Bhisma
2016-07-11 09:04:29 UTC
Nelle mie ricerche recenti non mi sono occupato di Adua in modo
particolare, se non per l'aspetto relativo all'armamento italiano.
E' quantomeno degno di nota che sebbene ormai la distribuzione del
nuovo fucile '91 fosse iniziata da tempo, i soldati italiani fossero
(salvo qualche eccezione, ad esempio un battaglione di Alpini) ancora
armati del vecchio Vetterli-Vitali 70/87.
Addirittura c'erano unità a cui era già stato distribuito il '91 in
patria e si erano addestrate con quello, che vennero riequipaggiate col
col '70/87.
C'è chi spiega la cosa col vantaggio logistico di un munizionamento
omogeneo per tutti (la cartuccia calibro 10,35 modello 1870 si adattava
anche ai Vetterli '70 a colpo singolo degli ascari).
Forse anche ci furono considerazioni economiche (illazione mia).
Altri sostengono che i primi modelli del '91 non reggevano bene all'uso
intenso (i noti problemi iniziali del tipo di polvere da sparo, della
rigatura particolare della canna etc.) e furono in realtà ritirati per
questo motivo.
Anche se la cosa, al solito, non mancò di sollevare grosse polemiche
[1]
non credo che abbia fatto una differenza sostanziale.
Le cause della sconfitta furono ben altre.
Su di esse segnalo due lunghi articoli che mi paiono convincenti. Se
qualcuno vuole metterli in discussione, mi fa piacere.
Ars Bellica: http://tinyurl.com/jfe6xtx
Carabinieri.it (L'articolo è linkato nel precedente, ma il link è
rotto. Questo è il link corretto): http://tinyurl.com/he4aopl
======
[Nota 1] Alcuni autori passano in rassegna le piuttosto isteriche
reazioni dell'opinione pubblica italiana dell'epoca di fronte alle
sconfitte coloniali, enfatizzando il paragone con quelle inglesi, molto
più composte.
La tipica autodenigrazione italiana così frequente al giorno d'oggi,
nei momenti di crisi emergeva anche allora.
Io credo sia da addebitare più che a un presunto "carattere italiano",
alla molto differente maturità come stato nazionale, potenza coloniale
etc. Da questo punto di vista l'Italia (d'allora?) era un incubo, forze
armate comprese.
particolare, se non per l'aspetto relativo all'armamento italiano.
E' quantomeno degno di nota che sebbene ormai la distribuzione del
nuovo fucile '91 fosse iniziata da tempo, i soldati italiani fossero
(salvo qualche eccezione, ad esempio un battaglione di Alpini) ancora
armati del vecchio Vetterli-Vitali 70/87.
Addirittura c'erano unità a cui era già stato distribuito il '91 in
patria e si erano addestrate con quello, che vennero riequipaggiate col
col '70/87.
C'è chi spiega la cosa col vantaggio logistico di un munizionamento
omogeneo per tutti (la cartuccia calibro 10,35 modello 1870 si adattava
anche ai Vetterli '70 a colpo singolo degli ascari).
Forse anche ci furono considerazioni economiche (illazione mia).
Altri sostengono che i primi modelli del '91 non reggevano bene all'uso
intenso (i noti problemi iniziali del tipo di polvere da sparo, della
rigatura particolare della canna etc.) e furono in realtà ritirati per
questo motivo.
Anche se la cosa, al solito, non mancò di sollevare grosse polemiche
[1]
non credo che abbia fatto una differenza sostanziale.
Le cause della sconfitta furono ben altre.
Su di esse segnalo due lunghi articoli che mi paiono convincenti. Se
qualcuno vuole metterli in discussione, mi fa piacere.
Ars Bellica: http://tinyurl.com/jfe6xtx
Carabinieri.it (L'articolo è linkato nel precedente, ma il link è
rotto. Questo è il link corretto): http://tinyurl.com/he4aopl
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[Nota 1] Alcuni autori passano in rassegna le piuttosto isteriche
reazioni dell'opinione pubblica italiana dell'epoca di fronte alle
sconfitte coloniali, enfatizzando il paragone con quelle inglesi, molto
più composte.
La tipica autodenigrazione italiana così frequente al giorno d'oggi,
nei momenti di crisi emergeva anche allora.
Io credo sia da addebitare più che a un presunto "carattere italiano",
alla molto differente maturità come stato nazionale, potenza coloniale
etc. Da questo punto di vista l'Italia (d'allora?) era un incubo, forze
armate comprese.
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... e il pensier libero, è la mia fé!
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