Discussione:
Quale impianto solare di maggiore potenza a fine 2011
(troppo vecchio per rispondere)
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-12 03:10:33 UTC
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Siamo all'inizio del 2012.

Ebbene, quale e' il piu' potente impianto solare del mondo ?

Sono due. 80 MW(e) cadauno.

Si tratta sempre dei due impianti SEGS nel Deserto del Mojave
(California) a 100 km da Los Angeles, coordinate con Google
Maps:

35.031824,-117.347252

uno nel 1989 e l'altro nel 1990.

Possibile che dopo 22 anni non e' stato ancora fatto di meglio ?

Gli impianti sono ancora in funzione producono 138 GW*h l'uno e
125 GW*h l'altro, di energia elettrica ogni anno.

Alcuni credono che con il fallimento del costruttore, la
Luz International, l'impianti siano stati chiusi. Cosi' non e',
semplicemente sono passati in gestione al committente, che
continua ad operare gli impianti.

Eppure gli impianti termosolari dinamici sono a portata di
"Comunita'".

Non hanno bisogno di rapporti con mercati internazionali,
come gli impianti termoelettrici. Non richiedono il rifornimento
di moduli di ricambio dalle multinazionali del fotovoltaico.
In ogni Comunita' ci sono persone in grado di capire
e riparare una centrale solare termodinamica.

E' tutta un'altra concezione della economia energetica.
Senza la ridicola inefficiente frantumazione del fotovoltaico domestico.
Ma ugualmente utilizzando l'energia del sole.

La mancanza di inquinanti di una centrale solare termodinamica,
permette la sua costruzione vicinissima alle comunita'.
Ad esempio si puo' costruire un grosso fabbricato, un mega
capannone (1000 x 1000 mt) che sia centro sociale, municipio ed
i suoi uffici e centro commerciale, garage-parcheggio ed officine di
riparazioni varie, tutto insieme.
E sul tetto i collettori parabolici lineari. Il calore di scarto
puo' essere cosi' riutilizzato per riscaldare d'inverno e per raffreddare
d'estate, senza impegnare l'energia elettrica da mettere a
disposizione per gli uffici e la comunita'.

I tempi non sono ancora maturi ?

E pensare che non ho paura del nucleare.
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Mattia
2012-01-14 20:22:50 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
I tempi non sono ancora maturi ?
stai parlando per la california o per l'italia?
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-14 21:36:06 UTC
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Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
I tempi non sono ancora maturi ?
stai parlando per la california o per l'italia?
Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia ...
Mattia
2012-01-15 01:49:43 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
I tempi non sono ancora maturi ?
stai parlando per la california o per l'italia?
Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia ...
C'e' una bella differenza da un deserto, ( 5 gradi piu' vicino all'aequatore tra l'altro). Quale e' la discontinuita' di un impianto del genere alle nostre latitudini e con le nostre stagioni? un solo giorno di nuvolo equivale a 36 ore senza luce (considerando 2 notti) e se e' discontinuo risiamo punto e a capo.
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-15 14:38:58 UTC
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Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
I tempi non sono ancora maturi ?
stai parlando per la california o per l'italia?
Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia ...
C'e' una bella differenza da un deserto, ( 5 gradi piu' vicino
all'aequatore tra l'altro).
In Italia non avranno la produttivita' del deserto del Mojave, ma
nelle regioni menzionate non e' poi tanto diversa da quella
dell'Andalusia spagnola. Anzi, in Spagna, hanno fatto gli impianti
anche piu a nord dell'Andalusia. Ora

In Italia tra l'altro c'e' una interessante ipotesi per l'altopiano
di Campo Imperatore, lungo 27 km e largo 8 km, esposto per buona
parte verso il Sud. Dipende tutto dalla meteorologia (non ho idea),
ma la quota tra 1500 e 1900 metri lo rende paragonabile alla Meseta
spagnola.

In Spagna (che non e' la California) sono stati costruiti o sono
in completamento 31 impianti (20 sono quelli gia' operazionali).
In Italia c'e' solo il micro impianto Archimede a Priolo, Sicilia.
Post by Mattia
Quale e' la discontinuita' di un impianto
del genere alle nostre latitudini e con le nostre stagioni?
La "resa" come "centrale elettrica" e' molto alta, sfiorando
il 40%, con una "inerzia" dell'ordine delle 8 ore, grazie ai
capaci sistemi di accumulo termico. Anche restando solo
sulla energia solare pura.

Insomma, una "centrale elettrica" di facile gestione dal punto di
vista del gestore di rete (al contrario dei fotovoltaici, o, peggio,
degli eolici di attuale generazione). E questo si riflette su
un maggiore valore dell'energia venduta. Anzi, aiuta che il picco
della produzione efficiente (quella non proveniente dall'accumulo)
avviene durante l'ora di punta del carico giornaliero. Questo
e' un vantaggio di cui l'eolico non gode (non c'e' certezza che
il vento spiri proprio durante la maggiore domanda giornaliera).

Ma c'e' di piu', l'operatore di una centrale di questo tipo, puo'
facilmente prendere l'impegno con il gestore della rete di fornire
OGNI giorno (salvo guasti e fermi programmati, ma quelli succedono
anche alle centrale termoelettriche), energia elettrica dalle 08:00
alle 23:00. OGNI giorno. E come fa per le giornate nuvolose ?
Semplicemente accende un bruciatore a gas. Il costo di una caldaia
e' modesto (in rapporto ai costi di una centrale) e con tale
aggiunta abbiamo una normale centrale termoelettrica, operabile
a "bacchetta". Insomma, abbiamo una centrale elettrica che puo'
entrare in diretta competizione con una centrale termoelettrica
come "disponibilita'" della potenza nominale.
Si tratta cioe' di tipo di centrale elettrica che non ha
bisogno del supporto di "mega reti elettriche" o di "serbatoi di
energia" (semplicemente perche' ne' sono dotati intrinsecamente).
Questo significa meno "grattacapi" per il gestore della rete
elettrica e quindi per la collettivita'.

Centrale Centrale
solare ad termica
accumulo
-----------------------------------------------------
Consumo gas 15% 100%
Fattore di capacita' (prod.continua) 40% 85%
Fattore disponibilita' programmata 90% 90%

La prima cosa che salta all'occhio e' che una centrale
solare ibrida "in serie" (come le Andasol oppure la Ivanpah)
richiede circa un quinto del gas di una centrale termoelettrica
convenzionale.
Come salta fuori questo valore ?
Dall'andamento stagionale, che alle latitudini dell'Italia
o della Spagna, presenta un forte diformismo stagionale.

Esempio, senza accumulo, la radiazione captata
per ogni m2 risulta essere in kW*h(t) [dati per Priolo]:

Gennaio 140
Febbraio 150
Marzo 201
Aprile 220
Maggio 261
Giugno 280
Luglio 301
Agosto 284
Settembre 201
Ottobre 182
Novembre 149
Dicembre 123
Media anno 208
---------------
Totale 2490

Risulta evidente che da Novembre a Febbraio
abbiamo un problema a soddisfare l'impegno con il
gestore elettrico. Tralasciando le efficienze di
conversione ed accumulo (praticamente basse di
inverno, perche' c'e' poco da accumulare, la
minore produzione viene immediatamente utilizzata),
prendiamo i numeri della tabella come numeri puri.
Supponiamo che l'impegno e' fornire 200 ogni
mese per tutto l'anno (il surplus dai 300 di
Luglio puo' essere utile per vendere pregiata
energia di picco per coprire la domanda dei
condizionatori d'aria). Se facciamo la differenza
mese per mese, abbiamo una carenza di 256 "unita'"
sulle 2490 totali. Sarebbe solo un "buco"
del 10% circa. Pero', i 2490 totali considerano
anche un 348 unita' di "esubero" rispetto all'impegno
che non dobbiamo considerare, nel calcolo della
disponibilita' (a meno di trovare il modo di
"spostare" calore da Luglio a Dicembre ... forse
qui un'impianto di pompaggio a lungo accumulo ?).
Percio' abbiamo 256/(2490-348) = 2142/256 = 12%
Arrotondiamo a 15% per tenere conto di inefficienze
varie ed ecco il valore citato.
Post by Mattia
un solo
giorno di nuvolo equivale a 36 ore senza luce (considerando 2 notti) e
se e' discontinuo risiamo punto e a capo.
Spesso si cita il fattore di capacita' di una fonte,
per indicare quanto puo' produrre una fonte di energia,
a cui si chiede un servizio continuato,
tipico ad esempio, per i generatori del carico di base
(in Italia si tratta di circa 30'000 MW(e).
Nel caso del termoelettrico, si ha una media del 85%
(a causa di fermi per manutenzione e guasti).
Nel caso del solare (tipico: fotovoltaico) si menziona
un 16%-20%, a seconda della localita' (*)

Nel caso del solare termodinamico ad accumulo il valore medio
mensile risulta del 40% circa perche' in un certo senso la centrale
solare "bara". Non mi riferisco al gas (che potrebbe
portare tale valore al 90%), ma al solo utilizzo di energia
solare. In sostanza una centrale solare termodinamica ad
accumulo ha una superficie captante doppia rispetto a
quella richiesta dalla potenza del gruppo di generazione
installato. In pratica, meta' dei collettori si puo'
pensare come "dedicata" al gruppo di generazione, e
l'altra meta' dedicata all'accumulatore di calore (in
realta' questa "proporzione" varia durante l'anno, arrivando
al 90% sui generatori d'inverno e 10% per l'accumulo).


Ma nel caso dell'energia solare possiamo fare una deroga
alla logica della "continuita'" di servizio per definire
un'altro parametro, quella della "disponibilita' programmata".

Infatti, guardando il grafico della domanda giornaliera,
risulta evidente che non ci servono solo generatori di carico
di base (ovvero in funzione 24h su 24h) ma abbiamo una
componente intermittente giornaliera, ovvero che si ripete
un modo prevededibile ogni giorno, per circa 20'000 MW(e).

Ora il solare (fotovoltaico o termico) gode di una interessante
caratteristica, la sua erogazione rientra nel periodo
della componente intermittente giornaliera (cosa, che, ricordo
ancora una volta, non vale per l'imprevedibile eolico).
Questo ci porta all'interessante ipotesi di "dedicare" il solare
per coprire questo fabbisogno intermittente giornaliero.

In questo modo possiamo "tagliare" fuori dalla statistica
del fattore di carico del solare, quelle ore in cui con
"certezza" non produce. Ma a noi, per la quota di carico
descritta (quei 20'000 MW(e) al di sopra della quota di
base), non interessa. Infatti, oggi, circa 20'000 MW(e) di
potenza termoelettrica installata, nonostante "potrebbe"
funzionare di notte, viene lasciata spenta ogni giorno per
almeno 8-10 ore. Nel caso del solare sarebbe lo stesso.
Dunque, se consideriamo, come menzionato, la fascia 08:00-23:00,
nelle giornate di "tempo normale" delle regioni menzionate,
una centrale solare termodinamica ad accumulo puo'
certamente lavorare ogni giorno, occupando tutte le ore
citate, risentendo principalmente del fattore di stagionalita',
che porterebbe ad una "disponibilita'" certamente molto piu'
alta del 40% menzionato come fattore di carico.
A questo punto, per semplificare i calcoli, ho introdotto
l'integrazione con il gas (la cui incidenza ho spiegato
essere circa un 15% nel caso descritto). In questo modo
possiamo garantire per tutto l'anno la copertura TOTALE
della fascia 08:00-23:00, in diretta competizione con
la generazione termolettrica dedicata a quella fascia.
Chiaramente, anche una centrale solare puo' guastarsi,
ma combinando la riserva degli accumulatori di calore con
il bruciatore di integrazione a gas, ho ritenuto che un 90%
di disponibilita' su quella programmata sia fattibile, come
quella per il termoelettrico (la disponibilita' programmata
e' piu' alta di quella di carico, perche' non include i
fermi programmati - che ho ipotizzato incidere per il 5%,
ma forse e' il viceversa ...)


In altre parole, una centrale elettrica solare ibrida in serie
non elimina la dipendenza, dal gas, ma riduce al bolletta
energetica (l'acquisto del gas) di almeno 6 volte.
Notare che l'integrazione del gas permette anche di
assicurare che la temperatura di immissione del fluido sia
quella nominale di massimo rendimento, mantenendo percio'
il rendimento dei generatori ai migliori valori anche durante
i mesi invernali, intorno al 25% per un gruppo semplice,
ma con la tecnologia solare a concentrazione a parabola,
non lineare, e l'uso dell'ammoniaca come fluido, e' pensabile
anche un gruppo di generazione a ciclo combinato, quindi
tenendo testa anche agli impianti a gas a ciclo combinato,
che altrimenti ridurebbero lo svantaggio a solo di un fattore 3.

Insomma, in ogni caso, ogni impianto solare termodinamico
ad accumulo, puo' ridurre drasticamente il consumo di gas.
Non sara' al 100% rinnovabile, ma come passo intermedio
a medio termine, permetterebbe rapidamente a ridurre il
consumo di gas (tralasciamo le emissioni di CO2, oggi l'Italia
ha piu' bisogno di ridurre il deficit del bilancio estero,
cosa che il fotovoltaico non fa).


(*) Chiaramente quella solare risulta essere una "potenza
costosa". Infatti, nell'ipotesi (improbabile) che ogni
kW(p) installato di fotovoltaico costasse come un
kW(e) termoelettrico, risulta evidente che producendo,
da 4 a 5 volte meno elettricita', occorre spendere
da 4 a 5 volte di piu' per avere la stessa produzione.
Insomma, per raggiungere la parita' come "costo degli
impianti" (ovvero della potenza installata), il fotovoltaico
dovrebbe costare da un quarto ad un quinto di un kW(e) di
termoelettrico. Naturalmente, poi una centrale termoelettrica
ha un'alto costo di esercizio, dovendo "bruciare" combustibile
in quantita' industriali, mentre il fotovoltaico costa solo di
riparazioni e pulizia dei moduli, cioe' molto, ma molto meno.
--
Roberto Deboni

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il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Mattia
2012-01-15 21:12:24 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
Anzi, in Spagna,
la spagna, non e' certo un esempio da prendere in considerazione. Poi risiamo li, che investimenti pubblici hanno avuto?
Post by Roberto Deboni DMIsr
La "resa" come "centrale elettrica" e' molto alta, sfiorando
il 40%, con una "inerzia" dell'ordine delle 8 ore
8 ore, vuol dire che non ha una produzione costante se non per pochi mesi l'anno, ed in giornate di pieno sole.
Stronzata per stronzata il fotovoltaico almeno non ha bisogno di manutenzione, ed e' infinitamente piu' facile da installare.
Per il termodinamico CI VUOLE UNA TURBINA A VAPORE.
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-16 15:13:50 UTC
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Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Anzi, in Spagna,
la spagna, non e' certo un esempio da prendere in considerazione. Poi
risiamo li, che investimenti pubblici hanno avuto?
Un'incentivo tipo conto energia, con la differenza che e' pagata
dallo Stato invece che dai consumatori di energia elettrica.
Ma il principio e' lo stesso: ricevi in proporzione a quanta
elettricita' metti in rete. Mi pare oggi 26,94 eurocent/kW*h
per i primi 25 anni (e nel caso del solare termodinamico,
la centrale solare continua a funzionare anche dopo).

In Italia manca questo incentivo, c'e' solo un parziale
e ridotta potenza ad uso e consumo del mini impianto ENEL di
Priolo (che credo abbia gia' occupato tutta la quota
prevista).

E' evidente una determinata volonta' ad impedire che il solare
termodinamico possa fare concorrenza al fotovoltaico.
Perche' ?

Non usa il sole ? Non direi.
Non produce lavoro locale ? Non direi, anzi.
Costa di piu' del fotovoltaico ? Non direi, anzi.
E' meno efficiente ? Non direi, anzi.
Crea problemi alla rete elettrica ? Non direi, anzi.

Insomma, perche' non si vuole solare termodinamico in Italia ?
Strano che, come il nucleare, e' la fonte di energia elettrica
con le maggiori possibilita' per un rapido e totale rimpiazzo
del termoelettrico. Non limitato da una produzione estera
"razionata" di un componente critico (la cella fotovoltaica).
Non limitato dalla mancanza in Italia di adeguata capacita'
produttiva. Non limitato dalla mancanza in Italia di tecnici
competenti per la gestione e manutenzione.

Complotto o non complotto, e' veramente strano. Si e'
convinti che non e' competitivo ? Ed allora perche' cosi'
tanta paura a lasciarlo "correre" ? Se il solare termodinamico
non conviene, o non piace alle aziende, potevano tranquillamente
disporre l'incentivo di 27 eurocent/kW*h senza limiti di potenza
o altri vincoli pretestuosi, tanto nessuno avrebbe fatto
impianti. E quindi soldi risparmiati, faccendo ugualmente
bella figura. Giusto ? Oppure c'era la PAURA che invece
si installassero 3000 MW(e), fatte le proporzioni con l'installato
spangolo alla realta' italiana ?
Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
La "resa" come "centrale elettrica" e' molto alta, sfiorando il 40%,
con una "inerzia" dell'ordine delle 8 ore
8 ore, vuol dire che non ha una produzione costante se non per pochi
mesi l'anno, ed in giornate di pieno sole.
8 ore significa che si puo' programmare l'avvio di una centrale
elettrica alternativa o contrattare il momento migliore per
importare ulteriore energia dall'estero. Nulla di paragonabile con
i frenetici tempi di reazione dei cali rapidi di produzione di una
fattoria eolica o del collettivo di moduli fotovoltaici di una
citta' su cui rapidamente cala una coltre nuvolosa.

Ma, forse le e' sfuggito il punto principale: queste 8 ore di
"inerzia" sono di rilievo solo se si volesse a tutti i costi fare
gli idioti puristi ed accettare solo energia solare.
Questo problema della mancanza occasionale di produzione (che pone
il grave e serio problema - e forse e' questo a cui lei pensava -
di avere una centrale termoelettrica di rimpiazzo) NON esiste
con l'opzione della integrazione gas.

Una centrale solare ibrida in serie consiste in pratica di un
generatore di vapore doppio, i moduli solari ed il bruciatore
a gas ed il serbatoio di accumulo termico (a dire la verita',
facoltativo, se c'e' il bruciatore a gas - ma utile come
ulteriore riserva di energia per il sistema elettrico, oltre
che per modulare la produzione in pieno sole, senza dovere
accendere il gas ogni volta che passa una nuvola, sprecando
energia per tenere il bollitore in pre-riscaldamento).
Poi a seguire tutto il resto e' nient'altro che una comune
centrale termoelettrica.

Insomma, una centrale solare ibrida in serie NON HA BISOGNO
di una qualche centrale termoelettrica di "scorta", con i
pesanti costi di ammortamento e manutenzione, che invece sono
richiesti da eolico e fotovoltaico. Quando si fanno i calcoli
dell'eolico, non vedo mai considerare il costo della generazione
sostitutiva, la cui energia puo' costare facilmente anche 30-50
eurocent/kW*h.
Post by Mattia
Stronzata per stronzata il
fotovoltaico almeno non ha bisogno di manutenzione,
Non mi risulta vero. A meno di accettare un rapido significativo
degrado della producibilita'. Sono curioso dei dati della produzione
in rapporto alla potenza installata tra 5-6 anni.
Post by Mattia
ed e' infinitamente
piu' facile da installare.
Stiamo scherzando ? Quante persone/ore di lavoro e materiali occorrono
per installare 1'000'000 kW(p) di fotovoltaico ? Verso una centrale
solare ibrida da 500 MW(e) ?
Post by Mattia
Per il termodinamico CI VUOLE UNA TURBINA A
VAPORE.
Esatto. Percio' ?

http://energie.leprotti.com/component/content/article/46-i-leprotti

ha una turbina da 200 kW(e) usando pellets

Quale e' problema pone la turbina ?

Ovviamente, al posto dei pellets possiamo anche metterci
i collettori solari a concentrazione, ed il risultato non cambia.
Ed invece del gas per l'integrazione invernale e quando manca
il sole, potremo usare i pellets. Il concetto non cambia.

"sinergia" e "collaborazione" permettono di ottenere il 100%
di risultato con un costo molto inferiore del approccio
mono-colturale (parafrasando la mono-coltura agricola).
--
Roberto Deboni

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il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Mattia
2012-01-16 17:46:24 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
Un'incentivo tipo conto energia, con la differenza che e' pagata
dallo Stato invece che dai consumatori di energia elettrica.
questo e' di sinistra. Ed e' un complimento alla sinistra che l'ha fatto.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Insomma, perche' non si vuole solare termodinamico in Italia ?
penso per le stesse ragioni per cui non si vuole nel resto del mondo.
E' una tecnologia troppo complessa e poco affinabile. A differenza del fotovoltaico.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Strano che, come il nucleare, e' la fonte di energia elettrica
con le maggiori possibilita' per un rapido e totale rimpiazzo
del termoelettrico.
E' SEMPRE UNA FONTE DI PRODUZIONE DIDCONTINUA.

Il fotovoltaico e' piu' conveniente, per il semplicissimo fatto che il committente riceve un impianto chiavi in mano, ed oltre ad un po' di manutenzione saltuaria, non deve far niente se non incassare gli utili.

Il termodinamico ha bisogno di personale specializzato e molta manodopera per tutta la durata dell'impianto. e stronzata per stronzata il fotoltaico e' piu' semplice.
THe_ZiPMaN
2012-01-16 19:11:33 UTC
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Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Insomma, perche' non si vuole solare termodinamico in Italia ?
penso per le stesse ragioni per cui non si vuole nel resto del mondo.
Peccato che il resto del mondo lo voglia. In Spagna hanno già installato
diverse centrali e altre sono in costruzione. In America idem. In nord
africa ci sono svariati progetti.
Post by Mattia
E' una tecnologia troppo complessa e poco affinabile. A differenza del fotovoltaico.
Ma anche no. Probabilmente è proprio la tecnologia solare più affidabile
Certamente quella ad oggi più immediatamente sfruttabile e col più alto
rendimento.
Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Strano che, come il nucleare, e' la fonte di energia elettrica
con le maggiori possibilita' per un rapido e totale rimpiazzo
del termoelettrico.
E' SEMPRE UNA FONTE DI PRODUZIONE DIDCONTINUA.
No, è continua. L'isteresi minima è di 8 ore, ma può arrivare anche a 24
ore per gli impianti a sali fusi che lavorano fino a 650°C. In
quell'intervallo la resa è *costante* quindi è una produzione continua.
Post by Mattia
Il fotovoltaico e' piu' conveniente,
Ma per carità. Il fotovoltaico è la tecnologia più antieconomica tra
quelle rinnovabili, sia per gli elevati costi di produzione dei
pannelli, sia per la manutenzione che richiedono, sia per la difficoltà
di gestione della costanza di rendimento.
Post by Mattia
per il semplicissimo fatto che il committente riceve un impianto chiavi
in mano, ed oltre ad un po' di manutenzione saltuaria, non deve far
niente se non incassare gli utili.
L'energia elettrica prodotta dal fotovoltaico è strapagata rispetto alla
resa effettiva. E crea tantissimi problemi di gestione in quanto non è
in alcun modo stabilizzabile e varia col solo passaggio di una nuvola.
Non per nulla si stanno studiando le batterie elettriche a metallo fuso
capaci di immagazzinare MWh per poter compensare queste discontinuità.
Il solare termico non ha di questi problemi ed è a resa costante e
programmabile.
Post by Mattia
Il termodinamico ha bisogno di personale specializzato e molta manodopera
per tutta la durata dell'impianto. e stronzata per stronzata il fotoltaico
e' piu' semplice.
Ma non spariamo belinate. La manutenzione è quella di una classica
caldaia e di caldaisti è pieno il mondo. Per il resto basta la pulizia
ordinaria degli specchi, identica alla pulizia dei pannelli.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Mattia
2012-01-17 13:59:26 UTC
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Post by THe_ZiPMaN
Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Insomma, perche' non si vuole solare termodinamico in Italia ?
penso per le stesse ragioni per cui non si vuole nel resto del mondo.
Peccato che il resto del mondo lo voglia. In Spagna hanno già installato
diverse centrali e altre sono in costruzione. In America idem. In nord
africa ci sono svariati progetti.
In america sono falliti, in africa ci sono progetti ... l'interesse c'e' solo in spagna.
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-17 15:20:11 UTC
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Post by Mattia
Post by THe_ZiPMaN
Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Insomma, perche' non si vuole solare termodinamico in Italia ?
penso per le stesse ragioni per cui non si vuole nel resto del mondo.
Peccato che il resto del mondo lo voglia. In Spagna hanno già
installato diverse centrali e altre sono in costruzione. In America
idem. In nord africa ci sono svariati progetti.
In america sono falliti,
Negli anni '90 :-)
E gli impianti continuano ancora a funzionare.

Non un fallimento tecnologico, ma un fallimento finanziario, dovuto
alla mancata concessione delle PROMESSE agevolazioni fiscali, la
stessa cosa potrebbe succedere in Italia per un miriade di
realta' non domestiche, se per qualche motivo - es. collasso dello Stato -
cessa l'erogazione degli incentivi.
Post by Mattia
in africa ci sono progetti ...
Trovo interessante che il "progetto" italiano e' una
miniversione dei progetti "algerini" e "marocchini".
Da' una idea di come l'Italia si trova bene con il suo BBB+
Post by Mattia
l'interesse c'e'
solo in spagna.
E negli Stati Uniti, ove e' in completamento quello che sara' il
piu' potente impianto termosolare dinamico, finalmente raccogliendo
il testimone degli impianti SEGS.

Hmmm ... rilevo una certa ostilita' verso il TSD ... come mai ?
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
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Soviet_Mario
2012-01-16 19:38:07 UTC
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Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Un'incentivo tipo conto energia, con la differenza che e' pagata
dallo Stato invece che dai consumatori di energia elettrica.
questo e' di sinistra. Ed e' un complimento alla sinistra che l'ha fatto.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Insomma, perche' non si vuole solare termodinamico in Italia ?
penso per le stesse ragioni per cui non si vuole nel resto del mondo.
E' una tecnologia troppo complessa
complessa ? ? Si puo' dire molto, tipo ingombrante (cosa
diffusa peraltro) ma certo non è molto complessa.
Anzi, se invece di guardare solo l'installazione del
prodotto finito e ci mettiamo anche la produzione a partire
dalla sabbia, è molto meno complessa dell'FV, dato che non
richiede silicio poco meno che electronic-grade (e i wafer
non è che li sappiano fare stabilimenti low tech).
Il termodinamico nasce low tech e lo resta anche nei sali
fusi (salvo blandamente le migliorie alle leghe).
Se vogliamo l'unico termodinamico complesso tecnologicamente
sta vedendo la luce or ora, dove si cominciano a
sperimentare su scala media assorbitori bassissimo emissivi
e attivi anche sull'IR fatti di cermet multistrato (mi pare
che ce ne sia un brevetto europeo recente ma non ricordo la
ditta che li fa).
Post by Mattia
e poco affinabile. A differenza del fotovoltaico.
non so se ti riferisci alla fonte o all'impianto.
Quanto alla fonte, probabilmente soffre di più i giorni di
luce diffusa, ma nei giorni di sereno in compenso la resa
oggi sopravanza l'FV. Quanto agli impianti, sono grandi, ma
non mi pare quella gran complessità. E' una centrale termica
salvo il veicolare un fluido caldo (anche molto)
Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Strano che, come il nucleare, e' la fonte di energia elettrica
con le maggiori possibilita' per un rapido e totale rimpiazzo
del termoelettrico.
E' SEMPRE UNA FONTE DI PRODUZIONE DIDCONTINUA.
però la sua periodicità è molto dipendente dal
dimensionamento dell'accumulo (possibile con materiali poco
costosi). Resta solo la periodicità di tipo stagionale, e su
quella a scala territorialmente locale non ci si può fare
niente, a meno di non espandere gli invasi o la conversione
a stock di vettori chimici (per inciso si può fare volendo
anche la scissione dell'acqua NON elettrolitica, basata su
cicli termochimici a media temperatura, come l'antico ciclo
zolfo-iodio, e l'idrogeno potrebbe a sua volta essere
intrappolato come metanolo o dimetiletere, con ciò
raccordandosi alla filiera automotive. Serve imho un
ripensamento completo dell'infrastruttura energetica, sino
ad avere un vettore unico tra tutti gli aspetti, e tubi che
lo portino dovunque).
Post by Mattia
Il fotovoltaico e' piu' conveniente, per il semplicissimo fatto che il committente riceve un impianto chiavi in mano, ed oltre ad un po' di manutenzione saltuaria, non deve far niente se non incassare gli utili.
vabbè sono convenienze relative create artificiosamente.
PEnsavo si parlasse di politica energetica globale, su cui
le distorsioni incentivanti si possono fare solo in certa
misura, per la scala troppo vasta del problema.
Sia chiaro che non sono contrario all'FV, ma neppure li vedo
come antagonisti. NElle zone dove statisticamente hai 200
giorni di sereno all'anno, il termodinamico ci sta da Dio. E
anche sul tetto di ogni casa per risparmiare gas dell'acqua
calda. Anche lì gli assorbitori moderni hanno ancora da
sviluppare appieno il potenziale.
Post by Mattia
Il termodinamico ha bisogno di personale specializzato e molta manodopera per tutta la durata dell'impianto. e stronzata per stronzata il fotoltaico e' piu' semplice.
ciao
Soviet
Mattia
2012-01-17 14:01:21 UTC
Permalink
Post by Soviet_Mario
complessa ?
Si complessa, un pannello fotovoltaico e' una cosa piatta che produce elettricita', qualsiasi elettricista e' buono ad installarlo e lo puoi mettere dove vuoi.
THe_ZiPMaN
2012-01-17 15:17:05 UTC
Permalink
Post by Mattia
Post by Soviet_Mario
complessa ?
Si complessa, un pannello fotovoltaico e' una cosa piatta che produce elettricita', qualsiasi elettricista e' buono ad installarlo e lo puoi mettere dove vuoi.
La stessa cosa che dire che una centrale termoelettrica è uno specchio
che scalda l'acqua.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Mattia
2012-01-17 16:07:33 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
La stessa cosa che dire che una centrale termoelettrica è uno specchio
che scalda l'acqua.
che entra in un accumulatore che passa da una turbina... piena di componenti in continuo movimento per la dilatazione termica.
Propio la stessa cosa.
Soviet_Mario
2012-01-17 15:57:40 UTC
Permalink
Post by Mattia
Post by Soviet_Mario
complessa ?
Si complessa, un pannello fotovoltaico e' una cosa piatta che produce elettricita', qualsiasi elettricista e' buono ad installarlo e lo puoi mettere dove vuoi.
su questo siamo d'accordo. Ma tu sapresti produrlo quel
pannello ? Io no.
Mentre uno specchio parabolico alla bisogna lo saprei
costruire. Non limitiamoci alla complessità di
installazione, io parlavo anche di quella di produzione.
Il silicio sub electronic grade non è alla portata della
fabbrichetta con 10 dipendenti.
ciao
Soviet
Mattia
2012-01-17 16:10:36 UTC
Permalink
Post by Soviet_Mario
su questo siamo d'accordo. Ma tu sapresti produrlo quel
pannello ? Io no.
fino a che siamo in un mercato globale dentro l'euro, non hai il problema di produrlo.
Semplicemente lo compri come avviene per milioni di oggetti, dove il prezzo e' migliore.
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-17 21:50:47 UTC
Permalink
Post by Mattia
su questo siamo d'accordo. Ma tu sapresti produrlo quel pannello ? Io
no.
fino a che siamo in un mercato globale dentro l'euro, non hai il
problema di produrlo. Semplicemente lo compri come avviene per milioni
di oggetti, dove il prezzo e' migliore.
Mi scusi se saro' duro, ma l'argomento e' gravemente serio.

E' proprio il superficiale pressapocismo che sta dietro l'ultima
sua frase che ha portato l'Italia ad essere classificata BBB+
e non per uno sfizio delle agenzie di classificazione, ma
perche' effettivamente l'Italia sta per approssimarsi al punto
di non riuscire piu' a pagare i salari degli statali.

Occorre sempre ricordare che uno Stato e' come un grossa
famiglia, e se una famiglia compera troppo cose fuori dalla
famiglia, e non ha sufficiente reddito introitato, va
verso un destino debitorio, fino al fallimento finale.

Comperare oggetti dove il prezzo e' migliore qualora gli oggetti
siano importati in Italia, funziona solo se l'Italia e' in grado
di fornire altrettanti "oggetti migliori" in cambio.
Altrimenti fa solo debiti.
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
rachele carini
2012-01-18 10:00:37 UTC
Permalink
Uno dei più grandi progetti solari è desertec che coinvolgerà alcuni
paesi del nordafrica.
http://www.milkthesun.com/2011/11/il-marocco-ospita-la-prima-%E2%80%9Cfattoria-solare%E2%80%9D-per-un-valore-di-400bne/

è di ieri invece la notizia di un progetto da 440 MW nel sultanato
dell'oman:
http://www.milkthesun.com/2012/01/1373/

I deserti hanno certo il vantaggio di avere a disposizione un grande
irraggiamento, ma hanno anche il grande problema della sabbia che
copre i pannelli e inficia la loro produttività. Inoltre il comune
pannello solare offre un miglior rendimento in zone non esageratamente
calde (è ovvio che produrrà di più dove c'è più irraggiamento, ma in
proporzioni i migliori risultati si ottengono alla nostra latitudine).
Questo a me serve a capire una cosa sola: il fotovoltaico è una
tecnologia ancora ai suoi albori deve essere ancora sviluppata e
adattata alle varie esigenze geografiche in cui viene utilizzata.
è un settore interessantissimo da tenere d'occhio. Non si sa però
quale sarà il suo futuro in Italia, dove il futuro degli incentivi è
così incerto... se si investirà in parchi solari certo lo si farà
altrove.

Ciao a tutti,

Rachele
Mattia
2012-01-18 23:32:38 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Occorre sempre ricordare che uno Stato e' come un grossa
famiglia, e se una famiglia compera troppo cose fuori dalla
famiglia, e non ha sufficiente reddito introitato, va
verso un destino debitorio, fino al fallimento finale.
Cerchero' di essere altrettanto diretto e chiaro. Quello che ha portato l'italia e portera' il resto dell'europa al fallimento, e' il rifiuto di competere in un mercato globale. La globalizzazione non e' qualcosa che si puo' scegliere. C'e' va accettata e bisogna imparare a competerci. E non e' con sciocchi protezionismi che potremmo andare avanti a lungo.
E' semplice chi lavora meglio ed al miglior prezzo vince, gli operai italiani entro poco guadagneranno meno dei cinesi.
THe_ZiPMaN
2012-01-19 00:23:08 UTC
Permalink
Post by Mattia
Post by Roberto Deboni DMIsr
Occorre sempre ricordare che uno Stato e' come un grossa
famiglia, e se una famiglia compera troppo cose fuori dalla
famiglia, e non ha sufficiente reddito introitato, va
verso un destino debitorio, fino al fallimento finale.
Cerchero' di essere altrettanto diretto e chiaro. Quello che
ha portato l'italia e portera' il resto dell'europa al fallimento,
e' il rifiuto di competere in un mercato globale.
Io direi piuttosto che è l'esatto opposto. E' stata la scelta di giocare
in un mercato globale senza essersi parati il culo quello che ha
rovinato le economie occidentali.
Post by Mattia
La globalizzazione non e' qualcosa che si puo' scegliere.
Ma anche no. C'è chi ha scelto di non parteciparvi. E chi di
parteciparvi barando.
Post by Mattia
C'e' va accettata e bisogna imparare a competerci. E non e' con
sciocchi protezionismi che potremmo andare avanti a lungo.
Difatti è stato proprio l'aver rinunciato ai protezionismi che ci ha
portato in questa situazione. Se in Cina producono a prezzi così bassi è
perché non ci sono regole, non perché sono più bravi. Quando fin dalla
fase di progetto vengono contemplati dei morti per l'esecuzione di
lavori vuol dire che c'è qualcosa di profondamente errato.

Se in un gran premio di F1 una squadra è costretta a rispettare tutti i
regolamenti, e viene sanzionata se non li rispetta, mentre un'altra
squadra può fare quel che le pare, non è più uno sport, è una
pagliacciata. E il mercato globale è esattamente questo, una pagliacciata.
Post by Mattia
E' semplice chi lavora meglio ed al miglior prezzo vince, gli
operai italiani entro poco guadagneranno meno dei cinesi.
E' facile far prodotti a prezzi bassi imponendo dei cambi monetari
totalmente fuori dal reale e fottendosene dell'inquinamento, della
sicurezza e dei diritti umani dei lavoratori. Mi piacerebbe vedere la
gente che ragiona così col culo andare a lavorare nelle fabbriche cinesi
per un annetto, quel che basta per rovinarsi la vita, in quei luoghi.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Mattia
2012-01-19 17:52:47 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
E' facile far prodotti a prezzi bassi imponendo dei cambi monetari
totalmente fuori dal reale e fottendosene dell'inquinamento, della
sicurezza e dei diritti umani dei lavoratori. Mi piacerebbe vedere la
gente che ragiona così col culo andare a lavorare nelle fabbriche cinesi
per un annetto, quel che basta per rovinarsi la vita, in quei luoghi.
Arma un esercito e vai a fare la guerra alla cina e paesi vicini, NON HAI ALTERNATIVE PER COMBATTERLI.
Chi ragiona come me, valuta solo la realta' non quello che e' giusto o sbagliato.
Mattia
2012-01-19 17:50:19 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Io direi piuttosto che è l'esatto opposto. E' stata la scelta di giocare
in un mercato globale senza essersi parati il culo quello che ha
rovinato le economie occidentali.
Come? pensi che si possano porre dazi a mercati come cina e india?
Post by THe_ZiPMaN
Ma anche no. C'è chi ha scelto di non parteciparvi.
fammi un esempio, UNO
Luca P.
2012-01-20 21:45:26 UTC
Permalink
Mon, 16 Jan 2012 09:13:50 -0600, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
[...]
Post by Roberto Deboni DMIsr
In Italia manca questo incentivo, c'e' solo un parziale
e ridotta potenza ad uso e consumo del mini impianto ENEL di
Priolo (che credo abbia gia' occupato tutta la quota
prevista).
[...]

Ahi, ahi, ahi... Perché racconta bugie?
In Italia l'incentivo c'è, prevede remunerazioni di tutto rispetto (da 0,28
a 0,22 euro/kWh) e dura per ben 25 anni.
Il tetto cumulativo di potenza incentivabile è di 1.500.000 m2 di
superficie riflettente pari a circa 240 MWe (lo disse lei stesso tempo fa)
e quindi il piccolo impianto da 5 MW dell'ENEL ha occupato ben poco della
quota prevista.
Per verificare:
http://www.gse.it/attivita/solaretermodinamico/PubblInf/Pagine/criteri_incentivazione.aspx
Allo stato attuale il termodinamico in Italia gode di incentivi nettamente
superiori al fotovoltaico.

Per il resto su questa diatriba c'era già stato un thread che partiva da
questo articolo:
http://groups.google.com/groups?selm=***@giganews.com

Mi pare interessante riportare alcuni dati del recente impianto
termodinamico lì citato:
Potenza: 19,9 MW
Produzione stimata: 110.000 MWh
Specchi: circa 2.600 montati su sistemi a inseguimento (!)
Superficie occupata: 185 ettari (!)
Costo: 300 milioni di euro (!)

Leggo che alcuni in questo thread sostengono che il fotovoltaico fa schifo
perché in confronto a questo tipo di impianti:
1 - produrrebbe meno energia
2 - sarebbe più difficile da installare e gestire
3 - costerebbe di più.

Se uno si soffermasse un attimo a riflettere sui dati sopra riportati
capirebbe che tutte e tre queste affermazione sono FALSE, infatti:

1 - Un impianto fotovoltaico installato su 185 ettari di superficie (pari a
circa 92 MWp) produrrebbe nettamente più energia (i dati sono nel vecchio
thread). Non ci sarebbe l'effetto di accumulo, ma non stiamo trattando di
questo aspetto.

2 - L'installazione di un impianto fotovoltaico è di una banalità assoluta.
Se non credete a me, credete ai numeri: in Italia nel 2011 si sono
installati 8.000 MW di impianti nel giro di una manciata di mesi. Se non è
facilità di installazione questa...
La gestione dell'impianto è ancora più banale visto che è un sistema di
produzione totalmente passivo. Nell'altro impianto solo mantenere in
funzione migliaia di sistemi a inseguimento darebbe più grattacapi;
aggiungiamoci tutta la parte meccanica e quella elettrica collegata alla
produzione e il confronto è presto fatto.

3 - L'impianto fotovoltaico non solo non costa di più ma è molto più
economico. Nel vecchio thread consideravo generosamente un costo di 2.400
euro a kWp riferito a impianti fotovoltaici di dimensioni medio-piccole.
Quel costo oggi è sceso a 2.100 euro, compresa IVA e installazione.
Togliete l'IVA, considerate i minori costi relativi ad un impianto così
grande e fatevi da soli il conto. Ormai il costo può essere facilmente meno
della metà di quello dell'impianto termodinamico indicato.

In definitiva, quindi, in un confronto tra fotovoltaico e termodinamico è
proprio quest'ultimo che esce con le ossa rotte, e questo in parte può
spiegare perché di così poco successo. E` evidente poi che in Italia il
tipo di tecnologia incentivata, che è la stessa a sali fusi con accumulo di
cui si parla tanto bene, in realtà viene vista dal mondo imprenditoriale e
finanziario come poco affidabile o difficile da realizzare al punto che
nessuno ci investe sopra.
THe_ZiPMaN
2012-01-20 23:58:25 UTC
Permalink
Post by Luca P.
Leggo che alcuni in questo thread sostengono che il fotovoltaico fa schifo
1 - produrrebbe meno energia
E' energia meno sfruttabile e meno costante. E per potenze elevate la
costanza di rendimento è fondamentale
Post by Luca P.
2 - sarebbe più difficile da installare e gestire
Sono due cose equivalenti.
Post by Luca P.
3 - costerebbe di più.
Sì, nel lungo periodo sì.
Post by Luca P.
Se uno si soffermasse un attimo a riflettere sui dati sopra riportati
Se uno ragionasse direbbe che son vere.
Post by Luca P.
1 - Un impianto fotovoltaico installato su 185 ettari di superficie (pari a
circa 92 MWp) produrrebbe nettamente più energia (i dati sono nel vecchio
thread). Non ci sarebbe l'effetto di accumulo, ma non stiamo trattando di
questo aspetto.
Beh, escludere il vantaggio fondamentale del solare termico è a dir poco
scorretto. Molto meglio 20MW costanti con isteresi di 8 ore che non 90MW
quando capita e che se passa una nuvola diventano 10MW nel giro di 15
minuti.
Nella produzione di energia ad alte potenze è richiesta costanza o
perlomeno possibilità di modulare facilmente la produzione. Col
fotovoltaico questo non è gestibile.
Post by Luca P.
2 - L'installazione di un impianto fotovoltaico è di una banalità assoluta.
Se non credete a me, credete ai numeri: in Italia nel 2011 si sono
installati 8.000 MW di impianti nel giro di una manciata di mesi. Se non è
facilità di installazione questa...
Certo, sono semplici i tanti piccoli impianti da 5KW nelle abitazioni e
da 100KW sui tetti di alcune aziende. Non sono così semplici gli
impianti da 20MW.
Post by Luca P.
La gestione dell'impianto è ancora più banale visto che è un sistema di
produzione totalmente passivo.
Si provi a far sballare la produzione di 20MW nel giro di 15 minuti e
poi vediamo se è tutto passivo.
Post by Luca P.
Nell'altro impianto solo mantenere in
funzione migliaia di sistemi a inseguimento darebbe più grattacapi;
aggiungiamoci tutta la parte meccanica e quella elettrica collegata alla
produzione e il confronto è presto fatto.
Un inseguitore è un qualcosa di banale; un motorino elettrico e un
ingranaggio opportunamente comandati (e un pistoncino se proprio
vogliamo fare i sofisticati). Non per nulla anche gli impianti
fotovoltaici seri sono anch'essi a concentrazione e con inseguitore.

Oltre a quello non c'è nulla di complicato perché è una normalissima
centrale termoelettrica, con una caldaia e una turbina.
Post by Luca P.
3 - L'impianto fotovoltaico non solo non costa di più ma è molto più
economico. Nel vecchio thread consideravo generosamente un costo di 2.400
euro a kWp riferito a impianti fotovoltaici di dimensioni medio-piccole.
Questo è il costo di acquisto. Poi c'è il costo di sostituzione dei
pannelli dal momento che dopo 20 anni la loro efficienza si riduce
sensibilmente e non sono recuperabili. A meno che non si faccia un
fotovoltaico a concentrazione nel qual caso il costo degli elementi
fotosensibili è inferiore e si può sostituire solo quello lasciando
Post by Luca P.
Quel costo oggi è sceso a 2.100 euro, compresa IVA e installazione.
Togliete l'IVA, considerate i minori costi relativi ad un impianto così
grande e fatevi da soli il conto. Ormai il costo può essere facilmente meno
della metà di quello dell'impianto termodinamico indicato.
Andasol 3 è costata 260M€ e produce con costanza 50MW per un totale di
circa 180GWh l'anno. Un costo di circa 270€/MW.

Per avere i 50MW fotovoltaici ci costerebbeo (prendendo per buona la tua
stima) 2100*50000=105M€. Ma con soli 50MWp non si ottiene una produzione
costante di 50MW che si raggiungono solo per qualche ora nell'intorno di
mezzogiorno dei giorni soleggiati; si ottengono ampie oscillazioni.

Per avere una produzione media di 50MW probabilmente ne servono almeno
il triplo dato che vanno solo mediamente per mezza giornata (la notte
non producono nulla) e che il rendimento varia di molto in base al meteo.
Post by Luca P.
In definitiva, quindi, in un confronto tra fotovoltaico e termodinamico è
proprio quest'ultimo che esce con le ossa rotte, e questo in parte può
spiegare perché di così poco successo.
Oppure possiamo dire che è una tecnologia più "recente" e che è più
adatta per impianti di una certa dimensione e che solo adesso sta
prendendo piede.
Post by Luca P.
E` evidente poi che in Italia il
tipo di tecnologia incentivata, che è la stessa a sali fusi con accumulo di
cui si parla tanto bene, in realtà viene vista dal mondo imprenditoriale e
finanziario come poco affidabile o difficile da realizzare al punto che
nessuno ci investe sopra.
In Italia... perché siamo un popolo pieno di beoti. In altri paesi come
la Spagna invece si punta molto su questa tecnologia, e i risultati già
ci sono e sono decisamente ottimi.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Luca P.
2012-01-23 22:24:49 UTC
Permalink
Sat, 21 Jan 2012 00:58:25 +0100, THe_ZiPMaN ha scritto:
[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
1 - Un impianto fotovoltaico installato su 185 ettari di superficie (pari a
circa 92 MWp) produrrebbe nettamente più energia (i dati sono nel vecchio
thread). Non ci sarebbe l'effetto di accumulo, ma non stiamo trattando di
questo aspetto.
Beh, escludere il vantaggio fondamentale del solare termico è a dir poco
scorretto. Molto meglio 20MW costanti con isteresi di 8 ore che non 90MW
quando capita e che se passa una nuvola diventano 10MW nel giro di 15
minuti.
Nella produzione di energia ad alte potenze è richiesta costanza o
perlomeno possibilità di modulare facilmente la produzione. Col
fotovoltaico questo non è gestibile.
Lo so. Ma siccome il principale difetto che viene ascritto al fotovoltaico
è quello di essere poco efficiente e quindi di produrre poca energia
rispetto allo spazio che occupa, volevo far notare, con questo confronto un
po' forzato, che quella tipologia di impianti termodinamici è messa ancora
peggio.
Concentrare 90MW di potenza rinnovabile intermittente in un unico luogo non
è una cosa sensata, anche se i più grandi impianti del mondo sono proprio
di quell'ordine di taglia. Se c'è adeguato backup è possibile gestire anche
potenze così elevate. E bada bene: il backup sarebbe necessario anche per
l'impianto termodinamico in questione.
Se per ipotesi nella zona esiste già una centrale termoelettrica da 400MW
con adeguata flessibilità di produzione che faccia da backup, a questo
punto che differenza c'è tra installare un impianto rinnovabile totalmente
intermittente da 90MW e uno parzialmente intermittente da 20MW? Entrambi
sarebbero ampiamente coperti, con la differenza che il primo produrrebbe
più energia (e costerebbe meno).
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
2 - L'installazione di un impianto fotovoltaico è di una banalità assoluta.
Se non credete a me, credete ai numeri: in Italia nel 2011 si sono
installati 8.000 MW di impianti nel giro di una manciata di mesi. Se non è
facilità di installazione questa...
Certo, sono semplici i tanti piccoli impianti da 5KW nelle abitazioni e
da 100KW sui tetti di alcune aziende. Non sono così semplici gli
impianti da 20MW.
A parte che più della metà della potenza installata deriva da impianti
maggiori di 200kW, ma poi il tuo discorso non torna. Molto più facile
installare un solo impianto da 20MW su terreno piuttosto che 1000 impianti
da 20kW sul tetto di 1000 capannoni. Il fotovoltaico non ha particolari
problemi ad essere scalato visto che si tratta semplicemente di applicare
"n" volte il medesimo progetto di base (linea di pannelli+inverter).
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
La gestione dell'impianto è ancora più banale visto che è un sistema di
produzione totalmente passivo.
Si provi a far sballare la produzione di 20MW nel giro di 15 minuti e
poi vediamo se è tutto passivo.
Come detto, la gestione dell'intermittenza è un problema che può essere
risolto senza interventi drastici, almeno fino a certi limiti.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Nell'altro impianto solo mantenere in
funzione migliaia di sistemi a inseguimento darebbe più grattacapi;
aggiungiamoci tutta la parte meccanica e quella elettrica collegata alla
produzione e il confronto è presto fatto.
Un inseguitore è un qualcosa di banale; un motorino elettrico e un
ingranaggio opportunamente comandati (e un pistoncino se proprio
vogliamo fare i sofisticati). Non per nulla anche gli impianti
fotovoltaici seri sono anch'essi a concentrazione e con inseguitore.
Oltre a quello non c'è nulla di complicato perché è una normalissima
centrale termoelettrica, con una caldaia e una turbina.
Quindi, secondo te, i costi di gestione di tutto questo sono inferiori a
quelli di qualche migliaio di pannelli di silicio inchiodati fissi al
terreno con relativo inverter lasciati arrostire al sole? Ci credi davvero?
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
3 - L'impianto fotovoltaico non solo non costa di più ma è molto più
economico. Nel vecchio thread consideravo generosamente un costo di 2.400
euro a kWp riferito a impianti fotovoltaici di dimensioni medio-piccole.
Questo è il costo di acquisto. Poi c'è il costo di sostituzione dei
pannelli dal momento che dopo 20 anni la loro efficienza si riduce
sensibilmente e non sono recuperabili. A meno che non si faccia un
fotovoltaico a concentrazione nel qual caso il costo degli elementi
fotosensibili è inferiore e si può sostituire solo quello lasciando
A parte che dopo 20 anni la centrale potrebbe produrre ancora l'80% della
produzione nominale, che non è poco; poi la differenza di costo è talmente
alta che si potrebbe costruire un'altra centrale completamente nuova
facendo avanzare sempre qualche soldo.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Quel costo oggi è sceso a 2.100 euro, compresa IVA e installazione.
Togliete l'IVA, considerate i minori costi relativi ad un impianto così
grande e fatevi da soli il conto. Ormai il costo può essere facilmente meno
della metà di quello dell'impianto termodinamico indicato.
Andasol 3 è costata 260M€ e produce con costanza 50MW per un totale di
circa 180GWh l'anno. Un costo di circa 270€/MW.
Non trovo riferimenti per il costo a parte i 300 milioni di euro riferiti
agli altri due impianti simili. Link?
Post by THe_ZiPMaN
Per avere i 50MW fotovoltaici ci costerebbeo (prendendo per buona la tua
stima) 2100*50000=105M€. Ma con soli 50MWp non si ottiene una produzione
costante di 50MW che si raggiungono solo per qualche ora nell'intorno di
mezzogiorno dei giorni soleggiati; si ottengono ampie oscillazioni.
Fare il conto è facile. La produttività per un impianto fotovoltaico in
quella zona è di 1630 ore, così come indicato qui:
http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/apps4/pvest.php

180GWh / 1,630 = 110,4 MW (potenza dell'impianto fotovoltaico)

110,4 * 1900 = 209,7 milioni di euro
(ho tolto almeno l'IVA visto che il prezzo preso in considerazione è già
sicuramente molto più alto del reale)

Come si vede, anche se questo tipo di impianto termodinamico ha un costo di
produzione più basso rispetto al precedente, il fotovoltaico costa sempre
molto meno.
Noto che su wikipedia alla voce Andasol viene citato uno studio che stima
nel 13% l'incidenza del costo del sistema di accumulo sull'investimento
iniziale. Togliamo pure il 13% dal costo di 260 milioni proposto e
otteniamo 226 milioni. Sempre più alto della peggiore ipotesi del
fotovoltaico e a questo livello le due tecnologie sono perfettamente
comparabili.

In compenso la maggiore compattezza di queste centrali (180GWh su 195
ettari) consente di ottenere una produttività per superficie occupata
leggermente superiore al fotovoltaico:
195 ettari * 0,40 (coefficiente di copertura utile) = 780.000 m2
Visto che in genere per 1 kW ci vogliono 8 m2 di pannelli:
780.000 / 8 = 97,5 MW
97,5 * 1630 (la produttività indicata prima) = 159 GWh
Quindi 159 contro 180.

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
In definitiva, quindi, in un confronto tra fotovoltaico e termodinamico è
proprio quest'ultimo che esce con le ossa rotte, e questo in parte può
spiegare perché di così poco successo.
Oppure possiamo dire che è una tecnologia più "recente" e che è più
adatta per impianti di una certa dimensione e che solo adesso sta
prendendo piede.
L'uso dei sali fusi è abbastanza recente; tutto il resto, compreso
l'accumulo di calore con altri vettori, è vecchio come il cucco.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
E` evidente poi che in Italia il
tipo di tecnologia incentivata, che è la stessa a sali fusi con accumulo di
cui si parla tanto bene, in realtà viene vista dal mondo imprenditoriale e
finanziario come poco affidabile o difficile da realizzare al punto che
nessuno ci investe sopra.
In Italia... perché siamo un popolo pieno di beoti. In altri paesi come
la Spagna invece si punta molto su questa tecnologia, e i risultati già
ci sono e sono decisamente ottimi.
Viviamo in un'economia aperta e di mercato; se imprenditori stranieri
volessero costruire in Italia un impianto termodinamico, potrebbero farlo.
Anche gli impianti spagnoli sono in gran parte finanziati all'estero.
Probabilmente l'Italia non offre le condizioni geografiche migliori per lo
sfruttamento di questo tipo di impianti. Tutto qua.
Non a caso l'impianto che hai citato si trova in condizioni ultra
favorevoli: 1.100 metri di altitudine; clima arido; terreno pianeggiante;
scarsa presenza antropica; radiazioni annuali di 2.200 kWh/m2. Dove cavolo
trovi in Italia tutte queste caratteristiche?
Soviet_Mario
2012-01-23 23:28:39 UTC
Permalink
CUT
Post by Luca P.
Viviamo in un'economia aperta e di mercato; se imprenditori stranieri
volessero costruire in Italia un impianto termodinamico, potrebbero farlo.
! ! !
Trovami una motivazione per cui uno straniero debba venire a
fare una gara d'appalto in un paese che :
1) le trucca e fa vincere i mafiosi e i collusi
2) ti fa aspettare vari anni per pratiche e autorizzazioni
da parte di enne enti distinti, e alla fine non sei sicuro
di essere a norma comunque
3) dopo ti da il via libera col cantiere senza avere sondato
i malumori locali e, in caso, non sa spegnere gli stessi con
decisione
4) rischi di dover pagare il pizzo oltre alle tasse

Gli investimenti esteri sono al lumicino.
Giusto un impianto chiavi in mano pagamento anticipato (no
gare, autorizzazioni ad onere dell'acquirente) possono
pensare di vendere qui.

CUT ALL
ciao
Soviet
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-24 02:47:14 UTC
Permalink
CUT
Post by Luca P.
Viviamo in un'economia aperta e di mercato; se imprenditori stranieri
volessero costruire in Italia un impianto termodinamico, potrebbero farlo.
! ! !
Trovami una motivazione per cui uno straniero debba venire a fare una
gara d'appalto in un paese che : 1) le trucca e fa vincere i mafiosi e i
collusi 2) ti fa aspettare vari anni per pratiche e autorizzazioni da
parte di enne enti distinti, e alla fine non sei sicuro di essere a
norma comunque
3) dopo ti da il via libera col cantiere senza avere sondato i malumori
locali e, in caso, non sa spegnere gli stessi con decisione
4) rischi di dover pagare il pizzo oltre alle tasse
Certo che ci sono. Sono quelli che i truffatori italiani
trattano con rispetto, perche' altrimenti, con una scusa
qualsiasi finiscono a Guantanamo.

I padroni delle colonie, sono probabilmente gli unici che non
debbano temere di essere imbrogliati. Avete mai sentito di
qualche azienda americana imbrogliata in Italia ?

Per andare nello specifico, visto che qui si tratta di spremere
quelli che si credono "piu' furbi", gli americani sono andati
alla grande, e quindi e' l'impianto fotovoltaico piu' grande
d'Italia:

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_novembre_24/rovigo-parco-solare-virtuani_3e28f28a-f7de-11df-9137-00144f02aabc.shtml

Ecco l'impiantista:

http://www.sunedison.com/wps/portal/memc/memc/!ut/p/b1/04_Sj9CPykssy0xPLMnMz0vMAfGjzOINDQO8fb3dDQ0MPPwtDDx9zYwtnULNDA2MzIEKIoEKDHAARwNC-r30o9Jz8pOAVoXrR4EVGxu6GhgZmxh6uHtbGBh4WrqEGrp7-Rm7GxtBFeCxzM8jPzdVvyA3ojI4IF0RAHk9KeU!/dl4/d5/L2dBISEvZ0FBIS9nQSEh/

di Beltsville, Maryland poi a Belmont, California (USA).

e questo:

http://www.sunedison.com/wps/portal/memc/aboutus/newsroom/inthenews/

"SunEdison, a leading worldwide solar energy services provider and a
subsidiary of MEMC Electronic Materials (NYSE: WFR), announced today
that it has received the final milestone payment of 230 million Euros
from First Reserve for the sale of a 70 megawatt (MW)
photovoltaic (PV) power plant located in Northeast Italy, near the
town of Rovigo."

Io non capisco cosa ci guadagna l'Italia da questo fotovoltaico.
Lavoro ? Qualche manovale in zona!
L'impianto ? Made in USA!

E chi e' il proprietario ?
http://www.firstreserve.com/go.asp?Go=!SiteStation&x=TPLGen&ResType=Folder&ResID=620&TPL=HomePage.htm
A cui pagheremo per 20 anni un salato incentivo.
Vi rendete conto ? Noi idioti, per colpa dei bastardi che
hanno venduto la bufala del fotovoltaico "energia del futuro",
stiamo in sostanza virtualmente importando l'energia elettrica
piu' cara del mondo. E questo con l'impianto fotovoltaico piu'
grande! Vediamo 70 MW(p) diciamo 70'000 MW*h/anno a 300 Euro/MW*h
fanno 21'000'000 Euro all'anno, per 20 anni fanno
420'000'000 Euro ... quasi MEZZO MILIARDO DI EURO !!!
Regalati agli americani! W il fotovoltaico !!!


Lei che ne' dice ?
Chi e' che e' stato truffato ?

E ci si meraviglia del pollice verso che la finanza
mondiale ha dato sull'Italia ed il suo elettorato ?

Crogiolatevi nella consolazione che non possono lasciare
fallire l'Italia, perche' altrimenti quell'incentivo non
sarebbe piu' pagato. In realta' l'aiuto sara' pagato a
caro prezzo, per spremere il piu' possibile dalla
colonia italiana. Idioti!
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Luca P.
2012-01-27 21:32:07 UTC
Permalink
Mon, 23 Jan 2012 20:47:14 -0600, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
[...]
Post by Roberto Deboni DMIsr
Per andare nello specifico, visto che qui si tratta di spremere
quelli che si credono "piu' furbi", gli americani sono andati
alla grande, e quindi e' l'impianto fotovoltaico piu' grande
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_novembre_24/rovigo-parco-solare-virtuani_3e28f28a-f7de-11df-9137-00144f02aabc.shtml
Per onor di cronaca, l'impianto più grande d'Italia è un altro:
http://www.solarplaza.com/top10-largest-pv-power-plants/ .

[...]
Post by Roberto Deboni DMIsr
E questo con l'impianto fotovoltaico piu'
grande! Vediamo 70 MW(p) diciamo 70'000 MW*h/anno a 300 Euro/MW*h
fanno 21'000'000 Euro all'anno, per 20 anni fanno
420'000'000 Euro ... quasi MEZZO MILIARDO DI EURO !!!
Regalati agli americani! W il fotovoltaico !!!
Non ho capito. Ma se gli ammerrigani venivano, costruivano un impianto
solare termodinamico, con la loro tecnologia, con il loro impiantista di
fiducia e poi riscuotevano _25_ anni di contributi, che differenza c'era?
Mah...
Post by Roberto Deboni DMIsr
Lei che ne' dice ?
Chi e' che e' stato truffato ?
E ci si meraviglia del pollice verso che la finanza
mondiale ha dato sull'Italia ed il suo elettorato ?
Certo. Tutta colpa del fotovoltaico, del referendum sul nucleare e di
quell'invasione aliena della settimana scorsa.
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-28 00:27:03 UTC
Permalink
Mon, 23 Jan 2012 20:47:14 -0600, Roberto Deboni DMIsr ha scritto: [...]
Per andare nello specifico, visto che qui si tratta di spremere quelli
che si credono "piu' furbi", gli americani sono andati alla grande, e
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_novembre_24/rovigo-parco-solare-virtuani_3e28f28a-f7de-11df-9137-00144f02aabc.shtml
http://www.solarplaza.com/top10-largest-pv-power-plants/ .
Caspita, l'hanno gia' superato ?
Di male in peggio ...

Speriamo che il risultato non sia ulteriormente superato.
[...]
E questo con l'impianto fotovoltaico piu' grande! Vediamo 70 MW(p)
diciamo 70'000 MW*h/anno a 300 Euro/MW*h fanno 21'000'000 Euro
all'anno, per 20 anni fanno 420'000'000 Euro ... quasi MEZZO MILIARDO
DI EURO !!! Regalati agli americani! W il fotovoltaico !!!
Non ho capito. Ma se gli ammerrigani venivano, costruivano un impianto
solare termodinamico, con la loro tecnologia, con il loro impiantista di
fiducia e poi riscuotevano _25_ anni di contributi, che differenza
c'era? Mah...
C'era la differenza che e' molto improbabile importare un'impianto del
genere in Italia, senza una concorrenza feroce da parte delle aziende
nazionali. Nel fotovoltaico, e' una concorrenza seale. Come far
correre gli italiani con le gambe in un sacco.
Lei che ne' dice ?
Chi e' che e' stato truffato ?
E ci si meraviglia del pollice verso che la finanza mondiale ha dato
sull'Italia ed il suo elettorato ?
Certo. Tutta colpa del fotovoltaico, del referendum sul nucleare
Due numeri negativi che stanno pesando come macigni.
Altrimenti, mi indichi dove sono i numeri positivi nel
bilancio pubblico delle due scelte.
e di
quell'invasione aliena della settimana scorsa.
de che' ???
Luca P.
2012-01-27 21:32:05 UTC
Permalink
Post by Soviet_Mario
Trovami una motivazione per cui uno straniero debba venire a
1) le trucca e fa vincere i mafiosi e i collusi
2) ti fa aspettare vari anni per pratiche e autorizzazioni
da parte di enne enti distinti, e alla fine non sei sicuro
di essere a norma comunque
3) dopo ti da il via libera col cantiere senza avere sondato
i malumori locali e, in caso, non sa spegnere gli stessi con
decisione
4) rischi di dover pagare il pizzo oltre alle tasse
[...]

Esagerato.
Si tratta di un semplice investimento privato, mica c'è bisogno di gare
d'appalto. Chi caccia i soldi decide a chi affidare i lavori e via.

Per il resto, come ti ha fatto impropriamente notare il Deboni, le pratiche
e autorizzazioni non sono molto diverse da quelle di un grande impianto
fotovoltaico, e gli investimenti esteri in quel settore non mancano, da
parte di svariate nazioni. Aziende estere operano anche nel tradizionale
settore termoelettrico.

Quindi, ripeto, le ragioni sono prettamente geografiche.
THe_ZiPMaN
2012-01-24 00:37:33 UTC
Permalink
Post by Luca P.
potenze così elevate. E bada bene: il backup sarebbe necessario anche per
l'impianto termodinamico in questione.
Non nello stesso luogo, anche se ovviamente sarebbe conveniente.
Post by Luca P.
Se per ipotesi nella zona esiste già una centrale termoelettrica da 400MW
con adeguata flessibilità di produzione che faccia da backup, a questo
punto che differenza c'è tra installare un impianto rinnovabile totalmente
intermittente da 90MW e uno parzialmente intermittente da 20MW? Entrambi
sarebbero ampiamente coperti, con la differenza che il primo produrrebbe
più energia (e costerebbe meno).
Assolutamente no. Intanto non costerebbe meno ma costerebbe di più, dal
momento che non potrebbe condividere nulla con la centrale termica a
differenza del solare termico che condividerebbe con la centrale
esistente proprio la parte più costosa, ovvero il gruppo caldaia-generatore.

Secondariamente non sarebbe ugualmente possibile perché una centrale
termoelettrica non la puoi avviare e spegnere in mezz'ora. Per avere
tempi di intervento così rapidi dovresti avere la caldaia costantemente
in pressione, e ciò significa che il bruciatore dovrebbe essere sempre
acceso, con buona pace dell'ecologia e del risparmio.

Nel caso del solare termico invece non sussistono questi problemi perché
la caldaia è sempre tenuta in pressione dal circuito a sali fusi
scaldato dal solare, che ha un'isteresi che può arrivare a 24 ore. E se
il giorno dopo è prevista pioggia basta accendere il bruciatore durante
la notte per mantenere costante la pressione della caldaia, senza nessun
tipo di problema. E allo stesso modo basta spegnerlo quando il sole
ricomincia a dare il proprio contributo.
Post by Luca P.
Il fotovoltaico non ha particolari
problemi ad essere scalato visto che si tratta semplicemente di applicare
"n" volte il medesimo progetto di base (linea di pannelli+inverter).
Più è consistente la produzione nel sito, più è necessario un sistema di
gestione che permetta di ammortizzare le variazioni della produzione di
energia. Il che significa complicare il sistema e farne calare il
rendimento.

Il fotovoltaico ha una sua collocazione ideale che è la produzione di
energia elettrica distribuita, in cui le basse potenze di impianto
distribuite su aree molto ampie consentono di ridurre gli sbalzi
repentini nella produzione di energia che ne rendono complessa la
gestione. Inoltre in questo contesto il costo relativamente basso
consente di ammortizzare l'investimento in una ventina d'anni (togliamo
ovviamente la droga degli incentivi che è scandalosa).
Nella produzione "industriale" invece non ha le caratteristiche per
poter essere competitivo quanto il solare termico. Non ci sono storie.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Si provi a far sballare la produzione di 20MW nel giro di 15 minuti e
poi vediamo se è tutto passivo.
Come detto, la gestione dell'intermittenza è un problema che può essere
risolto senza interventi drastici, almeno fino a certi limiti.
Sì, finché sono 10 KW. stacca e attacca 20MW e vedi come lo gestisci...
20 MW per intenderci sono una centrale idroelettrica di medio-bassa potenza.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Un inseguitore è un qualcosa di banale; un motorino elettrico e un
ingranaggio opportunamente comandati (e un pistoncino se proprio
vogliamo fare i sofisticati). Non per nulla anche gli impianti
fotovoltaici seri sono anch'essi a concentrazione e con inseguitore.
Oltre a quello non c'è nulla di complicato perché è una normalissima
centrale termoelettrica, con una caldaia e una turbina.
Quindi, secondo te, i costi di gestione di tutto questo sono inferiori a
quelli di qualche migliaio di pannelli di silicio inchiodati fissi al
terreno con relativo inverter lasciati arrostire al sole? Ci credi davvero?
Considerando che lasciare i pannelli fissi così al sole sarebbe
un'idiozia, sì, lo credo davvero. I pannelli fissi hanno un rendimento
basso rispetto a quelli orientabili e ancor più basso rispetto a quelli
a concentrazione. Il costo di un supporto inseguitore non è dissimile da
quello di un supporto fisso (ci sono in più un paio di cuscinetti, e un
paio di motorini elettrici) quanto alla complessità questa è
praticamente nulla.
Mettiamo anche che la differenza tra supporto fisso e inseguitore sia di
1000 euro (ed è una stima abbondante) e che abbiamo 1000 supporti, fanno
1.000.000€ di differenza. Un tale impianto verrebbe svariate decine se
non centinaia di milioni di euro, quindi la differenza di costo è molto
poco impattante. Di contro la differenza di rendimento fa sì che a
parità di potenza installata il numero di elementi attivi possa essere
sensibilmente inferiore, quindi il costo complessivo sarebbe inferiore
dato che costa molto di più un pannello che non un motorino elettrico.
E per quanto riguarda la complessità per controllare un migliaio di
inseguitori basta un banale PLC da meno di 10.000€.
Post by Luca P.
poi la differenza di costo è talmente
alta che si potrebbe costruire un'altra centrale completamente nuova
facendo avanzare sempre qualche soldo.
E i costi di smaltimento dei pannelli non li contiamo? E poi dove
sarebbe la differenza così alta?
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Andasol 3 è costata 260M€ e produce con costanza 50MW per un totale di
circa 180GWh l'anno. Un costo di circa 270€/MW.
Non trovo riferimenti per il costo a parte i 300 milioni di euro riferiti
agli altri due impianti simili. Link?
Ne trovi svariati... per esempio qui:
http://www.rankingsolar.com/component/content/article/863-parque-termosolar-andasol-3.html?paginacion=cptags&tagId=42

htto://lmgtfy.com/?q=centrale+solare+termodinamica+andasol+3
Post by Luca P.
110,4 * 1900 = 209,7 milioni di euro
(ho tolto almeno l'IVA visto che il prezzo preso in considerazione è già
sicuramente molto più alto del reale)
Come si vede, anche se questo tipo di impianto termodinamico ha un costo di
produzione più basso rispetto al precedente, il fotovoltaico costa sempre
molto meno.
Ma il calcolo è errato. In una centrale di quella dimensione non puoi
pensare di immettere in rete il 100% dell'energia prodotta, perché non
avresti nulla per compensare le fluttuazioni. Quindi sarebbe già tanto
se potesse lavorare al 50% della potenza nominale.
Post by Luca P.
Noto che su wikipedia alla voce Andasol viene citato uno studio che stima
nel 13% l'incidenza del costo del sistema di accumulo sull'investimento
iniziale. Togliamo pure il 13% dal costo di 260 milioni proposto e
otteniamo 226 milioni. Sempre più alto della peggiore ipotesi del
fotovoltaico e a questo livello le due tecnologie sono perfettamente
comparabili.
Ma anche no per il solito discorso che ti ostini ad "ignorare". La
stabilità è più importante della potenza di picco. E per ottenere un
minimo di stabilità con il solare hai solo un modo che è quello di far
lavorare meno pannelli nei momenti di massimo rendimento e farne
lavorare di più quando il cielo di rannuvola o nelle ore di minore
illuminazione per compensare il minor rendimento specifico.
Post by Luca P.
In compenso la maggiore compattezza di queste centrali (180GWh su 195
ettari) consente di ottenere una produttività per superficie occupata
195 ettari * 0,40 (coefficiente di copertura utile) = 780.000 m2
780.000 / 8 = 97,5 MW
97,5 * 1630 (la produttività indicata prima) = 159 GWh
Quindi 159 contro 180.
Il fotovoltaico con inseguitore occupa meno superficie a parità di
rendimento.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
In definitiva, quindi, in un confronto tra fotovoltaico e termodinamico è
proprio quest'ultimo che esce con le ossa rotte, e questo in parte può
spiegare perché di così poco successo.
Oppure possiamo dire che è una tecnologia più "recente" e che è più
adatta per impianti di una certa dimensione e che solo adesso sta
prendendo piede.
L'uso dei sali fusi è abbastanza recente; tutto il resto, compreso
l'accumulo di calore con altri vettori, è vecchio come il cucco.
E l'uso dei sali fusi è proprio quel che la rende efficiente e adatta
allo scopo, dal momento che il rendimento della centrale è dipendente
dalla quantità di calore trasportabile dal fluido. Più calore sottraggo
al sole, più la mia centrale rende.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
In Italia... perché siamo un popolo pieno di beoti. In altri paesi come
la Spagna invece si punta molto su questa tecnologia, e i risultati già
ci sono e sono decisamente ottimi.
Viviamo in un'economia aperta e di mercato; se imprenditori stranieri
volessero costruire in Italia un impianto termodinamico, potrebbero farlo.
Anche gli impianti spagnoli sono in gran parte finanziati all'estero.
Chiediti perché la Germania preferisce investire in Spagna che non in
Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna...
Post by Luca P.
Probabilmente l'Italia non offre le condizioni geografiche migliori per lo
sfruttamento di questo tipo di impianti. Tutto qua.
Ma anche no. Cos'avrebbe di più la Spagna della nostra Sicilia dal punto
di vista del soleggiamento?
Post by Luca P.
Non a caso l'impianto che hai citato si trova in condizioni ultra
favorevoli: 1.100 metri di altitudine; clima arido; terreno pianeggiante;
scarsa presenza antropica; radiazioni annuali di 2.200 kWh/m2. Dove cavolo
trovi in Italia tutte queste caratteristiche?
Sicilia e Sardegna offrono entrambe luoghi analoghi. E non serve
necessariamente arrivare alle condizioni ideali del deserto del Sahara
per rendere vantaggioso costruire una centrale.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Luca P.
2012-01-27 21:32:05 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
potenze così elevate. E bada bene: il backup sarebbe necessario anche per
l'impianto termodinamico in questione.
Non nello stesso luogo, anche se ovviamente sarebbe conveniente.
Non so se ti ho capito bene, comunque quando la centrale termodinamica
esaurisce l'accumulo di calore (cosa che a parte un breve periodo estivo
accade ogni giorno) cessa di produrre energia e allora qualcos'altro dovrà
sopperire, che si tratti di una centrale termoelettrica integrata o
esterna. E tale backup dovrà essere sempre disponibile perché basta qualche
ora di cielo velato in pieno giorno per far saltare tutti i cicli di
produzione normali.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Se per ipotesi nella zona esiste già una centrale termoelettrica da 400MW
con adeguata flessibilità di produzione che faccia da backup, a questo
punto che differenza c'è tra installare un impianto rinnovabile totalmente
intermittente da 90MW e uno parzialmente intermittente da 20MW? Entrambi
sarebbero ampiamente coperti, con la differenza che il primo produrrebbe
più energia (e costerebbe meno).
Assolutamente no. Intanto non costerebbe meno ma costerebbe di più, dal
momento che non potrebbe condividere nulla con la centrale termica a
differenza del solare termico che condividerebbe con la centrale
esistente proprio la parte più costosa, ovvero il gruppo caldaia-generatore.
L'integrazione può sicuramente far risparmiare qualcosa, ma di tutto il
parco termoelettrico esistente che ne facciamo? Le chiudiamo tutte e le
ricostruiamo integrate con una centrale solare termodinamica (con tutti i
problemi a trovare uno spazio adeguato)? Se le cose stanno così allora
molto più pratico ed economico sfruttare le centrali che ci sono per fare
da backup esterno.
Ricordiamo poi, che se si considerano i costi complessivi del ciclo di vita
delle centrali termoelettriche, i costi di impianto sono la parte minore
mentre la maggiore è quella dei costi variabili associati al consumo di
combustibile. I risparmi derivanti dall'integrazione hanno quindi
un'incidenza minore di quanto si pensi.
Post by THe_ZiPMaN
Secondariamente non sarebbe ugualmente possibile perché una centrale
termoelettrica non la puoi avviare e spegnere in mezz'ora. Per avere
tempi di intervento così rapidi dovresti avere la caldaia costantemente
in pressione, e ciò significa che il bruciatore dovrebbe essere sempre
acceso, con buona pace dell'ecologia e del risparmio.
Non so se è possibile spegnere e riavviare velocemente una centrale ma in
genere è sufficiente ridurre la potenza senza azzerarla. In Italia da
diversi anni a questa parte è stato un fiorire di centrali turbogas che
sono la tecnologia più flessibile che si conosca e infatti sono quelle che
si sobbarcano in misura maggiore la funzione di "load follower", ovvero di
seguire le variazioni del carico giornaliero.
Perché mai dovremmo rinunciare a questa flessibilità, già presente nel
nostro sistema, e impedire di far sviluppare in modo veloce ed economico le
rinnovabili intermittenti?
Perché poi il punto è tutto qui: tutta questa ossessione per l'accumulo di
energia sarebbe sensata se avessimo il 50% di penetrazione delle
rinnovabili e puntassimo ad avere l'80%, ma oggi siamo al 23% e puntiamo ad
arrivare a valori vicini al 30% nel 2020. Oggi c'è ben poco da accumulare;
magari ci fossero già questi problemi.

Per quanto riguarda eventuali inefficienze dovute all'attività di backup,
considera che anche l'accumulo genera delle perdite e non è detto che tra
le due sia la soluzione migliore.

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Il fotovoltaico non ha particolari
problemi ad essere scalato visto che si tratta semplicemente di applicare
"n" volte il medesimo progetto di base (linea di pannelli+inverter).
Più è consistente la produzione nel sito, più è necessario un sistema di
gestione che permetta di ammortizzare le variazioni della produzione di
energia. Il che significa complicare il sistema e farne calare il
rendimento.
Forse ti sfugge che in Italia abbiamo già qualche impianto che è possibile
qualificare come "enorme", molti qualificabili come "grandi" e altri più
piccoli che tutti insieme generano una potenza di 12.000 MW. Il rendimento
di tutto questo sistema è di circa 1.250 ore equivalenti che sono in linea
con il rendimento medio che ci si può aspettare da un paese posizionato
geograficamente come l'Italia.
La faccenda dei 90 o 100 MW concentrati in un unico impianto fotovoltaico,
come detto, era più un'esigenza necessaria a poter fare un confronto con
l'impianto termodinamico che una soluzione realistica. Nella realtà la
flessibilità e praticità del fotovoltaico consiglierebbe di spezzettare
tale potenza in 10 o 100 impianti più piccoli sparsi sul territorio, il
tutto senza variazioni di rendimento e con incrementi di costo risibili. La
stessa cosa non sarebbe possibile con quel tipo di impianto termodinamico.
Post by THe_ZiPMaN
Il fotovoltaico ha una sua collocazione ideale che è la produzione di
energia elettrica distribuita, in cui le basse potenze di impianto
distribuite su aree molto ampie consentono di ridurre gli sbalzi
repentini nella produzione di energia che ne rendono complessa la
gestione.
Giusto.
Post by THe_ZiPMaN
Inoltre in questo contesto il costo relativamente basso
consente di ammortizzare l'investimento in una ventina d'anni (togliamo
ovviamente la droga degli incentivi che è scandalosa).
Droga che ricordiamo essere terribilmente necessaria anche al
termodinamico.
Il tempo di ritorno dell'investimento del fotovoltaico è calato bruscamente
e ormai, senza gli incentivi, dovrebbe essere prossimo ai 10 anni nel sud
Italia e ai 15 al centro (per i grandi impianti).
Post by THe_ZiPMaN
Nella produzione "industriale" invece non ha le caratteristiche per
poter essere competitivo quanto il solare termico. Non ci sono storie.
In linea di principio ti darei ragione, quantomeno in virtù della migliore
efficienza di conversione dell'energia solare e di aver già sperimentato
una forma di accumulo. Poi se considero i costi di impianto ancora elevati,
i costi di gestione che, in rapporto all'energia prodotta, non sono
insignificanti, il calo di resa notevole con condizioni di irraggiamento
non ottimali, qualche dubbio mi viene. Nel caso specifico dell'Italia, con
l'attuale tecnologia, reputo molto difficile che il termodinamico possa
essere LA soluzione a tutti i problemi delle rinnovabili.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Come detto, la gestione dell'intermittenza è un problema che può essere
risolto senza interventi drastici, almeno fino a certi limiti.
Sì, finché sono 10 KW. stacca e attacca 20MW e vedi come lo gestisci...
20 MW per intenderci sono una centrale idroelettrica di medio-bassa potenza.
Ti ripeto che la situazione che descrivi già esiste in Italia e già viene
gestita.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Quindi, secondo te, i costi di gestione di tutto questo sono inferiori a
quelli di qualche migliaio di pannelli di silicio inchiodati fissi al
terreno con relativo inverter lasciati arrostire al sole? Ci credi davvero?
Considerando che lasciare i pannelli fissi così al sole sarebbe
un'idiozia, sì, lo credo davvero.
[...]

Considerando che i sistemi ad inseguimento sono utilizzati su una piccola
parte degli impianti fotovoltaici realizzati, se ne deduce che il gioco non
vale la candela. Oggettivamente, mi fido più dei calcoli fatti da decine di
migliaia di aziende e investitori che non dei tuoi.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
poi la differenza di costo è talmente
alta che si potrebbe costruire un'altra centrale completamente nuova
facendo avanzare sempre qualche soldo.
E i costi di smaltimento dei pannelli non li contiamo? E poi dove
sarebbe la differenza così alta?
Uff... E per la centrale termodinamica non li contiamo? Anche in quella
dopo qualche decennio andrà rinnovato quasi tutto. In un impianto
fotovoltaico (al silicio) quantomeno c'è poco da smaltire e tanto da
riciclare.

La differenza di costo è maggiore perché in quel tipo di impianto il costo
per energia prodotta è più alto (300 milioni per 110.000 Mwh/anno).
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Andasol 3 è costata 260M€ e produce con costanza 50MW per un totale di
circa 180GWh l'anno. Un costo di circa 270€/MW.
Non trovo riferimenti per il costo a parte i 300 milioni di euro riferiti
agli altri due impianti simili. Link?
http://www.rankingsolar.com/component/content/article/863-parque-termosolar-andasol-3.html?paginacion=cptags&tagId=42
Non è proprio una fonte ufficiale (anche perché non ce ne sono) ma
prendiamolo per buono.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
110,4 * 1900 = 209,7 milioni di euro
(ho tolto almeno l'IVA visto che il prezzo preso in considerazione è già
sicuramente molto più alto del reale)
Come si vede, anche se questo tipo di impianto termodinamico ha un costo di
produzione più basso rispetto al precedente, il fotovoltaico costa sempre
molto meno.
Ma il calcolo è errato. In una centrale di quella dimensione non puoi
pensare di immettere in rete il 100% dell'energia prodotta, perché non
avresti nulla per compensare le fluttuazioni. Quindi sarebbe già tanto
se potesse lavorare al 50% della potenza nominale.
Non credo proprio che gli impianti esistenti lavorino al 50%, quindi non
scherziamo.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Noto che su wikipedia alla voce Andasol viene citato uno studio che stima
nel 13% l'incidenza del costo del sistema di accumulo sull'investimento
iniziale. Togliamo pure il 13% dal costo di 260 milioni proposto e
otteniamo 226 milioni. Sempre più alto della peggiore ipotesi del
fotovoltaico e a questo livello le due tecnologie sono perfettamente
comparabili.
Ma anche no per il solito discorso che ti ostini ad "ignorare". La
stabilità è più importante della potenza di picco. E per ottenere un
minimo di stabilità con il solare hai solo un modo che è quello di far
lavorare meno pannelli nei momenti di massimo rendimento e farne
lavorare di più quando il cielo di rannuvola o nelle ore di minore
illuminazione per compensare il minor rendimento specifico.
A parte che quello che dici non esiste nella situazione attuale, stai
ignorando che nel conto di sopra _ho tolto_ il costo dell'accumulo, quindi
le due tecnologie sotto questo punto di vista sono da considerare alla pari
(a voler esser pignoli bisognerebbe anche compensare le perdite di
produzione derivanti dalla presenza dell'accumulo).
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Viviamo in un'economia aperta e di mercato; se imprenditori stranieri
volessero costruire in Italia un impianto termodinamico, potrebbero farlo.
Anche gli impianti spagnoli sono in gran parte finanziati all'estero.
Chiediti perché la Germania preferisce investire in Spagna che non in
Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna...
Luogo comune che non regge (vedi risposta a Soviet Mario).
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Probabilmente l'Italia non offre le condizioni geografiche migliori per lo
sfruttamento di questo tipo di impianti. Tutto qua.
Ma anche no. Cos'avrebbe di più la Spagna della nostra Sicilia dal punto
di vista del soleggiamento?
Il sud della Spagna offre lo stesso soleggiamento dei migliori luoghi della
Sicilia ma su una superficie molto più ampia, oltretutto scarsamente
popolata e spesso pianeggiante.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Non a caso l'impianto che hai citato si trova in condizioni ultra
favorevoli: 1.100 metri di altitudine; clima arido; terreno pianeggiante;
scarsa presenza antropica; radiazioni annuali di 2.200 kWh/m2. Dove cavolo
trovi in Italia tutte queste caratteristiche?
Sicilia e Sardegna offrono entrambe luoghi analoghi.
Con tutte quelle caratteristiche non credo proprio.
Post by THe_ZiPMaN
E non serve
necessariamente arrivare alle condizioni ideali del deserto del Sahara
per rendere vantaggioso costruire una centrale.
Beh, le scelte fatte da chi quelle centrali le costruisce per ora dicono
proprio il contrario visto che hanno sempre scelto luoghi con condizioni
ottimali.
THe_ZiPMaN
2012-01-28 02:16:20 UTC
Permalink
Post by Luca P.
L'integrazione può sicuramente far risparmiare qualcosa, ma di tutto il
parco termoelettrico esistente che ne facciamo?
Una parte si dismette, una parte si converte per esempio come
termovalorizzatori e una parte si lascia così com'è.
Post by Luca P.
Le chiudiamo tutte e le
ricostruiamo integrate con una centrale solare termodinamica (con tutti i
problemi a trovare uno spazio adeguato)? Se le cose stanno così allora
molto più pratico ed economico sfruttare le centrali che ci sono per fare
da backup esterno.
Una centrale termoelettrica non può fare facilmente da backup ad una
produzione non costante e non pianificabile. Una caldaia non si mette in
pressione in un'ora, possono servire molte ore o anche giorni (dipende
da molti fattori). Una turbina a gas per avviarsi ci mette un'ora ed è
quella più veloce, mentre una centrale a ciclo combinato ci mette 6 ore
per avviarsi.

Se devo fare da backup per 12 ore in un giorno considerando che mi
servono 6 ore per avviare e altrettante per spegnere, vuol dire che devo
tenere la centrale accesa h24. Ma allora non è un backup, è una
produzione. E il fotovoltaico mi fa al limite da ausilio per il picco
giornaliero.
Post by Luca P.
Ricordiamo poi, che se si considerano i costi complessivi del ciclo di vita
delle centrali termoelettriche, i costi di impianto sono la parte minore
mentre la maggiore è quella dei costi variabili associati al consumo di
combustibile. I risparmi derivanti dall'integrazione hanno quindi
un'incidenza minore di quanto si pensi.
E come detto sopra per un backup di una centrale fotovoltaica è
necessario che il carburante venga consumato praticamente tutto il
giorno. In una centrale integrata invece, non c'è questo problema dato
che addirittura si potrebbero avere i due sistemi produttivi che
funzionano in parallelo.
Post by Luca P.
Non so se è possibile spegnere e riavviare velocemente una centrale ma in
genere è sufficiente ridurre la potenza senza azzerarla.
E allora consumi e sprechi carburante (che è quel che costa) e se
sprechi carburante il tuo fotovoltaico non serve più ad una cippa in
termini di risparmio.
Post by Luca P.
In Italia da
diversi anni a questa parte è stato un fiorire di centrali turbogas che
sono la tecnologia più flessibile che si conosca e infatti sono quelle che
si sobbarcano in misura maggiore la funzione di "load follower", ovvero di
seguire le variazioni del carico giornaliero.
E possono accendersi in circa un'ora, che per le fluttuazioni del
fotovoltaico non è poco. Ma qui entra in gioco anche il rendimento, che
è del 40% contro quasi il 60% delle centrali a ciclo combinato; che però
non si avviano in un'ora.
Post by Luca P.
Perché mai dovremmo rinunciare a questa flessibilità, già presente nel
nostro sistema, e impedire di far sviluppare in modo veloce ed economico le
rinnovabili intermittenti?
Perché questa flessibilità costa soldi e inquina.
Post by Luca P.
Perché poi il punto è tutto qui: tutta questa ossessione per l'accumulo di
energia sarebbe sensata se avessimo il 50% di penetrazione delle
rinnovabili e puntassimo ad avere l'80%, ma oggi siamo al 23% e puntiamo ad
arrivare a valori vicini al 30% nel 2020.
Non so quali siano le tue ossessioni, ma l'accumulo è solo un mezzo per
aumentare l'efficienza dell'impianto e rendere costante la produzione,
ovvero renderla adatta ad un suo utilizzo al posto di centrali
inquinanti come le termoelettriche.
Post by Luca P.
Per quanto riguarda eventuali inefficienze dovute all'attività di backup,
considera che anche l'accumulo genera delle perdite e non è detto che tra
le due sia la soluzione migliore.
E' detto... eccome se è detto.
Post by Luca P.
Forse ti sfugge che in Italia abbiamo già qualche impianto che è possibile
qualificare come "enorme", molti qualificabili come "grandi" e altri più
piccoli che tutti insieme generano una potenza di 12.000 MW.
Quanta di questa è sfruttata? E come è sfruttata? E per produrre
12.000MW quanta potenza potenziale è installata?
Post by Luca P.
flessibilità e praticità del fotovoltaico consiglierebbe di spezzettare
tale potenza in 10 o 100 impianti più piccoli sparsi sul territorio, il
Ovvio, perché è l'unico modo per stabilizzare la produzione
fotovoltaica; non è un consiglio, è una *necessità*. Perché se una
nuvola passa sopra casa mia difficilmente passa anche sopra casa di
quello che sta a 10Km.
Post by Luca P.
tutto senza variazioni di rendimento e con incrementi di costo risibili.
Ma anche no.
Post by Luca P.
La stessa cosa non sarebbe possibile con quel tipo di impianto termodinamico.
E difatti coprono esigenze diverse. Il solare termico può rimpiazzare le
centrali termoelettriche perché ha un analogo profilo di utilizzo, che
guardacaso è quel tipo di produzione di cui necessitano le industrie.
Il fotovoltaico per questo non è adatto. Punto. Il fotovoltaico va bene
per altri usi; per esempio è ideale per coprire il picco di assorbimento
estivo dei condizionatori essendo che produce al massimo quando i
condizionatori assorbono il massimo.
Post by Luca P.
Droga che ricordiamo essere terribilmente necessaria anche al
termodinamico.
No, non sarebbe necessaria da un punto di vista economico. E' necessaria
solo per incentivare l'attivazione di nuove centrali, ma il rendimento è
comunque garantito.
Post by Luca P.
Il tempo di ritorno dell'investimento del fotovoltaico è calato bruscamente
e ormai, senza gli incentivi, dovrebbe essere prossimo ai 10 anni nel sud
Italia e ai 15 al centro (per i grandi impianti).
Con tutto quel che han pompato...
Post by Luca P.
Poi se considero i costi di impianto ancora elevati,
Analoghi al fotovoltaico con la differenza che è energia sfruttabile
appieno.
Post by Luca P.
i costi di gestione che, in rapporto all'energia prodotta, non sono
insignificanti,
Analoghi al termoelettrico classico, con la differenza che non si paga
il combustibile.
Post by Luca P.
il calo di resa notevole con condizioni di irraggiamento
non ottimali,
No, c'è l'accumulo apposta per questo.
Post by Luca P.
Nel caso specifico dell'Italia, con
l'attuale tecnologia, reputo molto difficile che il termodinamico possa
essere LA soluzione a tutti i problemi delle rinnovabili.
Non è l'unica soluzione. E' solo la soluzione più ecologica per
sostituire le centrali termoelettriche senza ricorrere al nucleare.
C'è spazio anche per tutte le altre forme di produzione, consci di pregi
e difetti di ciascuna.
Post by Luca P.
Ti ripeto che la situazione che descrivi già esiste in Italia e già viene
gestita.
Come? Perché è quello l'importante. E' semplice gestirla se abbasso il
rendimento. Ma allora diventa antieconomico investire.
Post by Luca P.
Considerando che i sistemi ad inseguimento sono utilizzati su una piccola
parte degli impianti fotovoltaici realizzati, se ne deduce che il gioco non
vale la candela. Oggettivamente, mi fido più dei calcoli fatti da decine di
migliaia di aziende e investitori che non dei tuoi.
In un mercato drogato come il fotovoltaico consumer in cui il rendimento
è l'ultimo parametro considerato allora è certamente una scelta inadeguata.
Considerando che la stragrande maggioranza degli impianti fotovoltaici è
posizionata sui tetti degli edifici è ovvio che il pannello classico sia
più diffuso; questo nonostante sia *falso* che costa di meno di un
sistema a concentrazione di pari rendimento (e non sono calcoli miei ma
di aziende e investitori; basta che cerchi con Google).
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Ma il calcolo è errato. In una centrale di quella dimensione non puoi
pensare di immettere in rete il 100% dell'energia prodotta, perché non
avresti nulla per compensare le fluttuazioni. Quindi sarebbe già tanto
se potesse lavorare al 50% della potenza nominale.
Non credo proprio che gli impianti esistenti lavorino al 50%, quindi non
scherziamo.
Tu non lo credi, io invece sono convinto che sia anche ottimistica come
stima.
Post by Luca P.
A parte che quello che dici non esiste nella situazione attuale,
Eh?
Post by Luca P.
stai
ignorando che nel conto di sopra _ho tolto_ il costo dell'accumulo,
E che costo avrebbe l'accumulo? L'energia accumulata viene restituita di
notte, quindi è un bilancio energetico nullo... è solo un differimento
di produzione, non c'è alcun costo.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
E non serve
necessariamente arrivare alle condizioni ideali del deserto del Sahara
per rendere vantaggioso costruire una centrale.
Beh, le scelte fatte da chi quelle centrali le costruisce per ora dicono
proprio il contrario visto che hanno sempre scelto luoghi con condizioni
ottimali.
Ma vah? Se a parità di soldi puoi scegliere un ferrari o una mercedes
cosa scegli?
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
sorzatel
2012-01-28 20:47:42 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Ma vah? Se a parità di soldi puoi scegliere un ferrari o una mercedes
cosa scegli?
non mi piace la ferrari
http://urlin.it/23d00

e, a questo punto nemmeno la mercedes
http://urlin.it/23cff
Luca P.
2012-02-06 20:35:23 UTC
Permalink
Sat, 28 Jan 2012 03:16:20 +0100, THe_ZiPMaN ha scritto:

Un po' in ritardo ma riprendo questa discussione.

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Una turbina a gas per avviarsi ci mette un'ora ed è
quella più veloce, mentre una centrale a ciclo combinato ci mette 6 ore
per avviarsi.
Come al solito quando si fanno affermazioni così categoriche sarebbe meglio
accompagnarle da una fonte a supporto.

Io ho trovato questo documento sulle turbine a gas, pag.70:
http://www.iaea.org/inis/collection/NCLCollectionStore/_Public/28/070/28070338.pdf
<">
In Figura 10.3 sono indicate le variazioni del segnale VCE, della velocità
e della temperatura di scarico in funzione del tempo durante l'avviamento
e, trattandosi di una turbina monoalbero per azionamento di un alternatore,
anche durante il parallelo e la presa di carico. Come si vede, l'avviamento
normale avviene in poco più di 4 minuti (più circa 3 minuti per la presa di
carico) ma in casi di emergenza si può preselezionare l'avviamento veloce
che porta la turbina a pieni giri in circa 3 minuti, più 2 minuti circa per
il parallelo e la presa di carico. In casi eccezionali la presa di carico
può avvenire anche in soli 30 secondi.
</">

Quindi appena qualche minuto. Ed è pure un documento vecchiotto, può darsi
che oggi le cose siano anche migliorate.

Comunque, sicuramente per poter gestire le variazioni repentine causate dal
tempo atmosferico è necessaria almeno una parte di backup "caldo", ovvero
di centrali già in funzione che abbiano disponibile potenza libera. Questo
non implica sprecare energia ma prevede semplicemente che le fonti
intermittenti non raggiungano mai il 100% del carico di consumo,
lasciandone sempre una parte alle fonti programmabili.
Tale condizione è necessaria considerando anche la presenza di centrali
specializzate nel coprire il carico di base che a regola dovrebbero essere
poco regolabili come potenza di uscita.
Post by THe_ZiPMaN
Se devo fare da backup per 12 ore in un giorno considerando che mi
servono 6 ore per avviare e altrettante per spegnere, vuol dire che devo
tenere la centrale accesa h24. Ma allora non è un backup, è una
produzione.
Come appena detto, se c'è potenza libera disponibile, è anche un backup.
Post by THe_ZiPMaN
E il fotovoltaico mi fa al limite da ausilio per il picco
giornaliero.
Che è proprio lo scopo che si prefigge il fotovoltaico e per il quale c'è
ancora molto da fare visto che il carico dei consumi a metà giornata in
Italia varia dai 35 ai 55 GW e la potenza fotovoltaica è di 12 GWp.

Al che la solita domanda: che senso ha accumulare grandi quantità di
energia solare quando quella prodotta è ancora così poca che può essere
consumata tutta e subito?

A volte mi chiedo se anche in futuro quella dell'accumulo sia una strategia
perseguibile per il solare (a prescindere dalla tecnologia utilizzata). In
fondo si tratta di una fonte di energia molto "rarefatta", diluita sul
territorio e non è detto che sarà conveniente o praticabile costruire una
rete di impianti talmente vasta da garantire un surplus che valga la pena
di essere accumulato.
L'accumulo mi sembra molto più indicato per fonti rinnovabili intermittenti
dove l'energia si concentra in pochi luoghi in modo intenso, come l'eolico.
In questo caso accumulare localmente l'energia può avere un senso
soprattutto se si considera che l'eolico non ha un picco di produzione
prevedibile come il solare.

In futuro, quando il solare avrà raggiunto un buon livello di penetrazione
nel sistema di produzione, potrebbe invece essere utile un accumulo di
ridotte dimensioni che funzioni da batteria tampone, ovvero con copertura
limitata a pochi minuti con lo scopo di livellare le intermittenze più
brevi e fornire alle centrali di backup tutto il tempo per avviarsi. In
questo modo il solare potrebbe anche raggiungere potenze prossime al 100%
del carico in tutta sicurezza.

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Per quanto riguarda eventuali inefficienze dovute all'attività di backup,
considera che anche l'accumulo genera delle perdite e non è detto che tra
le due sia la soluzione migliore.
E' detto... eccome se è detto.
Rispettando i limiti che ho detto in precedenza, non è per niente detto.
L'attività di backup può portare delle perdite causate dal fatto che le
centrali possono ritrovarsi a non operare per qualche tempo ai regimi di
massima efficienza. L'attività di bilanciamento stessa penso possa portare
a qualche piccolo spreco di energia.
Ma anche quando si accumula l'energia è inevitabile che una parte vada
persa. E` così per le forme di accumulo elettrochimico come pure per quelle
di tipo termico.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Forse ti sfugge che in Italia abbiamo già qualche impianto che è possibile
qualificare come "enorme", molti qualificabili come "grandi" e altri più
piccoli che tutti insieme generano una potenza di 12.000 MW.
Quanta di questa è sfruttata? E come è sfruttata? E per produrre
12.000MW quanta potenza potenziale è installata?
Te l'ho già detto quale è il rendimento. Se non ti fidi vai a leggerti le
statistiche del GSE o di TERNA.
I 12.000 sono la POTENZA installata. Si tratta di potenza di picco, ovvero
di una potenza nominale che se va bene viene quasi raggiunta per poche ore
l'anno.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
flessibilità e praticità del fotovoltaico consiglierebbe di spezzettare
tale potenza in 10 o 100 impianti più piccoli sparsi sul territorio, il
Ovvio, perché è l'unico modo per stabilizzare la produzione
fotovoltaica; non è un consiglio, è una *necessità*. Perché se una
nuvola passa sopra casa mia difficilmente passa anche sopra casa di
quello che sta a 10Km.
Perfettamente d'accordo.

Il resto lo taglio perché mi sembra di aver già risposto anche se pare che
tu non legga quello che scrivo.

[...]
THe_ZiPMaN
2012-02-06 21:53:09 UTC
Permalink
Post by Luca P.
Un po' in ritardo ma riprendo questa discussione.
[...]
Post by THe_ZiPMaN
Una turbina a gas per avviarsi ci mette un'ora ed è
quella più veloce, mentre una centrale a ciclo combinato ci mette 6 ore
per avviarsi.
Come al solito quando si fanno affermazioni così categoriche sarebbe meglio
accompagnarle da una fonte a supporto.
Eccoti.
http://www-1.unipv.it/energy/2009/Lez4-1.pdf
Post by Luca P.
http://www.iaea.org/inis/collection/NCLCollectionStore/_Public/28/070/28070338.pdf
Delle turbine a gas in generale. Qui parliamo di un'applicazione
specifica (produzione energia da svariati MW), di ciclo combinato e
soprattutto di momento in l'impianto comincia ad erogare energia
elettrica. Un aereo monta una turbina a gas e ci mette 5 minuti ad
accendersi... ma sono applicazioni diverse. Per esempio avviare una
turbina troppo frequentemente ne riduce la vita in modo considerevole.
Post by Luca P.
Quindi appena qualche minuto. Ed è pure un documento vecchiotto, può darsi
che oggi le cose siano anche migliorate.
Sono le stesse di 30 anni fa da questo punto di vista.
Post by Luca P.
Comunque, sicuramente per poter gestire le variazioni repentine causate dal
tempo atmosferico è necessaria almeno una parte di backup "caldo", ovvero
di centrali già in funzione che abbiano disponibile potenza libera. Questo
non implica sprecare energia ma prevede semplicemente che le fonti
intermittenti non raggiungano mai il 100% del carico di consumo,
lasciandone sempre una parte alle fonti programmabili.
Quindi torniamo esattamente a quel che ho detto io, ovvero o hai uno
spreco per la centrale di backup o hai uno spreco perché non sfrutti al
100% la produzione fotovoltaica. Entrambe situazioni non presenti con il
solare termico.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Se devo fare da backup per 12 ore in un giorno considerando che mi
servono 6 ore per avviare e altrettante per spegnere, vuol dire che devo
tenere la centrale accesa h24. Ma allora non è un backup, è una
produzione.
Come appena detto, se c'è potenza libera disponibile, è anche un backup.
No, la potenza libera disponibile è sprecata.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
E il fotovoltaico mi fa al limite da ausilio per il picco
giornaliero.
Che è proprio lo scopo che si prefigge il fotovoltaico e per il quale c'è
ancora molto da fare visto che il carico dei consumi a metà giornata in
Italia varia dai 35 ai 55 GW e la potenza fotovoltaica è di 12 GWp.
Peccato che di quei 12GW ne verranno usati realmente si e no 5. L'unica
applicazione di eccellenza che trovo nel fotovoltaico è l'alimentazione
degli impianti di raffrescamento, per cui la loro produzione va a
compensare in modo perfetto l'utilizzo. Per il resto la sua forza è la
microgenerazione, quella che essendo distribuita soddisfa in modo
ottimale i piccoli utilizzatori e non soffre di grande variabilità.
Post by Luca P.
Al che la solita domanda: che senso ha accumulare grandi quantità di
energia solare quando quella prodotta è ancora così poca che può essere
consumata tutta e subito?
Sì, dal momento che il sole manda sulla terra da 0,5 a 3,5 MWh/m² e che
tutta quell'energia va altrimenti sprecata. Se si riuscisse ad
accumulare in modo efficace l'energia solare per 7 giorni non vi sarebbe
alcunissimo bisogno di altre tecnologie per la produzione di base.
Sarebbe sufficiente mantenere solo una serie di impianti di emergenza
per l'eruzione di un nuovo Krakatoa.
Post by Luca P.
A volte mi chiedo se anche in futuro quella dell'accumulo sia una strategia
perseguibile per il solare (a prescindere dalla tecnologia utilizzata).
Necessariamente se si vuole avere un rendimento elevato. Si vede anche
solo nella quotidianità con i veicoli ibridi; il solo recupero
(accumulo) dell'energia in frenata e del surplus di energia prodotto dal
motore, consentono di aumentare il rendimento medio del veicolo nel suo
complesso del 20-30%, con punte del 50% in certe situazioni non ottimali
per il motore a combustione.
Post by Luca P.
In
fondo si tratta di una fonte di energia molto "rarefatta", diluita sul
territorio e non è detto che sarà conveniente o praticabile costruire una
rete di impianti talmente vasta da garantire un surplus che valga la pena
di essere accumulato.
RAREFATTA????? 0,5MWh/m² nel punto più sfigato ti sembra rarefatta?
Post by Luca P.
L'accumulo mi sembra molto più indicato per fonti rinnovabili intermittenti
dove l'energia si concentra in pochi luoghi in modo intenso, come l'eolico.
Perché invece il solare è continuo?
Post by Luca P.
In questo caso accumulare localmente l'energia può avere un senso
soprattutto se si considera che l'eolico non ha un picco di produzione
prevedibile come il solare.
Nemmeno il solare ha picchi prevedibili con precisione. Ci sono zone in
cui il vento è puntuale come un orologio svizzero (dove lavoravo io per
esempio) e prevedibilissimo. Non scordiamo che il vento è
sostanzialmente dovuto anch'esso all'azione del sole.
Post by Luca P.
In futuro, quando il solare avrà raggiunto un buon livello di penetrazione
nel sistema di produzione, potrebbe invece essere utile un accumulo di
ridotte dimensioni che funzioni da batteria tampone, ovvero con copertura
limitata a pochi minuti con lo scopo di livellare le intermittenze più
brevi e fornire alle centrali di backup tutto il tempo per avviarsi. In
questo modo il solare potrebbe anche raggiungere potenze prossime al 100%
del carico in tutta sicurezza.
Accumulare energia elettrica con alte potenze in gioco è molto più
complesso e costoso che accumulare energia termica. Il fotovoltaico non
potrà mai entrare in questo tipo di giochi e sarebbe anche stupido
volercelo portare quando esistono già soluzioni ottime e collaudate.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Per quanto riguarda eventuali inefficienze dovute all'attività di backup,
considera che anche l'accumulo genera delle perdite e non è detto che tra
le due sia la soluzione migliore.
E' detto... eccome se è detto.
Rispettando i limiti che ho detto in precedenza, non è per niente detto.
"E' detto... eccome se è detto." (cit.)
Post by Luca P.
L'attività di backup può portare delle perdite causate dal fatto che le
centrali possono ritrovarsi a non operare per qualche tempo ai regimi di
massima efficienza. L'attività di bilanciamento stessa penso possa portare
a qualche piccolo spreco di energia.
Piccolo? Qualche MW non è piccolo, è un'enormità, specie se quei MW sono
prodotti bruciando combustibile inquinante.
Post by Luca P.
Ma anche quando si accumula l'energia è inevitabile che una parte vada
persa. E` così per le forme di accumulo elettrochimico come pure per quelle
di tipo termico.
L'accumulo termico, così come implementato nel sistema di cui stiamo
discutendo, ha perdite veramente risibili. Ma in ogni caso sono perdite
conoscibili a priori e contemplate già in fase di progetto. Soprattutto
sono perdite che non incidono in alcun modo sull'inquinamento dal
momento che è energia che sarebbe ugualmente andata sprecata.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Luca P.
2012-02-08 22:29:01 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Come al solito quando si fanno affermazioni così categoriche sarebbe meglio
accompagnarle da una fonte a supporto.
Eccoti.
http://www-1.unipv.it/energy/2009/Lez4-1.pdf
Ottimo, grazie.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
http://www.iaea.org/inis/collection/NCLCollectionStore/_Public/28/070/28070338.pdf
Delle turbine a gas in generale. Qui parliamo di un'applicazione
specifica (produzione energia da svariati MW), di ciclo combinato e
soprattutto di momento in l'impianto comincia ad erogare energia
elettrica. Un aereo monta una turbina a gas e ci mette 5 minuti ad
accendersi... ma sono applicazioni diverse.
Sarà una questione di dimensioni della turbina. Una turbogas da poche
decine di MW avrà tempi di avvio più rapidi di una grande. Le centrali
turbogas "pure" poi mi sembra che tendano ad avere taglie più piccole
rispetto alle turbine usate nei cicli combinati. Proprio poche settimane fa
in Toscana hanno avviato una centrale turbogas nuova di zecca da 50 MW.
Post by THe_ZiPMaN
Per esempio avviare una
turbina troppo frequentemente ne riduce la vita in modo considerevole.
Nel documento che ho citato alla sezione manutenzione c'è un grafico che
descrive proprio questo aspetto per una turbina generica. Si hanno
decrementi di durata significativi per avvii più frequenti di uno ogni 10
ore di fuoco. Anche qui va considerato che le turbine di piccola e media
dimensione di derivazione aeronautica sono progettate per gestire meglio
questo aspetto e al contrario gestiscono peggio l'opposto (il funzionamento
continuo per molte ore consecutive).

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Comunque, sicuramente per poter gestire le variazioni repentine causate dal
tempo atmosferico è necessaria almeno una parte di backup "caldo", ovvero
di centrali già in funzione che abbiano disponibile potenza libera. Questo
non implica sprecare energia ma prevede semplicemente che le fonti
intermittenti non raggiungano mai il 100% del carico di consumo,
lasciandone sempre una parte alle fonti programmabili.
Quindi torniamo esattamente a quel che ho detto io, ovvero o hai uno
spreco per la centrale di backup o hai uno spreco perché non sfrutti al
100% la produzione fotovoltaica. Entrambe situazioni non presenti con il
solare termico.
Forse non mi sono spiegato bene: la massima potenza solare attualmente
disponibile è BEN AL DI SOTTO del carico raggiunto dai consumi, quindi i
problemi che tu dici NON CI SONO. C'è sempre un ampio margine occupato
dalle fonti programmabili che si occupano del bilanciamento e backup.

Questo a livello di sistema; a livello locale ci possono essere situazioni
un po' più critiche (come nel caso di impianti FV di enormi dimensioni) che
magari richiedono qualche attenzione in più ma che comunque vengono gestite
senza particolari inefficienze.

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Accumulare energia elettrica con alte potenze in gioco è molto più
complesso e costoso che accumulare energia termica. Il fotovoltaico non
potrà mai entrare in questo tipo di giochi e sarebbe anche stupido
volercelo portare quando esistono già soluzioni ottime e collaudate.
Esiste già un piano di intervento con cui Terna prevede l'installazione di
diversi MW di batterie, anche se per ora sono previsti per gestire più che
altro la produzione eolica che è quella che in Italia crea maggiori
problemi. Se ne era parlato qui:
http://groups.google.com/groups?selm=***@40tude.net

[...]
Roberto Deboni DMIsr
2012-02-06 22:57:13 UTC
Permalink
Post by Luca P.
Un po' in ritardo ma riprendo questa discussione.
[...]
Una turbina a gas per avviarsi ci mette un'ora ed è quella più veloce,
mentre una centrale a ciclo combinato ci mette 6 ore per avviarsi.
Come al solito quando si fanno affermazioni così categoriche sarebbe
meglio accompagnarle da una fonte a supporto.
http://www.iaea.org/inis/collection/NCLCollectionStore/_Public/28/070/28070338.pdf
<">
In Figura 10.3 sono indicate le variazioni del segnale VCE, della
velocità e della temperatura di scarico in funzione del tempo durante
l'avviamento e, trattandosi di una turbina monoalbero per azionamento di
un alternatore, anche durante il parallelo e la presa di carico. Come si
vede, l'avviamento normale avviene in poco più di 4 minuti (più circa 3
minuti per la presa di carico)
Basta ricordarsi che sono uguali alle turbine aereonautiche.
Non mi sembra che un'aereo ci metta un'ora a partire.
Una volta fatto il pieno, e che il pilota e' a bordo puo'
partire nel giro di alcuni minuti.

...snip...
Post by Luca P.
Al che la solita domanda: che senso ha accumulare grandi quantità di
energia solare quando quella prodotta è ancora così poca che può essere
consumata tutta e subito?
Salvo rare eccezioni, per uno sfruttamento industriale (ovvero in
quantita') delle energie rinnovabili e' assolutamente imprescindibile
che ogni relativa centrale elettrica abbia il suo sistema di accumulo.

Vediamo, infatti la fonte rinnovabile tra le maggiori quote di
produzione in molti paesi, incluso anche l'Italia: l'idroelettrico.
Esso funziona anche senza l'accumulo, anzi nel caso dell'idroelettrico
fluente con fiumi a carattere costante, funziona anche senza accumulo.
Pero', nella maggioranza dei casi, senza accumulo, sarebbe problematico
sfruttare tutta la potenzialita' di un bacino idrico.
Per questo si costruiscono dighe, che possono accumulare i periodi di
maggiore flusso, che servirebbero pero' solo a produrre alcuni mesi di
elevata produzione idroelettrica, per poi restare a secco nel resto
dell'anno, implicando quindi la necessita' di costruire altri fonti
di energia elettrica, che parimenti sarebbero utilizzati solo per una
parte dell'anno (per non perdere la produzione idroelettrica).
Il concetto del bacino idroelettrico e' quello di ottenere una
produzione costante, anzi, ancora piu' importante: una produzione
a comando. Ed e' questo il punto chiave di una produzione di qualita'
industriale, la possibilita' di controllo. Il fatto che la fonte sia
operativa per 24h al giorno oppure 10h ore al giorno e' irrilevante,
se si puo' garantire un assoluto controllo sui tempi di produzione.
Infatti, a causa della tipica curva della domanda elettrica
quotidiana, anche una fonte disponibile 10h al giorno, a patto che sia
assolutamente controllabile come opera in queste ore (ovvero sia
ridotto al minimo i giorni di stacco imprevisto).
Per fare un paragone, quando si legge che una centrale termoelettrica
a carbone ha un fattore di producibilita' del'80% significa che su
365 giorni accettiamo, senza grossi drammi che, in media, per 73 giorni
all'anno siano fuori disponibilita'.

Ora, nel caso dell'energia solare, perche' dovrebbe essere un problema
se su 365 giorni all'anno, ci sono 73 giorni di ... pioggia ?
Il vero problema di un certo approccio dell'energia solare e' che
nei 292 giorni restanti e' inaffidabile, ovvero, da un momento all'altro
puo' calare la sua potenza del 50%, anche del 80%, un vero incubo per
il gestore di rete. Evidentemente e' necessario "stabilizzare" la
produzione della centrale solare nei 292 giorni in cui dovrebbe
coprire tutte le 10h di carico assegnato.

Ora, torniamo all'idroelettrico: quale e' il trucco, che rende talmente
efficiente l'accumulo di energia ? Che esso viene fatto sulla fonte di
energia primaria, prima della conversione, evitando, la pur ridotta,
perdita di efficienza della conversione da energia potenziale ad
energia elettrica.

Nel campo solare, la soluzione e' la stessa, occorre accumulare
direttamente l'energia primaria. Ove sia pura "radiazione solare", abbiamo
un problema, perche' non mi e' noto alcun metodo per accumulare fotoni
in quantita' ...
Pero', se intercettiamo la fase intermedia, quella del calore, abbiamo
varie soluzioni chimiche e fisiche che ci permettono di accumulare calore
con perdite trascurabili o nulle, ovvero prima della inefficiente
conversione in energia elettrica.
Ed e' questo che rende il solare termodinamico con accumulo termico
interessante come l'idroelettrico.

Anche l'eolico potrebbe rendere molto di piu', diventare un pilastro
della produzione se solo si pensasse ad accumulare l'energia del
vento. Il vento, come la radiazione solare, e' di difficile
accumulo. La soluzione e' di accumulare l'energia cinetica del
vento in una forma con perdite accettabili (come quella della
radiazione solare in calore), rinviando la conversione in
energia elettrica, il cui accumulo e' problematico, ovvero costoso,
all'ultimo momento, quando si puo' incontrare la domanda.
Ho suggerito l'utilizzo delle pale eoliche come hanno fatto
gli olandesi da secoli, per pompare acqua, convertendo quindi
l'energia cinetica in energia potenziale.
Oppure, se il funzionamento come pompe e' problematico (le pale
eoliche devono essere alte da terra, occorre un'albero lungo
e' robusto per trasmettere il movimento a terra) c'e' sempre
la soluzione dei bacini di pompaggio. Cosa c'e' di diverso da
quello che c'e' gia' oggi ?
Che ritengo che ogni centrale eolica dovrebbe essere abbinata
ad un suo impianto di pompaggio, unica direzione in cui fluira'
l'energia cinetica prodotta dal vento. Dall'impianto di pompaggio
poi si preleva a "volonta'" (ovvero con un controllo assoluto)
dal bacino di pompaggio.

Purtroppo l'hanno studiata bene, con un sistema di incentivi
che di fatto premia solo la produzione estemporanea, lasciando
tutti i problemi alla collettivita' (che paga alla fine gli oneri
che affronta il gestore di rete). Anzi, l'eolico gode anche di
un premio per l'energia eolica "sprecata". Ma si puo' essere
piu' criminali ? (visto che svariati paesi europei rischiano
di finire a rotoli economicamente, e' criminale ogni spreco,
ogni spesa ed elargizione che va contro l'interesse della
collettivita')
Post by Luca P.
A volte mi chiedo se anche in futuro quella dell'accumulo sia una
strategia perseguibile per il solare (a prescindere dalla tecnologia
utilizzata). In fondo si tratta di una fonte di energia molto
"rarefatta", diluita sul territorio e non è detto che sarà conveniente o
praticabile costruire una rete di impianti talmente vasta da garantire
un surplus che valga la pena di essere accumulato.
Provi a paragonarlo all'idroelettrico, i suoi punti di forza
ed i suoi punti di debolezza e come si sono risolti.
Post by Luca P.
L'accumulo mi sembra molto più indicato per fonti rinnovabili
intermittenti dove l'energia si concentra in pochi luoghi in modo
intenso, come l'eolico. In questo caso accumulare localmente l'energia
può avere un senso soprattutto se si considera che l'eolico non ha un
picco di produzione prevedibile come il solare.
Quindi concordo. Aggiungo anche che le potenze di picco dell'eolico
sono notevoli in rapporto alla media, quindi ridurre al minimo la
distanza tra produzione ed impianto di accumulo serve anche a
risparmiare cifre di tutto rispetto come rame e costi di trasmissione
per linee di potenza.
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
THe_ZiPMaN
2012-02-07 00:44:58 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Anche l'eolico potrebbe rendere molto di piu', diventare un pilastro
della produzione se solo si pensasse ad accumulare l'energia del
vento. Il vento, come la radiazione solare, e' di difficile
accumulo.
Hanno sperimentato con discreto successo l'accumulo di energia in grossi
volani.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Roberto Deboni DMIsr
2012-02-07 03:27:24 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Post by Roberto Deboni DMIsr
Anche l'eolico potrebbe rendere molto di piu', diventare un pilastro
della produzione se solo si pensasse ad accumulare l'energia del vento.
Il vento, come la radiazione solare, e' di difficile accumulo.
Hanno sperimentato con discreto successo l'accumulo di energia in grossi
volani.
Guardi che si tratta di accumulo di energia elettrica.
Vediamo di non farci trarre in inganno dal fatto che l'accumulo
e' fatto in forma cinetica.

Vediamo di spiegarci, perche' l'eolico funzioni come
l'idroelettrico o il solare termodinamico ci vorrebbe che
l'energia cinetica del vento si trasferisse direttamente
come energia cinetica nei volani e cio' senza passaggio
intermedio sotto forma di energia elettrica.

E' vero pero' che la conversione da energia cinetica
ad energia elettrica e poi da energia elettrica ad
energia cinetica nei volani avviene con una efficienza
interessante.
Luca P.
2012-02-08 22:29:04 UTC
Permalink
Mon, 06 Feb 2012 16:57:13 -0600, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:
[...]
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Luca P.
Al che la solita domanda: che senso ha accumulare grandi quantità di
energia solare quando quella prodotta è ancora così poca che può essere
consumata tutta e subito?
Salvo rare eccezioni, per uno sfruttamento industriale (ovvero in
quantita') delle energie rinnovabili e' assolutamente imprescindibile
che ogni relativa centrale elettrica abbia il suo sistema di accumulo.
D'accordo. Diciamo che in generale dovrebbe garantire un minimo di
continuità e programmabilità. Si tratta di verificare _se_ sia possibile o
necessario realizzare uno sfruttamento "industriale" del solare.

[...]
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Luca P.
A volte mi chiedo se anche in futuro quella dell'accumulo sia una
strategia perseguibile per il solare (a prescindere dalla tecnologia
utilizzata). In fondo si tratta di una fonte di energia molto
"rarefatta", diluita sul territorio e non è detto che sarà conveniente o
praticabile costruire una rete di impianti talmente vasta da garantire
un surplus che valga la pena di essere accumulato.
Provi a paragonarlo all'idroelettrico, i suoi punti di forza
ed i suoi punti di debolezza e come si sono risolti.
Avevo già pensato di fare un paragone con l'idroelettrico proprio perché
tende a confermare la mia tesi.
L'energia idrica ha una caratteristica che il solare non ha, ovvero tende a
"concentrarsi" naturalmente in alcuni luoghi (fiumi e corsi d'acqua in
genere) che gli esseri umani possono individuare e sfruttare efficacemente.
In questo modo nel singolo impianto si raggiungono potenze e accumuli di
energia (nel caso dei bacini) elevati.
Nel solare tutto questo non accade; l'energia è diffusa e anche il sistema
di raccolta deve necessariamente essere ampio e diffuso e questo pone dei
limiti di fattibilità e pone dei limiti sulla possibilità di concentrare e
quindi accumulare grandi quantità di energia. In pratica è già abbastanza
difficile e oneroso riuscire a raccogliere l'energia solare, non è detto
che ci siano risorse tecniche o economiche sufficienti a garantire sia la
produzione che l'accumulo dedicato.
THe_ZiPMaN
2012-02-08 23:31:09 UTC
Permalink
Post by Luca P.
L'energia idrica ha una caratteristica che il solare non ha, ovvero tende a
"concentrarsi" naturalmente in alcuni luoghi (fiumi e corsi d'acqua in
genere) che gli esseri umani possono individuare e sfruttare efficacemente.
Veramente è l'opposto. La corrente naturale di un fiume non rende nulla
ed è sfruttabile in modo limitatissimo. Non per nulla esistono i bacini
idroelettrici.

Il bacino è esattamente l'accumulatore che manca a tutte le fonti
naturali. La portata di un fiume varia tantissimo da stagione a stagione
e se si sfruttasse direttamente non si potrebbe farvi affidamento, oltre
ad avere svariate difficoltà di gestione.

Qualche anno fa avevamo calcolato che dal torrente che scorre sotto casa
(2m di larghezza per 40cm di altezza) con una ruota classica avrei
estratto sì e no 500W. Prelevando con un tubo diametro 14 l'acqua un
centinaio di metri a monte e mettendo una piccola pelton a valle sarei
riuscito ad ottenere circa 1KW.
Post by Luca P.
Nel solare tutto questo non accade; l'energia è diffusa e anche il sistema
di raccolta deve necessariamente essere ampio e diffuso
Stessa cosa dei bacini idroelettrici, che captano una vasta area di
raccolta delle acque per veicolarla alla centrale.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Luca P.
2012-02-10 12:35:16 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
L'energia idrica ha una caratteristica che il solare non ha, ovvero tende a
"concentrarsi" naturalmente in alcuni luoghi (fiumi e corsi d'acqua in
genere) che gli esseri umani possono individuare e sfruttare efficacemente.
Veramente è l'opposto. La corrente naturale di un fiume non rende nulla
ed è sfruttabile in modo limitatissimo. Non per nulla esistono i bacini
idroelettrici.
A parte che non è quello il punto, comunque la tua conoscenza
dell'idroelettrico è simile a quella del fotovoltaico.
In Italia nel 2010 si sono prodotti 51.117 GWh di energia idroelettrica da
apporti naturali. Di questi ben 21.740 GWh derivano da impianti ad acqua
fluente (il 42,5%). Non direi proprio che è sfruttabile in modo
"limitatissimo".
I dati vengono dalle statistiche Terna, documento "Produzione 2010".

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Nel solare tutto questo non accade; l'energia è diffusa e anche il sistema
di raccolta deve necessariamente essere ampio e diffuso
Stessa cosa dei bacini idroelettrici, che captano una vasta area di
raccolta delle acque per veicolarla alla centrale.
Si, ma tutto questo avviene in modo NATURALE; basta costruire la diga e il
gioco è fatto. Nel solare sei tu che devi organizzare un sistema
artificiale ampio e diffuso per raccogliere e concentrare l'energia, e poi
un altro per accumularla. Non è una differenza da poco.
Roberto Deboni DMIsr
2012-02-10 18:57:58 UTC
Permalink
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
L'energia idrica ha una caratteristica che il solare non ha, ovvero
tende a "concentrarsi" naturalmente in alcuni luoghi (fiumi e corsi
d'acqua in genere) che gli esseri umani possono individuare e
sfruttare efficacemente.
Veramente è l'opposto. La corrente naturale di un fiume non rende nulla
ed è sfruttabile in modo limitatissimo. Non per nulla esistono i
bacini idroelettrici.
A parte che non è quello il punto, comunque la tua conoscenza
dell'idroelettrico è simile a quella del fotovoltaico. In Italia nel
2010 si sono prodotti 51.117 GWh di energia idroelettrica da apporti
naturali. Di questi ben 21.740 GWh derivano da impianti ad acqua fluente
(il 42,5%).
Che pero' non sono costanti tutto l'anno. Mi nomina un fiume
italiano con portata costante ?
Anche il fluente italiana usufruisce di dighe e bacini.
Non sono impianti idroelettrici, ma il controllo stagionale
del flusso si ripercuote a valle in un fiume piu' "costante",
piu' produttivo come idroelettrico "fluente".
Queste opere idrauliche, visto che la costanza della
portata e' molto importante per gli apporti agricoli,
qualche volta portano a contrasti tra ENEL (o Edison, etc.)
a cui interessa un flusso costante, ed il consorzio che
invece d'inverno vorrebbe accumulare acqua :-)
Post by Luca P.
[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Nel solare tutto questo non accade; l'energia è diffusa e anche il
sistema di raccolta deve necessariamente essere ampio e diffuso
Stessa cosa dei bacini idroelettrici, che captano una vasta area di
raccolta delle acque per veicolarla alla centrale.
Si, ma tutto questo avviene in modo NATURALE; basta costruire la diga e
il gioco è fatto.
"basta" ... ?
Che ne' dice di 40 miliardi ?
Post by Luca P.
Nel solare sei tu che devi organizzare un sistema
artificiale ampio e diffuso per raccogliere e concentrare l'energia, e
poi un altro per accumularla. Non è una differenza da poco.
Alla fine e' una questione di costo.
Quanto costa la diga del Vajont per ogni kW*h prodotto ?
Quanto costa una tipo Andasol per ogni kW*h prodotto ? (in prospettiva,
non i prezzi dei prototipi ...)

Evidenzio che anche dal punto di vista dell'impegno di territorio,
l'idroelettrico non scherza. Quante sono le valli fertili ed i villaggi
sommersi ?
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Luca P.
2012-02-12 22:22:56 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Luca P.
A parte che non è quello il punto, comunque la tua conoscenza
dell'idroelettrico è simile a quella del fotovoltaico. In Italia nel
2010 si sono prodotti 51.117 GWh di energia idroelettrica da apporti
naturali. Di questi ben 21.740 GWh derivano da impianti ad acqua fluente
(il 42,5%).
Che pero' non sono costanti tutto l'anno. Mi nomina un fiume
italiano con portata costante ?
Anche il fluente italiana usufruisce di dighe e bacini.
Non sono impianti idroelettrici, ma il controllo stagionale
del flusso si ripercuote a valle in un fiume piu' "costante",
piu' produttivo come idroelettrico "fluente".
Leggevo non mi ricordo dove che in Italia l'idroelettrico fluente in parte
gode di una programmabilità di breve periodo, ovvero può riuscire a
differire la produzione di qualche ora contribuendo alla gestione della
variazione giornaliera del carico. Presumo sia ottenuta proprio utilizzando
le dighe lungo il corso dei fiumi, a meno che alcuni impianti non abbiano
direttamente la possibilità di accumulare limitate quantità di acqua.

Comunque il punto della questione è che l'energia idrica la si può trovare
naturalmente concentrata in alcuni luoghi e questo consente di sfruttarla e
magari accumularla in modo più efficiente, ovvero in modo economicamente
più vantaggioso. La stessa cosa non accade per il solare.

[...]
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Stessa cosa dei bacini idroelettrici, che captano una vasta area di
raccolta delle acque per veicolarla alla centrale.
Si, ma tutto questo avviene in modo NATURALE; basta costruire la diga e
il gioco è fatto.
"basta" ... ?
Che ne' dice di 40 miliardi ?
Per avere una potenza, una produzione, un accumulo di quanto?
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Luca P.
Nel solare sei tu che devi organizzare un sistema
artificiale ampio e diffuso per raccogliere e concentrare l'energia, e
poi un altro per accumularla. Non è una differenza da poco.
Alla fine e' una questione di costo.
Quanto costa la diga del Vajont per ogni kW*h prodotto ?
Quanto costa una tipo Andasol per ogni kW*h prodotto ? (in prospettiva,
non i prezzi dei prototipi ...)
[...]

Quando si fanno queste valutazioni bisognerebbe considerare _tutti_ i costi
non solo alcuni. In particolare mi sembra che lei non consideri per niente
il costo relativo alla remunerazione del capitale investito che per le
nuove fonti rinnovabili è una voce molto importante visto che prevedono
sempre alti costi iniziali di impianto associati a produttività più basse
rispetto al settore tradizionale.
Tipiche analisi di questo tipo sono quelle a "levelized cost" fatte
dall'EIA per il mercato USA che era già stata citata altre volte:
http://www.eia.doe.gov/oiaf/aeo/pdf/2016levelized_costs_aeo2010.pdf

Come si vede dire che il solare termodinamico (come pure il fotovoltaico)
sia economicamente più competitivo delle fonti tradizionali è un eresia.

Peraltro ho visto che hanno aggiornato quello schema:
http://www.eia.gov/oiaf/aeo/pdf/2016levelized_costs_aeo2011.pdf

A quanto pare anche secondo loro il fotovoltaico grazie alla continua
riduzione dei costi avrebbe superato il termodinamico come convenienza, pur
rimanendo sempre alto rispetto alle fonti tradizionali. Devo dire, però,
che alcuni valori proprio non mi tornano, come il 25% di fattore di
capacità assegnato al fotovoltaico che mi sembra altissimo.
THe_ZiPMaN
2012-02-13 01:16:44 UTC
Permalink
Post by Luca P.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Luca P.
A parte che non è quello il punto, comunque la tua conoscenza
dell'idroelettrico è simile a quella del fotovoltaico. In Italia nel
2010 si sono prodotti 51.117 GWh di energia idroelettrica da apporti
naturali. Di questi ben 21.740 GWh derivano da impianti ad acqua fluente
(il 42,5%).
Il che non è in contrasto con quanto da me asserito. Il fatto che sia
poco sfruttabile non vuol dire che non venga sfruttato in toto.
Semplicemente quel che si riesce ad ottenere dai singoli impianti è
risibile rispetto all'idroelettrico da bacino. Per intenderci a Santa
Massenza si producono 380MW con una portata d'acqua di circa 50m³/s...
con l'idroelettrico fluente ne produci una frazione con la stessa
portata, anche perché non puoi captare tutta l'acqua del fiume ma solo
una parte (in genere modesta).
Post by Luca P.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Che pero' non sono costanti tutto l'anno. Mi nomina un fiume
italiano con portata costante ?
Anche il fluente italiana usufruisce di dighe e bacini.
Non sono impianti idroelettrici, ma il controllo stagionale
del flusso si ripercuote a valle in un fiume piu' "costante",
piu' produttivo come idroelettrico "fluente".
Leggevo non mi ricordo dove che in Italia l'idroelettrico fluente in parte
gode di una programmabilità di breve periodo, ovvero può riuscire a
differire la produzione di qualche ora contribuendo alla gestione della
variazione giornaliera del carico. Presumo sia ottenuta proprio utilizzando
le dighe lungo il corso dei fiumi, a meno che alcuni impianti non abbiano
direttamente la possibilità di accumulare limitate quantità di acqua.
No, semplicemente viene evitata la deviazione dell'acqua dal corso del
fiume. Le dighe servono per mantenere la portata complessiva del fiume
più o meno costante, ma non hanno influenza diretta sulla produzione di
quelle centrali.
Post by Luca P.
Comunque il punto della questione è che l'energia idrica la si può trovare
naturalmente concentrata in alcuni luoghi e questo consente di sfruttarla e
magari accumularla in modo più efficiente, ovvero in modo economicamente
più vantaggioso. La stessa cosa non accade per il solare.
E' economicamente vantaggiosa solo in pochi luoghi. E se anche è
economicamente vantaggiosa non lo è certamente da un punto di vista
ambientale. Da noi lo sfruttamento idroelettrico ha fatto danni non
indifferenti, rendendo i fiumi delle misere pozzanghere.
http://www.comunitadellegiudicarie.it/territorio/turismo/il-sarca-ed-il-chiese.html
Post by Luca P.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Stessa cosa dei bacini idroelettrici, che captano una vasta area di
raccolta delle acque per veicolarla alla centrale.
Si, ma tutto questo avviene in modo NATURALE; basta costruire la diga e
il gioco è fatto.
"basta" ... ?
Che ne' dice di 40 miliardi ?
Per avere una potenza, una produzione, un accumulo di quanto?
E per creare quali danni all'ecosistema? Ma hai mai pensato cosa
comporta la costruzione di una diga?
Post by Luca P.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Alla fine e' una questione di costo.
Quanto costa la diga del Vajont per ogni kW*h prodotto ?
Quanto costa una tipo Andasol per ogni kW*h prodotto ? (in prospettiva,
non i prezzi dei prototipi ...)
[...]
Quando si fanno queste valutazioni bisognerebbe considerare _tutti_ i costi
non solo alcuni.
E difatti tu sorvoli bellamente su tutti i costi non strettamente monetari.
Post by Luca P.
In particolare mi sembra che lei non consideri per niente
il costo relativo alla remunerazione del capitale investito che per le
nuove fonti rinnovabili è una voce molto importante visto che prevedono
sempre alti costi iniziali di impianto associati a produttività più basse
rispetto al settore tradizionale.
Eh???
Post by Luca P.
Come si vede dire che il solare termodinamico (come pure il fotovoltaico)
sia economicamente più competitivo delle fonti tradizionali è un eresia.
La parola d'ordine è "economicamente". Economicamente è vantaggioso
continuare con gas, petrolio e carbone. Il problema è che in tutte
queste valutazioni non sono tenuti in considerazione i costi non
strettamente monetari e non strettamente diretti.

Se nei costi fossero inclusi per esempio quelli sanitari causati
dall'inquinamento legato all'uso di combustibili fossili i rapporti
cambierebbero. E analogamente cambierebbero se si prendessero in
considerazione i costi legati all'esaurimento di risorse non rinnovabili.

Se si considerassero veramente tutti i costi diretti ed indiretti le
tecnologie oggi secondarie sarebbero nettamente favorite.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Luca P.
2012-02-15 20:30:04 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Post by Luca P.
In Italia nel
2010 si sono prodotti 51.117 GWh di energia idroelettrica da apporti
naturali. Di questi ben 21.740 GWh derivano da impianti ad acqua fluente
(il 42,5%).
Il che non è in contrasto con quanto da me asserito. Il fatto che sia
poco sfruttabile non vuol dire che non venga sfruttato in toto.
Semplicemente quel che si riesce ad ottenere dai singoli impianti è
risibile rispetto all'idroelettrico da bacino.
[...]

No. Sempre dalle solite statistiche risulta che la potenza installata degli
impianti ad acqua fluente è di 4883 MW rispetto ai 17010 MW degli impianti
con accumulo. Quindi con appena il 22,3% della potenza installata gli
impianti ad acqua fluente producono il 42,5% dell'energia. Gli impianti ad
acqua fluente sono ben più produttivi di quelli ad accumulo.
Il vantaggio di aver sviluppato impianti ad accumulo non risiede nella
maggiore produttività ma nella possibilità di avere una fonte più
programmabile.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Leggevo non mi ricordo dove che in Italia l'idroelettrico fluente in parte
gode di una programmabilità di breve periodo, ovvero può riuscire a
differire la produzione di qualche ora contribuendo alla gestione della
variazione giornaliera del carico. Presumo sia ottenuta proprio utilizzando
le dighe lungo il corso dei fiumi, a meno che alcuni impianti non abbiano
direttamente la possibilità di accumulare limitate quantità di acqua.
No, semplicemente viene evitata la deviazione dell'acqua dal corso del
fiume.
[...]

Se fosse così non sarebbe un differimento di produzione ma uno spreco.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Comunque il punto della questione è che l'energia idrica la si può trovare
naturalmente concentrata in alcuni luoghi e questo consente di sfruttarla e
magari accumularla in modo più efficiente, ovvero in modo economicamente
più vantaggioso. La stessa cosa non accade per il solare.
E' economicamente vantaggiosa solo in pochi luoghi. E se anche è
economicamente vantaggiosa non lo è certamente da un punto di vista
ambientale. Da noi lo sfruttamento idroelettrico ha fatto danni non
indifferenti, rendendo i fiumi delle misere pozzanghere.
http://www.comunitadellegiudicarie.it/territorio/turismo/il-sarca-ed-il-chiese.html
Se vengono deviati i corsi dei fiumi, l'idroelettrico può certamente
privare alcune zone della loro acqua. Di per sé però l'idroelettrico non
"consuma" l'acqua del fiume come invece fanno industria e agricoltura.
Anzi, lo scopo è quello di avere più acqua possibile che scorra durante
l'anno.

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
In particolare mi sembra che lei non consideri per niente
il costo relativo alla remunerazione del capitale investito che per le
nuove fonti rinnovabili è una voce molto importante visto che prevedono
sempre alti costi iniziali di impianto associati a produttività più basse
rispetto al settore tradizionale.
Eh???
In sostanza, lo scopo ultimo di chi investe in un'attività non è andare
pari con i costi ma produrre un reddito che può essere quantificato
applicando un tasso medio di rendimento sul capitale investito (nel caso
EIA è del 7,4% netto). Quindi nelle tecnologie dove si è costretti ad
investire gradi cifre fin da subito questo aspetto acquisisce un ruolo
importante. Se poi la resa degli impianti è bassa, come accade per le
rinnovabili, le cose peggiorano ulteriormente.

[...]
Post by THe_ZiPMaN
Se si considerassero veramente tutti i costi diretti ed indiretti le
tecnologie oggi secondarie sarebbero nettamente favorite.
Infatti queste tecnologie sono tutte più o meno incentivate.
Roberto Deboni DMIsr
2012-02-18 00:19:12 UTC
Permalink
On Mon, 13 Feb 2012 02:16:44 +0100, THe_ZiPMaN wrote:

...snip...
Post by THe_ZiPMaN
Il che non è in contrasto con quanto da me asserito. Il fatto che sia
poco sfruttabile non vuol dire che non venga sfruttato in toto.
Semplicemente quel che si riesce ad ottenere dai singoli impianti è
risibile rispetto all'idroelettrico da bacino. Per intenderci a Santa
Massenza si producono 380MW con una portata d'acqua di circa 50m³/s...
con l'idroelettrico fluente ne produci una frazione con la stessa
portata, anche perché non puoi captare tutta l'acqua del fiume ma solo
una parte (in genere modesta).
Ehm ... uno sbarramento del fiume seguito da turbine Kaplan,
puo' benissimo intercettare quasi tutta l'acqua (e l'energia) del fiume.
In sostanza, il fiume non "scompare", semplicemente fa un "salto",
salto di una decina di metri, ma anche meno.
La parte di fiume che non viene utilizzata e' quello della
"corsia" riservata alla risalita ai pesci migratori (se ci sono).

Il trucco e' modificare il fiume, in modo che il suo percorso
e' gradini (una specie di "terrazzamento fluviale" :-).
Naturalmente, occorre allargare il letto, per compensare la minore
velocita' con una maggiore sezione. Per esempio, il Po', a Pavia
e' a 60-70 mt slm, a Piacenza e' a' 50-60 mt slm. Se si argina
opportunamente il fiume, si puo' portare il Po' in quota fino
a Piacenza, dove uno sbarramento munito di turbine Kaplan farebbe
fare un salto di 10 metri. Considerando 1500 mc/s di portata media
abbiamo una energia potenziale ceduta ogni secondo pari a:

E = gMh = 9,81 * 1500 * 1000 * 10 = 147'150'000 Joules

ovvero una potenza lorda di 147 MW.
Ebbene, si possono avere quasi 120 MW netti verso la foce.

A Cremona siamo a 20-30 mt slm.
Quindi ulteriore sbarramento. Ed infatti qui:

45.092891,9.904023

Il po' e' sbarrato, ma con una presa laterale. Scommetto che
nell'edificio bianco lineare ci sono le turbine Kaplan.

Ed infatti, si tratta della Centrale Idroelettrica di Isola Serafini.
Mancando opere di sopraelevazione del fiume, pero' il salto utilizzabile
varia da 3,50 a 7,50 mt. Eppure, nonostante la modestia del salto,
ci sono 4 turbine Kaplan da 12,5 MW cadauno per un totale di 50 MW.
Evidentemente e' sfruttato tutto il fiume Po' in quel punto
(e manca l'apporto dell'Adda).

Oggi, abbiamo la capacita' tecnica di "sollevare" il Po da
Piacenza a Cremona, il che significherebbe potere avere
una potenza di 200 MW ...

A Casale Monferrato, invece vediamo lo spreco di due gradoni,
forse fatti per prelievi di irrigazione.
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
THe_ZiPMaN
2012-02-18 01:26:13 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by THe_ZiPMaN
Il che non è in contrasto con quanto da me asserito. Il fatto che sia
poco sfruttabile non vuol dire che non venga sfruttato in toto.
Semplicemente quel che si riesce ad ottenere dai singoli impianti è
risibile rispetto all'idroelettrico da bacino. Per intenderci a Santa
Massenza si producono 380MW con una portata d'acqua di circa 50m³/s...
con l'idroelettrico fluente ne produci una frazione con la stessa
portata, anche perché non puoi captare tutta l'acqua del fiume ma solo
una parte (in genere modesta).
Ehm ... uno sbarramento del fiume seguito da turbine Kaplan,
puo' benissimo intercettare quasi tutta l'acqua (e l'energia) del fiume.
Certo, può farlo, ed è quanto appunto viene fatto, ma non ovunque. Per
esempio qui http://g.co/maps/nu93f sul fiume Serio hanno fatto da poco
un impianto da circa 1.9MW. E a meno di due anni dalla costruzione si
sono accorti che hanno problemi coi livelli dell'acqua (quando salgono
creano dei blocchi). Tralasciando il fatto che non sono tantissimi i
punti dei fiumi che si prestano a questo tipo di impianti, stiamo sempre
parlando di un impianto 200 volte meno potente di quello citato sopra,
per un fiume con una portata media di 23m³/s (e in quel punto siamo a
meno di 5km dalla foce).
Post by Roberto Deboni DMIsr
Il trucco e' modificare il fiume, in modo che il suo percorso
e' gradini (una specie di "terrazzamento fluviale" :-).
Naturalmente, occorre allargare il letto, per compensare la minore
velocita' con una maggiore sezione.
Dici poco...
Post by Roberto Deboni DMIsr
Per esempio, il Po', a Pavia
e' a 60-70 mt slm, a Piacenza e' a' 50-60 mt slm. Se si argina
opportunamente il fiume, si puo' portare il Po' in quota fino
a Piacenza, dove uno sbarramento munito di turbine Kaplan farebbe
fare un salto di 10 metri.
Già il Pò è un fiume che crea non pochi problemi a causa del mancato
dragaggio del suo letto, e difatti non sono poche le volte che nella
stagione delle piogge esonda. Poi durante la stagione secca si riduce ad
un rigagnolo a causa dei prelievi eccessivi, al punto che la sua portata
alla foce varia da 300 a 13000 m³/s. Portarlo "in quota" per tutto quel
tratto vorrebbe dire investimenti spaventosi introducendo anche maggiori
rischi di rottura degli argini. E il tutto comunque per non avere una
produzione sufficientemente costante e nemmeno molto elevata.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Ed infatti, si tratta della Centrale Idroelettrica di Isola Serafini.
Mancando opere di sopraelevazione del fiume, pero' il salto utilizzabile
varia da 3,50 a 7,50 mt. Eppure, nonostante la modestia del salto,
ci sono 4 turbine Kaplan da 12,5 MW cadauno per un totale di 50 MW.
Evidentemente e' sfruttato tutto il fiume Po' in quel punto
(e manca l'apporto dell'Adda).
Il fiume con la portata più grande d'Italia in quel punto produce 50MW
se sfruttato nella sua interezza. Mettiamo anche di poter fare 10
sbarramenti analoghi completi lungo il suo corso siamo a 500MW.
Non è poco, ma il confronto con l'idroelettrico da bacino è ancora
imbarazzante.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Oggi, abbiamo la capacita' tecnica di "sollevare" il Po da
Piacenza a Cremona, il che significherebbe potere avere
una potenza di 200 MW ...
Con costi assurdi, con un aumento dei rischi per le piene, e tutto per
soli 200MW. E se pensiamo a tutti gli altri fiumi che sono tutti molto
più limitati ci rendiamo conto che il numero di centrali costruibili e
realmente sfruttabili non è poi così elevato.

Sono dell'idea che vadano sfruttate tutte le fonti energetiche, ma non
penso sia proprio il caso di investire in opere faraoniche come quella
di cui sopra che non renderebbero nulla. Vanno benissimo le centrali
come quella sul Serio citata prima, ma non sono sufficienti per
risolvere il problema energetico nazionale per molti motivi, tra cui le
difficoltà che si incontrano con piene e secche; danno il loro
contributo ma non sono utilizzabili per rimpiazzare altre tecnologie ma
solo per affiancarle, a differenza dell'idroelettrico da bacino.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
THe_ZiPMaN
2012-02-13 02:44:57 UTC
Permalink
Post by Luca P.
http://www.eia.gov/oiaf/aeo/pdf/2016levelized_costs_aeo2011.pdf
A quanto pare anche secondo loro il fotovoltaico grazie alla continua
riduzione dei costi avrebbe superato il termodinamico come convenienza,
Quello non è certamente solare termico con accumulo, come si evince
chiaramente da un capacity factor di 18 contro un 25 del solare
fotovoltaico. Il solare termico con accumulo dovrebbe posizionarsi tra
il 35 e il 50%.
--
Flavio Visentin

Scientists discovered what's wrong with the female brain: on the left
side, there's nothing right, and on the right side, there's nothing left
Luca P.
2012-02-15 20:30:03 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
A quanto pare anche secondo loro il fotovoltaico grazie alla continua
riduzione dei costi avrebbe superato il termodinamico come convenienza,
Quello non è certamente solare termico con accumulo, come si evince
chiaramente da un capacity factor di 18 contro un 25 del solare
fotovoltaico. Il solare termico con accumulo dovrebbe posizionarsi tra
il 35 e il 50%.
Nelle premesse -
http://www.eia.gov/oiaf/aeo/assumption/renewable.html -
si dice che viene preso come riferimento un impianto a torre da 50 MW. Non
viene detto se con accumulo o meno. D'altra parte in questo tipo di calcolo
l'accumulo potrebbe anche falsare il risultato e può darsi che preferiscano
valutare le potenze "reali".
Il basso valore può dipendere dal fatto che si tratta di una media riferita
al territorio USA e, come indicato nelle premesse, in alcune zone questa
tecnologia è stata considerata come non commercialmente praticabile
incidendo quindi con un valore pari a zero.

Ciò non toglie, comunque, che il 25% riferito al fotovoltaico sia un valore
troppo alto, anche per un impianto ad inseguimento ad un asse (come
indicato nelle premesse) e anche considerando che gli USA come latitudine
stanno più a sud dell'Italia.
Per curiosità ho pure scritto un messaggio all'EIA per chiedere spiegazioni
e mi hanno gentilmente risposto che dipende dal fatto che il valore è
calcolato considerando la corrente alternata rispetto a corrente continua
(c'è pure una nota nella tabella a questo proposito). Però confrontare
produzione immessa in rete (in corrente alternata) e potenza dei pannelli
(in corrente continua) è la prassi. Dipenderà mica dal diverso tipo di
corrente alternata che hanno negli USA?
Roberto Deboni DMIsr
2012-02-18 00:33:18 UTC
Permalink
On Wed, 15 Feb 2012 21:30:03 +0100, Luca P. wrote:

...snip...
Post by Luca P.
Ciò non toglie, comunque, che il 25% riferito al fotovoltaico sia un
valore troppo alto, anche per un impianto ad inseguimento ad un asse
(come indicato nelle premesse) e anche considerando che gli USA come
latitudine stanno più a sud dell'Italia.
Ehm, la California risulta quasi centrata sopra la Sicilia
(Fresno = Ragusa), anche se, essendo lunga come l'Italia,
finisce piu' a sud. Il deserto del Mojave e' 100 km piu'
a sud di Ragusa. E la localita' di San Bernardino, vicino
alla quale stanno costruendo le piu' potenti centrali
solari termodinamiche del momento (400 MW), si trova circa
170 km piu' a sud di Ragusa.

Quello che potrebbe fare la differenza e' il clima piu' secco
di quella aree desertiche (California). La Sicilia e' piu'
esposta all'influenza marina (il che significa una maggiore
umidita', che filtra la radiazione solare).
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Alex P.
2012-02-07 11:09:32 UTC
Permalink
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Un po' in ritardo ma riprendo questa discussione.
[...]
Post by THe_ZiPMaN
Una turbina a gas per avviarsi ci mette un'ora ed è
quella più veloce, mentre una centrale a ciclo combinato ci mette 6 ore
per avviarsi.
[...]

Scusate se non ho seguito tutta la discussione, ma anche a me questo
discorso del "back-up" sembra largamente sopravvalutato, e se mai avesse
senso non vedo come da solo il solare termodinamico possa risolverlo. Mi
spiego meglio. L' Italia necessita durante il giorno (in giornate ad alti
consumi come queste) qualcosa come 50-60 GWe di cui 30-35 GWe praticamente
costanti nelle 24 ore (carico di base) e 20-25 GWe nelle ore di picco
(praticamente le ore diurne); in futuro con la diffusione dei veicoli
elettrici e le pompe di calore nel riscaldamento/condizionamento (cosa che
auspico) le cose potrebbero cambiare, ma ancora per molto tempo a venire
credo sarà ancora così. Ora, ammesso pure di essere del tutto soddisfatti
del carico di base affidato ad impianti tradizionali (fossili o nucleare,
con la importante eccezione della geotermia), il resto può essere certamente
soddisfatto anche da un mix di rinnovabili (anche non intermittenti), come
il solare (fv o no) per le ore di picco o le biomasse (particolarmente nella
versione in cogenerazione, così utile in questi giorni di potenziale penuria
di gas da riscaldamento), con i 20-25 GW di idro a bacino a fare da
"cerniera" per i carici intermittenti - posso capire fossimo un Paese
"piatto" come l' Olanda senza bacini alpini ma ciò non è, in effetti.

In tutto questo avere o non avere il solare termodinamico con accumulo (a
parte sarei curioso di conoscerne il rendimento in giorni come questi) mi
sembra quasi del tutto inutile, ed ancora più ho grossi dubbi sulle
potenzialità reali di accumulo e sul suo costo per kWh che di sicuro
complica non poco l' impianto e ne aumenta certamente i costi
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-30 04:54:43 UTC
Permalink
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
potenze così elevate. E bada bene: il backup sarebbe necessario anche
per l'impianto termodinamico in questione.
Non nello stesso luogo, anche se ovviamente sarebbe conveniente.
Non so se ti ho capito bene, comunque quando la centrale termodinamica
esaurisce l'accumulo di calore (cosa che a parte un breve periodo estivo
accade ogni giorno) cessa di produrre energia e allora qualcos'altro
dovrà sopperire, che si tratti di una centrale termoelettrica integrata
o esterna.
Lei certe volte e' veramente interessante, e mi da' l'occasione di alcune
spiegazioni terra-terra, utili per una ampia platea.

Allora. la cosa piu' facile, che tutti comprendono e' quella delle
centrali che ci servono 24h su 24h. Non c'e' molto di concettualmente
complessso, sono centrali elettriche che cerchiamo di far funzionare, ogni
giorno, ogni ora, salvo programmare delle sospensioni per la manutenzione
(ingrassaggio, regolazioni, cambio pezzi usurati, etc.) oppure, si spera
poche volte, quando si rompe qualcosa.

Di queste centrali c'e' ne' servono meno di quello che si potrebbe
pensare, guardando il picco di 56'425 MW. Infatti bastano 20'800, diciamo
21'000 MW.

Le centrali elettriche ideali per uno uso del genere le possiamo pescare
tra (in ordine alfabetico ...):

geotermico
idroelettrico fluente
nucleare
termoelettrico

Poi abbiamo 6000 MW che ci servono solo per 22 ore al giorno. Bhe', direi
che sospendere la produzione per un paio di ore di una delle centrali
sopra descritte, non e' un problema, anche perche' potremo semplicemente
accoppiarci 6000 MW delle centrali del primo gruppo, metterle insieme e
"modulare" l'erogazione del 50% di 12000 MW, ovvero invece di "spegnere"
per 2 ore 6 centrali da 6 MW, dimezziamo la potenza di 12 centrali da
1000MW, ottenendo lo stesso risultato, ma con il vantaggio di non avere
problemi con un riavvio da freddo). Potete in realta' immaginare che le
cose saranno piu' complicate, perche' la regolazione la possono fare su
tutte le centrali insieme, ritagliano fuori un calo durante quelle 2 ore
di calo dei consumi.

Per ora siamo arrivati a 21'000+6'000 = 27'000 MW.

Seguono 2000 MW che ci servono solo 19 ore al giorno. 5 ore di fermo
giornaliero cominciano ad essere una seccatura per una centrale
termoelettrica (quando e' fuori temperatura, perde in efficienza e le fasi
di preriscaldamento sono tutte di energia sprecata). Pero', se osserviamo
si tratta solo di 2000 MW. Questo vuol dire che circa 20'000 MW, dieci
volte di piu', delle centrali che avevamo previsto a ciclo continuo,
possiamo ritagliare un calo di 200 MW cadauna, per circa 5 ore al giorno,
senza dovere spegnere nulla.

Siamo ora a 29'000 MW di livello di potenza. Osservo che fino a questo
punto non ci servono accumuli, bacini di pompaggio o altre cose strane.
Bastano normali centrale da carico di base, e tutto quello che ci serve
per non saturare la rete, e' modulare ragionevolmente la produzione per
alcune ore al giorno, ed il resto della giornata, a tutta birra con tutte
le centrali, alla massima efficienza.


A questo punto siamo arrivati a 3'000 MW di centrali elettriche che ci
servono solo per 16 ore al giorno. Qui le cose si fanno interessanti.
Ripeto, si tratta di centrali elettriche che si devono tenere accesse solo
16 ore al giorno. Non abbiamo bisogno di sopperire a nulla durante le
altre 8 ore al giorno. Perche' nessuno ci chiede nulla in quelle ore. Solo
16 ore quotidiana. Basta. Finito.

Potremo continuare a pescare nell'elenco delle fonti papabili per l'uso
continuo:

geotermico
idroelettrico fluente
nucleare
termoelettrico

Per esempio, se abbiamo ancora idroelettrico fluente, bene. Cosi' fanno in
Norvegia, tanto l'acqua non utilizzata sarebbe persa ugualmente. Con
nucleare e termoelettrico pero' abbiamo un problema di calo di efficienza
se usiamo in modo quotidianamente saltuario. Se ci tocca farlo, pazienza,
ma meglio evitare uno'uso del genere. Per il geotermico invece, ci potremo
anche fare un pensierino. Tanto per cominciare, ogni fermo, allunga la
vita del campo geotermico da cui si preleva il calore. E poi una centrale
geotermico non ha bisogno di una lunga fase di preriscaldamento: il boiler
sotteraneo e' sempre sotto pressione :-)

In ogni caso, a questo punto possiamo aggiungere all'elenco due altre
fonti:

idroelettrico di bacino
solare termodinamico con accumulo di 8 ore

idroelettrico di bacino (da non confondere con quello di pompaggio, anche
se certi bacini funzionano come dei jolly, con ambedue le funzionalita')
in cui l'acqua di apporto alla diga ha un'andamento stagionale, non
potendo percio' garantire un flusso costante durante l'anno come invece
accade con l'idroelettrico fluente, percio' viene accumulata dietro una
diga, per essere usata quando serve (nel caso del pompaggio, l'acqua
invece non proviene da una bacino idrografico, ma viene pompata con
energia di scarto durante ore in c'e' ne' di esubero.

solare termodinamico con accumulo di 8 ore, per almeno 3/4 dell'anno e' in
grado di soddisfare i requisiti di questa fascia di potenza, quella che al
massimo richiede corrente per 16 ore a giorno. il solare termodinamico ha
anche un vantaggio. La sua produzione ideale comincia quando comincia
questo ciclo di 16 ore.

Si potrebbe pensare, e perche' non il fotovoltaico ? E che succede quando
passa una nuvola ? Teniamo pronta una centrale termoelettrica ?
Oppure costruiamo centrali di accumulo di energia elettrica ?
In effetti, si potrebbere usare il fotovoltaico, ma sarebbe onesto
che i sostenitori calcolino nei costi del fotovoltaico anche i
costi di accumulo o delle "mega-reti-super-intelligenti-che-piu'-di
cosi'-non-si-puo'".
Ricordo che invece, il solare termodinamico, onestamente (ed e' forse
per questo che ai politici non piace ?) include, nel prezzo indicato
sulla targhetta di acquisto, anche i costi dell'accumulo dell'energia.


Vediamo di ipotizzare uno scenario: dai grafici si vede che la domanda
per questi 3000 MW inizia verso le ore 08:00 e termina verso le ore
24:00 (16 ore filate di servizio). Se ci basiamo sull'energia solare,
e' evidente che, a parte alcuni mesi estivi, in questa fascia siamo
ai limiti del fattore di capacita', e probabilmente ci serve iniziare
con una centrale termoelettrica di supporto. Se la giornata si
preannuncia "buona", dopo un paio di ore, diciamo verso le 10:00,
la centrale solare termodinamica e' in piena produzione, ed ha
gia' iniziato ad accumulare un'ora di autonomia. A questo punto possiamo
spegnere totalmente la centrale termoelettrica, perche' non serve piu'.
Nel caso del fotovoltaico, invece abbiamo due problemi:
- se passa qualche nuvola siamo nella cacca ... :-)
- dopo le ore 17:00 sono fuori servizio, ed abbiamo ancora 7 ore
prima che la domanda cessi
Insomma, per tutto il giorno, una centrale termoelettrica dovrebbe
stare in standby, dopo le 17:00 occorre accenderla a piena potenza
per coprire questa fascia.

Se invece la giornata si preannuncia brutta, si puo' anche
avviare la centrale termoelettrica a pieno regime. Quello che e'
importante sottolineare, e' che quando le condizioni sono giuste,
il gestore della rete puo' assegnare tranquillamente il carico alla
centrale STD, senza temere ammanchi a sorpresa, sapendo che sara'
avvisata almeno ore prima, qualora non sia possibile continuare
la produzione. Nel caso del fotovoltaico cio' non e' possibile,
ed e' il gestore della rete e' costretto a sopperire e garantire
adeguata capacita' di accumulo e di riserva, il tutto addebitato
sulla nostra bolletta elettrica (i famosi costi di sistema).

Ma andiamo avanti, poi c'e' una ulteriore fascia di altri 3000 MW(e)
la cui copertura richiesta e' di 14 ore (ore 9-23).
Qui il solare termodinamico, nelle numerose giornate di sole, e
di fatto autonomo, perche' alle 9:00 ha sufficiente potenza solare
per iniziare la produzione alla potenza nominale.

A questo punto diventa evidente che del fatto che una centrale
solare termodinamica, ad un certo punto:
"cessa di produrre energia"
non c'e' ne' frega proprio nulla, perche' ogni giorno, di questi
3000 MW(e) ci servono solo per 14 ore. Punto.
Percio' non ci serve affatto, che:
"... qualcos'altro dovrà sopperire ..."

Lo stesso vale per gli ulteriori 3000 MW(e), la cui richiesta quotidiana
e' per sole 11 ore quotidiane. Anche qui possiamo andare via con
ulteriori centrali solare termodinamiche.

E poi altri 4000 MW(e) con una richiesta quotidiana di solo 8 ore, ciclo
che inizia alle 10:00 (abbiamo una forte rampa verso quell'ora, molti
dei cicli descritti iniziano verso le ore di mezza mattinata), ed
arriva fino alle 18:00. Uno potrebbe dire, questo fa per il fotovoltaico.
Certo, certo, se ci prendiamo carico di inserire qualche volano energetico,
a spese della collettivita', per "dare una mano" ai poveri gestori
delle centrali fotovoltaiche.


Seguendo la descrizione di queste varie quote di carico, viene
l'ovvio suggerimento che si possono progettare diverse serie
di centrali solari termodinamiche, in base alla fascia di copertura,
con diverse capacita' di accumulo termico, A partire da 8 ore di
autonomia, a circa 2 ore di autonomia. Direi che un minimo di 2 ore
di autonomia e' utile averla, per potere dare quella giusta e
gradita flessibilita' al gestore della rete sul quando inserire
o richiedere con calma (ovvero senza l'onere costoso del
preriscaldamento) l'intervento di riserve di potenza.


Per i curiosi, le ulteriore fasce di carico da coprire sono di

MW(e) ore
2000 5
3000 3
2000 1
1000 1
7000 occasionalmente

Notare l'alta variabilita' di ben 7000 MW(e) di potenza elettrica
la cui richiesta e' occasionale, cioe' non richiesta ogni giorno.


Come si puo' ben vedere, c'e' tanta domanda di potenza di carico
che non richiede fonti a funzionamento continuo. Cioe' che non
abbiamo alcun problema a coprire una buona parte della produzione,
oggi assegnata al termoelettrico, con centrali solari termodinamiche.
E se per 8 ore non funzionano, non c'e' ne' importa nulla.


Ma andiamo avanti, come detto, con la fascia dei carichi da
16 ore, abbiamo bisogno dell'appoggio di una centrale termoelettrica
nelle prime 2 ore, e poi durante tutte le ore nelle giornate di scarsa
o nulla insolazione. Sperando che siano il meno possibile, ma certamente
di queste giornate ci sono.
Ma guardiamo bene cosa manca ad una centrale solare termodinamica
rispetto ad una centrale termoelettrica ... una bruciatore. Tutto qui.

Questo significa che, mentre ad una centrale fotovoltaica debbo
fornire in supporto una intera centrale termoelettrica, ad una
centrale solare termodinamica basta "tenere in riserva" un ...
bruciatore, con un costo pari ad un decimo di una intera
centrale termoelettrica. Se a questo punto non si e' recepito
l'estremo vantaggio economico di una centrale solare termodinamica
rispetto ad una centrale solare fotovoltaica, proprio non so
piu' che scrivere.

Il vantaggio dell'aggiunta di un bruciatore e' tale che nei
primi impianti, quando il gas costava poco, era stato pensato
come alternativa all'accumulo termico (infatti l'accumulo
termico era stato collaudato solo con uno degli impianti
degli anni '80). Pero' la scelta di rimpiazzare l'accumulo
termico totalmente con l'uso del bruciatore, significa un
maggiore consumo di gas rispetto a quello di affidarsi totalmente
all'energia solare, invece di limitarsi alle ore di maltempo
o durante le ore minore luminosita' invernale.

L'uso del bruciatore ci risolve anche il problema della
riduzione stagionale della produzione solare invernale,
ma come detto, si tratta di un consumo minore rispetto
ad una centrale termoelettrica e quindi e' seriamente
praticabile che come combustibile si possa usare
le biomasse per una parte notevole della potenza nazionale.
Se poi si dirotta verso questo uso, anche la parte
della biomassa oggi utilizzata (male-utilizzata ?) per il
riscaldamento, operando in cogenerazione, abbiamo la
possibilita' di arrivare ad estinguere il consumo di
combustibili fossili tradizionali.
Post by Luca P.
E tale backup dovrà essere sempre disponibile perché basta
qualche ora di cielo velato in pieno giorno per far saltare tutti i
cicli di produzione normali.
I cicli di carico sopra descritti hanno l'interessante
caratteristica che iniziano alle prime ore del mattino,
percio' le ultime ore di produzione sono sempre con le riserve
di backup. In altre parole, per tutto il giorno possiamo
operare con il "backup sempre disponibile" per poi
"consumarlo" alla fine per "chiudere" il ciclo giornaliero
di carico. Se la giornata non e' stata molto "solare", semplicemente,
invece di un backup di 8 ore, ne' avermo di meno, 6, 4 o 2.
Sotto le 2 ore, pero' abbiamo l'asso della manica del
bruciatore, che faremo intervenire in ciclo continuo
quando serve, ma quello che e' certo e' che sara' per un
numero di ore annuo decisamente minore di quelle richieste
per una centrale termoelettrica.
Post by Luca P.
L'integrazione può sicuramente far risparmiare qualcosa, ma di tutto il
parco termoelettrico esistente che ne facciamo? Le chiudiamo tutte e le
ricostruiamo integrate con una centrale solare termodinamica (con tutti
i problemi a trovare uno spazio adeguato)? Se le cose stanno così allora
molto più pratico ed economico sfruttare le centrali che ci sono per
fare da backup esterno.
Costruire una potenza solare termodinamica di 30'000-40'000 MW non
e' certamente una impresa di pochi anni. E ci sono tante centrali
termoelettriche ormai vecchie che quindi ormai ammortizzate e
che si possono mandare tranquillamente in pensione. Insomma,
gradualmente si fa quello che gia' avviene da decenni, le
centrali tecnologicamente piu' vecchie o economicamente meno
convenienti si rimpiazzano. Una volta il parco elettrico italiano
funzionava principalmente consumando petrolio. Nel giro di 20 anni
si e' passati al gas ed a ciclo combinato. Non mi pare che
nessuno si sia lamentato: e che facciamo con il termoelettrico
esistente ?
Per le centrali termoelettriche piu' recenti, abbiamo due
opzioni:
- dove c'e' spazio, l'insolazione, possiamo anche costruirci intorno
la centrale solare termodinamica (soluzione interessante nel
meridione)
- altrimenti possiamo "cannibalizzare" la sezione piu' costosa,
il gruppo vapore-generatore e trasferirla in una nuova centrale
solare termodinamica, con un costo decisamente inferiore del
costruire un gruppo nuovo.

Notare, che una volta che il solare termodinamico ha pienamente
ingranato, non ha alcun problema di operare con valori di potenza
simili a quelli anche del grosso termoelettrico (e per gli stessi
motivi, visto che il gruppo e' quello ...). Ovvero non c'e'
nulla che ostacoli la costruzione di una centrale solare termodinamica
con con una unita', ad esempio, di 300 MW(e) di potenza.
La vera differenza e' che, non avremo una concentrazione di
generatori, come ad esempio a Montalto di Castro, ma che, per
dire, le 4 unita' di Montalto di Castro sarebbero sparse
in 4 centrali frazionate nel territorio. Ricordo che infatti
si vuole utilizzare la cogenerazione, e che visto che la produzione
ordinaria di energia proviene dal sole, non c'e' motivo per
costruire le centrali lontane dalla citta', dato che il grosso
delle emissioni dalle biomasse avviene durante i mesi invernali,
in sostituzione delle emissioni di biomasse degli impianti di
riscaldamento, anzi, si faccia il confronto:
- emissioni incontrollate di una molteplicita' di impianti domestici
- emissioni controllate e filtrate di un'impianto industriale


Ma vorrei evidenziare un certo doppio-pesismo.
Avete mille scrupoli a gettare alle ortiche (prendiamo pure l'ipotesi
che non ci sia nulla di riciclabile nell'impiantistica di una centrale
termoelettrica) una centrale termolettrica. Pero' non vi fatte
alcun scrupolo per gettare alle ortiche una centrale elettrica,
che a pari potenza costa 4 volte di piu', quindi con uno
spreco economico 4 volte piu' superiore: una centrale nucleare
(in Italia, pensiamo a Caorso, in Giappone, pensiamo a Fukushima
Da-ini) Non commento oltre per il disgusto.


Dimenticavo, c'e' anche modo di riutilizzare con le centrali
solari termiche financo le turbine delle centrali a ciclo
combinato ... che volete di piu' ?
Post by Luca P.
Ricordiamo poi, che se si considerano i costi complessivi del ciclo di
vita delle centrali termoelettriche, i costi di impianto sono la parte
minore mentre la maggiore è quella dei costi variabili associati al
consumo di combustibile. I risparmi derivanti dall'integrazione hanno
quindi un'incidenza minore di quanto si pensi.
Lei ha appena smentito la frase precedente: "... cosa facciamo con
le vecchie centrali termoelettriche ?" Se i costi di impianto sono
la parte minore e cio' che dissangua l'economia e' l'acquisto
del combustibile, si e' risposto da solo: le centrali
termoelettriche si rottamano per sostituirle tutte con nuove
centrali solari termodinamiche. Giusto ?

Doppio pesismo ed incoerenza. A me sembrano esempi, indicatori,
di propaganda in essere ...
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Secondariamente non sarebbe ugualmente possibile perché una centrale
termoelettrica non la puoi avviare e spegnere in mezz'ora. Per avere
tempi di intervento così rapidi dovresti avere la caldaia costantemente
in pressione, e ciò significa che il bruciatore dovrebbe essere sempre
acceso, con buona pace dell'ecologia e del risparmio.
Non so se è possibile spegnere e riavviare velocemente una centrale ma
in genere è sufficiente ridurre la potenza senza azzerarla.
Certo, ma in questa fase l'efficienza crolla drammaticamente.
Un 30% di conversione da energia primaria ad elettrica c'e' lo
scordiamo ...
Post by Luca P.
In Italia da
diversi anni a questa parte è stato un fiorire di centrali turbogas che
sono la tecnologia più flessibile che si conosca e infatti sono quelle
che si sobbarcano in misura maggiore la funzione di "load follower",
ovvero di seguire le variazioni del carico giornaliero.
... e con una efficienza operativa del 20% ... minore di una
gruppo generatore diesel Wartsila da 80 MW(e).
Post by Luca P.
Perché mai
dovremmo rinunciare a questa flessibilità, già presente nel nostro
sistema, e impedire di far sviluppare in modo veloce ed economico le
rinnovabili intermittenti?
Perche' la stessa, anzi, migliore, flessibilita' e' possibile con
l'accumulo termico e il bruciatore di integrazione.
Post by Luca P.
Perché poi il punto è tutto qui: tutta questa ossessione per l'accumulo
di energia sarebbe sensata se avessimo il 50% di penetrazione delle
rinnovabili e puntassimo ad avere l'80%, ma oggi siamo al 23% e puntiamo
ad arrivare a valori vicini al 30% nel 2020. Oggi c'è ben poco da
accumulare; magari ci fossero già questi problemi.
Non si tratta di "accumulare" energia elettrica, si tratta di
accumulare in modo economico l'energia primaria che ci proviene
dal sole in modo da aumentare al massimo la produzione oraria
proveniente dal sole, ma senza dovere riprogettare buona parte o
tutta le rete elettrica, come PRETENDONO i fautori del fotovoltaico
e dell'eolico.

A proposito, francamente, per l'Italia, non riesco a trovare alcun
posto per l'eolico. Lo vedo piu' come un bonus, ma non ci baserei
la produzione, non piu' di quanto un bilancio comunale si possa
basare a preventivo sugli incassi delle multe per eccesso di velocita'
per andare in pareggio. Sarebbe una cosa da delinquenti (chi
scientemente manda al fallimento la comunita' e' un delinquente).
Post by Luca P.
Per quanto riguarda eventuali inefficienze dovute all'attività di
backup, considera che anche l'accumulo genera delle perdite e non è
detto che tra le due sia la soluzione migliore.
Invece della tattica "insinuatrice" (un facile furbo "non e' detto",
che pianta dubbi, ma non si sbilancia) metta giu' un paio di
ipotesi numeriche che almeno tenti di rendere plausibile quel
"non e' detto" ?

Io le dico (conoscere la risposta puo' esserle d'aiuto) che
il vantaggio dell'accumulo di energia primaria vale da 2 a 3
volte il backup (se paragone si puo' fare, visto che l'accumulo
prende la primaria dal sole ed il bakcup da portafoglio dei
consumatori elettrici ...).
Post by Luca P.
[...]
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Il fotovoltaico non ha particolari
problemi ad essere scalato visto che si tratta semplicemente di
applicare "n" volte il medesimo progetto di base (linea di
pannelli+inverter).
Più è consistente la produzione nel sito, più è necessario un sistema
di gestione che permetta di ammortizzare le variazioni della produzione
di energia. Il che significa complicare il sistema e farne calare il
rendimento.
Forse ti sfugge che in Italia abbiamo già qualche impianto che è
possibile qualificare come "enorme", molti qualificabili come "grandi" e
altri più piccoli che tutti insieme generano una potenza di 12.000 MW.
Continua, e continua, ... con la tattica mistificatoria della
"generazione" di potenza. La potenza non si genera, quello che lei
genera con quei 12'000 MW e' la stessa energia di 6'000 MW
di centrali solari termodinamiche.
La potenza e' una disponibilita', non si genera.
Post by Luca P.
Il rendimento di tutto questo sistema è di circa 1.250 ore equivalenti
che sono in linea con il rendimento medio che ci si può aspettare da un
paese posizionato geograficamente come l'Italia.
Fattore di carico: 1250/8760 = 14%

Sarebbe ora di smetterla di citare il fotovoltaico per la potenza
installata. E' ingannevole, fa credere di avere molto di piu'
di quello che si ha, la versione moderna dei carriarmati di
cartone di Mussolini. Ed una ulteriore riprova che si tratta
tutta di propaganda a paese dell'Asse ...
Post by Luca P.
La faccenda dei 90 o
100 MW concentrati in un unico impianto fotovoltaico, come detto, era
più un'esigenza necessaria a poter fare un confronto con l'impianto
termodinamico che una soluzione realistica. Nella realtà la flessibilità
e praticità del fotovoltaico consiglierebbe di spezzettare tale potenza
in 10 o 100 impianti più piccoli sparsi sul territorio, il tutto senza
variazioni di rendimento e con incrementi di costo risibili.
Falso: 100 inverter costano molto di piu' di un o due
inverter che sommano alla stessa potenza.
Post by Luca P.
La stessa
cosa non sarebbe possibile con quel tipo di impianto termodinamico.
Lei ed i suoi pari avete operato perche' non fosse possibile
sperimentare le opzioni del mercato. Niente incentivo per meno
di 2500 m2. E poi venite a dire che non e' possibile fare
piccoli impianti. Una vera slealta semantica e intellettuale.

In realta' non c'e' nessun ostacolo nel fare impianto solari
termodinamici da 6 kW(e). I componenti necessari sono gia'
stati costruiti ed in prova dalla BMW (vedi turbosteamer).

In quanto ai collettori captanti, la tecnologia degli specchi
fresnel evita la necessita' di voluminosi (per un tetto domestico)
specchi parabolici. Ma non in realta' non ve' ne frega niente.
Sapendo che non c'e' alcun lobby a difesa del microsolare
termodinamico, senza scrupoli avete tagliato preventivamente
con una schifosa scelta politica, ogni possibilita' che
qualche imprenditore sperimente e costruisca impianti solari
termodinamici in competizione al fotovoltaico domestico.
E lei continua reiteramente a sguazzare in questo congelamento
operato per legge sulla tecnologia, ed affermare che non e'
possibile cio' che in realta' avete vietato.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Inoltre in questo contesto il costo relativamente basso consente di
ammortizzare l'investimento in una ventina d'anni (togliamo ovviamente
la droga degli incentivi che è scandalosa).
Droga che ricordiamo essere terribilmente necessaria anche al
termodinamico.
Nel caso del termodinamico NON e' una droga, perche' serve
primariamente ad avviare la produzione, accelerare la nascita
di un mercato, che in ogni caso ha i numeri per crescere, solo
che i tempi "naturali" sarebbero cosi' lunghi da rischiare di
arrivare a risultati quando il petrolio ed il gas costassero
anche dieci volte quando costano oggi.

La cartina di tornasole che ci permette di distinguere
tra "incentivo drogante" ed "incentivo creante" e' cosa
avviene se tagliamo l'incentivo. Nel caso del fotovoltaico
e' evidente che anche oggi, dopo 8 anni, senza incentivi
praticamente nessuno, anche per nel breve-medio termine, si
sognerebbe, in base a valutazioni economiche, di farsi
impianti fotovoltaici.

Nel caso del solare termodinamico, una volta avviata la
produzione, essa continuerebbe con lo stesso ritmo, perche'
una volta che la fabbrica e' stata costruita, non ci sono
costi elevati di materiali, forti richieste di energia,
necessita' di esportare valuta all'estero, a frenare
la produzione di collettori solari termici.
Post by Luca P.
Il tempo di ritorno dell'investimento del fotovoltaico è calato
bruscamente e ormai, senza gli incentivi, dovrebbe essere prossimo ai 10
anni nel sud Italia e ai 15 al centro (per i grandi impianti).
Senza gli incentivi ?
Che tasso di interesse ha utilizzato ? L'1% ?
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Nella produzione "industriale" invece non ha le caratteristiche per
poter essere competitivo quanto il solare termico. Non ci sono storie.
In linea di principio ti darei ragione, quantomeno in virtù della
migliore efficienza di conversione dell'energia solare e di aver già
sperimentato una forma di accumulo. Poi se considero i costi di impianto
ancora elevati, i costi di gestione che, in rapporto all'energia
prodotta, non sono insignificanti, il calo di resa notevole con
condizioni di irraggiamento non ottimali, qualche dubbio mi viene. Nel
caso specifico dell'Italia, con l'attuale tecnologia, reputo molto
difficile che il termodinamico possa essere LA soluzione a tutti i
problemi delle rinnovabili.
Anche alla luce di quello che ho esemplificato in questa email ?

...snip...
Post by Luca P.
Uff... E per la centrale termodinamica non li contiamo? Anche in quella
dopo qualche decennio andrà rinnovato quasi tutto. In un impianto
fotovoltaico (al silicio) quantomeno c'è poco da smaltire e tanto da
riciclare.
Perche' vetro, alluminio, ferro non si riciclano piu' facilmente ?
E senza inquinare l'ambiente in caso di smaltimenti clandestini ?
Post by Luca P.
La differenza di costo è maggiore perché in quel tipo di impianto il
costo per energia prodotta è più alto (300 milioni per 110.000
Mwh/anno).
Quello e' il costo di un prototipo.
Ha seguito al tendenza gia' alla seconda generazione verso i
200 milioni di DOLLARI (non Euro) per la stessa produzione ?
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Andasol 3 è costata 260M€ e produce con costanza 50MW per un totale
di circa 180GWh l'anno. Un costo di circa 270€/MW.
Non trovo riferimenti per il costo a parte i 300 milioni di euro
riferiti agli altri due impianti simili. Link?
http://www.rankingsolar.com/component/content/article/863-parque-termosolar-andasol-3.html?paginacion=cptags&tagId=42
Non è proprio una fonte ufficiale (anche perché non ce ne sono) ma
prendiamolo per buono.
Non cadiamo nella trappola mediatica.

Il paragonare la convenienza di fonti di energia DIVERSE basandosi sul
costo del kW installato e' semplicemente TRUFFALDINO.
Lei puo' fare paragoni con Euro/MW SOLAMENTE TRA FONTI DI ENERGIA
con FATTORI DI CAPACITA' EQUIVALENTI.

Spero che i lettori si ricordino che nella bolletta quanto
pagano per i 3kW di potenza contrattuale (la voce dove
andrebbe a pesare i 270 Euro/MW) e' molto meno di quanto voi
pagate per i kW*h consumati (e' li che avete le mazzate).

Percio' si prega di paragonare le varie fonti NON sul costo della
unita' di potenza, ma sul costo risultante del kW*h prodotto.
L'economico fotovoltaico da 3000 Euro per kW(p) produce la meta'
di kW*h, su cui ripartire quel costo, di una centrale termodinamica
di pari potenza.
Mettendola in altro modo: una centrale termodinamica il cui kW(p)
costi 6000 Euro e' conveniente come l'esempio fotovoltaico or ora
fatto.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
110,4 * 1900 = 209,7 milioni di euro
(ho tolto almeno l'IVA visto che il prezzo preso in considerazione è
già sicuramente molto più alto del reale)
Come si vede, anche se questo tipo di impianto termodinamico ha un
costo di produzione più basso rispetto al precedente, il fotovoltaico
costa sempre molto meno.
Ma il calcolo è errato. In una centrale di quella dimensione non puoi
pensare di immettere in rete il 100% dell'energia prodotta, perché non
avresti nulla per compensare le fluttuazioni. Quindi sarebbe già tanto
se potesse lavorare al 50% della potenza nominale.
Non credo proprio che gli impianti esistenti lavorino al 50%, quindi non
scherziamo.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Noto che su wikipedia alla voce Andasol viene citato uno studio che
stima nel 13% l'incidenza del costo del sistema di accumulo
sull'investimento iniziale. Togliamo pure il 13% dal costo di 260
milioni proposto e otteniamo 226 milioni. Sempre più alto della
peggiore ipotesi del fotovoltaico e a questo livello le due tecnologie
sono perfettamente comparabili.
Ma anche no per il solito discorso che ti ostini ad "ignorare". La
stabilità è più importante della potenza di picco. E per ottenere un
minimo di stabilità con il solare hai solo un modo che è quello di far
lavorare meno pannelli nei momenti di massimo rendimento e farne
lavorare di più quando il cielo di rannuvola o nelle ore di minore
illuminazione per compensare il minor rendimento specifico.
A parte che quello che dici non esiste nella situazione attuale, stai
ignorando che nel conto di sopra _ho tolto_ il costo dell'accumulo,
quindi le due tecnologie sotto questo punto di vista sono da considerare
alla pari (a voler esser pignoli bisognerebbe anche compensare le
perdite di produzione derivanti dalla presenza dell'accumulo).
L'equivalenza delle potenza, significa che il solare termodinamico
e' doppiamente conveniente sul costo dell'energia, i kW*h.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Viviamo in un'economia aperta e di mercato; se imprenditori stranieri
volessero costruire in Italia un impianto termodinamico, potrebbero
farlo. Anche gli impianti spagnoli sono in gran parte finanziati
all'estero.
Chiediti perché la Germania preferisce investire in Spagna che non in
Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna...
Luogo comune che non regge (vedi risposta a Soviet Mario).
Forse per motivi che non hanno la benche' minima attinenza con
l'energia bensi' con i motivi per cui ormai buona parte della
produzione in moltissimi settori industriali sono usciti
dall'Italia ?!!!
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Probabilmente l'Italia non offre le condizioni geografiche migliori
per lo sfruttamento di questo tipo di impianti. Tutto qua.
Ma anche no. Cos'avrebbe di più la Spagna della nostra Sicilia dal
punto di vista del soleggiamento?
Il sud della Spagna offre lo stesso soleggiamento dei migliori luoghi
della Sicilia ma su una superficie molto più ampia, oltretutto
scarsamente popolata e spesso pianeggiante.
Le centrali a torre non hanno alcun bisogno di superfici pianeggianti.
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
Post by Luca P.
Non a caso l'impianto che hai citato si trova in condizioni ultra
favorevoli: 1.100 metri di altitudine; clima arido; terreno
pianeggiante; scarsa presenza antropica; radiazioni annuali di 2.200
kWh/m2. Dove cavolo trovi in Italia tutte queste caratteristiche?
Sicilia e Sardegna offrono entrambe luoghi analoghi.
Con tutte quelle caratteristiche non credo proprio.
"Terreno pianeggiante": non e' un requisito.
La "scarsa presenza antropica": non e' un requisito.

In quanto agli altri due fattori, se anche le centrali italiane
producessero solo il 90% di cio' che si produce in Spagna, solo
degli idioti considerano una tale differenza rilevante per
decidere una bocciatura politica a priori. Ripeto, chi ha ragione
non ha bisogno di VIETARE. Evidentemente si vieta, se si teme
di essere brutalmente smentite dai fatti ... non e' vero,
signori miei ?
Post by Luca P.
Post by THe_ZiPMaN
E non serve
necessariamente arrivare alle condizioni ideali del deserto del Sahara
per rendere vantaggioso costruire una centrale.
Beh, le scelte fatte da chi quelle centrali le costruisce per ora dicono
proprio il contrario visto che hanno sempre scelto luoghi con condizioni
ottimali.
Non le ho appena spiegato che i costi iniziali partono alti
con i prototipi ? E potendo scegliere, si cerca di ridurre
lo svantaggio, ottimizzando al massimo i risultati.

E poi, anche una volta che inizia la produzione in serie, chi
puo' scegliere, perche' non dovrebbe cominciare prima con i
posti migliori ? Non sono molti gli idioti che pensano sensato
costruire buona parte dei 12'000 MW di fotovoltaico nelle zone
e con orientamenti meno che ottimali.


Nel caso dell'Italia, non abbiamo l'Andalusia, abbiamo quello che
abbiamo, ma il fatto di ottenere il 90% degli spagnoli non significa
affatto la bocciatura della tecnologia.

L'Italia deve tagliare le uscite verso l'estero. Chiaro ?!!!
O dobbiamo aspettare una nuova invasione americana (questa volta
finanziaria), un nuovo umiliante piano Marshall (che alla fine e'
significato: comandano loro ...). Italia colonia ?
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-21 02:58:16 UTC
Permalink
Mon, 16 Jan 2012 09:13:50 -0600, Roberto Deboni DMIsr ha scritto: [...]
In Italia manca questo incentivo, c'e' solo un parziale e ridotta
potenza ad uso e consumo del mini impianto ENEL di Priolo (che credo
abbia gia' occupato tutta la quota prevista).
[...]
Ahi, ahi, ahi... Perché racconta bugie? In Italia l'incentivo c'è,
prevede remunerazioni di tutto rispetto (da 0,28 a 0,22 euro/kWh)
Non mi pare di avere negato l'esistenza dell'incentivo.
Percio' e' inutile che scriva "L'incentivo c'e'"
e dura
per ben 25 anni.
Ed allora ?
Il tetto cumulativo di potenza incentivabile è di
1.500.000 m2 di superficie riflettente
Dove c'e' scritto ?
pari a circa 240 MWe (lo disse
lei stesso tempo fa) e quindi il piccolo impianto da 5 MW dell'ENEL ha
occupato ben poco della quota prevista.
http://www.gse.it/attivita/solaretermodinamico/PubblInf/Pagine/criteri_incentivazione.aspx
Sto verificando, ma dove c'e' scritto 1'500'000 m2 ?
Vedo solo che c'e' menzionato l'incentivo di cui appunto mi ricordo,
con quel limite bastardo di almeno 2500 m2 minimo (per quale motivo
hanno deliberato una bastardata del genere ?).
Allo stato attuale il termodinamico in Italia gode di incentivi
nettamente superiori al fotovoltaico.
Questo e' il primo incentivo per solare termico,
e quindi va paragonato con il primo incentivo del fotovoltaico,
quando si voleva "avviare". Qui pare evidente che non si vuole
"avviare" un cavolo, visto che l'incentivo di partenza e' quasi
la meta' di quello che aveva il fotovoltaico (quasi mezzo euro).

L'incentivo del fotovoltaico si e' ridotto solo dopo 5 anni
e dopo che sono stati installati 12'000 MW.

Fare paragoni sbeffeggianti con il solare termodinamico e' una
carognata ed e' tipico di certi politicanti che vogliono dare
l'aria di dare pari opportunita', ma in realta', sono dei
bastardi faziosi, probabilmente pure pagati per esserlo.
Per il resto su questa diatriba c'era già stato un thread che partiva da
Perche' non da il link della discussione ?
Mi pare interessante riportare alcuni dati del recente impianto
Potenza: 19,9 MW
Produzione stimata: 110.000 MWh
Specchi: circa 2.600 montati su sistemi a inseguimento (!) Superficie
occupata: 185 ettari (!)
Costo: 300 milioni di euro (!)
Cosa vogliono dire i punti esclamativi ?
Leggo che alcuni in questo thread sostengono che il fotovoltaico fa
1 - produrrebbe meno energia
2 - sarebbe più difficile da installare e gestire
3 - costerebbe di più.
Sarebbe cosi' gentile da citare le frasi specifiche, perche' francamente le
sue "interpretazioni" tendono ad essere diverse dalle intenzioni dello
scrivente, insomma, lei ha difficolta' a capire il contesto.
Se uno si soffermasse un attimo a riflettere sui dati sopra riportati
1 - Un impianto fotovoltaico installato su 185 ettari di superficie
(pari a circa 92 MWp) produrrebbe nettamente più energia (i dati sono
nel vecchio thread). Non ci sarebbe l'effetto di accumulo, ma non stiamo
trattando di questo aspetto.
Primo, visto che piu' avanti menziona anche l'aspetto economico,
non mi puo' ignorare il sistema di accumulo, faccendo godere
al fotovoltaico il privilegio che il necessario sistema di
accumulo e' a spesse della collettivita'. Altra carognata, di
cui noi italiani, viste ormai le evidenti conseguenze sulla
economia, cominciamo a stufarci.

Poi si diverte a fare confronto con mele e patate, quando quello
che interessa e' la produzione elettrica e non la potenza.
Anzi, quella di "esaltare" la potenza del fotovoltaico e non i
metriquadri necessari, risulta ancora piu' evidente nella carognata
fatta per l'incentivo al solare termodinamico, dove si fa riferimento ai metri
quadri captanti. Anche qui abbiamo un'esempio di due pesi, due misure,
tipico di alcuni corrotti parlamentari sostenitori del fotovoltaico,
falsamente nel nome dell'ambiente.
Altrimenti, mi si spieghi la logica, del perche' l'incentivo per il
fotovoltaico e' limitato (ed abbondantemente, ormai siamo a 12'000 MW)
sulla potenza installata, ovvero i kW ed invece quello per il solare
termodinamico, gia' di per se scarso e' stabilito in superficie captante,
ovvero in m2 ?

Ma c'e' di piu', la miope logica di paragonare le superficie
impegnate porta a conclusioni contradditorie. Ad esempio, quale e'
la superficie impegnata dal fotovoltaico per produrre l'energia
che una centrale nucleare EPR produce in 60 anni ?
La risposta dovrebbe, seguendo la sua logica perversa, concludere
che il nucleare e' decisamente meglio visto che anche se calcoliamo
un raggio di 20 km di zona off-limits, ci serve molto meno spazio.

Oppure, sempre seguendo la stessa logica, quanta superficie occorre
per ottenere abbastanza pellets per un'impianto fotovoltaico da
185 ettari ?

E che dire dell'idroelettrico ?
Quanto territorio mette fuori uso per una pari produzione di
energia elettrica ?

Quello che conta insomma e' la superficie captante necessaria, perche' e'
un fattore di costo, non la superficie totale necessarie di territorio.
Anche senza considerare che sotto gli specchi di un'impianto solare
si puo' anche coltivare il fieno.

E' tipico dei "fotovoltaicisti" tirare in ballo parametro o
fattori non pertinenti, e notare le stesse subdole tecniche
dialettiche applicate contro il nucleare. Ci sara' un motivo per cui
non si puo' fare un pacato e razionale confronto ?


Per chi e' interessato (fanatici astenersi), tornando ai 185 ettari,
la cosa sta semplicemente in questi termini. Gli specchi hanno
una superficie di 304'750 m2 e sono sistemati su 1'850'000 m2
di terreno. Il motivo e' che sono stati molto distanziati, tra
uno specchio e l'altro ci stanno quasi due specchi, e questo
nelle due direzioni, questo per l'evidente motivo di potere
evitare la sovrapposizione tra specchi e specchi con il sole
anche abbastanza piu' basso che come si fa normalmente con
il fotovoltaico. E' un male ? E' un bene ? Sara' il mercato
a deciderlo, il giorno che il solare termodinamico potesse
competere con il fotovoltaico alla pari.

Ci sono in costruzione impianti a torre di seconda generazione,
di potenza ben maggiore, in cui gli specchi sono molti fitti.
Vedremo cosa i "fotovoltaicisti" inventeranno per affermare
che il solare termodinamico richiede "tanta superficie" in piu'
del fotovoltaico (come se fosse la superficie e non il kW*h
prodotto la cosa importante).
2 - L'installazione di un impianto fotovoltaico è di una banalità
assoluta. Se non credete a me, credete ai numeri: in Italia nel 2011 si
sono installati 8.000 MW di impianti nel giro di una manciata di mesi.
Se non è facilità di installazione questa...
Qui, se non leggo le frasi citate, non sono in grado di seguirla.
Costruire un reattore nucleare e' ancora piu' complicate, ma non per
questo nel mondo "normale" si rinuncia a farlo. Solo dove ci sono
fanatici superstiziosi, quello che e' complicato pare "malvagio".
In ogni caso attendo di leggere le frasi a cui lei si riferisce.
La gestione dell'impianto è ancora più banale visto che è un sistema di
produzione totalmente passivo. Nell'altro impianto solo mantenere in
funzione migliaia di sistemi a inseguimento darebbe più grattacapi;
aggiungiamoci tutta la parte meccanica e quella elettrica collegata alla
produzione e il confronto è presto fatto.
C'e' anche una certa coerenza, la paura del nucleare, porta con
se anche la paura per qualsiasi cosa complicata, che richieda
uno certo sforzo mentale per concepire la logica operativa e
la sua gestione.
3 - L'impianto fotovoltaico non solo non costa di più ma è molto più
economico. Nel vecchio thread consideravo generosamente un costo di
2.400 euro a kWp riferito a impianti fotovoltaici di dimensioni
medio-piccole. Quel costo oggi è sceso a 2.100 euro, compresa IVA e
installazione. Togliete l'IVA, considerate i minori costi relativi ad un
impianto così grande e fatevi da soli il conto. Ormai il costo può
essere facilmente meno della metà di quello dell'impianto termodinamico
indicato.
Anche qui, notate come si confronta un PROTOTIPO, con un prodotto di
serie. Vogliamo invece confrontare il Gemasolar con i primi impianti
fotovoltaici ?

Insomma, prima non danno una pari possibilita' al solare termodinamico,
erogando un'incentivo che e' molto piu' basso del primo fotovoltaico.

Poi si vuole impedire qualsiasi impianto domestico (alcuni affermano
che non sarebbe pratico, ma allora che paura hanno ?) stabilendo
un mimimo di 2500 m2 di superficie.

Ma non basta, hanno cosi' paura, che, nonostante tutti i svantaggi
che affermano abbia il solare termodiniamico, si pone un limite
bassissimo. Perche' ? Di cosa hanno paura, se veramente avessero ragione ?
Insomma si tratta di una decisione politica PREVENTIVA, non tecnica,
e tanto meno su basi economiche, o meglio non su quelle espresse,
bensi, le cause economiche sono quelle del tipo "inconfessabili".
In definitiva, quindi, in un confronto tra fotovoltaico e termodinamico
è proprio quest'ultimo che esce con le ossa rotte, e questo in parte può
spiegare perché di così poco successo.
Cosi' poco successo che non gli viene data le stesse possibilita'
che ha avuto il fotovoltaico. Una posizione cosi' falsa, ma come
pensate di farla franca ?

Mi ricorda un'incontro di pugilato con i giudici corrotti.
L'unico modo per vincere da parte del pugile contrastato e'
quello di un secco ko del favorito. Il solare termodinamico,
anche se e' molto meglio del fotovoltaico, non lo e' ancora
cosi' tanto da potere fare un ko, ovvero di "vincere" senza
alcun incentivo. Seguendo la stessa progressione del fotovoltaico,
seppure con tutti i bastoni tra le ruote, e l'ostilita' da
parte di chi "controlla" i soldi dei cittadini, credo che gia'
tra 5 anni, ovvero verso il 2017 dovremo essere abbastanza
vicini ad una "vera" parita', quella senza incentivi. Ed allora
sara' l'ora delle resa dei conti con chi spreca quello che
l'Italia non si puo' piu' permettere.
E` evidente poi che in Italia il
tipo di tecnologia incentivata, che è la stessa a sali fusi con accumulo
di cui si parla tanto bene, in realtà viene vista dal mondo
imprenditoriale e finanziario come poco affidabile o difficile da
realizzare al punto che nessuno ci investe sopra.
Gia', prima lo legate ben bene, poi li dite "corri".
E lo giudicate incapace, perche' riesce solo a fari dei goffi salti
a piedi uniti.

Se solo la meta' di quello che lei scrive fosse vero, perche' non
stabilire un'incentivo di 40 cent/kW*h ed 12'000 MW di potenza
finanziabile ? Tanto nessuno lo farebbe. Giusto ? O in realta' lei
ed i suoi soci, sanno benissimo che quello e' il breakeven per
iniziare con i prototipi ? E che dopo il termoelettrico
dovrebbe accusare ben piu' tagli di quello che il fotovoltaico,
nonostante gli enormi di numeri di potenza installata, sta causando ?
Ma ancora di piu', tra al massimo una decina di anni, una parte
del fotovoltaico domestico scendera' a livelli penosi di produzione.
Bene per noi che dobbiamo pagare l'incentivo. Male per l'Italia per
la ripresa delle importazioni di gas. Una vera e propria carognata.
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Luca P.
2012-01-23 22:24:48 UTC
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Post by Roberto Deboni DMIsr
Ahi, ahi, ahi... Perché racconta bugie? In Italia l'incentivo c'è,
prevede remunerazioni di tutto rispetto (da 0,28 a 0,22 euro/kWh)
Non mi pare di avere negato l'esistenza dell'incentivo.
Percio' e' inutile che scriva "L'incentivo c'e'"
Ha citato l'esempio spagnolo e ha detto che in Italia quell'incentivo
manca, ma in realtà c'è, con modalità molto simili, a quanto pare.
Post by Roberto Deboni DMIsr
e dura
per ben 25 anni.
Ed allora ?
E allora sono ben _5_ anni di incentivi in più rispetto al fotovoltaico e
_10_ anni in più rispetto all'eolico. Mica bruscolini.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Il tetto cumulativo di potenza incentivabile è di
1.500.000 m2 di superficie riflettente
Dove c'e' scritto ?
Ehmmm.... Era proprio lei che nel vecchio thread mi aveva dato questa
informazione, che poi ho verificato essere vera leggendo il decreto del
ministero, art.12:
http://www.gse.it/attivita/solaretermodinamico/Documents/11_04_2008.pdf

Le do un consiglio spassionato: scriva di MENO e organizzi meglio le idee.
Ci guadagniamo tutti.
Post by Roberto Deboni DMIsr
pari a circa 240 MWe (lo disse
lei stesso tempo fa) e quindi il piccolo impianto da 5 MW dell'ENEL ha
occupato ben poco della quota prevista.
http://www.gse.it/attivita/solaretermodinamico/PubblInf/Pagine/criteri_incentivazione.aspx
Sto verificando, ma dove c'e' scritto 1'500'000 m2 ?
Vedo solo che c'e' menzionato l'incentivo di cui appunto mi ricordo,
con quel limite bastardo di almeno 2500 m2 minimo (per quale motivo
hanno deliberato una bastardata del genere ?).
Si lamenta della "ridicola ed inefficiente frantumazione del fotovoltaico",
enfatizza i vantaggi di avere degli impianti termodinamici di grandi
dimensioni, e poi se il nostro sistema di incentivi stabilisce una
dimensione minima, non va bene. Mah...
Post by Roberto Deboni DMIsr
Allo stato attuale il termodinamico in Italia gode di incentivi
nettamente superiori al fotovoltaico.
Questo e' il primo incentivo per solare termico,
e quindi va paragonato con il primo incentivo del fotovoltaico,
quando si voleva "avviare". Qui pare evidente che non si vuole
"avviare" un cavolo, visto che l'incentivo di partenza e' quasi
la meta' di quello che aveva il fotovoltaico (quasi mezzo euro).
Al tempo il fotovoltaico veniva considerata la fonte più costosa (e lo era)
e quindi quella più bisognosa di incentivi. Lei stesso ha detto non so
quante volte che il termodinamico essendo una fonte più efficiente avrebbe
bisogno di meno incentivi del fotovoltaico...

[...]
Post by Roberto Deboni DMIsr
Per il resto su questa diatriba c'era già stato un thread che partiva da
Perche' non da il link della discussione ?
Perché è più comodo dare un link con questa sintassi che utilizza il
Message-ID dell'articolo. Basta fare un bel click sull'oggetto del thread
per vedere gli altri articoli e visualizzarli come meglio si crede.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Mi pare interessante riportare alcuni dati del recente impianto
Potenza: 19,9 MW
Produzione stimata: 110.000 MWh
Specchi: circa 2.600 montati su sistemi a inseguimento (!) Superficie
occupata: 185 ettari (!)
Costo: 300 milioni di euro (!)
Cosa vogliono dire i punti esclamativi ?
Guardi su un dizionario.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Leggo che alcuni in questo thread sostengono che il fotovoltaico fa
1 - produrrebbe meno energia
2 - sarebbe più difficile da installare e gestire
3 - costerebbe di più.
Sarebbe cosi' gentile da citare le frasi specifiche, perche' francamente le
sue "interpretazioni" tendono ad essere diverse dalle intenzioni dello
scrivente, insomma, lei ha difficolta' a capire il contesto.
Sembra incredibile ma non c'è solo lei che scrive su questo gruppo.
Per quanto riguarda le questioni relative all'impianto, mi sembra di aver
già detto tutto nell'altra risposta.

[...]
tib
2012-01-21 10:27:12 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia ...
Ah, stavi parlando di africa, ok.
Mattia
2012-01-15 01:56:39 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Eppure gli impianti termosolari dinamici sono a portata di
"Comunita'".
Non hanno bisogno di rapporti con mercati internazionali,
come gli impianti termoelettrici. Non richiedono il rifornimento
di moduli di ricambio dalle multinazionali del fotovoltaico.
In ogni Comunita' ci sono persone in grado di capire
e riparare una centrale solare termodinamica.
Si nelle comunita' di hippie o in un futuro post atomico, oggi i rapporti internazionali funzionano e non c'e' nulla di male a comprare fuori dai confini regionali.
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-15 12:45:13 UTC
Permalink
Post by Mattia
Eppure gli impianti termosolari dinamici sono a portata di "Comunita'".
Non hanno bisogno di rapporti con mercati internazionali, come gli
impianti termoelettrici. Non richiedono il rifornimento di moduli di
ricambio dalle multinazionali del fotovoltaico. In ogni Comunita' ci
sono persone in grado di capire e riparare una centrale solare
termodinamica.
Si nelle comunita' di hippie o in un futuro post atomico, oggi i
rapporti internazionali funzionano e non c'e' nulla di male a comprare
fuori dai confini regionali.
In Argentina avevano ed hanno difficolta' a tenere rapporti
commerciali fuori dai confini regionali ...

Mi capisca ...
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Mattia
2012-01-17 14:11:31 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Ebbene, quale e' il piu' potente impianto solare del mondo ?
Roberto, prova a cambiare punto di vista.
Immagina che lo scopo non sia produrre energia, ma una semplice speculazione FINANZIARIA... di Cosa ha bisogno una speculazione finanziaria?
Garanzie.
Un impianto fotovoltaico ha 20 anni di garanzia sul rendimento ed in piu' e' ASSICURABILE. Questi sono requisiti, per rendere sicuro l'investimento, e sopratutto FINZIABILE. Altro pregio e' che non ha bisogno di manodopera per far rendere l'investimento.
Il termodinamico non ha queste caratteristiche.

Ora se lo scopo di chi investe e' produrre elettricita', hai ragione te, se e' una speculazione finanziaria ho ragione io.
Roberto Deboni DMIsr
2012-01-17 15:21:49 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
Ebbene, quale e' il piu' potente impianto solare del mondo ?
Roberto, prova a cambiare punto di vista. Immagina che lo scopo non sia
produrre energia, ma una semplice speculazione FINANZIARIA... di Cosa ha
bisogno una speculazione finanziaria? Garanzie.
Un impianto fotovoltaico ha 20 anni di garanzia sul rendimento ed in
piu' e' ASSICURABILE. Questi sono requisiti, per rendere sicuro
l'investimento, e sopratutto FINZIABILE. Altro pregio e' che non ha
bisogno di manodopera per far rendere l'investimento. Il termodinamico
non ha queste caratteristiche.
Ora se lo scopo di chi investe e' produrre elettricita', hai ragione te,
se e' una speculazione finanziaria ho ragione io.
Prendo atto.
Questo e' vero, dal punto di vista del privato, mancando l'incentivo
in Italia (la microcapienza e' gia' stata usata).
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
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