche oggi funziona
in modo “intelligente”. Se poi consideriamo che oltre 30 milioni di
contatori elettronici (che hanno portato “l'intelligenza” fino alla soglia
della porta di casa vostra), sono stati installati prima della invenzione
della moda della “rete intelligente”, il quadro truffaldino che potrebbero
tentare di realizzare dovrebbe diventare evidente anche il piu' ottuso.
Ma qualcosa sta avvenendo nel mondo, che prova ancora una volta (che sia di
insegnamento ai fascistoidi che non sono fascisti), che ove gli individui
sono liberi, trovano soluzione diverse e migliori rispetto a quella
pianificate a tavolino (spesso per ottenere un accentramento dei flussi e
quindi potenziare il loro controllo) da greti burocrati prezzolati al soldo
di chi ha solo un pensiero: restare al potere, in spregio di qualsiasi
principio democratico.
La rete potrebbe trasformarsi in un sistema che fornisce la “merce” a lotti,
una fornitura “batch”:
https://it.wikipedia.org/wiki/Batch
Per gli italioti (in questo caso si intende quelli che amano riempirsi la
bocca di parole straniere, ma non sanno nulla o quasi del reale significato
nella lingua di origine) e' noto solo in ambito informatico, ma per un
inglese ha da sempre un significato nella lingua di ogni giorno. Ad esempio,
l'infornata di panini che il fornaio infila con la grande pala nel forno
e' un “batch of loaves”.
Il batch non significa altro che “consegna a lotti” (batch = lotto, ad
insegnamento a quegli italioti privi di un decente vocabolario della lingua
madre): quando, ad esempio fatte benzina, acquistate un “lotto” del prodotto
gia' pronto al distributore, per poi consumarlo gradualmente a vostro
comodo (sostanzialmente fatte cosi' con quasi tutto cio' che consumate,
panini inclusi).
Un paragone potrebbe essere la fornitura degli acquedotti del Nord,
generalmente operanti secondo un metodo “giusto-in-tempo”, ove l'acqua vi
viene fornita appena la chiedete, in qualsiasi momento.
Verso la fornitura degli acquedotti del Sud, non raramente operanti
secondo un metodo “batch”, ovvero una fornitura a tempo limitato, durante
il quale potete fare “il pieno” per i vostri consumi del resto della giornata.
Vediamo meglio.
Prima di tutto:
http://www.nytimes.com/2015/11/09/business/energy-environment/a-texas-utility-offers-a-nighttime-special-free-electricity.html?hp&action=click&pgtype=Homepage&module=photo-spot-region®ion=top-news&WT.nav=top-news&_r=1
TXU e' una azienda fallita l'anno scorso:
https://en.wikipedia.org/wiki/TXU_Corporation
che aveva una storica posizione come una volta aveva l'ENEL “ente di stato”,
ovvero, non nel senso che fosse pubblica, ma per lungo tempo monopolista
assegnataria, poi godeva di una clientela fedele, nonostante la concorrenza,
per la sua storia locale (nata nel 1917). L'azienda ha cominciato ad avere
problemi successivamente al 2002, anno in cui e' stato liberalizzato il
mercato elettrico texano. Sostanzialmente e' fallita perche' legata a vecchi
schemi di mercato. La nuova proprieta' (come e' diverso il metodo americano,
dove gli amministratori delle gestioni fallimentari vengono cacciati invece
di ricevere mega-bonus) sta ora collaudando nuovi approcci di mercato, per
rifidelizzare la sua vecchia clientela. E pare che abbia trovato una
soluzione che non le costa nulla.
Tra le 21:00 e le 06:00, l'elettricita' viene “regalata” ai consumatori. Si
tratta di esuberi di produzione dai suoi impianti eolici. Anche qui,
confrontate la differenza con il metodo “tedesco”, ovvero, quando gli
impianti eolici non hanno domanda, si “paga” il proprietario dell'impianto
eolico perche' “blocchi” le pale, invece di sfruttare il vento. Ovviamente
l'indennizzo ricevuto dal proprietario eolico tedesco e' pagato dai
consumatori.
Il metodo TXU offre una carota alla collettivita', la cultura fascistoide
tedesca invece paga l'azienda a spese della collettivita' (gli utili alla
proprieta', gli oneri alla collettivita', il criterio fascistoide).
La questione con l'eolico e' questa: non si sceglie quando il vento soffia,
e se non si trova modo di utilizzare quella energia elettrica, essa e'
persa per sempre. Il metodo americano e' quello di condividere questa
“eccedenza” con i clienti. Il metodo tedesco e' quello che richiama al
bambino dispettoso che piuttosto rompe il giocattolo che non gli serve piu',
ma mai condividerlo con un altro bambino. Ma in Europa non meravigliera'
questo approccio: dopotutto l'Europa ha spesso distrutto enormi quantita'
di prodotti agricoli ed alimentari, in barba a miliardi di persone che
soffrono la fame.
Torniamo alla nostra rete.
Dunque, abbiamo che al tipico cliente americano, con l'aumentare della
penetrazione dell'eolico, si trovera' sempre piu' ad avere elettricita'
gratuita di notte.
Ed ora aggiungiamo un tassello a voi gia' noto: il Powerwall Tesla
(sorvolando sul costo della chimica del litio).
E' un prodotto domestico nuovo, che se prende piede come
elettrodomestico, a fianco del frigorifero-lavatrice-lavastoviglie,
potrebbe rivoluzionare il funzionamento della rete.
Infatti, ogni abitazione munita di Powerwall potrebbe nell'elettrico
come abitazioni del Sud Italia operano nella fornitura di acqua potabile
(utilizzando un serbatoio): ovvero acquisendo l'energia
elettrica a fasce orarie, e consumando con totale autonomia nel resto
della giornata.
A questo punto il concetto della rete “just-in-time” cadrebbe. Invece
avremo una rete di una molteplicita' di accumulatori che aspettano
semplicemente l'arrivo dell'energia elettrica, quando c'e'. Il gestore
non avra' grossi problemi di equilibrio da vigilare, perche'
semplicemente ha una buona parte della sua clientela che e'
sostanzialmente “accumulo elettrico” e non carico diretto.
Anzi, semmai l'intelligenza sara' nei regolatori di carica, che
potrebbero funzionare collettivamente come stabilizzatori della rete,
mantenendola nei parametri. Il gestore dovra' semplicemente permettere la
connessione di sempre piu' potenza produttiva, fino a quando la rete appare
rallentare nella sua capacita' di “seguire la produzione”. Ecco, in
questo tipo di rete, invece di avere un gestore di rete impegnato tutto
il giorno ad “inseguire il carico”, avremo una rete di consumatori che
opera un “inseguimento degli impianti di produzione”, con il gestore di
rete semplicemente a “dirigere” il nmero di produttori che possono attivare
gli impianti.
E questa e' una rete piu' semplice, un po' "tonta".
Quale e' la piu' robusta secondo la teoria dei sistemi complessi (teoria
del Caos) ?
“just-in-time”, una vecchia “denominazione” americana per descrivere la
produzione “al volo”, quando richiesto dal cliente:
https://it.wikipedia.org/wiki/Just_in_time
Oggi, con abilita' da giocoliere, abbiamo una sofistica gestione
(automatizzata, perche' la mente umana non e' in grado di gestire tali
complessi parametri in decimi di secondo) della produzione, in costante
inseguimento della domanda. A proposito, la rete “intelligente” esiste gia',
vogliono solo nasconderne l'essenza, come fatto con l'idroelettrico, per
poi buttarla fuori, dopo X anni dal annuncio e poi erogazione di pesanti
finanziamenti, onde “mostrare” (truffaldinamente) i risultati delle loro
politiche … di spesa. Infatti, farete caso come ieri ed oggi, per indicare
quali sorprendenti risultati nella produzione rinnovabile sono stati
raggiunti, ci sbattono dentro anche il vecchio idroelettrico, che risale
fin da prima dell'ultima guerra mondiale: peccato che la quota del vecchio
idroelettrico e' schiacciante, ovvero le “nuove” aggiunte sono in realta'
ben piu' modeste da come appare nel modo spregevole di esposizione dei dati
dalla propaganda prezzolata degli speculatori delle nuove energie. Probabile
che lo stesso si vuole fare con il concetto della rete intelligente:
scroccare, rapinare pesanti risorse dalle tasche dei cittadini, per poi
mostrare un risultato che, a dir tanto, sara' marginale, ma sara' fatto
apparire “incredibile” raccontando come nuovo cio' che anche oggi funziona
in modo “intelligente”. Se poi consideriamo che oltre 30 milioni di
contatori elettronici (che hanno portato “l'intelligenza” fino alla soglia
della porta di casa vostra), sono stati installati prima della invenzione
della moda della “rete intelligente”, il quadro truffaldino che potrebbero
tentare di realizzare dovrebbe diventare evidente anche il piu' ottuso.
Ma qualcosa sta avvenendo nel mondo, che prova ancora una volta (che sia di
insegnamento ai fascistoidi che non sono fascisti), che ove gli individui
sono liberi, trovano soluzione diverse e migliori rispetto a quella
pianificate a tavolino (spesso per ottenere un accentramento dei flussi e
quindi potenziare il loro controllo) da greti burocrati prezzolati al soldo
di chi ha solo un pensiero: restare al potere, in spregio di qualsiasi
principio democratico.
La rete potrebbe trasformarsi in un sistema che fornisce la “merce” a lotti,
una fornitura “batch”:
https://it.wikipedia.org/wiki/Batch
Per gli italioti (in questo caso si intende quelli che amano riempirsi la
bocca di parole straniere, ma non sanno nulla o quasi del reale significato
nella lingua di origine) e' noto solo in ambito informatico, ma per un
inglese ha da sempre un significato nella lingua di ogni giorno. Ad esempio,
l'infornata di panini che il fornaio infila con la grande pala nel forno
e' un “batch of loaves”.
Il batch non significa altro che “consegna a lotti” (batch = lotto, ad
insegnamento a quegli italioti privi di un decente vocabolario della lingua
madre): quando, ad esempio fatte benzina, acquistate un “lotto” del prodotto
gia' pronto al distributore, per poi consumarlo gradualmente a vostro
comodo (sostanzialmente fatte cosi' con quasi tutto cio' che consumate,
panini inclusi).
Un paragone potrebbe essere la fornitura degli acquedotti del Nord,
generalmente operanti secondo un metodo “giusto-in-tempo”, ove l'acqua vi
viene fornita appena la chiedete, in qualsiasi momento.
Verso la fornitura degli acquedotti del Sud, non raramente operanti
secondo un metodo “batch”, ovvero una fornitura a tempo limitato, durante
il quale potete fare “il pieno” per i vostri consumi del resto della giornata.
Vediamo meglio.
Prima di tutto:
http://www.nytimes.com/2015/11/09/business/energy-environment/a-texas-utility-offers-a-nighttime-special-free-electricity.html?hp&action=click&pgtype=Homepage&module=photo-spot-region®ion=top-news&WT.nav=top-news&_r=1
TXU e' una azienda fallita l'anno scorso:
https://en.wikipedia.org/wiki/TXU_Corporation
che aveva una storica posizione come una volta aveva l'ENEL “ente di stato”,
ovvero, non nel senso che fosse pubblica, ma per lungo tempo monopolista
assegnataria, poi godeva di una clientela fedele, nonostante la concorrenza,
per la sua storia locale (nata nel 1917). L'azienda ha cominciato ad avere
problemi successivamente al 2002, anno in cui e' stato liberalizzato il
mercato elettrico texano. Sostanzialmente e' fallita perche' legata a vecchi
schemi di mercato. La nuova proprieta' (come e' diverso il metodo americano,
dove gli amministratori delle gestioni fallimentari vengono cacciati invece
di ricevere mega-bonus) sta ora collaudando nuovi approcci di mercato, per
rifidelizzare la sua vecchia clientela. E pare che abbia trovato una
soluzione che non le costa nulla.
Tra le 21:00 e le 06:00, l'elettricita' viene “regalata” ai consumatori. Si
tratta di esuberi di produzione dai suoi impianti eolici. Anche qui,
confrontate la differenza con il metodo “tedesco”, ovvero, quando gli
impianti eolici non hanno domanda, si “paga” il proprietario dell'impianto
eolico perche' “blocchi” le pale, invece di sfruttare il vento. Ovviamente
l'indennizzo ricevuto dal proprietario eolico tedesco e' pagato dai
consumatori.
Il metodo TXU offre una carota alla collettivita', la cultura fascistoide
tedesca invece paga l'azienda a spese della collettivita' (gli utili alla
proprieta', gli oneri alla collettivita', il criterio fascistoide).
La questione con l'eolico e' questa: non si sceglie quando il vento soffia,
e se non si trova modo di utilizzare quella energia elettrica, essa e'
persa per sempre. Il metodo americano e' quello di condividere questa
“eccedenza” con i clienti. Il metodo tedesco e' quello che richiama al
bambino dispettoso che piuttosto rompe il giocattolo che non gli serve piu',
ma mai condividerlo con un altro bambino. Ma in Europa non meravigliera'
questo approccio: dopotutto l'Europa ha spesso distrutto enormi quantita'
di prodotti agricoli ed alimentari, in barba a miliardi di persone che
soffrono la fame.
Torniamo alla nostra rete.
Dunque, abbiamo che al tipico cliente americano, con l'aumentare della
penetrazione dell'eolico, si trovera' sempre piu' ad avere elettricita'
gratuita di notte.
Ed ora aggiungiamo un tassello a voi gia' noto: il Powerwall Tesla
(sorvolando sul costo della chimica del litio).
E' un prodotto domestico nuovo, che se prende piede come
elettrodomestico, a fianco del frigorifero-lavatrice-lavastoviglie,
potrebbe rivoluzionare il funzionamento della rete.
Infatti, ogni abitazione munita di Powerwall potrebbe nell'elettrico
come abitazioni del Sud Italia operano nella fornitura di acqua potabile
(utilizzando un serbatoio): ovvero acquisendo l'energia
elettrica a fasce orarie, e consumando con totale autonomia nel resto
della giornata.
A questo punto il concetto della rete “just-in-time” cadrebbe. Invece
avremo una rete di una molteplicita' di accumulatori che aspettano
semplicemente l'arrivo dell'energia elettrica, quando c'e'. Il gestore
non avra' grossi problemi di equilibrio da vigilare, perche'
semplicemente ha una buona parte della sua clientela che e'
sostanzialmente “accumulo elettrico” e non carico diretto.
Anzi, semmai l'intelligenza sara' nei regolatori di carica, che
potrebbero funzionare collettivamente come stabilizzatori della rete,
mantenendola nei parametri. Il gestore dovra' semplicemente permettere la
connessione di sempre piu' potenza produttiva, fino a quando la rete appare
rallentare nella sua capacita' di “seguire la produzione”. Ecco, in
questo tipo di rete, invece di avere un gestore di rete impegnato tutto
il giorno ad “inseguire il carico”, avremo una rete di consumatori che
opera un “inseguimento degli impianti di produzione”, con il gestore di
rete semplicemente a “dirigere” il nmero di produttori che possono attivare
gli impianti.
E questa e' una rete piu' semplice, un po' "tonta".
Quale e' la piu' robusta secondo la teoria dei sistemi complessi (teoria
del Caos) ?