Discussione:
Parker, Bach, Davis, Bartok, Coltrane, Ligeti...
(troppo vecchio per rispondere)
Giovanni Lagnese
2006-09-08 22:53:57 UTC
Permalink
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz (Charlie
Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica classica
(Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?


G
S.
2006-09-09 00:12:58 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz
(Charlie Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica
classica (Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
Wolfgang Amadeus Mozart.

HAI CAPITO???????????????????????????
dipa
2006-09-09 00:21:24 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz (Charlie
Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica classica
(Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
le vette del jazz per una pura e semplice questione di "fisicita'"
d'approccio.
--
dipa
Giovanni Lagnese
2006-09-09 10:28:57 UTC
Permalink
Post by dipa
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz
(Charlie Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica
classica (Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
le vette del jazz per una pura e semplice questione di "fisicita'"
d'approccio.
Cosa intendi per "pura e semplice questione di fisicita` d'approccio"?
E quali sono per te le vette del jazz?


G
dipa
2006-09-09 12:42:09 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
Post by dipa
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz
(Charlie Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica
classica (Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
le vette del jazz per una pura e semplice questione di "fisicita'"
d'approccio.
Cosa intendi per "pura e semplice questione di fisicita` d'approccio"?
E quali sono per te le vette del jazz?
Perche' nel jazz (di un certo livello) oltre alla musica, c'e' l'Uomo, e
il suo strumento come estensione dello spirito e del corpo. Tutte le
caratteristiche musicali estetiche, culturali, umane, sono direttamente
immanenti all'oggetto sonoro e all'"hic et nunc" della dimensione
spaziale e temporale: dal mio punto di vista questo e' un grosso
vantaggio che ha la musica a carattere improvvisativo e soprattutto la
musica di derivazione afroamericana.
Penso che una delle vette del jazz che meglio rappresenta questo
concetto, sia il secondo quintetto di Davis, in modi diversi, sia quello
con George Coleman che quello con Wayne Shorter (ho fatto volutamente un
singolo nome per non cadere nelle solite vacue liste).
--
dipa
Giovanni Lagnese
2006-09-09 13:51:44 UTC
Permalink
Post by dipa
Perche' nel jazz (di un certo livello) oltre alla musica, c'e' l'Uomo, e
il suo strumento come estensione dello spirito e del corpo. Tutte le
caratteristiche musicali estetiche, culturali, umane, sono direttamente
immanenti all'oggetto sonoro e all'"hic et nunc" della dimensione spaziale
e temporale: dal mio punto di vista questo e' un grosso vantaggio che ha
la musica a carattere improvvisativo e soprattutto la musica di
derivazione afroamericana.
Il punto e` proprio questo: improvvisami la Musica per archi, percussioni e
celesta...!
Non so se ho reso l'idea...


G
dipa
2006-09-09 14:00:57 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
Post by dipa
Perche' nel jazz (di un certo livello) oltre alla musica, c'e' l'Uomo, e
il suo strumento come estensione dello spirito e del corpo. Tutte le
caratteristiche musicali estetiche, culturali, umane, sono direttamente
immanenti all'oggetto sonoro e all'"hic et nunc" della dimensione spaziale
e temporale: dal mio punto di vista questo e' un grosso vantaggio che ha
la musica a carattere improvvisativo e soprattutto la musica di
derivazione afroamericana.
Il punto e` proprio questo: improvvisami la Musica per archi, percussioni e
celesta...!
Non so se ho reso l'idea...
e' per questo che tanti ti dicono che e' impossibile rispondere. Stai
confrontando due approcci totalmente diversi non solo dal punto di vista
musicale, ma dal punto di vista antropologico e culturale. La tua
domanda pero' era quale, in "valore assoluto" mi dava piu'
soddisfazione. E la mia risposta per ora, e' Jazz.
--
dipa
Gianni Morelenbaum Gualberto
2006-09-12 09:09:09 UTC
Permalink
Post by dipa
Post by Giovanni Lagnese
Post by dipa
Perche' nel jazz (di un certo livello) oltre alla musica, c'e' l'Uomo, e
il suo strumento come estensione dello spirito e del corpo. Tutte le
caratteristiche musicali estetiche, culturali, umane, sono direttamente
immanenti all'oggetto sonoro e all'"hic et nunc" della dimensione spaziale
e temporale: dal mio punto di vista questo e' un grosso vantaggio che ha
la musica a carattere improvvisativo e soprattutto la musica di
derivazione afroamericana.
Il punto e` proprio questo: improvvisami la Musica per archi, percussioni e
celesta...!
Non so se ho reso l'idea...
e' per questo che tanti ti dicono che e' impossibile rispondere. Stai
confrontando due approcci totalmente diversi non solo dal punto di vista
musicale, ma dal punto di vista antropologico e culturale. La tua
domanda pero' era quale, in "valore assoluto" mi dava piu'
soddisfazione. E la mia risposta per ora, e' Jazz.
Temo che risulti alquanto ingenuo chiedere: "Il punto e` proprio questo:
improvvisami la Musica per archi, percussioni e celesta...!". Altrettanto
ingenuo immagino suonerebbe: "Scrivimi "Ascension!", tenendo conto che,
rispetto alle tradizioni scritte, le tradizioni orali considerano la
scrittura della musica un espediente determinante solo fino a un certo
punto: basti considerare le opere di Jelly Roll Morton, James P. Johnson,
Duke Ellington o Charlie Mingus.

Il punto forse non è la diversità fra l'esperienza occidentale e quella
improvvisata (tenendo colto, oltretutto, di una miriade di fattori, non
ultimo quello di una differenza anagrafica che ha un peso: il jazz è
"nato" anche con la conoscenza della tradizione occidentale, quest'ultima,
quando ha incontrato il jazz era invece consolidata da secoli e non sempre
ha pensato a misurarsi adeguatamente con la nuova personalità presentatasi
in scena); piuttosto, è quanto le due esperienze hanno in comune e l'uso
diverso che ne fanno. Il Novecento, d'altronde, ha in qualche modo
permesso o imposto alla tradizione accademica occidentale di confrontarsi
sempre di più con l'alterità costituita da tradizioni extra-europee, un
processo che la globalizzazione ha allargato ulteriormente nel XXI secolo
(difatti, il citato Ligeti, ad esempio, ben conosceva una serie di
esperienze aliene alla cultura europea): oggi il jazz può ben dire di
avere esercitato un'importante influenza anche sull'accademia europea.
Altresì, anch'esso non ha potuto sfuggire a processi epocali e,
personalmente, mi riesce difficile oggi definire la fisionomia del
"mainstream" jazzistico attuale, anche "aggrappandomi" ai rigori più
ortodossi del Canone africano-americano. Tantopiù che nel jazz il
"fagocitare" elementi disparati è consuetudine di sempre; in passato,
però, ciò non alterava l'esistenza d'una ortodossia, mentre ai giorni
d'oggi quella che pare eterodossia (forse non lo è, come ci potrebbero
dimostrare i posteri) si direbbe sicuramente più interessante e stimolante
del perpetuarsi sterile di alcuni aspetti di una tradizione.

Per questo il gioco della torre è impossibile: nella stretta e ormai
indissolubile compartecipazione esistente fra i due modelli culturali, per
quanto affermatasi in tempi non lontani, buttando uno si butta
automaticamente anche l'altro.

Gianni Morelenbaum Gualberto
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Jaco
2006-09-12 09:40:42 UTC
Permalink
Post by dipa
Post by dipa
Post by Giovanni Lagnese
Post by dipa
Perche' nel jazz (di un certo livello) oltre alla musica, c'e' l'Uomo, e
il suo strumento come estensione dello spirito e del corpo. Tutte le
caratteristiche musicali estetiche, culturali, umane, sono direttamente
immanenti all'oggetto sonoro e all'"hic et nunc" della dimensione
spaziale
Post by dipa
Post by Giovanni Lagnese
Post by dipa
e temporale: dal mio punto di vista questo e' un grosso vantaggio che ha
la musica a carattere improvvisativo e soprattutto la musica di
derivazione afroamericana.
Il punto e` proprio questo: improvvisami la Musica per archi, percussioni
e
Post by dipa
Post by Giovanni Lagnese
celesta...!
Non so se ho reso l'idea...
e' per questo che tanti ti dicono che e' impossibile rispondere. Stai
confrontando due approcci totalmente diversi non solo dal punto di vista
musicale, ma dal punto di vista antropologico e culturale. La tua
domanda pero' era quale, in "valore assoluto" mi dava piu'
soddisfazione. E la mia risposta per ora, e' Jazz.
improvvisami la Musica per archi, percussioni e celesta...!". Altrettanto
ingenuo immagino suonerebbe: "Scrivimi "Ascension!", tenendo conto che,
rispetto alle tradizioni scritte, le tradizioni orali considerano la
scrittura della musica un espediente determinante solo fino a un certo
punto: basti considerare le opere di Jelly Roll Morton, James P. Johnson,
Duke Ellington o Charlie Mingus.
Il punto forse non è la diversità fra l'esperienza occidentale e quella
improvvisata (tenendo colto, oltretutto, di una miriade di fattori, non
ultimo quello di una differenza anagrafica che ha un peso: il jazz è
"nato" anche con la conoscenza della tradizione occidentale, quest'ultima,
quando ha incontrato il jazz era invece consolidata da secoli e non sempre
ha pensato a misurarsi adeguatamente con la nuova personalità presentatasi
in scena); piuttosto, è quanto le due esperienze hanno in comune e l'uso
diverso che ne fanno. Il Novecento, d'altronde, ha in qualche modo
permesso o imposto alla tradizione accademica occidentale di confrontarsi
sempre di più con l'alterità costituita da tradizioni extra-europee, un
processo che la globalizzazione ha allargato ulteriormente nel XXI secolo
(difatti, il citato Ligeti, ad esempio, ben conosceva una serie di
esperienze aliene alla cultura europea): oggi il jazz può ben dire di
avere esercitato un'importante influenza anche sull'accademia europea.
Altresì, anch'esso non ha potuto sfuggire a processi epocali e,
personalmente, mi riesce difficile oggi definire la fisionomia del
"mainstream" jazzistico attuale, anche "aggrappandomi" ai rigori più
ortodossi del Canone africano-americano. Tantopiù che nel jazz il
"fagocitare" elementi disparati è consuetudine di sempre; in passato,
però, ciò non alterava l'esistenza d'una ortodossia, mentre ai giorni
d'oggi quella che pare eterodossia (forse non lo è, come ci potrebbero
dimostrare i posteri) si direbbe sicuramente più interessante e stimolante
del perpetuarsi sterile di alcuni aspetti di una tradizione.
Per questo il gioco della torre è impossibile: nella stretta e ormai
indissolubile compartecipazione esistente fra i due modelli culturali, per
quanto affermatasi in tempi non lontani, buttando uno si butta
automaticamente anche l'altro.
Gianni Morelenbaum Gualberto
--
Beh, io sono d'accordo (dire quoto mi è antipatico), con l'aggiunta
che quelli che oggi sembrano eterodossi molto spesso sono omodossi o
perlomeno bidossi....
Gianni Morelenbaum Gualberto
2006-09-12 09:46:08 UTC
Permalink
Post by Jaco
--
Beh, io sono d'accordo (dire quoto mi è antipatico), con l'aggiunta
che quelli che oggi sembrano eterodossi molto spesso sono omodossi o
perlomeno bidossi....
Ah, quant'è vero, quant'è vero... Parole sante, santissime. I peggiori,
però, sono i tridossi. Quando poi sono trinariciuti, signora mia, non ne
parliamo neppure...!


Gianni Morelenbaum Gualberto
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Jaco
2006-09-12 10:37:41 UTC
Permalink
Post by Gianni Morelenbaum Gualberto
Post by Jaco
--
Beh, io sono d'accordo (dire quoto mi è antipatico), con l'aggiunta
che quelli che oggi sembrano eterodossi molto spesso sono omodossi o
perlomeno bidossi....
Ah, quant'è vero, quant'è vero... Parole sante, santissime. I peggiori,
però, sono i tridossi. Quando poi sono trinariciuti, signora mia, non ne
parliamo neppure...!
Gianni Morelenbaum Gualberto
--
Signora mia!!???? A chi????Forse volevi dire Signora Lia!!! Ma Baglioni
qui non lo capisce nessuno, va a finire che poi come Totò dovrai
aggiungere "peccato che l'ho sprecata così!!"
Gianni Morelenbaum Gualberto
2006-09-12 10:41:04 UTC
Permalink
Post by Jaco
Post by Gianni Morelenbaum Gualberto
Post by Jaco
--
Beh, io sono d'accordo (dire quoto mi è antipatico), con l'aggiunta
che quelli che oggi sembrano eterodossi molto spesso sono omodossi o
perlomeno bidossi....
Ah, quant'è vero, quant'è vero... Parole sante, santissime. I peggiori,
però, sono i tridossi. Quando poi sono trinariciuti, signora mia, non ne
parliamo neppure...!
Gianni Morelenbaum Gualberto
--
Signora mia!!???? A chi????Forse volevi dire Signora Lia!!! Ma Baglioni
qui non lo capisce nessuno, va a finire che poi come Totò dovrai
aggiungere "peccato che l'ho sprecata così!!"
Beh... più che Totò direi Franca Valeri... Almeno in questo caso. E
confesso: Baglioni per me è un mistero insondabile. D'altronde, ho sempre
considerato, nel mio piccolo, che certa critica o esegesi, musicale e non,
andasse esercitata più da tipi come Margherita Hack o Stephen Hawking...
Credo che ne guadagneremmo tutti.

Gianni Morelenbaum Gualberto
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Jaco
2006-09-12 11:36:31 UTC
Permalink
Post by Gianni Morelenbaum Gualberto
Post by Jaco
Post by Gianni Morelenbaum Gualberto
Post by Jaco
--
Beh, io sono d'accordo (dire quoto mi è antipatico), con l'aggiunta
che quelli che oggi sembrano eterodossi molto spesso sono omodossi o
perlomeno bidossi....
Ah, quant'è vero, quant'è vero... Parole sante, santissime. I peggiori,
però, sono i tridossi. Quando poi sono trinariciuti, signora mia, non ne
parliamo neppure...!
Gianni Morelenbaum Gualberto
--
Signora mia!!???? A chi????Forse volevi dire Signora Lia!!! Ma Baglioni
qui non lo capisce nessuno, va a finire che poi come Totò dovrai
aggiungere "peccato che l'ho sprecata così!!"
Beh... più che Totò direi Franca Valeri... Almeno in questo caso. E
confesso: Baglioni per me è un mistero insondabile. D'altronde, ho sempre
considerato, nel mio piccolo, che certa critica o esegesi, musicale e non,
andasse esercitata più da tipi come Margherita Hack o Stephen Hawking...
Credo che ne guadagneremmo tutti.
Gianni Morelenbaum Gualberto
--
Adoro Franca Valeri, un esempio di modernità (anche 30 e 40 anni
fa)per tutti gli attori
dell'epoca e odierni. Ma la battuta è di Totò - Barone Zazà quando
va nel circolo dei nobili dove effettua quel mitico tiro al biliardo
che "modestamente in euvopa lo so fave solo io..."
Baglioni...si, un mistero ancora più intrigante di D'Alessio...un
mistero anche la sua estensione vocale...allora è forse vero che è
meglio avercelo grande e non saperlo usare??
YHolden
2006-09-12 13:20:24 UTC
Permalink
Post by Gianni Morelenbaum Gualberto
Post by Jaco
--
Beh, io sono d'accordo (dire quoto mi è antipatico), con l'aggiunta
che quelli che oggi sembrano eterodossi molto spesso sono omodossi o
perlomeno bidossi....
Ah, quant'è vero, quant'è vero... Parole sante, santissime. I peggiori,
però, sono i tridossi. Quando poi sono trinariciuti, signora mia, non ne
parliamo neppure...!
Ieri ho distrutto la macchina! Non mi ero accorto della presenza del segnale
stradale: "Attenti ai bidossi ed alle bicunette!".
Esperienza terribile.
Saluti
dipa
2006-09-12 14:49:51 UTC
Permalink
Post by Gianni Morelenbaum Gualberto
Per questo il gioco della torre è impossibile: nella stretta e ormai
indissolubile compartecipazione esistente fra i due modelli culturali, per
quanto affermatasi in tempi non lontani, buttando uno si butta
automaticamente anche l'altro.
beh, ma nelle loro "vette" (come le chiama il buon Lagnese), rimangono
comunque due universi ben distanti e distinti, seppur intersecanti. Poi
e' ovvio, il gioco della torre lascia il tempo che trova...
--
dipa
Schillogeno
2006-09-09 12:16:00 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz (Charlie
Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica classica
(Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
Impossibile rispondere.

Schillogeno
-----------
"A composer is a guy who goes around forcing his will on
unsuspecting air molecules,often with the assistance of
unsuspecting musicians." Frank Zappa, 1940-1993.
Moosbrugger
2006-09-09 12:32:32 UTC
Permalink
Post by Schillogeno
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz (Charlie
Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica classica
(Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
Impossibile rispondere.
Schillogeno
Mah, se proprio il dio della musica reclama un sacrificio al
limite dalla torre mi butto io, che la perdita è da poco. Però
voglio dei bei pianti al funerale, una cosa fatta bene :
"com'era simpatico", "che brava persona che se n'è andata",
"oddioddioddio come mi dispiace" (tirando su col naso) ecc. ecc.

Ciao

M.
Schillogeno
2006-09-12 20:57:16 UTC
Permalink
On Sat, 09 Sep 2006 14:32:32 +0200, Moosbrugger
Post by Moosbrugger
Mah, se proprio il dio della musica reclama un sacrificio al
limite dalla torre mi butto io, che la perdita è da poco. Però
"com'era simpatico", "che brava persona che se n'è andata",
"oddioddioddio come mi dispiace" (tirando su col naso) ecc. ecc.
Dio Non Voglia Nemmai!

Schillogeno
-----------
"A composer is a guy who goes around forcing his will on
unsuspecting air molecules,often with the assistance of
unsuspecting musicians." Frank Zappa, 1940-1993.
Giovanni Lagnese
2006-09-09 13:26:09 UTC
Permalink
Post by Schillogeno
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz (Charlie
Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica classica
(Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
Impossibile rispondere.
Perché?


G
Schillogeno
2006-09-12 20:56:27 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
Post by Schillogeno
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz (Charlie
Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica classica
(Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
Impossibile rispondere.
Perché?
G
Ti rimando alla risposta di Gianni Morelembaum Gualberto, che
condivido largamente (infatti ... è larga), se non addirittura
totalmente.

Inoltre lui - diversamente da me - vuole e sa scrivere.

Schillogeno
-----------
"A composer is a guy who goes around forcing his will on
unsuspecting air molecules,often with the assistance of
unsuspecting musicians." Frank Zappa, 1940-1993.
Dan Marino
2006-09-11 14:08:18 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz (Charlie
a beethoven e sinatra preferisco l'insalata
a vivaldi l'uva passa, che mi dà più calorie

d.
--
non mi chiedermi di coniugarti i verbi, non li so:
se li avrei saputi mo' te li imparavo!
## P. Cortellesi
pianoman
2006-09-11 19:41:38 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
Per me non si puo' fare il gioco della torre per il motivo che gli uni
non esisterebbero senza gli altri.
Se buttassimo giu' ad esempio Bach, Parker non esisterebbe.
L' arte IMHO e', come molte cose di questa nostra esistenza, un processo
che obbedisce alla legge energetica della "trasformazione" e non della
"creazione." (vedi primo principio della termodinamica)
Cio' che e' *ora* o in qualsiasi riferimento temporale scelto acquista
significato e valore solo in relazione a cio' che c' e' *stato* prima.
YHolden
2006-09-12 13:37:45 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto", vi danno piu` soddisfazione le vette del jazz
(Charlie Parker, Miles Davis, John Coltrane...) o le vette della musica
classica (Johann Sebastian Bach, Bela Bartok, Gyorgy Ligeti...)?
Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
La domanda non meritava risposta; era da ignorare. Ho letto di risposte che
argomentavano la preferenza dell'una sull'altra. Ho letto di "fisicità", di
Hic et nunc" e così via. Non credi che si tratti, semplicemente solo di
"gusto"? Non pensi che sia stato inutile porla in un NG che si chiama
it.arti.musica.jazz? A me sembra che la tua domanda sia stata fatta
esclusivamente per assistere, ridendo, ad un patetico thread. Ti consiglio
di postare sul NG "it.cucina.sushi" la seguente domanda: """Vi danno più
soddisfazione le vette della cucina"Sushi" o le vette della cucina "Cinese"
? Capisco che la risposta a questa domanda possa essere relativa a vari
fattori accidentali, ma dovendo proprio fare il gioco della torre?"""
Saluti
pianoman
2006-09-12 13:41:58 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
In "valore assoluto"
Per cortesia evitare di cross-postare (iamc e iamj).Altrimenti si
duplicano inutilmente le risposte sui vari NG.
Inoltre un uso migliore del quoting consentirebbe una maggiore
leggibilita'.Non serve riportare tutto il testo integrale della
discussione per poi rispondere in calce (o ancora peggio in testa).
Sprecate pochi secondi del vostro prezioso tempo a sistemare e tagliare
il testo a cui dovete rispondere.
Grazie.
Emanuele P
2006-09-15 12:11:29 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lagnese
ma dovendo proprio fare il gioco della torre?
butto giù te e mi ascolto tutti gli altri

E

Continua a leggere su narkive:
Loading...