Post by MGP MarioDi economia capisco zero. Ma mi chiedo: se entrano in vigore le gabbie
salariali, non si creerà disoccupazione al Nord?
Ossia: se gli imprenditori potranno pagare un lavoratore che fa lo
STESSO lavoro, la metà dello stipendio solo perché quel lavoratore
vive nel Sud, non immaginate aziende che chiudono a Milano e riaprono
il giorno dopo a Potenza o a Reggio Calabria?
Le cose stanno così.
In realtà, dal punto di vista macroeconomico, avrebbe
avuto senso proprio fare politiche che creino lavoro
al sud a scapito del nord. Una redistribuzione delle
aziende in altri termini, in modo da creare una situazione
di equilibrio.
Il problema è che finchè ci saranno 30 aziende che fanno
la cosa X a Milano e 0 in tutte le altre regioni d'Italia,
gli affitti di Milano staranno a valori allucinanti e quindi
non si riuscirà neanche a campare con i famosi 1000
Euro al mese.
A Palermo o Messina o Catania si potrebbe invece campare
(ma mica tanto, devi prenderti casa in qualche paese), ma
non ci sono le aziende dove si potrebbe trovare lavoro.
Quindi, una redistribuzione aveva senso.
Il problema è che non è con le gabbie salariali che si può
fare o ottenere questa redistribuzione.
Intanto dovremmo capire come verrebbero adottate: io
penso, conoscendo come vanno le cose in Italia, che
cercherà di limare (molto) il salario nei CCNL del Sud per
aumentarlo (poco) nel Nord. In questo modo si abbasserà
anche il costo del lavoro.
Solo che c'è un problema: i salarii italiani sono praticamente
a zero. Se noi fossimo Francia, o Germania, o Inghilterra,
dove i salarii sono elevati, potremmo pensare ad un approccio
liberista di questo tipo.
Ma in una situazione di salarii a zero, una ulteriore contrazione
non è possibile.
A quel punto i ragazzi emigrano, quelli che sono ancora
all'Università la lasciano e vanno a fare idraulici, muratori,
carpentieri, le "nuove professionisti che si affermeranno nel
prossimo futuro". Presto esporteremo idraulici all'estero.