Enrico C
2008-06-30 10:20:09 UTC
Ogni tanto si legge di questi arresti, ma le strade delle città sono
piene di bambini rom sfruttati dai clan. Basta fare una passeggata
con gli occhi aperti anziché chiuderli come al solito.
A me pare che il bubbone venga sostanzialmente ignorato e tollerato,
come se fosse normale, anzi bollando di "razzismo anti-Rom" chi vuole
fare qualcosa per fermare lo sfruttamento degli schiavetti.
D'accordo, alcuni provvedimenti attualmente in discussione sono
formulati in modo infelice, e andrebbero riscritti, IMHO, in modo da
non dare neanche l'impressione di volersi accanire contro un certo
gruppo. Bisogna far capire che il problema sono certi comportamenti e
certi reati, non il gruppo etnico di appartenenza. Sarebbe
esattamente lo stesso, gravissimo, se gli sfruttatori fossero
piemontesi o americani!
Mi riferisco all'infelice provvedimento del ministro Maroni che
vorrebbe schedare i bambini Rom in quanto Rom. Per me è sbagliato.
Occorrerebbero norme "neutre", generali, non riferite solo a un
gruppo. Massima durezza verso chi sfrutta i bambini, ma evitare leggi
riferite a un'etnia in particolare, perché quella strada è alquanto
scivolosa, anche se fosse animata da buone intenzioni.
Però... mentre si critica aspramente, anche giustamente, chi prende
quei provvedimenti, non ci si scandalizza granché dello sfruttamento
dei bambini che continua impunemente!
Se quegli stessi bambini fossero italiani, ci sarebbe un allarme
mille volte maggiore, non certo un'accettazione indifferente (o non
indifferente ma infarcita di scuse sociologiche per i genitori che li
sfruttano, come se il "bisogno" giustificasse lo sfruttamento dei
figli) vedendoli buttati sul marciapiede ad accattonare o mandati a
rubare con l'ordine di tornare con il bottino, sennò botte.
Non è anche questo razzismo?
Ecco comunque la notizia di oggi:
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Veneto.php?id=1.0.2298394936
Verona, minacce sessuali per costringere i figli a rubare: arrestati
8 rom croati
I bambini venivano mandati a compiere furti in appartamenti. Insulti
e botte per convincerli. La banda agiva nel nord Italia
ascolta la notizia Verona, 30 giu. - (Adnkronos/Ign) - Insulti, botte
e persino minacce di ritorsioni sessuali. Così otto rom di
nazionalità croata costringevano i loro figli a compiere furti in
appartamenti.
Centinaia i colpi messi a segno dalla banda, che sfruttava i minori
perché non imputabili, in tutto il nord Italia. Gli arrestati,
fermati dalla polizia di Verona, girovagavano per il Veneto, Trentino
Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia,
utilizzando documenti di identità falsi e portando con sé numerosi
bambini, alcuni propri figli ed altri probabilmente avuti in affido
da altre famiglie.
Un'attività che evidentemente dava i suoi frutti, dato che gli
indagati possedevano un parco auto con Mercedes e camper nuovissimi e
avevano acquistato alcuni appartamenti in Veneto, appoggiandosi a
un'agenzia immobiliare per la stipula di rogiti con nomi di
copertura. La banda è stata fermata tra il Piemonte ed il Veneto,
proprio mentre tre degli indagati con i rispettivi camper stavano per
oltrepassare il confine italo-francese, in direzione di Bordeaux. Le
accuse nei loro confronti sono di associazione a delinquere
finalizzata a commettere furti aggravati in abitazione con
l'induzione dei minori a perpetrarli, maltrattamenti in famiglia ed
abbandono di minori.
Il Tribunale per i Minori di Venezia ha affidato sei bambini a
strutture di accoglienza e, il passo successivo, sarà la revoca della
potestà genitoriale.
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piene di bambini rom sfruttati dai clan. Basta fare una passeggata
con gli occhi aperti anziché chiuderli come al solito.
A me pare che il bubbone venga sostanzialmente ignorato e tollerato,
come se fosse normale, anzi bollando di "razzismo anti-Rom" chi vuole
fare qualcosa per fermare lo sfruttamento degli schiavetti.
D'accordo, alcuni provvedimenti attualmente in discussione sono
formulati in modo infelice, e andrebbero riscritti, IMHO, in modo da
non dare neanche l'impressione di volersi accanire contro un certo
gruppo. Bisogna far capire che il problema sono certi comportamenti e
certi reati, non il gruppo etnico di appartenenza. Sarebbe
esattamente lo stesso, gravissimo, se gli sfruttatori fossero
piemontesi o americani!
Mi riferisco all'infelice provvedimento del ministro Maroni che
vorrebbe schedare i bambini Rom in quanto Rom. Per me è sbagliato.
Occorrerebbero norme "neutre", generali, non riferite solo a un
gruppo. Massima durezza verso chi sfrutta i bambini, ma evitare leggi
riferite a un'etnia in particolare, perché quella strada è alquanto
scivolosa, anche se fosse animata da buone intenzioni.
Però... mentre si critica aspramente, anche giustamente, chi prende
quei provvedimenti, non ci si scandalizza granché dello sfruttamento
dei bambini che continua impunemente!
Se quegli stessi bambini fossero italiani, ci sarebbe un allarme
mille volte maggiore, non certo un'accettazione indifferente (o non
indifferente ma infarcita di scuse sociologiche per i genitori che li
sfruttano, come se il "bisogno" giustificasse lo sfruttamento dei
figli) vedendoli buttati sul marciapiede ad accattonare o mandati a
rubare con l'ordine di tornare con il bottino, sennò botte.
Non è anche questo razzismo?
Ecco comunque la notizia di oggi:
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Veneto.php?id=1.0.2298394936
Verona, minacce sessuali per costringere i figli a rubare: arrestati
8 rom croati
I bambini venivano mandati a compiere furti in appartamenti. Insulti
e botte per convincerli. La banda agiva nel nord Italia
ascolta la notizia Verona, 30 giu. - (Adnkronos/Ign) - Insulti, botte
e persino minacce di ritorsioni sessuali. Così otto rom di
nazionalità croata costringevano i loro figli a compiere furti in
appartamenti.
Centinaia i colpi messi a segno dalla banda, che sfruttava i minori
perché non imputabili, in tutto il nord Italia. Gli arrestati,
fermati dalla polizia di Verona, girovagavano per il Veneto, Trentino
Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia,
utilizzando documenti di identità falsi e portando con sé numerosi
bambini, alcuni propri figli ed altri probabilmente avuti in affido
da altre famiglie.
Un'attività che evidentemente dava i suoi frutti, dato che gli
indagati possedevano un parco auto con Mercedes e camper nuovissimi e
avevano acquistato alcuni appartamenti in Veneto, appoggiandosi a
un'agenzia immobiliare per la stipula di rogiti con nomi di
copertura. La banda è stata fermata tra il Piemonte ed il Veneto,
proprio mentre tre degli indagati con i rispettivi camper stavano per
oltrepassare il confine italo-francese, in direzione di Bordeaux. Le
accuse nei loro confronti sono di associazione a delinquere
finalizzata a commettere furti aggravati in abitazione con
l'induzione dei minori a perpetrarli, maltrattamenti in famiglia ed
abbandono di minori.
Il Tribunale per i Minori di Venezia ha affidato sei bambini a
strutture di accoglienza e, il passo successivo, sarà la revoca della
potestà genitoriale.
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