Post by Furio PetrossiPost by c***@gmail.comSe tale corpo viaggia
a 100 Km/h rispetto
lo spazio assoluto,
Sia benedetto Fabri, che si impone e impone di non parlare di "sistemi di riferimento" bensì di "riferimenti", ciascuno dotato del suo laboratorio di fisica.
Il tipo di meccanica che
è stata costruita dagli esseri umani
ha bisogno di un riferimento inteso
come qualcosa di fermo rispetto
all'osservatore.
Il riferimento non è altro
che un luogo esterno che viene
percepito tramite la vista
e che risulta essere fermo
rispetto a colui che osserva.
Tuttavia ci si rese presto
conto che sia colui che osserva
che questo luogo esterno possono
muoversi allo stesso modo.
Basti pensare ad una nave per es..
In pratica il luogo esterno
fermo rispetto all'osservatore
può essere in moto insieme all'osservatore
stesso. In moto in modo tale
da non far percepire
alcun moto tra l'osservatore
e il luogo esterno inteso, percepito,
come fermo rispetto a chi osserva.
Mettere in moto allo stesso identico
modo osservatore e luogo esterno fermo,
ci fa quindi parlare di un sistema
di riferimento.
Il moto, d'altra parte
è possibile perché c'è
una sostanza entro la quale
i corpi hanno la possibilità
di muoversi, cioè cambiare posizione
rispetto a tale sostanza.
La sostanza può essere un liquido,
può essere l'aria, può essere
anche un metallo entro il quale
si spostano vari tipi di radiazioni
o vibrazioni o altro.
Il punto più faticoso
da capire è che anche lo spazio
è una sostanza. E' una sostanza
non materiale e però capace
di ospitare il moto
delle sostanze materiali,
cioè quelle sostanze composte
da atomi.
Un attributo di questa sostanza,
comunemente chiamato spazio vuoto,
è quello di essere intesa
come ferma rispetto a se stessa.
Mentre la materia può essere
messa in moto rispetto
ad altra materia e generare così
dei moti relativi, lo spazio
non può essere messo in moto
rispetto ad altro spazio.
Non è possibile prendere
un pezzo di spazio e spostarlo
altrove.
Quindi lo spazio viene inteso
come qualcosa di fermo e omogeneo
ovunque nell'universo.
Fu solo durante il Seicento
che molti scienziati cominciarono
a pensare ad uno spazio infinito.
Prima di allora, prevaleva il punto
di vista aristotelico.
Questi poneva la Terra (sferica)
al centro dell'intero universo.
Tutto quello che si osservava in cielo
era fatto di etere, un modo celeste
composto di astri.
La sostanza di questi astri
era eterea, qualcosa di simile
alla luce, o all'aria illuminata
o forse simile a cristalli.
Gli astri non erano luoghi dove
poter abitare così come si abita
sulla Terra.
Fu Galilei il primo, usando
il cannocchiale, a rendersi conto
che questi erano mondi abitabili
così come la Terra.
Osservare l'alba sulla Luna,
capire che quelle erano colline
lunari, fece compiere un enorme
balzo in avanti.
Si passa così dal sistema aristotelico
(cioè dalla fisica di Aristotele)
a quello galileano.
E per essere precisi, già
era chiaro che il modello
tolemaico (geocentrico)
era troppo complesso e lo si abbandonò
a favore di quello copernicano.
Quindi si passò dal sistema
aristotelico tolemaico
a quello copernicano galileano.
Galilei andò ben oltre il modello
astronomico copernicano perché
si rese conto che aveva senso
pensare ad una Terra sospesa
nello spazio così come sono sospesi
gli altri corpi celesti.
Galilei si rese conto che corpi
celesti e Terra sono fatti
della medesima sostanza.
Per la verità Giordano Bruno,
e anche altri, avevano intuito
già questo aspetto, parlando
quest'ultimo di infiniti mondi
abitabili.
Bruno venne bruciato vivo
anche per questo nell'anno 1600.
Di recente la Chiesa ha chiesto
scusa a Galilei cancellando la condanna, ma non mi sembra
abbia ancora chiesto scusa per Giordano
Bruno.
https://www.corriere.it/opinioni/14_aprile_10/per-giordano-bruno-forse-riabilitazione-vicina-279d4568-c08d-11e3-95f0-42ace2f7a60f.shtml
I diversi testi in adozione nelle scuole
e nelle università, tendono a tralasciare
questo aspetto della vicenda
di Galilei.
In genere si insiste sulla rivoluzione
astronomica intesa come banale
passaggio dal geocentrismo
all'eliocentrismo.
In realtà la questione centrale
è quella della sostanza
di cui sono fatti gli astri.
Questo aspetto viene generalmente
taciuto perché prima di Galilei
fu Bruno a parlare di altri mondi
abitabili. Quindi nel narrare
questa vicenda, bisogna poi riconoscere
a Bruno un primato rispetto
a Galilei.
Ma questo non piace alla Chiesa
cattolica:))
Da qui allora i tanti autori
cattolici che scrivono libri,
hanno preferito tralasciare
l'aspetto fondamentale della vicenda
di Galilei e limitarsi
alla questione del geocentrismo
e dell'eliocentrismo.
Nel 1968 le cose
stavano altrimenti,
basti vedere il film della Cavani:
Ma dagli anni Ottanta in poi
tutto è cambiato, si è tornati
di molto indietro, andando a seppellire
comunismo e conquiste intellettuali,
cioè andando a gettare l'acqua
sporca insieme al bambino:))
Purtroppo c'è troppa politica
in ambito scientifico che ne condiziona
la divulgazione.
Quindi noi siamo, ad oggi,
rimasti a Galileo con la piuma,
a Galileo eliocentrista
e che magari invitava a guardare
nel cannocchiale per vedere poi
di fare i conti....
Guardare nel cannocchiale per
osservare la Luna, per rendersi
conto, come si rese conto Bruno,
che quelli erano mondi abitabili
come lo è la Terra.
Immaginare una Chiesa cattolica,
durante la guerra fredda, come una
chiesa che ha bruciato vivo
uno che la pensava come Galilei
era troppo, non si poteva sopportare.
Insomma, tra Bruno e Galilei
non bisogna fare alcun collegamento
perché il primo venne bruciato vivo.
I futuri scienziati formati
dalla scuola e dall'università
non potevano vedere uno scienziato
che venne arso vivo, un martire
che si occupava anche di fisica,
astronomica, cosmologia.
https://it.wikipedia.org/wiki/De_l%27infinito,_universo_e_mondi
PS Per quanto riguarda Fabri
che hai voluto citare, a mio parere è rimasto
alla mitologia della fisica moderna,
a quella di inizio Novecento.
E' rimasto ad Einstein e Bohr.
Einstein è stato troppo mitizzato
e ci vorrà tempo affinché
il mito possa sgonfiarsi.