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2010-05-30 07:29:59 UTC
Chi sa se, facendo le debite proporzioni tra l'importanza che riguarda
le due tematiche, vedremo mai qualche onesto e capace tecnico di
questo settore ribellarsi all'inganno analogico, così come hanno fatto
decine e decine di ingegneri e tecnici plurititolati per l'inganno
fotovoltaico, appena qualche giorno fa.
Ai posteri, l'ardua sentenza.
da www.21mosecolo.it
**
Illustrissimi Signori Presidente della Repubblica e Presidente del
Consiglio,
noi sottoscritti desideriamo segnalarVi ciò che riteniamo essere un
colossale ingannevole abbaglio, preso ai danni dei contribuenti
italiani: la cospicua installazione nel Paese di impianti fotovoltaici
per la produzione elettrica; impianti che, come ora chiariremo, sono
una inutilità tecnica ed un disastro economico.
Sono una inutilità tecnica perché nessuna potenza installata
fotovoltaica potrà sostituire alcuna potenza convenzionale.
Per farci capire: il nostro Paese assorbe, in media, una potenza di 40
GW elettrici e, nelle ore di picco, arriva ad assorbire anche 60 GW, i
quali, quindi, devono essere disponibili, tutti, pena loccorrenza di
blackout. E, di fatto, sono senzaltro disponibili grazie alla potenza
elettrica convenzionale installata, sia essa a gas, a carbone,
idroelettrica o nucleare (installata, questultima, Oltralpe).
Ora, a seconda delle convenienze e delle scelte, è senzaltro
concepibile installare un impianto qualunque di una delle tipologie
elencate e chiuderne un altro della stessa tipologia. Ad esempio,
tecnicamente parlando, nulla vieta lapertura di un impianto da 1 GW a
carbone e la chiusura di un analogo impianto a gas.
Ma è concepibile la chiusura di anche un solo GW di questi impianti
convenzionali in seguito allapertura di 1, 10, 100 o 1000 GW
fotovoltaici? La risposta è NO: quando il sole non brilla (e il sole
non brilla fra il tramonto e lalba!) questi impianti contano zero,
come se non ci fossero; e tra lalba e il tramonto la variabilità
dellinsolazione impone che di essi non se ne tenga alcun conto e,
ancora una volta, è come se non ci fossero.
Sono un disastro economico perché installare un impianto convenzionale
che eroghi 1 GW-anno lanno di energia elettrica richiede un impegno
che va da 1 miliardo a 3 miliardi (dipende dalla tipologia
specifica: il turbogas è il più economico e il nucleare il più caro).
Installare un impianto fotovoltaico di pari capacità produttiva
richiede un impegno economico superiore a 50 miliardi!
Stando così le cose, è evidente che nessun buon padre di famiglia, per
produrre energia elettrica, prenderebbe in alcuna considerazione
leventualità di impegnare risorse nella tecnologia fotovoltaica. E,
se nella gestione del denaro pubblico lamministratore fosse animato,
come ci pare dovrebbe essere, dalla diligenza del buon padre di
famiglia, ai fini della produzione elettrica la tecnologia
fotovoltaica sarebbe già bella e sepolta, come di fatto è: non a caso,
infatti, nonostante il proliferare di sempre nuove installazioni, il
suo contributo alla produzione elettrica mondiale è inferiore allo
0,001%.
E sono, infine, un inganno. Per aggirare il fallimento economico
(quello tecnico non è aggirabile), si è predisposta in Italia una
legge, nota come Conto-energia, che garantisce di avere remunerato il
kWh da fotovoltaico anche oltre il 600% della quotazione del kWh alla
Borsa elettrica. Lonere aggiuntivo è sottratto grazie a questa
legge dalle tasche degli utenti elettrici, contribuendo essa ad
elevare vieppiù il costo dellenergia elettrica che, nel nostro Paese,
è già il più elevato al mondo. Circostanza, questa, che, peraltro, ha
pesanti conseguenze sulla occupazione e sulla stabilità delle aziende
più energivore, come alcuni casi di cronaca, recente e passata, ci
hanno insegnato.
Purtroppo linganno dellaffare-fotovoltaico non si esaurisce qui, ma
è aggravato da quanto abbiamo lobbligo di aggiungere.
Siccome, malgrado il Conto-energia, il fotovoltaico continua ad essere
un fallimento, non sono poche le amministrazioni locali che hanno
predisposto, per legge, la sovvenzione con denaro pubblico di una
buona percentuale fino al 20% del costo degli impianti. Infine a
causa delle notevoli dimensioni dellonere economico, non è raro che
ad esso si faccia fronte con lintervento di mutui bancari, il cui
capitale viene alle Banche restituito tipicamente raddoppiato dagli
interessi tramite, appunto, il Conto-energia. Per farla breve, il
Conto-energia è un meraviglioso meccanismo che consente di
trasferire denaro dalle tasche degli utenti elettrici a quelle dei
produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà, e delle
Banche, per laltra metà.
Noi sottoscritti, cittadini e contribuenti, riteniamo che gli
amministratori della cosa pubblica debbano esercitare quella diligenza
del buon padre di famiglia sopra evocata che, in questo caso, mai
avrebbe consentito lapprovazione di una legge quale è quella del
Conto-energia e la cui soppressione auspicheremmo. E ci appelliamo
pertanto a Voi, Signori Presidente della Repubblica e Presidente del
Consiglio, affinché vogliate esaminare più a fondo la questione che Vi
stiamo sottoponendo e adoperarVi per evitare ai contribuenti italiani
questo ulteriore colossale inganno.
Molto cordialmente,
Franco Battaglia (Co-fondatore Associazione Galileo 2001 per la
libertà e dignità della scienza)
Donato Robilotta (Consigliere Regionale del Lazio e Direttore politico
del Garofano Rosso)
Associazione ProgettAmbiente (firma Arch. Giuseppe Blasi, Presidente)
Comitato Italiano Rilancio del Nucleare (firma Ing. Giorgio Prinzi,
Segretario Nazionale)
Associazione Italiana Wilderness (firma Franco Zunino, Segretario
Generale)
Nuovo Psi, Sezione Friuli-Venezia Giulia (firma prof. Lauretta
Iuretig, Segretario Regionale)
Circolo Bettino Craxi di Roma (firma Dr. Nino Biddau, Segretario
Generale)
Associazione Il Ponte (firma Dr. Norberto Nicolai, Presidente)
Associazione il Movimento dOpinione (firma Ing. Temistocle Sidoti,
Presidente)
FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo (firma Prof. Vincenzo Pepe,
Presidente)
Seguono decine di altre firme di ingegneri e tecnici del settore
energetico.
Chiunque volesse, può sottoscrivere la lettera e aggiungere la sua
firma inviando una mail specificando:
nome*, cognome*
qualifica, società o ente di appartenenza
città*, indirizzo, indirizzo di posta elettronica*, telefono*
*campi obbligatori
**
--
Homines sumus, non dei
le due tematiche, vedremo mai qualche onesto e capace tecnico di
questo settore ribellarsi all'inganno analogico, così come hanno fatto
decine e decine di ingegneri e tecnici plurititolati per l'inganno
fotovoltaico, appena qualche giorno fa.
Ai posteri, l'ardua sentenza.
da www.21mosecolo.it
**
Illustrissimi Signori Presidente della Repubblica e Presidente del
Consiglio,
noi sottoscritti desideriamo segnalarVi ciò che riteniamo essere un
colossale ingannevole abbaglio, preso ai danni dei contribuenti
italiani: la cospicua installazione nel Paese di impianti fotovoltaici
per la produzione elettrica; impianti che, come ora chiariremo, sono
una inutilità tecnica ed un disastro economico.
Sono una inutilità tecnica perché nessuna potenza installata
fotovoltaica potrà sostituire alcuna potenza convenzionale.
Per farci capire: il nostro Paese assorbe, in media, una potenza di 40
GW elettrici e, nelle ore di picco, arriva ad assorbire anche 60 GW, i
quali, quindi, devono essere disponibili, tutti, pena loccorrenza di
blackout. E, di fatto, sono senzaltro disponibili grazie alla potenza
elettrica convenzionale installata, sia essa a gas, a carbone,
idroelettrica o nucleare (installata, questultima, Oltralpe).
Ora, a seconda delle convenienze e delle scelte, è senzaltro
concepibile installare un impianto qualunque di una delle tipologie
elencate e chiuderne un altro della stessa tipologia. Ad esempio,
tecnicamente parlando, nulla vieta lapertura di un impianto da 1 GW a
carbone e la chiusura di un analogo impianto a gas.
Ma è concepibile la chiusura di anche un solo GW di questi impianti
convenzionali in seguito allapertura di 1, 10, 100 o 1000 GW
fotovoltaici? La risposta è NO: quando il sole non brilla (e il sole
non brilla fra il tramonto e lalba!) questi impianti contano zero,
come se non ci fossero; e tra lalba e il tramonto la variabilità
dellinsolazione impone che di essi non se ne tenga alcun conto e,
ancora una volta, è come se non ci fossero.
Sono un disastro economico perché installare un impianto convenzionale
che eroghi 1 GW-anno lanno di energia elettrica richiede un impegno
che va da 1 miliardo a 3 miliardi (dipende dalla tipologia
specifica: il turbogas è il più economico e il nucleare il più caro).
Installare un impianto fotovoltaico di pari capacità produttiva
richiede un impegno economico superiore a 50 miliardi!
Stando così le cose, è evidente che nessun buon padre di famiglia, per
produrre energia elettrica, prenderebbe in alcuna considerazione
leventualità di impegnare risorse nella tecnologia fotovoltaica. E,
se nella gestione del denaro pubblico lamministratore fosse animato,
come ci pare dovrebbe essere, dalla diligenza del buon padre di
famiglia, ai fini della produzione elettrica la tecnologia
fotovoltaica sarebbe già bella e sepolta, come di fatto è: non a caso,
infatti, nonostante il proliferare di sempre nuove installazioni, il
suo contributo alla produzione elettrica mondiale è inferiore allo
0,001%.
E sono, infine, un inganno. Per aggirare il fallimento economico
(quello tecnico non è aggirabile), si è predisposta in Italia una
legge, nota come Conto-energia, che garantisce di avere remunerato il
kWh da fotovoltaico anche oltre il 600% della quotazione del kWh alla
Borsa elettrica. Lonere aggiuntivo è sottratto grazie a questa
legge dalle tasche degli utenti elettrici, contribuendo essa ad
elevare vieppiù il costo dellenergia elettrica che, nel nostro Paese,
è già il più elevato al mondo. Circostanza, questa, che, peraltro, ha
pesanti conseguenze sulla occupazione e sulla stabilità delle aziende
più energivore, come alcuni casi di cronaca, recente e passata, ci
hanno insegnato.
Purtroppo linganno dellaffare-fotovoltaico non si esaurisce qui, ma
è aggravato da quanto abbiamo lobbligo di aggiungere.
Siccome, malgrado il Conto-energia, il fotovoltaico continua ad essere
un fallimento, non sono poche le amministrazioni locali che hanno
predisposto, per legge, la sovvenzione con denaro pubblico di una
buona percentuale fino al 20% del costo degli impianti. Infine a
causa delle notevoli dimensioni dellonere economico, non è raro che
ad esso si faccia fronte con lintervento di mutui bancari, il cui
capitale viene alle Banche restituito tipicamente raddoppiato dagli
interessi tramite, appunto, il Conto-energia. Per farla breve, il
Conto-energia è un meraviglioso meccanismo che consente di
trasferire denaro dalle tasche degli utenti elettrici a quelle dei
produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà, e delle
Banche, per laltra metà.
Noi sottoscritti, cittadini e contribuenti, riteniamo che gli
amministratori della cosa pubblica debbano esercitare quella diligenza
del buon padre di famiglia sopra evocata che, in questo caso, mai
avrebbe consentito lapprovazione di una legge quale è quella del
Conto-energia e la cui soppressione auspicheremmo. E ci appelliamo
pertanto a Voi, Signori Presidente della Repubblica e Presidente del
Consiglio, affinché vogliate esaminare più a fondo la questione che Vi
stiamo sottoponendo e adoperarVi per evitare ai contribuenti italiani
questo ulteriore colossale inganno.
Molto cordialmente,
Franco Battaglia (Co-fondatore Associazione Galileo 2001 per la
libertà e dignità della scienza)
Donato Robilotta (Consigliere Regionale del Lazio e Direttore politico
del Garofano Rosso)
Associazione ProgettAmbiente (firma Arch. Giuseppe Blasi, Presidente)
Comitato Italiano Rilancio del Nucleare (firma Ing. Giorgio Prinzi,
Segretario Nazionale)
Associazione Italiana Wilderness (firma Franco Zunino, Segretario
Generale)
Nuovo Psi, Sezione Friuli-Venezia Giulia (firma prof. Lauretta
Iuretig, Segretario Regionale)
Circolo Bettino Craxi di Roma (firma Dr. Nino Biddau, Segretario
Generale)
Associazione Il Ponte (firma Dr. Norberto Nicolai, Presidente)
Associazione il Movimento dOpinione (firma Ing. Temistocle Sidoti,
Presidente)
FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo (firma Prof. Vincenzo Pepe,
Presidente)
Seguono decine di altre firme di ingegneri e tecnici del settore
energetico.
Chiunque volesse, può sottoscrivere la lettera e aggiungere la sua
firma inviando una mail specificando:
nome*, cognome*
qualifica, società o ente di appartenenza
città*, indirizzo, indirizzo di posta elettronica*, telefono*
*campi obbligatori
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Homines sumus, non dei