Roberto Deboni DMIsr
2011-05-17 00:39:00 UTC
Ci sono stati cosi' tanti interventi spregiativi sulle capacita' tecniche
delle aziende italiane che mi sembra giusto equilibrare con i po' di
fatti (le chiacchere le lasciamo a chi non sa fare, ma solo criticare).
Il cantiere di Caorso e' stato aperto il 01 Gennaio 1970. L'opera e'
stata realizzata dal raggruppamento del Consorzio di imprese GETSCO e
Ansaldo Meccanica Nucleare per conto di ENEL (il committente).
La prima reazione a catena (criticita') e' stata avviata il 31 Dicembre
1977. Quindi in tutto ci sono voluti 8 anni incluse le prove di
avviamento. La costruzione ha richiesto in tutto 9 milioni di ore di
manopera ed e' costata Lit.300 miliardi in valuta 1970.
Come prima centrale italiana (basato sul reattore BWR-4 General Electric
del periodo), ha richiesto 3 milioni di ore di ingegneria per la
progettazione, durata 5 anni.
La prima connessione in rete e' del 23 Maggio 1978, ma poi si sono
dedicati 4 anni per le prove, la messa a punto dei sistemi di sicurezza,
una novita' sia per l'ingegneria italiana (ma anche in altre parti del
mondo indusriale occidentale) che per l'agenzia di controllo, il CNEN,
che aveva il compito di verificare e certificare tutti i sistemi.
Usufruendo di questo lungo perdiodo, ENEL ha potuto addestrare gli
operatori ed i dirigenti dell'impianto, che quando gli furono lasciate le
chiavi, avevano accumulato ben 5 anni di preparazione teorica e pratica.
Finalmente, il 01 Dicembre 1981, tutto fu verificato a sufficienza, il
CNEN rilascio' l'autorizzazione per operare a 840 MW e le chiavi vennero
lasciate ai tecnici, ed inizio la produzione commerciale di energia
elettrica.
Facciamo mente locale che la produzione teorica massima di un generatore
elettrico da 840 MW e' pari a 7'358'400 MW*h = 7358,4 GW*h
Ebbene, nel primo anno di funzionamento, tutto il 1982, la centrale
produce 5732,5 GW*h che significa un fattore di capacita' del 78%
Notare pero' che la centrale non ha operato continuamente al massimo,
percio' le ore effettive di funzionamento sono state di piu' di quelle
che si evincono dalla percentuale precedente. Le ore sono state 7906 che
significa su un anno, un fattore operazionale di un 90% abbondante.
Il buon risultato fa decidere allora di fare alcune modifiche e prove per
alzare la potenza del reattore ad 870 MW(e). Per questo motivo, nel primo
semestre 1983, approfittando della prima ricarica, la produzione cala a
1328 GW*h. Ma nel semestre successivo si producono 3122 GW*h, ovvero ci
si porta ad un fattore di capacita' elettrica del 85%.Anche il primo
semestre 1984 e' protagonista di una ricarica (la 2da) e di prove ed il
reattore viene stabilizzato a 860 MW di potenza.
Abbiamo una produzione ridotta anche nel secondo semestre 1985, per la
terza ricarica, mentre negli altri semestri si opera con un fattore di
capacita' superiore all'80%.
Nel 1986, dal 1 gennaio, fino ad ottobre, la centrale di Caorso produce
5462 GW*h di energia elettrica, e questo in meno di 10 mesi, il che
significa un fattore di capacita' di oltre il 90%.
A questo punto, finalmente abbiamo il prototipo rodato gestito da tecnici
e dirigenti ormai esperti, che conosco ogni angolo e possibilita' del
reattore.
Con grande soddisfazione nel mese di ottobre 1986 viene effettuata la
quarta ricarica di combustibile ed il reattore sarebbe dovuto ripartire
nel mese di Dicembre 1986.
Pero' e' forte l'emozione per l'incidente di Chernobyl (Aprile 1986) e la
politica ordina all'ente di controllo di non concedere il nulla osta a
rimettere in funzione il reattore. Ormai erano partiti i giochi e le
manovre per ottenere il referendum che vede la raccolta delle firme da
parte dei Radicali all'inizio del 1987, con, indovinate, l'appoggio
deciso del Partito Socialista Italiano. Mi ricordo quando ho letto sul
giornale la prima volta l'apertura di Martelli che esprimeva la sua
adesione alla proposta dei radiali con un commento in cui ci si chiedeva
se il delfino non si fosse esposto troppo (il PSI prima si era dichiarato
pro-nucleare). Oggi sappiamo che e' stata tutta una finta, in realta' la
decisione era partita ai massimi livelli, ed il motivo era il controllo
dell'energia, passando al gas.
Grazie all'appoggio dei socialisti, il referendum si tiene l'8 Novembre
1987, ovvero entro lo stesso anno.
Il reattore e' stato tenuto in fermo fino al 1990, poi e' iniziata la
fine.
Notare una cosa: il referendum non disponeva alcunche' sugli impianti in
esercizio, ma sanciva una moratoria sulla costruzione di nuovi impianti.
Caorso e Montalto di Castro, che ormai era quasi pronto alla criticita',
si sarebbero potuti far funzionare fino ad oggi. Lo scandalo italiano e
l'avere gettato a mare tutti quei soldi (quelli si' che erano pubblici)
con la scusa della foglia di fico di un referendum interpretato come
sondaggio di opinione generale dell'elettorato italiano.
Che si trattasse di foglia di fico non e' solo per la sostanza stessa di
quello che veniva abrogato, ma anche per il fatto che meno della meta'
degli italiani aveva votato contro il nucleare (20'984'110 su 45'869'897).
Se il referendum e' passato e' solo perche' oltre 5 milioni di italiani
sono andati a votare si', altrimenti il quorum non sarebbe stato
raggiunto e l'abrogazione non passava.
Si' alle rinnovabili e si' al nucleare !!!
delle aziende italiane che mi sembra giusto equilibrare con i po' di
fatti (le chiacchere le lasciamo a chi non sa fare, ma solo criticare).
Il cantiere di Caorso e' stato aperto il 01 Gennaio 1970. L'opera e'
stata realizzata dal raggruppamento del Consorzio di imprese GETSCO e
Ansaldo Meccanica Nucleare per conto di ENEL (il committente).
La prima reazione a catena (criticita') e' stata avviata il 31 Dicembre
1977. Quindi in tutto ci sono voluti 8 anni incluse le prove di
avviamento. La costruzione ha richiesto in tutto 9 milioni di ore di
manopera ed e' costata Lit.300 miliardi in valuta 1970.
Come prima centrale italiana (basato sul reattore BWR-4 General Electric
del periodo), ha richiesto 3 milioni di ore di ingegneria per la
progettazione, durata 5 anni.
La prima connessione in rete e' del 23 Maggio 1978, ma poi si sono
dedicati 4 anni per le prove, la messa a punto dei sistemi di sicurezza,
una novita' sia per l'ingegneria italiana (ma anche in altre parti del
mondo indusriale occidentale) che per l'agenzia di controllo, il CNEN,
che aveva il compito di verificare e certificare tutti i sistemi.
Usufruendo di questo lungo perdiodo, ENEL ha potuto addestrare gli
operatori ed i dirigenti dell'impianto, che quando gli furono lasciate le
chiavi, avevano accumulato ben 5 anni di preparazione teorica e pratica.
Finalmente, il 01 Dicembre 1981, tutto fu verificato a sufficienza, il
CNEN rilascio' l'autorizzazione per operare a 840 MW e le chiavi vennero
lasciate ai tecnici, ed inizio la produzione commerciale di energia
elettrica.
Facciamo mente locale che la produzione teorica massima di un generatore
elettrico da 840 MW e' pari a 7'358'400 MW*h = 7358,4 GW*h
Ebbene, nel primo anno di funzionamento, tutto il 1982, la centrale
produce 5732,5 GW*h che significa un fattore di capacita' del 78%
Notare pero' che la centrale non ha operato continuamente al massimo,
percio' le ore effettive di funzionamento sono state di piu' di quelle
che si evincono dalla percentuale precedente. Le ore sono state 7906 che
significa su un anno, un fattore operazionale di un 90% abbondante.
Il buon risultato fa decidere allora di fare alcune modifiche e prove per
alzare la potenza del reattore ad 870 MW(e). Per questo motivo, nel primo
semestre 1983, approfittando della prima ricarica, la produzione cala a
1328 GW*h. Ma nel semestre successivo si producono 3122 GW*h, ovvero ci
si porta ad un fattore di capacita' elettrica del 85%.Anche il primo
semestre 1984 e' protagonista di una ricarica (la 2da) e di prove ed il
reattore viene stabilizzato a 860 MW di potenza.
Abbiamo una produzione ridotta anche nel secondo semestre 1985, per la
terza ricarica, mentre negli altri semestri si opera con un fattore di
capacita' superiore all'80%.
Nel 1986, dal 1 gennaio, fino ad ottobre, la centrale di Caorso produce
5462 GW*h di energia elettrica, e questo in meno di 10 mesi, il che
significa un fattore di capacita' di oltre il 90%.
A questo punto, finalmente abbiamo il prototipo rodato gestito da tecnici
e dirigenti ormai esperti, che conosco ogni angolo e possibilita' del
reattore.
Con grande soddisfazione nel mese di ottobre 1986 viene effettuata la
quarta ricarica di combustibile ed il reattore sarebbe dovuto ripartire
nel mese di Dicembre 1986.
Pero' e' forte l'emozione per l'incidente di Chernobyl (Aprile 1986) e la
politica ordina all'ente di controllo di non concedere il nulla osta a
rimettere in funzione il reattore. Ormai erano partiti i giochi e le
manovre per ottenere il referendum che vede la raccolta delle firme da
parte dei Radicali all'inizio del 1987, con, indovinate, l'appoggio
deciso del Partito Socialista Italiano. Mi ricordo quando ho letto sul
giornale la prima volta l'apertura di Martelli che esprimeva la sua
adesione alla proposta dei radiali con un commento in cui ci si chiedeva
se il delfino non si fosse esposto troppo (il PSI prima si era dichiarato
pro-nucleare). Oggi sappiamo che e' stata tutta una finta, in realta' la
decisione era partita ai massimi livelli, ed il motivo era il controllo
dell'energia, passando al gas.
Grazie all'appoggio dei socialisti, il referendum si tiene l'8 Novembre
1987, ovvero entro lo stesso anno.
Il reattore e' stato tenuto in fermo fino al 1990, poi e' iniziata la
fine.
Notare una cosa: il referendum non disponeva alcunche' sugli impianti in
esercizio, ma sanciva una moratoria sulla costruzione di nuovi impianti.
Caorso e Montalto di Castro, che ormai era quasi pronto alla criticita',
si sarebbero potuti far funzionare fino ad oggi. Lo scandalo italiano e
l'avere gettato a mare tutti quei soldi (quelli si' che erano pubblici)
con la scusa della foglia di fico di un referendum interpretato come
sondaggio di opinione generale dell'elettorato italiano.
Che si trattasse di foglia di fico non e' solo per la sostanza stessa di
quello che veniva abrogato, ma anche per il fatto che meno della meta'
degli italiani aveva votato contro il nucleare (20'984'110 su 45'869'897).
Se il referendum e' passato e' solo perche' oltre 5 milioni di italiani
sono andati a votare si', altrimenti il quorum non sarebbe stato
raggiunto e l'abrogazione non passava.
Si' alle rinnovabili e si' al nucleare !!!
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Roberto Deboni
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sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
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