NickWing
2004-09-02 22:36:25 UTC
Proseguo la discussione iniziata e proseguita in maniera prolifica nel
thread "abbasso Nital":
ormai sempre più spesso si legge di Nikonisti che trovano sempre meno
simpatico il comportamento dell'importatore italiano Nital per i
prodotti giapponesi Nikon. Tanti di noi sono affezionati a questo
marchio, impiegandolo da diversi anni per fare fotografia. Ma certe
politiche commerciali risultano oggi sempre più difficili da capire, e
suscitano (in maniera a volte fragorosa) le "lamentele" di qualche
partecipante ai NG. I punti che suscitano il dissenso maggiore sono
essenzialmente tre:
1. L'assistenza dei prodotti coperti da "garanzia internazionale"
acquistati mediante importazione parallela
2. La manualistica in italiano
3. I prezzi dei prodotti Nikon in Italia
1. Nital dichiara di coprire in garanzia solo i prodotti che vengono
importati attraverso il "canale ufficiale", che sarebbe appunto la Nital
stessa. Sia ben chiaro, chi acquista da sè all'estero e importa
autonomamente (come ha fatto il sottoscritto in più di un'occasione)
*non commette alcun reato*. Semplicemente acquista pagando anche le
dovute tasse come IVA e imposte di importazione perchè con il cambio
euro/dollaro favorevole (se si acquista fuori dall'Europa) un dato
prodotto si ottiene riuscendo a spuntare prezzi sensibilmente più bassi
(vedere il punto 3). Il problema nasce quando si cerca di farsi riparare
un prodotto di importazione "parallela" attraverso i riparatori
cosiddetti autorizzati da Nital (per conto di Nikon). Il succo è che
bisogna pagare tutto anche se il prodotto risulta essere ancora coperto
dai termini della garanzia internazionale Nikon. E si, perchè la Nikon
inserisce all'interno delle scatole di *tutti i suoi prodotti* uno
stampato in cui dichiara l'esistenza di una *garanzia worldwide*, che,
allo stato attuale delle cose, risulta essere *del tutto ignorata da
Nital*. Le ragioni? Non le conosco, ma le immagino: evitare che in
Italia entrino prodotti attraverso canali che non siano le mani di Nital
stessa. Questo perchè l'assenza, nei fatti, di un'assistenza
post-vendita valida, può costituire un considerevole deterrente per i
professionisti che con la fotografia ci mangiano, e che se rimangono a
terra, non portano a casa la pagnotta. Ma questo è un deterrente
notevole anche per il fotoamatore di "primo pelo" che ha acquistato la
sua compatta digitale e non vuole avere rogne riguardo all'assistenza.
Solo alcuni temerari (ma non siamo così pochi) sfidano il destino
acquistando all'estero e sperano in un destino benevolo delle proprie
attrezzature... :-D
Nital in questo ha delle colpe? Io penso, paradossalmente, di no. Nital
difende i suoi interessi, ma evidentemente *questi interessi non sono
gli interessi di tutti i clienti Nikon*. Considerando la normativa
vigente in termini di garanzie inoltre non credo proprio che Nital possa
risultare perseguibile per la mancata osservazione della *worldwide
warranty* degli stampati Nikon. Così è. Nital ha il coltello dalla parte
del manico.
2. Sistematicamente, con cadenza settimanale, qualcuno ritorna a fare
sempre la solita domanda sul manuale in italiano di questa o quella
fotocamera Nikon acquistata chissà dove. L'unico rimedio, allo stato
attuale delle cose, è *imparare l'inglese* e *scaricare i manuali* dal
sito http://www.nikon.uk.com previa registrazione. Non c'è bisogno di
Nital card, numeri di matricola o numeri al lotto. Registrazione =
download. Anche qui la politica dell'orticello nitalista da difendere la
fa da padorne. Il consumatore medio (ricordiamo che l'Italia è uno dei
paesi più ignoranti riguardo la conoscenza delle lingue straniere) trova
un notevole deterrente nell'acquisto di materiale privo di un qualunque
tipo di documentazione, e le fotocamere digitali, in particolare i
modelli più evoluti, difficilmente possono essere utilizzati da un
principiante senza una conoscenza per lo meno buona delle principali
funzioni. Il manuale è quindi un oggetto indispensabile, e non renderlo
disponibile è sicuramente un ottimo deterrente all'acquisto tramite
canali alternativi. Nital ha delle colpe? Anche qui credo di no. Nital
traduce i manuali, li stampa, e li da a chi vuole lei. Un atteggiamento
che ritorna alla politica della difesa dell'orticello ma che non può
essere attaccato *in nessun modo*. Anche qui il coltello è dalla parte
del manico.
3. I prezzi di materiali di importazione Nital, è risaputo, sono più
alti che altrove. Ma il divario fra prezzi italiani e prezzi all'estero
è diverso a seconda dell'articolo acquistato: per le fotocamere digitali
può essere medio-basso tanto da non renderne sempre convenientissimo
l'acquisto all'estero, per gli obiettivi delle reflex può essere
inaspettatamente elevato come pure per le reflex 35mm a pellicola.
Perchè? E me lo chiedete pure? Ragazzi, i "servizi" Nital qualcuno li
dovrà pure pagare o no? A volte, come il prezzo della mia Nikon F80
pagata nuova 280 euro compresa di tutte le tasse, il divario è talmente
elevato da rendere "ridicola" la proposta di acquistare qui in Italia
(prezzo complessivo maggiore del doppio di quanto ho pagato io un
articolo all'epoca in "overstock" presso un noto negozio d'oltreoceano).
Ci fa davvero schifo tenerci in tasca i nostri soldi? Ma poi, si
potrebbe dire, se la mia bella reflex 35mm fa kaput? Bene, me ne compro
un'altra. Nuova. E ci guadagno pure. Infine consideriamo pure i prezzi
degli accessori, possibile che un oggetto a *contenuto tecnologico zero*
come un paraluce o come l'impugnatura MB-16 per la F80 si debba pagare
svariate decine di euro? Ancora una volta, credo proprio di no.
Pausa.
Ma di chi è la colpa se molti clienti Nikon in Italia non sono
soddisfatti dei "servizi" elargiti dall'importatore? Della Nital? Ancora
una volta io credo di no. La colpa è di Nikon, della Nikon con gli occhi
a mandorla. Ai nostri amici giapponesi gli frega poco se un obiettivo è
comperato tramite Nital o tramite canali paralleli. Loro ci guadagnano
lo stesso. La stessa cifra. Anzi, il prodotto importato in maniera
"alternativa" è un prodotto che non tornerà mai indietro perchè privo di
assistenza. Venduto, pagato dall'utente e dimenticato dal produttore.
Come dimenticato è quell'utente che non ha il manuale e non sa leggere
l'inglese. Questa politica, che non è solo la politica di difesa
dell'orticello di Nital, è la politica di chi vuole solo vendere
fregandosene della soddisfazione del cliente. Ma credete che in Japan
non sappiano di questa situazione in Italia? O in altri paesi? Purtroppo
Nikon comincia da un pò a giocare sulla difensiva, e questo non prelude
ad un futuro smagliante. Soprattutto per i clienti Nikon. Mi auguro per
noi NIKONISTI (inteso il termine come possessore di prodotti NIKON e non
come possessore di prodotti importati da Nital) che le cose cambino
presto. Penso ci guadagneremmo tutti, noi utenti e la Nikon stessa.
Spero che qualcuno prima in Giappone e poi a Torino, lo capisca.
Un nikonista
thread "abbasso Nital":
ormai sempre più spesso si legge di Nikonisti che trovano sempre meno
simpatico il comportamento dell'importatore italiano Nital per i
prodotti giapponesi Nikon. Tanti di noi sono affezionati a questo
marchio, impiegandolo da diversi anni per fare fotografia. Ma certe
politiche commerciali risultano oggi sempre più difficili da capire, e
suscitano (in maniera a volte fragorosa) le "lamentele" di qualche
partecipante ai NG. I punti che suscitano il dissenso maggiore sono
essenzialmente tre:
1. L'assistenza dei prodotti coperti da "garanzia internazionale"
acquistati mediante importazione parallela
2. La manualistica in italiano
3. I prezzi dei prodotti Nikon in Italia
1. Nital dichiara di coprire in garanzia solo i prodotti che vengono
importati attraverso il "canale ufficiale", che sarebbe appunto la Nital
stessa. Sia ben chiaro, chi acquista da sè all'estero e importa
autonomamente (come ha fatto il sottoscritto in più di un'occasione)
*non commette alcun reato*. Semplicemente acquista pagando anche le
dovute tasse come IVA e imposte di importazione perchè con il cambio
euro/dollaro favorevole (se si acquista fuori dall'Europa) un dato
prodotto si ottiene riuscendo a spuntare prezzi sensibilmente più bassi
(vedere il punto 3). Il problema nasce quando si cerca di farsi riparare
un prodotto di importazione "parallela" attraverso i riparatori
cosiddetti autorizzati da Nital (per conto di Nikon). Il succo è che
bisogna pagare tutto anche se il prodotto risulta essere ancora coperto
dai termini della garanzia internazionale Nikon. E si, perchè la Nikon
inserisce all'interno delle scatole di *tutti i suoi prodotti* uno
stampato in cui dichiara l'esistenza di una *garanzia worldwide*, che,
allo stato attuale delle cose, risulta essere *del tutto ignorata da
Nital*. Le ragioni? Non le conosco, ma le immagino: evitare che in
Italia entrino prodotti attraverso canali che non siano le mani di Nital
stessa. Questo perchè l'assenza, nei fatti, di un'assistenza
post-vendita valida, può costituire un considerevole deterrente per i
professionisti che con la fotografia ci mangiano, e che se rimangono a
terra, non portano a casa la pagnotta. Ma questo è un deterrente
notevole anche per il fotoamatore di "primo pelo" che ha acquistato la
sua compatta digitale e non vuole avere rogne riguardo all'assistenza.
Solo alcuni temerari (ma non siamo così pochi) sfidano il destino
acquistando all'estero e sperano in un destino benevolo delle proprie
attrezzature... :-D
Nital in questo ha delle colpe? Io penso, paradossalmente, di no. Nital
difende i suoi interessi, ma evidentemente *questi interessi non sono
gli interessi di tutti i clienti Nikon*. Considerando la normativa
vigente in termini di garanzie inoltre non credo proprio che Nital possa
risultare perseguibile per la mancata osservazione della *worldwide
warranty* degli stampati Nikon. Così è. Nital ha il coltello dalla parte
del manico.
2. Sistematicamente, con cadenza settimanale, qualcuno ritorna a fare
sempre la solita domanda sul manuale in italiano di questa o quella
fotocamera Nikon acquistata chissà dove. L'unico rimedio, allo stato
attuale delle cose, è *imparare l'inglese* e *scaricare i manuali* dal
sito http://www.nikon.uk.com previa registrazione. Non c'è bisogno di
Nital card, numeri di matricola o numeri al lotto. Registrazione =
download. Anche qui la politica dell'orticello nitalista da difendere la
fa da padorne. Il consumatore medio (ricordiamo che l'Italia è uno dei
paesi più ignoranti riguardo la conoscenza delle lingue straniere) trova
un notevole deterrente nell'acquisto di materiale privo di un qualunque
tipo di documentazione, e le fotocamere digitali, in particolare i
modelli più evoluti, difficilmente possono essere utilizzati da un
principiante senza una conoscenza per lo meno buona delle principali
funzioni. Il manuale è quindi un oggetto indispensabile, e non renderlo
disponibile è sicuramente un ottimo deterrente all'acquisto tramite
canali alternativi. Nital ha delle colpe? Anche qui credo di no. Nital
traduce i manuali, li stampa, e li da a chi vuole lei. Un atteggiamento
che ritorna alla politica della difesa dell'orticello ma che non può
essere attaccato *in nessun modo*. Anche qui il coltello è dalla parte
del manico.
3. I prezzi di materiali di importazione Nital, è risaputo, sono più
alti che altrove. Ma il divario fra prezzi italiani e prezzi all'estero
è diverso a seconda dell'articolo acquistato: per le fotocamere digitali
può essere medio-basso tanto da non renderne sempre convenientissimo
l'acquisto all'estero, per gli obiettivi delle reflex può essere
inaspettatamente elevato come pure per le reflex 35mm a pellicola.
Perchè? E me lo chiedete pure? Ragazzi, i "servizi" Nital qualcuno li
dovrà pure pagare o no? A volte, come il prezzo della mia Nikon F80
pagata nuova 280 euro compresa di tutte le tasse, il divario è talmente
elevato da rendere "ridicola" la proposta di acquistare qui in Italia
(prezzo complessivo maggiore del doppio di quanto ho pagato io un
articolo all'epoca in "overstock" presso un noto negozio d'oltreoceano).
Ci fa davvero schifo tenerci in tasca i nostri soldi? Ma poi, si
potrebbe dire, se la mia bella reflex 35mm fa kaput? Bene, me ne compro
un'altra. Nuova. E ci guadagno pure. Infine consideriamo pure i prezzi
degli accessori, possibile che un oggetto a *contenuto tecnologico zero*
come un paraluce o come l'impugnatura MB-16 per la F80 si debba pagare
svariate decine di euro? Ancora una volta, credo proprio di no.
Pausa.
Ma di chi è la colpa se molti clienti Nikon in Italia non sono
soddisfatti dei "servizi" elargiti dall'importatore? Della Nital? Ancora
una volta io credo di no. La colpa è di Nikon, della Nikon con gli occhi
a mandorla. Ai nostri amici giapponesi gli frega poco se un obiettivo è
comperato tramite Nital o tramite canali paralleli. Loro ci guadagnano
lo stesso. La stessa cifra. Anzi, il prodotto importato in maniera
"alternativa" è un prodotto che non tornerà mai indietro perchè privo di
assistenza. Venduto, pagato dall'utente e dimenticato dal produttore.
Come dimenticato è quell'utente che non ha il manuale e non sa leggere
l'inglese. Questa politica, che non è solo la politica di difesa
dell'orticello di Nital, è la politica di chi vuole solo vendere
fregandosene della soddisfazione del cliente. Ma credete che in Japan
non sappiano di questa situazione in Italia? O in altri paesi? Purtroppo
Nikon comincia da un pò a giocare sulla difensiva, e questo non prelude
ad un futuro smagliante. Soprattutto per i clienti Nikon. Mi auguro per
noi NIKONISTI (inteso il termine come possessore di prodotti NIKON e non
come possessore di prodotti importati da Nital) che le cose cambino
presto. Penso ci guadagneremmo tutti, noi utenti e la Nikon stessa.
Spero che qualcuno prima in Giappone e poi a Torino, lo capisca.
Un nikonista