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Voglio scoprire i numeri della paura
(troppo vecchio per rispondere)
Adriana
2008-09-06 08:00:48 UTC
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Voglio scoprire i numeri della paura
Carlo Lucarelli


Mio nonno e mia nonna litigavano sempre per l'acqua minerale.

La compravano a casse, ogni mese, e la mettevano in cantina. Più o meno a
metà mese mia nonna cominciava a dire che non ce n'era più abbastanza e che
bisognava ordinarne ancora, mentre mio nonno sosteneva il contrario.

Litigavano per un po' e poi finiva sempre nello stesso modo: mi mandavano
giù a contare le bottiglie presenti, le dividevano per i giorni rimasti e
così sapevano se la cantina era «mezza piena» o «mezza vuota» (di solito
aveva ragione mio nonno).

Uso un banale e simpatico aneddoto familiare per parlare di cose gravi come
la paura, la sicurezza e la metà oscura della vita quotidiana nelle nostre
città perché credo che proprio qui stia il punto. Perché è vero che viviamo
tempi inquieti -i tempi lo sono sempre, di cose brutte che fanno paura ne
sono sempre accadute- ma mai come oggi l'inquietudine stessa, la paura e la
sicurezza, sono state così urgenti e così importanti. È dall'11 settembre
che con la paura e la sicurezza si vincono le elezioni e si governano i
paesi, dagli Stati Uniti all'Italia.

Il punto, però, credo che sia proprio questo: paura o sicurezza? Perché sono
due cose diverse. Una è una sensazione, l'altro un effettivo stato di cose e
non sempre l'uno è legato all'altra.

Io vivo in una città, Bologna, che raramente arriva sulle pagine nazionali
dei quotidiani, sia per i fattacci brutti (per fortuna) che (purtroppo) per
quelli belli. Eppure a Bologna un sacco di gente, tra cui molti miei amici,
ha paura ad uscire la sera. E mica solo a Bologna, l'ho sentito e lo sento
dire praticamente per tutte le città italiane, da Roma a Faenza. Non una
paura piccola, da tempi inquieti, ma un vero e proprio terrore che fa
auspicare a tanti, qualunque sia il livello culturale e sociale o la parte
politica, l'impiego di ogni mezzo possibile per uscire da questo stato di
insicurezza.

O di paura?

Ora, io questa paura non ce l'ho. Può darsi che mi sbagli, che sia così
perché sono un incallito giallista, un incosciente o semplicemente perché
fino ad oggi sono stato fortunato, ma questo terrore generalizzato non lo
sento. E quando ho cercato di chiederne le ragioni a chi invece lo prova, mi
sono perso in un labirinto di sensazioni e di parole. Ho paura perché se ne
leggono tante sui giornali. Ho paura perché guarda cosa dicono alla
televisione. Ho paura perché in giro ci sono un sacco di facce strane.

Ora, chi è stato violentato, ferito, rapinato e scippato potrà dirmi che la
sua non è soltanto una sensazione, che lui ha paura per quello che gli è
successo, che non è successo soltanto a lui e che continua a succedere in
tutte le nostre città, a Roma, a Milano e anche a Bologna.. E ha ragione. E
di nuovo mi permetto di dire che proprio qui sta il punto.

Le cose hanno un nome e dietro ogni cosa ci sono i numeri e ogni numero vuol
dire, a sua volta, una cosa precisa. Se non capiamo esattamente di cosa
stiamo parlando e di quale sia la sua reale entità, corriamo il rischio di
fare le cose sbagliate.

Se nella statistica degli omicidi di una città balzata di colpo in testa
alle classifiche nazionali ci sono anche gli omicidi colposi, per esempio,
come gli incidenti in autostrada o le famose stragi del sabato sera, ecco
che il problema cambia, e così invochiamo i militari per la strada a
difenderci da un branco di killer mentre invece avremmo bisogno di vigili
urbani, stradini e semafori. Nel primo caso la parola giusta è criminalità,
nel secondo è viabilità,e sono due cose diverse. Le facce strane che di
notte popolano i centri svuotati delle città, magari male illuminati, e che
terrorizzano chi li deve percorrere, soprattutto se donna e sola, sono
criminalità quando stuprano, spacciano o rapinano, se no sono disagio
sociale o magari anche degrado, ed è un altro problema, che va risolto in un
altro modo.

Se ci fermiamo alle sensazioni, al senso di angoscia e di paura, allora
basta una risposta psichiatrica, uno psicofarmaco, tante divise che si
facciano vedere in giro, così la paura passa e il problema non c'è più. Ma
non funziona così. E magari ci perdiamo altri dati, come per esempio che in
città sono aumentate le estorsioni, e questo significa una cosa precisa, che
in città adesso c'è più mafia, e questo dovrebbe fare molta, ma molta paura.

Di cose brutte ne accadono tante nelle nostre città, a Roma, a Milano e
anche a Bologna, ma dobbiamo capire esattamente cosa accade e perché.

Ecco perché ho citato i miei vecchi e concreti nonni toscani, con il loro
metodo bipartisan per capire se la cantina era mezzo piena o mezzo vuota.

Io, per esempio, al di là di quello che si legge sul giornale, che si dice
in televisione e di guarda quante facce strane ci sono in giro, vorrei
capire perché la mia città, Bologna, si senta più terrorizzata adesso di
quanto non lo fosse a cavallo tra gli anni 80 e 90, quando la Banda della
Uno Bianca fece venticinque omicidi e più di duecento azioni criminali,
quando si moriva per essere andati a fare un versamento alle poste, per aver
detto "chiamate la polizia" durante una rapina o quando le pattuglie dei
carabinieri venivano mitragliate per la strada. Se c'è un motivo, se c'è
qualcosa di cui avere più paura vorrei scoprirlo, documentarlo bene con nomi
e numeri, e capire cosa esattamente si può fare per risolvere il problema.
Insomma, cosa succede, esattamente, in città?

Credo sia arrivato il momento, per chi voglia farlo o non l'abbia già fatto,
di scendere in cantina a contare le bottiglie.
giorgione b
2008-09-06 13:31:35 UTC
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Post by Adriana
Voglio scoprire i numeri della paura
Carlo Lucarelli
Credo sia arrivato il momento, per chi voglia farlo o non l'abbia già fatto,
di scendere in cantina a contare le bottiglie.
ma e' ovvio !!
i giornali e le tv sono tutte in mano a berlusconi.
quindi, i giornali di berlusconi iniziano a parlare male di berlusconi.
secondo me si sta verificando la profezia di montanelli, per cui, per
liberarci di berluscone basta farlo governare 5 anni.

pero', per fortuna, pare siano abbastati 6 mesi
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Adriana
2008-09-07 08:12:09 UTC
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Post by giorgione b
Post by Adriana
Voglio scoprire i numeri della paura
Carlo Lucarelli
Credo sia arrivato il momento, per chi voglia farlo o non l'abbia già fatto,
di scendere in cantina a contare le bottiglie.
ma e' ovvio !!
i giornali e le tv sono tutte in mano a berlusconi.
quindi, i giornali di berlusconi iniziano a parlare male di berlusconi.
secondo me si sta verificando la profezia di montanelli, per cui, per
liberarci di berluscone basta farlo governare 5 anni.
pero', per fortuna, pare siano abbastati 6 mesi
seee......+ i 5 anni passati, più quelli del primo mandato......
senti ammè: quello lì, come stiamo messi, non ce lo togliamo più davanti per
i prossimi vent'anni; ma non solo per sua responsabilità, ma per la mancanza
di midollo spinale del 50% degli italiani.......
Axl
2008-09-06 09:08:25 UTC
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"Adriana" <***@libero.it> writes:

[]
Post by Adriana
Io, per esempio, al di là di quello che si legge sul giornale, che si dice
in televisione e di guarda quante facce strane ci sono in giro, vorrei
capire perché la mia città, Bologna, si senta più terrorizzata adesso di
quanto non lo fosse a cavallo tra gli anni 80 e 90, quando la Banda della
Uno Bianca fece venticinque omicidi e più di duecento azioni criminali,
quando si moriva per essere andati a fare un versamento alle poste, per aver
detto "chiamate la polizia" durante una rapina o quando le pattuglie dei
carabinieri venivano mitragliate per la strada.
Si è già dato una risposta da solo: TV e giornali.
E' quello che succede quando si lascia alla peggior destra razzista e
piduista il monopolio delle televisioni, e a sinistra si fa finta che il
problema non esista, perché "tanto non si vincono le elezioni con le TV"
giovanni
2008-09-06 22:45:25 UTC
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Post by Axl
E' quello che succede quando si lascia alla peggior destra razzista e
piduista il monopolio delle televisioni, e a sinistra si fa finta che il
problema non esista, perché "tanto non si vincono le elezioni con le TV"
quoto. Se mai ci sarà un'altra guerra civile e un nuovo piazzale
Loreto, non devono finirci appesi Berlusconi e co, ci devono finire
tutti gli stronzi di "sinistra" che hanno ripetuto la stronzata delle
tv che non contano per anni.
Adriana
2008-09-07 08:07:30 UTC
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Post by giovanni
Post by Axl
E' quello che succede quando si lascia alla peggior destra razzista e
piduista il monopolio delle televisioni, e a sinistra si fa finta che il
problema non esista, perché "tanto non si vincono le elezioni con le TV"
quoto. Se mai ci sarà un'altra guerra civile e un nuovo piazzale
Loreto, non devono finirci appesi Berlusconi e co, ci devono finire
tutti gli stronzi di "sinistra" che hanno ripetuto la stronzata delle
tv che non contano per anni.
La-mi-se-ria, Giovanni! Stiamo così messi male da evocare un nuovo Piazzale
Loreto? Ma per favore, non scherziamo.
Uno scempio ed una barbarie come quella é stata indegna per degli eroi che
han sofferto e vinto.
Io, tendenzialmente, tutti gli individui perversi del mondo vorrei
condannarli a vivere, non a morire, a farlo male, con il peso quotidiano di
ciò che han fatto.
Per cui per gli stronzi di sinistra gli farei vedere almeno 20 ore al giorno
in tv cosa han provocato con la loro ottusità ed il buonismo della
minghia........
Luciano
2008-09-07 07:28:01 UTC
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Se c'è un motivo, se c'è qualcosa di cui avere più paura vorrei
scoprirlo, documentarlo bene con nomi e numeri, e capire cosa esattamente
si può fare per risolvere il problema. Insomma, cosa succede, esattamente,
in città?
Credo sia arrivato il momento, per chi voglia farlo o non l'abbia già
fatto, di scendere in cantina a contare le bottiglie.
Non è solo questione di "contare le bottiglie". È anche che cambia nel tempo
la sensibilità dell'opinione pubblica verso un problema.
In quest'ultimo anno, insieme all'enfatizzazione dei fatti di cronaca
riguardanti la microcriminalità e la sicurezza, abbiamo assistito a un'altra
enfatizzazione: quella degli infortuni sul lavoro.
Se "contiamo le bottiglie" nella cantina degli infortuni, ci accorgeremmo
che le cose sono fortemente migliorate rispetto a dieci venti anni fa, e
qualcuno potrebbe anche convintamente sostenere che tutta l'enfasi data dai
giornali e dalle televisioni (le stesse che sono state accusate di aver
enfatizzato i problemi della sicurezza per un piano diabolico ordito dai
berlusconiani), che tutta l'enfasi, dicevo, sugli infortuni, è stata
esagerata intenzionalmente per qualche oscuro obiettivo politico.
La verità è molto più semplice. La sensibilità dell'opinione pubblica varia
nel tempo, e le persone professionalmente qualificate a coglierla e
interpretarla sono i giornalisti, i quali fanno semplicemente il proprio
dovere quando enfatizzano o minimizzano alcuni fatti di cronaca.
Faccio una previsione. Fra qualche anno la sensibilità si sposterà
probabilmente sugli incidenti stradali, la cui mortalità sta diminuendo
troppo lentamente, tenendo conto delle somme enormi che si spendono per la
sicurezza del traffico, sia da parte delle industrie automobilistiche, sia
per la costruzione e l'ammodernamento delle strade. In quel momento
Lucarelli proporrà di contare le bottiglie nella cantina degli incidenti
stradali, e si accorgerà che sono troppe, insopportabilmente troppe.
Adriana
2008-09-07 08:13:24 UTC
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Post by Luciano
Se "contiamo le bottiglie" nella cantina degli infortuni, ci accorgeremmo
che le cose sono fortemente migliorate rispetto a dieci venti anni fa, e
qualcuno potrebbe anche convintamente sostenere che tutta l'enfasi data
dai giornali e dalle televisioni (le stesse che sono state accusate di
aver enfatizzato i problemi della sicurezza per un piano diabolico ordito
dai berlusconiani), che tutta l'enfasi, dicevo, sugli infortuni, è stata
esagerata intenzionalmente per qualche oscuro obiettivo politico.
Ma cosa dici?!? Cosa dici......
Anche un solo morto sul lavoro é una mostruosità, non un fatto statistico o
di cronaca.....
Ma le leggi le percentuali degli altri paesi veramente civili?
Luciano
2008-09-07 11:14:57 UTC
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Post by Adriana
Ma cosa dici?!? Cosa dici......
Anche un solo morto sul lavoro é una mostruosità, non un fatto statistico
o di cronaca.....
Ma le leggi le percentuali degli altri paesi veramente civili?
Sì, le ho lette, le ho commentate in questo ng, spero che te ne ricorderai.
Le cifre erano inequivocabili nel mostrare che gli infortuni gravi erano in
diminuzione, e che l'Italia nei confronti degli altri paesi europei aveva
migliorato la sua posizione negli ultimi anni.
giovanni
2008-09-08 00:19:21 UTC
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Post by Luciano
Le cifre erano inequivocabili nel mostrare che gli infortuni gravi erano in
diminuzione
peccato che le cifre non contino le centinaia di migliaia di infortuni
dei lavoratori in nero, specialmente stranieri, che non sono iscritti
all'Inail. Il nero che lavora nell'edilizia e vola giù dal tetto non
lo mettono mica in conto..
Adriana
2008-09-08 10:09:09 UTC
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Post by giovanni
peccato che le cifre non contino le centinaia di migliaia di infortuni
dei lavoratori in nero, specialmente stranieri, che non sono iscritti
all'Inail. Il nero che lavora nell'edilizia e vola giù dal tetto non
lo mettono mica in conto..
E non solo: quelli ammazzati nelle campagne e fatti scomparire?
Luciano
2008-09-08 10:24:12 UTC
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Post by giovanni
Post by Luciano
Le cifre erano inequivocabili nel mostrare che gli infortuni gravi erano in
diminuzione
peccato che le cifre non contino le centinaia di migliaia di infortuni
dei lavoratori in nero, specialmente stranieri, che non sono iscritti
all'Inail. Il nero che lavora nell'edilizia e vola giù dal tetto non
lo mettono mica in conto..
In ogni cantiere edile irregolare c'è, a portata di mano, una vasca di acido
solforico, così fanno sparire subito il cadavere.
Se poi l'infortunato è solo ferito, lo portano all'ospedale e dicono che è
scivolato su una buccia di banana.
Se volete contestare i dati Inail, cercate qualche obiezione più credibile.
Queste non lo sono.
Maurizio Pistone
2008-09-07 08:17:31 UTC
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Post by Luciano
È anche che cambia nel tempo
la sensibilità dell'opinione pubblica verso un problema.
questo è vero, ma - senza dilungarmi in una discussione che cos'è questa
famosa "sensibilità dell'opinione pubblica" - esistono delle evidenti
distorsioni, miopie e presbiopie. La cifra dei morti per incidenti sul
lavoro, come quella dei morti per incidenti stradali, continua ad essere
enormemente superiore a quella dei morti ammazzati. Solo che gli ultimi
fanno più impressione dei primi e dei secondi. È lo stesso meccanismo
per cui la gente ha paura di volare in aereo, ed affronta serenamente le
autostrade nei week-end di esodo / controesodo.

Il meccanismo del caso singolo, della notizia eclatante, del mostro in
prima pagina, poi, permette delle vere e proprie manipolazioni. La
riproposta del mito ancestrale della "zingara che ruba i bambini" è
stato un esperimento antropologico di straordinario interesse. È
purtuttavia sgradevole che sia stato utilizzato come espediente per le
finalità a breve termine di una campagna elettorale - è sgradevole al
cubo che l'altra parte abbia cercato, assai poco signorilmente, di
aggiudicarsene qualche briciola.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Luciano
2008-09-07 11:23:29 UTC
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Post by Maurizio Pistone
Il meccanismo del caso singolo, della notizia eclatante, del mostro in
prima pagina, poi, permette delle vere e proprie manipolazioni. La
riproposta del mito ancestrale della "zingara che ruba i bambini" è
stato un esperimento antropologico di straordinario interesse. È
purtuttavia sgradevole che sia stato utilizzato come espediente per le
finalità a breve termine di una campagna elettorale - è sgradevole al
cubo che l'altra parte abbia cercato, assai poco signorilmente, di
aggiudicarsene qualche briciola.
Nell'uso, distorto a fini di propaganda, di notizie di cronaca, si sono
cimentati tutti i partiti; nessuno è più innocente o colpevole di altri. E
la cosa è stata fatta anche quando non c'era nessun "mostro in prima
pagina".
Axl
2008-09-07 11:32:47 UTC
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un piano diabolico ordito dai berlusconiani
Vedo che parlare di conflitto di interessi è già diventato
"complottismo".

La destra ha interesse a generare un certo tipo di paura, ed è
esattamente quello che fa grazie al controllo assoluto sui mezzi di
comunicazione. Non è tanto difficile da capire: basta accendere la TV.
Luciano
2008-09-08 10:38:44 UTC
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Post by Axl
un piano diabolico ordito dai berlusconiani
Vedo che parlare di conflitto di interessi è già diventato
"complottismo".
La destra ha interesse a generare un certo tipo di paura, ed è
esattamente quello che fa grazie al controllo assoluto sui mezzi di
comunicazione. Non è tanto difficile da capire: basta accendere la TV.
La destra ha interesse ad alimentare un certo tipo di paura. Il direttore
del TG3, che notoriamente è di sinistra, si presta ad assecondare questo
interesse, anche se il centro destra è all'opposizione.
Anche il direttore del TG1, Riotta, ben noto amico di Prodi da cui è stato
insediato al TG1 (e ci sta ancora dopo che Berlusconi ha vinto le elezioni),
si presta ad assecondare questo interesse del centro destra.
Il direttore di Repubblica e quello della Stampa, anch'essi ben noti come
simpatizzanti di sinistra, si son dati da fare, durante l'ultima campagna
elettorale, ad assecondare le paure irrazionali che giovano alla destra.
Se un gran numero di giornalisti di orientamento politico diverso, anche di
sinistra, si è comportato più o meno nella stessa maniera durante l'ultima
campagna elettorale, le spiegazioni possibili sono solo due:
1- Berlusconi se li è comprati, e in questo caso si può anche parlare di
complotto;
2- Berlusconi non ha fatto niente, e la similarità dei comportamenti dipende
dal fatto che tutti, da esperti professionisti, hanno interpretato
correttamente la sensibilità dell'opinione pubblica.
Non so cosa pensi. A me la 1- sembra una spiegazione ridicola, la 2-
ragionevole e seria.
Axl
2008-09-08 19:11:28 UTC
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Post by Luciano
Se un gran numero di giornalisti di orientamento politico diverso, anche di
sinistra, si è comportato più o meno nella stessa maniera durante l'ultima
1- Berlusconi se li è comprati, e in questo caso si può anche parlare di
complotto;
2- Berlusconi non ha fatto niente, e la similarità dei comportamenti dipende
dal fatto che tutti, da esperti professionisti, hanno interpretato
correttamente la sensibilità dell'opinione pubblica.
Come se i giornalisti si limitassero a "interpretare" l'opinione pubblica.
I media *CREANO* la cosiddetta "opinione pubblica", altrimenti perché si
parlerebbe di "quarto potere"?

Tu vedi solo 2 spiegazioni, a me invece così su due piedi ne vengono in
mente altre tre:

1. Quando hai il controllo su una quota enorme di un settore (in questo
caso l'informazione), finisci per forza di cose per influenzare pesantemente
anche la quota che in teoria non controlleresti. Ad esempio i TG Mediaset
si sono via via trasformati in edizioni televisive di "Cronaca Vera" e,
grazie anche a abbondanti dosi di tette, culi, gastronomia e cazzate, hanno
ottenuto un buon successo di share; così anche i TG RAI si sono dovuti
almeno in parte adeguare nella caccia a qualche punto di share.
Il risultato è che dopo qualche anno di questo simpatico circolo vizioso
non sappiamo neanche più che cosa voglia dire la parola "telegiornale", e
BBC News è lì a ricordarcelo. Non solo: anche i quotidiani, sull'onda del
successo dei telegiornali-spazzatura, si stanno di fatto trasformando in
un'edizione cartacea di Studio Aperto. Credo che questa sia una delle
ragioni per cui non si dovrebbe permettere a un solo soggetto di
controllare più di una frequenza nazionale.

2. La sinistra nel tentativo di smarcarsi dall'eredità del PCI ha
finito per rinnegare tutto, a partire dalla propria identità. Non è che il
tema della sicurezza è stato alimentato solo da Riotta e dagli altri
giornalisti, ma anche dagli stessi politici di csx alla disperata ricerca
di consensi (vedi 1). E il bello è che invece di portare a qualche
risultato questa strategia ha finito per rendere molto più credibili le
paure sbandierate dalla destra, regalandole voti.
Niente complotti: solo una classe dirigente incapace di fare i suoi stessi
interessi. Cosa che si è vista anche in altre occasioni...

3. I giornalisti "di sinistra", contrariamente a quanto vanno predicando
da anni i fan del piduista, sono molto meno faziosi dei giornalisti "di
destra".
Non so se sia vero, ma da quel che vedo mi sembrano sicuramente più
propensi ad attaccare la "propria" parte politica. So anche che i
telegiornali RAI, che secondo te quando governava Prodi erano tutti
schierati a sinistra (anche il TG2?), sono generalmente più equilibrati
dei TG Mediaset. Ma ci vuole poco.


Detto questo il fatto che anche altri giornalisti abbiano fatto il gioco
del piduista non cancella il fatto che Mediaset sia stata in prima linea
in questa battaglia, dimostrando (se ce ne fosse mai bisogno) quanto sia
grave il conflitto di interessi.
Luciano
2008-09-09 06:40:27 UTC
Permalink
Post by Axl
Come se i giornalisti si limitassero a "interpretare" l'opinione pubblica.
I media *CREANO* la cosiddetta "opinione pubblica", altrimenti perché si
parlerebbe di "quarto potere"?
Tu vedi solo 2 spiegazioni, a me invece così su due piedi ne vengono in
Secondo te, qual è il dovere di un giornalista? Cogliere e interpretare i
sentimenti dell'opinione pubblica, oppure obbedire alle direttive del
partito a cui appartengono?
La tua stessa analisi, con le altre tre spiegazioni che sono solo in parte
diverse dalle mie, dimostra che i giornalisti di sinistra hanno scelto la
prima delle due opzioni, e secondo me hanno fatto il loro dovere.
Secondo te avrebbero dovuto enfatizzare/minimizzare secondo gli interessi
elettorali dei partiti (di sinistra). È un'opinione rispettabile come tutte.
Credo però che la gran parte dei giornalisti non la condividerebbe e la
considererebbe professionalmente degradante.
Considera poi che, contemporaneamente ai problemi della sicurezza, giornali
e tv hanno enfatizzato, in una misura che non si era mai vista prima, il
problema degli infortuni sul lavoro. Anche in questo, secondo me hanno fatto
il loro dovere, e non hanno obbedito a direttive o interessi di partito.
tonto
2008-09-09 08:10:21 UTC
Permalink
Post by Luciano
Secondo te, qual è il dovere di un giornalista? Cogliere e interpretare i
sentimenti dell'opinione pubblica, oppure obbedire alle direttive del
partito a cui appartengono?
Il dovere di un giornalista dovrebbe essere descrivere la realtà così com'è
senza enfatizzarla; il suo mestiere, invece, è far vendere i giornali o
guardare il suo tg e questo si fa spremendo casi come quello di Cogne o
indicando mostri da sbattere in prima pagina.
Nel caso delle redazioni legate al cavaliere, questo coincide sia coi gusti
degli (e)lettori di riferimento sia con gli interessi politici del
proprietario.
Penso però che non ci siano alibi per chi ha trasformato l'intera
informazione nazionale in una serie di fogli scandalistici che da decenni
cercano la lacrimuccia o la favoletta morale (il rumeno ubriaco, il padre
esasperato, la vittima innocente, le lamiere contorte, l'inferno, l'incubo e
via banalizzando)
Post by Luciano
Considera poi che, contemporaneamente ai problemi della sicurezza,
giornali e tv hanno enfatizzato, in una misura che non si era mai vista
prima, il problema degli infortuni sul lavoro. Anche in questo, secondo me
hanno fatto il loro dovere, e non hanno obbedito a direttive o interessi
di partito.
Non hanno enfatizzato le morti sul lavoro, semplicemente hanno cominciato a
parlarne come parlano delle stragi del sabato sera e dei maxiesodi o dei
barconi dal nordafrica: il problema è che di queste cose, molto più gravi e
più vicine al quotidiano di ognuno di noi, non gliene frega un cazzo a
nessuno e al tempo stesso richiedono delle scelte politiche fatte da
cervelli adulti.
Insomma, questo tipo di notizie dovrebbero provocare una reazione diversa da
"che buono!" "che cattivo!" "che disgrazia!" o "che paura!" e portare a
scelte politiche meno demenziali dello spettacolino infantile che ci serve
il governo.
Quindi la mancanza di interesse per queste notizie unita al fatto che
mettono in difficoltà gli onorevoli neuroni fa sospettare che vengano
pubblicate per fini politici e questo è molto triste.
Luciano
2008-09-09 15:08:25 UTC
Permalink
Post by tonto
Post by Luciano
Secondo te, qual è il dovere di un giornalista? Cogliere e interpretare i
sentimenti dell'opinione pubblica, oppure obbedire alle direttive del
partito a cui appartengono?
Il dovere di un giornalista dovrebbe essere descrivere la realtà così
com'è senza enfatizzarla;
Impossibile. La redazione durante il giorno è sommersa da tante notizie, e
bisogna decidere in breve tempo quale mettere in prima pagina
(=enfatizzare), e quale no. Una scelta sbagliata può costare molto a un
giornale, in termini economici e di credibilità.
Post by tonto
il suo mestiere, invece, è far vendere i giornali o guardare il suo tg e
questo si fa spremendo casi come quello di Cogne o indicando mostri da
sbattere in prima pagina.
Che differenza c'è fra il mestiere e il dovere? Il commesso di un negozio di
abbigliamento ha il mestiere (=dovere) di vendere quanto più abiti è
possibile; e ha il dovere (=mestiere) di non vendere abiti contraffati.
Mestiere e dovere sono la stessa cosa, e, mutatis mutandis, sono la stessa
cosa per il giornalista e per il commesso.
Post by tonto
Nel caso delle redazioni legate al cavaliere, questo coincide sia coi
gusti degli (e)lettori di riferimento sia con gli interessi politici del
proprietario.
E nel caso di redazioni non legate e non simpatizzanti per il cavaliere,
quali sono il dovere e il mestiere? Mi sembra di capire che in questo caso
il dovere e mestiere cambino, e consistano nel fare scelte di enfatizzazione
conformi non alla sensibilità del pubblico, ma agli interessi elettorali dei
nemici del cavaliere.
Post by tonto
Penso però che non ci siano alibi per chi ha trasformato l'intera
informazione nazionale in una serie di fogli scandalistici che da decenni
cercano la lacrimuccia o la favoletta morale (il rumeno ubriaco, il padre
esasperato, la vittima innocente, le lamiere contorte, l'inferno, l'incubo
e via banalizzando)
Almeno queste cose piacciono al pubblico, e chi non gli piace ha sempre la
possibilità di leggere qualche altra cosa. Pensa a quei poveretti che per
anni e anni hanno potuto leggere solo la Pravda.
Post by tonto
Quindi la mancanza di interesse per queste notizie unita al fatto che
mettono in difficoltà gli onorevoli neuroni fa sospettare che vengano
pubblicate per fini politici e questo è molto triste.
Per me è triste che si dia la colpa ai giornalisti (in generale, inclusi
quelli di sinistra) delle sconfitte della sinistra.
tonto
2008-09-09 17:14:33 UTC
Permalink
Post by Luciano
Impossibile. La redazione durante il giorno è sommersa da tante notizie, e
bisogna decidere in breve tempo quale mettere in prima pagina
(=enfatizzare), e quale no. Una scelta sbagliata può costare molto a un
giornale, in termini economici e di credibilità.
Se sono sommersi di notizie da pubblicare perchè continuano a menarla con la
morte di Diana, il delitto di Cogne, quello di Garlasco e notizione come "è
scoppiata l'estate"?
Post by Luciano
Che differenza c'è fra il mestiere e il dovere? Il commesso di un negozio
di abbigliamento ha il mestiere (=dovere) di vendere quanto più abiti è
possibile; e ha il dovere (=mestiere) di non vendere abiti contraffati.
Il dovere di un avvocato è difendere il suo assistito o fare i soldi?
Il dovere del lavoratore è timbrare il cartellino o lavorare?
Non ciurliamo, per favore...
Post by Luciano
Mestiere e dovere sono la stessa cosa, e, mutatis mutandis, sono la stessa
cosa per il giornalista e per il commesso.
Del bottegaio posso verificare la qualità della merce e decidere se
tornarci: per verificare la qualità delle notizie, invece, mi devo sbattere
ed informarmi.
Potrei non essere così stimolato a farlo mentre un buco nei pantaloni può
stimolarmi a cambiare negozio.
Post by Luciano
Mi sembra di capire che in questo caso il dovere e mestiere cambino, e
consistano nel fare scelte di enfatizzazione conformi non alla sensibilità
del pubblico, ma agli interessi elettorali dei nemici del cavaliere.
Tu capisci sempre solo quello che ti fa comodo.
Rispondere ai tuoi post diventa ogni giorno di più una perdita di tempo.
Post by Luciano
Almeno queste cose piacciono al pubblico, e chi non gli piace ha sempre la
possibilità di leggere qualche altra cosa. Pensa a quei poveretti che per
anni e anni hanno potuto leggere solo la Pravda.
Evidentemente io non sono il pubblico visto che di Lady Diana e Annamaria
Franzoni non mi è mai interessato granchè e per trovare qualche "altra cosa"
da leggere devo pagare.
Certo, sempre più interessante il gossip delle tue argomentazioni su "quando
c'era il comunismo" visto che è un'esperienza storica che non mi riguarda.
Post by Luciano
Per me è triste che si dia la colpa ai giornalisti (in generale, inclusi
quelli di sinistra) delle sconfitte della sinistra.
Ah sì, ho scritto così?
Faccio sempre tanti errori, sopratutto quello di dare retta ai pisquani come
te...

Non disturbarti a rispondermi e vai a cagare...
Luciano
2008-09-09 18:48:22 UTC
Permalink
Post by tonto
Post by Luciano
Impossibile. La redazione durante il giorno è sommersa da tante notizie,
e bisogna decidere in breve tempo quale mettere in prima pagina
(=enfatizzare), e quale no. Una scelta sbagliata può costare molto a un
giornale, in termini economici e di credibilità.
Se sono sommersi di notizie da pubblicare perchè continuano a menarla con
la morte di Diana, il delitto di Cogne, quello di Garlasco e notizione
come "è scoppiata l'estate"?
Mai visto un articolo in prima pagina intitolato: È scoppiata l'estate.
Post by tonto
Post by Luciano
Che differenza c'è fra il mestiere e il dovere? Il commesso di un negozio
di abbigliamento ha il mestiere (=dovere) di vendere quanto più abiti è
possibile; e ha il dovere (=mestiere) di non vendere abiti contraffati.
Il dovere di un avvocato è difendere il suo assistito o fare i soldi?
Entrambi.
Post by tonto
Il dovere del lavoratore è timbrare il cartellino o lavorare?
Entrambi.
Post by tonto
Non ciurliamo, per favore...
Non sono obiettivi incompatibili, lavorare nell'interesse del cliente e
guadagnare.
Post by tonto
Post by Luciano
Mestiere e dovere sono la stessa cosa, e, mutatis mutandis, sono la
stessa cosa per il giornalista e per il commesso.
Del bottegaio posso verificare la qualità della merce e decidere se
tornarci: per verificare la qualità delle notizie, invece, mi devo
sbattere ed informarmi.
Potrei non essere così stimolato a farlo mentre un buco nei pantaloni può
stimolarmi a cambiare negozio.
Aver trovato una notizia falsa su un un giornale, può stimolarti a cambiare
giornale.
Post by tonto
Post by Luciano
Almeno queste cose piacciono al pubblico, e chi non gli piace ha sempre
la possibilità di leggere qualche altra cosa. Pensa a quei poveretti che
per anni e anni hanno potuto leggere solo la Pravda.
Evidentemente io non sono il pubblico visto che di Lady Diana e Annamaria
Franzoni non mi è mai interessato granchè e per trovare qualche "altra
cosa" da leggere devo pagare.
Ma anche i giornali che parlano di Anna Maria Franzoni si pagano.
Post by tonto
Post by Luciano
Per me è triste che si dia la colpa ai giornalisti (in generale, inclusi
quelli di sinistra) delle sconfitte della sinistra.
Ah sì, ho scritto così?
Non è che hai scritto così, ma la coerenza porta a delle necessarie
conclusioni.
Poiché hai detto, non puoi negarlo, che il cavaliere ha vinto le elezioni
perché ha avuto al suo servizio tutti i giornalisti, compresi quelli di
sinistra, non è arbitrario pensare che, secondo te, se i giornalisti fossero
stati agli ordini di Bertinotti Diliberto e Pecoraro Scanio, la sinistra non
dico che avrebbe vinto, ma almeno non avrebbe perso in malo modo.
Se ti ho interpretato male, spiegati meglio.
tonto
2008-09-10 04:23:55 UTC
Permalink
Post by Luciano
Poiché hai detto, non puoi negarlo, che il cavaliere ha vinto le elezioni
perché ha avuto al suo servizio tutti i giornalisti, compresi quelli di
sinistra, non è arbitrario pensare che, secondo te, se i giornalisti
fossero stati agli ordini di Bertinotti Diliberto e Pecoraro Scanio, la
sinistra non dico che avrebbe vinto, ma almeno non avrebbe perso in malo
modo.
Se ti ho interpretato male, spiegati meglio.
Sei il solito imbecille in mala fede: invece di attribuirmi frasi che non ho
scritto o interpretarei miei pensieri in base alle tue fantasie perchè non
vai a scrivere editoriali su Tiramolla?
Luciano
2008-09-10 04:36:17 UTC
Permalink
Post by tonto
Post by Luciano
Se ti ho interpretato male, spiegati meglio.
Sei il solito imbecille in mala fede: invece di attribuirmi frasi che non
ho scritto o interpretarei miei pensieri in base alle tue fantasie perchè
non vai a scrivere editoriali su Tiramolla?
Non ti sei spiegato meglio, e non hai saputo fare una replica argomentata.
Quindi concludo che ti ho interpretato bene.
La tua scorrettezza e la tua volgarità sono ormai ben note a tutti i
lettori.
giovanni
2008-09-10 06:57:13 UTC
Permalink
Post by Luciano
Post by tonto
Post by Luciano
Se ti ho interpretato male, spiegati meglio.
Sei il solito imbecille in mala fede: invece di attribuirmi frasi che non
ho scritto o interpretarei miei pensieri in base alle tue fantasie perchè
non vai a scrivere editoriali su Tiramolla?
Non ti sei spiegato meglio, e non hai saputo fare una replica argomentata.
Quindi concludo che ti ho interpretato bene.
e tutti noi concludiamo che tonto ha interpretato benissimo la tua
mala fede.
giovanni
2008-09-10 06:56:07 UTC
Permalink
Post by tonto
Il dovere di un avvocato è difendere il suo assistito o fare i soldi?
Il dovere del lavoratore è timbrare il cartellino o lavorare?
Non ciurliamo, per favore...
la capziosità dei berluschini nel negare il peso del controllo dei
mass media sul voto sta raggiungendo livelli da teologi medievali
esperti in teodicea. Ma loro, almeno, lo fanno pro domo sua, i
sedicenti elettori di sinistra che si ostinano a negare che il fattto
che 90% degli italiani non ha altra fonte di informazione che la tv
sia determinante per il voto (e anche dopo, nella formazione
dell'agenda politica, per cui di fatto il nano comanda anche
dall'opposizione), per chi lo fanno?
tonto
2008-09-11 16:38:01 UTC
Permalink
Post by giovanni
la capziosità dei berluschini nel negare il peso del controllo dei
mass media sul voto sta raggiungendo livelli da teologi medievali
esperti in teodicea. Ma loro, almeno, lo fanno pro domo sua, i
sedicenti elettori di sinistra che si ostinano a negare che il fattto
che 90% degli italiani non ha altra fonte di informazione che la tv
sia determinante per il voto (e anche dopo, nella formazione
dell'agenda politica, per cui di fatto il nano comanda anche
dall'opposizione), per chi lo fanno?
Continuo a pensare che il controllo del berlusca sui mass media non possa
essere un alibi: quest'anno chi voleva informarsi aveva delle trasmissioni
fatte molto bene sulla rai in cui tutti i leader di partito venivano
intervistati da vari giornalisti.
Alle scorse elezioni il faccia a faccia tra Berlusconi e Prodi ha fatto
emergere gli argomenti concreti dalle cazzate demagogiche: se poi uno
preferisce gli spot o il tg4 non sarà certo un trattamento stile "arancia
meccanica" a fargli cambiare idea.
Con questo non dico che l'impero mediatico di Berlusconi non sia un problema
ma mi fa girare i coglioni quando lo si usa come alibi visto che anche i
bambini vedono che tg4 e tg5 sono faziosi e che l'informazione in Italia è
quella che è.

Il problema della sinistra è prima di tutto a sinistra: governi di c-sx che
non risolvono il conflitto d'interessi, non cambiano la legge elettorale e
poi, cigliegina sulla torta, le campagne elettorali demenziali.
Flavia D'Angeli, ad esempio, ha fatto una discreta apparizione in tv per poi
affermare di essere per l'abolizione della proprietà privata (in generale,
nemmeno dei mezzi di produzione); Bertinotti e Veltroni si sono sfidati a
colpi di sparate demagogiche...
Se il tuo target sono gli "elettori intelligenti" devi sforzarti di usare
argomenti intelligenti.

E' un dato di fatto che l'impero mediatico non ha impedito a Prodi di andare
due volte al governo e che il c-sx ha perso quando si è presentato diviso:
non perchè i voti di PRC&c. fossero determinanti ma perchè di fatto la c.d.
sinistra radicale è un accessorio identitario dell'Ulivo (o del PD), la
garanzia del suo ancoramento a sinistra.

E poi, se il tg4 è fazioso cosa fai, gli tiri giù le antenne con la fionda?
giovanni2
2008-09-12 17:01:44 UTC
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Post by tonto
E poi, se il tg4 è fazioso cosa fai, gli tiri giù le antenne con la fionda?
rete 4 è illegale e andrebbe sbattuta sul satellite da anni, tanto per
cominciare...
tonto
2008-09-13 11:00:04 UTC
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Post by giovanni2
Post by tonto
E poi, se il tg4 è fazioso cosa fai, gli tiri giù le antenne con la fionda?
rete 4 è illegale e andrebbe sbattuta sul satellite da anni, tanto per
cominciare...
Esiste in Italia un potere abbastanza forte da farlo?
giovanni2
2008-09-13 20:30:39 UTC
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Post by tonto
Post by giovanni2
Post by tonto
E poi, se il tg4 è fazioso cosa fai, gli tiri giù le antenne con la fionda?
rete 4 è illegale e andrebbe sbattuta sul satellite da anni, tanto per
cominciare...
Esiste in Italia un potere abbastanza forte da farlo?
se si vuole che questo torni ad essere un paese civile, è necessario
che questo potere si formi. Altrimenti saremo in balia di un criminale
che se ne sbatte se Alitalia fallisce perchè ha commissionato sondaggi
da cui risulta che se dà la colpa ai comunisti la maggioranza degli
italiani sarà d'accordo con lui.
tonto
2008-09-14 10:56:35 UTC
Permalink
Post by giovanni2
se si vuole che questo torni ad essere un paese civile, è necessario
che questo potere si formi. Altrimenti saremo in balia di un criminale
che se ne sbatte se Alitalia fallisce perchè ha commissionato sondaggi
da cui risulta che se dà la colpa ai comunisti la maggioranza degli
italiani sarà d'accordo con lui.
A proposito di poteri: come è finita la querelle sull'antennone di radio
vaticana? Alla fine ha prevalso la prevenzione del cancro o la cura delle
anime?

Axl
2008-09-09 18:41:23 UTC
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Post by Luciano
Secondo te avrebbero dovuto enfatizzare/minimizzare secondo gli interessi
elettorali dei partiti (di sinistra).
Ma neanche per idea! Forse non mi sono spiegato bene, ma la mia idea è che
la fissazione morbosa sulla cronaca e sul tema della "sicurezza" derivi
innanzitutto dall'impostazione dei telegiornali Mediaset, e che Rai & co.
si siano allegramente accodati (perché come ho scritto chi controlla una
quota consistente dell'informazione finisce necessariamente per influenzare
anche la "concorrenza"... che peraltro praticamente non c'è).
Se a questo aggiungi che gli stessi politici di sinistra hanno cavalcato
l'onda populista alla ricerca di un consenso che non è arrivato, e che i
giornalisti "di sinistra" sono probabilmente meno "allineati" dei loro
omologhi "di destra" il gioco è fatto: niente complotti, "solo" il
conflitto di interessi. Dove avrei detto che i giornalisti dovrebbero
essere (ancora!) più faziosi non l'ho proprio capito
Luciano
2008-09-11 15:44:31 UTC
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Post by Axl
Ma neanche per idea! Forse non mi sono spiegato bene, ma la mia idea è che
la fissazione morbosa sulla cronaca e sul tema della "sicurezza" derivi
innanzitutto dall'impostazione dei telegiornali Mediaset,
Visto che hai ammesso di non esserti spiegato chiaramente (e ti stimo di più
dopo questa ammissione che in questo ng nessuno vuole fare), mi permetto di
insistere con una domanda precisa: secondo te, questa impostazione dei
telegiornali Mediaset da che cosa dipende?
1- Dal fatto che i giornalisti ritengono in questo modo di cogliere bene la
sensibilità del pubblico.
2- Dal fatto che i giornalisti non se ne fregano niente del loro dovere
professionale (cogliere la sensibilità), e vogliono solo avvantaggiare la
campagna elettorale del padrone dell'azienda.
Post by Axl
e che Rai & co.
si siano allegramente accodati
Ripeto le due domande di prima. I giornalisti Rai e stampa di sinistra si
sono accodati perché:
1- ritenevano in questo modo di cogliere ecc ecc
2- volevano avvantaggiare la campagna elettorale di Berlusconi.
Post by Axl
(perché come ho scritto chi controlla una
quota consistente dell'informazione finisce necessariamente per influenzare
anche la "concorrenza"... che peraltro praticamente non c'è).
Quando un'azienda lancia un prodotto nuovo che ha molto successo (poniamo in
questo momento Grand Soleil), tutte le aziende concorrenti si accodano per
sfruttare in parte il successo del primo. Per questo motivo dobbiamo
ritenere, fino alla prova di un complotto, che se Rai & co si sono
accodate allo stile di Mediaset, è perché Mediaset aveva colto bene la
sensibilità del pubblico, e aveva avuto successo (come Grand Soleil).
Post by Axl
Se a questo aggiungi che gli stessi politici di sinistra hanno cavalcato
l'onda populista alla ricerca di un consenso che non è arrivato, e che i
giornalisti "di sinistra" sono probabilmente meno "allineati" dei loro
omologhi "di destra" il gioco è fatto: niente complotti, "solo" il
conflitto di interessi.
D'accordo su niente complotti, ma che c'entra il conflitto di interesse? Che
motivo hai per pensare che, se il padrone di Mediaset non fosse Berlusconi,
la sensibilità dell'opinione pubblica sarebbe diversa, oppure i giornalisti
non sarebbero in grado di coglierla?
Post by Axl
Dove avrei detto che i giornalisti dovrebbero
essere (ancora!) più faziosi non l'ho proprio capito
È chiaro che non ti sei espresso con quelle parole, però hai deplorato un
certo comportamento dei giornalisti (anche di sinistra), lasciando intuire
che avrebbero dovuto comportarsi diversamente. In che cosa sarebbe dovuto
consistere questo diverso comportamento?
1- contrastare l'interesse elettorale di Berlusconi
2- favorire l'interesse elettorale dei partiti antiberlusconiani
3- o che altro?
Maurizio Pistone
2008-09-11 17:26:38 UTC
Permalink
Post by Luciano
Quando un'azienda lancia un prodotto nuovo che ha molto successo (poniamo in
questo momento Grand Soleil), tutte le aziende concorrenti si accodano per
sfruttare in parte il successo del primo. Per questo motivo dobbiamo
ritenere, fino alla prova di un complotto, che se Rai & co si sono
accodate allo stile di Mediaset, è perché Mediaset aveva colto bene la
sensibilità del pubblico, e aveva avuto successo (come Grand Soleil)
quello che dici è sostanzialmente vero.

Però bisogna fare qualche precisazione. Il pubblico è *sempre* sensibile
ai problemi della sicurezza - gran parte dei lettori di giornali si
precipitano sulla cronaca nera, "di questi tempi non si è più sicuri",
"non si può più uscire la sera" ecc. sono frasi ricorrenti in qualunque
epoca e in qualunque società. Vergini sventrate e banditi trionfanti
sono *sempre* temi di grande successo.

Dire però che il mestiere del giornalista consiste nell'assecondare
questi temi di sicuro successo è come dire che il mestiere del cuoco
consiste esclusivamente nel produrre imitazioni del Gràn Solèi. Invece:

1. esiste anche una produzione di dolci e di informazione di qualità,
che non è detto sia limitata a minuscole nicchie di mercato - in Italia
grazie a dei grandi professionisti non beviamo solo il Tavernello, e non
mangiamo solo montagne di Cììs Burgher; se l'informazione, di qualunque
tendenza, sa solo dare la caccia agli zingari, è sicuramente per un
grave difetto di professionalità dei giornalisti (colpa di chi? boh):
2. accodarsi esclusivamente al modello del prodotto di più grande
successo, è, per gli altri produttori, quasi sempre una mossa suicida:
se la bevanda migliore è la Coca Cola, e tutti imitano la Coca Cola,
prima o poi l'unico produttore di bevande resterà la Coca Cola;
3. rimane poi il fatto che esiste anche un'etica e un'estetica
professionale; non credo d'essere l'unico che prenderebbe volentieri a
schiaffi la mamma di Denìz Pipitone, e se fossi un giornalista mi farei
licenziare piuttosto che scrivere un articolo sull'argomento.

Insomma, le ondate di passione dell'opinione pubblica, quando arrivano,
travolgono tutto, ma, come diceva Machiavelli, è nei tempi calmi che
bisogna mettere gli argini. Un'informazione seria e di qualità serve
anche ad evitare che la gente impazzisca dietro le zingare che rubano e
le bidelle che violentano l'Internèt che corrompe i bambini.

Altro discorso è quello del rapporto fra informazione e politica. Io non
credo mai, fino a prova contraria, alle tesi complottiste. Però ci sono
forme di cedimento e conformismo e compromissione più o meno forti, più
o meno evidenti, più o meno spudorate. Una politica miope, incolta e
provinciale si illude di poter campare mangiando le bricole delle grandi
ondate di passione e del grande mercato delle paure. Un ceto politico
formato quasi esclusivamente di vecchi tromboni pluritrombati si illude
di poter imitare il linguaggio e lo stile del vincitore, e così riesce
solo ad affondare nel ridicolo.

=======

In un precedente messaggio ho citato il caso Di Bella, che fin
dall'inizio mi è sembrato un evento clamoroso, un modello da manuale di
uso eversivo dell'informazione. Usando ingredienti vecchi come il mondo
(la medicina miracolosa, l'eroico scienziato che, da solo, sfida i
parrucconi della scienza "ufficiale"), non solo si è raggiunto un
successo di pubblico travolgente, ma si sono dati colpi micidiali al
prestigio del pensiero scientifico (se Di Bella è uno scienziato, allora
Darwin era un pervertito, e la Chiesa ha fatto bene a mettere il
bavaglio a Galileo), si è affermato che il consenso delle piazze è
l'unico criterio di verità, si sono piegate le istituzioni alla
pressione dell'isteria collettiva. Un paese dove tutti gli argini della
ragionevolezza sono travolti dal sorriso timido di un vecchietto un po'
svitato, e dai suoi fanatici seguaci, è pronto ad accettare qualunque
cosa.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Luciano
2008-09-12 05:02:43 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by Luciano
Quando un'azienda lancia un prodotto nuovo che ha molto successo (poniamo in
questo momento Grand Soleil), tutte le aziende concorrenti si accodano per
sfruttare in parte il successo del primo. Per questo motivo dobbiamo
ritenere, fino alla prova di un complotto, che se Rai & co si sono
accodate allo stile di Mediaset, è perché Mediaset aveva colto bene la
sensibilità del pubblico, e aveva avuto successo (come Grand Soleil)
quello che dici è sostanzialmente vero.
Ti ringrazio di questa ammissione, e anche di tutte le considerazioni che
seguono, intelligenti e pacate, anche nelle parti in cui esprimi qualche
dissenso da ciò che ho detto io. In un ng in cui quasi tutti non sanno
argomentare, e sparano l'accusa di malafede ogni volta che non sono in grado
di capire l'interlocutore e di discutere al suo livello, diventa un piacere
ricevere critiche e osservazioni da una persona come te.
Post by Maurizio Pistone
Però bisogna fare qualche precisazione. Il pubblico è *sempre* sensibile
ai problemi della sicurezza - gran parte dei lettori di giornali si
precipitano sulla cronaca nera, "di questi tempi non si è più sicuri",
"non si può più uscire la sera" ecc. sono frasi ricorrenti in qualunque
epoca e in qualunque società. Vergini sventrate e banditi trionfanti
sono *sempre* temi di grande successo.
Dire però che il mestiere del giornalista consiste nell'assecondare
questi temi di sicuro successo è come dire che il mestiere del cuoco
consiste esclusivamente nel produrre imitazioni del Gràn Solèi.
Nel momento in cui Grand Soleil tira, conviene ai concorrenti fabbricarne a
più non posso imitazioni. Calmatosi il mercato, penseranno a fare qualcosa
di più creativo.
Post by Maurizio Pistone
1. esiste anche una produzione di dolci e di informazione di qualità,
che non è detto sia limitata a minuscole nicchie di mercato - in Italia
grazie a dei grandi professionisti non beviamo solo il Tavernello, e non
mangiamo solo montagne di Cììs Burgher; se l'informazione, di qualunque
tendenza, sa solo dare la caccia agli zingari, è sicuramente per un
2. accodarsi esclusivamente al modello del prodotto di più grande
se la bevanda migliore è la Coca Cola, e tutti imitano la Coca Cola,
prima o poi l'unico produttore di bevande resterà la Coca Cola;
Sbagli. Pepsi Cola è anch'essa una grande impresa multinazionale.
Post by Maurizio Pistone
3. rimane poi il fatto che esiste anche un'etica e un'estetica
professionale; non credo d'essere l'unico che prenderebbe volentieri a
schiaffi la mamma di Denìz Pipitone, e se fossi un giornalista mi farei
licenziare piuttosto che scrivere un articolo sull'argomento.
Insomma, le ondate di passione dell'opinione pubblica, quando arrivano,
travolgono tutto, ma, come diceva Machiavelli, è nei tempi calmi che
bisogna mettere gli argini. Un'informazione seria e di qualità serve
anche ad evitare che la gente impazzisca dietro le zingare che rubano e
le bidelle che violentano l'Internèt che corrompe i bambini.
Altro discorso è quello del rapporto fra informazione e politica. Io non
credo mai, fino a prova contraria, alle tesi complottiste. Però ci sono
forme di cedimento e conformismo e compromissione più o meno forti, più
o meno evidenti, più o meno spudorate. Una politica miope, incolta e
provinciale si illude di poter campare mangiando le bricole delle grandi
ondate di passione e del grande mercato delle paure. Un ceto politico
formato quasi esclusivamente di vecchi tromboni pluritrombati si illude
di poter imitare il linguaggio e lo stile del vincitore, e così riesce
solo ad affondare nel ridicolo.
=======
In un precedente messaggio ho citato il caso Di Bella, che fin
dall'inizio mi è sembrato un evento clamoroso, un modello da manuale di
uso eversivo dell'informazione.
Qui credo che sbagli. Il movimento dei pazienti di Di Bella si è sviluppato
in maniera silenziosa e quasi sotterranea per molto tempo, e i giornali lo
hanno scoperto quando era diventato già molto esteso, secondo me quindi in
ritardo.
E non dimentichiamo le centinaia di sentenze del pretore Madaro. Come
pensare che non dovessero terremotare la sanità italiana, quando una vecchia
sentenza che richiamava un episodio piuttosto marginale della vita
professionale di Schifani, rispolverata da Travaglio, ha terremotato la Rai
e le massime istituzioni della repubblica?
Maurizio Pistone
2008-09-12 07:47:43 UTC
Permalink
Post by Luciano
Qui credo che sbagli. Il movimento dei pazienti di Di Bella si è sviluppato
in maniera silenziosa e quasi sotterranea per molto tempo, e i giornali lo
hanno scoperto quando era diventato già molto esteso, secondo me quindi in
ritardo.
questo sicuramente avviene sempre. Non ho mai detto che il caso Di Bella
sia un'invenzione dei giornali. Fenomeni simili si erano già verificati
in passato. Ricordo, qualche decina di anni fa, la storia di un
veterinario che riteneva di aver ricavato la cura contro il cancro dal
siero delle capre. La storia è piena di questi rimedi miracolosi, a cui
poveri malati distrutti dal dolore affidano le loro ultime speranze. Il
fenomeno clamoroso è successo dopo, quando il caso Di Bella è diventato
un evento che ha trascinato l'intera opinione pubblica, non solo le
famiglie dei malati: i giornali, il Ministero della Sanità, con un
furibondo linciaggio nei confronti del ministro Bindi, la politica, la
magistratura, perfino la Chiesa, che non ha mancato di metterci il naso,
non ricordo quale cardinale disse che la cura Di Bella era conforme al
Vangelo.

Non fu, ripeto, una congiura, ma una valanga, alla quale ad un certo
punto mezza società italiana pensò di accordarsi, un po' ingenuamente ,
un po' furbescamente, come sempre in questi casi. Chi fu travolto, chi
applaudì al bello spettacolo, chi approfittò del polverone per combinare
qualche affaruccio, chi diede una bella spinta per rendere la valanga
più grande e rovinosa. Quando finalmente questa arrivò a valle, perse
tutta la sua energia, e la MTB è ormai entrata nell'elenco delle
bizzarrie pseudoscientifiche, come il moto perpetuo, la fusione fredda e
la memoria dell'acqua. Ma i danni sono durati a lungo, ed alcune macerie
si possono ancora osservare.
Post by Luciano
E non dimentichiamo le centinaia di sentenze del pretore Madaro.
ecco, questo è appunto un esempio dell'effetto rovinoso di quella
valanga.

Scrivo queste cose non per gusto della ricostruzione storica, ma perché
l'Italia è ancora quella. Il complesso sistema di interazioni,
amplificazioni e feed-back che si chiama "opinione pubblica", questo
"corpaccio", (Manzoni) deve ad un certo punto trovare degli argini e dei
cartelli indicatori; è questo il compito degli intellettuali, del
sistema di informazione, della scuola, della politica. Se la valanga non
trova mai una guida ragionevole, al contrario, trova dei furbastri che
pensano faccia parte della loro "professione" mettersi alla testa del
movimento, dovunque sia diretto, alzare qualunque bandiera, purché sia
seguita da qualcuno, urlare qualunque slogan, purché ci sia un pubblico
disposto a ripeterlo, la società riceve degli scossoni che prima o poi
la mandano a gambe all'aria.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
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http://blog.ilpugnonellocchio.it
Paolomaria
2008-09-12 12:55:58 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Scrivo queste cose non per gusto della ricostruzione storica, ma perché
l'Italia è ancora quella. Il complesso sistema di interazioni,
amplificazioni e feed-back che si chiama "opinione pubblica", questo
"corpaccio", (Manzoni)
Ti segnalo che il numero di questo mese di "Mente e cervello" (una
filiazione di Scientific american) è dedicato proprio alle paure irrazionali
e alla loro diffusione, nel mondo, non tra i televisionari italofoni.
Esistono ancora le edicole, e non esistono solo i nemici della libertà di
stampa provinciali che parlano di *doveri* dei giornalisti, partendo anche
dal manuale del perfetto baciapile, imposto a troppe generazioni.
I primi inviati speciali (Senofonte ed Erodoto) contavano un sacco di balle,
ma ci vuole conoscenza critica per saperlo.
Non parliamo poi di Giulio Cesare, che nel De bello gallico e De bello
civili sembra il maestro di Sua Bassezza, per chi sa come sono andate
davvero le cose.
E mi pare che Marat e Danton fossero gazzettieri ed abbiano fatto una brutta
fine per opposte mani.

Non conoscete nessuno? Il mio personale sondaggio tra le ragazze che conosco
(e non sono poche) mi dice che non ce n'è una che ha paura ad uscire da sola
la sera.
Sono io che ho paura, sapendo che ci sono loro in giro, come guidano e
qualche altro dato sensibile che la privacy vieta di divulgare.
Luciano
2008-09-12 17:47:09 UTC
Permalink
Post by Maurizio Pistone
Post by Luciano
E non dimentichiamo le centinaia di sentenze del pretore Madaro.
ecco, questo è appunto un esempio dell'effetto rovinoso di quella
valanga.
Le sentenze favorevoli venivano emesse quando una cartella clinica
evidenziava miglioramenti dopo l'inizio della cura Di Bella. Possiamo
credere che un giudice emettesse a centinaia sentenze senza prove?
Post by Maurizio Pistone
Se la valanga non
trova mai una guida ragionevole, al contrario, trova dei furbastri che
pensano faccia parte della loro "professione" mettersi alla testa del
movimento, dovunque sia diretto, alzare qualunque bandiera, purché sia
seguita da qualcuno, urlare qualunque slogan, purché ci sia un pubblico
disposto a ripeterlo, la società riceve degli scossoni che prima o poi
la mandano a gambe all'aria.
Qui esageri. Quando qualche giornalista "urla qualunque slogan", non è la
società che va a gambe all'aria; è il giornalista che perde credibilità.
Paolomaria
2008-09-12 19:22:15 UTC
Permalink
Possiamo credere che un giudice emettesse a centinaia sentenze senza
prove?
Dipende dal nome. Borrelli, Davigo, Gandus, Boccassini e tutti i nomi che
cominciano nella prima metà dell'alfabeto non fanno altro.
Dalla M in poi sono tutti santi.
E' una strana teoria, ma per le marmotte azzurre può funzionare.
Luciano
2008-09-13 06:12:56 UTC
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Post by Paolomaria
Possiamo credere che un giudice emettesse a centinaia sentenze senza
prove?
Dipende dal nome. Borrelli, Davigo, Gandus, Boccassini e tutti i nomi che
cominciano nella prima metà dell'alfabeto non fanno altro.
Dalla M in poi sono tutti santi.
Borrelli Davigo Di Pietro ecc non emettevano sentenze, perché erano della
procura. Si limitavano a mettere in custodia cautelare gli imputati, e non
era poco, visto che alla fine molti risultavano innocenti.
Come esibizionismo non c'è stata nessuna differenza. Non per nulla Madaro fu
chiamato il Di Pietro della sanità.
Axl
2008-09-11 18:48:54 UTC
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Post by Maurizio Pistone
In un precedente messaggio ho citato il caso Di Bella, che fin
dall'inizio mi è sembrato un evento clamoroso, un modello da manuale di
uso eversivo dell'informazione. Usando ingredienti vecchi come il mondo
(la medicina miracolosa, l'eroico scienziato che, da solo, sfida i
parrucconi della scienza "ufficiale"), non solo si è raggiunto un
successo di pubblico travolgente, ma si sono dati colpi micidiali al
prestigio del pensiero scientifico
Sono d'accordo, ma bisogna riconoscere che in questo paese la Scienza è
considerata cultura di serie B.
Lo si vede non solo da come viene trattata da giornalisti, politici e
soubrette, ma anche banalmente dal numero di ore e dal peso che le vengono
assegnati nella scuola dell'obbligo rispetto alle materie umanistiche.
E questo perfino nei licei scientifici.
Post by Maurizio Pistone
(se Di Bella è uno scienziato, allora
Darwin era un pervertito, e la Chiesa ha fatto bene a mettere il
bavaglio a Galileo), si è affermato che il consenso delle piazze è
l'unico criterio di verità, si sono piegate le istituzioni alla
pressione dell'isteria collettiva. Un paese dove tutti gli argini della
ragionevolezza sono travolti dal sorriso timido di un vecchietto un po'
svitato, e dai suoi fanatici seguaci, è pronto ad accettare qualunque
cosa.
Straquoto.
Axl
2008-09-11 18:22:42 UTC
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Post by Luciano
secondo te, questa impostazione dei
telegiornali Mediaset da che cosa dipende?
Dal fatto che i "giornalisti" di Mediaset sono zerbini di Berlusconi.
Gli unici che non si dichiaravano apertamente iperberlusconiani (non che
non lo fossero) li hanno spediti altrove.
Post by Luciano
Ripeto le due domande di prima. I giornalisti Rai e stampa di sinistra si
1- ritenevano in questo modo di cogliere ecc ecc
Nei post precedenti mi sembra di essermi spiegato su questo: se 3 reti
televisive che controllano il 55% e più dell'audience martellano
continuamente su un tema, quel tema PER FORZA DI COSE viene trattato
anche dalle restanti (poche) TV e dai giornali. E' naturale che questo
avvenga, soprattutto in un paese di vecchi in cui la TV rappresenta la
fonte principale di informazione. Quello che mi stupisce in compenso è
che un controllo così capillare dell'informazione (e non solo televisiva,
oltretutto) non preoccupi anche chi non si riconosce nel centrosinistra.
Evidentemente Putin ha molti fan.
Post by Luciano
Quando un'azienda lancia un prodotto nuovo che ha molto successo (poniamo in
questo momento Grand Soleil), tutte le aziende concorrenti si accodano per
sfruttare in parte il successo del primo. Per questo motivo dobbiamo
ritenere, fino alla prova di un complotto, che se Rai & co si sono
accodate allo stile di Mediaset, è perché Mediaset aveva colto bene la
sensibilità del pubblico, e aveva avuto successo (come Grand Soleil).
...oppure Mediaset, assieme alla spazzatura Mondadori e alla propaganda
della destra *HA CREATO* quella determinata sensibilità.
Post by Luciano
D'accordo su niente complotti, ma che c'entra il conflitto di interesse? Che
motivo hai per pensare che, se il padrone di Mediaset non fosse Berlusconi,
la sensibilità dell'opinione pubblica sarebbe diversa, oppure i giornalisti
non sarebbero in grado di coglierla?
Perché se il padrone non fosse Berlusconi Mediaset non sarebbe così. O pensi
che 3 "telegiornali" su 3 avrebbero un direttore dichiaratamente
ultra-berlusconiano?
Post by Luciano
È chiaro che non ti sei espresso con quelle parole, però hai deplorato un
certo comportamento dei giornalisti (anche di sinistra)
Non l'ho deplorato. Ho criticato la fantastica strategia della sinistra, in
compenso.
Luciano
2008-09-13 06:25:33 UTC
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Post by Axl
...oppure Mediaset, assieme alla spazzatura Mondadori e alla propaganda
della destra *HA CREATO* quella determinata sensibilità.
Per me i giornalisti non creano, ma colgono le sensibilità dell'opinione
pubblica.
Ci siamo espressi chiaramente chiaramente, abbiamo idee lontanissime, ho
avuto piacere di dialogare con te che, a differenza di altri, non sei
maleducato; credo che possiamo chiudere la nostra discussione.
Post by Axl
Post by Luciano
D'accordo su niente complotti, ma che c'entra il conflitto di interesse? Che
motivo hai per pensare che, se il padrone di Mediaset non fosse Berlusconi,
la sensibilità dell'opinione pubblica sarebbe diversa, oppure i giornalisti
non sarebbero in grado di coglierla?
Perché se il padrone non fosse Berlusconi Mediaset non sarebbe così. O pensi
che 3 "telegiornali" su 3 avrebbero un direttore dichiaratamente
ultra-berlusconiano?
Ricorda che, secondo le leggi italiane dell'editoria, la linea politica di
un giornale è scelta dall'editore, il quale poi, senza interferire nella
gestione quotidiana della redazione, sceglie un direttore che realizzi
quella linea. Il fatto che giornali e televisioni di proprietà di Berlusconi
abbiano direttori berlusconiani è la cosa più naturale di questo mondo, così
come è naturale che un editore di sinistra abbia giornali orientati a
sinistra e con direttori di sinistra.
Maurizio Pistone
2008-09-09 17:54:01 UTC
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Post by Luciano
la similarità dei comportamenti dipende
dal fatto che tutti, da esperti professionisti, hanno interpretato
correttamente la sensibilità dell'opinione pubblica.
compito dell'informazione è informare o fare da cassa di risonanza della
"sensibilità dell'opinione pubblica"?

Perché c'è stato un periodo che la "sensibilità dell'opinione pubblica"
considerava il povero Luigi Di Bella un genio della medicina. Era
compito degli "esperti professionisti" partecipare al coro delle lodi, e
censurare ogni altra voce, o informare l'opinione pubblica che la
"multiterapia" era una boiata?
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Luciano
2008-09-09 18:58:46 UTC
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Post by Maurizio Pistone
Post by Luciano
la similarità dei comportamenti dipende
dal fatto che tutti, da esperti professionisti, hanno interpretato
correttamente la sensibilità dell'opinione pubblica.
compito dell'informazione è informare o fare da cassa di risonanza della
"sensibilità dell'opinione pubblica"?
Premesso che è impossibile informare in una maniera totalmente asettica e
neutrale, io penso che nessuno possa impedire a un giornalista di
enfatizzare quegli argomenti a cui l'opinione pubblica è più sensibile.
Altrimenti chi decide che cosa si deve enfatizzare? Le veline del minculpop?
Post by Maurizio Pistone
Perché c'è stato un periodo che la "sensibilità dell'opinione pubblica"
considerava il povero Luigi Di Bella un genio della medicina. Era
compito degli "esperti professionisti" partecipare al coro delle lodi, e
censurare ogni altra voce, o informare l'opinione pubblica che la
"multiterapia" era una boiata?
I giornalisti, fin quando non si sono compiute delle sperimentazioni serie
(e io non sono sicuro se sono state fatte), non potevano esprimere giudizi.
Poiché per un certo periodo l'opinione pubblica è stata molto sensibile al
tema, hanno fatto bene a parlarne.
Maurizio Pistone
2008-09-09 21:13:47 UTC
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Post by Luciano
I giornalisti, fin quando non si sono compiute delle sperimentazioni serie
sicuramente è stata tutta una faccenda poco seria
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Roberto Tagliaferri
2008-09-10 06:58:23 UTC
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Post by Luciano
Premesso che è impossibile informare in una maniera totalmente asettica e
neutrale, io penso che nessuno possa impedire a un giornalista di
enfatizzare quegli argomenti a cui l'opinione pubblica è più sensibile.
Altrimenti chi decide che cosa si deve enfatizzare? Le veline del minculpop?
Il buon Travaglio è certa mente schierato, però quando dice che Schifani era
conoscente di mafiosi porta le sentenze come pezze d'appoggio. Per il Di
Bella chi hanno portato i giornali? Le pezze del Di Bella medesimo
--
Roberto Tagliaferri-Linux user #30785 <-> r.tagliaferri@(forse)tosnet.it
Learned men are the cisterns of knowledge, not the fountainheads.
Luciano
2008-09-10 15:03:57 UTC
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Post by Roberto Tagliaferri
Post by Luciano
Premesso che è impossibile informare in una maniera totalmente asettica e
neutrale, io penso che nessuno possa impedire a un giornalista di
enfatizzare quegli argomenti a cui l'opinione pubblica è più sensibile.
Altrimenti chi decide che cosa si deve enfatizzare? Le veline del minculpop?
Il buon Travaglio è certa mente schierato, però quando dice che Schifani
era conoscente di mafiosi porta le sentenze come pezze d'appoggio. Per il
Di Bella chi hanno portato i giornali? Le pezze del Di Bella medesimo
Scusami, ma credo che tu non abbia buona memoria.
Molti pazienti di Di Bella si rivolsero alla magistratura per chiedere che
obbligasse le autorità sanitarie a pagare la cura. Fra i magistrati che più
se ne occuparono si segnalò un certo Madaro, pretore in provincia di Lecce
(non ricordo la città precisa), che venne anche soprannominato il Di Pietro
della sanità.
Naturalmente i ricorrenti esibivano al magistrato documenti, in particolare
le cartelle cliniche, da cui risultavano miglioramenti dei pazienti dopo
l'inizio del trattamento. Il pretore Madaro emise centinaia di sentenze
favorevoli ai pazienti che chiedevano al SSN di pagare la cura.
C'è una piccola appendice, che è significativa.
Una volta terminati i processi, il pretore si trovò in archivio centinaia di
cartelle cliniche che non servivano più ad esigenze giudiziarie. Pensò bene
di raccoglierle e inviarle al ministero della sanità, al quale sarebbero
potute diventare utili come base per eventuali future ricerche.
Dopo qualche tempo il ministero in un comunicato affermò che quelle cartelle
non costituivano alcun elemento di prova dell'efficacia della cura Di Bella,
e ne spiegò anche il motivo. Tutti i pazienti avevano iniziato la cura Di
Bella dopo aver praticato per qualche tempo le cure tradizionali. Orbene,
dicevano i tecnici del ministero della sanità, noi possiamo considerare una
prova dell'efficacia il fatto che il paziente abbia avuto miglioramenti o la
guarigione dopo aver praticato solo la cura Di Bella; se le ha praticate
entrambe, sarebbe arbitrario da parte nostra attribuire a una sola delle due
il merito della guarigione.
È un criterio che lascia un tantino perplessi.

Di Bella commise molti e gravi errori, soprattutto di comunicazione.
Sosteneva che la sua cura era efficace contro tutti i tipi di tumore, cosa
che appare poco credibile a prima impressione, ma soprattutto appare
profondamente presuntuosa, dal momento che, senza un'attività di ricerca ben
organizzata, l'esperienza fatta da un solo medico su pazienti non
selezionati con criteri scientifici non può assolutamente portare a
conclusioni sicure di così larga portata. Un altro errore, umanamente molto
più grave, lo commise quando morì il figlio di Giovanni Agnelli; si permise
di dire che, se lo avesse curato lui, sarebbe guarito.
Non ostante questi errori, però, la sperimentazione che fu fatta non fu
adeguata all'importanza del caso, e credo che abbia convinto solo chi era
già prevenuto contro.

Come testimonianza personale, posso dire di aver conosciuto una persona che
ha fatto la cura di Bella. Iniziò quando era in condizioni disperate,
assalito da continui atroci dolori. Migliorò. Trascorse poco più di un anno
senza dolori e conducendo una vita normale, poi è morto. Regalare un anno di
vita normale a un malato terminale, credo sia un risultato non
disprezzabile.
Roberto Tagliaferri
2008-09-10 15:59:15 UTC
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Post by Luciano
Post by Roberto Tagliaferri
Post by Luciano
Premesso che è impossibile informare in una maniera totalmente asettica e
neutrale, io penso che nessuno possa impedire a un giornalista di
enfatizzare quegli argomenti a cui l'opinione pubblica è più sensibile.
Altrimenti chi decide che cosa si deve enfatizzare? Le veline del minculpop?
Il buon Travaglio è certa mente schierato, però quando dice che Schifani
era conoscente di mafiosi porta le sentenze come pezze d'appoggio. Per il
Di Bella chi hanno portato i giornali? Le pezze del Di Bella medesimo
Scusami, ma credo che tu non abbia buona memoria.
[cut]
QUesta parte non la ricordavo :(
Di sicuro il risalto che è stato dato al Di bella in quanto tale è stato
eccessivo (le interviste in cui gli chiedevano se curava il cancro tal dei
tali e a cui lui rispondeva invariabilmente di sì me le ricordo)
Non a caso una volta iniziata la sperimentazione gli effetti sono stati
quelli che sappiamo
--
Roberto Tagliaferri-Linux user #30785 <-> r.tagliaferri@(forse)tosnet.it
"Murphy's Law, that brash proletarian restatement of Godel's Theorem ..."
-- Thomas Pynchon, "Gravity's Rainbow"
Maurizio Pistone
2008-09-10 17:17:04 UTC
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...noi possiamo considerare una
prova dell'efficacia il fatto che il paziente abbia avuto miglioramenti o la
guarigione dopo aver praticato solo la cura Di Bella; se le ha praticate
entrambe, sarebbe arbitrario da parte nostra attribuire a una sola delle due
il merito della guarigione.
non riesco ad immaginare un altro modo di effettuare una
sperimentazione. Non puoi usare contemporaneamente gli antibiotici e i
fiori di Bach, poi dire che se c'è un miglioramento è merito dei fiori
di Bach, se c'è un peggioramento è colpa degli antibiotici.

È su pasticci di questo genere che si regge tutto il mercato della
medicina "alternativa".

In ogni caso, il pretore Madaro ha semplicemente ficcato il naso in una
questione di cui non aveva nessuna competenza.
... posso dire di aver conosciuto una persona che
ha fatto la cura di Bella. Iniziò quando era in condizioni disperate,
assalito da continui atroci dolori. Migliorò. Trascorse poco più di un anno
senza dolori e conducendo una vita normale, poi è morto. Regalare un anno di
vita normale a un malato terminale, credo sia un risultato non
disprezzabile.
ricordo benissimo quegli anni. Dopo una tempesta di articoli in prima
pagina "Guardisce grazie a Di Bella", ci fu una mesta serie di necrologi
in terza pagina: "È morto, ma è morto contento".

Sì, certo, morire contento è meglio che morire incazzato.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
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