Hannibal
2004-08-07 13:43:58 UTC
FAQ sulla pirateria, versione 1.1
PUNTO numero 1: Chi utilizza software o dvd pirata è un ladro.
Falso. Il ladro è qualcuno che priva un'altra persona (o più persone)
di un oggetto o di una somma di danaro. Chi utilizza software o dvd
pirata, non lo ruba a nessuno. Qualcuno potrebbe obbiettare che Tizio
non comprerà mai "Fifa" originale, dato che ne possiede già la
versione taroccata, e che quindi priverà gli sviluppatori dei loro
introiti. Ma nessuno potrà mai provare che Tizio, se non possedesse la
versione pirata di "Fifa", avrebbe acquistato il CD originale. Non è
quindi possibile fare il processo alle intenzioni.
PUNTO numero 2: Chi utilizza software pirata o dvd aquistati dai
marocchini commette un reato.
Questo è vero. Ma esistono vari tipologie di reato. Violentare e
uccidere un bambino, ad esempio, è immorale agli occhi di qualsiasi
persona, e lo sarebbe anche se lo stupro e l'omicidio di minori non
fosse perseguibile penalmente. Alzi la mano chiunque commetterebbe un
simile abominio se gli venisse garantita l'impunità.
Così come esistono leggi ingiuste e immorali (ad esempio le leggi
razziali nella Germania nazista o nel Sud Africa di Botha, e tutte le
leggi che compromettono la libertà di espressione o di religione): in
questi casi violare le leggi è un atto eroico. Esistono poi reati che
sono sì perseguibili penalmente, ma che non ledono la sfera morale.
L'utilizzo di software o dvd pirata rientra chiaramente in questa
tipologia. Aggiungiamo inoltre che la figura del pirata informatico è
spesso e volentieri mitizzata dalle stesse multinazionali. Basta
pensare a film come "Wargames" "Hackers" e "Matrix", o a mille
videogame di ambientazione fantascientifica o cyberpunk. Quelle stesse
multinazionali che poi piangono miseria di fronte a una videocassetta
priva del marchio SIAE o a un CD taroccato.
La contraddizione potrebbero averla creata loro stessi.
Riepilogando: dato che, almeno in Italia, nessuno è mai stato punito
per l' acquisto o l'utilizzo di software pirata, e che l'acquisto di
software pirata non è da ritenersi immorale, non esistono né freni
etici né freni concreti al dilagare del fenomeno.
PUNTO numero 3: E' per colpa dei pirati che il prezzo del software
originale non cala.
Potrebbe anche darsi. Ma, se Tizio ha l'occasione di comprare un
videogame sulla bancarella a 5 euro, cosa se ne frega che Caio possa
comprarlo originale a 50 euro anziché 70?
PUNTO numero 4: Se tutti comprassero software o dvd pirata,
l'industria videoludica e quella cinematografica fallirebbero.
Se vivessimo in una società ideale fallirebbero le industrie ma non
fallirebbero i videogame ne il cinema.
Sid Meier e John Romero lavorerebbero finanziati dallo Stato e
produrrebbero giochi gratuiti per tutti. Molti potranno obbiettare che
una società utopistica non è al momento immaginabile, e forse hanno
ragione.
Allo stesso modo, però, non è immaginabile una società nella quale
tutti acquistano software pirata. Quindi l'PUNTO non ha senso, dato
che l'industria continua a prosperare.
PUNTO numero 5: Il pirata ostacola soprattutto le piccole software
house, ma non le multinazionali come la Microsoft. Quindi la pirateria
costringe i videogame e il cinema a essere sempre più omologati e
privi di fantasia.
Falso. I giochi e i film che hanno maggior successo nel mercato pirata
sono proprio quelli più banali, ripetitivi e pompati dalla pubblicità.
PUNTO numero 6: Chi compra software o dvd pirata priva gli
sviluppatori dei loro giusti guadagni.
Vedi la risposta al PUNTO 1: non c'è prova che l'utente sia disposto
ad acquistare lo stesso software o lostesso dvd a un prezzo dieci
volte maggiore. E poi, anche se i suoi soldi non vanno a ingrassare le
tasche di un opulento team di programmatori canadesi, finiscono magari
in quelle di un marocchino o di un senegalese che in caso contrario
farebbe la fame.
Chi se la passa peggio, secondo voi, George Lucas o un nero indigente?
PUNTO numero 7: L'acquisto di software o dvd pirata arricchisce la
malavita organizzata.
Falso. Provvede anzi a stroncarla. Migliaia di persone indigenti
preferiscono vendere copie di videogame contraffatti anziché dedicarsi
a reati più gravi come lo spaccio di eroina, lo sfruttamento della
prostituzione o l'omicidio su commissione.
Poiché la duplicazione di software è semplice e non comporta rischi
fisici, non c'è nemmeno bisogno di un potere centralizzato che la
controlli e la gestisca. Le cupole mafiose vengono perciò decapitate,
e prospera invece una microcriminalità molto più indolore e
tollerabile.
PUNTO numero 8: Tutti i siti e le riviste di videogiochi e quelli
dedicati al cinema invitano all' acquisto di materiale originale, come
possono sbagliarsi?
Ovvio che lo fanno, altrimenti le software house e le ditribuzioni
ritirano le sponsorizzazioni. D'altro canto i recensori di videogame
ricevono SEMPRE una copia gratuita del videogioco dalla casa
produttrice, cosi' come chi recensisce i film. La loro regola sembra
essere "Fate quello che dico, ma non fate quello che faccio". Conosco
personalmente decine di giornalisti informatici che predicano bene e
razzolano male, e non dicono mai di no di fronte a un DVD pirata.
PUNTO numero 9: Ma, per penalizzare una software house o un grosso
canale di distribuzione che mi sta sulle scatole, non posso limitarmi
a non comprare un gioco o un film ?
Certo che puoi. Ma se te lo procuri pirata, ti diverti di più.
PUNTO numero 1: Chi utilizza software o dvd pirata è un ladro.
Falso. Il ladro è qualcuno che priva un'altra persona (o più persone)
di un oggetto o di una somma di danaro. Chi utilizza software o dvd
pirata, non lo ruba a nessuno. Qualcuno potrebbe obbiettare che Tizio
non comprerà mai "Fifa" originale, dato che ne possiede già la
versione taroccata, e che quindi priverà gli sviluppatori dei loro
introiti. Ma nessuno potrà mai provare che Tizio, se non possedesse la
versione pirata di "Fifa", avrebbe acquistato il CD originale. Non è
quindi possibile fare il processo alle intenzioni.
PUNTO numero 2: Chi utilizza software pirata o dvd aquistati dai
marocchini commette un reato.
Questo è vero. Ma esistono vari tipologie di reato. Violentare e
uccidere un bambino, ad esempio, è immorale agli occhi di qualsiasi
persona, e lo sarebbe anche se lo stupro e l'omicidio di minori non
fosse perseguibile penalmente. Alzi la mano chiunque commetterebbe un
simile abominio se gli venisse garantita l'impunità.
Così come esistono leggi ingiuste e immorali (ad esempio le leggi
razziali nella Germania nazista o nel Sud Africa di Botha, e tutte le
leggi che compromettono la libertà di espressione o di religione): in
questi casi violare le leggi è un atto eroico. Esistono poi reati che
sono sì perseguibili penalmente, ma che non ledono la sfera morale.
L'utilizzo di software o dvd pirata rientra chiaramente in questa
tipologia. Aggiungiamo inoltre che la figura del pirata informatico è
spesso e volentieri mitizzata dalle stesse multinazionali. Basta
pensare a film come "Wargames" "Hackers" e "Matrix", o a mille
videogame di ambientazione fantascientifica o cyberpunk. Quelle stesse
multinazionali che poi piangono miseria di fronte a una videocassetta
priva del marchio SIAE o a un CD taroccato.
La contraddizione potrebbero averla creata loro stessi.
Riepilogando: dato che, almeno in Italia, nessuno è mai stato punito
per l' acquisto o l'utilizzo di software pirata, e che l'acquisto di
software pirata non è da ritenersi immorale, non esistono né freni
etici né freni concreti al dilagare del fenomeno.
PUNTO numero 3: E' per colpa dei pirati che il prezzo del software
originale non cala.
Potrebbe anche darsi. Ma, se Tizio ha l'occasione di comprare un
videogame sulla bancarella a 5 euro, cosa se ne frega che Caio possa
comprarlo originale a 50 euro anziché 70?
PUNTO numero 4: Se tutti comprassero software o dvd pirata,
l'industria videoludica e quella cinematografica fallirebbero.
Se vivessimo in una società ideale fallirebbero le industrie ma non
fallirebbero i videogame ne il cinema.
Sid Meier e John Romero lavorerebbero finanziati dallo Stato e
produrrebbero giochi gratuiti per tutti. Molti potranno obbiettare che
una società utopistica non è al momento immaginabile, e forse hanno
ragione.
Allo stesso modo, però, non è immaginabile una società nella quale
tutti acquistano software pirata. Quindi l'PUNTO non ha senso, dato
che l'industria continua a prosperare.
PUNTO numero 5: Il pirata ostacola soprattutto le piccole software
house, ma non le multinazionali come la Microsoft. Quindi la pirateria
costringe i videogame e il cinema a essere sempre più omologati e
privi di fantasia.
Falso. I giochi e i film che hanno maggior successo nel mercato pirata
sono proprio quelli più banali, ripetitivi e pompati dalla pubblicità.
PUNTO numero 6: Chi compra software o dvd pirata priva gli
sviluppatori dei loro giusti guadagni.
Vedi la risposta al PUNTO 1: non c'è prova che l'utente sia disposto
ad acquistare lo stesso software o lostesso dvd a un prezzo dieci
volte maggiore. E poi, anche se i suoi soldi non vanno a ingrassare le
tasche di un opulento team di programmatori canadesi, finiscono magari
in quelle di un marocchino o di un senegalese che in caso contrario
farebbe la fame.
Chi se la passa peggio, secondo voi, George Lucas o un nero indigente?
PUNTO numero 7: L'acquisto di software o dvd pirata arricchisce la
malavita organizzata.
Falso. Provvede anzi a stroncarla. Migliaia di persone indigenti
preferiscono vendere copie di videogame contraffatti anziché dedicarsi
a reati più gravi come lo spaccio di eroina, lo sfruttamento della
prostituzione o l'omicidio su commissione.
Poiché la duplicazione di software è semplice e non comporta rischi
fisici, non c'è nemmeno bisogno di un potere centralizzato che la
controlli e la gestisca. Le cupole mafiose vengono perciò decapitate,
e prospera invece una microcriminalità molto più indolore e
tollerabile.
PUNTO numero 8: Tutti i siti e le riviste di videogiochi e quelli
dedicati al cinema invitano all' acquisto di materiale originale, come
possono sbagliarsi?
Ovvio che lo fanno, altrimenti le software house e le ditribuzioni
ritirano le sponsorizzazioni. D'altro canto i recensori di videogame
ricevono SEMPRE una copia gratuita del videogioco dalla casa
produttrice, cosi' come chi recensisce i film. La loro regola sembra
essere "Fate quello che dico, ma non fate quello che faccio". Conosco
personalmente decine di giornalisti informatici che predicano bene e
razzolano male, e non dicono mai di no di fronte a un DVD pirata.
PUNTO numero 9: Ma, per penalizzare una software house o un grosso
canale di distribuzione che mi sta sulle scatole, non posso limitarmi
a non comprare un gioco o un film ?
Certo che puoi. Ma se te lo procuri pirata, ti diverti di più.