Discussione:
Beethoven
(troppo vecchio per rispondere)
Giuseppe
2004-10-15 06:33:39 UTC
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Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
G.
Meister Jakob
2004-10-15 07:43:47 UTC
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Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Pollini
Brendel

Goul, che è inarrivabile in Bach o anche nelle prime sonate di Beethoven e
nelle Bagatelle, per me fa cilecca proprio sulla 111 (la 110 che ho in
video, invece, è emozionante)

MJ
Danilo
2004-10-15 07:48:34 UTC
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Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?ù
Arrau.

Danilo
Marco Marcelli
2004-10-15 08:20:41 UTC
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Post by Danilo
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?ù
Arrau.
E Backhaus....

M
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Giuseppe
2004-10-15 08:27:10 UTC
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Post by Marco Marcelli
Post by Danilo
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?ù
Arrau.
E Backhaus....
Si anche lui:-))
Quando ho scritto il post mi sono dimenticato di dire che ho anche
quella oltre che Gould, però preferisco quest'ultimo.
Il terzo tempo della 109 a mio parere nell'esecuzione di Gould è
veramente un capolavoro di espressionismo.
Visto che sono a casa febbricitante provo a fare una ricerca su
Pollini, Arrau e Brendel sulla 109 e vediamo se magari riesco a
sentire qualcosa:-))
Ciao
G.
Vox Marittoni
2004-10-15 08:58:29 UTC
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Post by Marco Marcelli
Post by Danilo
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?ù
Arrau.
E Backhaus....
E Paolo Spagnolo (sì, lo so: i dischi sono rari a trovarsi).

E la 101 di Gilels?!?

Ciao a tutti.

m.
Giuseppe
2004-10-15 08:01:11 UTC
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Post by Meister Jakob
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Pollini
Brendel
Goul, che è inarrivabile in Bach o anche nelle prime sonate di Beethoven e
nelle Bagatelle, per me fa cilecca proprio sulla 111 (la 110 che ho in
video, invece, è emozionante)
Effettivamente Gould esegue la 111 ad una velocità inusitata.( almeno
il primo movimento)
Secondo me manca " l'appassionato" che indica Beethoven, anche se a
volte si sente.
Ma cmq rimane pur sempre l'interpretazione di un genio-ragazzo nel
fiore dela gioventu' ed allora concediamogli questa forza espressiva
che usa anche nelle Goldberg di qualche anno prima ( che preferisco
all'ultima interpretazine degli anni 80)
Concordo con te sulla 110 ed anche sulla 109. Bellissime
interpretazioni; dei veri e propri capolavori.
Non mi ha lasciato del tutto convinto invece l'Appassionata, non so,
una sensazione di disagio nell'ascoltarla.
Le prime sonate non le ho mai ascoltate.
Dimenticavo...grazie del consiglio per Pollini e Brendel ( alla fine
si ritorna sempre sugli stessi interpreti):-))
Ciao
G.
Meister Jakob
2004-10-15 11:59:42 UTC
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Post by Giuseppe
Non mi ha lasciato del tutto convinto invece l'Appassionata, non so,
una sensazione di disagio nell'ascoltarla.
Le prime sonate non le ho mai ascoltate.
L'Appassionata è una vera e propria provocazione.
Il primo tempo è di una lentezza esasperante per la quale non trovo
giustificazioni (a parte quello che G.G. scrive sul Beethoven "eroico").
Ti consiglio il cofanetto economico della CBS serie Maestro con il I volume
delle sonate.
Qui G.G. mi sembra perfetto, con un suono da fortepiano, a mio parere molto
adatto per questo repertorio fine 700 / primo 800.
Post by Giuseppe
Dimenticavo...grazie del consiglio per Pollini e Brendel ( alla fine
si ritorna sempre sugli stessi interpreti):-))
Figurati!

Ciao
MJ
Giuseppe
2004-10-15 13:12:52 UTC
Permalink
messaggio
Post by Meister Jakob
Post by Giuseppe
Non mi ha lasciato del tutto convinto invece l'Appassionata, non so,
una sensazione di disagio nell'ascoltarla.
Le prime sonate non le ho mai ascoltate.
L'Appassionata è una vera e propria provocazione.
Il primo tempo è di una lentezza esasperante per la quale non trovo
giustificazioni (a parte quello che G.G. scrive sul Beethoven
"eroico").

Ecco, a parte la lentezza, è proprio il suono del pianoforte che mi
mette disagio.
Ora che lo hai citato ( il fortepiano), potrei dire che l'Appassionata
sembra suonata su un fortepiano.
Post by Meister Jakob
Ti consiglio il cofanetto economico della CBS serie Maestro con il I volume
delle sonate.
Qui G.G. mi sembra perfetto, con un suono da fortepiano, a mio
parere molto
Post by Meister Jakob
adatto per questo repertorio fine 700 / primo 800.
CBS? ma GG non è tutto su Sony?, Comunque faccio una ricerca.
Grazie
G.
Giuliano
2004-10-15 13:23:02 UTC
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Post by Giuseppe
CBS? ma GG non è tutto su Sony?, Comunque faccio una ricerca.
Grazie
G.
Sony ha incorporato il catalogo CBS.
Danny Rose
2004-10-15 13:26:21 UTC
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Post by Giuseppe
Effettivamente Gould esegue la 111 ad una velocità inusitata.( almeno
il primo movimento)
Un motivo c'è: il passaggio dal Maestoso all'Allegro avviene su un trillo
misurato (scritto per intero) alla sinistra, sol-la bemolle nel registro
basso, se ricordo bene, indicato con valori diversi: trentaduesimi finché
siamo ancora nel Maestoso, sedicesimi quando inizia l'Allegro. Notazione che
comporta qualche problema (l'Allegro è semplicemente il doppio più veloce
del Maestoso? il trillo resta uguale per tutta la durata, o aumenta di
velocità?). Gould interpreta la soluzione grafica beethoveniana in modo
differente dalla tradizione, e piuttosto radicalista. Il prezzo del
radicalismo sta nel rendere l'Allegro quasi ineseguibile, a meno che non si
sia dotati di dita d'acciaio. Non escluderei che questa scelta dipenda
soprattutto dalla ricerca di una maggior asciuttezza in senso espressivo; in
ogni caso è un po' semplicistica, non sempre alterare i tempi basta a
scardinare la tradizione e a far emergere significati alternativi o rimossi.
Credo che il disco con quelle tre sonate non si possa considerare più di
tanto rappresentativo dell'estetica gouldiana. Documenta un momento
particolare; la sua visione di Beethoven si sarebbe evoluta, anni dopo, in
ben altro modo. Già le tre Sonate op.10, che sono successive di non molto,
risultano a parer mio più interessanti. Soprattutto la seconda e la terza.
Post by Giuseppe
Ma cmq rimane pur sempre l'interpretazione di un genio-ragazzo nel
fiore dela gioventu' ed allora concediamogli questa forza espressiva
che usa anche nelle Goldberg di qualche anno prima ( che preferisco
all'ultima interpretazine degli anni 80)
Mah, sarà. A me sembrano assai diverse, come interpretazioni. Le Goldberg
sono assai convincenti in entrambe le versioni, c'è un progetto, un'idea
articolata e coerente. Queste sonate, invece, sono molto diseguali. Certo il
talento, anche in senso puramente digitale, si sente. Non le raccomanderei
come primo ascolto di questi pezzi, proprio per nulla. Quello che c'è di
significativo lo si nota quando si conoscano già, almeno un poco, i pezzi.
Post by Giuseppe
Concordo con te sulla 110 ed anche sulla 109. Bellissime
interpretazioni; dei veri e propri capolavori.
La 110 è effettivamente splendida, ed è la più tradizionalista del gruppo
(nella misura in cui Gould può esserlo). Anche se ho una lieve preferenza
per la registrazione dal vivo del '58, mi pare, a Stoccolma; era stata
riversata in cd, non credo si trovi ancora. Era un bel disco anche perché
documentava un momento di grande comunicazione, di contatto con il pubblico
che da questo pianista non ci si aspetterebbe; persino in disco la
partecipazione, il feeling erano palpabili. Non esiterei a definirla
commuovente. In ogni caso anche la versione Sony inclusa nel cofanetto è
molto bella.
Nella 109 ne fa di nuovo di cotte e di crude, meglio comunque dell'ultima.
Aveva le sue teorie, condivisibili credo, sul primo movimento (una forma
sonata sintetizzata, con artifici barocchi) anche se poi lo interpreta con
un'elasticità nelle scelte di tempo e fraseggio che fa piuttosto pensare ad
autori tardoromantici. Anche le variazioni finali sono notevoli, forse un
poco troppo affrettate, ma in questo è meno difficile seguirlo perché
l'intento (il mantenimento della tensione espressiva) è più evidente. Queste
variazioni furono uno dei pochi pezzi a dare qualche problema tecnico (più
che altro tecnico-psicologico) a Gould. Si può leggere la storia, raccontata
dallo stesso Gould a J.Cott nel libro di quest'ultimo pubblicato da Ubu
libri.
Post by Giuseppe
Non mi ha lasciato del tutto convinto invece l'Appassionata, non so,
una sensazione di disagio nell'ascoltarla.
Forse il peggior Beethoven-Gould. Te lo dice un gouldiano convinto. L'ho
sentita un paio di volte e poi ho lasciato perdere. Dicendo altrimenti: ci
sono anche le interpretazioni-satira e le interpretazioni-parodia, ma il
loro potenziale di sopravvivenza è assai variabile. Per l'Appassionata, a pa
rer mio, un solo nome: Richter.
Post by Giuseppe
Le prime sonate non le ho mai ascoltate.
Sono assai belle. Gould ha registrato piuttosto bene le tre op.2, anche se
non è fedelissimo al testo beethoveniano (articolazione di fraseggio libera
per non dire arbitraria; tempi assai pacifici, anzi lenti, a volte
lentissimi; se si sentono subito dopo il disco con le ultime tre, un vero
shock) i tempi lenti delle tre sonate sono magnifici. Per l'op.2 n.3 hai
l'imbarazzo della scelta, oltre ai soliti Backhaus, Schnabel e Arrau
bisognerebbe sentire Benedetti Michelangeli e ancora Richter (se te lo stai
chiedendo, sì; Richter mi piace quanto Gould).
Post by Giuseppe
Dimenticavo...grazie del consiglio per Pollini e Brendel
Nelle ultime cinque Sonate Pollini è un riferimento obbligato, direi. Anche
la sua Hammerklavier è stupefacente. Forse la sua più bella incisione di
sempre, imho, da porre accanto a Studi e Preludi di Chopin, a certo Schubert
(Wanderer Fantaisie, Sonata D960) alla musica per pianoforte di Schoenberg
(qui sarebbe da sentire anche Gould; non per fare un confronto, ma perché
sono in certo senso complementari), alla Sonata di Boulez, a Petrouchka di
Stravinskij. Imho, lo ribadisco.

dR
Giuseppe
2004-10-15 13:54:13 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
Effettivamente Gould esegue la 111 ad una velocità inusitata.( almeno
il primo movimento)
Credo che il disco con quelle tre sonate non si possa considerare più di
tanto rappresentativo dell'estetica gouldiana.
Sarà anche non rappresentativo come dici tu, ma a mio parere è
bellissimo:-))
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
Ma cmq rimane pur sempre l'interpretazione di un genio-ragazzo nel
fiore dela gioventu' ed allora concediamogli questa forza
espressiva
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
che usa anche nelle Goldberg di qualche anno prima ( che
preferisco
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
all'ultima interpretazine degli anni 80)
Mah, sarà. A me sembrano assai diverse, come interpretazioni. Le Goldberg
sono assai convincenti in entrambe le versioni, c'è un progetto, un'idea
articolata e coerente.
Sarà perchè prima ho ascoltato le Goldberg degli anni giovanili, ma
quando, tempo dopo, ho scoperto anche quelle degli anni 80,
ascoltandole sono rimasto un pò deluso.


Certo il
Post by Danny Rose
talento, anche in senso puramente digitale, si sente. Non le
raccomanderei
Post by Danny Rose
come primo ascolto di questi pezzi, proprio per nulla. Quello che c'è di
significativo lo si nota quando si conoscano già, almeno un poco, i pezzi.
Infatti io avevo ascoltato quelle di Backaus.
Post by Danny Rose
Nella 109 ne fa di nuovo di cotte e di crude, meglio comunque
dell'ultima.

La 109 è un capolavoro:-))
Post by Danny Rose
che altro tecnico-psicologico) a Gould. Si può leggere la storia, raccontata
dallo stesso Gould a J.Cott nel libro di quest'ultimo pubblicato da Ubu
libri.
E' in italiano?
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
Non mi ha lasciato del tutto convinto invece l'Appassionata, non so,
una sensazione di disagio nell'ascoltarla.
Forse il peggior Beethoven-Gould. Te lo dice un gouldiano convinto. L'ho
sentita un paio di volte e poi ho lasciato perdere.
Anche io l'ho ascoltata ieri sera un paio di volte. Ma poi ho dovuto
smettere.
Magari fra qualche giorno ci ritorno

^Per l'Appassionata, a parer mio, un solo nome: Richter.

Ho sentito quella con Rubinstein e mi è piacita; non ho mai ascoltato
Richter.
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
Le prime sonate non le ho mai ascoltate.
Sono assai belle. Gould ha registrato piuttosto bene le tre op.2, anche se
non è fedelissimo al testo beethoveniano (articolazione di fraseggio libera
per non dire arbitraria; tempi assai pacifici, anzi lenti, a volte
lentissimi; se si sentono subito dopo il disco con le ultime tre, un vero
shock) i tempi lenti delle tre sonate sono magnifici.
Queste sonate di Beethoven non mi piaccoino poi tanto.

Per l'op.2 n.3 hai
Post by Danny Rose
l'imbarazzo della scelta, oltre ai soliti Backhaus, Schnabel e Arrau
bisognerebbe sentire Benedetti Michelangeli e ancora Richter (se te lo stai
chiedendo, sì; Richter mi piace quanto Gould).
No, non me lo chiedo:-))
In fin dei conti si sta parlando di mostri sacri dell'arte pianistica.
Post by Danny Rose
Nelle ultime cinque Sonate Pollini è un riferimento obbligato, direi. Anche
la sua Hammerklavier è stupefacente. Forse la sua più bella
incisione di
Post by Danny Rose
sempre,
A questo punto mi sa che sono obbligato ad ascoltarle:-)

Ciao
G.
Danny Rose
2004-10-16 11:56:18 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Sarà anche non rappresentativo come dici tu, ma a mio parere è
bellissimo:-))
Per carità, è un bel disco; fra l'altro mi fa pensare, anche dove mi lascia
perplesso. Volevo solo dire che con Beethoven Gould ha avuto un rapporto
assai articolato, quello è solo l'inizio.

Il libro intervista in cui Gould racconta la sue vicissitudini con l'op.109:

Jonathan Cott Conversazioni con Glenn Gould Ubulibri, La collanina
n.8

E' del 1989, per cui non so quanto sia reperibile. Se non lo trovi ti posto
la pagina in questione (con un po' di pazienza).
Fra l'altro ho visto fra le anticipazioni (non ricordo di che editore) la
traduzione italiana della monografia su Gould di Kevin Bazzana. Un libro che
la prende un po' troppo sul filosofico, imho, ma per altri aspetti
interessante.
Se vuoi una bibliografia su Gould qualche altro titolo posso indicartelo,
anche in italiano.

ciao

dR
Giuseppe
2004-10-16 17:58:01 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
Sarà anche non rappresentativo come dici tu, ma a mio parere è
bellissimo:-))
Per carità, è un bel disco; fra l'altro mi fa pensare, anche dove mi lascia
perplesso. Volevo solo dire che con Beethoven Gould ha avuto un rapporto
assai articolato, quello è solo l'inizio.
Jonathan Cott Conversazioni con Glenn Gould Ubulibri, La collanina
n.8
Domani provo a chiedere in una libreria a Milano, vediamo che mi
dicono.
Post by Danny Rose
Se vuoi una bibliografia su Gould qualche altro titolo posso
indicartelo,
Post by Danny Rose
anche in italiano.
Si mi faresti un favore.
Grazie
G.
Danny Rose
2004-10-16 20:45:22 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Si mi faresti un favore.
Bibliografia orientativa.

A) Scritti di Gould.

Allora, il testo fondamentale (che conoscerai già) è:

- G. Gould L'ala del turbine intelligente Adelphi 1988 (ora disponibile in
edizione economica, collana gli Adelphi)

Selezione degli scritti di Gould (saggi, articoli, note di copertina,
conversazioni-intervista destinate a riviste, ecc). Sono pure antologiche,
ma più complete le edizioni inglese (The Glenn Gould Reader, 1984) e
francese (due volumi, entrambi curati da Bruno Monsaingeon: Le dernier
puritain, Ecrits tome I, Fayard, Paris 1983 e Contrepoint à la ligne, Ecrits
tome II, Fayard, Paris 1985). La lacuna più seria dell'edizione adelphiana,
curata da A.Bassan Levi, è l'assenza del saggio sulla registrazione,
peraltro incluso in traduzione italiana nel saggio di C. Di Gennaro che
indico sotto (l'Appendice B, per la precisione, pp.127-152). E' comunque
preferibile l'edizione francese del saggio perché rispetta l'impaginazione
originale del testo; una colonna con il testo di Gould, quella a fianco con
citazioni di vari scrittori e saggisti pertinenti all'argomento.
Il libro italiano pubblicato da Adelphi si fregia comunque di un bel saggio
introduttivo di M.Bortolotto.

La totalità degli scritti di Gould non è mai stata pubblicata, neppure in
inglese. Ogni sito su Gould riporta in ogni caso links che indirizzano alla
Biblioteca (Nazionale, mi pare) Canadese, la quale custodisce i suoi
documenti (piuttosto numerosi, credo addirittura che lo spoglio non sia
ancora stato completato, o abbia comunque richiesto molti anni).

- G. Gould No, non sono un eccentrico. Interviste e montaggio a cura di
B.Monsaingeon, Edt, Torino, 1989 (ristampato).

Non fondamentale ma piacevole. Parecchie foto, alcune molto belle.
Riflessiva e piacevole l'introduzione di E.Restagno. Esistono altri libri di
fotografie, per lo più pubblicati da editori tedeschi. Vedi Zweitausendeins.

- G. Gould Lettere Rosellina Archinto Editore, Milano 1993

Parziale traduzione dell'edizione canadese.

- G. Gould La serie Schoenberg Rosellina Archinto Editore, Milano (non
ricordo bene la data, ma recente)

Il testo delle trasmissioni radiofoniche sul compositore austriaco.
Notevole, a dir poco.

B) Saggi su G.Gould

- C.Di Gennaro Glenn Gould, l'immaginazione al pianoforte. Quaderni di
Musica/Realtà, 45. 1995 (ristampato nel 1999).

Un saggio stimolante, non pretende di essere esaustivo; alcuni capitoli sono
estremamente interessanti, l'impressione generale (mia, assolutamente
personale) è che si tratti di un lavoro "transitorio", una prima messa a
punto critica. Ha il pregio, fra l'altro, di contenere l'unica traduzione
italiana del saggio di Gould "Prospettive sulla registrazione" del 1966.


Dovrebbe essere presto tradotto in italiano:

- K.Bazzana Glenn Gould. The performer in the work Clarendon Press, Oxford
1997.

A questa rubrica va aggiunto il libro intervista di J. Cott che ti ho già
indicato. E' anche il caso di consultare i due libri di P.Rattalino, "Da
Clementi a Pollini" e "Pianisti e fortisti" (Giunti-Ricordi, recentemente
ristampati; si trovano in ogni grande libreria); includono entrambi alcune
pagine su Gould (in generale il primo, sulle registrazioni beethoveniane il
secondo...le mie opinioni ne sono state influenzate, in parte; lo ammetto).
Evitare The great pianists di Harold Schoenberg. L'autore odia Gould, appena
lo menziona, e lo fa per sostenere delle palesi sciocchezze. Fra l'altro
(non mi aspetto che questa mia personalissima opinione sia condivisa) è
scarso come critico e monotono come scrittore. La sua biografia di Horowitz
è terribile, poco più che una superficiale raccolta di pettegolezzi, imho.
In realtà ha fatto un servizio peggiore a Horowitz, che pretende di
apprezzare, che a Gould....Si occupa di Glenn Gould anche A.Baricco, in
"L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin". Nulla di fondamentale (il
saggio è un pamphlet abbastanza superficiale), ma scritto in modo
divertente.


C) Biografie (dovevo segnalarle al punto B, ma abbi pazienza):

In italiano non ce ne sono, per quanto ne so io.
In lingua inglese sono sono state scritte tre biografie, mai tradotte in
italiano che io sappia:

- O.Friedrich Glenn Gould. A life and Variations Vintage Books, NY 1990

- P. Oswald Glenn Gould. The ecstasy and tragedy of a genius. W.W.Norton &
Company, NY & London 1997

- G. Payzant Glenn Gould: Music and Mind, Key Porter Books, Toronto 1984

Il libro di Oswald non l'ho mai visto. Gli altri due ho potuto sfogliarli
velocemente in una biblioteca francese (almeno uno dei due è stato tradotto
in questa lingua). Sono buone biografie, molto documentate. A me sono
risultate un po' noiose, per quanto ricche di informazioni. Sicuramente
servono per un lavoro serio su Gould, possono risultare un poco meno
essenziali per un semplice appassionato. Non ho idea di quanto siano
reperibili.

E' stata invece (ahimé) tradotto in italiano il seguente testo che ti
*sconsiglio*:

- M.Schneider Glenn Gould. Piano solo. Einaudi, Torino, 1991.

Non ho neppure ben capito cosa sia: si articola in trentadue capitoletti
(come le Variazioni Goldberg, sai che originale), non è un saggio critico,
ma neppure un indagine critica o biografica, alterna riflessioni di varia
natura (l'autore è psicoanalista e musicologo, dicono all'Einaudi: boh...) a
inesattezze in vari campi (biografico, discografico...e via dicendo).
Vale la pena solo se si è dei patiti, e bisogna avere proprio tutto. Ma
allora è più logico procurarsi le biografie in inglese.
Ovviamente, un altro libro, questa volta bello ma del tutto inutile ai fini
che ci proponiamo, collegato a GG è "Il soccombente" di T.Bernhard. Un
romanzo suggestivo, in cui un personaggio (non il personaggio principale) è
un GG di fantasia, quasi del tutto. Superfluo specificare che Gould non ha
mai seguito un masterclass a Salisburgo, con Horowitz...anche se l'idea è
stuzzicante. Non me lo vedo a studiare con Horowitz, se fosse successo
davvero penso che le schermaglie fra i due sarebbero state al vetriolo ma
interessantissime.
Ah, si menziona Gould anche nel libro intervista di A.Brendel "Il velo
dell'ordine", Adelphi 2002. Un paio di pagine assai critiche, non molto
significative.
Se interessa l'interpretazione pianistica il libro merita, comunque.

Naturalmente per una conoscenza completa sarebbero da prendere in
considerazioni anche le varie edizioni di materiale audiovisivo (si
trovavano moltissime cose in VHS, fino a un po' di tempo fa).

ciao

dR
Giuseppe
2004-10-16 20:49:16 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
Si mi faresti un favore.
Bibliografia orientativa.
( nega cut)


Mi hai mandato in confusione:-)))

Stampo il post , lo rileggo e mi prendo degli appunti del
contenuto:-))
Grazie
G.
Danny Rose
2004-10-17 12:45:13 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Mi hai mandato in confusione:-)))
Mi dispiace. Che c'è di poco chiaro?

dR
Giuseppe
2004-10-17 17:26:03 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Giuseppe
Mi hai mandato in confusione:-)))
Mi dispiace. Che c'è di poco chiaro?
dR
E' tutto chiarissimo.
Troppe cose però:-))
G.
Danny Rose
2004-10-18 12:04:40 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Troppe cose però:-))
Io direi: procurati l'Ala del turbine intelligente (Adelphi) che costa pure
poco. E, se proprio hai voglia di fare un po' più di fatica (non inutile) il
libro di De Gennaro.
Se poi ti piacciono le fotografie, No, non sono un eccentrico della Edt (gli
autori sono Gould stesso e Monsaingeon, è un libro di interviste).
Quello di Cott non è così indispensabile.

dR
Giuseppe
2004-10-15 14:32:02 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Sono assai belle. Gould ha registrato piuttosto bene le tre op.2, anche se
non è fedelissimo al testo beethoveniano (articolazione di fraseggio libera
per non dire arbitraria; tempi assai pacifici, anzi lenti, a volte
lentissimi; se si sentono subito dopo il disco con le ultime tre, un vero
shock) i tempi lenti delle tre sonate sono magnifici. Per l'op.2 n.3 hai
l'imbarazzo della scelta, oltre ai soliti Backhaus, Schnabel e Arrau
bisognerebbe sentire Benedetti Michelangeli e ancora Richter (se te lo stai
chiedendo, sì; Richter mi piace quanto Gould).
A proposito,ho visto proprio adesso che da 2001 c'è in vendita un
cofanetto con alcune ( quelle di cui stiamo parlando ed altre) sonate
di Beethoven a 8.99 E. Sono 6 cd della Brilliant della serie The
Russian Archives.
G.
Giovanni Lavena
2004-10-15 14:44:24 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
A proposito,ho visto proprio adesso che da 2001 c'è in vendita un
cofanetto con alcune ( quelle di cui stiamo parlando ed altre) sonate
di Beethoven a 8.99 E. Sono 6 cd della Brilliant della serie The
Russian Archives.
Attenzione: quello da 6 CD è con Gilels: tutti i concerti e una scelta di
sonate. Delle ultime, però, c'è solo l'op. 106.
Quello con incisioni di Richter ha 5 CD e non è solo beethoveniano. Ci sono
anche la sonata di Liszt e quattro sonate di Schubert (il primo tempo della
D. 894 è una cosa dell'altro mondo!).
A mio avviso, sono due cofanetti a dir poco strabilianti per la qualità
delle esecuzioni. Due delle cose col rapporto qualità/presso più alto che
abbia mai visto. Fra l'altro, quanto a Beethoven, insieme offrono una vasta
scelta di sonate, perché l'unica in comune è l'op. 90. Se li acquisti
entrambi ti fai solo del bene!

Giovanni

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Danny Rose
2004-10-15 19:27:48 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lavena
(il primo tempo della
D. 894 è una cosa dell'altro mondo!).
A mio avviso, sono due cofanetti a dir poco strabilianti per la qualità
delle esecuzioni.
Concordo pienamente.

dR
Giuliano
2004-10-15 14:38:12 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Nelle ultime cinque Sonate Pollini è un riferimento obbligato, direi. Anche
la sua Hammerklavier è stupefacente. Forse la sua più bella incisione di
sempre, imho, da porre accanto a Studi e Preludi di Chopin, a certo Schubert
concordo. Non ho sentito altra Hammerklavier dove i ff (o forse sono
fff?) dello statement iniziale hanno quell'effetto di risucchio, come
un'esplosione. E poi quel trillo che non è un trillo (quasi
un'alternanza di clusters) nel secondo movimento (per intenderci, ha la
ritmica di una rapida scampanellata angolare e nervosa), fantastico.

g
Sigfrid Roland Kieslowski
2004-10-15 14:46:08 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Nelle ultime cinque Sonate Pollini è un riferimento obbligato, direi. Anche
la sua Hammerklavier è stupefacente. Forse la sua più bella incisione di
sempre, imho, da porre accanto a Studi e Preludi di Chopin, a certo Schubert
(Wanderer Fantaisie, Sonata D960) alla musica per pianoforte di Schoenberg
(qui sarebbe da sentire anche Gould; non per fare un confronto, ma perché
sono in certo senso complementari), alla Sonata di Boulez, a Petrouchka di
Stravinskij. Imho, lo ribadisco.
Alle interpretazioni "definitive" di Pollini, oltre a Petrouchka e alcuni
Chopin (perché dimenticare le Polonaises?), aggiungerei gli Studi Sinfonici
di Schumann e l'esecuzione live degli studi di Debussy alla Scala. Chi c'era
sta ancora ricordando con meraviglia.
Per la Wanderer preferisco Brendel.

--
SRK
Sigfrid Roland Kieslowski
2004-10-15 14:37:04 UTC
Permalink
Post by Meister Jakob
Goul, che è inarrivabile in Bach o anche nelle prime sonate di Beethoven e
nelle Bagatelle, per me fa cilecca proprio sulla 111 (la 110 che ho in
video, invece, è emozionante)
Emozionante. La 110 di Gould è davvero così.

--
SRK
Zazie-la-peste
2004-10-15 12:13:10 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Pollini
Z
Giuseppe
2004-10-15 13:09:48 UTC
Permalink
Post by Meister Jakob
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Pollini
Z
Mi sembra che di Pollini ce ne siano diverse registrazioni o sbaglio?
C'è un doppio cd della DG con le ultime piu' la Hammmer ed altre.
Invece, sempre della DG, ci sono cd singoli.
Si riferiscono alle stesse esecuzioni o sono esecuzioni in tempi
diversi?
G.
Giuliano
2004-10-15 14:29:04 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Mi sembra che di Pollini ce ne siano diverse registrazioni o sbaglio?
C'è un doppio cd della DG con le ultime piu' la Hammmer ed altre.
Invece, sempre della DG, ci sono cd singoli.
Non sono 101,106,109,110,111? Quindi sono tutte "le ultime"!! (da n28 a
n32)
Post by Giuseppe
Si riferiscono alle stesse esecuzioni o sono esecuzioni in tempi
diversi?
Credo che siano sempre le stesse fine anni settanta (le ho anche in
vinile, pessime masterizzazioni, "ottimo" wow & flutter).

Per chi ama le sue esecuzioni direi che nemmeno il più recente (di poco)
cd con la tempesta, gli addii, etc non deve mancare.

g
Giuseppe
2004-10-15 14:34:07 UTC
Permalink
Post by Giuliano
Post by Giuseppe
Mi sembra che di Pollini ce ne siano diverse registrazioni o
sbaglio?
Post by Giuliano
Post by Giuseppe
C'è un doppio cd della DG con le ultime piu' la Hammmer ed altre.
Invece, sempre della DG, ci sono cd singoli.
Non sono 101,106,109,110,111? Quindi sono tutte "le ultime"!! (da n28 a
n32)
Post by Giuseppe
Si riferiscono alle stesse esecuzioni o sono esecuzioni in tempi
diversi?
Credo che siano sempre le stesse fine anni settanta (le ho anche in
vinile, pessime masterizzazioni, "ottimo" wow & flutter).
Per chi ama le sue esecuzioni direi che nemmeno il più recente (di poco)
cd con la tempesta, gli addii, etc non deve mancare.
g
Giuseppe
2004-10-15 14:39:57 UTC
Permalink
Post by Giuliano
Post by Giuseppe
Mi sembra che di Pollini ce ne siano diverse registrazioni o
sbaglio?
Post by Giuliano
Post by Giuseppe
C'è un doppio cd della DG con le ultime piu' la Hammmer ed altre.
Invece, sempre della DG, ci sono cd singoli.
Non sono 101,106,109,110,111? Quindi sono tutte "le ultime"!! (da n28 a
n32)
Stiamo equivocando!!
O non mi sono spiegato bene:-
Mi spiego meglio:
Il doppio cd della DG contiene le ultime sonate di Beethoven, quelle
che hai indicato.
Poi ci sono cd singoli con le stesse sonate.
Domanda:
Sono le stesse registrazioni o sono registrazioni in tempi diversi
diversi?
:-)

Cmq mi hai già risposto sotto:-))
Post by Giuliano
Post by Giuseppe
Si riferiscono alle stesse esecuzioni o sono esecuzioni in tempi
diversi?
Credo che siano sempre le stesse fine anni settanta (le ho anche in
vinile, pessime masterizzazioni, "ottimo" wow & flutter).
Ciao
G.
Zazie-la-peste
2004-10-15 15:00:16 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Mi sembra che di Pollini ce ne siano diverse registrazioni o sbaglio?
C'è un doppio cd della DG con le ultime piu' la Hammmer ed altre.
Invece, sempre della DG, ci sono cd singoli.
parlo del cofanetto
non so.
eviterei di comprere qualcosa di registrato dopo il 90
Parere mio, ma Pollini ha avuto un tracollo pazzesco.
Z
Danny Rose
2004-10-15 17:22:21 UTC
Permalink
Post by Zazie-la-peste
eviterei di comprere qualcosa di registrato dopo il 90
Parere mio, ma Pollini ha avuto un tracollo pazzesco.
???

(mi spiegherai) :-)

Comunque le incisioni che preferisco sono, in effetti, degli anni '70.

dR
Zazie-la-peste
2004-10-16 11:27:56 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Zazie-la-peste
eviterei di comprere qualcosa di registrato dopo il 90
Parere mio, ma Pollini ha avuto un tracollo pazzesco.
???
(mi spiegherai) :-)
non ho molto da spiegare.
A un certo punto, ha avuto una netta caduta.
Tecnicamente, mi pare abbia perso molto.
Anche la lucidità, per me non è più quella di una volta
A
Danny Rose
2004-10-16 12:04:29 UTC
Permalink
Post by Zazie-la-peste
Tecnicamente, mi pare abbia perso molto.
Non è la prima volta che lo sento, questo discorso. Sinceramente, non
conosco bene le registrazioni più recenti.
Non mi stupirei se non fosse più quello dei primi dischi chopiniani e del
Petrouchka, ecco.
Ho anche letto delle critiche così così sull'ultimo disco beethoveniano. Hai
sentito quello, per caso?

ciao:-))

dR
Zazie-la-peste
2004-10-16 18:47:47 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Zazie-la-peste
Tecnicamente, mi pare abbia perso molto.
Non è la prima volta che lo sento, questo discorso. Sinceramente, non
conosco bene le registrazioni più recenti.
Io ho ascoltato qualcosa di Beethoven alla Fnac, dove sono andata col
Gattofrio (dov'è finito???), ed è l'unico posto dove si possono ascoltare
alcuni cd senza comprarli.
Ho ascoltato dieci battute di un pastone infame annacquato con tonnellate di
pedale.
Non so dir di più.
Siccome io per Pollini ho una venerazione che sconfina verso il feticismo,
non voglio nemmeno approfondire.
Mi tengo i vecchi CD.
Dal vivo ho smesso di andarlo ad ascoltare circa dieci anni fa.
Ci sono cose che, se si può, nella vita vanno tenute dentro il loro
pacchettino colorato.
;-)
Post by Danny Rose
Non mi stupirei se non fosse più quello dei primi dischi chopiniani e del
Petrouchka, ecco.
Ho anche letto delle critiche così così sull'ultimo disco beethoveniano. Hai
sentito quello, per caso?
esatto
Post by Danny Rose
ciao:-))
ciao
P.S. c'netra nulla, ma da due giorni ascolto Franck: poraccio, ma è
francamente sottovalutato.
A me piace. Sono grave?
Z
Vince
2004-10-16 18:52:29 UTC
Permalink
Post by Zazie-la-peste
P.S. c'netra nulla, ma da due giorni ascolto Franck: poraccio, ma è
francamente sottovalutato.
A me piace. Sono grave?
Assolutamente no!!!
Ce ne fossero di "gravi" come te...!
E' un autore straordinario!
Va be' che io non faccio testo... Il mio giudizio e' molto di parte.
Che cosa stai ascoltando di Franck, esattamente...?

Ciao!
--
Vince

www.vincenzoninci.it
Zazie-la-peste
2004-10-17 10:40:16 UTC
Permalink
Post by Vince
Post by Zazie-la-peste
P.S. c'netra nulla, ma da due giorni ascolto Franck: poraccio, ma è
francamente sottovalutato.
A me piace. Sono grave?
Assolutamente no!!!
Ce ne fossero di "gravi" come te...!
E' un autore straordinario!
Va be' che io non faccio testo... Il mio giudizio e' molto di parte.
Che cosa stai ascoltando di Franck, esattamente...?
un po' di tutto.Tutta roba che conoscevo, ma che adesso ascolto con più
attenzione.
Dalla sinfonia alla sonata per violino e pf, alle opere per pianoforte (con
e senza orchestra).
Ho lasciato da parte quelle per organo, perchè ho una personale difficoltà
con lo strumento.
Occorre la giusta preparazione psico-fisica, ci vuole un po' più di tempo
;-))))
ciao
Z
Danny Rose
2004-10-17 12:44:22 UTC
Permalink
Post by Zazie-la-peste
Occorre la giusta preparazione psico-fisica, ci vuole un po' più di tempo
;-))))
Ah, non succede solo a me allora. Mi rassereno.

(quando torno alla musica organistica dopo un periodo di scarsa
frequentazione, ho la spiacevole sensazione di non riuscire a distinguere le
voci, o di farlo solo con fatica; la prima impressione è quella del blocco
indistinto, molto spiacevole. Un po' dipende anche dalle scelte
dell'organista, credo).

dR
Zazie-la-peste
2004-10-17 16:07:21 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Zazie-la-peste
Occorre la giusta preparazione psico-fisica, ci vuole un po' più di tempo
;-))))
Ah, non succede solo a me allora. Mi rassereno.
(quando torno alla musica organistica dopo un periodo di scarsa
frequentazione, ho la spiacevole sensazione di non riuscire a distinguere le
voci, o di farlo solo con fatica; la prima impressione è quella del blocco
indistinto, molto spiacevole. Un po' dipende anche dalle scelte
dell'organista, credo).
non apro bocca.
è uno strumento con il quale ho un rapporto che dir difficile è dir poco....
Z
Giovanni Lavena
2004-10-17 16:08:18 UTC
Permalink
Post by Zazie-la-peste
Dalla sinfonia alla sonata per violino e pf, alle opere per pianoforte (con
e senza orchestra).
Io ho davvero un debole per Franck. La sinfonia fu una dei primi pezzi di
musica classica che amai ancora ragazzino. E tuttora è una delle cose in cui
mi ritrovo di più. Mi sembra significativo, poi, che diversi tra i massimi
direttori del 900 ci si siano dedicati con esiti non certo di routine: è una
sinfonia che può vantare molte interpretazioni formidabili. Ma col tempo ho
scoperto che tutta la produzione di Franck è zeppa di capolavori a quel
livello. Fra le cose che non hai citato inserirei il quintetto per piano e
l'oratorio Les Béatitudes.
Post by Zazie-la-peste
Ho lasciato da parte quelle per organo, perchè ho una personale difficoltà
con lo strumento.
Indubbiamente il primo approccio è come quando, inconsapevole di ciò che ti
aspetti, ti ritrovi in un ingorgo stradale pazzesco. Ma dopo qualche ascolto
tutto ti sembra che si dipani in modo straordinario e ci ritrovo il grande
Franck delle altre opere sopra lodate. Sto gustando proprio in questi
giorni, con ascolti ripetuti e spesso un track per volta, i due CD della
Brilliant eseguiti da Guillou e a poco a poco mi si svelano dei tesori. Sono
incantato dalla Fantasia in la minore.

Giovanni

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Zazie-la-peste
2004-10-17 19:39:11 UTC
Permalink
Post by Giovanni Lavena
Io ho davvero un debole per Franck.
In ascolto: la sinfonia.
Beh....bisogna ammettere, gran bel pezzo!
Post by Giovanni Lavena
La sinfonia fu una dei primi pezzi di
musica classica che amai ancora ragazzino. E tuttora è una delle cose in cui
mi ritrovo di più. Mi sembra significativo, poi, che diversi tra i massimi
direttori del 900 ci si siano dedicati con esiti non certo di routine: è una
sinfonia che può vantare molte interpretazioni formidabili. Ma col tempo ho
scoperto che tutta la produzione di Franck è zeppa di capolavori a quel
livello. Fra le cose che non hai citato inserirei il quintetto per piano e
l'oratorio Les Béatitudes.
perchè non li conosco, ahimè.
Ma adesso provvedo subito!
Post by Giovanni Lavena
Post by Zazie-la-peste
Ho lasciato da parte quelle per organo, perchè ho una personale difficoltà
con lo strumento.
Indubbiamente il primo approccio è come quando, inconsapevole di ciò che ti
aspetti, ti ritrovi in un ingorgo stradale pazzesco. Ma dopo qualche ascolto
tutto ti sembra che si dipani in modo straordinario e ci ritrovo il grande
Franck delle altre opere sopra lodate. Sto gustando proprio in questi
giorni, con ascolti ripetuti e spesso un track per volta, i due CD della
Brilliant eseguiti da Guillou e a poco a poco mi si svelano dei tesori. Sono
incantato dalla Fantasia in la minore.
Grazie per i consigli
Z
Giovanni Lavena
2004-10-17 20:25:23 UTC
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Post by Zazie-la-peste
Post by Giovanni Lavena
Fra le cose che non hai citato inserirei il quintetto per piano e
l'oratorio Les Béatitudes.
perchè non li conosco, ahimè.
Ma adesso provvedo subito!
Per il quintetto ti suggerirei l'edizione Naxos con Levinas e il Q.Ludwig
(abbinato col quartetto per archi incompiuto di Chausson, altro autore per
cui ho un debole). Non sono io a dire che è in assoluto uno dei più bei
dischi dell'intero catalogo Naxos.

Per Les Béatitudes c'è la registrazione di Armin Jordan nella serie Ultima
della Warner.

Giovanni

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Vince
2004-10-17 19:49:27 UTC
Permalink
Post by Zazie-la-peste
Ho lasciato da parte quelle per organo, perchè ho una personale difficoltà
con lo strumento.
Occorre la giusta preparazione psico-fisica, ci vuole un po' più di tempo
;-))))
Ok, detto da me puo' anche non far testo, ma perdersi il Franck
organistico e' praticamente impossibile!
Magari, visto che parlavi della Sinfonia, prova ad iniziare con un
brano che all'organo ne riecheggia molto la struttura e il carattere,
ovvero la Grande Pièce Symphonique. E' la prima vera autentica
"sinfonia per organo", il brano capostipite di tutto lo stile sinfonico
che soprattutto in Francia si e' poi sviluppato per gran parte del
'900.

Ciao!
--
Vince

www.vincenzoninci.it
Zazie-la-peste
2004-10-18 11:21:15 UTC
Permalink
Post by Vince
Ok, detto da me puo' anche non far testo, ma perdersi il Franck
organistico e' praticamente impossibile!
eh, lo so bene.
Adesso mi ci metto.
Post by Vince
Magari, visto che parlavi della Sinfonia, prova ad iniziare con un
brano che all'organo ne riecheggia molto la struttura e il carattere,
ovvero la Grande Pièce Symphonique. E' la prima vera autentica
"sinfonia per organo", il brano capostipite di tutto lo stile sinfonico
che soprattutto in Francia si e' poi sviluppato per gran parte del
'900.
Grazie anche a te
Z
Danny Rose
2004-10-16 19:12:20 UTC
Permalink
Post by Zazie-la-peste
Siccome io per Pollini ho una venerazione che sconfina verso il feticismo,
non voglio nemmeno approfondire.
Mi tengo i vecchi CD.
Più o meno il ragionamento che farei io. Degli ultimi ho sentito solo il
disco con gli Scherzi di Chopin. Ma non è recentissimo, me ne avevano già
parlato con riserva e non mi è parso così male, sinceramente.
Però non credo sia così recente.
Post by Zazie-la-peste
Ci sono cose che, se si può, nella vita vanno tenute dentro il loro
pacchettino colorato.
;-)
Infatti :-)
Post by Zazie-la-peste
P.S. c'netra nulla, ma da due giorni ascolto Franck: poraccio, ma è
francamente sottovalutato.
A me piace. Sono grave?
Direi di no. Forse siamo gravi in tanti (scusa Zazie, se non lo sai tu se un
compositore funziona o meno...:-))). Non è il mio autore preferito, anche
perché lo conosco poco; ma quel che conosco (la Sonata per violino e
pianoforte, i trittici per pianoforte solo, che ho conosciuto per via di un
film di Visconti, anni fa, e sono rimasti buoni conduttori di ricordi; e
poi, altre cose sparse) mi piace.

dR
Zazie-la-peste
2004-10-17 10:40:14 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Zazie-la-peste
P.S. c'netra nulla, ma da due giorni ascolto Franck: poraccio, ma è
francamente sottovalutato.
A me piace. Sono grave?
Direi di no. Forse siamo gravi in tanti (scusa Zazie, se non lo sai tu se un
compositore funziona o meno...:-))). Non è il mio autore preferito, anche
perché lo conosco poco; ma quel che conosco (la Sonata per violino e
pianoforte, i trittici per pianoforte solo, che ho conosciuto per via di un
film di Visconti, anni fa, e sono rimasti buoni conduttori di ricordi; e
poi, altre cose sparse) mi piace.
Cioè, anch'io lo conosco.
Ma non ho mai ascolatato approfonditamente.
Allora mi sono comprata qualche CD.
Allora, Franck era uno che faceva riferimento (tralascio le opere
organistiche, anche se sono essenziali, visto che era il suo strumento....)
alla tradizione tedesca.
Il che, in ambito francofono, non è che fosse una posizione semplice.
Pare evidente quanto si discosti dalla detta tradizione.
Però, ne risulta un insieme piuttosto riuscito.
A volte si arrotola sui temi, ma, tuttosommato mi pare pregevole.
Z
carlo gerelli
2004-10-15 13:29:29 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Gilels, Pollini, Arrau, Richter per me.

Ma ascolto volentieri anche Pommier, o per esempio Kuerti.
Mi hanno parlato molto bene anche delle incisioni di Richard Goode e
di Stephen Kovacevich. Quest'ultimo non l'ho mai ascoltato in disco:
dal vivo (qualche anno fa) era un gran bell'ascoltare.

ciao

c.

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Giuseppe
2004-10-15 13:55:16 UTC
Permalink
Il 15 Ott 2004, 08:33, "Giuseppe"
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Gilels, Pollini, Arrau, Richter per me.
Ma ascolto volentieri anche Pommier, o per esempio Kuerti.
Mi hanno parlato molto bene anche delle incisioni di Richard Goode e
dal vivo (qualche anno fa) era un gran bell'ascoltare.
Bene:-))
Vi ringrazio tutti.
G.
Il Negromante
2004-10-15 13:36:11 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Ho letto opinioni molto positive su
http://www.towerrecords.com/product.aspx?pfid=1205553&urlid=ab59a9cd43281dcbd350

(suonate da lui ho le partite di Bach, splendide)
Giuseppe
2004-10-15 14:01:44 UTC
Permalink
Post by Il Negromante
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Ho letto opinioni molto positive su
http://www.towerrecords.com/product.aspx?pfid=1205553&urlid=ab59a9cd43281dcbd350
Post by Il Negromante
(suonate da lui ho le partite di Bach, splendide)
Grazie della segnalazione.

( le partite di Bach che ho sono con Gould e Scott Ross)

G.
Sandro Bisotti
2004-10-15 15:56:13 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Bah, tra i viventi ti direi (limitatamente al mio gusto ed alle sonate
che hanno registrato) Sokolov, Mustonen, Pogorelich, Tipo.
Tra gli altri Gilels, Richter, Neuhaus, Nat. Se proprio devo farti il
nome di
uno dei cosiddetti beethoveniani, allora vada per Schnabel.

S.
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Sandro Bisotti
2004-10-15 16:13:04 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Sono stato frettoloso, e ho dimenticato di menzionare Ciani e
l'Arturo nazionale. E tra i viventi c'è anche Schiff che non sarà
sconvolgente ma ha un bel tocco e si lascia ascoltare. E chissà di
quanti altri mi dimentico (mmm..., ad esempio Gulda, Badura-Skoda,
e naturalmente Buchbinder).

S.
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Il Negromante
2004-10-16 00:50:04 UTC
Permalink
(mmm..., ad esempio Gulda, Badura-Skoda, e naturalmente Buchbinder).
Mi sfugge una cosa riferita a questa parentesi.
Ironia?
Cioè, leggendo quello che si dice qui sulle "doti" di Buchbinder (che non
ho mai ascoltato, neppure in disco) e conoscendo invece Gulda, che non mi
pareva affatto male, mi chiedo se l' elenco che hai fatto sia tutto una
burla, lo sia solo quando dici "naturalmente Buchbinder"... o invece tu hai
un'opinione positiva di questo pianista... o, infine, ti fanno "schifo"
tutti quelli che hai citato.
Sandro Bisotti
2004-10-16 11:20:47 UTC
Permalink
Post by Il Negromante
Mi sfugge una cosa riferita a questa parentesi.
Ironia?
Yes, sir.
Post by Il Negromante
Cioè, leggendo quello che si dice qui sulle "doti" di Buchbinder
"Pestone" (detto mi pare da Danny Rose e altri). E condivido.
Post by Il Negromante
e conoscendo invece Gulda, che non mi
pareva affatto male,
Dal mio punto di vista non è però affatto bene. Sempre per riassumere
in una parola, "boscaiolo" farebbe al caso.
Post by Il Negromante
o, infine, ti fanno "schifo"
tutti quelli che hai citato.
No, tutti, tranne gli ultimi tre (comunque, ovviamente, professionisti
degni di ogni rispetto) mi piacciono assai nelle prove tardo-
beethoveniane indicate dal thread. E al di là dei miei gusti, ritengo
che vadano considerati e vagliati con la stessa attenzione che
solitamente
si riserva ai vari Backhaus, Arrau, Brendel, Pollini (i cosiddetti
beethoveniani
DOCG); tra i quali ultimi ti dicevo la mia preferenza per Schnabel, ed
ora mi ricordo anche di un'altro di quel gruppo che mi è assai
simpatico: Kempff.


S.
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Danny Rose
2004-10-16 12:02:30 UTC
Permalink
Post by Sandro Bisotti
"Pestone" (detto mi pare da Danny Rose e altri). E condivido.
Meno male :-), respiro.
Post by Sandro Bisotti
E al di là dei miei gusti, ritengo
che vadano considerati e vagliati con la stessa attenzione che
solitamente
si riserva ai vari Backhaus, Arrau, Brendel, Pollini (i cosiddetti
beethoveniani
DOCG);
Se parliamo di Gilels e Richter, non v'è ombra di dubbio. Anzi, in tante
Sonate Richter è il mio preferito in assoluto, per quel che può valere il
mio parere. Anche Nat è stato un interprete beethoveniano di portata
storica, spesso ingiustamente trascurato.
Post by Sandro Bisotti
tra i quali ultimi ti dicevo la mia preferenza per Schnabel
Siamo d'accordissimo.

dR
Giuliano
2004-10-16 12:40:24 UTC
Permalink
[...]
Post by Sandro Bisotti
Post by Il Negromante
e conoscendo invece Gulda, che non mi
pareva affatto male,
Dal mio punto di vista non è però affatto bene. Sempre per riassumere
in una parola, "boscaiolo" farebbe al caso.
non sei un po' eccessivo? Non ho ben presente il Beethoven di Gulda
perché ce l'ho in vinile e non ero in fase molto Beethoveniana quando
ascoltavo vinile (ma prima o poi rimetterò in funzione il mio giradischi
elefantiaco).
Ma se prendi il WTK (CBT) mi pare eccellente. La sua interpretazione del
preludio n2, come esempio e l'unico di cui conosca anche
un'interpretazione di Gould - quella da Gould the alchemist - mi pare
eccellente, migliore della Gouldiana nominata, senza tanti svolazzi ma
con un'accentazione nelle battute finali con Le Palle (quelle
maiuscole), noto termine musicofilo.
Certo, Bach non è Beethoven, ma boscaiolo?! Ascolterò, ri-ascolterò...
g
Cocco Bill
2004-10-16 12:55:59 UTC
Permalink
In article <YE8cd.145640$***@news4.tin.it>, temporary+12
@humph.com says...
Post by Giuliano
Post by Sandro Bisotti
Dal mio punto di vista non è però affatto bene. Sempre per riassumere
in una parola, "boscaiolo" farebbe al caso.
non sei un po' eccessivo? Non ho ben presente il Beethoven di Gulda
perché ce l'ho in vinile e non ero in fase molto Beethoveniana quando
ascoltavo vinile (ma prima o poi rimetterò in funzione il mio giradischi
elefantiaco).
Ma se prendi il WTK (CBT) mi pare eccellente. La sua interpretazione del
preludio n2, come esempio e l'unico di cui conosca anche
un'interpretazione di Gould - quella da Gould the alchemist - mi pare
eccellente, migliore della Gouldiana nominata, senza tanti svolazzi ma
con un'accentazione nelle battute finali con Le Palle (quelle
maiuscole), noto termine musicofilo.
Certo, Bach non è Beethoven, ma boscaiolo?! Ascolterò, ri-ascolterò...
No guarda, il Bach di Gulda è a mio avviso anche peggio del suo
Beethoven. Ricordo (perché sono almeno 20 anni che non lo ascolto più)
delle Fughe con un'infiorescenza di abbellimenti da far invidia ad un
virginalista inglese e una perseveranza nel martellare quel povero
strumento da far pensare veramente ad un alacre taglialegna. Nel
repertorio classico Gulda per me ha il suo equivalente in quello che
combina Gavrilov nel repertorio romantico. Sono due cottimisti.
E non pago, Gulda ha suonato anche Debussy...
Danny Rose
2004-10-16 19:17:54 UTC
Permalink
Post by Cocco Bill
No guarda, il Bach di Gulda è a mio avviso anche peggio del suo
Beethoven. Ricordo (perché sono almeno 20 anni che non lo ascolto più)
delle Fughe con un'infiorescenza di abbellimenti da far invidia ad un
virginalista inglese e una perseveranza nel martellare quel povero
strumento da far pensare veramente ad un alacre taglialegna.
Avevo quasi rimosso la registrazione dal vivo di K545 che sentii anni fa
alla Radio. Annegata di abbellimenti, il secondo movimento soprattutto (e
completamente sciupato, dovrei dire; va anche riconosciuto che non sempre
suona Mozart così, i Concerti registrati con Abbado non mi sembrano così
male). Quelli che si lamentano di certa ironia gouldiana dovrebbero sentirsi
tre o quattro volte quella registrazione. Può darsi che scherzasse, ma non
si capiva granché...
Post by Cocco Bill
Nel
repertorio classico Gulda per me ha il suo equivalente in quello che
combina Gavrilov nel repertorio romantico.
Questa è lapidaria, definitiva :-)

dR
Cocco Bill
2004-10-17 20:30:09 UTC
Permalink
In article <Ctecd.46246$***@news3.tin.it>, ***@tin.it
says...
Post by Danny Rose
Post by Cocco Bill
Nel
repertorio classico Gulda per me ha il suo equivalente in quello che
combina Gavrilov nel repertorio romantico.
Questa è lapidaria, definitiva :-)
Curiosamente, e a differenza di altri pianisti che semplicemente non mi
interessano, questi due mi danno ugualmente l'irritante sensazione di
non nutrire il minimo interesse in quello che fanno/facevano. Accanto ad
un dominio tecnico di pochi, nessuna, proprio nessuna cura per il suono.
Giuliano
2004-10-17 21:42:09 UTC
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Post by Cocco Bill
says...
Post by Danny Rose
Post by Cocco Bill
Nel
repertorio classico Gulda per me ha il suo equivalente in quello che
combina Gavrilov nel repertorio romantico.
Questa è lapidaria, definitiva :-)
Curiosamente, e a differenza di altri pianisti che semplicemente non mi
interessano, questi due mi danno ugualmente l'irritante sensazione di
non nutrire il minimo interesse in quello che fanno/facevano. Accanto ad
un dominio tecnico di pochi, nessuna, proprio nessuna cura per il suono.
mah! a me il CBT di Gulda piace (certo, si parlava di repertorio
classico o di Beethoven, non di Bach, ma questo mi sembra un discorso
più generale). Forse perché non conosco altri tranne qualche pezzo
isolato. Certo, a volte martella un po' violentemente; ma non è proprio
perché cercava quel suono?

Poi si diceva di Pollini e del suo presunto declino (tecnico?
interpretativo?). Non so, a parte le registrazioni non l'ho mai
ascoltato in concerto se non relativamente di recente (10 anni). E poi
non saprei/potrei pronunciarmi comunque.
Nell'ultimo (concerto) non fui convinto dall'esecuzione
dell'Appassionata, forse fin troppo lucida? analitica?, ma credo che
fosse più che altro una questione di giustapposizione di repertorio
contemporaneo e non. Non è facile ascoltare (Nov 2001, notare):

Johannes Brahms: 7 Fantasias Op.116
Anton Webern: Variations Op.27
Karlheinz Stockhausen: Klavierstuck V
Karlheinz Stockhausen: Klavierstuck IX
Ludwig Van Beethoven: Piano Sonata in F sharp, Op.78 (a Therese)
Ludwig Van Beethoven: Piano Sonata in F minor, Op.57 (Appassionata)

a cuor leggero... (il Klavierstuck IX in compenso mi entusiasmò! anche
se non usò il guanto per suonare l'accordo ripetuto colla mano sinistra)

Non ho nessuna delle più recenti pubblicazioni delle sonate di
Beethoven; spero che l'op 90, che sembra sia solo in una di queste, sia
al suo livello.

g
Cocco Bill
2004-10-18 13:30:21 UTC
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In article <ckuov7$o3o$***@stargate1.inet.it>, temporary+***@humph.com
says...
Post by Giuliano
Forse perché non conosco altri tranne qualche pezzo
isolato. Certo, a volte martella un po' violentemente; ma non è proprio
perché cercava quel suono?
Sì può darsi, il "sound" di Gulda è molto caratteristico e si riconosce
trasversalmente al repertorio.
Post by Giuliano
Poi si diceva di Pollini e del suo presunto declino (tecnico?
interpretativo?). Non so, a parte le registrazioni non l'ho mai
ascoltato in concerto se non relativamente di recente (10 anni). E poi
non saprei/potrei pronunciarmi comunque.
Non saprei, Pollini è quasi impossibile andarlo a sentire in concerto se
non si prenota con mesi di anticipo o facendo coda il giorno stesso.
Essendo fra quei pianisti che non mi interessano (tolti alcuni caposaldi
discografici), non faccio alcuno sforzo per andare ai suoi recital.
Post by Giuliano
Johannes Brahms: 7 Fantasias Op.116
Anton Webern: Variations Op.27
Karlheinz Stockhausen: Klavierstuck V
Karlheinz Stockhausen: Klavierstuck IX
Ludwig Van Beethoven: Piano Sonata in F sharp, Op.78 (a Therese)
Ludwig Van Beethoven: Piano Sonata in F minor, Op.57 (Appassionata)
E' indubbiamente un pianista con 2 palle da obice.
Danny Rose
2004-10-18 12:11:26 UTC
Permalink
Post by Cocco Bill
Curiosamente, e a differenza di altri pianisti che semplicemente non mi
interessano, questi due mi danno ugualmente l'irritante sensazione di
non nutrire il minimo interesse in quello che fanno/facevano.
Quest'impressione la danno anche a me. Con la differenza che Gulda mi pareva
artista un poco più articolato di Gavrilov, con tutte le sue inquietudini,
per quanto irrisolto. Gavrilov quand'era giovane picchiava implacabilmente,
sembrava convinto della possibilità, anzi della necessità di risolvere
qualsiasi pezzo con l'istinto (ricordo un Ottava di Prokoviev che
impressionava senza convincere del tutto, proprio per gli stessi motivi per
cui, anni dopo, le sue Ballate di Chopin parvero una cosa buttata lì). Ora
ha addirittura momenti di scolasticità sfacciata, nelle cose che mi è
riuscito di sentire.
Post by Cocco Bill
Accanto ad
un dominio tecnico di pochi, nessuna, proprio nessuna cura per il suono.
Beh, è vero. C'è poco da dire. :-)

dR
Veronica Medina
2004-10-16 13:11:18 UTC
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Post by Sandro Bisotti
No, tutti, tranne gli ultimi tre (comunque, ovviamente, professionisti
degni di ogni rispetto) mi piacciono assai nelle prove tardo-
beethoveniane indicate dal thread. E al di là dei miei gusti, ritengo
che vadano considerati e vagliati con la stessa attenzione che
solitamente
si riserva ai vari Backhaus, Arrau, Brendel, Pollini (i cosiddetti
beethoveniani
DOCG); tra i quali ultimi ti dicevo la mia preferenza per Schnabel, ed
ora mi ricordo anche di un'altro di quel gruppo che mi è assai
simpatico: Kempff.
Ah! mi auguravo che qualcuno nominasse a quel "povero" vecchietto.
Per me la sua e' stata una versione di riferimento durante anni, anche ora,
che e' vero che delle volte i suoi tempi sono tendenzialmente lenti
paragonati con altri essecutori, continua a piacermi molto la sua
profondita'.

W Kampff!

V.
Giuseppe
2004-10-16 05:34:34 UTC
Permalink
Post by Sandro Bisotti
Post by Giuseppe
Quali sono le esecuzioni memorabili delle ultime sonate per piano di
Beethoven, a parte Gould che già ho?
Sono stato frettoloso, e ho dimenticato di menzionare Ciani e
l'Arturo nazionale. E tra i viventi c'è anche Schiff che non sarà
sconvolgente ma ha un bel tocco e si lascia ascoltare. E chissà di
quanti altri mi dimentico (mmm..., ad esempio Gulda, Badura-Skoda,
e naturalmente Buchbinder).
S.
Grazie delle informazioni, ma io avevo chiesto quelle memorabili:-))
Ciao
G.
Arne Saknussem
2004-10-16 15:30:51 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Grazie delle informazioni, ma io avevo chiesto quelle memorabili:-))
Per la 111 Arturo Benedetti Michelangeli (cerca di ascoltarlo sul
vinile).

Arne
Giuseppe
2004-10-16 18:03:19 UTC
Permalink
Post by Arne Saknussem
Post by Giuseppe
Grazie delle informazioni, ma io avevo chiesto quelle
memorabili:-))
Post by Arne Saknussem
Per la 111 Arturo Benedetti Michelangeli (cerca di ascoltarlo sul
vinile).
Arne
Mi sono accorto proprio ora di averlo in cd:-))))))))
Per il vinile è impossibile, non avendo un giradischi.
Ma in compenso ho un buon impianto Hi Fi della Rotel che rende il
suono abbastanza morbido:-))
Ciao
G.
. k l A u s .
2004-10-16 20:17:26 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Ma in compenso ho un buon impianto Hi Fi della Rotel che rende il
suono abbastanza morbido:-))
non sapevo che la funzione di un ampli HIFI fosse quella di modificare il suono
:-)

Allegri !

-----------------------------
Claudio Chiani
Giuseppe
2004-10-16 20:29:14 UTC
Permalink
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
Ma in compenso ho un buon impianto Hi Fi della Rotel che rende il
suono abbastanza morbido:-))
non sapevo che la funzione di un ampli HIFI fosse quella di
modificare il suono
Post by . k l A u s .
:-)
Non giochiamo sulle parole eh:-)))))))
La vera musica è quella che si ascolta live.
Detto questo qualsiasi impianto Hi Fi, per perfetto che sia, pur
costoso che possa essere, modifica il suono.
Del resto la prima modifica avviene in sede di registrazione.
Poi alcuni componenti possono rendere o meno la fedeltà della
registrazione, già di per se manipolata da ipertecnici:-))
Ma ci sono in gioco molteplici fattori.
Ambiente, casse, disposizione delle casse, ampli etc etc.
Alcuni componenti, si sa, tendono a rendere il suono che riproducono
metallico altri meno.
Il mio è abbastanza " caldo" come suono:-))
Sarà anche perchè è sistemato in mansarda che, oltre ad avere il
pavimento in rovere, ha anche le pareti ricoperte di legno con
sottostante una imbottitura di 3 cm di sughero:-)) - fatta dal
sottoscritto e dalla moglie che, quando gli dicevo passami
l'avvitatore, mi passava il martello-)) con abbondanza di tappeti.

Ciao
G.
. k l A u s .
2004-10-17 16:21:26 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Non giochiamo sulle parole eh:-)))))))
ehm... mi riesce molto difficile :-)
Post by Giuseppe
La vera musica è quella che si ascolta live.
Detto questo qualsiasi impianto Hi Fi, per perfetto che sia, pur
costoso che possa essere, modifica il suono. ...
questo é tanto meno vero quanto più l'apparecchio é HIFI
Post by Giuseppe
Il mio è abbastanza " caldo" come suono:-))
quindi rispetto al suono HIFI ha qualche armonica in meno oppure, detto in altro
modo, non risponde perfettamente sui transienti veloci
Vedi, sento spesso parlare di "suono valvolare" , "suono a stato solido" ecc.
In realtá, quando si sentono queste differenze significa che l'apparecchiatura
non é perfettamente HIFI, ma modifica volutamente il timbro.
Personalmente cerco sempre il sistema che rimane il più trasparente possibile,
pensa che non uso praticamente mai i controlli di tono.
Stavo per acquistare anch'io un Rotel usato, un preampli e due finali, uno per
canale, ma non sono ancora convinto della necessità di cambiare, o forse mi sono
affezionato al mio vecchissimo Hitachi
Post by Giuseppe
Sarà anche perchè è sistemato in mansarda che, oltre ad avere il
pavimento in rovere, ha anche le pareti ricoperte di legno con
sottostante una imbottitura di 3 cm di sughero:-)) - fatta dal
sottoscritto e dalla moglie che, quando gli dicevo passami
l'avvitatore, mi passava il martello-)) con abbondanza di tappeti.
non oso immaginare le emozioni e le sorprese nei momenti intimi :-)
Post by Giuseppe
Ciao
G.
Allegri !

-----------------------------
Claudio Chiani
Giuseppe
2004-10-17 17:28:31 UTC
Permalink
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
Non giochiamo sulle parole eh:-)))))))
ehm... mi riesce molto difficile :-)
Post by Giuseppe
La vera musica è quella che si ascolta live.
Detto questo qualsiasi impianto Hi Fi, per perfetto che sia, pur
costoso che possa essere, modifica il suono. ...
questo é tanto meno vero quanto più l'apparecchio é HIFI
Post by Giuseppe
Il mio è abbastanza " caldo" come suono:-))
quindi rispetto al suono HIFI ha qualche armonica in meno oppure, detto in altro
modo, non risponde perfettamente sui transienti veloci
Vedi, sento spesso parlare di "suono valvolare" , "suono a stato solido" ecc.
In realtá, quando si sentono queste differenze significa che
l'apparecchiatura
Post by . k l A u s .
non é perfettamente HIFI, ma modifica volutamente il timbro.
Personalmente cerco sempre il sistema che rimane il più trasparente possibile,
pensa che non uso praticamente mai i controlli di tono.
Stavo per acquistare anch'io un Rotel usato, un preampli e due
finali, uno per
Post by . k l A u s .
canale, ma non sono ancora convinto della necessità di cambiare, o forse mi sono
affezionato al mio vecchissimo Hitachi
Post by Giuseppe
Sarà anche perchè è sistemato in mansarda che, oltre ad avere il
pavimento in rovere, ha anche le pareti ricoperte di legno con
sottostante una imbottitura di 3 cm di sughero:-)) - fatta dal
sottoscritto e dalla moglie che, quando gli dicevo passami
l'avvitatore, mi passava il martello-)) con abbondanza di tappeti.
non oso immaginare le emozioni e le sorprese nei momenti intimi :-)
Post by Giuseppe
Ciao
G.
Allegri !
-----------------------------
Claudio Chiani
Giuseppe
2004-10-17 17:37:25 UTC
Permalink
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
La vera musica è quella che si ascolta live.
Detto questo qualsiasi impianto Hi Fi, per perfetto che sia, pur
costoso che possa essere, modifica il suono. ...
questo é tanto meno vero quanto più l'apparecchio é HIFI
Si va bhe..stiamo parlandi di apparecchi HiFi a prezzi umani:-)))
Il mio tutto compreso costerà diciamo sui 2. 500 euro:-))
Lo so che per i patiti dell'HiFi con quel prezzo ci comprano i piedini
per gli altoparlanti ed i cavi, ma bisogna pur accontentarsi.
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
Il mio è abbastanza " caldo" come suono:-))
quindi rispetto al suono HIFI ha qualche armonica in meno oppure, detto in altro
modo, non risponde perfettamente sui transienti veloci
che per i non adetti ai lavori significa?
Post by . k l A u s .
Vedi, sento spesso parlare di "suono valvolare" , "suono a stato solido" ecc.
In realtá, quando si sentono queste differenze significa che
l'apparecchiatura
Post by . k l A u s .
non é perfettamente HIFI, ma modifica volutamente il timbro.
Personalmente cerco sempre il sistema che rimane il più trasparente possibile,
pensa che non uso praticamente mai i controlli di tono.
Non credo che esista apparecchiatira Hi Fi che riprocuca un suono così
come si può sentire live.
Entrano in gioco tantissimi fattori, non ultimo l'ambiente.
A meno che non si è talmente ricchi da farsi costruire un'apposita
sala dedicata all'ascolto della musica con analisi di
spretto,controllo del riverbero, etc etc....e piazzarci
apparecchiatire da mille e una notte:-)))
Post by . k l A u s .
Stavo per acquistare anch'io un Rotel usato, un preampli e due
finali, uno per
Post by . k l A u s .
canale, ma non sono ancora convinto della necessità di cambiare, o forse mi sono
affezionato al mio vecchissimo Hitachi
I Rotel, per rimanere in ambito prezzi accessibili penso che siano
apparecchiature valide.
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
Sarà anche perchè è sistemato in mansarda che, oltre ad avere il
pavimento in rovere, ha anche le pareti ricoperte di legno con
sottostante una imbottitura di 3 cm di sughero:-)) - fatta dal
sottoscritto e dalla moglie che, quando gli dicevo passami
l'avvitatore, mi passava il martello-)) con abbondanza di tappeti.
non oso immaginare le emozioni e le sorprese nei momenti intimi :-)
( censura):-)))))
Ciao
G.
. k l A u s .
2004-10-20 20:31:11 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
che per i non adetti ai lavori significa?
facciamo un esempio
quando sposti il mouse lentamente il cursore segue istantaneamente il tuo
movimento, ma più in fretta lo sposti e più tempo (frazioni impercettibili di
millisecondo) ci vuole perché il cursore raggiunga la destinazione
rispondere bene ai transienti veloci significa però il rischio di esagerare
l'ideale da raggiungere é una velocità così elevata da poter inseguire gli
attacchi (o al contrario le smorzate) rapidi del suono, ma non troppo elevata
per evitare di oscillare, ovvero andare oltre misura, come se i freni facessero
cilecca.
Negli amplificatori commerciali non si può esagerare troppo in precisione,
perché altrimenti ogni minima imperfezione del suono risulterebbe evidente alle
orecchie: questo sarebbe estremamente HIFI, ma poco producente per chi vende CD
Un paragone fotografico: se la pellicola registra troppo perfettamente le
imperfezioni della pelle ne risulta una foto estremamente fedele, ma poco
apprezzabile dal gusto dell'osservatore, tant'é che si usano i filtri flou per
ammorbidire le foto e creare un effetto di sfocatura controllata.
Questo é circa ciò che fanno i valvolari, arrotondano il suono come se lo
spalmassi di grasso, ma capisci anche tu che l'HIFI é tutt'altra cosa.
Morale della favola, non é affatto detto che la fedeltà più rigorosa al segnale
originale sia apprezzata dall'ascoltatore, anzi, si cerca proprio di arrotondare
- entro limiti molto contenuti, ça va sans dire, - la risposta
dell'apparecchiature per rendere più gradevole il suono.
La stessa cosa avviene nel confronto tra CD ed LP, poiché in analogico non é
assolutamente possibile superare una certa gamma dinamica (a causa delle
costanti di tempo del sistema di riproduzione, la testina é un sistema
massa-molla che ha le sue frequenze di risonanza ben definite) mentre in
digitale non é impossibile generare una sequenza di valori estremi adiacenti.
Chiaramente é molto più gradevole ascoltare un sistema fisico reale che non una
approssimazione (quella introdotta dai filtri di uscita del convertitore D/A) ma
lo scotto che si deve pagare é la minor fedeltà al segnale originale (che
portebbe essere stato più sgradevole, ma siamo adulti e vogliamo sentire
l'originale, o no ?)
Post by Giuseppe
Non credo che esista apparecchiatira Hi Fi che riprocuca un suono così
come si può sentire live.
non esiste "un suono" : dipende da moltissimi fattori, a partire dalla posizione
di ascolto per finire con la risposta delle orecchie dell'ascoltatore
Post by Giuseppe
Entrano in gioco tantissimi fattori, non ultimo l'ambiente.
A meno che non si è talmente ricchi da farsi costruire un'apposita
sala dedicata all'ascolto della musica con analisi di
spretto,controllo del riverbero, etc etc....e piazzarci
apparecchiatire da mille e una notte:-)))
non avrebbe molto senso
sarebbe preferibile investire quel denaro per pagare una valida orchestra da
camera :-)

Allegri !

-----------------------------
Claudio Chiani
Giuseppe
2004-10-20 20:45:44 UTC
Permalink
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
che per i non adetti ai lavori significa?
( mega cut)

Spiegazione chiarissima.
Ho capito.
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
Non credo che esista apparecchiatira Hi Fi che riprocuca un suono così
come si può sentire live.
non esiste "un suono" : dipende da moltissimi fattori, a partire dalla posizione
di ascolto per finire con la risposta delle orecchie
dell'ascoltatore

Si va bene:-)
( oh, ma è proprio difficile discutere con te:-))))
Quello che avevo scritto andava inteso in senso molto ampio,
prescindendo dai fattori che hai detto.
Insomma, per farla breve, non sono mai riuscito ad ascoltare musica,
anche da impianti costosi, che mi abbia dato la stessa impressione di
percezione di un concerto live.
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
Entrano in gioco tantissimi fattori, non ultimo l'ambiente.
A meno che non si è talmente ricchi da farsi costruire un'apposita
sala dedicata all'ascolto della musica con analisi di
spretto,controllo del riverbero, etc etc....e piazzarci
apparecchiatire da mille e una notte:-)))
non avrebbe molto senso
sarebbe preferibile investire quel denaro per pagare una valida orchestra da
camera :-)
A meno che non si voglia ascoltare la sinfonia dei mille di Mahler o
il Requiem di Berlioz:-))

G.
. k l A u s .
2004-10-22 20:22:32 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
Post by . k l A u s .
sarebbe preferibile investire quel denaro per pagare una valida
orchestra da camera :-)
A meno che non si voglia ascoltare la sinfonia dei mille di Mahler o
il Requiem di Berlioz:-))
esatto, ottimi esempi di orchestra da camera :-)

Allegri !

-----------------------------
Claudio Chiani
Giuseppe
2004-10-22 20:34:56 UTC
Permalink
Post by . k l A u s .
Post by Giuseppe
A meno che non si voglia ascoltare la sinfonia dei mille di Mahler o
il Requiem di Berlioz:-))
esatto, ottimi esempi di orchestra da camera :-)
A proposito che ne pensi di questo Requiem?
Per me è troppo in tutto.
G.
. k l A u s .
2004-10-24 21:37:42 UTC
Permalink
Post by Giuseppe
A proposito che ne pensi di questo Requiem?
Per me è troppo in tutto.
ho un po' vergogna a risponderti ...
nella mia straripante discoteca non ho neppure un LP o un CD di Berlioz
non so per quale motivo, ma non mi é mai venuto in mente per un acquisto
e dato che alla radio non é molto frequente ascoltarlo ...

Allegri !

-----------------------------
Claudio Chiani

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