Discussione:
Qui parlano dei sacchetti
(troppo vecchio per rispondere)
Greg
2018-01-05 12:55:52 UTC
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http://dariostevanato.blogspot.it/2018/01/tassa-sacchetti-plastica.html
--
Greg
la mente elastica ®©
2018-01-05 15:21:47 UTC
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Stamattina al mercato, il verduriere mi ha rifilato due buste in volgare
plastica non biodegradabile. Com'e' la storia? Solo al supermercato
bisogna imbustare frutta e verdura in sacchetti a base di materiale
biodegradabile? Gli altri nessun obbligo?
--
http://www.kiva.org http://www.wwoof.it
http://www.superzeta.it https://zerowastehome.com/
-> Sei bannato da questo sito <-
Per il ng it.hobby.hi-fi: a*fan*ulo 'sta ca**o di
hifi/hiend, tutte put*an*te.
Adotta un rottame.
C/++/#, .net, wxWidgets, GTK, CodeTyphon, Firebird, Oracle &
altro.
La troppa confidenza fa perdere la riverenza.
Peccato per le basse parecchio castrate, ma sono Monitor
[Don Fizzy]
Occhio a come rispondi, perche' sei gia' a bordo killist,
solo per la tua simpatia. [sandro]
Giampaolo Natali
2018-01-05 17:35:15 UTC
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Post by la mente elastica ®©
Stamattina al mercato, il verduriere mi ha rifilato due buste in volgare
plastica non biodegradabile. Com'e' la storia? Solo al supermercato
bisogna imbustare frutta e verdura in sacchetti a base di materiale
biodegradabile? Gli altri nessun obbligo?
Mai accorta che molti se ne fregano delle leggi e norme varie?
Un esempio opposto, la mia farmacia non usa più sacchetti non biodegradabili
da almeno 6 mesi.
A prescindere, spendere la folle cifra di 2 o 3 o 4 centesimi ogni volta che
si acquista della frutta o verdura non credo metta in pericolo le finanze di
chichessia. Se proprio proprio basterà acquistare 10 grammi di meno di ogni
prodotto pr pareggiare i conti.
Gli inglesi pagano per ogni sacchetto fino a 5 pence, vale a dire fino a 10
centesimi di euro per ogni sacchetto. Hanno protestato, ma pare che il
consumo di sacchetti sia diminuito dell'82% :-)
Benvenuta la norma e spero che si riesca ad inventare una plastica
biodegradabile anche per i prodotti confezionati.
--
Giampaolo Natali
***@alice.it
carletto
2018-01-05 17:54:20 UTC
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Post by Giampaolo Natali
A prescindere, spendere la folle cifra di 2 o 3 o 4 centesimi ogni volta
che si acquista della frutta o verdura non credo metta in pericolo le
finanze di chichessia. Se proprio proprio basterà acquistare 10 grammi di
meno di ogni prodotto pr pareggiare i conti.
Che poi, tutta 'sta bagarre per i sacchetti della frutta, e nulla per le
migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica, i vassoietti di
polistirolo, gli indumenti di fibre sintetiche...

carletto
Gi
2018-01-05 19:58:47 UTC
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Post by carletto
Che poi, tutta 'sta bagarre per i sacchetti della frutta, e nulla per le
migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica, i vassoietti di
polistirolo, gli indumenti di fibre sintetiche...
Ciò che a me piacerebbe sapere, non per polemica ma proprio per conoscenza,
se esistono differenze e vantaggi o svantaggi tra i sacchetti di plastica e
i biodegradabili.
Fermi li!
Ovvio che d'acchitto ci sono differenze. Ciò che intendo, sono i costi
diretti e indiretti, energetici e non, l'impatto sull'ambiente e via
discorrendo, tenendo conto che il sacchetto di plastica è riutilizzabile
enne volte, quello bio ne devi usare 4 quando metti dentro finocchi o
carciofi, tra il reperimento delle materie prime, la lavorazione, la
distruzione, il recupero, ecc.
Mi riferisco ad esempio alle famose lampade a risparmio energetico che tra
costi di produzione e di smaltimento, energia alla produzione e allo
smaltimento, non sono certo né convenienti né meno inquinanti delle storiche
a incandescenza. Così si leggeva in certi studi un po' di tempo fa.
Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Giampaolo Natali
2018-01-05 21:14:53 UTC
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Post by Gi
Post by carletto
Che poi, tutta 'sta bagarre per i sacchetti della frutta, e nulla per le
migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica, i vassoietti di
polistirolo, gli indumenti di fibre sintetiche...
Ciò che a me piacerebbe sapere, non per polemica ma proprio per conoscenza,
se esistono differenze e vantaggi o svantaggi tra i sacchetti di plastica e
i biodegradabili.
Fermi li!
Ovvio che d'acchitto ci sono differenze. Ciò che intendo, sono i costi
diretti e indiretti, energetici e non, l'impatto sull'ambiente e via
discorrendo, tenendo conto che il sacchetto di plastica è riutilizzabile
enne volte, quello bio ne devi usare 4 quando metti dentro finocchi o
carciofi, tra il reperimento delle materie prime, la lavorazione, la
distruzione, il recupero, ecc.
Mi riferisco ad esempio alle famose lampade a risparmio energetico che tra
costi di produzione e di smaltimento, energia alla produzione e allo
smaltimento, non sono certo né convenienti né meno inquinanti delle storiche
a incandescenza. Così si leggeva in certi studi un po' di tempo fa.
Gi
---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Oddio, la plastica biodegradabile in poco tempo si trasforma in "letame", il
sacchetto tradizionale dopo 200 anni sottoterra è ancora uguale. I
biodegradabili si ricavano dal mais, quindi materiale rinnovabile e pure
benefico per l'ambiente in quanto "beve" enori quantità di CO2 dato il
velocissimo sviluppo. Gli altri hanno bisogno del petrolio come materia
prima. Il sacchetto di plastica che veniva usato per frutta e verdura non è
mai riutilizzabile se non in percentuali bassissime. Poichè non costava
nienete la prassi era di buttarlo via appena svuotato dal suo contenuto. Il
biodegradabile lo metti nel contenitore dell'umido e non costa praticamente
nulla il suo smaltimento.
Dovrebbe bastarti :-) :-)
--
Giampaolo Natali
***@alice.it
Greg
2018-01-05 21:26:01 UTC
Permalink
I biodegradabili si ricavano dal mais, quindi materiale rinnovabile e pure benefico per
l'ambiente in quanto "beve" enori quantità di CO2 dato il velocissimo sviluppo.
Ma il mais "beve" anche moltissima acqua per venire su
Il biodegradabile lo metti nel contenitore dell'umido e non costa praticamente nulla il suo smaltimento.
Dovrebbe bastarti :-) :-)
Questi nuovi sacchetti parrebbe siano biodegradabili solo per il 40%
--
Greg
Giampaolo Natali
2018-01-06 00:07:10 UTC
Permalink
Post by Greg
I biodegradabili si ricavano dal mais, quindi materiale rinnovabile e
pure
benefico per l'ambiente in quanto "beve" enori quantità di CO2 dato il
velocissimo
sviluppo.
Ma il mais "beve" anche moltissima acqua per venire su
Spero tu non beva le cagate alla Tocci.

L'acqua bevuta dal mais forse è acqua perduta? Oppure rientra
tranquillamente in circolo
come succede da miliardi di anni. Idem per il riso, per i bovini e per
qualunque altro prodotto vegetale o animale.
Post by Greg
Il biodegradabile lo metti nel contenitore dell'umido e non costa
praticamente nulla il suo smaltimento. Dovrebbe bastarti :-) :-)
Questi nuovi sacchetti parrebbe siano biodegradabili solo per il 40%
Io ho visto che se gli lascio dentro qualcosa di bagnato in pochissimo tempo
si disfano.
O forse DEBBONO essere degradabili per almeno il 40% per essere considerati
tali?
--
Giampaolo Natali
***@alice.it
d***@gmail.com
2018-01-06 02:38:29 UTC
Permalink
Post by Giampaolo Natali
Post by Greg
I biodegradabili si ricavano dal mais, quindi materiale rinnovabile e
pure
benefico per l'ambiente in quanto "beve" enori quantità di CO2 dato il
velocissimo
sviluppo.
Ma il mais "beve" anche moltissima acqua per venire su
Spero tu non beva le cagate alla Tocci.
L'acqua bevuta dal mais forse è acqua perduta? Oppure rientra
tranquillamente in circolo
come succede da miliardi di anni. Idem per il riso, per i bovini e per
qualunque altro prodotto vegetale o animale.
L'acqua viene realmente consumata nelle reazioni chimiche biologiche.
In particolare nei vegetali, l'idrogeno contenuto nell'acqua
va a finire in vari composti, per esempio nei carboidrati
e nella cellulosa, mentre l'ossigeno in eccesso viene rilasciato
nell'atmosfera.
Gi
2018-01-06 08:41:31 UTC
Permalink
Post by Giampaolo Natali
Dovrebbe bastarti :-) :-)
No che non basta.
1) e l'energia per la produzione?
2) non dimentichiamoci che la plastica viene prodotta con gli scarti del
petrolio che continuano ad essere "scartati".
3) si parte sempre dal presupposto, e non ho mai capito perché, che io
prenda i sacchetti di plastica che ho portato a casa dal mercato, ovviamente
svuotati li metta in una valigia e quando vado al mare li butti tutti in
mare, possibilmente al largo così che invadano Km di costa.
Il sacchetto di plastica può essere utilizzato decine di volte e poi,
insieme all'altra plastica, essere riciclato per diventare sacchetti o
oggetti di plastica.
Se ci sono degli imbecilli che buttano la spazzatura in strada, non si deve
vietare di produrre spazzatura, ma pensare ad una oculata raccolta
selezionata e bastonare chi la butta in strada.

Gi


---
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http://www.avg.com
Greg
2018-01-06 11:27:00 UTC
Permalink
3) si parte sempre dal presupposto, e non ho mai capito perché, che io prenda i sacchetti di plastica che ho portato
a casa dal mercato, ovviamente svuotati li metta in una valigia e quando vado al mare li butti tutti in mare,
possibilmente al largo così che invadano Km di costa.
Tu no, ma allora chi lo fa?
Vista la quantità di plastica che galleggia in mare aperto, il sospetto che navi cariche di sacchetti dell'umido vadano
al largo a scaricare è molto forte.
Qualche furbacchione deve aver pensato: i pesci faranno sparire tutto!
--
Greg
Gi
2018-01-06 16:52:14 UTC
Permalink
Post by Greg
Tu no, ma allora chi lo fa?
Se vogliamo sapere chi trasgredisce le leggi, ci sono mille e uno strumenti
per poterlo sapere.
Se si preferisce fare i pesci, guarda caso, in barile perché magari si può
rischiare di perdere voti allora non ci si accorge nemmeno della luna che
sta cadendo sulla terra.

Gi


---
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Jamie
2018-01-09 15:52:28 UTC
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Post by Gi
Post by Giampaolo Natali
Dovrebbe bastarti :-) :-)
No che non basta.
1) e l'energia per la produzione?
2) non dimentichiamoci che la plastica viene prodotta con gli scarti del
petrolio che continuano ad essere "scartati".
3) si parte sempre dal presupposto, e non ho mai capito perché, che io
prenda i sacchetti di plastica che ho portato a casa dal mercato,
ovviamente svuotati li metta in una valigia e quando vado al mare li
butti tutti in mare, possibilmente al largo così che invadano Km di costa.
Il sacchetto di plastica può essere utilizzato decine di volte e poi,
insieme all'altra plastica, essere riciclato per diventare sacchetti o
oggetti di plastica.
Scusa, ma tu potrai anche riutilizzarlo decine di volte (ma per fare
che?) ma il problema è che ne porti a casa continuamente, e da qualche
parte dovranno andare prima o poi. La plastica è qualcosa di cui
dobbiamo imparare a fare a meno.
Gi
2018-01-09 16:30:57 UTC
Permalink
Scusa, ma tu potrai anche riutilizzarlo decine di volte (ma per fare che?)
ma il problema è che ne porti a casa continuamente, e da qualche parte
dovranno andare prima o poi. La plastica è qualcosa di cui dobbiamo
imparare a fare a meno.
1) ci sono mille occasioni per riutilizzare quei sacchetti di plastica;
anche portandoseli dietro al supermercato per riempirli con la spesa.
Attenzione non sono quelli della frutta/verdura.
2) Terminato il loro utilizzo per rottura lo si inserisce nei contenitori
della raccolta differenziata relativi alla plastica e verranno riciclati. Ma
ti assicuro che durano.

Gi


---
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Ludwig
2018-01-08 12:53:23 UTC
Permalink
Post by Giampaolo Natali
Oddio, la plastica biodegradabile in poco tempo si trasforma in
"letame", il sacchetto tradizionale dopo 200 anni sottoterra è ancora
uguale. I biodegradabili si ricavano dal mais, quindi materiale
rinnovabile e pure benefico per l'ambiente in quanto "beve" enori
quantità di CO2 dato il velocissimo sviluppo. Gli altri hanno bisogno
del petrolio come materia prima.
E quindi secondo te è normale tassarli scoraggiandone l'uso e continuare
a fregarsene degli altri imballaggi??

Ma vedi che non hai capito nemmeno tu il senso della cosa pur
approvandola per partito preso??

Bye, Ludwig.
Mardot
2018-01-08 13:08:08 UTC
Permalink
Post by Giampaolo Natali
la plastica biodegradabile in poco tempo si trasforma in
"letame"
Aggiungo che tale plastica, contrariamente a cio' che raccontano, e'
impossibile utilizzarla per l'umido, visto che chiunque abbia fatto la
spesa almeno una volta sa benissimo che il 99% dei sacchetti che porti a
casa con dentro la verdura e la frutta, sono forati, il che li rende
inutilizzabili per l'umido. Quindi di fatto sono un monosuso (ndr:
maggior rifiuti a prescindere e maggiori risorse impiegate per la loro
creazione).
Post by Giampaolo Natali
il sacchetto tradizionale dopo 200 anni sottoterra è ancora
uguale.
Ragion per cui, molto banalmente, non bisogna metterlo sottoterra; il
che e' ben diverso che dire che non bisogna usarlo.

Se fosse davvero l'ambiente la vera preoccupazione di chi legifera, la
prima cosa che dovrebbero fare sarebbe di non mettere alcun sacchetto a
disposizione di chi fa la spesa, te lo devi portare da casa, stop.

Detto questo, da casa ti porti un bel sacchetto NON biodegradabile, NON
compostabile, ma fatto bene, resistente, che dura un bel po', CHE COSTA
MAGARI 1 o 2 EURI e quindi se lo butti via sai quanto perdi, e vedi che
in questo modo otterresti tre principi fondamentali:

- eliminazione di ogni sacchetto in giro

- abbattimento dei rifiuti

- riutilizzo dei sacchetti fino a quando non si lacerano

I sacchetti esausti, a quel punto, se li vai a smaltire in apposito
centro di distribuzione te ne danno altrettanti nuovi in cambio (ad un
costo politico, il vero costo di produzione), se invece li butti via
quelli nuovi ti costeranno 1 o 2 EURI

Ma questo sistema non frutterebbe nulla nelle tasche di chi fa i
sacchetti..... e tanto meno nelle tasche di chi movimenta la spazzatura,
e tutti sappiamo quanto renda invece spostarla/gestirla.....

Poi e' bello farsi intortare con la storia del biodegradabile
compostabile sarcazzo ...... consumare meno e meglio invece no, troppo
complicato e rende nulla a qualcuno, visto mai.
Ludwig
2018-01-08 15:44:41 UTC
Permalink
Post by Mardot
Post by Giampaolo Natali
la plastica biodegradabile in poco tempo si trasforma in "letame"
Aggiungo che tale plastica, contrariamente a cio' che raccontano, e'
impossibile utilizzarla per l'umido, visto che chiunque abbia fatto la
spesa almeno una volta sa benissimo che il 99% dei sacchetti che porti a
casa con dentro la verdura e la frutta, sono forati,
Ma proprio no.
Qui non si parla delle retine delle cipolle o delle patate ma di
sacchetti belli e buoni, in "plastica" biodegradabile.
Almeno dalle mie parti si possono (e si devono) usare per l'umido, o
smaltirli come tali.
Post by Mardot
Se fosse davvero l'ambiente la vera preoccupazione di chi legifera, la
prima cosa che dovrebbero fare sarebbe di non mettere alcun sacchetto a
disposizione di chi fa la spesa, te lo devi portare da casa, stop.
tada.... ecco il fatto che fsa protestare....
Fai pagare la tassa su una cosa che non inquina e te ne impippi delle
altre porcherie??

Come mai??
Post by Mardot
Detto questo, da casa ti porti un bel sacchetto NON biodegradabile, NON
compostabile, ma fatto bene, resistente, che dura un bel po', CHE COSTA
MAGARI 1 o 2 EURI e quindi se lo butti via sai quanto perdi, e vedi che
Io è da vari anni che uso sacchetti di tela per la spesa.

Ma non posso prezzare ogni arancia appiccicando la etichetta su ognuna,
o ogni singolo cespo di lattuga e radicchio o prezzare ogni singolo
finocchio...

Quindi siamo al punto di partenza e la "tassa" sul sacchetto
compostabile è una cazzata immane che arricchisce solo i furbetti del
quartierino.

Bye, Ludwig.
Mardot
2018-01-08 16:44:05 UTC
Permalink
Post by Ludwig
Post by Mardot
Post by Giampaolo Natali
la plastica biodegradabile in poco tempo si trasforma in "letame"
Aggiungo che tale plastica, contrariamente a cio' che raccontano, e'
impossibile utilizzarla per l'umido, visto che chiunque abbia fatto la
spesa almeno una volta sa benissimo che il 99% dei sacchetti che porti
a casa con dentro la verdura e la frutta, sono forati,
Ma proprio no.
Qui non si parla delle retine delle cipolle o delle patate ma di
sacchetti belli e buoni, in "plastica" biodegradabile.
Almeno dalle mie parti si possono (e si devono) usare per l'umido, o
smaltirli come tali.
Anche qui sono in "plastica" biodegradabile, ma di fatto sono fatti di
merda, ci metti dentro carciofi, agrumi con foglia o roba simile, ti
ritrovi a casa con i sacchetti pieni di microbuchi.
A quel punto, cal cacchio che puoi usarli per l'umido.
Risultato: quei sacchetti li' li metti nella spazzatura e per l'umido
usi sacchetti nuovi.
Post by Ludwig
Post by Mardot
Se fosse davvero l'ambiente la vera preoccupazione di chi legifera, la
prima cosa che dovrebbero fare sarebbe di non mettere alcun sacchetto
a disposizione di chi fa la spesa, te lo devi portare da casa, stop.
tada.... ecco il fatto che fsa protestare....
Fai pagare la tassa su una cosa che non inquina e te ne impippi delle
altre porcherie??
Come mai??
non ho capito se sei d'accordo o meno con quelo che ho scritto, dal mio
punto di vista non si dovrebbe pagare, semplicemente perche' non si
dovrebbe provvedere ad alcun sacchetto aggiuntivo

vuoi la verdura o la frutta?

portati da casa il necessario per trasportarla, oppure paghi l'imballo
in piu' (e in tal caso non mi riferisco ad un imballo biodegradabile
monouso, ma una vera borsa che puoi riutilizzare piu' volte)
Post by Ludwig
Post by Mardot
Detto questo, da casa ti porti un bel sacchetto NON biodegradabile,
NON compostabile, ma fatto bene, resistente, che dura un bel po', CHE
COSTA MAGARI 1 o 2 EURI e quindi se lo butti via sai quanto perdi, e
Io è da vari anni che uso sacchetti di tela per la spesa.
Anche io
Post by Ludwig
Ma non posso prezzare ogni arancia appiccicando la etichetta su ognuna,
o ogni singolo cespo di lattuga e radicchio o prezzare ogni singolo
finocchio...
Per questo dovrebbero organizzarsi i vari market con un pesatore, che
poi ti mette la roba nella tua borsa. Dettaglio questo che eviterebbe
l'abominevole abitudine di molta gente (il 99%) di tuccugnare frutta e
verdura che poi non prende. O addirittura di rimuovere foglie di scarto
che non vuole pesare (alias carciofi, cavolfiori, ecc...)
Post by Ludwig
Quindi siamo al punto di partenza e la "tassa" sul sacchetto
compostabile è una cazzata immane che arricchisce solo i furbetti del
quartierino.
E' una cazzata la tassa, ma e' ancora piu' una cazzata il sacchetto.
Occorre abbattere le risorse usate, cercando di riutilizzare il piu'
possibile quelle esistenti, oppure generare prodotti comunque
riutilizzabili. Invece stiamo andando sempre piu' verso il monouso.

Il VETRO, l'ACCIAIO, l'ALLUMINIO, la PLASTICA VERA (non quella merda che
si rompe appena la guardi), questi sono materiali che devremmo usare e
riusare, e usare di nuovo...., materiali che li pulisci e li usi di
nuovo all'infinito oppure fino a loro rottura, senza generare ulteriore
spreco di risorse.
qb_pll
2018-01-09 11:09:05 UTC
Permalink
Post by Mardot
Post by Ludwig
Post by Mardot
Post by Giampaolo Natali
la plastica biodegradabile in poco tempo si trasforma in "letame"
Aggiungo che tale plastica, contrariamente a cio' che raccontano, e'
impossibile utilizzarla per l'umido, visto che chiunque abbia fatto la
spesa almeno una volta sa benissimo che il 99% dei sacchetti che porti
a casa con dentro la verdura e la frutta, sono forati,
Ma proprio no.
Qui non si parla delle retine delle cipolle o delle patate ma di
sacchetti belli e buoni, in "plastica" biodegradabile.
Almeno dalle mie parti si possono (e si devono) usare per l'umido, o
smaltirli come tali.
Anche qui sono in "plastica" biodegradabile, ma di fatto sono fatti di
merda, ci metti dentro carciofi, agrumi con foglia o roba simile, ti
ritrovi a casa con i sacchetti pieni di microbuchi.
A quel punto, cal cacchio che puoi usarli per l'umido.
Risultato: quei sacchetti li' li metti nella spazzatura e per l'umido
usi sacchetti nuovi.
Post by Ludwig
Post by Mardot
Se fosse davvero l'ambiente la vera preoccupazione di chi legifera, la
prima cosa che dovrebbero fare sarebbe di non mettere alcun sacchetto
a disposizione di chi fa la spesa, te lo devi portare da casa, stop.
tada.... ecco il fatto che fsa protestare....
Fai pagare la tassa su una cosa che non inquina e te ne impippi delle
altre porcherie??
Come mai??
non ho capito se sei d'accordo o meno con quelo che ho scritto, dal mio
punto di vista non si dovrebbe pagare, semplicemente perche' non si
dovrebbe provvedere ad alcun sacchetto aggiuntivo
vuoi la verdura o la frutta?
portati da casa il necessario per trasportarla, oppure paghi l'imballo
in piu' (e in tal caso non mi riferisco ad un imballo biodegradabile
monouso, ma una vera borsa che puoi riutilizzare piu' volte)
Post by Ludwig
Post by Mardot
Detto questo, da casa ti porti un bel sacchetto NON biodegradabile,
NON compostabile, ma fatto bene, resistente, che dura un bel po', CHE
COSTA MAGARI 1 o 2 EURI e quindi se lo butti via sai quanto perdi, e
Io è da vari anni che uso sacchetti di tela per la spesa.
Anche io
Post by Ludwig
Ma non posso prezzare ogni arancia appiccicando la etichetta su ognuna,
o ogni singolo cespo di lattuga e radicchio o prezzare ogni singolo
finocchio...
Per questo dovrebbero organizzarsi i vari market con un pesatore, che
poi ti mette la roba nella tua borsa. Dettaglio questo che eviterebbe
l'abominevole abitudine di molta gente (il 99%) di tuccugnare frutta e
verdura che poi non prende. O addirittura di rimuovere foglie di scarto
che non vuole pesare (alias carciofi, cavolfiori, ecc...)
Post by Ludwig
Quindi siamo al punto di partenza e la "tassa" sul sacchetto
compostabile è una cazzata immane che arricchisce solo i furbetti del
quartierino.
E' una cazzata la tassa, ma e' ancora piu' una cazzata il sacchetto.
Occorre abbattere le risorse usate, cercando di riutilizzare il piu'
possibile quelle esistenti, oppure generare prodotti comunque
riutilizzabili. Invece stiamo andando sempre piu' verso il monouso.
Il VETRO, l'ACCIAIO, l'ALLUMINIO, la PLASTICA VERA (non quella merda che
si rompe appena la guardi), questi sono materiali che devremmo usare e
riusare, e usare di nuovo...., materiali che li pulisci e li usi di
nuovo all'infinito oppure fino a loro rottura, senza generare ulteriore
spreco di risorse.
Il mio supermercato è passato ai sacchetti di carta (gratis) con buona pace per tutte le pippe mentali.

ciao
qb
Mardot
2018-01-09 11:25:16 UTC
Permalink
Post by qb_pll
Post by Mardot
Post by Ludwig
Post by Mardot
Post by Giampaolo Natali
la plastica biodegradabile in poco tempo si trasforma in "letame"
Aggiungo che tale plastica, contrariamente a cio' che raccontano, e'
impossibile utilizzarla per l'umido, visto che chiunque abbia fatto la
spesa almeno una volta sa benissimo che il 99% dei sacchetti che porti
a casa con dentro la verdura e la frutta, sono forati,
Ma proprio no.
Qui non si parla delle retine delle cipolle o delle patate ma di
sacchetti belli e buoni, in "plastica" biodegradabile.
Almeno dalle mie parti si possono (e si devono) usare per l'umido, o
smaltirli come tali.
Anche qui sono in "plastica" biodegradabile, ma di fatto sono fatti di
merda, ci metti dentro carciofi, agrumi con foglia o roba simile, ti
ritrovi a casa con i sacchetti pieni di microbuchi.
A quel punto, cal cacchio che puoi usarli per l'umido.
Risultato: quei sacchetti li' li metti nella spazzatura e per l'umido
usi sacchetti nuovi.
Post by Ludwig
Post by Mardot
Se fosse davvero l'ambiente la vera preoccupazione di chi legifera, la
prima cosa che dovrebbero fare sarebbe di non mettere alcun sacchetto
a disposizione di chi fa la spesa, te lo devi portare da casa, stop.
tada.... ecco il fatto che fsa protestare....
Fai pagare la tassa su una cosa che non inquina e te ne impippi delle
altre porcherie??
Come mai??
non ho capito se sei d'accordo o meno con quelo che ho scritto, dal mio
punto di vista non si dovrebbe pagare, semplicemente perche' non si
dovrebbe provvedere ad alcun sacchetto aggiuntivo
vuoi la verdura o la frutta?
portati da casa il necessario per trasportarla, oppure paghi l'imballo
in piu' (e in tal caso non mi riferisco ad un imballo biodegradabile
monouso, ma una vera borsa che puoi riutilizzare piu' volte)
Post by Ludwig
Post by Mardot
Detto questo, da casa ti porti un bel sacchetto NON biodegradabile,
NON compostabile, ma fatto bene, resistente, che dura un bel po', CHE
COSTA MAGARI 1 o 2 EURI e quindi se lo butti via sai quanto perdi, e
Io è da vari anni che uso sacchetti di tela per la spesa.
Anche io
Post by Ludwig
Ma non posso prezzare ogni arancia appiccicando la etichetta su ognuna,
o ogni singolo cespo di lattuga e radicchio o prezzare ogni singolo
finocchio...
Per questo dovrebbero organizzarsi i vari market con un pesatore, che
poi ti mette la roba nella tua borsa. Dettaglio questo che eviterebbe
l'abominevole abitudine di molta gente (il 99%) di tuccugnare frutta e
verdura che poi non prende. O addirittura di rimuovere foglie di scarto
che non vuole pesare (alias carciofi, cavolfiori, ecc...)
Post by Ludwig
Quindi siamo al punto di partenza e la "tassa" sul sacchetto
compostabile è una cazzata immane che arricchisce solo i furbetti del
quartierino.
E' una cazzata la tassa, ma e' ancora piu' una cazzata il sacchetto.
Occorre abbattere le risorse usate, cercando di riutilizzare il piu'
possibile quelle esistenti, oppure generare prodotti comunque
riutilizzabili. Invece stiamo andando sempre piu' verso il monouso.
Il VETRO, l'ACCIAIO, l'ALLUMINIO, la PLASTICA VERA (non quella merda che
si rompe appena la guardi), questi sono materiali che devremmo usare e
riusare, e usare di nuovo...., materiali che li pulisci e li usi di
nuovo all'infinito oppure fino a loro rottura, senza generare ulteriore
spreco di risorse.
Il mio supermercato è passato ai sacchetti di carta (gratis) con buona pace per tutte le pippe mentali.
"gratis" non c'è nulla..... ;-)
Gi
2018-01-09 13:57:12 UTC
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Post by Mardot
"gratis" non c'è nulla..... ;-)
Eppure c'è ancora gente, tanta gente, convinta che ci siano reti televisive
gratuite.
Per non dire di peggio, eh

Gi


---
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http://www.avg.com
Mardot
2018-01-09 14:08:40 UTC
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Post by Gi
Post by Mardot
"gratis" non c'è nulla..... ;-)
Eppure c'è ancora gente, tanta gente, convinta che ci siano reti
televisive gratuite.
Per non dire di peggio, eh
Proprio stamane riflettevo con un collega sull'assurdita' della
pubblicita', e la relativa influenza sui prezzi. Ne venivamo da un
incontro mirato a calcolare alcuni costi diretti e indiretti su certi
nostri prodotti e servizi, quindi dalla macchinetta del caffe' e' sorta
spontanea la condivisione di questo concetto.

In pratica oggi siamo nella situazione in cui un prodotto viene
pubblicizzato in radio e in tv.
Dopodiche' in radio e in tv sono pubblicizzati alcuni social, website e
altre piattaforme internet.
Su tali social, website e altre piattaforme internet sono nuovamente
pubblicizzati, spesso, gli stessi prodotti pubblicizzati in radio e in tv.

Siccome il prezzo di un prodotto alla fine deve coprire tutti i costi e
generare il necessario margine, la gente ha presente qual e' la fetta di
prezzo che paga per coprire i costi pubblicitari?
DDV
2018-01-09 14:15:27 UTC
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Post by Mardot
Siccome il prezzo di un prodotto alla fine deve coprire tutti i costi e
generare il necessario margine, la gente ha presente qual e' la fetta di
prezzo che paga per coprire i costi pubblicitari?
Non riesco a quantificarla, ma suppongo sia molto alta e te lo dice una, che fa una vita da bestie, perché appena arriva una pubblicità cambio programma, così alla fine non vedo una cippa e in più mi faccio un mucchio di nervoso, perché la pago sul prodotto finale, nonostante la rifiuti nel modo più totale:-(

DDV
Mardot
2018-01-09 14:34:43 UTC
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Post by DDV
Post by Mardot
Siccome il prezzo di un prodotto alla fine deve coprire tutti i costi e
generare il necessario margine, la gente ha presente qual e' la fetta di
prezzo che paga per coprire i costi pubblicitari?
Non riesco a quantificarla, ma suppongo sia molto alta e te lo dice una, che fa una vita da bestie, perché appena arriva una pubblicità cambio programma, così alla fine non vedo una cippa e in più mi faccio un mucchio di nervoso, perché la pago sul prodotto finale, nonostante la rifiuti nel modo più totale:-(
In realta' anche in questo caso io penso che sia tutto riconducibile a
una questione di educazione famigliare.

Premesso che la pubblicita' mi fa comodo per vari motivi:
- posso andare a fare pipi'
- posso fare zapping su altre tv (anche se guardo pochissima tv in
generale)
- posso chattare sul telefonino
- posso guardare FB sul telefonino

Insomma, posso fare tutte quelle cose che durante la visione del
programma non posso/voglio fare, io penso che l'essere piu' o meno
sensibile alla pubblicita', alle mode, agli "altri", sia soprattutto una
questione di educazione famigliare.

I miei genitori (operaio e infermiera, quindi le possibilita' economiche
erano meno che basic) mi hanno sempre insegnato a scegliere cosa
comprare in base a:
- il reale fabbisogno che provavo nei confronti del bene
- il gusto personale
- non guardare cosa hanno gli altri, se non per capire una cosa come
funziona
- MA SOPRATTUTTO, non aspettare MAI gli sconti, i saldi, ecc...
comprare SEMPRE e SOLO quando si ha bisogno di una cosa, evitando gli
acquisti a ridosso delle feste

Insomma, il classico sistema dove vai a comprare se hai bisogno di
qualcosa, non che vai a fare un giro e ti fai venire in mente cosa
comprare guardando le vetrine o gli scaffali.

Inoltre mi hanno sempre fatto attendere abbastanza prima di soddisfare
il mio bisogno, per farmi capire che una cosa occorre guadagnarsela, non
solo a livello economico.

Avendomi allevato con questi principi, faccio scelte spesso che non
seguono le mode, che soddisfano al 100% il mio fabbisogno e, importante,
compero solo quello di cui sento il bisogno, quando sento il bisogno.

Questo non significa che non compero cose moderne, tuttaltro, ma le
scelgo in base al mio gusto e in base al reale fabbisogno. mi verrebbe
da fare il classico esempio dell'iPhone che tutti ce lo devono avere, ma
ne ho altri mille analoghi.... nello sport, nella musica,
nell'abbigliamento, ecc....
DDV
2018-01-10 07:24:16 UTC
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Post by Mardot
Post by DDV
Non riesco a quantificarla, ma suppongo sia molto alta e te lo dice una, che fa una vita da bestie, perché appena arriva una pubblicità cambio programma, così alla fine non vedo una cippa e in più mi faccio un mucchio di nervoso, perché la pago sul prodotto finale, nonostante la rifiuti nel modo più totale:-(
In realta' anche in questo caso io penso che sia tutto riconducibile a
una questione di educazione famigliare.
!
Post by Mardot
- posso andare a fare pipi'
Ogni 10 minuti?
Meglio usare un pannolone :-D
Post by Mardot
- posso fare zapping su altre tv (anche se guardo pochissima tv in
generale)
Faccio zapping, trovo altra pubblicità, ricambio programma, quando ne trovo uno senza pubblicità lo guardo un po', nel frattempo non mi ricordo più il numero del canale che stavo seguendo, perdo 10 minuti a ritrovarlo e m'inca°°o come una iena...
Post by Mardot
- posso chattare sul telefonino
Non chatto, faccio le parole crociate
Post by Mardot
- posso guardare FB sul telefonino
Non frequento FB, ma mi piacerebbe seguire un programma senza interruzioni:-)
Post by Mardot
Insomma, posso fare tutte quelle cose che durante la visione del
programma non posso/voglio fare, io penso che l'essere piu' o meno
sensibile alla pubblicita', alle mode, agli "altri", sia soprattutto una
questione di educazione famigliare.
Scusa se taglio il tuo vademecum sull'educazione "acquistatoria" che hai ricevuto, perché mi fai "leggermente" sorridere :-D
Post by Mardot
I miei genitori (operaio e infermiera, quindi le possibilita' economiche
erano meno che basic) mi hanno sempre insegnato a scegliere cosa
- il reale fabbisogno che provavo nei confronti del bene
perché, pur provenendo da una famiglia molto più benestante della tua, ricordo che le ultime scarpe che mi comprò mio padre in terza media, un bellissimo paio di mocassini stringati in camoscio grigio, che mi piaceva da morire, erano del numero 38.

Inutile dire che a quei tempi avevo il 36 e mezzo di piede, mantenni la stessa misura per moltissimi anni e che fu l'ultima volta che permisi a mio padre di accompagnarmi a comprare un paio di scarpe...

Figurati se non m'hanno insegnato a comprare oculatamente:-D

DDV
Mardot
2018-01-10 07:47:53 UTC
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Post by DDV
Post by Mardot
Post by DDV
Non riesco a quantificarla, ma suppongo sia molto alta e te lo dice una, che fa una vita da bestie, perché appena arriva una pubblicità cambio programma, così alla fine non vedo una cippa e in più mi faccio un mucchio di nervoso, perché la pago sul prodotto finale, nonostante la rifiuti nel modo più totale:-(
In realta' anche in questo caso io penso che sia tutto riconducibile a
una questione di educazione famigliare.
!
Post by Mardot
- posso andare a fare pipi'
Ogni 10 minuti?
Meglio usare un pannolone :-D
Non ho detto che ad ogni stacco pubblicitario faccio pipi'!
Post by DDV
Post by Mardot
- posso fare zapping su altre tv (anche se guardo pochissima tv in
generale)
Faccio zapping, trovo altra pubblicità, ricambio programma, quando ne trovo uno senza pubblicità lo guardo un po', nel frattempo non mi ricordo più il numero del canale che stavo seguendo, perdo 10 minuti a ritrovarlo e m'inca°°o come una iena...
Questo capita anche a me, soprattutto da quando c'e' il digitale
terrestre. Sicuramente e' sintomo da rincoglionimento da vecchiaia, ma
anche un po' perche' guardiamo poco la tv. Conosco gente che conosce a
memoria il numero di quasi tutti i canali....
Post by DDV
Post by Mardot
- posso chattare sul telefonino
Non chatto, faccio le parole crociate
Quelle le faccio in montagna, dove ho la raccolta che mio suocero mi ha
lasciato in eredita'. Nelle vacanze di Natale ho spazzolato una
Settimana del luglio '98
Post by DDV
Post by Mardot
- posso guardare FB sul telefonino
Non frequento FB, ma mi piacerebbe seguire un programma senza interruzioni:-)
evabbe'
Post by DDV
Post by Mardot
Insomma, posso fare tutte quelle cose che durante la visione del
programma non posso/voglio fare, io penso che l'essere piu' o meno
sensibile alla pubblicita', alle mode, agli "altri", sia soprattutto una
questione di educazione famigliare.
Scusa se taglio il tuo vademecum sull'educazione "acquistatoria" che hai ricevuto, perché mi fai "leggermente" sorridere :-D
Ti fara' anche ridere, ma forse non sono riuscito a far passare un
concetto. Secondo me l'essere piu' o meno immune alla pubblicita' non e'
un fattore legato al ceto, piuttosto e' un atteggiamento che l'individuo
sviluppa, in base all'educazione ricevuta.
Post by DDV
Post by Mardot
I miei genitori (operaio e infermiera, quindi le possibilita' economiche
erano meno che basic) mi hanno sempre insegnato a scegliere cosa
- il reale fabbisogno che provavo nei confronti del bene
perché, pur provenendo da una famiglia molto più benestante della tua, ricordo che le ultime scarpe che mi comprò mio padre in terza media, un bellissimo paio di mocassini stringati in camoscio grigio, che mi piaceva da morire, erano del numero 38.
Inutile dire che a quei tempi avevo il 36 e mezzo di piede, mantenni la stessa misura per moltissimi anni e che fu l'ultima volta che permisi a mio padre di accompagnarmi a comprare un paio di scarpe...
Vedi, quello che hai raccontato e' un altro tipo di oculatezza rispetto
al mio metodo. Nel caso specifico, avendo un figlio che ha 11 anni e il
39,5 di piede, adotto un'altra tattica.

Siccome ritengo che la scarpa debba essere del numero giusto, dato che
una scarpa troppo grande puo' provocare cadute o anche difetti nel
camminare, gli compro scarpe non troppo costose, eventualmente una bella
scarpa l'anno. Cosi' posso cambiarle appena vengono piccole, passando ai
cugini le vecchie.

Il vero salasso per quanto riguarda l'abbigliamento dei figli e' lo
sport. Tra sci e bici spendo almeno tanto quanto spenderei a crescerne
un altro!
Post by DDV
Figurati se non m'hanno insegnato a comprare oculatamente:-D
L'importante per me e' avere un senso logico, riflettere su cio' che si
fa. Poi uno puo' anche fare la spesa folle, ma sempre in maniera
cosciente, riflessiva e consapevole.

Il sistema attuale, con un bombardamento continuo in tv, in radio, sul
web a suon di banner, ecc... condito con la mostruosa semplicita' del
"click and pay", induce l'individuo a spendere in maniera del tutto
inconsapevole o quasi. Un po' come gli acquisti a rate, che in un mondo
perfetto (almeno per me) dovrebbero essere banditi. Come dice mio padre,
se non hai i soldi per comprarti una cosa, ne stai senza. :-)
DDV
2018-01-10 20:03:06 UTC
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Post by Mardot
L'importante per me e' avere un senso logico, riflettere su cio' che si
fa. Poi uno puo' anche fare la spesa folle, ma sempre in maniera
cosciente, riflessiva e consapevole.
Perfettamente d'accordo.
Post by Mardot
Il sistema attuale, con un bombardamento continuo in tv, in radio, sul
web a suon di banner, ecc... condito con la mostruosa semplicita' del
"click and pay", induce l'individuo a spendere in maniera del tutto
inconsapevole o quasi. Un po' come gli acquisti a rate, che in un mondo
perfetto (almeno per me) dovrebbero essere banditi. Come dice mio padre,
se non hai i soldi per comprarti una cosa, ne stai senza. :-)
Giustissimo! però una volta nella vita ho contravvenuto alla regola e ho passato un'estate nella più assoluta indigenza, spendendo £ 20,000 al mese + £ 3.000 di paraurti al motore per comprare un solex (con le mie finanze una vespa non me la sarei mai potuta permettere), dato che i miei genitori m'avevano detto che per i 18'anni avrei avuto la macchina, ma il motorino MAI...

La mia ripulsa verso la pubblicità è dovuta al mio rifiuto di qualsiasi condizionamento palese o occulto che sia, nonostante mi renda conto di non esserne totalmente immune. Mi capita a volte di provare qualche prodotto, attratta dalle fantasmagoriche proprietà elencate in etichetta, poi torno (inca°°atissima per la mia dabbenaggina) a usare le solite cose di sempre.

Purtroppo i bambini sono quelli più esposti ai condizionamenti della pubblicità e i prodotti a loro dedicati sono spesso delle grandi truffe. Aperta la scatola agognata, dopo che sono stati imboniti dalle prestazioni mirabolanti di determinati giocattoli, restano amaramente delusi e i donatori altrettanto inca°°ati dalla pochezza del contenuto:-(

DDV
Mardot
2018-01-11 08:46:27 UTC
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Post by DDV
Giustissimo! però una volta nella vita ho contravvenuto alla regola e ho passato un'estate nella più assoluta indigenza, spendendo £ 20,000 al mese + £ 3.000 di paraurti al motore per comprare un solex (con le mie finanze una vespa non me la sarei mai potuta permettere), dato che i miei genitori m'avevano detto che per i 18'anni avrei avuto la macchina, ma il motorino MAI...
grande! :-)
Post by DDV
La mia ripulsa verso la pubblicità è dovuta al mio rifiuto di qualsiasi condizionamento palese o occulto che sia, nonostante mi renda conto di non esserne totalmente immune. Mi capita a volte di provare qualche prodotto, attratta dalle fantasmagoriche proprietà elencate in etichetta, poi torno (inca°°atissima per la mia dabbenaggina) a usare le solite cose di sempre.
invece la mia repulsione verso la pubblicita' qualche volta mi fa fare
qualche cazzata, perche' e' ovvio che non tutto e' cacca... pero' sono i
rischi del mestiere....
Post by DDV
Purtroppo i bambini sono quelli più esposti ai condizionamenti della pubblicità e i prodotti a loro dedicati sono spesso delle grandi truffe. Aperta la scatola agognata, dopo che sono stati imboniti dalle prestazioni mirabolanti di determinati giocattoli, restano amaramente delusi e i donatori altrettanto inca°°ati dalla pochezza del contenuto:-(
i bambini sono vittime e allo stesso tempo esche, a dimostrazione di
quanto stronzi siano i pubblicitari

le pubblicita' di alcuni prodotti per bambini sono al limite del legale
in certi casi

non parliamo di quando invece li usano come esca (ad esempio per le
donazioni, quando fanno vedere i bambini malati o peggio), pensa che mio
figlio per una di queste pubblicita' giorni fa mi ha chiesto di cambiare
canale perche' quei bambini gli facevano pena e lui non sapeva come
aiutarli, a 11 anni e' gia' piu' intelligente di questi maiali della tv
DDV
2018-01-11 12:40:42 UTC
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Post by Mardot
invece la mia repulsione verso la pubblicita' qualche volta mi fa fare
qualche cazzata, perche' e' ovvio che non tutto e' cacca... pero' sono i
rischi del mestiere....
Anche a me, purtroppo:-D
Post by Mardot
i bambini sono vittime e allo stesso tempo esche, a dimostrazione di
quanto stronzi siano i pubblicitari
Alt, i pubblicitari fanno il loro mestiere, dovrebbe spettare ai preposti al controllo della pubblicita' malata fermarla, invece passa tutto, ma il problema più grande sono i consumatori che la guardano e, più fa schifo, più la segue.
Post by Mardot
le pubblicita' di alcuni prodotti per bambini sono al limite del legale
in certi casi
verissimo
Post by Mardot
non parliamo di quando invece li usano come esca (ad esempio per le
donazioni, quando fanno vedere i bambini malati o peggio), pensa che mio
figlio per una di queste pubblicita' giorni fa mi ha chiesto di cambiare
canale perche' quei bambini gli facevano pena e lui non sapeva come
aiutarli, a 11 anni e' gia' piu' intelligente di questi maiali della tv
Appunto, dove'è l'authority preposta ai controlli?

DDV
Huyg
2018-01-11 23:13:13 UTC
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Post by DDV
Post by Mardot
i bambini sono vittime e allo stesso tempo esche, a dimostrazione di
quanto stronzi siano i pubblicitari
Alt, i pubblicitari fanno il loro mestiere, dovrebbe spettare ai preposti al
controllo della pubblicita' malata fermarla, invece passa tutto, ma il
problema più grande sono i consumatori che la guardano e, più fa schifo, più
la segue.
Post by Mardot
le pubblicita' di alcuni prodotti per bambini sono al limite del legale
in certi casi
verissimo
Post by Mardot
non parliamo di quando invece li usano come esca (ad esempio per le
donazioni, quando fanno vedere i bambini malati o peggio), pensa che mio
figlio per una di queste pubblicita' giorni fa mi ha chiesto di cambiare
canale perche' quei bambini gli facevano pena e lui non sapeva come
aiutarli, a 11 anni e' gia' piu' intelligente di questi maiali della tv
Appunto, dove'è l'authority preposta ai controlli?
Perdonatemi, ma davvero qui non sapete di cosa parlate. Io finora non
ero intervenuto perché alla fine il discorso è lunghissimo e ognuno è
libero di pensarla come vuole, anche se metà buona della mia vita da
ricercatore universitario è dedicata agli stereotipi sulla
comunicazione e su come diventano profezia che si autoadempie.

Però sullo IAP sbagliate di grosso, è uno dei rarissimi casi in cui c'è
un codice aggiornato, condiviso, rispettato e un'autorità con un
procedimento snello ed efficace. Non è vero che passa tutto, e i
controlli vengono fatti eccome. Tra l'altro, non poca giurisprudenza è
facilmente consultabile sul sito dello IAP, e ci potete tranquillamente
trovare motivazioni e approfondimenti dei perché sì e dei perché no di
ogni spot. Poi potete dissentire, ma certo in questo caso non può
valere il discorso del "dove sono i controlli quando servono". Mica è
l'ordine dei giornalisti, che ne è l'esatto negativo, e che ha una
frequenza e un'efficacia di intervento ai limiti del grottesco.

(se vi interessano pubblicazioni scientifiche sull'argomento chiedete
pure, anche se potrei avere conflitti di interessi...)
DDV
2018-01-12 08:21:52 UTC
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Post by Huyg
Post by DDV
Appunto, dove'è l'authority preposta ai controlli?
Perdonatemi, ma davvero qui non sapete di cosa parlate. Io finora non
ero intervenuto perché alla fine il discorso è lunghissimo e ognuno è
libero di pensarla come vuole,
Ci mancherebbe! la tua opinione è invece molto gradita.

anche se metà buona della mia vita da
Post by Huyg
ricercatore universitario è dedicata agli stereotipi sulla
comunicazione e su come diventano profezia che si autoadempie.
Ecco, un riassunto sarebbe per me mooolto interessante.
Post by Huyg
Però sullo IAP sbagliate di grosso, è uno dei rarissimi casi in cui c'è
un codice aggiornato, condiviso, rispettato e un'autorità con un
procedimento snello ed efficace. Non è vero che passa tutto, e i
controlli vengono fatti eccome. Tra l'altro, non poca giurisprudenza è
facilmente consultabile sul sito dello IAP, e ci potete tranquillamente
trovare motivazioni e approfondimenti dei perché sì e dei perché no di
ogni spot. Poi potete dissentire, ma certo in questo caso non può
valere il discorso del "dove sono i controlli quando servono". Mica è
l'ordine dei giornalisti, che ne è l'esatto negativo, e che ha una
frequenza e un'efficacia di intervento ai limiti del grottesco.
Quindi le poche pubblicità che dato il costante martellamento (vedi quella patetica e assolutamente menzognera del conad) sono costretta a subire, sono eticamente motivate.

Personalmente non sono la persona più adatta a giudicare, proprio perché evito la pubblicità come la peste, ma ai due artigiani di divani e divani che becco su tutti i canali facendo zapping per evitarli, sparerei metaforicamente in fronte e considero la pubblicità della fabbrica in questione, basata su sconti della metà della metà, un'allucinante presa per i fondelli, che mi irrita profondamente e mi irrita ancor di più dover constatare che funziona alla grande, visto che si stanno espandendo in tutta italia.
Post by Huyg
(se vi interessano pubblicazioni scientifiche sull'argomento chiedete
pure, anche se potrei avere conflitti di interessi...)
Be', puoi linkarne qualcuno: sarebbe interessante conoscere le tecniche di chi lavora per lobotomizzarci:-(

DDV
Huyg
2018-01-12 16:03:15 UTC
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Post by DDV
Post by Huyg
Post by DDV
Appunto, dove'è l'authority preposta ai controlli?
Perdonatemi, ma davvero qui non sapete di cosa parlate. Io finora non
ero intervenuto perché alla fine il discorso è lunghissimo e ognuno è
libero di pensarla come vuole,
Ci mancherebbe! la tua opinione è invece molto gradita.
anche se metà buona della mia vita da
Post by Huyg
ricercatore universitario è dedicata agli stereotipi sulla
comunicazione e su come diventano profezia che si autoadempie.
Ecco, un riassunto sarebbe per me mooolto interessante.
Ti potrei consigliare qualche testo (anche mio :oÞ) ma se devo fare un
riassunto davvero stringato, i punti sono sostanzialmente due:

1) il rapporto strutturale di una società con i media di massa: fin da
quando si inizia a parlare di mass media (diciamo inizio Novecento)
emergono posizioni fortemente critiche, che considerano i mass media in
grado di manipolare chiunque e soprattutto di azzerare ogni possibile
resistenza (non a caso la "teoria" che afferma questo viene chiamata
"dell'ago ipodermico" o "del proiettile magico"). Questo clima di
diffidenza - se non di ostilità - verso i mass media ha in qualche modo
settato una visione della comunicazione come qualcosa di superfluo e
pericoloso. In questo contesto, la pubblicità è diventata - in
particolare dopo il 1956 - il "cattivo" ideale, perché oltre a
manipolare ti mette pure le mani in tasca. E in Italia in particolar
modo, perché la pubblicità, figlia diretta dell'industrializzazione
mediante l'iniziativa imprenditoriale (leggasi: essendo strutturalmente
un mezzo per far soldi), non era vista di buon occhio né dai comunisti
né dai cattolici, che erano (e sostanzialmente sono) i due principali
filoni culturali.
Il punto è che questa visione implica una concezione arcaica sia del
sistema della comunicazione, sia della ratio del consumatore, sia della
funzione dell'acquisto, sia - in ultima analisi - della concezione
stessa del mercato. La classica domanda alla quale gli studenti
rimangono con la bocca spalancata: ma tu quante pubblicità di detersivo
hai visto? E quale hai comprato? E gli altri proiettili magici come hai
fatto a schivarli?
Risposta classica: beh, perché io ho un livello culturale superiore, ma
la casalinga di Voghera invece...
Risposta classica mia: e la casalinga di Voghera secondo te compra un
flacone di tutto?
Risposta finale dello studente: ...

2) Il problema della QUALITA' (che voi accennate), sempre enormemente
sottovalutato: quando si parla di pubblicità si tende a fare un unico
calderone nel quale rientrano sia le grandi campagne di Nike e Coca
Cola, sia la società veneta di rinnovabili che ha piazzato sui
cartelloni una gnocca con le brocche di fuori sopra un pannello
fotovoltaico, con il viso che mostrava indiscutibilmente che era a un
passo dal raggiungere l'estasi sessuale strofinandosi su un così bel
ritrovato tecnologico - oltretutto sentendosi anche amica del pianeta,
storico afrodisiaco (campagna bloccata dopo una settimana dallo IAP).
E invece no: ci sono ovviamente pubblicità meravigliose e pubblicità
terribili, e tutto l'arco in mezzo. Il punto qual è? Che più si batte
sul punto 1, e più gli investitori in pubblicità chiederanno alle
agenzie pubblicità orribili, perché convinti che sono più efficaci! E'
qui che di fatto la profezia si autoadempie. Ma il punto è che non è
vero!
Post by DDV
Post by Huyg
Però sullo IAP sbagliate di grosso, è uno dei rarissimi casi in cui c'è
un codice aggiornato, condiviso, rispettato e un'autorità con un
procedimento snello ed efficace. Non è vero che passa tutto, e i
controlli vengono fatti eccome. Tra l'altro, non poca giurisprudenza è
facilmente consultabile sul sito dello IAP, e ci potete tranquillamente
trovare motivazioni e approfondimenti dei perché sì e dei perché no di
ogni spot. Poi potete dissentire, ma certo in questo caso non può
valere il discorso del "dove sono i controlli quando servono". Mica è
l'ordine dei giornalisti, che ne è l'esatto negativo, e che ha una
frequenza e un'efficacia di intervento ai limiti del grottesco.
Quindi le poche pubblicità che dato il costante martellamento (vedi quella
patetica e assolutamente menzognera del conad) sono costretta a subire, sono
eticamente motivate.
Faccio il puntiglioso: qui si parla
1) di deontologia, non di etica, quindi del precipitato professionale
dell'etica, e
2) non di campagne eticamente motivate, ma di campagne eticamente non
immotivate.
Non dimentichiamoci che il valore etico di riferimento della pubblicità
non è la verità (valore di riferimento, invece, del giornalismo) ma la
non ingannevolezza.
Art. 1 e 2 del codice:
http://www.iap.it/codice-e-altre-fonti/il-codice/
Post by DDV
Personalmente non sono la persona più adatta a giudicare, proprio perché
evito la pubblicità come la peste, ma ai due artigiani di divani e divani che
becco su tutti i canali facendo zapping per evitarli, sparerei
metaforicamente in fronte e considero la pubblicità della fabbrica in
questione, basata su sconti della metà della metà, un'allucinante presa per i
fondelli, che mi irrita profondamente e mi irrita ancor di più dover
constatare che funziona alla grande, visto che si stanno espandendo in tutta
italia.
Lì si potrebbe introdurre una sottigliezza, ma sì, è un buon esempio:
sia perché in una parola spieghi il concetto di target (che
evidentemente non sei tu), sia perché... ti sbagli di marca! Allora
forse non è così facile penetrare nelle menti delle genti, se anche una
pubblicità così martellante, al dunque, non ha fissato il nome della
marca nella mente del pubblico...
Post by DDV
Post by Huyg
(se vi interessano pubblicazioni scientifiche sull'argomento chiedete
pure, anche se potrei avere conflitti di interessi...)
Be', puoi linkarne qualcuno: sarebbe interessante conoscere le tecniche di
chi lavora per lobotomizzarci:-(
DDV
DDV
2018-01-13 19:29:30 UTC
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Post by Huyg
E invece no: ci sono ovviamente pubblicità meravigliose e pubblicità
terribili, e tutto l'arco in mezzo. Il punto qual è? Che più si batte
sul punto 1, e più gli investitori in pubblicità chiederanno alle
agenzie pubblicità orribili, perché convinti che sono più efficaci! E'
qui che di fatto la profezia si autoadempie. Ma il punto è che non è
vero!
Ecco, appunto ed è per questo che combatto la mia faticosissima battaglia personale per ignorare la pubblicita'.
A che pro sorbirmele tutte?
Per trovare quella ben fatta in mezzo alle schifezze?
Io nel dubbio, mi astengo, anche se sta diventando più un lavoro, di una protesta:-(
Post by Huyg
Faccio il puntiglioso: qui si parla
1) di deontologia, non di etica, quindi del precipitato professionale
dell'etica, e
2) non di campagne eticamente motivate, ma di campagne eticamente non
immotivate.
Ah, è codesto che fa la differenza?

Quelle finesse! anzi quelle raffinement:-(
Post by Huyg
Non dimentichiamoci che il valore etico di riferimento della pubblicità
non è la verità (valore di riferimento, invece, del giornalismo) ma la
non ingannevolezza.
Aha, però di messaggi ingannevoli ce ne sono un bel po', mi pare...
Post by Huyg
sia perché in una parola spieghi il concetto di target (che
evidentemente non sei tu), sia perché... ti sbagli di marca! Allora
forse non è così facile penetrare nelle menti delle genti, se anche una
pubblicità così martellante, al dunque, non ha fissato il nome della
marca nella mente del pubblico...
Il fatto che io abbia sbagliato marca mi ricompensa degli sforzi che faccio per mantenermi fuori dal gregge degli indottrinati. La pubblicità che citi non ha fatto presa su di me, per il semplice motivo che la rifiuto in toto.
Dovessi comprare un divano, probabilmente farei come ho sempre fatto, guardando le vetrine dei vari mobilieri, consultando riviste specializzate, ora ci aggiungerei una ricerca sul web.

Per inciso, se una fabbrica continua a propormi sconti su sconti, come minimo mi fa pensare alla loro disonesta', perche' significa che i loro prezzi iniziali sono gonfiati e la loro merce vale esattamente il prezzo scontato...

Ma si sa, il principio della pubblicita' e' la NON INGANNEVOLEZZA :-(

DDV
Huyg
2018-01-14 00:25:53 UTC
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Post by DDV
Post by Huyg
E invece no: ci sono ovviamente pubblicità meravigliose e pubblicità
terribili, e tutto l'arco in mezzo. Il punto qual è? Che più si batte
sul punto 1, e più gli investitori in pubblicità chiederanno alle
agenzie pubblicità orribili, perché convinti che sono più efficaci! E'
qui che di fatto la profezia si autoadempie. Ma il punto è che non è
vero!
Ecco, appunto ed è per questo che combatto la mia faticosissima battaglia
personale per ignorare la pubblicita'. A che pro sorbirmele tutte?
Per trovare quella ben fatta in mezzo alle schifezze?
Io nel dubbio, mi astengo, anche se sta diventando più un lavoro, di una protesta:-(
Post by Huyg
Faccio il puntiglioso: qui si parla
1) di deontologia, non di etica, quindi del precipitato professionale
dell'etica, e
2) non di campagne eticamente motivate, ma di campagne eticamente non
immotivate.
Ah, è codesto che fa la differenza?
Quelle finesse! anzi quelle raffinement:-(
Ma è una differenza gigantesca! La pubblicità è promozione, è fiction,
è strutturalmente la capacità di rivestire di desiderio l'utilità
pragmatica di una marca. E' come dire che un film o uno show televisivo
debbano raccontare sempre la stretta verità: e perché?
Post by DDV
Post by Huyg
Non dimentichiamoci che il valore etico di riferimento della pubblicità
non è la verità (valore di riferimento, invece, del giornalismo) ma la
non ingannevolezza.
Aha, però di messaggi ingannevoli ce ne sono un bel po', mi pare...
Per esempio?
Post by DDV
Post by Huyg
sia perché in una parola spieghi il concetto di target (che
evidentemente non sei tu), sia perché... ti sbagli di marca! Allora
forse non è così facile penetrare nelle menti delle genti, se anche una
pubblicità così martellante, al dunque, non ha fissato il nome della
marca nella mente del pubblico...
Il fatto che io abbia sbagliato marca mi ricompensa degli sforzi che faccio
per mantenermi fuori dal gregge degli indottrinati. La pubblicità che citi
non ha fatto presa su di me, per il semplice motivo che la rifiuto in toto.
Dovessi comprare un divano, probabilmente farei come ho sempre fatto,
guardando le vetrine dei vari mobilieri, consultando riviste specializzate,
ora ci aggiungerei una ricerca sul web.
E tu credi che il consumatore italiano faccia qualcosa di diverso da
questo?
Post by DDV
Per inciso, se una fabbrica continua a propormi sconti su sconti, come minimo
mi fa pensare alla loro disonesta', perche' significa che i loro prezzi
iniziali sono gonfiati e la loro merce vale esattamente il prezzo scontato...
E tu credi:
1) di essere la sola a fare questo ragionamento e
2) che chi non dovesse farlo entrerebbe nei negozi P&S come automi
senza accorgersi se il prodotto è di qualità bassa?
Post by DDV
Ma si sa, il principio della pubblicita' e' la NON INGANNEVOLEZZA :-(
Davvero non capisco l'ironia né il disappunto. Credi che la non
ingannevolezza sia un valore di poco conto?
la mente elastica ®©
2018-01-14 07:26:15 UTC
Permalink
Post by Huyg
Post by DDV
Aha, però di messaggi ingannevoli ce ne sono un bel po', mi pare...
Per esempio?
Spiegami perche' lo spot televisivo di questo prodotto rientrerebbe nella
categoria dei messaggi non-ingannevoli:

https://www.dmcshop.it/handy-heater.html?r=GOOGLE&gclid=EAIaIQobChMI48Tov_XW2AIVSF8ZCh0b0A9xEAAYASAAEgLjmfD_BwE
--
http://www.kiva.org http://www.wwoof.it
http://www.superzeta.it https://zerowastehome.com/
-> Sei bannato da questo sito <-
Per il ng it.hobby.hi-fi: a*fan*ulo 'sta ca**o di
hifi/hiend, tutte put*an*te.
Adotta un rottame.
C/++/#, .net, wxWidgets, GTK, CodeTyphon, Firebird, Oracle &
altro.
La troppa confidenza fa perdere la riverenza.
Peccato per le basse parecchio castrate, ma sono Monitor
[Don Fizzy]
Occhio a come rispondi, perche' sei gia' a bordo killist,
solo per la tua simpatia. [sandro]
Prova tu a fare qualcosa di meglio se sei così bravo...
[microfast]
Huyg
2018-01-14 10:28:42 UTC
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Post by la mente elastica ®©
Post by Huyg
Post by DDV
Aha, però di messaggi ingannevoli ce ne sono un bel po', mi pare...
Per esempio?
Spiegami perche' lo spot televisivo di questo prodotto rientrerebbe nella
https://www.dmcshop.it/handy-heater.html?r=GOOGLE&gclid=EAIaIQobChMI48Tov_XW2AIVSF8ZCh0b0A9xEAAYASAAEgLjmfD_BwE
Io adoro gli spot dei prodotti americani che fanno leva su valori e usi
che in Italia non ci sono, tendenzialmente doppiati male e quasi
grotteschi, perché come spesso capita quando una cosa è esageratamente
brutta travalica la qualità e diventa divertente. Ciò detto:
1) non ricordo nei dettagli lo spot, ma non mi pare di ricordare
messaggi ingannevoli;
2) se ritieni, anche tu puoi segnalarlo gratuitamente al comitato di
controllo: art. 36 c.a.c.c. (sì, porelli: dopo il cambio di
denominazione il codice è diventato CACC).
la mente elastica ®©
2018-01-14 10:47:46 UTC
Permalink
Post by Huyg
1) non ricordo nei dettagli lo spot, ma non mi pare di ricordare
messaggi ingannevoli;
A soli 29 Euro.. lo trovi a 16 da altri venditori.
La stufa elettrica a bassissimo consumo, abbatte il costo dell'energia
elettrica... speriamo che facciano quella da 100 W... che consuma ancora meno.
Attaccala direttamente alla presa elettrica e scalda in breve tempo ambienti
fino a 23 metri quadrati... i ventitre metriquadri forse devono essere ermetici.
Post by Huyg
2) se ritieni, anche tu puoi segnalarlo gratuitamente al comitato di
controllo: art. 36 c.a.c.c. (sì, porelli: dopo il cambio di
denominazione il codice è diventato CACC).
Lo stanno segnalando qui:
https://www.altroconsumo.it/casa-energia/riscaldamento/news/handy-heater... non
basta?
--
http://www.kiva.org http://www.wwoof.it
http://www.superzeta.it https://zerowastehome.com/
-> Sei bannato da questo sito <-
Per il ng it.hobby.hi-fi: a*fan*ulo 'sta ca**o di
hifi/hiend, tutte put*an*te.
Adotta un rottame.
C/++/#, .net, wxWidgets, GTK, CodeTyphon, Firebird, Oracle &
altro.
La troppa confidenza fa perdere la riverenza.
Peccato per le basse parecchio castrate, ma sono Monitor
[Don Fizzy]
Occhio a come rispondi, perche' sei gia' a bordo killist,
solo per la tua simpatia. [sandro]
Prova tu a fare qualcosa di meglio se sei così bravo...
[microfast]
Huyg
2018-01-14 16:47:32 UTC
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Post by la mente elastica ®©
Post by Huyg
1) non ricordo nei dettagli lo spot, ma non mi pare di ricordare
messaggi ingannevoli;
A soli 29 Euro.. lo trovi a 16 da altri venditori.
La stufa elettrica a bassissimo consumo, abbatte il costo dell'energia
elettrica... speriamo che facciano quella da 100 W... che consuma ancora
meno. Attaccala direttamente alla presa elettrica e scalda in breve tempo
ambienti fino a 23 metri quadrati... i ventitre metriquadri forse devono
essere ermetici.
Ok, qui stiamo ai dettagli (anzi, il primo punto che segnali è proprio
strutturalmente incontestabile). Sarebbe un po' diverso se il messaggio
sostenesse che tu puoi scaldare l'intera casa con quello, se mostrasse
persone in costume da bagno in una stanza con la finestra aperta e
fuori il gelo, e cose così.
Post by la mente elastica ®©
Post by Huyg
2) se ritieni, anche tu puoi segnalarlo gratuitamente al comitato di
controllo: art. 36 c.a.c.c. (sì, porelli: dopo il cambio di
denominazione il codice è diventato CACC).
https://www.altroconsumo.it/casa-energia/riscaldamento/news/handy-heater...
non basta?
In che senso non basta?
Huyg
2018-01-12 16:05:04 UTC
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Post by DDV
Post by Huyg
(se vi interessano pubblicazioni scientifiche sull'argomento chiedete
pure, anche se potrei avere conflitti di interessi...)
Be', puoi linkarne qualcuno: sarebbe interessante conoscere le tecniche di
chi lavora per lobotomizzarci:-(
Mancava l'ultima risposta:
se vuoi ci sono manuali buoni e meno buoni sulle tecniche
pubblicitarie, ma quello a cui mi riferisco io è più la parte che
analizza l'impatto della pubblicità sulla società - che è quello che
faccio io. Io comincerei con Pubblicità Serva Padrona di Falabrino (e
anche la sua Storia della Pubblicità Italiana è un essenziale).

Poi ti consiglio i miei ;-)
Mardot
2018-01-12 10:55:51 UTC
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Post by Huyg
Perdonatemi, ma davvero qui non sapete di cosa parlate.
Pardon, ma io ho esposto solo mie opinioni, non ho messo in dubbio che
esista o meno un organo di controllo.

Detto questo, ribadisco che certi spot sono indecenti, soprattutto come
dicevo quello relativo agli aiuti umanitari. Per lo meno avessero la
decenza di non mandarli al'ora di pranzo e cena, per lo meno.
Huyg
2018-01-12 16:14:59 UTC
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Post by Huyg
Perdonatemi, ma davvero qui non sapete di cosa parlate.
Pardon, ma io ho esposto solo mie opinioni, non ho messo in dubbio che esista
o meno un organo di controllo.
Detto questo, ribadisco che certi spot sono indecenti, soprattutto come
dicevo quello relativo agli aiuti umanitari. Per lo meno avessero la decenza
di non mandarli al'ora di pranzo e cena, per lo meno.
Ribadisco: le opinioni personali sono sempre sacre. Poi sulla
pubblicità sociale c'è una tara tremenda in Italia, col fatto che si
parla di cose serissime e spesso tristi e brutte c'è quest'idea che
anche le pubblicità debbano essere serissime, tristi e brutte. Nel
mondo vengono fatte cose sensazionali (su questo vi consiglio
Peverini/Spalletta, Unconventional, Meltemi mi pare 2009)
b***@pequod.org
2018-01-13 13:28:19 UTC
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sulla pubblicità sociale c'è una tara tremenda in Italia, col fatto
che si parla di cose serissime e spesso tristi e brutte c'è quest'idea
che anche le pubblicità debbano essere serissime, tristi e brutte.
sarà mica che conoscono il loro (italico) target?
Nel mondo vengono fatte cose sensazionali
personalmente mi piacerebbe vedere che i miei soldi cambiano delle vite,
portano perfino una briciolina di felicità --- invece qui mi mostrano
solo gran disgrazie --- ma lo ripeto, non credo di essere il loro target
Huyg
2018-01-13 15:21:42 UTC
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Post by b***@pequod.org
sulla pubblicità sociale c'è una tara tremenda in Italia, col fatto
che si parla di cose serissime e spesso tristi e brutte c'è quest'idea
che anche le pubblicità debbano essere serissime, tristi e brutte.
sarà mica che conoscono il loro (italico) target?
Nel mondo vengono fatte cose sensazionali
personalmente mi piacerebbe vedere che i miei soldi cambiano delle vite,
portano perfino una briciolina di felicità --- invece qui mi mostrano
solo gran disgrazie --- ma lo ripeto, non credo di essere il loro target
E' qualcosa di più profondo, ed è legato - mio modestissimo avviso eh -
proprio a quel discorso che facevo poc'anzi. Si sottovaluta, e manco
poco, il consumatore/elettore/cittadino italiano, gli si offre un
prodotto scadente, e poi ci si stupisce se non si ottiene un riscontro,
e si dà la colpa al consumatore/elettore/cittadino. Le controprove ci
sono, e anche qui non sono manco poche in senso assoluto. Ma in senso
relativo sono pochissime (cinque, sei), e nonostante il successo non
vengono replicate, perché le agenzie serie - che in Italia ci sono, ma
non tantissime - vengono stoppate dagli stessi committenti.
Poi tutti pronti a complimentarsi con Zalone che alza una cifra enorme
per la ricerca contro la SMA dicendo di voler debellare la malattia
così quello stronzetto malato smette di fregargli il parcheggio con il
permesso disabili. Campagna rivoluzionaria in Italia, di cui si è
parlato, che ha avuto un successo tangibile, e che nessuno (a parte
Zalone un anno dopo, in maniera comunque edulcorata) ha avuto le palle
di replicare. Anzi, vai a sape', magari qualche Moige, qualche Adusbef
ecc. aveva pure berciato. E quello dell'ironia e del sarcasmo è solo
uno dei tanti codici che vengono usati nel mondo; da noi passano solo
due codici: la supplica e il senso di colpa. E guarda caso funzionano
poco.
a***@gmail.com
2018-01-13 16:19:11 UTC
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Post by Huyg
Post by b***@pequod.org
sulla pubblicità sociale c'è una tara tremenda in Italia, col fatto
che si parla di cose serissime e spesso tristi e brutte c'è quest'idea
che anche le pubblicità debbano essere serissime, tristi e brutte.
sarà mica che conoscono il loro (italico) target?
Nel mondo vengono fatte cose sensazionali
personalmente mi piacerebbe vedere che i miei soldi cambiano delle vite,
portano perfino una briciolina di felicità --- invece qui mi mostrano
solo gran disgrazie --- ma lo ripeto, non credo di essere il loro target
E' qualcosa di più profondo, ed è legato - mio modestissimo avviso eh -
proprio a quel discorso che facevo poc'anzi. Si sottovaluta, e manco
poco, il consumatore/elettore/cittadino italiano, gli si offre un
prodotto scadente, e poi ci si stupisce se non si ottiene un riscontro,
e si dà la colpa al consumatore/elettore/cittadino. Le controprove ci
sono, e anche qui non sono manco poche in senso assoluto. Ma in senso
relativo sono pochissime (cinque, sei), e nonostante il successo non
vengono replicate, perché le agenzie serie - che in Italia ci sono, ma
non tantissime - vengono stoppate dagli stessi committenti.
Poi tutti pronti a complimentarsi con Zalone che alza una cifra enorme
per la ricerca contro la SMA dicendo di voler debellare la malattia
così quello stronzetto malato smette di fregargli il parcheggio con il
permesso disabili. Campagna rivoluzionaria in Italia, di cui si è
parlato, che ha avuto un successo tangibile, e che nessuno (a parte
Zalone un anno dopo, in maniera comunque edulcorata) ha avuto le palle
di replicare. Anzi, vai a sape', magari qualche Moige, qualche Adusbef
ecc. aveva pure berciato. E quello dell'ironia e del sarcasmo è solo
uno dei tanti codici che vengono usati nel mondo; da noi passano solo
due codici: la supplica e il senso di colpa. E guarda caso funzionano
poco.
perché ironia e sarcasmo sarebbero più incisivi. Ma a te scommetto che fanno schifo (boccaccia mia statte zitta...)
DDV
2018-01-13 19:41:16 UTC
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Post by Huyg
E' qualcosa di più profondo, ed è legato - mio modestissimo avviso eh -
proprio a quel discorso che facevo poc'anzi. Si sottovaluta, e manco
poco, il consumatore/elettore/cittadino italiano, gli si offre un
prodotto scadente, e poi ci si stupisce se non si ottiene un riscontro,
e si dà la colpa al consumatore/elettore/cittadino. Le controprove ci
sono, e anche qui non sono manco poche in senso assoluto. Ma in senso
relativo sono pochissime (cinque, sei), e nonostante il successo non
vengono replicate, perché le agenzie serie - che in Italia ci sono, ma
non tantissime - vengono stoppate dagli stessi committenti.
Che furboni...
Post by Huyg
Poi tutti pronti a complimentarsi con Zalone che alza una cifra enorme
per la ricerca contro la SMA dicendo di voler debellare la malattia
così quello stronzetto malato smette di fregargli il parcheggio con il
permesso disabili. Campagna rivoluzionaria in Italia, di cui si è
parlato, che ha avuto un successo tangibile, e che nessuno (a parte
Zalone un anno dopo, in maniera comunque edulcorata) ha avuto le palle
di replicare.
Mai guardata: probabilmente mi avrebbe dato fastidio, ma non avendola vista, non posso giudicare.
Post by Huyg
Anzi, vai a sape', magari qualche Moige, qualche Adusbef
ecc. aveva pure berciato. E quello dell'ironia e del sarcasmo è solo
uno dei tanti codici che vengono usati nel mondo; da noi passano solo
due codici: la supplica e il senso di colpa. E guarda caso funzionano
poco.
Boh, saro' un caso disperato, ma non guarderei manco le pubblicità ironiche e sarcastiche. Dappertutto c'è tutto e di tutto. Quando mi serve qualcosa mi guardo in giro, leggo l'etichetta, provo, se mi piace ricompro, se no torno sui miei passi...

DDV
Huyg
2018-01-14 00:31:05 UTC
Permalink
Post by DDV
Post by Huyg
Poi tutti pronti a complimentarsi con Zalone che alza una cifra enorme
per la ricerca contro la SMA dicendo di voler debellare la malattia
così quello stronzetto malato smette di fregargli il parcheggio con il
permesso disabili. Campagna rivoluzionaria in Italia, di cui si è
parlato, che ha avuto un successo tangibile, e che nessuno (a parte
Zalone un anno dopo, in maniera comunque edulcorata) ha avuto le palle
di replicare.
Mai guardata: probabilmente mi avrebbe dato fastidio, ma non avendola vista,
non posso giudicare.
2016:

2017:

Post by DDV
Post by Huyg
Anzi, vai a sape', magari qualche Moige, qualche Adusbef
ecc. aveva pure berciato. E quello dell'ironia e del sarcasmo è solo
uno dei tanti codici che vengono usati nel mondo; da noi passano solo
due codici: la supplica e il senso di colpa. E guarda caso funzionano
poco.
Boh, saro' un caso disperato, ma non guarderei manco le pubblicità ironiche e
sarcastiche. Dappertutto c'è tutto e di tutto. Quando mi serve qualcosa mi
guardo in giro, leggo l'etichetta, provo, se mi piace ricompro, se no torno
sui miei passi...
In questo "ramo" parlavo di pubblicità sociale, quindi di un canale di
comunicazione nel quale raramente c'è una marca da vendere - e di
conseguenza, difficilmente c'è qualcosa che ti "serve".
Gi
2018-01-14 08:32:11 UTC
Permalink
Post by Huyg
In questo "ramo" parlavo di pubblicità sociale, quindi di un canale di
comunicazione nel quale raramente c'è una marca da vendere - e di
conseguenza, difficilmente c'è qualcosa che ti "serve".
Siccome sono un soggetto riprovevole ma molto curioso, un titolo però
potresti suggerirmelo; solo un titolo, poi il resto faccio da me. :-)

Buona domenica
Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Huyg
2018-01-14 10:21:03 UTC
Permalink
Post by Gi
Post by Huyg
In questo "ramo" parlavo di pubblicità sociale, quindi di un canale di
comunicazione nel quale raramente c'è una marca da vendere - e di
conseguenza, difficilmente c'è qualcosa che ti "serve".
Siccome sono un soggetto riprovevole ma molto curioso, un titolo però
potresti suggerirmelo; solo un titolo, poi il resto faccio da me. :-)
Te ne dico due: oltre a quello già citato di Peverini&Spalletta, c'è
quello più generale di Gadotti&Bernocchi, La pubblicità sociale.
Maneggiare con cura, del 2010.
Gi
2018-01-14 18:09:28 UTC
Permalink
Te ne dico due: oltre a quello già citato di Peverini&Spalletta, c'è quello
più generale di Gadotti&Bernocchi, La pubblicità sociale. Maneggiare con
cura, del 2010.
Il già citato deve essermi sfuggito.
Mi riferivo comunque anche ad un tuo; magari potrebbe essere anche uno di
quelli che mi hai citato.

Comunque grazie; proverò a leggerne almeno uno.
Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Huyg
2018-01-14 18:14:45 UTC
Permalink
Post by Gi
Te ne dico due: oltre a quello già citato di Peverini&Spalletta, c'è quello
più generale di Gadotti&Bernocchi, La pubblicità sociale. Maneggiare con
cura, del 2010.
Il già citato deve essermi sfuggito.
Mi riferivo comunque anche ad un tuo; magari potrebbe essere anche uno di
quelli che mi hai citato.
Comunque grazie; proverò a leggerne almeno uno.
No no, magari fossero miei (anche se del Peverini&Spalletta ho vissuto
gestazione e uscita, all'epoca eravamo tutti e tre nello stesso centro
di ricerca).
Di mio potrei consigliarti qualche articolo, ma è derivativo (insomma,
sono case studies) oppure il mio primo libro, ma è a sua volta un case
study. Che si presta benissimo a questo discorso, ma vabbè, si può fare
dopo se proprio ti appassioni.
Gi
2018-01-14 19:34:44 UTC
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Post by Huyg
study. Che si presta benissimo a questo discorso, ma vabbè, si può fare
dopo se proprio ti appassioni.
Ok, grazie per l'attenzione e per il link.

Buona settimana
Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Huyg
2018-01-14 18:24:38 UTC
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Post by Gi
Te ne dico due: oltre a quello già citato di Peverini&Spalletta, c'è quello
più generale di Gadotti&Bernocchi, La pubblicità sociale. Maneggiare con
cura, del 2010.
Il già citato deve essermi sfuggito.
Ah, dimenticavo:
Peverini&Spalletta, Unconventional, Meltemi
https://books.google.it/books/about/Unconventional.html?id=MkG9NAEACAAJ&redir_esc=y&hl=it
Greg
2018-01-14 21:14:25 UTC
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Post by Huyg
Peverini&Spalletta, Unconventional, Meltemi
https://books.google.it/books/about/Unconventional.html?id=MkG9NAEACAAJ&redir_esc=y&hl=it
oggi la pubblicità passa attraverso strategie mediali alternative, imprevedibili performance teatrali, cortometraggi in
Rete, adesivi disseminati nelle metropoli su temi di rilevanza sociale trascurati dai media

Ecco chi sporca le città! Adesivi disseminati nelle metropoli!
--
Greg
Gi
2018-01-14 08:39:52 UTC
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Post by DDV
Boh, saro' un caso disperato, ma non guarderei manco le pubblicità ironiche
e sarcastiche. Dappertutto c'è tutto e >di tutto. Quando mi serve qualcosa
mi guardo in giro, leggo l'etichetta, provo, se mi piace ricompro, se no
torno >sui >miei passi...
Non serve non guardare la pubblicità in maniera esplicita.
Quando decidi di comprare qualche cosa, che ti piaccia o no, sei influenzata
dalla pubblicità; al limite anche nel rifiuto di acquistarli.

Buona domenica
Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
DDV
2018-01-14 13:16:00 UTC
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Post by Gi
Non serve non guardare la pubblicità in maniera esplicita.
Quando decidi di comprare qualche cosa, che ti piaccia o no, sei influenzata
dalla pubblicità; al limite anche nel rifiuto di acquistarli.
Ma va a ca...e (con simpatia, eh), vuoi che non lo sappia? e che la cosa non mi faccia venire i "fumassi"? Permetti che almeno non gli dia la soddisfazione di sorbirmele tutte, come una mucca che rumina nella stalla?
Santo Orwell, ce l'aveva gia' detto quasi 70'anni fa :-(

DDV
Post by Gi
Buona domenica
Gi
---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Gi
2018-01-14 18:25:29 UTC
Permalink
Post by DDV
Ma va a ca...e
Sono già un assiduo!
Post by DDV
vuoi che non lo sappia? e che la cosa non mi faccia venire i "fumassi"?
Permetti che almeno non gli dia la >soddisfazione di sorbirmele tutte, come
una mucca che rumina nella stalla?
Santo Orwell, ce l'aveva gia' detto quasi 70'anni fa :-(
Davo per scontato che lo si sapesse. Non occorre sorbirsele.
Io accendo la tele solo per l'informazione serale e pochissimo altro molto
saltuariamente. Acquisto ciò che credo mi interessi e non quello che, almeno
mi piace credere, mi viene suggerito.
Basta che vai in strada e trovi pubblicità sbattuta in faccia, in tram
uguale, vai a prendere il giornale e a partire dalle locandine che, hai
voglia a far finta di non vedere, ti sbattono in faccia di tutto e di più. I
quotidiani sono una fonte di pubblicità intervallata da qualche notizia.
Accendi il PC e dalla home di una qualsiasi fonte di informazione ti si
rovescia addosso una valanga di pubblicità che nemmeno un sanbernardo riesce
più ad individuarti.
Non ti sto a raccontare cosa succede quando entri in un negozio o al
supermercato.
Io sono giunto alla conclusione che, a parte certi spot che proprio mi fanno
venire l'orticaria, sia meglio guardarseli, apprezzare il lato
"artistico/creativo" e farne tesoro se non altro per evitare quei prodotti.
Non dimentichiamoci che se tu oggi, cioè domani che è lunedì, creassi un
nuovo oggetto e ricavarne da vivere vendendolo, dovresti in qualche modo
farlo conoscere. Non lo farai certamente andando in giro con la 500
tettuccio apribile, te in piedi con un megafono: UDITE, UDITE... GENTE
VENITE QUA CHE VI VENDO QUESTO....!
Poi come sempre, a chi ha un minimo di capacità di discernimento certe cose
scivolano via, agli altri si attaccano alla pelle e sono condannati a
portarsela dietro. E' iniziata da tempo la campagna elettorale e: udite
udite docet; ahinoi.
Buona settimana
Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
carletto
2018-01-09 15:48:39 UTC
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Post by DDV
Non riesco a quantificarla, ma suppongo sia molto alta e te lo dice una,
che fa una vita
da bestie, perché appena arriva una pubblicità cambio programma,
Io invece trovo che la pubblicita' sia una delle cose piu' utili ed
interessanti,
specie oggi, per almeno due buoni motivi:

1) mi fa capire inequivocabilmente che il prodotto pubblicizzato, in quanto
pubblicizzato, e' da evitare, perche' nel migliore dei casi robaccia
inutile, nel peggiore, roba scadente se non un autentico bidone.
2) considerando il livello medio (assai scarso) delle programmazioni
televisive, il meglio lo danno proprio i creativi della pubblicita', ed e'
interessante osservare i loro ragionamenti, cosa sono capaci di intuire, e
perche' no, a volte producono dei piccoli capolavori. Paradossalmente, in
una televisione di finzione costante e assoluta, la verita' la vedo solo
nelle pubblicita'.

Forse l'unica cosa fastidiosa e' che sono un po' ripetitive, ma in virtu'
del punto 1 abbondare e' sempre meglio che deficere...

Think different :-)

carletto
Gi
2018-01-09 15:10:01 UTC
Permalink
Post by Mardot
Siccome il prezzo di un prodotto alla fine deve coprire tutti i costi e
generare il necessario margine, la gente ha presente qual e' la fetta di
prezzo che paga per coprire i costi pubblicitari?
L'importante è lamentarsi per il costo di 1 (uno) cent per sacchetto di
plastica.
Che, sottolineo, anche a me da fastidio, ma non certamente per il costo.

Ma mi fai venire in mente certi sproloqui dei venditori, quando di fronte a
certe sparate su determinati prodotti moderni ci si lamenta del prezzo
eccessivo; cominciano a parlarti dei costi del chip, poi quando vedono
l'espressione della tua faccia cominciano ad incartarsi al punto che non sai
se ridergli in faccia o mandarli a quel paese.

Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Ludwig
2018-01-09 14:38:40 UTC
Permalink
Post by Mardot
Post by Ludwig
tada.... ecco il fatto che fsa protestare....
Fai pagare la tassa su una cosa che non inquina e te ne impippi delle
altre porcherie??
Come mai??
non ho capito se sei d'accordo o meno con quelo che ho scritto, dal mio
punto di vista non si dovrebbe pagare, semplicemente perche' non si
dovrebbe provvedere ad alcun sacchetto aggiuntivo
Sono d'accordo.

Il problema sarebbe facilmente risolvibile.
sacchetto di carta come nei migliori banchi del mercato.

Finita li.

Bye, Ludwig.
Jamie
2018-01-09 16:05:21 UTC
Permalink
Post by Mardot
Post by Ludwig
Ma non posso prezzare ogni arancia appiccicando la etichetta su
ognuna, o ogni singolo cespo di lattuga e radicchio o prezzare ogni
singolo finocchio...
Per questo dovrebbero organizzarsi i vari market con un pesatore, che
poi ti mette la roba nella tua borsa.
Questo discorso può andar bene per robe con la buccia o resistenti, ma
te lo immagini ficcare in un sacco di tela -tutt'altro che pulito-
insalata ed in generale verdura e frutta "delicate" e/o da mangiare
crude tutte insieme ad altre che sono abbastanza "sporche"? Si pone
anche un problema di igiene ad un certo punto. E lo so che la roba che
sta sui banconi del super non è certo sterile, ma così aggiungi
ulteriori livelli di contaminazione.
Mardot
2018-01-09 16:11:45 UTC
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Post by Jamie
Post by Mardot
Post by Ludwig
Ma non posso prezzare ogni arancia appiccicando la etichetta su
ognuna, o ogni singolo cespo di lattuga e radicchio o prezzare ogni
singolo finocchio...
Per questo dovrebbero organizzarsi i vari market con un pesatore, che
poi ti mette la roba nella tua borsa.
Questo discorso può andar bene per robe con la buccia o resistenti, ma
te lo immagini ficcare in un sacco di tela -tutt'altro che pulito-
insalata ed in generale verdura e frutta "delicate" e/o da mangiare
crude tutte insieme ad altre che sono abbastanza "sporche"? Si pone
anche un problema di igiene ad un certo punto. E lo so che la roba che
sta sui banconi del super non è certo sterile, ma così aggiungi
ulteriori livelli di contaminazione.
Ma per favore.... quando si va a comprare dal contadino come compri, con
il camice bianco e i guanti?

Se l'onere di portarsi il contenitore ricadesse sul compratore, starebbe
a lui decidere se portarsi una borsa/rete/altro pulito o meno.

Il concetto di base e' che dovrebbero esistere solo concenitori il piu'
riutilizzabili possibile e che costassero un po', almeno 1-2 euro l'uno,
in modo tale da limitare il piu' possibile la dispersione nell'ambiente.
Perche' voglio vedere quanti butterebbero una borsa a bordo strada, se
per recuperarne un'altra dovessero spendere 2 euro..... mentre una volta
rotta, se la dai indietro qualcuno te ne darebbe una nuova a pochi
cent... puff risolto! Ma e troppo facile......
Jamie
2018-01-09 16:30:22 UTC
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Post by Mardot
Ma per favore.... quando si va a comprare dal contadino come compri, con
il camice bianco e i guanti?
Certamente no, ma di solito dal contadino mi danno tutto in buste di
carta separate.
Post by Mardot
Se l'onere di portarsi il contenitore ricadesse sul compratore, starebbe
a lui decidere se portarsi una borsa/rete/altro pulito o meno.
Il concetto di base e' che dovrebbero esistere solo concenitori il piu'
riutilizzabili possibile e che costassero un po', almeno 1-2 euro l'uno,
in modo tale da limitare il piu' possibile la dispersione nell'ambiente.
Perche' voglio vedere quanti butterebbero una borsa a bordo strada, se
per recuperarne un'altra dovessero spendere 2 euro..... mentre una volta
rotta, se la dai indietro qualcuno te ne darebbe una nuova a pochi
cent... puff risolto! Ma e troppo facile......
Sicuramente...
Mardot
2018-01-09 16:43:05 UTC
Permalink
Post by Jamie
Post by Mardot
Ma per favore.... quando si va a comprare dal contadino come compri, con
il camice bianco e i guanti?
Certamente no, ma di solito dal contadino mi danno tutto in buste di
carta separate.
Che poi metti in un borsone unico, soluzione perfetta anche quella,
visto che la carta è ok e il borsone e' riutilizzabile mille volte.
Post by Jamie
Post by Mardot
Se l'onere di portarsi il contenitore ricadesse sul compratore, starebbe
a lui decidere se portarsi una borsa/rete/altro pulito o meno.
Il concetto di base e' che dovrebbero esistere solo concenitori il piu'
riutilizzabili possibile e che costassero un po', almeno 1-2 euro l'uno,
in modo tale da limitare il piu' possibile la dispersione nell'ambiente.
Perche' voglio vedere quanti butterebbero una borsa a bordo strada, se
per recuperarne un'altra dovessero spendere 2 euro..... mentre una volta
rotta, se la dai indietro qualcuno te ne darebbe una nuova a pochi
cent... puff risolto! Ma e troppo facile......
Sicuramente...
Gi
2018-01-09 16:32:20 UTC
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Perche' voglio vedere quanti butterebbero una borsa a bordo strada, se per
recuperarne un'altra dovessero spendere 2 euro.....
Non hai fiducia negli imbecilli!

Gi


---
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Greg
2018-01-09 10:26:25 UTC
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Il 08/01/18 14:08:08 Mardot ha scritto:

Come non quotare?
Se fosse davvero l'ambiente la vera preoccupazione di chi legifera, la prima cosa che dovrebbero fare sarebbe di non
mettere alcun sacchetto a disposizione di chi fa la spesa, te lo devi portare da casa, stop.
Detto questo, da casa ti porti un bel sacchetto NON biodegradabile, NON compostabile, ma fatto bene, resistente, che
dura un bel po', CHE COSTA MAGARI 1 o 2 EURI e quindi se lo butti via sai quanto perdi, e vedi che in questo modo
- eliminazione di ogni sacchetto in giro
- abbattimento dei rifiuti
- riutilizzo dei sacchetti fino a quando non si lacerano
I sacchetti esausti, a quel punto, se li vai a smaltire in apposito centro di distribuzione te ne danno altrettanti
nuovi in cambio (ad un costo politico, il vero costo di produzione), se invece li butti via quelli nuovi ti
costeranno 1 o 2 EURI
Ma questo sistema non frutterebbe nulla nelle tasche di chi fa i sacchetti..... e tanto meno nelle tasche di chi
movimenta la spazzatura, e tutti sappiamo quanto renda invece spostarla/gestirla.....
Poi e' bello farsi intortare con la storia del biodegradabile compostabile sarcazzo ...... consumare meno e meglio
invece no, troppo complicato e rende nulla a qualcuno, visto mai.
--
Greg
carletto
2018-01-09 15:49:48 UTC
Permalink
Post by Greg
Come non quotare?
Piu' che altro dovresti chiederti "come quotare"...

carletto
Mardot
2018-01-09 15:59:45 UTC
Permalink
Post by carletto
Post by Greg
Come non quotare?
Piu' che altro dovresti chiederti "come quotare"...
Cattivik!
Alessandro Cara
2018-01-05 21:29:40 UTC
Permalink
Post by Gi
Post by carletto
Che poi, tutta 'sta bagarre per i sacchetti della frutta, e nulla per
le migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica, i vassoietti di
polistirolo, gli indumenti di fibre sintetiche...
Ciò che a me piacerebbe sapere, non per polemica ma proprio per
conoscenza, se esistono differenze e vantaggi o svantaggi tra i
sacchetti di plastica e i biodegradabili.
Fermi li!
Ovvio che d'acchitto ci sono differenze. Ciò che intendo, sono i costi
Il ragionamento corretto e', di fatto,
che ci dovrebbe essere uno *sconto* di 2 centesimi.
--
ac (x=y-1)
Aborro il Killfile
(La violenza e' l'ultimo rifugio degli incapaci -Salvor Hardin-)
Alessandro Cara
2018-01-05 23:11:05 UTC
Permalink
Post by Alessandro Cara
Il ragionamento corretto e', di fatto,
che ci dovrebbe essere uno *sconto* di 2  centesimi.
P.S.
Per chi usa sacchetti "biodgradabili"
Ovviamente si dovrebbe lasciare la _scelta_
del tipo sacchetto.
--
ac (x=y-1)
Aborro il Killfile
(La violenza e' l'ultimo rifugio degli incapaci -Salvor Hardin-)
Jamie
2018-01-09 15:49:08 UTC
Permalink
Post by carletto
Post by Giampaolo Natali
A prescindere, spendere la folle cifra di 2 o 3 o 4 centesimi ogni volta
che si acquista della frutta o verdura non credo metta in pericolo le
finanze di chichessia. Se proprio proprio basterà acquistare 10 grammi di
meno di ogni prodotto pr pareggiare i conti.
Che poi, tutta 'sta bagarre per i sacchetti della frutta, e nulla per le
migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica, i vassoietti di
polistirolo, gli indumenti di fibre sintetiche...
Già. Senza contare l'incredibile aumento di vendita nei super di frutta
e verdura pronti/pretrattati che necessitano obbligatoriamente di
contenitore. Esempio estremo l'uovo sodo.
Fra un po' la gente non saprà nemmeno più che aspetto ha una pianta
d'insalata o un pollo.
Mardot
2018-01-09 16:00:54 UTC
Permalink
Post by Jamie
Post by carletto
Post by Giampaolo Natali
A prescindere, spendere la folle cifra di 2 o 3 o 4 centesimi ogni volta
che si acquista della frutta o verdura non credo metta in pericolo le
finanze di chichessia. Se proprio proprio basterà acquistare 10 grammi di
meno di ogni prodotto pr pareggiare i conti.
Che poi, tutta 'sta bagarre per i sacchetti della frutta, e nulla per le
migliaia di tonnellate di bottiglie di plastica, i vassoietti di
polistirolo, gli indumenti di fibre sintetiche...
Già. Senza contare l'incredibile aumento di vendita nei super di frutta
e verdura pronti/pretrattati che necessitano obbligatoriamente di
contenitore. Esempio estremo l'uovo sodo.
Fra un po' la gente non saprà nemmeno più che aspetto ha una pianta
d'insalata o un pollo.
Ti ricordo che vendono il succo di limone gia' spremuto in rigorosa
bottiglietta di plastica, con tanto di tappo apri/chiudi dispenser..... ;-)
carletto
2018-01-09 16:06:25 UTC
Permalink
Post by Mardot
Ti ricordo che vendono il succo di limone gia' spremuto in rigorosa
bottiglietta di plastica, con tanto di tappo apri/chiudi dispenser..... ;-)
Il top e' sta roba qua:

Loading Image...

Quando la vedo, mi chiedo cosa abbia di cosi' prezioso il tempo di chi li
compra.
E deduco che davvero meritiamo l'estinzione della specie.

carletto
Mardot
2018-01-09 16:08:06 UTC
Permalink
Post by carletto
Post by Mardot
Ti ricordo che vendono il succo di limone gia' spremuto in rigorosa
bottiglietta di plastica, con tanto di tappo apri/chiudi dispenser..... ;-)
http://i.imgur.com/yO3rVwH.jpg
Quando la vedo, mi chiedo cosa abbia di cosi' prezioso il tempo di chi li
compra.
E deduco che davvero meritiamo l'estinzione della specie.
Quoto cazzo quoto!

E aggiungo che, anche qui su questi schermi, il ritornello piu frequente
che si sente dire e': al market (lidl, carrefour, ipercoop, ecc...) si
risparmia!
carletto
2018-01-09 16:16:29 UTC
Permalink
Post by Mardot
E aggiungo che, anche qui su questi schermi, il ritornello piu frequente
che si sente dire e': al market (lidl, carrefour, ipercoop, ecc...) si
risparmia!
Beh su molte cose in effetti si risparmia (non al carrefour pero'...)
Per esempio, il riso basmati o l'Emmentaler DOP al lidl.
A volte anche qualche vinello passabile.
Dipende.

carletto
Mardot
2018-01-09 16:27:13 UTC
Permalink
Post by carletto
Post by Mardot
E aggiungo che, anche qui su questi schermi, il ritornello piu frequente
che si sente dire e': al market (lidl, carrefour, ipercoop, ecc...) si
risparmia!
Beh su molte cose in effetti si risparmia (non al carrefour pero'...)
Per esempio, il riso basmati o l'Emmentaler DOP al lidl.
A volte anche qualche vinello passabile.
Dipende.
il risparmio sul singolo bene ci sta

il discorso pero' torna a quello della pubblicita' e del modo con cui la
gente fa la spesa

per uno come te che potenzialmente va al Lidl (es.) a comprare solo il
basmati o l'Emmentaler DOP, gli altri 99 mentre vanno allo stesso market
comprano mille altri prodotti civetta o, comunque, prodotti che non
avrebbero comperato

per dirne un'altra, quanti vanno a fare la spesa con il biglietto in mano?

io ad esempio faccio sempre cosi', scrivo l'elenco di cio' che mi serve,
dopodiche' esco a comprare quello

la maggioranza (mia moglie compresa) no, la maggioranza va con l'idea
che gli serve qualcosa e poi oltre a cio' compera mille altre cose (e io
m'incazzo, nel caso di mia moglie)
carletto
2018-01-09 16:48:32 UTC
Permalink
Post by Mardot
per uno come te che potenzialmente va al Lidl (es.) a comprare solo il
basmati o l'Emmentaler DOP,
Non e' che ci vado apposta (forse non ne varrebbe nemmeno la pena), quando
mi ci trovo a passare davanti ne approfitto.
Post by Mardot
per dirne un'altra, quanti vanno a fare la spesa con il biglietto in mano?
io ad esempio faccio sempre cosi', scrivo l'elenco di cio' che mi serve,
dopodiche' esco a comprare quello
Faccio di peggio: ho un elenco perenne e fluttuante, che ogni tanto
aggiorno, e faccio la spesa a tranche, secondo quello che sta per finire,
secondo quando sono di passaggio nei vari punti, e quando gli orari me lo
consentono. Insomma non capita quasi mai che parto apposta per fare solo la
spesa, in un solo posto.
Post by Mardot
la maggioranza (mia moglie compresa) no, la maggioranza va con l'idea che
gli serve qualcosa e poi oltre a cio' compera mille altre cose (e io
m'incazzo, nel caso di mia moglie)
Io ho rinunciato a incazzarmi... tanto e' inutile.
Annuisco e sorrido, senza fiatare.

carletto
Mardot
2018-01-09 16:50:12 UTC
Permalink
Post by carletto
Post by Mardot
la maggioranza (mia moglie compresa) no, la maggioranza va con l'idea che
gli serve qualcosa e poi oltre a cio' compera mille altre cose (e io
m'incazzo, nel caso di mia moglie)
Io ho rinunciato a incazzarmi... tanto e' inutile.
Annuisco e sorrido, senza fiatare.
io mi incazzo perche' non riesco a farne a meno, ma me ne guardo bene
dal fiatare...
carletto
2018-01-09 16:57:01 UTC
Permalink
Post by Mardot
io mi incazzo perche' non riesco a farne a meno,
Dovresti lavorarci su, chesso', guardare intorno e distrarti, imparare a
fumare, uscire fuori a prendere una boccata d'aria, cose cosi'...
Post by Mardot
ma me ne guardo bene dal fiatare...
Ecco, questo e' gia' un grosso step :-)

carletto
Gi
2018-01-09 17:15:57 UTC
Permalink
Post by carletto
Ecco, questo e' gia' un grosso step :-)
naa! Vuoi mettere la soddisfazione di continuare a rompergli le scatole
ricordandogli che...

Gi


---
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carletto
2018-01-09 17:36:00 UTC
Permalink
a rompergli ...
ricordandogli
Evvabbe', ma si sa che gli uomini sono piu' ragionevoli...

carletto
Ludwig
2018-01-08 12:51:19 UTC
Permalink
Post by Giampaolo Natali
Post by la mente elastica ®©
Stamattina al mercato, il verduriere mi ha rifilato due buste in volgare
plastica non biodegradabile. Com'e' la storia? Solo al supermercato
bisogna imbustare frutta e verdura in sacchetti a base di materiale
biodegradabile? Gli altri nessun obbligo?
Mai accorta che molti se ne fregano delle leggi e norme varie?
Un esempio opposto, la mia farmacia non usa più sacchetti non
biodegradabili da almeno 6 mesi.
A prescindere, spendere la folle cifra di 2 o 3 o 4 centesimi ogni volta
che si acquista della frutta o verdura non credo metta in pericolo le
finanze di chichessia. Se proprio proprio basterà acquistare 10 grammi
di meno di ogni prodotto pr pareggiare i conti.
Gli inglesi pagano per ogni sacchetto fino a 5 pence, vale a dire fino a
10 centesimi di euro per ogni sacchetto. Hanno protestato, ma pare che
il consumo di sacchetti sia diminuito dell'82% :-)
Come fai a diminuire l'uso dei sacchetti se hai l'obbligo di usarli per
comperare furtta e verdure??

Tra l'altro è da geni tassare i sacchetti biodegradabili, che
praticamente diventano compost nel giro di qualche mese) e fregarsene
bellamente di tutti i contenitori in plastica quasi mai riciclabile).

Eggià, ma indovinate di chi era il brevetto???

Non riesco davvero a capire gli ambientalisti che hanno fatto una
campagna pro tassa sul sacchetto biodegradabile.

La tassa ci può stare nelle zone dove non c'è la differenziata, ma nella
mia dove il 70% viene riciclato correttamente è un assurdo, e continio a
ripetere non (NON) viene tassato invece l'utilizzo di altri packaging
schifezza....


Ma come al solito va bene così...

Bye, Ludwig.
Elwood
2018-01-05 23:11:17 UTC
Permalink
Post by Greg
http://dariostevanato.blogspot.it/2018/01/tassa-sacchetti-plastica.html
Il fatto che la gente perda tempo a preoccuparsi di 2 cent al giorno, è la dimostrazione che in Italia non siamo in grado di distinguere le cose importanti da quelle banali.
--
Elwood (Peter S.)
Alessandro Cara
2018-01-05 23:18:24 UTC
Permalink
Post by Elwood
Post by Greg
http://dariostevanato.blogspot.it/2018/01/tassa-sacchetti-plastica.html
Il fatto che la gente perda tempo a preoccuparsi di 2 cent al giorno, è la dimostrazione che in Italia non siamo in grado di distinguere le cose importanti da quelle banali.
A suo tempo lessi una cosa di Heinlein (scrittore di fantascienza)
Parafrasando.
Spesso le cose banali sono talmente tante che superano in importanza le
cose banali.
Spesso le cose, dette importanti, sono cosi' poche che diventano banali.
Ovviamente, si desume che, banale o importante e' fatto relativo.
se potessi avere quei due centesimi sul mio conto diventerei piu'
ricco di quel riccone di Amazon nel giro di una mesata.
--
ac (x=y-1)
Aborro il Killfile
(La violenza e' l'ultimo rifugio degli incapaci -Salvor Hardin-)
Giacobino da Tradate
2018-01-06 09:27:58 UTC
Permalink
Post by Alessandro Cara
se potessi avere quei due centesimi sul mio conto diventerei piu'
ricco di quel riccone di Amazon nel  giro di una mesata.
tu no ma la amica di renzi che fabbrica i sacchetti si'
--
la cricca dei giacobini (C) M.G.
Elwood
2018-01-06 11:13:29 UTC
Permalink
Post by Giacobino da Tradate
tu no ma la amica di renzi che fabbrica i sacchetti si'
Si vede che Renzi ha amici più intelligenti degli imprenditori medi italiani, che investono in settori che hanno un futuro.
--
Elwood (Peter S.)
Gi
2018-01-06 17:07:30 UTC
Permalink
Post by Elwood
Si vede che Renzi ha amici più intelligenti degli imprenditori medi
italiani, che investono in settori che hanno un >futuro.
Non facciamone una questione politica per favore.
Però è un fatto che in una relazione aziendale, il produttore, già un anno
fa, ha scritto una relazione in cui asseriva che nel 2018 l'uso dei
sacchetti bio in Italia sarebbero diventati obbligatori. Doti divinatorie?
Quando ancora lavoravo avevo un collega che abitavo sotto di me; ebbene
avevo tutti gli occhi addosso. Ma da lui non ho mai preteso una virgola in
più che dagli altri, ma sicuramente non gli ho mai perdonato una virgola;
cosa che potevo fare agli altri. Non ho la presunzione di non aver mai
sbagliato, ma l'etica è una questione molto importante, soprattutto in certi
ruoli.

Gi


---
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Gi
2018-01-06 08:45:28 UTC
Permalink
Post by Elwood
Il fatto che la gente perda tempo a preoccuparsi di 2 cent al giorno, è la
dimostrazione che in Italia non siamo in >grado di distinguere le cose
importanti da quelle banali.
Lasciamo perdere cosa è banale e cosa è importante; molte cose banali se non
affrontate nella maniera corretta possono diventare un problema importante.
Nel nostro caso, i sacchetti bio, erano già un obbligo; rafforziamo
l'obbligo e puniamo i bottegai che non l'utilizzano.
Che necessità c'era di tirare in piedi un inutile polverone che si risolverà
in un modo comico; all'italiana?
Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Elwood
2018-01-06 11:12:04 UTC
Permalink
Post by Gi
Lasciamo perdere cosa è banale e cosa è importante; molte cose banali se non
affrontate nella maniera corretta possono diventare un problema importante.
Nel nostro caso, i sacchetti bio, erano già un obbligo; rafforziamo
l'obbligo e puniamo i bottegai che non l'utilizzano.
Che necessità c'era di tirare in piedi un inutile polverone che si risolverà
in un modo comico; all'italiana?
Non ho capito il tuo discorso: quale è il polverone? Come si risolverà?

Io credo che ci sia gran poco da affrontare parlando di 1 centesimo o meno, nel conto del supermercato. I sacchetti biodegradabili sono una bella cosa, a prescindere da chi li produce (che poi è libero mercato, se qualcuno vuole produrre a meno o meglio, gli toglierà fette di mercato).
--
Elwood (Peter S.)
Giampaolo Natali
2018-01-06 15:04:05 UTC
Permalink
Post by Elwood
Post by Gi
Lasciamo perdere cosa è banale e cosa è importante; molte cose banali se non
affrontate nella maniera corretta possono diventare un problema importante.
Nel nostro caso, i sacchetti bio, erano già un obbligo; rafforziamo
l'obbligo e puniamo i bottegai che non l'utilizzano.
Che necessità c'era di tirare in piedi un inutile polverone che si risolverà
in un modo comico; all'italiana?
Non ho capito il tuo discorso: quale è il polverone? Come si risolverà?
Io credo che ci sia gran poco da affrontare parlando di 1 centesimo o
meno,
nel conto del supermercato. I sacchetti biodegradabili sono una bella
cosa, a
prescindere da chi li produce (che poi è libero mercato, se qualcuno vuole
produrre a meno o meglio, gli toglierà fette di mercato).
Aggiungo che il passaggio dalle sportine in PE a quelle biodegradabili
significò l'immediato aumento da 5 a 10 centesimi del costo della sportina.
Dopo 10 giorni nessuno parlò più del "folle" aumento del costo della
sportina. Aumento che avrebbe comportarto per il povero consumatore chissà
quali sventure future.
Adesso pagare 1 cent per il sacchetto è così grave?
La meniamo ancora contro i conflitti di interesse di Renzi & Co.?
Chiunque può produrre sacchetti bio, il Sole 24 Ore cita alcune aziende,
anche italiane, che produrrebbero sacchetti più degradabili di quelli diella
ditta in questione.
--
Giampaolo Natali
***@alice.it
Gi
2018-01-06 16:59:35 UTC
Permalink
Post by Elwood
Non ho capito il tuo discorso: quale è il polverone? Come si risolverà?
Chiedi dove sia il polverone?
Beh solo il gran parlare che se ne sta facendo qui sopra contribuisce; i
soliti politicanti ci sguazzano e alla fine arrivano con la grande trovata
di portarsi il sacchetto da casa. Ma che sia mono uso! Roba da
scompisciarsi.
La bilancia del supermercato riuscirà ovviamente a capire se il sacchetto
sarà il nostro o il loro.
Post by Elwood
Io credo che ci sia gran poco da affrontare parlando di 1 centesimo o meno,
nel conto del supermercato.
E, come dici tu, tutto sto casino, non è un polverone?, per un dico uno
centesimo.
Che poi, se andiamo a sfruculiare i soliti lamentosi di questo centesimo,
potremmo dirgli che molti supermercati, da anni, arrotondano la spesa ai 5
centesimi inferiori. Nessuno di costoro, scommetto si è mai domandato se e
chi paga.
Ecco, per quanto mi riguarda, il costo poteva benissimo rimanere "occulto"
come prima. Nessuna legge, oltre all'obbligo di eliminare la plastica, ha
imposto chi deve pagare.
Gi


---
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Greg
2018-01-06 11:39:11 UTC
Permalink
Post by Elwood
Il fatto che la gente perda tempo a preoccuparsi di 2 cent al giorno, è la dimostrazione che in Italia non siamo in
Post by Elwood
grado di distinguere le cose importanti da quelle banali.
Lasciamo perdere cosa è banale e cosa è importante; molte cose banali se non affrontate nella maniera corretta
possono diventare un problema importante.
Nel nostro caso, i sacchetti bio, erano già un obbligo; rafforziamo l'obbligo e puniamo i bottegai che non
l'utilizzano.
Che necessità c'era di tirare in piedi un inutile polverone che si risolverà in un modo comico; all'italiana?
Ma infatti nessuno contesta l'uso del biodegradabile, ma il vezzo di indicarlo in scontrino e scaricarlo in maniera
evidente sul comsumatore.
Bastava rendere fuorilegge i sacchetti di plastica, i supermercati avrebbero adottato quelli biodegradabile, facendoli
sempre pagare al consumatore come prima e nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.
Invece cosi:
- il sacchetto lo pago 2 volte: una volta quando peso la verdura (perchè nessuno a parte Esselunga, mi dicono, calcola
la tara) e una volta alla cassa:
- gli scontrini diventano piu lunghi e di difficle lettura:
- maggiore uso di carta e inchiostro con ulteriore inquinamento.

La soluzione semplice c'era, ma come sempre...
--
Greg
Giampaolo Natali
2018-01-06 15:09:55 UTC
Permalink
Post by Greg
Post by Gi
Post by Elwood
Il fatto che la gente perda tempo a preoccuparsi di 2 cent al giorno, è la
dimostrazione che in Italia non siamo in
Post by Elwood
grado di distinguere le cose importanti da quelle banali.
Lasciamo perdere cosa è banale e cosa è importante; molte cose banali se non
affrontate nella maniera corretta possono diventare un problema importante.
Nel nostro caso, i sacchetti bio, erano già un obbligo; rafforziamo
l'obbligo e puniamo i bottegai che non l'utilizzano.
Che necessità c'era di tirare in piedi un inutile polverone che si risolverà
in un modo comico; all'italiana?
Ma infatti nessuno contesta l'uso del biodegradabile, ma il vezzo di
indicarlo in scontrino e scaricarlo in maniera evidente sul comsumatore.
Bastava rendere fuorilegge i sacchetti di plastica, i supermercati
avrebbero
adottato quelli biodegradabile, facendoli sempre pagare al consumatore
come
prima e nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.
Le sportine bio te le davano o danno gratis?
Le paghi 10 centesimi e non 1 cent. e sono evidenziate nello scontrino.E
allora?
Post by Greg
- il sacchetto lo pago 2 volte: una volta quando peso la verdura (perchè
nessuno a parte Esselunga, mi dicono, calcola la tara) e una volta alla
- maggiore uso di carta e inchiostro con ulteriore inquinamento.
La soluzione semplice c'era, ma come sempre...
--
Giampaolo Natali
***@alice.it
la mente elastica ®©
2018-01-06 13:19:44 UTC
Permalink
Post by Gi
Nel nostro caso, i sacchetti bio, erano già un obbligo; rafforziamo
l'obbligo e puniamo i bottegai che non l'utilizzano.
Che necessità c'era di tirare in piedi un inutile polverone che si risolverà
in un modo comico; all'italiana?
Sono appena stato in un supermercato qui vicino... da un po' di tempo i
sacchetti per frutta e verdura distribuiti erano bio e compostabili...
erano... oggi sono in hd-pe... alla cassa la signorina era a chiedere alla
collega se doveva digitare 0,01 o venivano automaticamente inseriti su
scontrino...

A pensar male si fa peccato...
--
http://www.kiva.org http://www.wwoof.it
http://www.superzeta.it https://zerowastehome.com/
-> Sei bannato da questo sito <-
Per il ng it.hobby.hi-fi: a*fan*ulo 'sta ca**o di
hifi/hiend, tutte put*an*te.
Adotta un rottame.
C/++/#, .net, wxWidgets, GTK, CodeTyphon, Firebird, Oracle &
altro.
La troppa confidenza fa perdere la riverenza.
Peccato per le basse parecchio castrate, ma sono Monitor
[Don Fizzy]
Occhio a come rispondi, perche' sei gia' a bordo killist,
solo per la tua simpatia. [sandro]
Slayer99
2018-01-08 20:09:15 UTC
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Post by Gi
Nel nostro caso, i sacchetti bio, erano già un obbligo; rafforziamo
l'obbligo e puniamo i bottegai che non l'utilizzano.
E perche' mai? La plastica e' un materiale fantastico. Semmai punisci
chi la getta in mare, non obbligare tutti ad usare materiali dalle
proprieta' infime.
--
...odia la paura e non conosce la pieta'...
Gi
2018-01-08 20:41:57 UTC
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Post by Slayer99
E perche' mai? La plastica e' un materiale fantastico. Semmai punisci
chi la getta in mare, non obbligare tutti ad usare materiali dalle
proprieta' infime.
Mi trovi perfettamente d'accordo.
Ma dal momento che hai messo un obbligo devi farlo rispettare, altrimenti
prendi in giro tutti e perdi credibilità.
Ossignur, perdere credibilità è difficile; per perdere qualche cosa prima
bisognerebbe possederla.

Gi


---
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http://www.avg.com
rg
2018-01-07 10:23:48 UTC
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Post by Elwood
Il fatto che la gente perda tempo a preoccuparsi di 2 cent al giorno, è la dimostrazione che in Italia non siamo in grado di distinguere le cose importanti da quelle banali.
Invece questa è la genialata!
La gente discute dei 2 centesimi e passano inosservati tutti gli aumenti
allucinanti (enel, gas, autostrade, ecc.)
Giampaolo Natali
2018-01-07 14:11:27 UTC
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Post by rg
Post by Elwood
Il fatto che la gente perda tempo a preoccuparsi di 2 cent al giorno, è
la
dimostrazione che in Italia non siamo in grado di distinguere le cose
importanti da quelle banali.
Invece questa è la genialata!
La gente discute dei 2 centesimi e passano inosservati tutti gli aumenti
allucinanti (enel, gas, autostrade, ecc.)
Oggi ho sperimentato i nuovi sacchetti bio per la verdura (ma uno l'ho usato
per il pane):

peso del sacchetto 4,4 grammi (ho una bilancia di precisione con tolleranza
+/- 0,1 grammi).

merce in uno di questi 3 banane del peso di 540 grammi. Costo al chilo
delle banane 0,99 euro.
Costo del sacchetto euro 0,01. Per cui l'aumento della spesa è stato da 0,53
a 0,54 euro pari all'1,89%.

Il secondo sacchetto conteneva 840 grammi di pane a 2,49 euro/kg. Costo
complessivo 2,02 + 0,01 euro con un aumento del costo pari a 0,45%.

Notare che l'operatrice ha correttamente defalcato da ogni sacchetto 4
grammi di tara. Discount D+
Quindi la merce non l'ho pagata due volte.
--
Giampaolo Natali
***@alice.it
Ludwig
2018-01-08 13:00:34 UTC
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Post by Elwood
Post by Greg
http://dariostevanato.blogspot.it/2018/01/tassa-sacchetti-plastica.html
Il fatto che la gente perda tempo a preoccuparsi di 2 cent al giorno, è la dimostrazione che in Italia non siamo in grado di distinguere le cose importanti da quelle banali.
Sarà anche banale ma intanto milioni e milioni di sacchetti x 0,02 cent
entrano (senza alcun motivo di alcun genere, perchè dire che è per
disincentivarne l'uso è la peggior cretinata si sia sentita da Letta in
poi) nelle casse dei soliti noti amici di chi conta/va....

Bye, Ludwig.
Elwood
2018-01-08 14:49:37 UTC
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Post by Ludwig
Sarà anche banale ma intanto milioni e milioni di sacchetti x 0,02 cent
entrano (senza alcun motivo di alcun genere, perchè dire che è per
disincentivarne l'uso è la peggior cretinata si sia sentita da Letta in
poi) nelle casse dei soliti noti amici di chi conta/va....
E prima entravano comunque, non è che i sacchetti te li regalassero eh?
Tanto fra 50 anni non avremo più verdure da mettere nei sacchetti, visto che le cose veramente importanti a questo mondo vengono ignorate.
--
Elwood (Peter S.)
Huyg
2018-01-08 11:44:26 UTC
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Post by Greg
http://dariostevanato.blogspot.it/2018/01/tassa-sacchetti-plastica.html
Da quando è partita questa polemica io ho una sola domanda,
semplicissima a mio avviso, ma alla quale non ho ancora ottenuto una
risposta soddisfacente.

Se la ratio legis punta a disincentivare l'uso dei sacchetti... come
pensa di ottenerlo, se il loro uso è obbligatorio?

A prescindere dal fatto che costino 1, 2, 10 o 38403 centesimi, i
sacchetti avevano un costo anche il 31 dicembre 2017.
Se dal 1° gennaio 2018 questo costo è esplicitato per far sì che il
consumatore sia sensibilizzato e quindi spinto a consumarne di meno
ecc. ecc., come può avvenire questo, se sei comunque obbligato a
prenderli?

Quando le buste della spesa, quelle che prendi alla cassa, sono
diventate a pagamento, molta gente (tra cui me) ha preso a
riutilizzarle: di conseguenza, meno buste venivano usate, risparmio sia
di costo che per l'ambiente. Lineare, efficace, applausi.
Ma stavolta mi sembra piuttosto diverso, e se proprio deve esserci un
disincentivo dato da questi 2 centesimi dello straca%$o, l'unico
possibile mi sembra un disincentivo all'acquisto di verdura al
supermercato.

O sbaglio? Nel thread qualcuno ha detto che in seguito alla stessa
operazione, in Inghilterra il consumo dei sacchetti è calato dell'80%:
ok, ma quindi cosa usano per comprare la verdura?
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