Post by INBARIOperché Roma divenne Roma?
Riprendo il post capothread, perché mi accorgo che a questa domanda non
è possibile rispondere se non si risponde a quella: "*quando* Roma
diviene Roma?
Intendendo ovviamente con questo: "quando, una potenza militare
politica economica" diviene una "leggenda", un punto di riferimento
costante nell'immaginario anche moderano dal punto di vista politico,
artistico, legislativo, narrativo, mitologico, eccetera.
Naturalmente rispondere a questa domanda non è facile: quello che
sappiamo della Roma arcaica ci è stato trasmesso per lo più da autori
per i quali questo passaggio era già avvenuto e operante.
Di Romolo si narra soprattutto quando Roma "era già Roma", ed esisteva
anche la consapevolezza di contribuire in vari modi, dal punto di vista
culturale ed anche pragmatico, a questo "voler essere Roma".
Il primo discrimine che verrebbe da porre, è appunto la grande
restaurazione culturale augustea. Senonché, nel solco consapevole della
"leggenda di Roma", che non è solo propaganda, ma anche tentativo reale
di rendersi conto del perché dello straordinario e duraturo successo di
questa città, si pongono anche autori precedenti a quest'epoca, e non
necessariamente romani: Ennio, Catone, Polibio etc. sono già
perfettamente consapevoli che Roma "è Roma".
I passaggi critici che mi vengono in mente (e se mi vengono in mente è
prima di tutto perché vengono in mente ai romani) che potrebbero fare
in qualkche modo da discrimine sono:
La fine della monarchia, il definitivo affrancarsi di Roma dal dominio
etrusco (e non a caso probabilmente su questo dominio gli storici
romani successivi stendono un velo)
La guerre di Veio, che sanciscono il passaggio a un ruolo indiscusso di
potenza locale, scosso ma non distrutto dalla di poco posteriore
invasione gallica (non a caso fortemente mitizzata, Camillo secondo
fondatore di Roma, etc.)
Le lotte intestine plebei-patrizi, l'epoca dei Gracchi, che non a caso
è anch'essa fortemente mitizzata e influenza come un modello la
narrazione dei contrasti antecedenti, da Menenio Agrippa a COriolano,
Manlio Capitolino ucciso perché volle farsi re (sempre l'epoca di Veio,
appare molto fondante ai Romani quel momento) etc, con tutti i
corollari eroici e patetici che essa produce.
Le difficili guerre sannitiche, che sanciscono il ruolo di Roma come
potenza continentale
Le guerre puniche, che non solo sanciscono il ruolo di Roma come
potenza anche navale in grado di espandersi nel Mediterraneo e
proiettare il proprio dominio a grande distanza (Spagna, Oriente,
Africa) ma a dar retta ai Romani stessi sono anche il momento in cui
Roma si apre in maniera impensabile prima alla cultura greca ed
orientale (il solito, proverbiale "Poenico bello secundo Musa pinnato
gradu intulit se bellicosam in Romuli gentem feram" di Porcio Licinio)
E naturalmente le drammatiche, convulsive fasi finali della tarda
repubblica, la guerra civile, la contrapposizione feroce sul modello di
dominio e sulla spartizione sociale di esso, le ultime "grandi"
conquiste espansive senza le quali l'Impero non sarebbe stato "vero"
Impero, Gallia, Oriente etc.
Forse, senza menarla troppo e senza approfondire, ma attenendomi
comunque a un'opinione largamente diffusa e classica, Roma diventa Roma
proprio con le guerre cartaginesi, con la vittoria difficilissima
contro una grande rivale che la mette a dura prova, tanto dura che
VIrgilio, con la vicenda di Enea e Didone, sente la necessità di
fondare questa contrapposizione sul volere divino e alle stesse origini
preromane di Roma.