Post by RogerPerché dici che il senso è diverso?
Chiarisco che cosa intendevo.
L'originale latino significa: "tutte le volte che il bravo Omero
sonnecchia, cioè compone versi non all'altezza del suo talento, non
riesco a perdonargliela". Omero è bravo, e Orazio non accetta certe
cadute di stile, per quanto inevitabili in una produzione tanto
vasta, ed anzi tipiche dei grandi autori (mentre i mediocri non fanno
fatica a mantenere costante il loro basso livello).
Oggi la citazione viene tradotta così: "qualche volta (e <qualche
volta> non è una traduzione accettabile per <quandoque>) persino
Omero sonnecchia", e le viene dato il senso: "se persino a Omero
capitano alcuni scivoloni, e glieli perdoniamo, allora bisogna
perdonarli a maggior ragione quando capitano agli altri". Insomma è
diventata un'alternativa a "errare humanum est" o a "sbaglia anche il
prete a dir messa".
Ora: probabilmente anche Orazio avrebbe perdonato più facilmente a
uno qualsiasi, che non a Omero, proprio perché dalla mediocrità non è
lecito attendersi granché. Quindi la conclusione forse è la stessa,
tuttavia la premessa è ribaltata, perché:
a) Orazio, nonostante tutto, ad Omero non perdonava affatto;
b) Epimeteo, ovunque detto "il Grande", il cui nome riecheggia negli
immensi spazi e intergalattici - sì: il suo nome, il suo, riecheggia
anche nel vuoto - per giungere, sempre invocato e lodato, fin nelle
più remote pieghe del cosmo, proprio lui non può certo discolparsi
sminuendosi! Come Omero, più d'Omero, proprio perché tanto tutti
l'apprezziamo e l'amiamo, deve quindi pagare senza sconti il tristo
fio. Da tali siderali altezze, la caduta non potrà - ahimè! -
ch'esser rovinosa. Crocifiggiamolo adunque. ;)))))
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Bye, Lem
Ceterum censeo ISLAM esse delendum
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