Il Sun, 23 Mar 2008 04:13:35 -0700 (PDT), "Mr. X"
Post by Mr. XPost by XyzPost by Mr. XDopo 7 anni ancora a fare gli ultras...
Ver-go-gna. Faccio fatica a dire altro.
Veltroni, ora, in campagna elettorale, "chiede che siano accertate
eventuali responsabilità politiche"? Ma dov'era Veltroni fino a ieri?
Dov'era quando il suo partito e soprattutto l'unico alleato da lui
scelto boicottovano apertamente ogni tentativo di farlo?
ora, a prescindere da tutto, il fatto che un gruppo di poliziotti
esaltati abbiano commesso dei reati ti fa ritenere che qualcuno
arriverà a trovare "responsabilità politiche"?
Pensi che venga fuori un'ordinanza firmata "ministero dell'interno"
dove si da carta bianca x pestaggi vari?
Sai com'è, io ho qualche dubbio...
Chiedilo a Veltroni, che sta facendo propaganda sulle "responsabilità
politiche"...
Post by Mr. XPost by XyzSul resto non ti rispondo, perché non c'è niente a cui rispondere.
bene, contento tu.
Allora direi che le considerazioni di Matteo sono più che sufficienti.
Una manifestazione andata male contro centinaia senza problemi.
Ottime responsabilità politiche?
Come sopra. Decidetevi, cambiate linea ogni giorno...
Post by Mr. XPost by XyzSpiegati, fai i nomi e i cognomi, e sono pronto a discutere. Non ti
dico di informarti, ma almeno di far finta...
far finta di cosa??
io ricordo bene i servizi pre-g8 sui Rai3 dove i "no-global" si
trovavano in zona Navigli a Milano, alcuni simulavano le forze
dell'ordine con gli scudi e gli altri si addestravano nell'assalto e
sfondamento. E via di seguito.
Detto ciò, visto che Bolzaneto sembra l'unico avvenimento del G8, i
casi sono due.
O c'è un fatto isolato di cui parlare, oppure ci sono una serie di
avvenimenti da analizzare e di cui discutere.
Se x te è solo Bolzaneto, allora bene. Ci sono dei funzionari da
rimuovere.
Già questa sarebbe una novità.
In ogni caso il sito del Pd la pensa diversamente:
http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=47390
22 marzo 2008
AREA RASSEGNA STAMPA | Rassegna stampa
Bassanini «Black block indisturbati, manifestanti caricati: c’era un
piano»
Intervista - L'Unità
«La linea di tolleranza adottata con i black block di fronte a quella
del rigore parosissistico, fin quasi alla provocazione, nei confronti
dei manifestanti pacifici non attiene alle responsabilità individuali.
È fin troppo chiaro che certi comportamenti rispondevano ad un
orientamento e ad un indirizzo. Per questo serve un accertamento di
fatti e responsabilità politiche e amministrative. Non penali. Già ai
tempi del comitato di indagine di cui ero vicepresidente segnalammo la
necessità di una commissione parlamentare, ma senza successo».
Franco Bassanini, oggi membro della commissione Attali voluta dal
presidente francese Nicolas Sarkozy, era fra i membri del comitato che
condusse l’indagine conoscitiva sui fatti del G8. Un lavoro concluso
con una relazione vergognosa, votata dal centrodestra, che individuò
nei manifestanti e in parte del movimento no global gli unici
responsabili di quanto avvenuto a Genova.
«Una relazione finale incredibilmente assolutoria», spiega Bassanini.
Cito fior da fiore, dal passo relativo alla caserma di Bolzaneto:
«nulla è dato rilevare circa la palese legittimità della gestione».
«Certo Bolzaneto. Ma penso a tutte le ricostruzioni di quanto avvenuto
nel giorno della morte di Carlo Giuliani. I filmati, ad esempio, ci
avevano permesso di dimostrare che i black block erano stati lasciati
agire indisturbati sotto gli occhi delle forze dell’ordine, senza che
nessuno intervenisse. Anzi ricordo di un filmato in cui un cordone, mi
sembra di ricordare di carabinieri, si apriva per lasciarli scappare.
Tutto questo mentre soltanto qualche minuto più tardi il corteo
pacifico veniva caricato ben lontano dalla zona interdetta».
Vicende che riguardano la gestione dell’ordine pubblico e non le
responsabilità dei singoli. Eppure la tesi dei contrari si basa
sull’assunto per cui è sufficiente il lavoro della magistratura.
«Esatto, ma questo elemento era stato segnalato da subito. Poi c’erano
state contraddizioni assurde nei racconti che i vari esponenti delle
forze dell’ordine avevano fatto davanti al comitato. Tanto che un po’
tutti avemmo la sensazione che qualcosa ci veniva nascosto. E ancora
oggi non si riesce a capire la logica di tante scelte: perché caricare
a freddo un corteo pacifico e tollerare invece le devastazioni dei
violenti incappucciati? E poi l’irruzione alla Diaz: non sapevamo
ancora della farsa delle molotov, ma avevamo già le testimonianze di
chi aveva raccontato che in quella scuola c’erano solo persone che
dormivano e non black block nascosti. Terzo, Bolzaneto: nei giorni di
lavoro del comitato le testimonianze di quanti erano passati in
caserma erano note. Eppure la relazione di maggioranza ha nascosto
tutto, e soltanto noi abbiamo segnalato queste anomalie nei documenti
di minoranza».
Anche per questo nel programma dell’Unione era incluso il progetto di
una commissione inchiesta. Una idea naufragata sopprattutto per le
resistenze di una parte dello schieramento di centro sinistra.
«Io ho lavorato alla stesura di quel programma. Quello sulla
commissione di inchiesta certo non era un progetto entrato di
straforo, visto che alcune delle componenti del centrosinistra lo
avevano posto come prerogativa essenziale per la mediazione su altri
argomenti».
Ha letto l’intervista che il ministro dell’Interno Amato ha rilasciato
a Repubblica? Cito testualmente: «per accertare la verità di Bolzaneto
conviene affidarsi al lavoro del giudice e lasciar perdere le
commissioni parlamentari». Che ne pensa?
«Come noto sono amico e estimatore assoluto di Giuliano Amato. Ma in
questo caso devo dire di non essere in nessun modo d’accordo con lui.
La sua tesi è legittima, ma credo che sia influenzata dal ruolo che
riveste in questo momento. Certo che sulle responsabilità individuali
spetta alla magistratura indagare, ma sulla vicenda politica? Un
poliziotto che ha manganellato alla Diaz sarà giudicato in tribunale,
ma a chi spetta fare chiarezza sul contesto in cui certi comportamenti
sono maturati?».
Lorenzo