Post by Roberto Deboni DMIsrPost by Roberto Deboni DMIsr8>< ----
Post by Roberto Deboni DMIsrPer sviscerare tutte le caporalate riscontrate sono costretto
a spezzare la risposta in piu' messaggi, considerando anche
la vostra capacita' media di seguire un ragionamento da
"ingegnere". Insomma, provero' a spiegare la dura realta'
a pilloline. Vediamo se funziona.
Prima pillolina, ma prima di mandarla giu', fatte mente locale
che siamo in estate, quindi a Milano non ci dovrebbero essere
impianti di riscaldamento in funzione.
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Post by Roberto Deboni DMIsrOvvero, all'interno della cerchia cittadino, senza le pestilenziali
auto con motori a combustione interna, il giovedi' ci sarebbe stato
un minore consumo di energia elettrica richiesta dai consumatori
di circa il -30%.
Seconda pillolina.
"Le operazioni di riattivazione hanno richiesto l'intervento sul
posto di operatori specializzati, che dovranno scavare per riparare
la porzione di rete interessata dal guasto".
Prego ? Ma che razza di distribuzione hanno a Milano ?
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Post by Roberto Deboni DMIsrMa se andiamo indietro troviamo una medai di 31,5°C a
partire da 2003, con il primato di una media oraria di
36,9°C il 27 giugno del 2014. In tutto il mondo si sono
accorti che fa sempre piu' caldo, ma i politici milanesi
c'e' l'hanno cosi' fissa a negare il riscaldamento climatico
che non voglio fare credere di spendere soldi per contrastarne
gli effetti ?
Mi sono dimenticato di spiegare questa pillolina:
"forse qualcuno ha fatto in modo che accadesse ?"
Ma andiamo alla terza pillolina, anzi questa e' piu' difficile
da capire e forse non avete torto a non averci pensato.
Non ho i dati di Milano, ma ci sono quelli nazionali, che
ritengo rispecchino abbastanza quanto accaduto a Milano.
Prendiamo i dati del 10 giugno 2021, il giovedi' precedente a
quello passato.
Abbiamo due picchi, 45'825 MW alle 12:00 e 45'504 MW alle 16:00,
con un minimo intermedio di 44'462 MW alle 14:00. Alla sera
siamo ancora a 41'538 MW alle ore 21:00.
Saltiamo una settimana, il 17 giugno 2021, sempre un giovedi'.
Abbiamo due picchi, 49'868 MW alle 12:00 e 49'856 MW alle 16:00,
con un minimo intermedio di 48,165 MW alle 13:00. Alla sera
siamo ancora a 45'130 MW alle ore 21:00 e 44'065 MW alle ore 22:00.
A livello "Italia" direi che possiamo dire che l'arrivo del caldo
ha aumentato la richiesta di rete di circa 4'000 MW a tutte le ore
di caldo, fino a tarda sera. Segno di condizionatori che stanno
andando in modo costante dalle ore 12:00 fino alle 22:00 ?
Vediamo i dati di venerdì 11 giugno.
Abbiamo due picchi, 45'181 MW alle 12:00 e 45'714 MW alle 16:00,
con un minimo intermedio di 43'517 MW alle 13:00. Alla sera
siamo ancora a 40'561 MW alle ore 21:00.
E poi abbiamo il 18 giugno.
Abbiamo due picchi, 50'144 MW alle 12:00 e 49'628 MW alle 17:00,
con un minimo intermedio di 48'477 MW alle 14:00. Alla sera
siamo ancora a 45'186 MW alle ore 21:00 e 44'488 MW alle ore 22:00.
Qui la maggiore richiesta arriva a +5'000 MW alle 12:00, per poi
scendere +4'000 MW, ma notare, alle 17:00, quindi abbiamo uno
spostamento verso sera. A ci troviamo un +4'000 MW anche alle
22:00, che segnala una sera calda, afosa.
Direi che possiamo gia' avere una indicazione: l'accensione in massa
dei condizionatori di aumenta la richiesta nazionale tra i +4'000 MW e
+5'000 MW in modo abbastanza uniforme durante la giornata.
Aggiungo che l'aumento non e' stato "improvviso", ma gia' il 16 giugno,
la previsione, *azzeccata in pieno" e' stata di un picco di 48'758 MW
alle ore 11:00 e uno di 48'712 alle ore 15:00, con la sera che chiude
a 43'075 MW ben alle 22:00. Hanno pero' sbagliato per difetto le
previsioni del 17 e 18 giugno, seppure non di tutti i menzionati
4'000 MW, ma di solo 1'200 MW in meno alle 16:00.
Vediamo in prospettiva questi numeri. Se prendiamo la settimana
precedente come riferimento, si passa da una richiesta di 45-46 GW
per arrivare a 50 GW, quindi si tratta di un incremento tra il
+8,7% e il +11% sulla "base della domanda", dovuta ai condizionatori,
con una previsione tra il +6,5% e il +8,8%. Suppongo che sulla base
della previsione, credevano di farcela, quindi non si sono preparati ?
Ora cambiamo mondo, prendiamo quello futuro dove circolano quasi solo
auto elettriche e poche auto a liquido.
E' facile immaginare che la richiesta a regime (cioe' distribuito
lungo l'anno) aumentera' di sicuro. Diciamo che siamo bravi come
in Spagna, e ci basano 10'000 MW in piu'. I numeri di cui
sopra quindi sarebbero una richiesta senza condizionatori intorno
ai 55-56 GW, con un incremento per causa del caldo che porta verso
i 60 GW. Quindi avremo una variazione percentuale tra il +7,1% e
i 9,1%. Cioe' se fossimo una societa' dove circolano in massa le
auto elettriche, un caldo improvviso spinge l'aumento dei consumi
a valori percentuali. Insomma, avremo una rete piu' "potente" e
quindi meno prona a cedere se arrivano di colpo i 4'000-5000 MW
dei condizionatori.
Immagino gia' i bastian contrario: "Ma se non potenziano la rete" ?
Allora, con le auto elettriche saremo in costante blackout, giorno
dopo giorno. Secondo voi e' credibile ? Cioe' veramente le aziende
sa ne starebbero a girare i pollici, mentre vedono *OGNI GIORNO*
sparire potenziale fatturato dalla rivendita' di energia elettrica ?
(durante i blackout, non si vende elettricita')
Ma i soldi ?
Nella vostra notizia parlano di tanti soldi, ma con l'introduzione
in massa di auto elettriche, ci sara' anche una richiesta in massa
di contratti superiori a 3 kW di potenza. Solo per la richiesta
si tratta di partire da 150 euro, piu' un addizionale per ogni
chilowatt richiesto. Se pensiamo a milioni di auto, si tratta di
qualcosa intorno al mezzo miliardo di euro e questo solo per un
passaggio da 3 kW a 6 kW (come pare pensare ARERA).
Come potete vedere, sara' proprio l'arrivo dell'auto elettrica
a fornire i soldi per potenziare la rete, in modo che quando
arriva il caldo di ieri, la rete subisca un "sobbalzo" del
+9% o meno piuttosto che del +11% come invece accaduto.
E se poi ARERA non incentiva la domanda notturna, allora la
potenza richiesta, potrebbe salire anche a +15/+20 GW, perche'
ci sara' meno gente a spostare i consumi di notte, quindi
il picco dei consumi sara' diurno. Ma questo va ridurre
ancora di piu' l'impatto di tutti i condizionatori d'Italia che
si accendono insieme.
"Una rete potenziata per fornire quotidianamente l'energia ad
vasto parco circolante di auto elettriche, e' piu' elastica
nel ricevere l'impatto dell'avvio improvviso/imprevisto di tutti
i condizionatori d'Italia."
E' invece il basso utilizzo della rete elettrica dell'Italia
rispetto agli altri paesi industrializzati che rende l'Italia
cosi' vulnerabile ai sbalzi della domanda elettrica.