Catrame
2020-06-26 11:50:47 UTC
La divisione fotografica di Olympus chiude i battenti. E’ questa la
notizia shock che ha scosso il mondo della fotografia in questa ultima
decade di giugno. Dopo ben 84 anni di storia, l’azienda ha venduto la
divisione imaging a JIP (Japan Industrial Partners, Inc.), lo stesso
fondo che qualche tempo fa acquisì il marchio VAIO da Sony, noto per i
computer portatili.
In realtà non si tratta di una notizia del tutto inaspettata: Olympus,
infatti, navigava in cattive acque da diversi anni. A colmare le
perdite non sono bastate la profonda riorganizzazione delle attività e
lo sviluppo di modelli e ottiche per la fascia alta. Fatali per
l’azienda sono state, in particolar modo, le perdite registrate negli
ultimi tre anni.
Niente più fotocamere ed ottiche Olympus, dunque. E’ questa, al
momento, la decisione presa dal fondo, che, salvo ripensamenti, metterà
fine alla produzione dell’attrezzatura fotografica con questo marchio.
Il produttore nipponico, tuttavia, non chiuderà completamente i
battenti ma si concentrerà sulla produzione e sulla vendita di
strumentazione professionale nel campo della medicina come endoscopi e
altre apparecchiature mediche. Esattamente come successo con Sony, che
non ha chiuso i battenti ma ha solamente rinunciato ad una divisione
ormai in caduta libera.
Ricordiamo, inoltre, il documento emerso nel 2019 dal titolo piuttosto
ambiguo, dove si parlava di trasformare Olympus in una società di
tecnologia medica globale. E’ chiaro quindi come la divisione
fotografica non ricoprisse più un ruolo centrale nella mente del
produttore nipponico.
Uno dei motivi che ha spinto Olympus a questa drastica decisione è
senza dubbio la presenza di fotocamere sempre più prestanti negli
smartphone. Non a caso il produttore, nel comunicato ufficiale della
cessione a JIP, fa chiaramente riferimento ai comparti dei dispositivi
mobili, rei di minare il mercato delle fotocamere classiche.
Chi possiede un prodotto Olympus, comunque, non deve temere nulla.
L’assistenza dei prodotti venduti fin’ora, infatti, sarà garantita.
notizia shock che ha scosso il mondo della fotografia in questa ultima
decade di giugno. Dopo ben 84 anni di storia, l’azienda ha venduto la
divisione imaging a JIP (Japan Industrial Partners, Inc.), lo stesso
fondo che qualche tempo fa acquisì il marchio VAIO da Sony, noto per i
computer portatili.
In realtà non si tratta di una notizia del tutto inaspettata: Olympus,
infatti, navigava in cattive acque da diversi anni. A colmare le
perdite non sono bastate la profonda riorganizzazione delle attività e
lo sviluppo di modelli e ottiche per la fascia alta. Fatali per
l’azienda sono state, in particolar modo, le perdite registrate negli
ultimi tre anni.
Niente più fotocamere ed ottiche Olympus, dunque. E’ questa, al
momento, la decisione presa dal fondo, che, salvo ripensamenti, metterà
fine alla produzione dell’attrezzatura fotografica con questo marchio.
Il produttore nipponico, tuttavia, non chiuderà completamente i
battenti ma si concentrerà sulla produzione e sulla vendita di
strumentazione professionale nel campo della medicina come endoscopi e
altre apparecchiature mediche. Esattamente come successo con Sony, che
non ha chiuso i battenti ma ha solamente rinunciato ad una divisione
ormai in caduta libera.
Ricordiamo, inoltre, il documento emerso nel 2019 dal titolo piuttosto
ambiguo, dove si parlava di trasformare Olympus in una società di
tecnologia medica globale. E’ chiaro quindi come la divisione
fotografica non ricoprisse più un ruolo centrale nella mente del
produttore nipponico.
Uno dei motivi che ha spinto Olympus a questa drastica decisione è
senza dubbio la presenza di fotocamere sempre più prestanti negli
smartphone. Non a caso il produttore, nel comunicato ufficiale della
cessione a JIP, fa chiaramente riferimento ai comparti dei dispositivi
mobili, rei di minare il mercato delle fotocamere classiche.
Chi possiede un prodotto Olympus, comunque, non deve temere nulla.
L’assistenza dei prodotti venduti fin’ora, infatti, sarà garantita.
--
Mi fa fatica mettere la firma.
Mi fa fatica mettere la firma.