Post by HuygMa voi il mollettone come lo usate (se lo usate)?
Nel lontano 2007, azz, son passati dieci anni, il Capsy scrivette:
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(omissis)
Nell'antica Roma, fino al periodo delle guerre puniche, la tavola veniva
imbandita con lo stretto necessario, la frugalità era più importante del
valore "rituale" del cibo.
Solo alla fine dell'epoca repubblicana l'assunzione dei pasti e il rituale
dell'apparecchiatura divennero espressione di civiltà, e la base di questa
trasformazione fu costruita sulle tovaglie.
Le prime di cui si abbia testimonianza erano pesanti tappeti dove lo
spessore alto assolveva alla funzione di "mollettone", in grado di attutire
rumori e assorbire i cibi liquidi.
Nel Medioevo, tovaglie bianche di lino, operate a spina o ad occhio di
pernice, ornate di strisce e riquadrate con balze dai colori intensi erano
usate per apparecchiare le occasione importanti. Talvolta si arrivava anche
a profumarne i tessuti e a sovrapporne di diverse tinte in modo che si
intonassere di volta in volta al colore delle pietanze servite.
Negli usi cavallereschi dell'epoca, la tovaglia divenne segno di prestigio,
ed esserne privati costituiva una forma di umiliazione. Durante le Crociate
avveniva che alcuni cavalieri giuravano di non mangiare più con la tovaglia
fino a che non avessero assolto l'impegno di combattere in Terra Santa. A
metà del '300 era applicato un rituale infamante per radiare i cavalieri che
avessero macchiato il proprio onore: si facevano sedere a tavola
apparecchiata e davanti a loro veniva rimossa la tovaglia precedentementa
tagliata a destra e a sinistra.
Fra '400 e '500 l'uso della tovaglia entrò anche nella vita quotidiana delle
classi più agiate, e Platina sconsigliava di utilizzare quelle colorate
perché potevano infastidire i commensali. Nei banchetti del periodo si
affermarono le "perugine" con fasce blu lungo i lati, presenti
tradizionalmente nei corredi nuziali e nelle liturgie.
Con il '500 in questi arredi divenne usuale inserire ricami e decorazioni.
Nel secolo successivo si imposero le tovaglie lisce ornate di merletti.
In epoca Barocca fecero capolino i tessuti damascati e i pizzi da sovrappore
su drappi colorati.
Dalla fine del '700 si ritornò alle tovaglie bianche, lisce e lunghe fino al
pavimento.
Fin dall'antichità l'uso di mangiare con le mani aveva reso necessario
l'impiego di tessuti adatti ad asciugare le mani dopo averle bagnate con
acqua. Nel Medievo questi erano spesso condivisi tra due commensali, ma già
nel '500 si fece strada l'idea che i tovaglioli dovesse essere individuali,
da usare con stile e decoro. Fu in quest'epoca che il tovagliolo prese anche
un compito ornamentale con piegature spettacolari codificate nei trattati.
Dal '700 questo pezzo di tessuto assunse la sola funzione di preservare
l'abito del commensale, collocandosi esclusivamente sulle sue ginocchia.
fonte: taccuini storici, storia della tovaglia
Il mollettone
Etichetta, e piacere tattile, vorrebbe che sotto ogni tovaglia fosse
disposto il mollettone.
Chiamasi mollettone quel sottotovaglia di stoffa più spessa,
rigidamente di colore bianco, che una volta ricoperto dalla tovaglia, da un
lato preserva il tavolo (antico, con figure dipinte o impreziosito da
collages arte povera ca' Rezzonico) da improvvisi allagamenti di vini o
peggio da ondate di zuppe di piselli, untuose caponate, fertili ragù di
pesce e dall'altro non faccia avvertire ai commensali le durezze del tavolo
sottostante e consenta, ad esempio, l'appoggio di bicchieri.
Il mollettone, almeno uno, eventualmente di quelli comodi, con
l'elastico che ne facilitano la tenuta e il "tiraggio" sul tavolo,
dovrebbero averlo tutti, considerando la comodità di poter portare in tavola
piatti di servizio piuttosto caldi, senza vederne poi impressa l'orma sul
vostro prezioso tavolo antico.
Il mollettone va comunque obbligatoriamente usato, in caso di pranzi
formali, eleganti con intervento interno di finti maggiordomi ed esterno di
finte principesse.
fonte: menù e bon ton
Mollettone
Tessuto garzato da entrambi i lati con finissaggio a pelo lungo. Eseguito
con filati cardati, con mano soffice e gonfia, assomiglia a una coperta
leggera, tipo quelle usate sugli aerei o negli ospedali. Caratterizzato da
armature generalmente semplici quali tela, batavia, corda rotta, è
realizzato per lo più in lana o in cotone. Il sarto teatrale Umberto Tirelli
e il costumista Piero Tosi lo hanno usato per Medea, il film di Pier Paolo
Pasolini.
fonte: dizionario della moda
ecc. ecc. ecc.
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