Maurizio Pistone
2014-10-14 12:53:17 UTC
E con questo si dovrebbe spiegare la povertà dell'Europa. Che arriva
tanto improvvisa e radicale, quanto era forte e consolidata la ricchezza
dell'età precedente.
Ma questo è il punto più debole di tutta la costruzione. Pirenne, come
capita a molti, sembra quasi sempre ridurre l'economia alle questioni
monetarie. Ma anche così, la cosa non convince. Se mancano le merci
orientali, perché non le si può sostituire? Non ci sono più le sete, le
spezie, e va bene, ma possibile che senza spezie e sete si cada nella
più nera miseria? Pirenne aveva sostenuto che il commercio dell'età
dell'oro non riguardava solo prodotti orientali e di lusso, ma anche
beni di largo consumo di produzione europea (è vero che su questo tema
non aveva approfondito molto). Possibile che con la perdita dei vini di
Siria e dell'olio d'Africa sia irrimediabile, e non diventi invece uno
stimolo per la produzione locale? Nei secoli della rinascita, e in
quelli successivi, fiorentini e milanesi, e poi fiamminghi e inglesi,
creano imperi commerciali sui panni di lana. Possibile che nell'Alto
Medioevo non ci fossero pecore?
Ma soprattutto, noi sappiamo che la crisi dell'alto medioevo è in primo
luogo una spaventosa crisi agricola e demografica. Su questo il Pirenne
preferisce sorvolare, con tutto quell'oro luccicante in giro; ma se
l'Europa si copre di foreste, se le città si spopolano, e sciami di
affamante larve umane si riversano nei boschi che ovunque hanno
sostituito i campi coltivati a contendere ghiande e castagne ai
cinghiali, sarà colpa della pirateria saracena?
tanto improvvisa e radicale, quanto era forte e consolidata la ricchezza
dell'età precedente.
Ma questo è il punto più debole di tutta la costruzione. Pirenne, come
capita a molti, sembra quasi sempre ridurre l'economia alle questioni
monetarie. Ma anche così, la cosa non convince. Se mancano le merci
orientali, perché non le si può sostituire? Non ci sono più le sete, le
spezie, e va bene, ma possibile che senza spezie e sete si cada nella
più nera miseria? Pirenne aveva sostenuto che il commercio dell'età
dell'oro non riguardava solo prodotti orientali e di lusso, ma anche
beni di largo consumo di produzione europea (è vero che su questo tema
non aveva approfondito molto). Possibile che con la perdita dei vini di
Siria e dell'olio d'Africa sia irrimediabile, e non diventi invece uno
stimolo per la produzione locale? Nei secoli della rinascita, e in
quelli successivi, fiorentini e milanesi, e poi fiamminghi e inglesi,
creano imperi commerciali sui panni di lana. Possibile che nell'Alto
Medioevo non ci fossero pecore?
Ma soprattutto, noi sappiamo che la crisi dell'alto medioevo è in primo
luogo una spaventosa crisi agricola e demografica. Su questo il Pirenne
preferisce sorvolare, con tutto quell'oro luccicante in giro; ma se
l'Europa si copre di foreste, se le città si spopolano, e sciami di
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cinghiali, sarà colpa della pirateria saracena?
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://blog.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
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