(...) e non esclusivamente a quelli di "potenza"
mentre io nelle mie richieste e commenti mi riferivo principalmente a questi
ultimi poichè devo approntarne per il collegamento ampli-diffusori
Mea culpa, non l'avevo colto. Trattando specificatamente i cavi di
potenza la resistanza del cavo potrebbe non essere numericamente
completamente trascurabile, sia per la lunghezza piu' significativa sia
perche' a valle c'e' un carico con impedenza bassa e variabile. E'
comunque da vedere (o meglio, sentire) se ci sarebbero effetti nella
riproduzione.
(....) vi è sempre sottinteso e forse ho sbagliato
a non parlarne chiaramente, il riferimento
a contenere la spesa necessaria per i componenti e relativi "accessori"
hi-fi (e fra questi accessori per inciso metto i cavi)
No guarda, anche io lo davo sottointeso. Si era en passant parlato di
elettroniche di qualita' e ho detto che i problemi di cavo si
riscontrano anche in quei casi - anzi, spesso solo in quei casi la
catena e' abbastanza pulita da farne sentire gli effetti.
beh, su questo punto si potrebbe non essere d'accordo, perchè non ti informi
sui prezzi delle coppie selezionate di mosfet ?
Scusa, forse mi son perso qualcosa: ti riferisci alla classica coppia da
push-pull MOSFET? Non si tratta dunque, nel caso, di componenti
(transistor, seppur ad effetto di campo) di potenza?
Come scrissi, quando si va sui componenti di potenza i costi produzione
sono sempre significativi.
per quanto indichi circa lo "pseudo-standard" beh, dovresti trattarne con i
tuoi colleghi, non certo con hobbisti ed appassionati
Oh era solo una considerazione di passaggio, non e' certo mia intenzione
mettermi a ridefinire le connessioni di segnale. :) E' solo che trovo
assurdo dover continuare a fare a botte con i cavi e mi chiedevo se non
ci fossero soluzioni piu' sistemiche.
Post by debrandoIn realta' intendevo le elettroniche di ingresso/uscita, visto che si
parlava di cavi. Comunque non si cerca la perfezione - il nostro
orecchio e' tutt'altro che tale - ma solo di scendere sotto la soglia
del percepibile.
rifletti please ! in questa affermazione vi è una svista abnorme
proprio perchè il nostro udito è comunque una macchina di una considerevole
complessità e perfezione se vogliamo, (...)
Il sistema dell'udito e' certamente una macchina molto complessa e
raffinata, pero' il suo sensore e' tutt'altro che "perfetto" nella
risposta. Cio' e' comprensibile, non si e' evoluto per acoltare musica
ma per analizzare l'ambiente e comunicare; inoltre come detto l'uomo e'
fortemente visivo ed a cio' ha sacrificato le sensibilita' ed ampiezze
di banda che altri esseri viventi hanno.
Cio' solo per dire che la "naturalita' assoluta" non esiste, e' sempre
in funzione di chi ascolta e solo sotto la sua soglia di percezione
bisogna scendere. Se si dovesse soddisfare il mio gatto, cui non riesco
ad avvicinarmi meno di dieci metri sottovento senza che si svegli e mi
guardi con il suo "Che vuoi? son fuori casa non rompere!" sarebbe piu'
complicato... :)
qui andiamo nell'empirico nuovamente, posso essere brutale?
Prego, nessun problema, si e' qui apposta per discutere.
credi che sarebbe così difficoltoso rintracciare le certe differenze nelle
due esecuzioni ?
(...)
pensi ancora che il cervello inserisca qualcosa di suo nella ricostruzione ?
No, non credo non si riesca a distinugere - anzi. Temo pero' di aver
perso il nesso: il fatto che il cervello introduca informazioni (ovvero
riconduca quanto ascolta a schemi noti) in caso di incompletezza delle
stesse non significa che possa farlo in maniera perfetta.
Inoltre....
a parte che qui si parla anche di psicoacustica, ma non stavamo
parlando di cavi ?
...ero arrivato a quel discorso cercando spiegazioni empiriche al
perche' tra la fedelta' di riproduzione su carta (misure) e ad orecchio
(ascolto) ci siano spesso significative differenze.
La mia ipotesi e' che, essendo l'ascolto di ogni riproduzione
caratterizzato sempre da una certa dose di ricostruzione, risulti
migliore (piu' naturale) il suono che piu' la facilita rispetto a quello
a conti fatti piu' aderente all'originale: proprio perche'
l'elaborazione compiuta dal cervello e' molto complessa puo' portare
piu' risultati una "taratura ad orecchio" piuttosto che una
progettazione.
Insomma, avevo tirato fuori la psicoacustica per dirti che tutto sommato
se c'e' una cosa da scegliere ad orecchio e' proprio il cavo, visto che
sulla carta sembran andare tutti bene.
su queste riflessioni credo di aver risposto con l'esempio di poco sopra
certo che nulla si può riprodurre in modo assolutamente identico all'evento
originale
ma avvicinarsi il più possibile mi sembra una "giusta causa" da
intraprendere
Si', sono abbastanza d'accordo. Pero' essendo il nostro udito nel
complesso tutt'altro che lineare non si puo' a priori escludere che
esistano dei sub-ottimi in tale avvicinamento, o meglio che oltre ad una
certa soglia la godibilita' non aumenti migliorando la fedelta' della
risposta "in aria" quanto adattandola secondo cio' che il singolo
_percepisce_ come meglioramento.
Insomma, non mi meraviglierebbe che una colorazione facesse sembrare
piu' naturale il suono.
allora metti giù due formule e diciamo di quanto è l'induttanza per ogni
metro a seconda della sezione dei cavi (...)
poi calcoliamo la f e vediamo dove va a cadere il tutto
Ecco, ci siam finiti di nuovo. :) Vabbeh, facciam due conti.
E' raro trovare indicazioni numeriche delle induttanze dei cavi, ma se
non ricordo male il comune cavo da elettricisti mi sembra viaggi sotto
il microhenry per metro anche nelle le sezioni piu' cospique. Le
capacita' parassita e' invece inferiore alla centinaia di picofarad,
sempre per metro.
Supponendo per semplicita' che il carico a valle (il diffusore) sia
strettamente resistivo si ottiene un sistema del secondo ordine poli
complessi coniugati e nessuno zero, la cui pulsazione caratteristica e':
Wn = sqrt(1/LC)
Parametrizzando sulla lughezza "X", nel modo:
L = 1e-6 * X (1 uH per metro)
C = 1e-7 * X (100 pF per metro)
R = 8 + 1e-2 * X (10 mOhm per metro)
...si ottiene:
Wn = 3.2e6 / X
Quindi, con tutte le approssimazioni introdotte ed avendo certamente
sovrastimato i parametri, si ha una frequenza di taglio grossomodo di:
Ft = 500 KHz / metri del cavo
La cifra tutto sommato non e' poi cosi' elevata, ma nei calcoli si nota
che comunque l'influenza della resistenza in se' del cavo e' minima:
sono certamente piu' preoccupanti induttanza e capacita'.
Ad ogni modo dieci metri di questo cavo *molto* scarso portano ai 20Khz
una attenuazione pressoche' nulla (sotto al decimo di dB) e uno
sfasamento di un paio di gradi.
Tenendo conto che con un buon cavo (sempre "da elettricista") si puo'
avere ogni parametro inferiore ad un quinto rispetto a quanto usato nei
calcoli vedrai come dal punto di vista "tecnologico" non ci sia ragione
di preoccuparsi del cavo.
mi potresti spiegare perchè se tu colleghi un canale con 3 mt e l'altro con
1,5 mt la cosa è talmente avvertibile?
Numeri alla mano, non lo so: non mi risulta l'orecchio possa discernere
sfasamenti di qualche punto di grado.
E' per questo che continuo a consigliarti di andare ad orecchio. :o)
se parli di decimi di ohm non dovrebbe essere così evidente la differenza
non trovi ?
Guarda, tu sei liberissimo di insistere sulla resistenza del cavo, ma
dal punto di vista tecnologico l'influenza e' preponderante dagli altri
fattori (capacita' ed induttanza). Poi vedi tu... :)
e poi guarda o si trova una risposta matematica oppure sul discorso delle
capacità parassite non è nemmeno il caso di
tornarci, stiamo parlando di pF,
Pico di qua, pico di la, un taglio si ottiene.
Ad ogni modo, se tu consideri trascurabili gli effetti
capacitivi/reattivi, perche' ti preoccupi della resistenza? In assenza
dei primi la seconda si risolve solo in una (minuscola) attenuazione,
dunque l'unico accorgimento audio sarebbe al limite averla identica in
entrambi i canali - ovvero cavi lunghi uguali. Sempre ammesso sia un
problema avere un diffusore con pressione omogeneamente maggiore di
qualche frazione di decibel...
come mi sembrano tutte minchiate quelle
dell'isolante, anche quest'ultimo sicuramente
andrà ad influire proprio sulla capacità ma le variazioni non saranno
certamente enormi, quindi...
L'isolante influenza anche l'induttanza, comunque se tu ritieni questi
parametri trascurabili non te ne preoccupare.
imho il discorso sui pre passivi o meno è un altro paio di maniche
(scusa, ma che ci azzecca con i cavi ?)
Era per dirti che la resistenza in se' non e' un male, non distorce:
cominciano problemi solo quando ci sono nel mezzo capacita' o induttanze
visto che in quel caso modifica sia la frequenza di taglio che il
coefficiente di smorzamento.
e te pareva ! e ci credo che ti prendono a "badilate" tu anzi, voi, non lo
volete capire che l'hi-fi (...) non è una scienza, è fantascienza... ;-)
Guarda che sono tre post che continuo a dirti di lasciar perdere la
scienza per scegliere i cavi: non darmi colpe che non ho! :p
Post by debrandomodello black-box (ovvero prendere atto del comportamento ed agire di
conseguenza).
beh, per un ingegnere è un bel passo avanti ;-)
La modellazione black-box e' parte fondamentali degli strumenti di un
ingegnere dell'automazione; gradiamo comunque ci siano delle _ragioni_
dietro.
allora vedi se puoi spiegare perchè si sente la differenza (...)
Vedi tutto il mio discorso psicoacustico: puo' darsi che sfamenti
minimi, in se' indistinguibili, alla lunga siano percepiti ad esempio
come una inconsistenza nella ricostruzioni scenica.
ecco perchè dici che l'udito non funziona in maniera eccellente ;-)
:p
le bionde ? insomma.....
Quando fa caldo sono una soddisfazione unica... o ti spari una
Grimberger quando "ti suda la lingua in bocca"? :)
p.s. che ne pensi del rodaggio dei cavi ?
Credo sia meglio che mi censuri...
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--- debrando