Ecco: mi pare un esempio assai interessante a testimonianza proprio della
funzione profetica assunta dalla biologia.
Infatti, prescindendo dall'incipit irrilevante (ma il cui tono pure indica
una sorta di "furore profetico", ecco subito una prima profezia.
Post by ricardInoltre devo deludervi, senza la ricerca sul DNA la specie umana e' in
un vicolo cieco e va verso l'estinzione.
te ne esci con un'asserzione apodittica, che non ha possibilità di replica:
stiamo marciando verso la fine. Per fortuna c'è una via di salvezza: la
ricerca sul dna.
Post by ricardIl genere umano non ha che una sola specie (a meno che di non
riscrivere la tassonomia e infilare nel genere anche babbuini e
scimpanze', che non sarebbe poi scorretto)
con un corredo genetico monotono attraverso le varianze razziali.
la profezia deve appoggiarsi, ovviamente, a qualcosa di presente, di noto ai
profetati. Non importa il valore di ciò che la profezia qui presenta (il
valore profetico non è infatti commisurabile con niente altro) importa solo
che il contenuto abbia un'apparenza ragionevole e nota a chi ascolta/legge.
Questo serve a costruire la base profetica dopo il lancio iniziale nel
futuro.
Post by ricardGigantismo, diventeremo sempre piu' grossi, fino alle dimensioni di un
elefante.
Riduzione dell'habitat....tipico delle forme giganti.
Estinzione, al primo cambiamento ambientale (la fine del quaternario,
con, finalmente, il ritorno a condizioni NORMALI del pianeta 10 gradi
in piu' medi ovunque)
acquisita la base cognitiva, si sviluppa la medesima verso una prospettiva
che sia "logicamente" colelgata alla precedente: è uno sviluppo la cui
funzione comunicativa è quella di aprire la mente del profetizzatoo alla
chiurura finale attraverso una sorta di imbuto retorico. Sarebbe come dire
che il profeta deve:
a) stabilire un periocolo e una soluzione
b) richiamare l'attenzione a qualcosa di ragionevolmente noto;
c) sviluppare in qualche modo il noto verso una direzione
infine,
Post by ricardLa soluzione e' quindi quella di manipolare geneticamente il dna al
fine di avere individui con maggiore adattabilita' e diversi a livello
cromosomico, delle specie artificiali, insomma.
collegare la soluzione profetica della crisi a quanto detto.
Ora, mi rendo conto di essere un po' impietoso e me spiace: cerco di non
essere antipatico usualmente. E' che questo discorso esemplifica il senso
dell'attuale situazione.
Concordo con piotr che non esiste distinzione tra giudizi di dato e di
valore ma, poiché il senso comune opera invece questa distinzione,
provvisoriamente adottiamola.
Lo scienziato ci dice che la terra è ammalata (o il medico che la nostra
pelle sta a pezzi e questo ci stressa); e questa è la crisi presentata come
indiscutibile. Poi offre una soluzione: il rispetto della natura (il medico:
di andare a un centro benessere).
Segue poi la necessità di costruire una base di intesa cognitiva: il mancato
rispetto del protocollo di Kioto, la deforestazione amazzonica, il
surriscaldamento... (il medico: è chiaro che lavori troppo e sei stressato -
e chi direbbe di no? - e lo stress fa venire la psioriasi).
Questa base cognitiva delve essere sviluppata: le multinazionali stanno
distruggendo l'ambiente per loro interesse, la camorra non vuole le
discariche per guadagnarci, il vaticano si oppone alla ricerca per
oscurantismo (il medico: al giorno d'oggi viviamo tutti stressati e la pelle
ne risente, infatti la vitamina e viene consumata più rapidamente e i
radicali liberi...).
Ultimo passo è la ripresa del tema iniziale oramai adeguatamente "spiegato":
ridurre i consumi è possibile e appoggiando il commercio equo-solidale (il
medico: pensa a te stesso: prenditi una vancanza e rilassati...).
Ora, la questione non è se questi discorsi siano "veri" o meno. La questione
è che alcuni sapienti, avendo surrogato altri sapienti (il sacerdote, il
maestro di scuola...) insegnano una verità di carattere sostanzialmente
morale. E questo costituisce un interessante mutamento culturale
caratterizzante la modernità.
m.