Post by g***@libero.ittutto giustissimo, ma mi pare la prima fase ipotizzata da
Giuseppe-LeMonde: Illuminismo-Rivoluzione
Francese-Casinidellamalora-Napoleone-Restaurazione ...
eppure alla fine il mondo è migliorato
Ocio, il progresso tecnologico in genere migliora la qualità della vita,
ma non basta da solo. Il problema delle rivoluzioni è questione di mera
rapidità: se il cambiamento è lento, ma non troppo, viene eviscerato in
ogni modo con calma e tutti si fan idee di conseguenze, azioni opportune
ecc. Se troppo lento non si nota, se non quando è troppo tardi, se
troppo rapido non c'è molto tempo per riflettere e le derive di chi a
priori la sapeva un po' più lunga e quindi sa cavalcare l'onda sono di
norma devastanti.
D'altro canto se c'è un sistema "solido" che almeno per alcuni molto ben
messi in esso funziona, cambiare con calma è arduo, se si sta molto male
pure, la gente ha fretta di cambiare...
La mia conclusione è che *nel lungo periodo* il cambiamento positivo
arriva, ma l'interim è spesso molto peggiore di quel che potrebbe
essere.
Post by g***@libero.itQuando Grillo urlò vaffanculo a Bologna, trovò subito trecentomila firme;
prima di mettersi in politica doveva promuovere un specie di "nuovo
illuminismo", doveva promuove un ripensamento delle regole, roba
difficile, ma in questo modo forse non avrebbe fatto un buco nell'acqua
capisco che sono utopie, ma solo le utopie possono procurare progresso
Scusa la rudezza ma Grillo è un attore, non uno statista, e quel che ha
fatto è il suo mestiere, recitare. Il M5S è l'emanazione di una società
di marketing, come Cambridge Analytica, come We Do Not Have Time e tante
altre, ovvero "ingegneri sociali mercenari". Quello che al tempo di
Edward Bernays erano gli "esperti in pubbliche relazioni". E se solo ti
ripassi la storia di ciò che ha fatto Bernays capisci che cosa vuol dire
"propaganda"...
Post by g***@libero.itma per cambiare le cose serve un *progetto* (e di recenti non ce ne sono)
e poi dovrebbe essere introdotto gradualmente.
Troppo meccanicista. Come diceva Clausewitz quando si ha a che fare con
sistemi troppo complessi l'esperienza e l'intuito valgono più di ogni
modello. Non possiamo realmente "progettare una società" è semplicemente
troppo complesso. Possiamo solo tracciare un'idea, una sorta di mappa di
dove vogliamo andare e metterci in viaggio, correggendo pian piano la
rotta. Il mondo non è una macchina meccanica da disegnare, non ha uno
scopo, è un sistema in divenire la cui essenza è proprio il continuo
mutamento per garantire il benessere di chi vive oggi e si spera un
mondo migliore per chi vivrà domani. Non c'è disegno possibile, chi ci
ha provato, dall'illuminismo al socialismo sovietico al nazismo han
tutti realizzato fuochi di paglia finiti in disastri epocali.
Post by g***@libero.itSe avessero cominciato con 5-6 nazioni, forse l'Europa si poteva fare.
Una volta consolidata, pian piano poteva essere allargata.
Daccordissimo su questo, ma l'UE non fu fatta sulla scorta di Ventotene
ma sulla scorta di creare un contraltare locale all'URSS, chi aveva sul
serio un "sogno europeo" è stato opportunamente menato per il naso
o facendogli credere che si stava realizzando il sogno, mentre si faceva
altro o buttandolo direttamente fuori dalla politica.
Se l'Europa unita sul serio fosse stato un obiettivo si sarebbe partiti
da una Costituzione, prima della moneta, e da una convergenza verso una
fiscalità comune, prima della moneta. Aver fatto l'inverso è servito a
ciucciare ricchezza da molti a pochi, al punto che tornare sui propri
passi e ricominciare o correggere il tiro diviene quasi impossibile...
Del resto, tolta la Francia (che peraltro lo fa più per prassi che per
legge voluta) chi in UE prova anche solo nelle scuole ha insegnare le
lingue dei paesi confinanti? In Francia in genere hai due lingue per
legge, a scelta, quasi tutti scelgono inglese e la lingua del paese
confinante più prossimo (Italiano incluso anche se all'italiano medio
questo suona strano), in Germania nelle zone verso la Francia studiano
un po' di Francese, in alcune aree (ovest, comunque) studiano un po'
di Russo, ma non han manco una lingua nazionale unica, non c'è un
tedesco ma alcuni tedeschi, non meno diversi dell'Italiano di un
Bergamasco vs quello di un Campano. E parlati stretti... Non puoi
unirti come abbiamo fatto ed oggi che abbiamo gli Europei, perché i
giovani si sentono tali, che lo dicano o meno, entro l'UE non vedi
delle reali differenze, non abbiamo le istituzioni per esserlo e non
abbiamo le condizioni per costruirle.
Post by g***@libero.itdifatti le interfaccie esistenti vengono utilizzate con successo dalla
gente che non ragiona.
In termini informatici avrei qualche riserva: le UI moderne vengono
usate, ma "con successo"... Di chi? Perché solo il bancario medio oggi
riesce a far meno cose nella webui di turno che il bancario medio di
ieri con il terminale stupido twinax...
Post by g***@libero.itSi, ma non sono d'accordo.
A un certo punto anche IBM comprese che per guadagnare occorreva
compiacere l'utente finale (il ragioniere culo di pietra) decise che
conveniva "informatizzare il casino", che più casino c'era, più
hardware e più software si vendeva.
Questo è avvenuto nel gestionale non in generale, in effetti credo che
IBM comprese un'altra cosa: l'ignoranza del parco clienti e decise di
metterla a profitto. Un tempo i clienti dell'IT erano istituzioni,
aziende con competenze in casa tali per cui non gli vendevi fumo per
arrosto e con percentuali di fatturato per il vendor tali per cui te
li dovevi coccolare o eri finito. Pian piano puntando sulla massa il
"parco clienti" è divenuto sempre meno competente e preso singolarmente
sempre meno importante che sia soddisfatto, tanto conta lo 0.% del
fatturato. Anni fa parlando con un amico sulle strategie di investimento
lui che apprezzava molto l'immobiliare mi disse "vedi se io comprassi un
tot di appartamenti di pregio, si avrei pigioni buone, inquilini scelti
con una certa cura che non mi lasciano sorprese in media ecc. Ma avrei
anche speso notevoli somme iniziali. Se invece compro buchi per
disperati, si mi pagano poco, magari non pagano, ma riesco comunque a
ricavarci abbastanza e l'investimento iniziale è ben poca cosa". Come
dire: fai più soldi con poco tra i poveri che con molto tra i ricchi.
Ecco io penso che "i big" dell'IT abbiano ben capito questa lezione,
che i big precedenti dalla Symbolics alla SUN invece non han capito o
non han creduto.
Post by g***@libero.itE così l'informatica da servizio per l'azienda nel suo complesso è
diventata servizio per i servizi aziendali. Questo è in parte
giustificato dal fatto che un informatico non può essere esperto in
ogni cosa, occorre dividersi i compiti. Ma il punto di equilibrio che
si è trovato, a mio modesto avviso è sbagliato.
Non c'è equilibrio, manca semplicemente l'inquadrare il ruolo dell'IT.
Se le *segretarie* dell'AI LAB del MIT usavano Emacs e Amazon ha usato
Emacs per anni per gestire i ticket coi suoi clienti (primo livello) il
punto non è l'informatico onnisciente ma il fatto che l'utente non può
essere ignorante. L'IT ha bisogno di informatici, ma anche di utenti
che sappiano far qualcosa. Si è spinto sull'ignoranza, modello USA, per
guadagnare ed il risultato è che non si riesce più a tenere insieme la
torre di Babele creata. L'informatico non deve essere onnisciente, deve
saper fare il suo mestiere, non in forma paternalista, non con l'idea
che il cliente sia un "cliente finale" che nulla sa, nulla può sapere e
nulla vuol sapere. Così può funzionare, altrimenti puoi far fuochi di
paglia, ma poi la paglia finisce e stai messo male...
Post by g***@libero.itOccorreva "capire e semplificare"
Occorreva creare procedure rigide
un sol modo per fare una certa cosa ...
IMVHO l'esatto opposto. Occorre creare strumenti, lasciare che i loro
utenti li pieghino e modellino come gli serve, interagire con loro
per capire come evolvere, insieme, e adattarsi. Il trapano non lo fai
per far buchi e basta, hai avuto un'idea, la dai in pasto ai tuoi
clienti, loro ti dicono "hey, si, faccio buchi, ma avvito anche viti,
mescolo anche vernice, carteggio pure, ... e il tuo "trapano" si
evolve. In effetti il cliente non vuole un trapano, vuole un motore
che si possa regolare nei giri, avere una certa coppia e una certa
impugnabilità. Questo a priori non lo determini a meno appunto di non
essere l'informatico onnisciente che non esiste.
Post by g***@libero.itqualcuno dei frequentatori di questo NG potrebbe arrabbiarsi teco :-)
Beh, son sempre interessato ad ascoltare altrui ragionate opinioni...
Post by g***@libero.itqualche industriale innovativo c'era, pensa a Olivetti, anche qualche
piccola azienda dove mi sono trovato non mi è sembrata male
per contro la logica formale (di provenienza universitaria) mi sembrò
una palla al piede
Astrai: l'industriale innovativo era l'industriale tipo o qualcuno che
faceva l'industriale ma in effetti era altro? La logica formale
accademica era quella del ricercatore o del neovittoriano di turno che
aveva trovato nell'accademia un cantuccio ideale in cui giocare a dio
e non sporcarsi le mani? L'abito ed il monaco son due cose che talvolta
non coincidono...
Post by g***@libero.itio invece credo che si posano mantenere e migliorare gli standard
attuali (certo non ho la competenza per conoscere e tappare tutti i
possibili buchi) ben certo che la perfezione non è di questo mondo
Puoi fare una casa dentro l'ansa di un fiume, farla con fondazioni tali
che regga ogni piena, rialzata quanto basta per non alluvionarsi spesso
e pure stagna come un sottomarino. Pure con sistemi di rigenerazione
d'aria, reattori nucleari ad acqua pressurizzata, camere stagne per
poter entrare e uscire anche sott'acqua ecc il punto è: costa meno far
così o meglio far la casa altrove? Costa meno sistemare quel che c'è o
ripartire dal foglio bianco?
Post by g***@libero.itanche qui non sono negativo come te, dico solo che dovrebbe essere
gestito dallo Stato.
Lo stato dovrebbe gestire anche la produzione di ferro, le tlc, avere
un sistema controllabile da ogni parte in causa e via dicendo. Siamo
al punto di cui sopra: il gioco non vale la candela, ammesso che sia
davvero possibile.
Post by g***@libero.itforse dovrei conoscere usenet, io accedo con google
Oh, un "anziano" convertito all'web?! Cmq semplicemente si usa(va) poter
esser contattabili anche "in privato" e per questo come in tante
webcrapp c'è l'opzione "messaggio privato/contatta l'utente" qui c'è
una mail "nascosta" in modo da non esser troppo comodamente leggibile
per lo spammer di turno.
Nel caso avendoli uso un alias, ovvero un indirizzo farlocco che arriva
alla mia inbox ma che uso in un solo posto e posso quindi cambiare al
volo senza problemi nel momento in cui non gradisca più spam/messaggi
ecc.
Mettila così: se dai la tua mail ufficiale a n persone e una delle n ti
rompe le scatole, rivende l'indirizzo ecc hai un problema, se cambi mail
impatti anche con gli altri tuoi contatti, se non dai la mail sei
scortese. Così hai un compromesso di usabilità e cortesia :-)
--
usenet⇒nntp per trovarmi